Esperienza reale Amico Facebook

Capitolo 3Contatto!

Erano passati ormai 10 giorni dall’ultima volta che avevo sentito L., poi più niente.
In casa ancora calma piatta e la mia voglia cresceva di giorno in giorno.
Avevo provato a sentire il mio amico F. per avere notizie (cercando di essere il più vago possibile) ma anche lui non mi aveva dato nessuna informazione utile, sembrava sparita come era arrivata.
Avevo pensato di passare, casualmente, dal bar dove lavorava ma poi avevo desistito, troppo rischioso.

Poi arrivò Martedì 7 Giugno 2016, come dimenticare quel giorno.

Erano le 19:25, stavo uscendo da lavoro, come sempre con ampio ritardo rispetto all’orario previsto e mi stavo incamminando verso la macchina, parcheggiata nell’ampio parcheggio aziendale ormai vuoto.
Sento arrivare un messaggio, prendo il cellulare e leggo:

“Mamma mia, almeno quando cammini puoi anche tenere lo sguardo alto, sembra ti abbiano appena derubato”

Iniziai a guardarmi intorno ma, ad eccezione della mia auto e di un’altra dall’altro lato del parcheggio non vedevo altro.
“Ei ma che fai, mi spii?” le risposi.

“No, è che passavo dalla strada e ti ho visto, niente di che”

“Ti potevi fermare, mi avrebbe fatto piacere scambiare quattro chiacchere”

“Sarà per la prossima volta…. Se ti fa piacere?”

“Scherzi, mi farebbe moooolto piacere” con tanto di emoji provocante.

Continuai a camminare non ricevendo altri messaggi.
Aprii la macchina e entrai, feci per mettere lo zaino nel sedile dietro quando sentii aprirsi lo sportello del passeggero.
Mi voltai e vidi L..
Aveva un top nero che copriva quel suo fantastico seno (non avevo sbagliato, era sicuramente una questa) e un paio di short anch’essi neri e molto, molto corti.

Mi guardò e prima che potessi dire qualsiasi cosa mi fece: “Shhh” portandosi il dito alle labbra.

Si avvicinò e iniziò a baciarmi, sentii la sua lingua farsi largo mentre la sua mano destra iniziò a massaggiarmi il cazzo ormai già in tiro.
Sbottonò i jeans e lo tirò fuori tutto, iniziando un movimento dalla cappella fino alla base dell’asta.
Rimasi come impietrito ma iniziai a contraccambiare il bacio.
Le mie mani entrarono sotto il top e sentii il suo capezzolo duro tra le mie dita. Non persi tempo e iniziai a palpare ovunque.
L’eccitazione era al massimo, lei si staccò da me e si buttò sul mio cazzo.
La sua bocca lo inglobò quasi tutto, iniziai a sentire la sua lingua che giocava con la cappella mentre iniziò il pompino con un lento movimento.
Con la mano prese le palle e iniziò a massaggiarle mentre con un dito cercò di massaggiare sotto.
Ero in estasi, scesi con la mano dentro gli short, non aveva le mutande.
La fica era bagnatissima, tanto che il primo dito non faticò a entrare.
Giocavo con il suo clitoride, sentii che iniziava a godere pur non lasciando il mio cazzo.

Ero talmente eccitato che stavo quasi per venire, le dico “Sei fantastica sto venendo, attenta.”

Ma lei mi spiazzò di nuovo, invece di smettere e farmi venire fuori, si tolse il cazzo di bocca e disse:
“Figurati se dopo così tanta fatica, mi lascio scappare il premio” e ricomincia il pompino.

Quella frase ebbe l’effetto desiderato, sentii l’eccitazione raggiungere il culmine e, sempre con la mano sulla sua fica ormai in un lago, seppi solo dire “Vengooo”.

Lei si abbassò sull’asta e ricevette i numerosi schizzi che il mio cazzo lasciò uscire, anzi, invece di fermarsi, dopo i primi, continuò a muoversi come a voler spremere fino all’ultima goccia.
Quando si staccò da me, aveva ripulito tutto, e con la lingua fece un movimento di approvazione con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
I suoi short erano ormai bagnatissimi, anche lei aveva raggiunto l’orgasmo.

Mi appoggiai sullo schienale dell’auto, mi girai verso di lei, stavo per parlare quando lei: “Shhh”.

