Ciao a tutti, scrivo in un momento un po’ particolare della mia vita, magari mi aiuta a distrarmi un po’.
Siamo nell’estate 2008, pausa estiva di un master che stavo frequentando. Ho 23 anni e tanto per cambiare ero single, ed era pure un po’ che non mi divertivo con qualche ragazza. Quel sabato pomeriggio di fine giugno ero a prendere il sole sul lettino del centro sportivo, alternando bagni di sole a bagni in piscina per cercare un po’ di frescura; chiacchierando con gli amici ed altri conoscenti che frequentano il circolo.
Ad un certo punto, un’amica più grande, Sara, sui 37 anni, si ferma a salutarmi. Abbastanza carina, ma “problematica”: non riesce ad instaurare una relazione con un uomo. Alla conversazione si aggiunge un mio amico, Lorenzo, giusto per stare in compagnia. Non ricordo chi tira fuori l’argomento “ma stasera cosa si potrebbe fare?”, eravamo tutti di compagnie diverse, non eravamo mai usciti insieme. Eppure si organizza in un paio di secondi una tappa ad una festa della birra di un paese a pochi km da noi. Io e Sara ci ritroviamo alle 21:30 per raggiungere Lorenzo che abitava verso quelle zone . Sara si offre di guidare, così io avrei potuto tranquillamente bere qualche birra in pace. Ma non mi aveva detto che avrebbe coinvolto una sua amica: Barbara. Alta 170 circa, capelli castani chiaro un po’ mossi alle spalle, occhi chiari.. è leggermente in carne, in più vestita anche abbastanza male..
A prima vista non mi colpisce, fisicamente non mi dice nulla (forse i miei standard erano alti, ecco perché single per troppo tempo?), subito inizia con qualche battutaccia “ ah, ma non mi avevi detto che ti portavi appresso il bambino..”, oppure “ma puoi rientrare dopo la mezzanotte?”.. volevo quasi fanculizzarle, ma oltre a non avere alternative per quella serata decisi di darle una seconda possibilità. In macchina Barbara continua a stuzzicarmi, finché Sara prende parola e dice “ma sai che domani ha la finale del torneo di calcio e mi ha invitato a vederlo, così mi presenta un suo compagno di squadra?” Ed io sottolineo “finale del torneo scapoli/ammogliati, niente di che…” Barbara, che era seduta sul sedile anteriore, all’improvviso si volta verso di me ed esclama “ah sportivo… beh se domani devi giocare stasera NIENTE ALCO, NIENTE FUMO E NIENTE SESSO!” Prontamente rispondi (tirandomi la zappa sui piedi “beh non fumo.. andiamo alla festa della birra e figurati se non me ne bevo un paio.. per il sesso.. non c’è pericolo che ne faccia!!”
Ci ritroviamo con Lorenzo e iniziamo a bere un giro di medie, mentre il complesso inizia a suonare. Qualche canzone più in là e sopratutto dopo un bel po’ di birre mi devo assentare per cambiare l’acqua al merlo. Barbara non manca di punzecchiarmi con le sue battute “ce la fai da solo? Riesci a trovartelo?”
Torno con due birre in mano, una per me ed una per lei: adesso le parlo e le dico che deve smetterla perché manco la conosco e mi sta già sul cazzo!
Me la ritrovo lì, da sola, in piedi ad attendermi. Le porgo la birra e le dico “adesso mi ascol..” quando tutto si interrompe perché il gruppo inizia a suonare “Vivere” di Vasco, pertanto la tiro verso il palco e le dico “vieni con me, questa è una delle mie preferite”. Nel mentre le metto una mano sulla spalla e l’accarezzo, lei non fa una piega.
