Esperienza reale Avventure alle superiori, istituto tecnico commerciale

armarettale

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Il nostro narratore scive in un discreto italiano giàxtanta roba, ma cosa vi aspettatte che ci racconti? Provocatoriamente gli ho chiesto se le ha bimbate tutte e lui sinceramente ha detto che non è Rocco! Mi auguro per voi che una compagna di scuola almeno una sega ve l'abbia tirata ma non aspettettatevi chissà che di una oerosna che ha il piacere di condividere le sue espererienze giovanili scritte bene ci mancherebbe ma fine a se stesso! Non ha chiavato tutta la scuola ed almeno bisogna apprezzare la serietà qui tutti sembrano dei fenomeni ma solo seghe viaggiano. Continua amico che se vero o also però lo scrivi abbastanza bene
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Chiedo scusa per qualche errore ortografico me ne sono accorto solo dopo aver mandato il messaggio
 
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Kecco505

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Il nostro narratore scive in un discreto italiano giàxtanta roba, ma cosa vi aspettatte che ci racconti? Provocatoriamente gli ho chiesto se le ha bimbate tutte e lui sinceramente ha detto che non è Rocco! Mi auguro per voi che una compagna di scuola almeno una sega ve l'abbia tirata ma non aspettettatevi chissà che di una oerosna che ha il piacere di condividere le sue espererienze giovanili scritte bene ci mancherebbe ma fine a se stesso! Non ha chiavato tutta la scuola ed almeno bisogna apprezzare la serietà qui tutti sembrano dei fenomeni ma solo seghe viaggiano. Continua amico che se vero o also però lo scrivi abbastanza bene
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Chiedo scusa per qualche errore ortografico me ne sono accorto solo dopo aver mandato il messaggio
Non posso non essere d'accordo con te..ho voluto condividere i miei ricordi legati a quel periodo raccontando i fatti nella maniera in cui si sono realmente svolti. Avrei potuto scrivere che dopo una settimana mi ero fatto tutta la classe comprese le prof e le bidelle, ma non fu così.
Tra l'altro non ne vedrei l'utilità di raccontare una marea di falsità per sentirmi magari invidiato e ammirato da chi legge il mio racconto. Preferisco prendere qualche like in meno ma essere onesto in primis con me stesso e in secondo luogo anche con tutti voi. Chi magari si aspetta un racconto pieno di situazioni al limite della realtà pieno di orge, triangoli, quadrati,pentagoni esagoni ,scene lesbo e chi più ne ha più ne metta, sappia che ha sbagliato storia.
Sono una persona normale, che ha vissuto un periodo della sua infanzia particolarmente bello e che ha il piacere di condividere le proprie esperienze..
Più avanti ci saranno dei risvolti interessanti ma sempre nei limiti della realtà..
 

armarettale

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Ed allora hai il piacere di condividere con noi le tue esperienze. Ti ha preso bene di scrive? Fantastico uo continuo ad essere dell'opinione che quelli che scopano davvero non mettono la bandiera sul terrazzo quelli che scopano a parole raccontano di ogni. Ognuno di noi certamente ha avuto esperienze con le compagne a scuola chi più chi meno certo è che in alcuni anni era un puttanaio incredibile si scipava in classe durante lezione e non è fantasia!
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A 60 qnni penso di poterlo dire e di non volere insegnareniente a nessuno però
 