Si ricompose, aprì la portiera e se ne andò.
La vidi allontanarsi verso l’altra auto, gli short che facevano risaltare un culo sodo e tondo e due gambe veramente fenomenali.
Avevo ancora il cazzo fuori e abbassando lo sguardo vidi che era di nuovo duro.
La volevo scopare, ormai non avevo dubbi.
Mi ricomposi e misi in moto l’auto quando…. Un messaggio.

“Ah, Mario, è stato un vero piacere conoscerti, spero lo sia stato anche per te.”

“L. è stato un vero piacere, sei tata fantastica, erano mesi che non provavo una sensazione simile”

“Di cosa parli, ci siamo incontrati e abbiamo fatto quattro chiacchere. Cos’altro potevamo fare, tu sei sposato e un uomo fedele, no?”

E io “Certo, come dici tu” emoji.

“A presto Mario”.

“A presto L., lo spero proprio”.

Il primo contatto tra noi era avvenuto ma in un modo che non avevo proprio previsto.
L. era davvero imprevedibile.................
 
Capitolo 3Contatto!

Erano passati ormai 10 giorni dall’ultima volta che avevo sentito L., poi più niente.
In casa ancora calma piatta e la mia voglia cresceva di giorno in giorno.
Avevo provato a sentire il mio amico F. per avere notizie (cercando di essere il più vago possibile) ma anche lui non mi aveva dato nessuna informazione utile, sembrava sparita come era arrivata.
Avevo pensato di passare, casualmente, dal bar dove lavorava ma poi avevo desistito, troppo rischioso.

Poi arrivò Martedì 7 Giugno 2016, come dimenticare quel giorno.

Erano le 19:25, stavo uscendo da lavoro, come sempre con ampio ritardo rispetto all’orario previsto e mi stavo incamminando verso la macchina, parcheggiata nell’ampio parcheggio aziendale ormai vuoto.
Sento arrivare un messaggio, prendo il cellulare e leggo:

“Mamma mia, almeno quando cammini puoi anche tenere lo sguardo alto, sembra ti abbiano appena derubato”

Iniziai a guardarmi intorno ma, ad eccezione della mia auto e di un’altra dall’altro lato del parcheggio non vedevo altro.
“Ei ma che fai, mi spii?” le risposi.

“No, è che passavo dalla strada e ti ho visto, niente di che”

“Ti potevi fermare, mi avrebbe fatto piacere scambiare quattro chiacchere”

“Sarà per la prossima volta…. Se ti fa piacere?”

“Scherzi, mi farebbe moooolto piacere” con tanto di emoji provocante.

Continuai a camminare non ricevendo altri messaggi.
Aprii la macchina e entrai, feci per mettere lo zaino nel sedile dietro quando sentii aprirsi lo sportello del passeggero.
Mi voltai e vidi L..
Aveva un top nero che copriva quel suo fantastico seno (non avevo sbagliato, era sicuramente una questa) e un paio di short anch’essi neri e molto, molto corti.

Mi guardò e prima che potessi dire qualsiasi cosa mi fece: “Shhh” portandosi il dito alle labbra.

Si avvicinò e iniziò a baciarmi, sentii la sua lingua farsi largo mentre la sua mano destra iniziò a massaggiarmi il cazzo ormai già in tiro.
Sbottonò i jeans e lo tirò fuori tutto, iniziando un movimento dalla cappella fino alla base dell’asta.
Rimasi come impietrito ma iniziai a contraccambiare il bacio.
Le mie mani entrarono sotto il top e sentii il suo capezzolo duro tra le mie dita. Non persi tempo e iniziai a palpare ovunque.
L’eccitazione era al massimo, lei si staccò da me e si buttò sul mio cazzo.
La sua bocca lo inglobò quasi tutto, iniziai a sentire la sua lingua che giocava con la cappella mentre iniziò il pompino con un lento movimento.
Con la mano prese le palle e iniziò a massaggiarle mentre con un dito cercò di massaggiare sotto.
Ero in estasi, scesi con la mano dentro gli short, non aveva le mutande.
La fica era bagnatissima, tanto che il primo dito non faticò a entrare.
Giocavo con il suo clitoride, sentii che iniziava a godere pur non lasciando il mio cazzo.

Ero talmente eccitato che stavo quasi per venire, le dico “Sei fantastica sto venendo, attenta.”

Ma lei mi spiazzò di nuovo, invece di smettere e farmi venire fuori, si tolse il cazzo di bocca e disse:
“Figurati se dopo così tanta fatica, mi lascio scappare il premio” e ricomincia il pompino.