Tutto finisce quando gli altri due amici ci dicono che si stavano un po’ annoiando, e avrebbero preferito cambiare posto: discoteca all’aperto in città. Ci rimettiamo in macchina e ci spostiamo al nuovo locale. La serata era spenta anche lì, in più un caldo esageratissimo faceva sudare le 1000 birre bevute. Lancio l’idea: “bagno in piscina… rigorosamente nudi!” Lorenzo e Sara si defilano, Barbara mi prende la mano e si avvia verso l’uscita. “Muoviti però”
In pochi minuti a piedi raggiungiamo il centro sportivo, la aiuto a scavalcare la rete di recinzione appoggiandole un po’ le mani sul culo, lei non fa una piega.. ci sediamo ai tavoli per i picnic delle famiglie, illuminati solo dal chiarore della Luna e dalle luci che in lontananza illuminano la struttura bar e la piscina. Chiacchieriamo e nel mentre le inizio a passare la mano sulle gambe. Lei si avvicina e mi stringe.. sentiamo dei rumori, siamo al buio, ma se ci becca il custode o la vigilanza siamo fritti. Le dico allora che è meglio non fare il bagno, ovviamente lei comprende i motivi.. “però non è giusto.. volevo vederti nudo!” Ormai era fatta, la tiro a me, la abbraccio, inizio a baciarla.. le nostre lingue si incrociano, le mani continuano ad accarezzarle le gambe, le cosce, salgono lungo i fianchi e si appoggiano sui seni. Sento che sono abbastanza abbondanti e pieni, una terza bella soda, nel mentre il mio pacco si gonfia sempre di più e lei non manca di appoggiare la mano sopra per tastarlo. A quel punto inizio a sfilarle la maglia, lei prende con forza il mio pacco ed esclama “perché non ti sei fatto aiutare prima, quando sei andato a pisciare?”. Queste parole provocano in me ancora più eccitazione, la lingua si arrotola a velocità supersonica intorno alla sua, le mani la toccano sempre con più decisione.
Decidiamo di spostarci dalla zona alberata, verso il campo di calcio. Così, senza un perché. Proprio sul dischetto del centrocampo butta a terra la maglia, si libera del reggiseno e si sfila i jeans. “Su sbrigati, sei ancora vestito?” In un lampo apro la camicia facendo saltare i bottoni, mi tolgo i pantaloni e gli slip, la faccio sdraiare a terra e buttandomi su di lei inizio a leccarle le tette, mentre una mano si infilava tra le cosce, sentendo che era già ben bagnata da tempo.
Sono durissimo, inizio ad entrare e spingere, lei prima allarga le gambe per farmi andare a fondo, poi le stringe per sentire bene tutto. Sento che dopo pochi colpi viene, si allaga completamente, mi rendo conto che questa ha una velocità supersonica nel raggiungere l’orgasmo. “Continua, continua ancora, più forte” mi sussurra all’orecchio. Non ne avevo nemmeno per l’anticamera del cervello di venire anch’io, volevo godermi bene la serata, in più con tutto l’alcol che avevo in corpo era difficile! accelero il ritmo della scopata, lei ansima, il suo respiro è sempre più intenso, ci siamo, sta venendo di nuovo, eccola che si bagna ancora.. e di nuovo mi dice “aspetta, adesso prendimi da dietro”, e si mette a pecora ed afferrandomi lei l’asta se la spinge dentro.. “dai scopami, scopami ancora forte.. ti piace quando vengo per te?”
Al rituale dello schiaffo sul culo mentre la scopo a pecora risponde con l’ennesimo orgasmo, per poi dirmi “adesso vieni, ma non dentro.. non posso.. ho perso il cerotto”…. “Vieni dove vuoi, ma non dentro.. capito?”
Problema: l’alcol mi impedisce di venire.. così le rispondo che sarebbe meglio tornare dagli altri ed al limite continuare dopo. Peccato che gli altri nel mentre, stanchi di attendere il nostro ritorno, e visto che manco rispondevamo alle chiamate, se ne erano tornati a casa. Così ci incamminiamo a piedi verso casa sua.. 45 minuti circa di passeggiata in cui una limonata, una palpata al culo o al pacco ci tengono compagnia. Entriamo in rigoroso silenzio a casa sua, i vicini potrebbero sentirci ed anche se vive sola, non voleva dare gossip.
Mi porta in camera, si spoglia nuda davanti a me e mi ammonisce “sono un prurito unico, quell’erba di merda.. faccio una doccia. Aspettami qui buono buono, non azzardarti a seguirmi”. La osservo bene, finalmente alla luce: in viso non è niente di che, si vede poi la differenza di età, ma le tette sono comunque belle piene e sode, una leggerissima striscia sulla phica, labbra arrossate ed ancora aperte dalla scopata precedente, il culo è leggermente grosso ma in linea con il suo fisico.