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Kecco505

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L'anno scolastico procedeva alla grande senza particolari novità degne di nota.
Con Elisa si era creata una complicità unica sotto molteplici aspetti.
Io mi ero integrato alla grande in quel gruppo di splendide ragazze, mi consideravano uno di loro e non si mettevano problemi e non si sentivano in imbarazzo a parlare con me dei loro segreti di donne..
Capitava che un gruppetto iniziasse a parlare ad esempio dei dolori del ciclo e io puntualmente venivo tirato in ballo e venivo "accusato" di essere fortunato a non avere quella incombenza una volta al mese. Mi ero fatto una discreta cultura di assorbenti vari, con ali, senza ali, di svariate Marche esterni ed interni. Un giorno mentre Pamela, una ragazza bassottina intorno al metro e cinquanta di altezza, non troppo bella di viso ma con un culetto che parlava da solo e sempre pronta a fare battutine e a stare allo scherzo, si lamentava con altre ragazze di quanto fosse gonfia e sofferente in quei giorni e fece cadere l'argomento e la mia attenzione sull'acquisto di una confezione di assorbenti interni.
Io non avevo problemi a sentire i loro discorsi femminili e spesso e volentieri chiedevo e mi venivano chiesti dei consigli. Ero curioso di vedere questo assorbente e sopratutto ero curioso al modo di inserimento all'interno di una vagina. Così feci una battutina a Pamela dicendole che a furia di mettersi gli assorbenti interni avrebbe fatto pratica per quando avrebbe trovato un ragazzo e gli avrebbe agevolato la via verso il suo interno.
Come se nulla fosse mi rispose tranquillamente che anche se ancora fosse vergine e al momento non aveva un ragazzo, lei ogni tanto si deliziava e si divertiva ad esplorare il suo ingresso con il manico della spazzola mentre era in doccia..Scoppio' una risata generale ed io iniziavo ad avere il cazzo duro all'interno dei miei jeans.
Non mancava giorno inoltre di assistere alla visione di un nuovo acquisto da parte di qualche ragazza. Quando qualcuna acquistava un nuovo modello di reggiseno non si metteva problemi a sollevarsi la maglia per farlo vedere alle amiche e io mi beavo di quelle splendide visioni.
Mi feci una cultura di reggiseni di tutti i tipi, nonché di mutandine varie come coulotte, perizomi brasiliane etc. Capitava che mentre si pavoneggiavano l'una con l'altra io venivo tirato in ballo per dare loro un parere sulla bellezza dei loro nuovi acquisti..
Venivo puntualmente messo al corrente delle loro cotte per qualche ragazzo e mi venivano chiesti consigli e se per caso conoscessi il tipo in questione di metterci una buona parola.
Povero me, ero sempre in tensione e con l'erezione sempre pronta a farsi notare.
Il bello però avveniva durante le lezioni di educazione fisica in palestra. Mentre si correva il mio sguardo vagava su quei bei seni saltellanti e su quei culetti che si muovevano ritmicamente.
Non mancavano i contatti e le strusciatine "involontarie" mentre ci si allenava o si giocava a qualche gioco di squadra tipo pallavolo o basket.
Una volta l'insegnante ci disse di formare delle coppie, dovevamo fare gli addominali. Io insieme a Elisa prendemmo un tappetino e ci dirigemmo in un angolo della palestra. Decidiamo che il primo ad iniziare fossi io, così mentre io ero sdraiato di schiena lei era in ginocchio davanti a me e provvedeva a tenermi le caviglie a terre mentre io eseguivo l'esercizio. Mentre mi sollevavo non potevo fare a meno di fissare il suo splendido seno che faceva capolino da una generosa scollatura e senza neanche accorgermene iniziai ad avere un principio di erezione.
Elisa se ne accorse e sorridendo mi disse che vedeva già i risultati degli addominali sul mio corpo e vedeva sopratutto un muscolo indurirsi. Come se nulla fosse le risposi che la colpa era delle sue tette in primo piano.. Ridemmo entrambi e ci scambiammo di posto.
Ora era lei distesa ed io a tenerla ferma per le caviglie. Avevo in primo piano a poche decine di centimetri dalla mia faccia la visione della sua fighetta costretta all'interno dei suoi leggins. Mi sgamo' a fissarla e mi disse di concentrarmi e contare i suoi piegamenti. Io ero in estasi, mi beavo del suo dolce profumo, quando si sollevava e la sua testa arrivava vicino al mio viso ma sopratutto alternavo il mio sguardo sulle sue tette e sulla forma delle labbra attraverso il tessuto dei pantaloni.
Quando fini' e si rialzò mettendosi di spalle per raccogliere il tappetino non riuscì a resistere e le diedi una sculacciata su quel panettone che avevo davanti, dicendole che l'esercizio aveva dato i suoi frutti e che il suo sederino ne stava traendo benefici..
Mi fece una linguaccia e scoppiammo a ridere.
Ecco, questo era ciò che accadeva durante le lezioni. Nulla di che per molti di voi, ma per me ragazzo quattordicenne ancora vergine ed inesperto era una meraviglia.
L'anno scolastico andava avanti più o meno allo stesso modo e ben presto arrivò il mese di aprile e tutti eravamo in attesa di partire in gita.
Ma questo sarà materia per il prossimo racconto.
Fatemi sapere se vi interessa la prosecuzione della narrazione.
 

