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Le lenzuola sono tutte bagnate di sudore, io a stento riesco a non tremare, fa caldo.
Ricordo che guardavo la televisione seduto sul divano, i gatti che giocavano a rincorrersi e il profumo dell'erba tagliata del vicino iniziava a riempire casa mia. In televisione parlano sempre delle solite cose; guerra, politica e crisi. Io sono fortunato che non ho questi problemi, o non me li ricordo.
Decido di andare a prendere una birra fresca dal frigorifero, come al solito dimentico di comprarle. Mi accontento di una bottiglietta offerta dall'ultimo albergo dove sono stato, bei ricordi, almeno credo. Alcool era così poco di aver risvegliato in me la voglia di bere ancora, ancora tanto. Forse l'ho fatto, forse ho bevuto così tanto che sono svenuto sul letto, ma non me lo ricordo.
Vivo il mio status da single perfettamente. Ho la casa completamente in disordine, e metà letto è costantemente in ordine, è divertente pensare che quella è l'unica parte ordinata della mia casa o forse della mia vita.
Sono troppo stanco per andare a dormire sul divano, li c'è fresco e sicuramente riuscirei a non sudare, o almeno meno. Sarebbe comodo passare per il frigo e vedere se c'è qualcosa da bere, magari anche solo acqua.
Ma non ce la faccio, mi giro e invado l'unica parte ordinata della mia vita, gli occhi si chiudono, sono pesanti. I rumori della strada diventano leggeri, e io mi addormento...
Un rumore, la luce che si accende e suono "martellante" mi esplode nel cervello. L'unica luce alla finestra è quella della luna. Deve essere ancora notte fonda ma in camera mia la luce è accesa e i gatti non hanno ancora imparato a farlo. Probabilmente avrò dimenticato di spegnere la luce, mi giro per guardare la televisione accesa, magari dalla replica che mandano capisco che ore sono. Socchiudo leggermente gli occhi, sento parlare, forse è striscia la notizia... le 2 forse le 3...
Guardo la tv e vedo una donna che si specchia. Vestito bianco perlato con capelli neri e lunghi oltre le spalle. Vorrei parlare, chiedere ma l'unica cosa che mi esce dalla bocca è un lamento, qualcosa del tipo "gneii".
Lei si gira, mi guarda e mi chiama "patato" mi sorride e mi dice che ho bevuto, bevuto così tanto da farsi aiutare dal tassista per portarmi in casa. Biascico parole senza senso, me ne accorgo e capisco che il mio fisico non risponde a quello che la mente gli ordina.
Come sono finito in questa situazione?
Lei mi appoggia la mano dietro la testa, era bellissima con i suoi occhi scuri dove perdersi era facilissimo. Si avvicina a gattoni a me e mi spinge verso il cuscino, baciandomi sul collo e sussurrando che non devo preoccuparmi. Provo a rilassarmi, non ricordo chi è lei, come lo conosciuta e cosa ci fa in casa mia. Ma voglio provare a rilassarmi.
Lei inizia ad accarezzarmi dolcemente il petto, scende all'interno coscia e mi bacia il labbro inferiore. Inizia a dirmi che le sono entrato nella testa e che non riesce a fare nulla senza di me. Io a fatica riesco a non addormentarmi, anzi non ci riesco.
Un gatto mi salta sulla pancia, Isy sempre te managgia... Fa freddo, prendo il piumone e mi copro, mi giro e Camilla è in posizione fetale infreddolita. Prendo il piumone e copro entrambi e inizio ad abbracciarla. Lei si gira, mi chiama "topo" e mi dice che è fortunata. I gatti fanno cadere qualcosa. Mi alzo e cerco di capire da che stanza è arrivato il rumore. Forse la cucina, il profumo dell cibo cucinato da Camilla è ancora vivo nella stanza. Si è fortunati ad avere una donna che cucina e prepara per te. Nel forno ci sono le polpette che ho lasciato. Sono sicuro che non si arrabbia se ne mangio una.
Torno a letto e lei e li che mi aspetta, ha gli occhi da cerbiatta e il visino come una bimba che ha fatto una marachella da voler raccontare... La guardo, non servono parole dopo anni che stiamo insieme per capire che il sonno è andato via lasciando la voglia di fare l'amore.