Quella frase ebbe l’effetto desiderato, sentii l’eccitazione raggiungere il culmine e, sempre con la mano sulla sua fica ormai in un lago, seppi solo dire “Vengooo”.

Lei si abbassò sull’asta e ricevette i numerosi schizzi che il mio cazzo lasciò uscire, anzi, invece di fermarsi, dopo i primi, continuò a muoversi come a voler spremere fino all’ultima goccia.
Quando si staccò da me, aveva ripulito tutto, e con la lingua fece un movimento di approvazione con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
I suoi short erano ormai bagnatissimi, anche lei aveva raggiunto l’orgasmo.

Mi appoggiai sullo schienale dell’auto, mi girai verso di lei, stavo per parlare quando lei: “Shhh”.

Si ricompose, aprì la portiera e se ne andò.
La vidi allontanarsi verso l’altra auto, gli short che facevano risaltare un culo sodo e tondo e due gambe veramente fenomenali.
Avevo ancora il cazzo fuori e abbassando lo sguardo vidi che era di nuovo duro.
La volevo scopare, ormai non avevo dubbi.
Mi ricomposi e misi in moto l’auto quando…. Un messaggio.

“Ah, Mario, è stato un vero piacere conoscerti, spero lo sia stato anche per te.”

“L. è stato un vero piacere, sei tata fantastica, erano mesi che non provavo una sensazione simile”

“Di cosa parli, ci siamo incontrati e abbiamo fatto quattro chiacchere. Cos’altro potevamo fare, tu sei sposato e un uomo fedele, no?”

E io “Certo, come dici tu” emoji.

“A presto Mario”.

“A presto L., lo spero proprio”.

Il primo contatto tra noi era avvenuto ma in un modo che non avevo proprio previsto.
L. era davvero imprevedibile.................
mmmmmm....super eccitante!!!
 
Cari ragazzi, nei prossimi giorni continuerò con il prossimo capitolo dal titolo "Il giorno X"
Scusate ma non ho avuto ancora tempo di trascrivere i pensieri su "carta"
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Cari ragazzi, nei prossimi giorni continuerò con il prossimo capitolo dal titolo "Il giorno X"
Scusate ma non ho avuto ancora tempo di trascrivere i pensieri su "carta"
 
Capitolo 4 - Il Giorno X

Quell’incontro aveva acceso in me una consapevolezza. L. doveva essere mia.
Arrivato a casa le mandai un messaggio:

“Sabato sera faccio il turno di notte, entro alle 22. Che ne dici se salto e vengo da te?”

Nessuna risposta.
La mattina dopo sentii squillare il telefono.
Lessi:

“Lui è fuori fino a martedì per un corso a Milano, se vuoi fare due chiacchiere volentieri.”

E subito dopo:

“Secondo te quali slip mi devo mettere per metterti a tuo agio?”

Mi arrivarono in rapida successione tre foto con lei nuda di schiena con una culotte, un perizzoma e una senza niente, il culo sodo e rotondo, era veramente eccitante.
Le risposi immediatamente:

“Adoro le sorprese”.

Il sabato sera uscii di casa come se nulla fosse, non pensavo altro che a L.
Arrivai a casa sua, suonai il campanello e la porta si aprì.
Entrai ma in sala non c’era nessuno, una voce dalla stanza vicino:

“Sono in cucina, volevo fare una spaghettata, ti va?
Vieni che sono pronta”

Entrai in cucina e vedo uno spettacolo sublime.
L. era vestita del solo grembiule completamente nuda.
Preso dall’eccitazione mi avvicinai ma lei mi bloccò.
No caro, si cena cosa vorresti fare. Sei sposato ricordatelo.
Sempre quel sorrisetto beffardo che mi faceva arrapare moltissimo.
Durante tutta la cena L. assumeva atteggiamenti eccitantissimi.
Si tolse il grembiule e cenò completamente nuda.
Accavallava le gambe mostrando una fica rasata da poco, lucida dall’eccitazione. Le tette sode con due capezzoli dritti e vogliosi.
Non potevo resistere ancora molto.