Hornypuppy

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L'anno scolastico procedeva alla grande senza particolari novità degne di nota.
Con Elisa si era creata una complicità unica sotto molteplici aspetti.
Io mi ero integrato alla grande in quel gruppo di splendide ragazze, mi consideravano uno di loro e non si mettevano problemi e non si sentivano in imbarazzo a parlare con me dei loro segreti di donne..
Capitava che un gruppetto iniziasse a parlare ad esempio dei dolori del ciclo e io puntualmente venivo tirato in ballo e venivo "accusato" di essere fortunato a non avere quella incombenza una volta al mese. Mi ero fatto una discreta cultura di assorbenti vari, con ali, senza ali, di svariate Marche esterni ed interni. Un giorno mentre Pamela, una ragazza bassottina intorno al metro e cinquanta di altezza, non troppo bella di viso ma con un culetto che parlava da solo e sempre pronta a fare battutine e a stare allo scherzo, si lamentava con altre ragazze di quanto fosse gonfia e sofferente in quei giorni e fece cadere l'argomento e la mia attenzione sull'acquisto di una confezione di assorbenti interni.
Io non avevo problemi a sentire i loro discorsi femminili e spesso e volentieri chiedevo e mi venivano chiesti dei consigli. Ero curioso di vedere questo assorbente e sopratutto ero curioso al modo di inserimento all'interno di una vagina. Così feci una battutina a Pamela dicendole che a furia di mettersi gli assorbenti interni avrebbe fatto pratica per quando avrebbe trovato un ragazzo e gli avrebbe agevolato la via verso il suo interno.
Come se nulla fosse mi rispose tranquillamente che anche se ancora fosse vergine e al momento non aveva un ragazzo, lei ogni tanto si deliziava e si divertiva ad esplorare il suo ingresso con il manico della spazzola mentre era in doccia..Scoppio' una risata generale ed io iniziavo ad avere il cazzo duro all'interno dei miei jeans.
Non mancava giorno inoltre di assistere alla visione di un nuovo acquisto da parte di qualche ragazza. Quando qualcuna acquistava un nuovo modello di reggiseno non si metteva problemi a sollevarsi la maglia per farlo vedere alle amiche e io mi beavo di quelle splendide visioni.
Mi feci una cultura di reggiseni di tutti i tipi, nonché di mutandine varie come coulotte, perizomi brasiliane etc. Capitava che mentre si pavoneggiavano l'una con l'altra io venivo tirato in ballo per dare loro un parere sulla bellezza dei loro nuovi acquisti..
Venivo puntualmente messo al corrente delle loro cotte per qualche ragazzo e mi venivano chiesti consigli e se per caso conoscessi il tipo in questione di metterci una buona parola.
Povero me, ero sempre in tensione e con l'erezione sempre pronta a farsi notare.
Il bello però avveniva durante le lezioni di educazione fisica in palestra. Mentre si correva il mio sguardo vagava su quei bei seni saltellanti e su quei culetti che si muovevano ritmicamente.
Non mancavano i contatti e le strusciatine "involontarie" mentre ci si allenava o si giocava a qualche gioco di squadra tipo pallavolo o basket.
Una volta l'insegnante ci disse di formare delle coppie, dovevamo fare gli addominali. Io insieme a Elisa prendemmo un tappetino e ci dirigemmo in un angolo della palestra. Decidiamo che il primo ad iniziare fossi io, così mentre io ero sdraiato di schiena lei era in ginocchio davanti a me e provvedeva a tenermi le caviglie a terre mentre io eseguivo l'esercizio. Mentre mi sollevavo non potevo fare a meno di fissare il suo splendido seno che faceva capolino da una generosa scollatura e senza neanche accorgermene iniziai ad avere un principio di erezione.
Elisa se ne accorse e sorridendo mi disse che vedeva già i risultati degli addominali sul mio corpo e vedeva sopratutto un muscolo indurirsi. Come se nulla fosse le risposi che la colpa era delle sue tette in primo piano.. Ridemmo entrambi e ci scambiammo di posto.
Ora era lei distesa ed io a tenerla ferma per le caviglie. Avevo in primo piano a poche decine di centimetri dalla mia faccia la visione della sua fighetta costretta all'interno dei suoi leggins. Mi sgamo' a fissarla e mi disse di concentrarmi e contare i suoi piegamenti. Io ero in estasi, mi beavo del suo dolce profumo, quando si sollevava e la sua testa arrivava vicino al mio viso ma sopratutto alternavo il mio sguardo sulle sue tette e sulla forma delle labbra attraverso il tessuto dei pantaloni.
Quando fini' e si rialzò mettendosi di spalle per raccogliere il tappetino non riuscì a resistere e le diedi una sculacciata su quel panettone che avevo davanti, dicendole che l'esercizio aveva dato i suoi frutti e che il suo sederino ne stava traendo benefici..
Mi fece una linguaccia e scoppiammo a ridere.
Ecco, questo era ciò che accadeva durante le lezioni. Nulla di che per molti di voi, ma per me ragazzo quattordicenne ancora vergine ed inesperto era una meraviglia.
L'anno scolastico andava avanti più o meno allo stesso modo e ben presto arrivò il mese di aprile e tutti eravamo in attesa di partire in gita.
Ma questo sarà materia per il prossimo racconto.
Fatemi sapere se vi interessa la prosecuzione della narrazione.
Wow con delle compagne così non avevi neanche bisogno di porno
 