Calcolo circa due minuti di attesa, poi inizio a spogliarmi e la raggiungo in doccia.. apro ed entro con lei.. “hey.. ti avevo detto di aspettare buono buono di là… sei proprio disobbediente!” Così si inginocchia ed inizia a succhiarmelo ed a giocare con la lingua sulla cappella, per poi farmi un bel pompino.
La penetro un po’ da dietro, poi mi fa cenno di uscire e seguirla in camera.. “adesso mi scopi come vuoi sul letto, e mi vieni dentro, visto che non sei ancora venuto. Tu sei una macchina del sesso” mi dice.
Se la serata era iniziata male e senza nessuna aspettativa.. beh, ecco che in qualche modo era svoltata.
Mi tuffo sul letto, le spalanco le gambe e piazzo la faccia in mezzo alle sue cosce, adesso era d’obbligo una bella leccata.. ha un ottimo sapore, sta già venendo e mi inonda dei suoi umori.. “ah… ah.. ahhh.. bambino! Ti ho detto che mi devi scopare e venire dentro, non che me la devi leccare!” Serra le cosce, si gira a pancia sotto ed io inizio a penetrarla da dietro.. affondo subito il colpo, forte e duro, a ritmo sostenuto.. “sborra” mi esclama
“vuoi cambiare posizione? Hai bevuto troppo eh?”, così stavolta le rispondo “già, ho bevuto parecchio, ma direi che dovresti esser contenta visto che son sicuro che nessuno ti ha mai scopata così tanto e così forte.. quante volte sei già venuta eh?”
Si rimette sdraiata stavolta con le gambe all’aria, mi prende in mano il cazzo, lo sega un po’, poi se lo infila dentro.. poi si afferra le tette ed inizia a stringerle, ansima, gode, si bagna ancora.. “vediamo se ti stimolo, così, nella penombra”.. così si tira un capezzolo, se lo succhia e sbava sulle sue belle tette gonfie e con i segni delle mani sopra. “Vieni.. dai vieni.. sborrami dentro su.. la voglio.. dai.. dopo lo facciamo ancora.. vieni dentro di me!” A quel punto mi rilasso, probabilmente l’effetto birre era ormai cessato, ed era comunque parecchio che la scopavo forte e duro, così mi lasciai andare.. aumento il ritmo, accelero i colpi, le afferro le tette e mentre mi piego su di lei le dico all’orecchio “volevi la sborra? Eccola”
Inizia a venire a fiotti, lo sperma fuoriusciva in quantità, bello denso e caldo.. e lei subito non mancò di farmi notare “beh ma quanta ne avevi? Guarda, mi hai macchiato le lenzuola..” ma non era incazzata.. sedutasi sul letto si passò la mano sulla patata, toccò con le dita lo sperma che le fuoriusciva e si mi se le dita in bocca.. “uhmmm.. lo adoro”, per poi farmi distendere e leccarmi la cappella e l’asta sporche e bagnate dai nostri umori che si erano mischiati, tornando poi con la lingua sulla cappella, premendo bene per farne fuoriuscire ancora.
… continua….
Siamo nell’estate 2008, pausa estiva di un master che stavo frequentando. Ho 23 anni e tanto per cambiare ero single, ed era pure un po’ che non mi divertivo con qualche ragazza. Quel sabato pomeriggio di fine giugno ero a prendere il sole sul lettino del centro sportivo, alternando bagni di sole a bagni in piscina per cercare un po’ di frescura; chiacchierando con gli amici ed altri conoscenti che frequentano il circolo.