“Devo andare in bagno. Torno subito”

Entrai in bagno e mi abbassai i pantaloni. Il cazzo dritto mi pulsava nelle mutande. Decisi che era il momento di agire.
Mi spogliai completamente e tornai in sala.
L. era di spalle che stava bevendo il suo vino (la prima bottiglia era finita da tempo).
Mi avvicinai e da dietro le misi le mani sui seni.
Lei si voltò e mi disse:

“Ei finalmente mi fai vedere qualcosa anche tu. Niente male davvero sai? ”

Non era la prima volta che un donna faceva apprezzamenti sulle dimensioni del mio cazzo, ma quel tono e quello sguardo mi mandavano fuori di testa.

“A dire la verità lo hai già visto mi sa…… comunque, vuoi solo vedere oppure…….”

Non finii la frase, L si alzò dalla sedia e si buttò tra le mie bracci iniziando a baciarmi.
Piano piano scese baciando ogni parte del mio corpo, si mise in ginocchio e se lo mise in bocca.
Iniziò a succhiarmelo mentre teneva le gambe aperte per mostrare la sua fantastica fica.
Una mano sul mio cazzo e una che si massaggiava il clitoride.
La tirai su e la buttai sul divano, volevo sentire ogni sapere di lei.
Misi la faccia tra le sue gambe, iniziai a baciarle l’interno coscia, poi con la lingua arrivai fino alla sua fica.
Era bagnatissima, affondai tra le sue labbra, iniziai a giocare con il suo clitoride già duro come un piccolo cazzo.
Lo succhiavo e lo leccavo mentre con le mani massaggiavo il suo culetto sodo fino ad arrivare al buchetto.
Con gli umori della fica, ormai un lago preparavo lo preparavo. Quella sera L mi avrebbe dato tutto di lei.
Si voltò spalle a me, appoggiata allo schienale del divano.
Da dietro mi feci largo e puntai dritto al culo.
Iniziai piano, sentivo la cappella scorrere e farsi largo sempre di più.
La sentii entrare tutta, allora L si sporse verso di me facendolo entrare tutto fino alle palle.
Iniziò a muoversi, avanti e indietro, mentre con le mani tenevo i suoi fianchi.
La sentivo gemere di piacere.
Con una mano iniziai a massaggiare il clitoride, L iniziò a gemere sempre più forte.
Urlava di piacere così iniziai a sbatterla ancora più forte.
Ero al limite volevo venire.
L si voltò e disse:

“Voglio sentire la tua sborra nella mia fica.
Dai scopami”

Uscii dal suo culo ormai bello dilatato, L si voltò e si sdraiò sul divano.
Mi misi sopra di lei, il mio cazzo scivolò dentro la sua fica facilmente, era bagnatissima.
I colpi che le davo facevano sobbalzare le sue enormi tette, mi ci buttai sopra e iniziai a succhiarle mentre continuavo a scoparla.

“Si dai scopami ancora, dai vienimi dentro”

Aumentai il ritmo, ero al limite.
Venni con numerosi schizzi , la sua fica era piena di sborra tanto che sotto i colpi del mio cazzo iniziò ad uscire.
Non ne volevo sapere di smettere.
Ero ancora durissimo.
Continuai a scoparla, L ebbi due orgasmi annunciati con urla di godimento che mi eccitavano ancora di più.
Dopo un po ero di nuovo al limite, uscii dalla fica di L e iniziai a masturbarmi di fronte a lei.
L aprì bocca e tirò fuori la lingua.

“Mmmmmm la parte che preferisco”

Il primo schizzo le centrò le tette, poi in successione la faccia e i capelli fino a quando non lo infilai tutto nella sua bocca per inondarle la gola.
Ero veramente svuotato, mi accasciai vicino a lei sul divano.
Vidi l’orologio, erano le 00:30, avevamo scopato per più di un’ora.
L mi guardò e disse:

“Vado a fare una doccia, se vuoi venire con me ci laviamo insieme e poi andiamo a letto
Sei di notte no?
Il turno finisce domani mattina.”

“Hai ragione, non posso andare a casa ora”

Infatti non lo feci.
[automerge]1609370159[/automerge]
Fatemi sapere se volete che continui.... Non ho molti feedback, magari non piace.
 
Ultima modifica:
Capitolo 4 - Il Giorno X

Quell’incontro aveva acceso in me una consapevolezza. L. doveva essere mia.
Arrivato a casa le mandai un messaggio:

“Sabato sera faccio il turno di notte, entro alle 22. Che ne dici se salto e vengo da te?”

Nessuna risposta.
La mattina dopo sentii squillare il telefono.
Lessi:

“Lui è fuori fino a martedì per un corso a Milano, se vuoi fare due chiacchiere volentieri.”