the ghost

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bei racconti, fanno venire la nostalgia dei tempi delle scuole superiori.
non ho avuto la fortuna di fare una scuola prettamente femminile, ma di ragazze comunque ce n'erano e anche di belle. nei 5 anni di superiori la classe mediamente era di 22-23 ragazzi, ragazze al massimo 9-10, con una buona percentuale di ragazze carine comunque.
non male lo stesso, anche alcune esperienze, pur se limitate a toccamenti e limonate, sono sempre un piacevole ricordo.
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bei racconti, fanno venire la nostalgia dei tempi delle scuole superiori.
non ho avuto la fortuna di fare una scuola prettamente femminile, ma di ragazze comunque ce n'erano e anche di belle. nei 5 anni di superiori la classe mediamente era di 22-23 ragazzi, ragazze al massimo 9-10, con una buona percentuale di ragazze carine comunque.
non male lo stesso, anche alcune esperienze, pur se limitate a toccamenti e limonate, sono sempre un piacevole ricordo.
 

alf6727

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Con Elisa si era creata una complicità unica sotto molteplici aspetti.
Io mi ero integrato alla grande in quel gruppo di splendide ragazze, mi consideravano uno di loro e non si mettevano problemi e non si sentivano in imbarazzo a parlare con me dei loro segreti di donne..
Capitava che un gruppetto iniziasse a parlare ad esempio dei dolori del ciclo e io puntualmente venivo tirato in ballo e venivo "accusato" di essere fortunato a non avere quella incombenza una volta al mese. Mi ero fatto una discreta cultura di assorbenti vari, con ali, senza ali, di svariate Marche esterni ed interni. Un giorno mentre Pamela, una ragazza bassottina intorno al metro e cinquanta di altezza, non troppo bella di viso ma con un culetto che parlava da solo e sempre pronta a fare battutine e a stare allo scherzo, si lamentava con altre ragazze di quanto fosse gonfia e sofferente in quei giorni e fece cadere l'argomento e la mia attenzione sull'acquisto di una confezione di assorbenti interni.
Io non avevo problemi a sentire i loro discorsi femminili e spesso e volentieri chiedevo e mi venivano chiesti dei consigli. Ero curioso di vedere questo assorbente e sopratutto ero curioso al modo di inserimento all'interno di una vagina. Così feci una battutina a Pamela dicendole che a furia di mettersi gli assorbenti interni avrebbe fatto pratica per quando avrebbe trovato un ragazzo e gli avrebbe agevolato la via verso il suo interno.
Come se nulla fosse mi rispose tranquillamente che anche se ancora fosse vergine e al momento non aveva un ragazzo, lei ogni tanto si deliziava e si divertiva ad esplorare il suo ingresso con il manico della spazzola mentre era in doccia..Scoppio' una risata generale ed io iniziavo ad avere il cazzo duro all'interno dei miei jeans.
Non mancava giorno inoltre di assistere alla visione di un nuovo acquisto da parte di qualche ragazza. Quando qualcuna acquistava un nuovo modello di reggiseno non si metteva problemi a sollevarsi la maglia per farlo vedere alle amiche e io mi beavo di quelle splendide visioni.
Mi feci una cultura di reggiseni di tutti i tipi, nonché di mutandine varie come coulotte, perizomi brasiliane etc. Capitava che mentre si pavoneggiavano l'una con l'altra io venivo tirato in ballo per dare loro un parere sulla bellezza dei loro nuovi acquisti..