I suoi capelli biondi corti a caschetto, il suo seno così piccolo e sodo, e i suoi lineamenti da ragazza dell'est mi hanno fatto innamorare il primo giorno che l'ho vista. Mi guarda e mi dice ansimando con la bocca socchiusa "ti voglio".
Quegli occhi in me provocano una voglia che mai si è spenta in tutti questi anni.
Mi avvicino a lei, la alzo e inizio a baciarla, le faccio sentire che sono possente, ma allo stesso tempo delicato e premuroso. Lei è profumata, è sempre profumata, inizio a essere io l'oggetto delle coccole, delle attenzioni, dei bacini e dei grattini. Mi butta sul letto, mi sale sopra e inizia a sorridere. Ma più che un sorriso sembrava un ghigno di soddisfazione.
Inizia a strusciare la sua vagina sul mio membro, si era fatta trovare senza mutandine e ci ha messo altrettanto poco a far sparire i miei boxer.
Vorrebbe essere penetrata, non resiste all'idea di non avermi subito, io inizio a baciarle il collo, scendo sul petto tra i seni e poi prendo il capezzolo sinistro tra i denti dolcemente prima, e aumentando la forza dopo. Lei mi guarda con gli occhi lucidi, mi supplica di prenderla e io appoggiando la testa indietro le lascio carta bianca e lei inizia a giocare col mio membro scappellandolo e masturbandosi con il suo bellissimo clitoride.
Lei mi conosce, sa' benissimo i movimenti che mi servono per farmi venire... ed è il suo scopo. Anche lei è molto eccitata. Ormai la mia cappella è gonfia, potrebbe scoppiare in qualsiasi momento, inizio a tremare dall'eccitazione, sto per venire, la guardo e come lei capisce se lo infila dentro e mi fa venire rendendomi felice. Lei, con ancora il mio membro duro nella vagina, prende le gocce di sperma che escono per bagnarsi il clitoride e inizia a masturbarsi e muovendosi su di me viene, forse due, forse tre volte.
Stanco mi asciugo con i boxer e li lancio sulla televisione, c'e' una replica del Maurizio Costanzo show, quello si che è un programma soporifero. Mi copro col piumone, mia moglie mi bacia e ci addormentiamo abbracciati.
Un dolore fortissimo alla guancia, una donna mi urla, non capisco... "uh?" e lei che mi continua a dire che capiva che ero stanco, capiva che ero stressato, ma addormentarmi mentre dovevamo farlo... avevo superato il limite...
Mi scuso, vorrei alzarmi per poterle dire quanto mi spiace, anche se ancora non ricordo chi è. Ma non posso. Non posso perché ho le mani bloccate al letto. Non sono nodi semplici, sembrano fatti per non essere sciolti. Questa volta provo a scandire le parole, a chiedere se gentilmente mi slega, che voglio abbracciarla. Lei mi guarda e mi chiede la password. La cosa? Mica è un sito o un computer... Ci riprovo in modo deciso e autoritario, lei sorride, dice che dovevo pensarci prima di addormentarmi e che ora se voglio posso fare il suo schiavo.
Non ho altre alternative se non giocare al suo gioco.
Mi metto comodo, lei si avvicina e mi chiede di chi sono, io tentenno e faccio fatica a rispondere e lei m tira uno schiaffo nell'interno coscia. Sono io la tua padrona, dillo o questa sera piangerai. E mi richiede sorridendo di chi sono, e io le rispondo con voce tremolante che è lei la mia padrona.
Lei si eccita, mi inizia a baciare appoggiando la sua mano sul mio pisello. Lo fa in modo deciso ma non vuole farmi male anzi, sembra che abbia quasi paura. Forse non è una vera padrona ma è un personaggio che si crea.
Le chiedo se alla padrona può fare piacere ricevere un massaggio, magari riesco a farmi slegare e stare più tranquillo. Lei mi ringrazia dell'attenzione con uno schiaffo in faccia, mi ricorda che è lei la padrona e che io devo stare zitto e parlare solo quando è lei a chiedermelo.
Forse non è un personaggio che si crea...