E subito dopo:

“Secondo te quali slip mi devo mettere per metterti a tuo agio?”

Mi arrivarono in rapida successione tre foto con lei nuda di schiena con una culotte, un perizzoma e una senza niente, il culo sodo e rotondo, era veramente eccitante.
Le risposi immediatamente:

“Adoro le sorprese”.

Il sabato sera uscii di casa come se nulla fosse, non pensavo altro che a L.
Arrivai a casa sua, suonai il campanello e la porta si aprì.
Entrai ma in sala non c’era nessuno, una voce dalla stanza vicino:

“Sono in cucina, volevo fare una spaghettata, ti va?
Vieni che sono pronta”

Entrai in cucina e vedo uno spettacolo sublime.
L. era vestita del solo grembiule completamente nuda.
Preso dall’eccitazione mi avvicinai ma lei mi bloccò.
No caro, si cena cosa vorresti fare. Sei sposato ricordatelo.
Sempre quel sorrisetto beffardo che mi faceva arrapare moltissimo.
Durante tutta la cena L. assumeva atteggiamenti eccitantissimi.
Si tolse il grembiule e cenò completamente nuda.
Accavallava le gambe mostrando una fica rasata da poco, lucida dall’eccitazione. Le tette sode con due capezzoli dritti e vogliosi.
Non potevo resistere ancora molto.

“Devo andare in bagno. Torno subito”

Entrai in bagno e mi abbassai i pantaloni. Il cazzo dritto mi pulsava nelle mutande. Decisi che era il momento di agire.
Mi spogliai completamente e tornai in sala.
L. era di spalle che stava bevendo il suo vino (la prima bottiglia era finita da tempo).
Mi avvicinai e da dietro le misi le mani sui seni.
Lei si voltò e mi disse:

“Ei finalmente mi fai vedere qualcosa anche tu. Niente male davvero sai? ”

Non era la prima volta che un donna faceva apprezzamenti sulle dimensioni del mio cazzo, ma quel tono e quello sguardo mi mandavano fuori di testa.

“A dire la verità lo hai già visto mi sa…… comunque, vuoi solo vedere oppure…….”

Non finii la frase, L si alzò dalla sedia e si buttò tra le mie bracci iniziando a baciarmi.
Piano piano scese baciando ogni parte del mio corpo, si mise in ginocchio e se lo mise in bocca.
Iniziò a succhiarmelo mentre teneva le gambe aperte per mostrare la sua fantastica fica.
Una mano sul mio cazzo e una che si massaggiava il clitoride.
La tirai su e la buttai sul divano, volevo sentire ogni sapere di lei.
Misi la faccia tra le sue gambe, iniziai a baciarle l’interno coscia, poi con la lingua arrivai fino alla sua fica.
Era bagnatissima, affondai tra le sue labbra, iniziai a giocare con il suo clitoride già duro come un piccolo cazzo.
Lo succhiavo e lo leccavo mentre con le mani massaggiavo il suo culetto sodo fino ad arrivare al buchetto.
Con gli umori della fica, ormai un lago preparavo lo preparavo. Quella sera L mi avrebbe dato tutto di lei.
Si voltò spalle a me, appoggiata allo schienale del divano.
Da dietro mi feci largo e puntai dritto al culo.
Iniziai piano, sentivo la cappella scorrere e farsi largo sempre di più.
La sentii entrare tutta, allora L si sporse verso di me facendolo entrare tutto fino alle palle.
Iniziò a muoversi, avanti e indietro, mentre con le mani tenevo i suoi fianchi.
La sentivo gemere di piacere.
Con una mano iniziai a massaggiare il clitoride, L iniziò a gemere sempre più forte.
Urlava di piacere così iniziai a sbatterla ancora più forte.
Ero al limite volevo venire.
L si voltò e disse:

“Voglio sentire la tua sborra nella mia fica.
Dai scopami”

Uscii dal suo culo ormai bello dilatato, L si voltò e si sdraiò sul divano.
Mi misi sopra di lei, il mio cazzo scivolò dentro la sua fica facilmente, era bagnatissima.
I colpi che le davo facevano sobbalzare le sue enormi tette, mi ci buttai sopra e iniziai a succhiarle mentre continuavo a scoparla.