Venivo puntualmente messo al corrente delle loro cotte per qualche ragazzo e mi venivano chiesti consigli e se per caso conoscessi il tipo in questione di metterci una buona parola.
Povero me, ero sempre in tensione e con l'erezione sempre pronta a farsi notare.
Il bello però avveniva durante le lezioni di educazione fisica in palestra. Mentre si correva il mio sguardo vagava su quei bei seni saltellanti e su quei culetti che si muovevano ritmicamente.
Non mancavano i contatti e le strusciatine "involontarie" mentre ci si allenava o si giocava a qualche gioco di squadra tipo pallavolo o basket.
Una volta l'insegnante ci disse di formare delle coppie, dovevamo fare gli addominali. Io insieme a Elisa prendemmo un tappetino e ci dirigemmo in un angolo della palestra. Decidiamo che il primo ad iniziare fossi io, così mentre io ero sdraiato di schiena lei era in ginocchio davanti a me e provvedeva a tenermi le caviglie a terre mentre io eseguivo l'esercizio. Mentre mi sollevavo non potevo fare a meno di fissare il suo splendido seno che faceva capolino da una generosa scollatura e senza neanche accorgermene iniziai ad avere un principio di erezione.
Elisa se ne accorse e sorridendo mi disse che vedeva già i risultati degli addominali sul mio corpo e vedeva sopratutto un muscolo indurirsi. Come se nulla fosse le risposi che la colpa era delle sue tette in primo piano.. Ridemmo entrambi e ci scambiammo di posto.
Ora era lei distesa ed io a tenerla ferma per le caviglie. Avevo in primo piano a poche decine di centimetri dalla mia faccia la visione della sua fighetta costretta all'interno dei suoi leggins. Mi sgamo' a fissarla e mi disse di concentrarmi e contare i suoi piegamenti. Io ero in estasi, mi beavo del suo dolce profumo, quando si sollevava e la sua testa arrivava vicino al mio viso ma sopratutto alternavo il mio sguardo sulle sue tette e sulla forma delle labbra attraverso il tessuto dei pantaloni.
Quando fini' e si rialzò mettendosi di spalle per raccogliere il tappetino non riuscì a resistere e le diedi una sculacciata su quel panettone che avevo davanti, dicendole che l'esercizio aveva dato i suoi frutti e che il suo sederino ne stava traendo benefici..
Mi fece una linguaccia e scoppiammo a ridere.
Ecco, questo era ciò che accadeva durante le lezioni. Nulla di che per molti di voi, ma per me ragazzo quattordicenne ancora vergine ed inesperto era una meraviglia.
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Ti avevano preso per l’amico gay insomma 😂😂😂
 
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Kecco505

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Ti avevano preso per l’amico gay insomma 😂😂😂
Qualcosa del genere....diciamo che ai loro occhi ero visto più come un amico che come un potenziale partner.
E io stavo bene in quella situazione in quanto non mi sentivo ancora pronto ad avere una relazione vera e propria.
Ma questo poi in futuro ha giocato a mio favore, in quanto mi ha permesso di raggiungere un livello di confidenza esagerato con la maggior parte di loro.
Inoltre poi sapevo tutto di tutte, preferenze, gusti modo di fare ecc..
 
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La gita...nuove scoperte.