Ad un certo punto, un’amica più grande, Sara, sui 37 anni, si ferma a salutarmi. Abbastanza carina, ma “problematica”: non riesce ad instaurare una relazione con un uomo. Alla conversazione si aggiunge un mio amico, Lorenzo, giusto per stare in compagnia. Non ricordo chi tira fuori l’argomento “ma stasera cosa si potrebbe fare?”, eravamo tutti di compagnie diverse, non eravamo mai usciti insieme. Eppure si organizza in un paio di secondi una tappa ad una festa della birra di un paese a pochi km da noi. Io e Sara ci ritroviamo alle 21:30 per raggiungere Lorenzo che abitava verso quelle zone . Sara si offre di guidare, così io avrei potuto tranquillamente bere qualche birra in pace. Ma non mi aveva detto che avrebbe coinvolto una sua amica: Barbara. Alta 170 circa, capelli castani chiaro un po’ mossi alle spalle, occhi chiari.. è leggermente in carne, in più vestita anche abbastanza male..
A prima vista non mi colpisce, fisicamente non mi dice nulla (forse i miei standard erano alti, ecco perché single per troppo tempo?), subito inizia con qualche battutaccia “ ah, ma non mi avevi detto che ti portavi appresso il bambino..”, oppure “ma puoi rientrare dopo la mezzanotte?”.. volevo quasi fanculizzarle, ma oltre a non avere alternative per quella serata decisi di darle una seconda possibilità. In macchina Barbara continua a stuzzicarmi, finché Sara prende parola e dice “ma sai che domani ha la finale del torneo di calcio e mi ha invitato a vederlo, così mi presenta un suo compagno di squadra?” Ed io sottolineo “finale del torneo scapoli/ammogliati, niente di che…” Barbara, che era seduta sul sedile anteriore, all’improvviso si volta verso di me ed esclama “ah sportivo… beh se domani devi giocare stasera NIENTE ALCO, NIENTE FUMO E NIENTE SESSO!” Prontamente rispondi (tirandomi la zappa sui piedi “beh non fumo.. andiamo alla festa della birra e figurati se non me ne bevo un paio.. per il sesso.. non c’è pericolo che ne faccia!!”
Ci ritroviamo con Lorenzo e iniziamo a bere un giro di medie, mentre il complesso inizia a suonare. Qualche canzone più in là e sopratutto dopo un bel po’ di birre mi devo assentare per cambiare l’acqua al merlo. Barbara non manca di punzecchiarmi con le sue battute “ce la fai da solo? Riesci a trovartelo?”
Torno con due birre in mano, una per me ed una per lei: adesso le parlo e le dico che deve smetterla perché manco la conosco e mi sta già sul cazzo!
Me la ritrovo lì, da sola, in piedi ad attendermi. Le porgo la birra e le dico “adesso mi ascol..” quando tutto si interrompe perché il gruppo inizia a suonare “Vivere” di Vasco, pertanto la tiro verso il palco e le dico “vieni con me, questa è una delle mie preferite”. Nel mentre le metto una mano sulla spalla e l’accarezzo, lei non fa una piega.
Tutto finisce quando gli altri due amici ci dicono che si stavano un po’ annoiando, e avrebbero preferito cambiare posto: discoteca all’aperto in città. Ci rimettiamo in macchina e ci spostiamo al nuovo locale. La serata era spenta anche lì, in più un caldo esageratissimo faceva sudare le 1000 birre bevute. Lancio l’idea: “bagno in piscina… rigorosamente nudi!” Lorenzo e Sara si defilano, Barbara mi prende la mano e si avvia verso l’uscita. “Muoviti però”
In pochi minuti a piedi raggiungiamo il centro sportivo, la aiuto a scavalcare la rete di recinzione appoggiandole un po’ le mani sul culo, lei non fa una piega.. ci sediamo ai tavoli per i picnic delle famiglie, illuminati solo dal chiarore della Luna e dalle luci che in lontananza illuminano la struttura bar e la piscina. Chiacchieriamo e nel mentre le inizio a passare la mano sulle gambe. Lei si avvicina e mi stringe.. sentiamo dei rumori, siamo al buio, ma se ci becca il custode o la vigilanza siamo fritti. Le dico allora che è meglio non fare il bagno, ovviamente lei comprende i motivi.. “però non è giusto.. volevo vederti nudo!” Ormai era fatta, la tiro a me, la abbraccio, inizio a baciarla.. le nostre lingue si incrociano, le mani continuano ad accarezzarle le gambe, le cosce, salgono lungo i fianchi e si appoggiano sui seni. Sento che sono abbastanza abbondanti e pieni, una terza bella soda, nel mentre il mio pacco si gonfia sempre di più e lei non manca di appoggiare la mano sopra per tastarlo. A quel punto inizio a sfilarle la maglia, lei prende con forza il mio pacco ed esclama “perché non ti sei fatto aiutare prima, quando sei andato a pisciare?”. Queste parole provocano in me ancora più eccitazione, la lingua si arrotola a velocità supersonica intorno alla sua, le mani la toccano sempre con più decisione.