“Si dai scopami ancora, dai vienimi dentro”

Aumentai il ritmo, ero al limite.
Venni con numerosi schizzi , la sua fica era piena di sborra tanto che sotto i colpi del mio cazzo iniziò ad uscire.
Non ne volevo sapere di smettere.
Ero ancora durissimo.
Continuai a scoparla, L ebbi due orgasmi annunciati con urla di godimento che mi eccitavano ancora di più.
Dopo un po ero di nuovo al limite, uscii dalla fica di L e iniziai a masturbarmi di fronte a lei.
L aprì bocca e tirò fuori la lingua.

“Mmmmmm la parte che preferisco”

Il primo schizzo le centrò le tette, poi in successione la faccia e i capelli fino a quando non lo infilai tutto nella sua bocca per inondarle la gola.
Ero veramente svuotato, mi accasciai vicino a lei sul divano.
Vidi l’orologio, erano le 00:30, avevamo scopato per più di un’ora.
L mi guardò e disse:

“Vado a fare una doccia, se vuoi venire con me ci laviamo insieme e poi andiamo a letto
Sei di notte no?
Il turno finisce domani mattina.”

“Hai ragione, non posso andare a casa ora”

Infatti non lo feci.
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Spettacolo 😍
 
Capitolo 4 - Il Giorno X

Quell’incontro aveva acceso in me una consapevolezza. L. doveva essere mia.
Arrivato a casa le mandai un messaggio:

“Sabato sera faccio il turno di notte, entro alle 22. Che ne dici se salto e vengo da te?”

Nessuna risposta.
La mattina dopo sentii squillare il telefono.
Lessi:

“Lui è fuori fino a martedì per un corso a Milano, se vuoi fare due chiacchiere volentieri.”

E subito dopo:

“Secondo te quali slip mi devo mettere per metterti a tuo agio?”

Mi arrivarono in rapida successione tre foto con lei nuda di schiena con una culotte, un perizzoma e una senza niente, il culo sodo e rotondo, era veramente eccitante.
Le risposi immediatamente:

“Adoro le sorprese”.

Il sabato sera uscii di casa come se nulla fosse, non pensavo altro che a L.
Arrivai a casa sua, suonai il campanello e la porta si aprì.
Entrai ma in sala non c’era nessuno, una voce dalla stanza vicino:

“Sono in cucina, volevo fare una spaghettata, ti va?
Vieni che sono pronta”

Entrai in cucina e vedo uno spettacolo sublime.
L. era vestita del solo grembiule completamente nuda.
Preso dall’eccitazione mi avvicinai ma lei mi bloccò.
No caro, si cena cosa vorresti fare. Sei sposato ricordatelo.
Sempre quel sorrisetto beffardo che mi faceva arrapare moltissimo.
Durante tutta la cena L. assumeva atteggiamenti eccitantissimi.
Si tolse il grembiule e cenò completamente nuda.
Accavallava le gambe mostrando una fica rasata da poco, lucida dall’eccitazione. Le tette sode con due capezzoli dritti e vogliosi.
Non potevo resistere ancora molto.

“Devo andare in bagno. Torno subito”

Entrai in bagno e mi abbassai i pantaloni. Il cazzo dritto mi pulsava nelle mutande. Decisi che era il momento di agire.
Mi spogliai completamente e tornai in sala.
L. era di spalle che stava bevendo il suo vino (la prima bottiglia era finita da tempo).
Mi avvicinai e da dietro le misi le mani sui seni.
Lei si voltò e mi disse:

“Ei finalmente mi fai vedere qualcosa anche tu. Niente male davvero sai? ”

Non era la prima volta che un donna faceva apprezzamenti sulle dimensioni del mio cazzo, ma quel tono e quello sguardo mi mandavano fuori di testa.

“A dire la verità lo hai già visto mi sa…… comunque, vuoi solo vedere oppure…….”