Inizia a spostare le sue attenzioni verso il mio pisello, toglie i boxer quasi per stuprarmi, lo scappella con forza e lo guarda, dice che di tante cappelle che ha visto la mia era quella più gonfia e liscia, le piace e mi dice che ora lo morderà.
Io non sapendo se scherza o dice sul serio non dico nulla, lei mi guarda e dice "se non ti interessa che ti mordo il cazzo, allora vuol dire che ti piace" e inizia a morderlo. forte, tanto forte. Non avevo mai visto i segni dei denti su una cappella, fino ad ora.
Si siede sopra di me e inizia a cavalcare il mio cazzo. Lo fa con forza, è avida del mio cazzo, ogni volta che scende mi schiaccia le palle col suo culo. Mi dice che se vengo mi taglierà le palle, e inizio ad avere paura che lo farà davvero.
Si alza, sposta il mio cazzo nel culo e continua come prima, questa volta resistere a non venire è ancora più difficile. Non ha messo nessun lubrificante e ogni volta che scende provo una sensazione di goduria indescrivibile.
Lei ha sempre questi capelli corvini lunghi e lisci, occhi castani scuri e un seno molto prosperoso nascosto da una camicetta da notte in seta bianco perlata. Io non resisto, gli dico di rallentare o vengo e li mi dice guardandomi con occhi dolcissimi, "vieni amore non aspetto altro", mi rilasso, mi rilasso così tanto che il mio cazzo diventa ancora più duro e lei inizia a sentire dolore, le dico di aspettare che sto venendo, e gli inondo il culo di sborra.
Lei continua avendo come lubrificante la mia sborra. Dopo qualche minuto si alza, sorride dicendo che è bellissimo sentire il cazzo pulsare all'interno del proprio culo e sentire le gocce di calda sborra schizzare. Arrivata al comò prende una salvietta e si asciuga il culo, si avvicina a me e mi asciuga il cazzo, inizia a baciarlo. Apre il comodino e prende le forbici e mi dice che anche se è stato bello io mi sono comportato male, che non dovevo disubbidirecar alla mia padrona e che sapevo cosa mi sarebbe capitato.
Io penso che tutto questo deve essere un sogno, per forza, non poteva esiste una persona tanto malata.
Inizio a sentire il freddo metallo delle forbici... provo a muovermi e lei mi dice che se mi muovo mi taglia anche il cazzo... Non so' cosa fare... urlo più forte che posso, quasi a perderla tutta la voce, ma è inutile, lei neanche si preoccupa che qualcuno possa sentirmi. Inizio a sentire il dolore, un dolore fortissimo, lei ha deciso di tagliare millimetro per millimetro. Dice che vuole vedere come sono fatte le palle aprendo la sacca, prima di tagliarle.
Inizio a piangere, non riesco a resistere al dolore, sento le sue mani all'interno della sacca, svengo.
Ancora una volta mi sveglio completamente sudato, e questa volta ho bagnato anche la parte ordinata del letto. Decido di alzarmi E' troppo calda quella stanza per dormirci. Sicuramente la stanza del divano sarà più fresca e riuscirò finalmente ad arrivare al'alba. Impossibile trovare le ciabatte. Slalom tra i giocattoli dei gatti che mi portano vicino al letto sperando che io prima di dormire voglia giocare con loro, tappa al cesso per una pisciata, ed ecco li il divano.
Fantastico c'e' ancora il piumone sul divano, chi sa' da quanto tempo è li. Mi avvicino e vedo Isy sopra che mi guarda, la chiamo e lei subito a rispondermi con un miagolio. Vedo le coperte muoversi, penso all'altro gatto, lo chiamo e vedo spuntare dal piumone un polso, femminile penso visto i braccialetti.
Faccio un salto indietro, e balbettando chiedo "chi sei?", si sposta il piumone e un uomo mi inizia a fissare, muove la bocca, probabilmente sta dicendo qualcosa ma non riesco a sentirlo. o forse lui non riesce a parlare. Sono spaventato, accendo la luce e lui mi assomiglia, lui sono io o io sono lui, più lo guardo più o paura, ma non riesco a togliere gli occhi dai suoi, riesco solo a camminare all'indietro, ma più scappo e più sono vicino al divano. La donna apre il piumone e mi fa' cenno di andare dentro con loro. Mi sveglio.