L'inverno trascorse senza avvenimenti degni di nota. Arrivò il mese di aprile e tutti noi eravamo in fermento, non stavamo più nella pelle, aspettavamo con ansia l'arrivo del giorno della partenza per la gita di classe.

Visto che eravamo solo al primo anno, ci saremmo dovuti accontentare di un solo giorno di gita, per poter stare più giorni avremmo dovuto aspettare di arrivare in terza.
Il programma della gita non era nulla di speciale, ci avrebbero unito ad un'altra prima geometri e saremmo dovuti andare a visitare un complesso minerario in disuso e poi una zona costiera non lontana dallo stesso..

Il programma del giorno consisteva con la partenza dalla scuola in pullman alle 8 e 30. Arrivo al sito minerario verso le 11, giro guidato in alcuni ambienti adibiti al trasporto e alla lavorazione del materiale. Poi pranzo al sacco nuovamente un'altra visita guidata al museo della miniera e poi ci saremmo spostati verso la zona costiera ed infine il rientro alla base.
Appena i due pullman (uno per la nostra classe e uno x la geometri) giunsero davanti ai cancelli della scuola iniziammo a prendere posto.
Io insieme ad Elisa ed un altro gruppetto di ragazze solari e scherzose prendemmo posto nei sedili in fondo.
La gita rappresentava un momento di trasgressione lontano alle persone che ci conoscevano e la speranza era quella di imboscarci lontano dagli occhi dei prof per fare qualche bravata..
In quegli anni tra i ragazzi andava parecchio di moda fumare, ma essendo ancora al primo anno lo si faceva per sembrare più grandi degli altri e per sfoggiare anche un senso di sicurezza. Io non fumavo,ma qualche nostra compagna di classe cercava di iniziare stando molto attenta a non farsi beccare.
Elisa era una di quelle.
Ci eravamo messi d'accordo per portare sigarette birra e qualche bottiglia di alcolici per movimentare la giornata.
Il pullman si mise in marcia e il prof di chimica al microfono ci raccontava la storia della miniera, dai suoi albori fino al periodo di massimo sviluppo ed infine al periodo della chiusura.
Noi eravamo troppo presi ad ascoltare musica da un lettore CD dividendo in due le cuffiette. Le ragazze erano su di giri, io aprì il mio zaino e mostrai loro un pacchetto di marlboro light, un paio di lattine di ichnusa e una bottiglia di Martini.
Elisa prese una sigaretta, la accese e fece qualche tiro sputando fuori dal finestrino il fumo, io feci lo stesso così come Alessia e pamela. Ci sentivamo grandi nelle nostre menti di ragazzini..
Dopo qualche minuto le ragazze iniziarano un gioco parecchio stupido, si fissavano negli occhi e chi rideva per prima perdeva.
Per punizione si sarebbe dovuta alzare la maglietta e mostrare il reggiseno alle altre e pure a me.
La prima a perdere fu Elisa e così alzò la felpa mostrandoci un bel reggiseno fucsia che comprimeva le sue belle tettine facendole sembrare perfino più grandi. Ben presto tocco pure il turno a tutte le altre ed Alessia mentre si alzava la maglia agganciò per sbaglio pure il reggi e mostrò a tutti un bel capezzolo puntuto color cioccolato.
Iniziammo a ridere e io avevo già il cazzo in tiro. Le ragazze si lamentarono in quanto loro dovevano mostrare un indumento intimo mentre io stavo guardando e basta. Fu così che Elisa propose che in caso di mia sconfitta avrei dovuto mostrare loro i miei slip.
Non ci volle molto tempo ad assistere alla mia sconfitta e mentre cercavo di temporeggiare fu la stessa Elisa a prendere l'iniziativa aiutandomi a tirare giù i mie pantaloni della tuta e nel fare ciò le sue manine finirono a contatto con la mia asta in tiro attraverso il tessuto degli slip.
Le ragazze iniziarono a sorridere e mi dissero che avevo fatto bene a togliermi i pantaloni e a fare prendere un po di spazio al mio pisello visto che se stava tutto pressato all'interno degli stessi..
