Vacanze estive
L'anno scolastico ormai era terminato. La promozione portata a casa con una media del sette e mezzo mi servì come arma di contrattazione con i miei genitori e alla fine riuscì a farmi comprare uno scooter.
In quegli anni c'erano una miriade di modelli, più o meno accattivanti agli occhi di un quindicenne e io ero in fissa per un F12 Malaguti.
Fu così che ai primi di luglio con mio padre ci recammo in concessionaria ed acquistammo il mio primo scooter 50.
Giallo fiammante, già mi immaginavo di sfrecciare per le strade del mio paese come Valentino Rossi.
I miei furono perentori, il motorino era proporzionale al mio rendimento scolastico, quindi se nell'anno successivo non mi fossi impegnato a dovere loro mi avrebbero ritirato le chiavi..
Subito iniziai il rodaggio uscendo con gli amici di vecchia data e non ci stancavamo mai di girare a vuoto per le strade infuocate di quell'estate torrida.
Mancava qualche giorno a ferragosto e un pomeriggio decisi di andare a trovare Elisa per farle vedere il mio nuovo bolide.
Arrivai sotto casa sua e lei era già in cortile ad aspettarmi, appena la vidi ebbi un sussulto in mezzo alle gambe.
Era dalla sera della pizzata che no la vedevo, abbronzata da far paura, vestita con un pantaloncino bianco dal quale si intravedeva la forma del perizoma che valorizzava al meglio il suo splendido culetto, e con una canotta gialla con un ampia scollatura.
Mi sembrava che fosse cresciuta in altezza e anche il suo seno sembrava più gonfio, non so se fosse cresciuto o semplicemente per effetto del reggiseno che indossava.
Parcheggiai le due ruote, tolsi il casco e andai a salutarla. Mi abbracciò e ci scambiammo un bacio sulla guancia.
Mi invitò a salire da lei per offrirmi qualcosa di fresco da bere, non me lo feci ripetere e parlando del più e del meno raggiungemmo il suo divano ed iniziammo a raccontarci i fatti degni di nota relativi ai nostri amici-compagni di classe.
Le feci i complimenti per la sua abbronzatura e subito partirono le solite risatine di circostanza, le chiesi se volesse venire a fare un giro così le avrei mostrato le mie doti di pilota. Non fu troppo convinta dell'ultima parte della mia affermazione ma accetto ben volentieri di andare a fare un giretto.
Uscimmo per strada, le passai il secondo casco che avevo sotto la sella e la feci salire dietro di me.
Le dissi di tenersi forte per non correre il rischio di perderla in viaggio, ma mi fece promettere di non fare lo stronzo alla guida, cosa molto improbabile per un cinquantino ancora totalmente originale.
Partimmo e lei da subito mi cinse le sue braccia attorno alla mia vita e si strinse a me. Ad ogni frenata sentivo le sue tette premere sulla mia schiena procurandomi una dolce sensazione di piacere, ne approfittai e guidai in una maniera improponibile facendo apposta a fare brusche frenate per godermi di quel dolce contatto.
Dopo l'ennesima frenata e la successiva ripartenza una sua mano andò a sfiorarmi il mio pacco bello barzotto e mi sembrò che non fu una semplice toccatina ma che si soffermasse qualche istante in più per sentirne la consistenza, io dal canto mio la lasciai fare e mi beai di quelle sensazioni.
Arrivammo in spiaggia e parcheggiai nei pressi di un chioschetto, le chiesi le sue impressioni alla mia guida e mi disse che guidavo da schifo e mancava poco che le venisse il mal di mare. Attaccammo entrambi a ridere e ci sedemmo ad un tavolino per rinfrescarci bevendo un delizioso the al limone con ghiaccio. Successivamente, si erano fatte quasi le venti e la spiaggia si stava finendo di svuotare, decidemmo di andare a bagnarci i piedi sul bagnasciuga ed iniziammo una passeggiata con i piedi a mollo. Parlavamo del più e del meno e non mancava il fare battutine sui personaggi ancora presenti, del tipo lei : " guarda quello come è muscoloso e che begli addominali scolpiti che ha" ed io invece appena scorsi una bella trentenne in topless con un seno da paura (forse pure rifatto) le dissi subito : "guarda che belle tettone, vorresti averle pure tu così grandi, chissà come si divertirà il suo ragazzo" e lei subito mi diede un pugno sulla spalla e subito a ridere come due cretini..
Ci avvicinammo in prossimità di una parete rocciosa che nascondeva la vista al resto della spiaggia e Elisa sentendosi tirata in ballo per le tettone della tipa se ne uscì dicendo che anche le sue non erano poi così male e che le erano pure cresciute, io le dissi che a me sembravano sempre le stesse.
Prontamente lei replicò dicendo che invece erano aumentate di volume, ed io subito a dirle il contrario, questo nostro battibeccare durò un pochino e alla fine senza nessun preavviso si alzò canotta e reggiseno scoprendo al mio sguardo due belle sfere bianco latte in netto contrasto con l'abbronzatura circostante. In effetti sembravano veramente più grandi ma me ne guardai bene da farglielo notare.
Alla sua domanda di come mi sembravano io risposi vago che per me erano le stesse di qualche mese prima e che lei si sentiva in imbarazzo nei confronti della tipa di prima e stava cercando solamente di arrampicarsi sugli specchi.
Fece un rapido movimento prese la mia mano destra e la poggiò sul suo seno sinistro, io come in trance iniziai a muovere le mie dita impastandole su quella morbida sfera bianca, stringendola, soppesandola e iniziando a stuzzicare il suo capezzolo che si risvegliò dal torpore.
Lei vedendo la mia espressione facciale disse che il mio volto non mentiva e che aveva effettivamente avuto la conforma di ciò che stava affermando qualche istante prima.
Si accorse del mio pene che stava tendendo la stoffa dei pantaloni e prontamente iniziò a stringerlo da sopra di essi.
Io continuavo a palparle entrambi i seni ormai, mentre lei giocava con il mio amico.
Dopo qualche istante fummo risvegliati dallo squillare del suo cellulare, era la madre che la stava chiamando.
Elisa rispose e la madre le disse di rientrare subito a casa che la nonna era stata male e la stavano portando in ospedale, ci ricomponemmo al volo, raggiungemmo lo scooter e in un attimo la riaccompagnai a casa, questa volta guidando bene evitando le brusche frenate.
Ci salutammo frettolosamente e lei corse dentro.
Io me ne tornai a casa ripensando a quelle sensazioni provate qualche istante prima e immancabilmente ebbi nuovamente un principio di erezione..
L'indomani mi messaggiai con Elisa chiedendo notizie della nonna che per fortuna stava già meglio, infatti si trattava di un lieve abbassamento di pressione dovuto anche al caldo.
Ci salutammo dandoci appuntamento per un nuovo giro in scooter.