Ricordo che guardavo la televisione seduto sul divano, i gatti che giocavano a rincorrersi e il profumo dell'erba tagliata del vicino iniziava a riempire casa mia. In televisione parlano sempre delle solite cose; guerra, politica e crisi. Io sono fortunato che non ho questi problemi, o non me li ricordo.
Decido di andare a prendere una birra fresca dal frigorifero, come al solito dimentico di comprarle. Mi accontento di una bottiglietta offerta dall'ultimo albergo dove sono stato, bei ricordi, almeno credo. Alcool era così poco di aver risvegliato in me la voglia di bere ancora, ancora tanto. Forse l'ho fatto, forse ho bevuto così tanto che sono svenuto sul letto, ma non me lo ricordo.
Vivo il mio status da single perfettamente. Ho la casa completamente in disordine, e metà letto è costantemente in ordine, è divertente pensare che quella è l'unica parte ordinata della mia casa o forse della mia vita.
Sono troppo stanco per andare a dormire sul divano, li c'è fresco e sicuramente riuscirei a non sudare, o almeno meno. Sarebbe comodo passare per il frigo e vedere se c'è qualcosa da bere, magari anche solo acqua.
Ma non ce la faccio, mi giro e invado l'unica parte ordinata della mia vita, gli occhi si chiudono, sono pesanti. I rumori della strada diventano leggeri, e io mi addormento...
Un rumore, la luce che si accende e suono "martellante" mi esplode nel cervello. L'unica luce alla finestra è quella della luna. Deve essere ancora notte fonda ma in camera mia la luce è accesa e i gatti non hanno ancora imparato a farlo. Probabilmente avrò dimenticato di spegnere la luce, mi giro per guardare la televisione accesa, magari dalla replica che mandano capisco che ore sono. Socchiudo leggermente gli occhi, sento parlare, forse è striscia la notizia... le 2 forse le 3...
Guardo la tv e vedo una donna che si specchia. Vestito bianco perlato con capelli neri e lunghi oltre le spalle. Vorrei parlare, chiedere ma l'unica cosa che mi esce dalla bocca è un lamento, qualcosa del tipo "gneii".
Lei si gira, mi guarda e mi chiama "patato" mi sorride e mi dice che ho bevuto, bevuto così tanto da farsi aiutare dal tassista per portarmi in casa. Biascico parole senza senso, me ne accorgo e capisco che il mio fisico non risponde a quello che la mente gli ordina.
Come sono finito in questa situazione?
Lei mi appoggia la mano dietro la testa, era bellissima con i suoi occhi scuri dove perdersi era facilissimo. Si avvicina a gattoni a me e mi spinge verso il cuscino, baciandomi sul collo e sussurrando che non devo preoccuparmi. Provo a rilassarmi, non ricordo chi è lei, come lo conosciuta e cosa ci fa in casa mia. Ma voglio provare a rilassarmi.
Lei inizia ad accarezzarmi dolcemente il petto, scende all'interno coscia e mi bacia il labbro inferiore. Inizia a dirmi che le sono entrato nella testa e che non riesce a fare nulla senza di me. Io a fatica riesco a non addormentarmi, anzi non ci riesco.
Un gatto mi salta sulla pancia, Isy sempre te managgia... Fa freddo, prendo il piumone e mi copro, mi giro e Camilla è in posizione fetale infreddolita. Prendo il piumone e copro entrambi e inizio ad abbracciarla. Lei si gira, mi chiama "topo" e mi dice che è fortunata. I gatti fanno cadere qualcosa. Mi alzo e cerco di capire da che stanza è arrivato il rumore. Forse la cucina, il profumo dell cibo cucinato da Camilla è ancora vivo nella stanza. Si è fortunati ad avere una donna che cucina e prepara per te. Nel forno ci sono le polpette che ho lasciato. Sono sicuro che non si arrabbia se ne mangio una.
Torno a letto e lei e li che mi aspetta, ha gli occhi da cerbiatta e il visino come una bimba che ha fatto una marachella da voler raccontare... La guardo, non servono parole dopo anni che stiamo insieme per capire che il sonno è andato via lasciando la voglia di fare l'amore.