Alessia, la più audace disse che visto che lei aveva uscito un capezzolo e io lo avevo visto per par condicio avrei dovuto far vedere loro almeno la cappella..tutte iniziarono una risatina contagiosa. Io dissi loro che avrei abbassato le mutande a patto che almeno una di loro avesse fatto lo stesso. Alessia colse subito la palla al balzo e disse che lei era pronta subito dopo di me.
Mi feci coraggio, abbassai leggermente l'elastico e il mio amichetto sgusciò subito fuori sull'attenti con la cappella leggermente scappellata. Le ragazze arrossirono e si godettero la scena. Ora era il turno di Alessia la quale stava ritrattando il mostrare la sua fighetta con il mostrare entrambi i seni.
Dopo qualche contrattazione alla fine cedette e fu costretta ad aprirsi i jeans ad abbassare leggermente le sue mutandine di pizzo bianche e a farci vedere la sua fighetta completamente depilata ancora bella chiusa per qualche secondo, ma che a me sembrò un eternità.
Non potevamo rischiare oltre, i due prof si erano accorti delle risatine del nostro gruppetto in fondo e ci richiamarono all'ordine uno di loro due si alzò e venne a vedere cosa stessimo combinando.
Per fortuna non si accorse di nulla..
Ben presto arrivammo a destinazione visitammo il sito è poi i prof ci lasciarono liberi di sistemarci in una pineta adiacente per consumare il nostro pranzo.
Io con il gruppetto del viaggio ci posizionammo dietro alcune rocce che ci proteggevano da sguardi indiscreti, una delle ragazze stese una tovaglia a terra e tutti noi iniziammo a vuotare gli zaini ed iniziamo così a mangiare qualcosa. Il pranzo fu veloce e subito dopo tirai fuori la bottiglia di martini ed iniziammo a bere a turno a canna dalla bottiglia stessa..
La situazione iniziava a scaldarsi, ben presto le ragazze si misero solo con la maglietta a maniche corte dato la bella giornata ma anche il calore del Martini. Qualcuna propose di giocare al gioco della bottiglia e in men che non si dica mi ritrovai ad assistere a primo bacio lesbo della mia vita.
Elisa ed Alessia iniziarono a limonare pesantemente facendo giochi di lingua incredibili. Dopo toccò pure ad Alessia e Pamela, infine a Pamela e Martina e fu così che arrivò pure il mio turno. Non stavo nella pelle, la sorte volle che toccasse ad Elisa scambiarsi un limone con me.. io ero un po impacciato ma lei non perse tempo, si avvicinò a me e iniziammo a baciarci, prima solo sulle labbra ma ben presto iniziai a sentire la lingua di elisa farsi strada ed io la lasciai fare.. fu qualcosa di unico, sembravamo due fidanzati per quanto fu normale la cosa. Le nostre lingue si divertivano ad esplorare la bocca del partner. Appena ci staccammo le ragazze mi fecero notare la mia erezione e cercavano di prendermi in giro. Io dissi che era normale e no era affatto in tiro. Alessia disse di non crederci ed io la sfidai a toccare con mano. All'inizio si bloccò ma poi incitata dalle altre prese coraggio e mise una sua mano aperta sopra la mia asta. A quel contatto mi irrigidii ancora di più. Elisa e le altre le chiesero come fosse la situazione lì sotto..lei fece la furba dicendo che doveva continuare con la mano per essere sicura di dare un giudizio il più veritiero possibile. Fu così che chiuse la sua doce manina sul mio uccello ed io ebbi un ulteriore scossa che contribuì a farlo indurire ancora di più.. stavo già allungando la mia mano verso il suo seno quando sentimmo la voce di un prof che stava venendo a cercarci.
Ci ricomponemmo al volo, misi nuovamente la bottiglia di martini nello zaino, raccogliemmo tutto ciò che avevamo lasciato in giro e scendemmo verso il gruppo.
