MROBERTI
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Capitolo 3 – Contatto!
Erano passati ormai 10 giorni dall’ultima volta che avevo sentito L., poi più niente.
In casa ancora calma piatta e la mia voglia cresceva di giorno in giorno.
Avevo provato a sentire il mio amico F. per avere notizie (cercando di essere il più vago possibile) ma anche lui non mi aveva dato nessuna informazione utile, sembrava sparita come era arrivata.
Avevo pensato di passare, casualmente, dal bar dove lavorava ma poi avevo desistito, troppo rischioso.
Poi arrivò Martedì 7 Giugno 2016, come dimenticare quel giorno.
Erano le 19:25, stavo uscendo da lavoro, come sempre con ampio ritardo rispetto all’orario previsto e mi stavo incamminando verso la macchina, parcheggiata nell’ampio parcheggio aziendale ormai vuoto.
Sento arrivare un messaggio, prendo il cellulare e leggo:
“Mamma mia, almeno quando cammini puoi anche tenere lo sguardo alto, sembra ti abbiano appena derubato”
Iniziai a guardarmi intorno ma, ad eccezione della mia auto e di un’altra dall’altro lato del parcheggio non vedevo altro.
“Ei ma che fai, mi spii?” le risposi.
“No, è che passavo dalla strada e ti ho visto, niente di che”
“Ti potevi fermare, mi avrebbe fatto piacere scambiare quattro chiacchere”
“Sarà per la prossima volta…. Se ti fa piacere?”
“Scherzi, mi farebbe moooolto piacere” con tanto di emoji provocante.
Continuai a camminare non ricevendo altri messaggi.
Aprii la macchina e entrai, feci per mettere lo zaino nel sedile dietro quando sentii aprirsi lo sportello del passeggero.
Mi voltai e vidi L..
Aveva un top nero che copriva quel suo fantastico seno (non avevo sbagliato, era sicuramente una questa) e un paio di short anch’essi neri e molto, molto corti.
Mi guardò e prima che potessi dire qualsiasi cosa mi fece: “Shhh” portandosi il dito alle labbra.
Si avvicinò e iniziò a baciarmi, sentii la sua lingua farsi largo mentre la sua mano destra iniziò a massaggiarmi il cazzo ormai già in tiro.
Sbottonò i jeans e lo tirò fuori tutto, iniziando un movimento dalla cappella fino alla base dell’asta.
Rimasi come impietrito ma iniziai a contraccambiare il bacio.
Le mie mani entrarono sotto il top e sentii il suo capezzolo duro tra le mie dita. Non persi tempo e iniziai a palpare ovunque.
L’eccitazione era al massimo, lei si staccò da me e si buttò sul mio cazzo.
La sua bocca lo inglobò quasi tutto, iniziai a sentire la sua lingua che giocava con la cappella mentre iniziò il pompino con un lento movimento.
Con la mano prese le palle e iniziò a massaggiarle mentre con un dito cercò di massaggiare sotto.
Ero in estasi, scesi con la mano dentro gli short, non aveva le mutande.
La fica era bagnatissima, tanto che il primo dito non faticò a entrare.
Giocavo con il suo clitoride, sentii che iniziava a godere pur non lasciando il mio cazzo.
Ero talmente eccitato che stavo quasi per venire, le dico “Sei fantastica sto venendo, attenta.”
Ma lei mi spiazzò di nuovo, invece di smettere e farmi venire fuori, si tolse il cazzo di bocca e disse:
“Figurati se dopo così tanta fatica, mi lascio scappare il premio” e ricomincia il pompino.
Quella frase ebbe l’effetto desiderato, sentii l’eccitazione raggiungere il culmine e, sempre con la mano sulla sua fica ormai in un lago, seppi solo dire “Vengooo”.
Lei si abbassò sull’asta e ricevette i numerosi schizzi che il mio cazzo lasciò uscire, anzi, invece di fermarsi, dopo i primi, continuò a muoversi come a voler spremere fino all’ultima goccia.
Quando si staccò da me, aveva ripulito tutto, e con la lingua fece un movimento di approvazione con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
I suoi short erano ormai bagnatissimi, anche lei aveva raggiunto l’orgasmo.
Mi appoggiai sullo schienale dell’auto, mi girai verso di lei, stavo per parlare quando lei: “Shhh”.
Si ricompose, aprì la portiera e se ne andò.
La vidi allontanarsi verso l’altra auto, gli short che facevano risaltare un culo sodo e tondo e due gambe veramente fenomenali.
Avevo ancora il cazzo fuori e abbassando lo sguardo vidi che era di nuovo duro.
La volevo scopare, ormai non avevo dubbi.
Mi ricomposi e misi in moto l’auto quando…. Un messaggio.
“Ah, Mario, è stato un vero piacere conoscerti, spero lo sia stato anche per te.”
“L. è stato un vero piacere, sei tata fantastica, erano mesi che non provavo una sensazione simile”
“Di cosa parli, ci siamo incontrati e abbiamo fatto quattro chiacchere. Cos’altro potevamo fare, tu sei sposato e un uomo fedele, no?”
E io “Certo, come dici tu” emoji.
“A presto Mario”.
“A presto L., lo spero proprio”.
Il primo contatto tra noi era avvenuto ma in un modo che non avevo proprio previsto.