I suoi capelli biondi corti a caschetto, il suo seno così piccolo e sodo, e i suoi lineamenti da ragazza dell'est mi hanno fatto innamorare il primo giorno che l'ho vista. Mi guarda e mi dice ansimando con la bocca socchiusa "ti voglio".
Quegli occhi in me provocano una voglia che mai si è spenta in tutti questi anni.
Mi avvicino a lei, la alzo e inizio a baciarla, le faccio sentire che sono possente, ma allo stesso tempo delicato e premuroso. Lei è profumata, è sempre profumata, inizio a essere io l'oggetto delle coccole, delle attenzioni, dei bacini e dei grattini. Mi butta sul letto, mi sale sopra e inizia a sorridere. Ma più che un sorriso sembrava un ghigno di soddisfazione.
Inizia a strusciare la sua vagina sul mio membro, si era fatta trovare senza mutandine e ci ha messo altrettanto poco a far sparire i miei boxer.
Vorrebbe essere penetrata, non resiste all'idea di non avermi subito, io inizio a baciarle il collo, scendo sul petto tra i seni e poi prendo il capezzolo sinistro tra i denti dolcemente prima, e aumentando la forza dopo. Lei mi guarda con gli occhi lucidi, mi supplica di prenderla e io appoggiando la testa indietro le lascio carta bianca e lei inizia a giocare col mio membro scappellandolo e masturbandosi con il suo bellissimo clitoride.
Lei mi conosce, sa' benissimo i movimenti che mi servono per farmi venire... ed è il suo scopo. Anche lei è molto eccitata. Ormai la mia cappella è gonfia, potrebbe scoppiare in qualsiasi momento, inizio a tremare dall'eccitazione, sto per venire, la guardo e come lei capisce se lo infila dentro e mi fa venire rendendomi felice. Lei, con ancora il mio membro duro nella vagina, prende le gocce di sperma che escono per bagnarsi il clitoride e inizia a masturbarsi e muovendosi su di me viene, forse due, forse tre volte.
Stanco mi asciugo con i boxer e li lancio sulla televisione, c'e' una replica del Maurizio Costanzo show, quello si che è un programma soporifero. Mi copro col piumone, mia moglie mi bacia e ci addormentiamo abbracciati.
Un dolore fortissimo alla guancia, una donna mi urla, non capisco... "uh?" e lei che mi continua a dire che capiva che ero stanco, capiva che ero stressato, ma addormentarmi mentre dovevamo farlo... avevo superato il limite...
Mi scuso, vorrei alzarmi per poterle dire quanto mi spiace, anche se ancora non ricordo chi è. Ma non posso. Non posso perché ho le mani bloccate al letto. Non sono nodi semplici, sembrano fatti per non essere sciolti. Questa volta provo a scandire le parole, a chiedere se gentilmente mi slega, che voglio abbracciarla. Lei mi guarda e mi chiede la password. La cosa? Mica è un sito o un computer... Ci riprovo in modo deciso e autoritario, lei sorride, dice che dovevo pensarci prima di addormentarmi e che ora se voglio posso fare il suo schiavo.
Non ho altre alternative se non giocare al suo gioco.
Mi metto comodo, lei si avvicina e mi chiede di chi sono, io tentenno e faccio fatica a rispondere e lei m tira uno schiaffo nell'interno coscia. Sono io la tua padrona, dillo o questa sera piangerai. E mi richiede sorridendo di chi sono, e io le rispondo con voce tremolante che è lei la mia padrona.
Lei si eccita, mi inizia a baciare appoggiando la sua mano sul mio pisello. Lo fa in modo deciso ma non vuole farmi male anzi, sembra che abbia quasi paura. Forse non è una vera padrona ma è un personaggio che si crea.
Le chiedo se alla padrona può fare piacere ricevere un massaggio, magari riesco a farmi slegare e stare più tranquillo. Lei mi ringrazia dell'attenzione con uno schiaffo in faccia, mi ricorda che è lei la padrona e che io devo stare zitto e parlare solo quando è lei a chiedermelo.
Forse non è un personaggio che si crea...