Non finii la frase, L si alzò dalla sedia e si buttò tra le mie bracci iniziando a baciarmi.
Piano piano scese baciando ogni parte del mio corpo, si mise in ginocchio e se lo mise in bocca.
Iniziò a succhiarmelo mentre teneva le gambe aperte per mostrare la sua fantastica fica.
Una mano sul mio cazzo e una che si massaggiava il clitoride.
La tirai su e la buttai sul divano, volevo sentire ogni sapere di lei.
Misi la faccia tra le sue gambe, iniziai a baciarle l’interno coscia, poi con la lingua arrivai fino alla sua fica.
Era bagnatissima, affondai tra le sue labbra, iniziai a giocare con il suo clitoride già duro come un piccolo cazzo.
Lo succhiavo e lo leccavo mentre con le mani massaggiavo il suo culetto sodo fino ad arrivare al buchetto.
Con gli umori della fica, ormai un lago preparavo lo preparavo. Quella sera L mi avrebbe dato tutto di lei.
Si voltò spalle a me, appoggiata allo schienale del divano.
Da dietro mi feci largo e puntai dritto al culo.
Iniziai piano, sentivo la cappella scorrere e farsi largo sempre di più.
La sentii entrare tutta, allora L si sporse verso di me facendolo entrare tutto fino alle palle.
Iniziò a muoversi, avanti e indietro, mentre con le mani tenevo i suoi fianchi.
La sentivo gemere di piacere.
Con una mano iniziai a massaggiare il clitoride, L iniziò a gemere sempre più forte.
Urlava di piacere così iniziai a sbatterla ancora più forte.
Ero al limite volevo venire.
L si voltò e disse:

“Voglio sentire la tua sborra nella mia fica.
Dai scopami”

Uscii dal suo culo ormai bello dilatato, L si voltò e si sdraiò sul divano.
Mi misi sopra di lei, il mio cazzo scivolò dentro la sua fica facilmente, era bagnatissima.
I colpi che le davo facevano sobbalzare le sue enormi tette, mi ci buttai sopra e iniziai a succhiarle mentre continuavo a scoparla.

“Si dai scopami ancora, dai vienimi dentro”

Aumentai il ritmo, ero al limite.
Venni con numerosi schizzi , la sua fica era piena di sborra tanto che sotto i colpi del mio cazzo iniziò ad uscire.
Non ne volevo sapere di smettere.
Ero ancora durissimo.
Continuai a scoparla, L ebbi due orgasmi annunciati con urla di godimento che mi eccitavano ancora di più.
Dopo un po ero di nuovo al limite, uscii dalla fica di L e iniziai a masturbarmi di fronte a lei.
L aprì bocca e tirò fuori la lingua.

“Mmmmmm la parte che preferisco”

Il primo schizzo le centrò le tette, poi in successione la faccia e i capelli fino a quando non lo infilai tutto nella sua bocca per inondarle la gola.
Ero veramente svuotato, mi accasciai vicino a lei sul divano.
Vidi l’orologio, erano le 00:30, avevamo scopato per più di un’ora.
L mi guardò e disse:

“Vado a fare una doccia, se vuoi venire con me ci laviamo insieme e poi andiamo a letto
Sei di notte no?
Il turno finisce domani mattina.”

“Hai ragione, non posso andare a casa ora”

Infatti non lo feci.
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Fatemi sapere se volete che continui.... Non ho molti feedback, magari non piace.
Bel racconto situazione intrigante
 
Capitolo 4 - Il Giorno X

Quell’incontro aveva acceso in me una consapevolezza. L. doveva essere mia.
Arrivato a casa le mandai un messaggio:

“Sabato sera faccio il turno di notte, entro alle 22. Che ne dici se salto e vengo da te?”

Nessuna risposta.
La mattina dopo sentii squillare il telefono.
Lessi:

“Lui è fuori fino a martedì per un corso a Milano, se vuoi fare due chiacchiere volentieri.”

E subito dopo:

“Secondo te quali slip mi devo mettere per metterti a tuo agio?”

Mi arrivarono in rapida successione tre foto con lei nuda di schiena con una culotte, un perizzoma e una senza niente, il culo sodo e rotondo, era veramente eccitante.
Le risposi immediatamente:

“Adoro le sorprese”.

Il sabato sera uscii di casa come se nulla fosse, non pensavo altro che a L.
Arrivai a casa sua, suonai il campanello e la porta si aprì.
Entrai ma in sala non c’era nessuno, una voce dalla stanza vicino:

“Sono in cucina, volevo fare una spaghettata, ti va?
Vieni che sono pronta”

Entrai in cucina e vedo uno spettacolo sublime.
L. era vestita del solo grembiule completamente nuda.
Preso dall’eccitazione mi avvicinai ma lei mi bloccò.
No caro, si cena cosa vorresti fare. Sei sposato ricordatelo.
Sempre quel sorrisetto beffardo che mi faceva arrapare moltissimo.
Durante tutta la cena L. assumeva atteggiamenti eccitantissimi.
Si tolse il grembiule e cenò completamente nuda.
Accavallava le gambe mostrando una fica rasata da poco, lucida dall’eccitazione. Le tette sode con due capezzoli dritti e vogliosi.
Non potevo resistere ancora molto.