L. era davvero imprevedibile.................
Erano passati ormai 10 giorni dall’ultima volta che avevo sentito L., poi più niente.
In casa ancora calma piatta e la mia voglia cresceva di giorno in giorno.
Avevo provato a sentire il mio amico F. per avere notizie (cercando di essere il più vago possibile) ma anche lui non mi aveva dato nessuna informazione utile, sembrava sparita come era arrivata.
Avevo pensato di passare, casualmente, dal bar dove lavorava ma poi avevo desistito, troppo rischioso.
Poi arrivò Martedì 7 Giugno 2016, come dimenticare quel giorno.
Erano le 19:25, stavo uscendo da lavoro, come sempre con ampio ritardo rispetto all’orario previsto e mi stavo incamminando verso la macchina, parcheggiata nell’ampio parcheggio aziendale ormai vuoto.
Sento arrivare un messaggio, prendo il cellulare e leggo:
“Mamma mia, almeno quando cammini puoi anche tenere lo sguardo alto, sembra ti abbiano appena derubato”
Iniziai a guardarmi intorno ma, ad eccezione della mia auto e di un’altra dall’altro lato del parcheggio non vedevo altro.
“Ei ma che fai, mi spii?” le risposi.
“No, è che passavo dalla strada e ti ho visto, niente di che”
“Ti potevi fermare, mi avrebbe fatto piacere scambiare quattro chiacchere”
“Sarà per la prossima volta…. Se ti fa piacere?”
“Scherzi, mi farebbe moooolto piacere” con tanto di emoji provocante.
Continuai a camminare non ricevendo altri messaggi.
Aprii la macchina e entrai, feci per mettere lo zaino nel sedile dietro quando sentii aprirsi lo sportello del passeggero.
Mi voltai e vidi L..
Aveva un top nero che copriva quel suo fantastico seno (non avevo sbagliato, era sicuramente una questa) e un paio di short anch’essi neri e molto, molto corti.
Mi guardò e prima che potessi dire qualsiasi cosa mi fece: “Shhh” portandosi il dito alle labbra.
Si avvicinò e iniziò a baciarmi, sentii la sua lingua farsi largo mentre la sua mano destra iniziò a massaggiarmi il cazzo ormai già in tiro.
Sbottonò i jeans e lo tirò fuori tutto, iniziando un movimento dalla cappella fino alla base dell’asta.
Rimasi come impietrito ma iniziai a contraccambiare il bacio.
Le mie mani entrarono sotto il top e sentii il suo capezzolo duro tra le mie dita. Non persi tempo e iniziai a palpare ovunque.
L’eccitazione era al massimo, lei si staccò da me e si buttò sul mio cazzo.
La sua bocca lo inglobò quasi tutto, iniziai a sentire la sua lingua che giocava con la cappella mentre iniziò il pompino con un lento movimento.
Con la mano prese le palle e iniziò a massaggiarle mentre con un dito cercò di massaggiare sotto.
Ero in estasi, scesi con la mano dentro gli short, non aveva le mutande.
La fica era bagnatissima, tanto che il primo dito non faticò a entrare.
Giocavo con il suo clitoride, sentii che iniziava a godere pur non lasciando il mio cazzo.
Ero talmente eccitato che stavo quasi per venire, le dico “Sei fantastica sto venendo, attenta.”
Ma lei mi spiazzò di nuovo, invece di smettere e farmi venire fuori, si tolse il cazzo di bocca e disse:
“Figurati se dopo così tanta fatica, mi lascio scappare il premio” e ricomincia il pompino.
Quella frase ebbe l’effetto desiderato, sentii l’eccitazione raggiungere il culmine e, sempre con la mano sulla sua fica ormai in un lago, seppi solo dire “Vengooo”.
Lei si abbassò sull’asta e ricevette i numerosi schizzi che il mio cazzo lasciò uscire, anzi, invece di fermarsi, dopo i primi, continuò a muoversi come a voler spremere fino all’ultima goccia.
Quando si staccò da me, aveva ripulito tutto, e con la lingua fece un movimento di approvazione con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
I suoi short erano ormai bagnatissimi, anche lei aveva raggiunto l’orgasmo.
Mi appoggiai sullo schienale dell’auto, mi girai verso di lei, stavo per parlare quando lei: “Shhh”.
Si ricompose, aprì la portiera e se ne andò.
La vidi allontanarsi verso l’altra auto, gli short che facevano risaltare un culo sodo e tondo e due gambe veramente fenomenali.
Avevo ancora il cazzo fuori e abbassando lo sguardo vidi che era di nuovo duro.
La volevo scopare, ormai non avevo dubbi.
Mi ricomposi e misi in moto l’auto quando…. Un messaggio.
“Ah, Mario, è stato un vero piacere conoscerti, spero lo sia stato anche per te.”
“L. è stato un vero piacere, sei tata fantastica, erano mesi che non provavo una sensazione simile”
“Di cosa parli, ci siamo incontrati e abbiamo fatto quattro chiacchere. Cos’altro potevamo fare, tu sei sposato e un uomo fedele, no?”
E io “Certo, come dici tu” emoji.
“A presto Mario”.
“A presto L., lo spero proprio”.
Il primo contatto tra noi era avvenuto ma in un modo che non avevo proprio previsto.
L. era davvero imprevedibile.................