Inizia a spostare le sue attenzioni verso il mio pisello, toglie i boxer quasi per stuprarmi, lo scappella con forza e lo guarda, dice che di tante cappelle che ha visto la mia era quella più gonfia e liscia, le piace e mi dice che ora lo morderà.
Io non sapendo se scherza o dice sul serio non dico nulla, lei mi guarda e dice "se non ti interessa che ti mordo il cazzo, allora vuol dire che ti piace" e inizia a morderlo. forte, tanto forte. Non avevo mai visto i segni dei denti su una cappella, fino ad ora.
Si siede sopra di me e inizia a cavalcare il mio cazzo. Lo fa con forza, è avida del mio cazzo, ogni volta che scende mi schiaccia le palle col suo culo. Mi dice che se vengo mi taglierà le palle, e inizio ad avere paura che lo farà davvero.
Si alza, sposta il mio cazzo nel culo e continua come prima, questa volta resistere a non venire è ancora più difficile. Non ha messo nessun lubrificante e ogni volta che scende provo una sensazione di goduria indescrivibile.
Lei ha sempre questi capelli corvini lunghi e lisci, occhi castani scuri e un seno molto prosperoso nascosto da una camicetta da notte in seta bianco perlata. Io non resisto, gli dico di rallentare o vengo e li mi dice guardandomi con occhi dolcissimi, "vieni amore non aspetto altro", mi rilasso, mi rilasso così tanto che il mio cazzo diventa ancora più duro e lei inizia a sentire dolore, le dico di aspettare che sto venendo, e gli inondo il culo di sborra.
Lei continua avendo come lubrificante la mia sborra. Dopo qualche minuto si alza, sorride dicendo che è bellissimo sentire il cazzo pulsare all'interno del proprio culo e sentire le gocce di calda sborra schizzare. Arrivata al comò prende una salvietta e si asciuga il culo, si avvicina a me e mi asciuga il cazzo, inizia a baciarlo. Apre il comodino e prende le forbici e mi dice che anche se è stato bello io mi sono comportato male, che non dovevo disubbidirecar alla mia padrona e che sapevo cosa mi sarebbe capitato.
Io penso che tutto questo deve essere un sogno, per forza, non poteva esiste una persona tanto malata.
Inizio a sentire il freddo metallo delle forbici... provo a muovermi e lei mi dice che se mi muovo mi taglia anche il cazzo... Non so' cosa fare... urlo più forte che posso, quasi a perderla tutta la voce, ma è inutile, lei neanche si preoccupa che qualcuno possa sentirmi. Inizio a sentire il dolore, un dolore fortissimo, lei ha deciso di tagliare millimetro per millimetro. Dice che vuole vedere come sono fatte le palle aprendo la sacca, prima di tagliarle.
Inizio a piangere, non riesco a resistere al dolore, sento le sue mani all'interno della sacca, svengo.
Ancora una volta mi sveglio completamente sudato, e questa volta ho bagnato anche la parte ordinata del letto. Decido di alzarmi E' troppo calda quella stanza per dormirci. Sicuramente la stanza del divano sarà più fresca e riuscirò finalmente ad arrivare al'alba. Impossibile trovare le ciabatte. Slalom tra i giocattoli dei gatti che mi portano vicino al letto sperando che io prima di dormire voglia giocare con loro, tappa al cesso per una pisciata, ed ecco li il divano.
Fantastico c'e' ancora il piumone sul divano, chi sa' da quanto tempo è li. Mi avvicino e vedo Isy sopra che mi guarda, la chiamo e lei subito a rispondermi con un miagolio. Vedo le coperte muoversi, penso all'altro gatto, lo chiamo e vedo spuntare dal piumone un polso, femminile penso visto i braccialetti.
Faccio un salto indietro, e balbettando chiedo "chi sei?", si sposta il piumone e un uomo mi inizia a fissare, muove la bocca, probabilmente sta dicendo qualcosa ma non riesco a sentirlo. o forse lui non riesce a parlare. Sono spaventato, accendo la luce e lui mi assomiglia, lui sono io o io sono lui, più lo guardo più o paura, ma non riesco a togliere gli occhi dai suoi, riesco solo a camminare all'indietro, ma più scappo e più sono vicino al divano. La donna apre il piumone e mi fa' cenno di andare dentro con loro. Mi sveglio.