Fummo costretti ad una noiosa visita al museo. Le ragazze erano parecchio su di giri e non perdevano occasione di lanciarmi battutine e doppi sensi. Noi stavamo aspettando la fine della visita per poterci recare alla spiaggia vicina a vedere le famose dune di sabbia in modo da continuare il nostro gioco se possibile. Fu così che appena arrivati fummo lasciati liberi di esplorare la zona a patto che non avremmo fatto tardi per la partenza. In un attimo ci allontanammo dagli altri e nascosti da una duna di sabbia riprendemmo da dove avevamo lasciato ossia a finire di bere il martini e le birre e ad accenderci qualche sigaretta. Ben presto pamela chiese ad Alessia cosa avesse sentito prima con la sua mano. Le rispose che aveva sentito un bel paletto duro.
Pamela disse che si stava inventando tutto e che non era vero. Alessia disse che era la pura verità e sfidava l'amica a controllare lei stessa di persona. Io a quelle parole iniziai ad indurirmi. Pamela si avvicinò ridendo dall'imbarazzo e un po tremolante mise la sua mano sopra il mio pacco, prima muoveva la mano aperta e poi la strinse ad afferrarlo. Ormai ero in tiro.
Pamela non rideva più. Io mi feci coraggio, la avvicinai e me e le misi la lingua in bocca. Elisa ed Alessia iniziarono a limonarsi a vicenda mentre martina si godeva lo spettacolo.
Quando ci staccammo si staccarono anche le altre due. Ora anche elisa voleva toccare con mano così pure lei mi prese il cazzo al di sopra della tuta e iniziò a stringerlo. Io iniziai a baciarla e allungai una mano dentro il suo reggiseno ed iniziai ad accarezzare un seno e giocare col capezzolo. Ormai elisa faceva su e giù con la mano. Alessia che era la più intraprendente si avvicinò a noi due. Mise anche lei una mano sul mio uccello vicino a quella dell'amica e iniziò a muoversi. Anche pamela si unì e venne a baciarmi ed io con la mano libera le toccai il culetto. Ben presto le ragazze mi abbassarono i pantaloni e tirarono fuori il cazzo dalle mutande ed iniziarono nuovamente a segarlo. Io ero al settimo cielo. Mentre mi godevo la scena dissi che non era giusto che io avevo il cazzo di fuori e loro tutte belle vestite. Pamela si tolse maglia e slacciò pure il reggi liberando la sua terza. La seguì anche Alessia che un pochino imbarazzata mostrò la sua prima, ma con due capezzolini belli appuntiti. Elisa non si fece pregare e in un attimo anche lei era tette al vento. Anche martina fece lo stesso.
Le mie mani e la mia lingua vagava su quelle tette e su quei capezzoli.. stavo arrivando al limite, sentivo che non avrei resistito ancora per molto.
Volevo di più chiesi ad Alessia se voleva mostrarci meglio la sua fighetta visto che sul pullman non c'era stato il tempo. Non si fece pregare. Slaccio i jeans e li calò fino alle ginocchia e subito dopo abbassò pure le mutandine bianche liberando alla vista dei nostri occhi la sua bella fighetta. Non credevo ai miei occhi, quattro ragazze a seni al vento che mi segavano ed una pure con la fighetta all'aria. Allungai una mano ed iniziai a carezzarla fino a farla dischiudere leggermente.
Iniziai ad osare un pochino col mio dito indice inserendo tra le labbra la prima falange e poi risalendo andavo a stuzzicare il piccolo clidoride che faceva capolino. Non riuscì a trattenermi e sbarrai su quelle manine calde che mi stavano dando piacere.
Ci staccammo l'un l'altro e restammo per qualche istante immobili in silenzio ad ossevarci a vicenda..
Dopo qualche attimo Alessia disse che potevano ritenersi siddisfatte del loro controllo e pure io sarei dovuto esserlo.

Iniziammo a ridere come dei cretini.
Intanto sentivamo delle voci avvicinarsi.
Raccolsi le bottiglie vuote e in un baleno fummo tutti rivestiti e pronti a riunirci al gruppo.
Subito dopo salimmo sul pullman per rientrare verso casa in quanto la giornata volgeva al termine.
Da quel giorno l'intesa con Elisa Pamela Martina ed Alessia raggiuse un livello altissimo e durò per tutti e i cinque anni di studio.

Vogliate scusarmi se mi sono dilungato troppo ma la storia avrebbe perso significato se l'avessi alleggerita.
So bene che alla fine non ci fu chissà che cosa ma per un ragazzo alle prime esperienze era fin troppo..
 

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