“Devo andare in bagno. Torno subito”

Entrai in bagno e mi abbassai i pantaloni. Il cazzo dritto mi pulsava nelle mutande. Decisi che era il momento di agire.
Mi spogliai completamente e tornai in sala.
L. era di spalle che stava bevendo il suo vino (la prima bottiglia era finita da tempo).
Mi avvicinai e da dietro le misi le mani sui seni.
Lei si voltò e mi disse:

“Ei finalmente mi fai vedere qualcosa anche tu. Niente male davvero sai? ”

Non era la prima volta che un donna faceva apprezzamenti sulle dimensioni del mio cazzo, ma quel tono e quello sguardo mi mandavano fuori di testa.

“A dire la verità lo hai già visto mi sa…… comunque, vuoi solo vedere oppure…….”

Non finii la frase, L si alzò dalla sedia e si buttò tra le mie bracci iniziando a baciarmi.
Piano piano scese baciando ogni parte del mio corpo, si mise in ginocchio e se lo mise in bocca.
Iniziò a succhiarmelo mentre teneva le gambe aperte per mostrare la sua fantastica fica.
Una mano sul mio cazzo e una che si massaggiava il clitoride.
La tirai su e la buttai sul divano, volevo sentire ogni sapere di lei.
Misi la faccia tra le sue gambe, iniziai a baciarle l’interno coscia, poi con la lingua arrivai fino alla sua fica.
Era bagnatissima, affondai tra le sue labbra, iniziai a giocare con il suo clitoride già duro come un piccolo cazzo.
Lo succhiavo e lo leccavo mentre con le mani massaggiavo il suo culetto sodo fino ad arrivare al buchetto.
Con gli umori della fica, ormai un lago preparavo lo preparavo. Quella sera L mi avrebbe dato tutto di lei.
Si voltò spalle a me, appoggiata allo schienale del divano.
Da dietro mi feci largo e puntai dritto al culo.
Iniziai piano, sentivo la cappella scorrere e farsi largo sempre di più.
La sentii entrare tutta, allora L si sporse verso di me facendolo entrare tutto fino alle palle.
Iniziò a muoversi, avanti e indietro, mentre con le mani tenevo i suoi fianchi.
La sentivo gemere di piacere.
Con una mano iniziai a massaggiare il clitoride, L iniziò a gemere sempre più forte.
Urlava di piacere così iniziai a sbatterla ancora più forte.
Ero al limite volevo venire.
L si voltò e disse:

“Voglio sentire la tua sborra nella mia fica.
Dai scopami”

Uscii dal suo culo ormai bello dilatato, L si voltò e si sdraiò sul divano.
Mi misi sopra di lei, il mio cazzo scivolò dentro la sua fica facilmente, era bagnatissima.
I colpi che le davo facevano sobbalzare le sue enormi tette, mi ci buttai sopra e iniziai a succhiarle mentre continuavo a scoparla.

“Si dai scopami ancora, dai vienimi dentro”

Aumentai il ritmo, ero al limite.
Venni con numerosi schizzi , la sua fica era piena di sborra tanto che sotto i colpi del mio cazzo iniziò ad uscire.
Non ne volevo sapere di smettere.
Ero ancora durissimo.
Continuai a scoparla, L ebbi due orgasmi annunciati con urla di godimento che mi eccitavano ancora di più.
Dopo un po ero di nuovo al limite, uscii dalla fica di L e iniziai a masturbarmi di fronte a lei.
L aprì bocca e tirò fuori la lingua.

“Mmmmmm la parte che preferisco”

Il primo schizzo le centrò le tette, poi in successione la faccia e i capelli fino a quando non lo infilai tutto nella sua bocca per inondarle la gola.
Ero veramente svuotato, mi accasciai vicino a lei sul divano.
Vidi l’orologio, erano le 00:30, avevamo scopato per più di un’ora.
L mi guardò e disse:

“Vado a fare una doccia, se vuoi venire con me ci laviamo insieme e poi andiamo a letto
Sei di notte no?
Il turno finisce domani mattina.”

“Hai ragione, non posso andare a casa ora”

Infatti non lo feci.
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Fatemi sapere se volete che continui.... Non ho molti feedback, magari non piace.
Potresti allegare qualche foto col viso oscurato? Complimenti perché le situazioni descritte sono assai eccitanti
 
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