Decidiamo di spostarci dalla zona alberata, verso il campo di calcio. Così, senza un perché. Proprio sul dischetto del centrocampo butta a terra la maglia, si libera del reggiseno e si sfila i jeans. “Su sbrigati, sei ancora vestito?” In un lampo apro la camicia facendo saltare i bottoni, mi tolgo i pantaloni e gli slip, la faccio sdraiare a terra e buttandomi su di lei inizio a leccarle le tette, mentre una mano si infilava tra le cosce, sentendo che era già ben bagnata da tempo.
Sono durissimo, inizio ad entrare e spingere, lei prima allarga le gambe per farmi andare a fondo, poi le stringe per sentire bene tutto. Sento che dopo pochi colpi viene, si allaga completamente, mi rendo conto che questa ha una velocità supersonica nel raggiungere l’orgasmo. “Continua, continua ancora, più forte” mi sussurra all’orecchio. Non ne avevo nemmeno per l’anticamera del cervello di venire anch’io, volevo godermi bene la serata, in più con tutto l’alcol che avevo in corpo era difficile! accelero il ritmo della scopata, lei ansima, il suo respiro è sempre più intenso, ci siamo, sta venendo di nuovo, eccola che si bagna ancora.. e di nuovo mi dice “aspetta, adesso prendimi da dietro”, e si mette a pecora ed afferrandomi lei l’asta se la spinge dentro.. “dai scopami, scopami ancora forte.. ti piace quando vengo per te?”
Al rituale dello schiaffo sul culo mentre la scopo a pecora risponde con l’ennesimo orgasmo, per poi dirmi “adesso vieni, ma non dentro.. non posso.. ho perso il cerotto”…. “Vieni dove vuoi, ma non dentro.. capito?”
Problema: l’alcol mi impedisce di venire.. così le rispondo che sarebbe meglio tornare dagli altri ed al limite continuare dopo. Peccato che gli altri nel mentre, stanchi di attendere il nostro ritorno, e visto che manco rispondevamo alle chiamate, se ne erano tornati a casa. Così ci incamminiamo a piedi verso casa sua.. 45 minuti circa di passeggiata in cui una limonata, una palpata al culo o al pacco ci tengono compagnia. Entriamo in rigoroso silenzio a casa sua, i vicini potrebbero sentirci ed anche se vive sola, non voleva dare gossip.
Mi porta in camera, si spoglia nuda davanti a me e mi ammonisce “sono un prurito unico, quell’erba di merda.. faccio una doccia. Aspettami qui buono buono, non azzardarti a seguirmi”. La osservo bene, finalmente alla luce: in viso non è niente di che, si vede poi la differenza di età, ma le tette sono comunque belle piene e sode, una leggerissima striscia sulla phica, labbra arrossate ed ancora aperte dalla scopata precedente, il culo è leggermente grosso ma in linea con il suo fisico.
Calcolo circa due minuti di attesa, poi inizio a spogliarmi e la raggiungo in doccia.. apro ed entro con lei.. “hey.. ti avevo detto di aspettare buono buono di là… sei proprio disobbediente!” Così si inginocchia ed inizia a succhiarmelo ed a giocare con la lingua sulla cappella, per poi farmi un bel pompino.
La penetro un po’ da dietro, poi mi fa cenno di uscire e seguirla in camera.. “adesso mi scopi come vuoi sul letto, e mi vieni dentro, visto che non sei ancora venuto. Tu sei una macchina del sesso” mi dice.
Se la serata era iniziata male e senza nessuna aspettativa.. beh, ecco che in qualche modo era svoltata.
Mi tuffo sul letto, le spalanco le gambe e piazzo la faccia in mezzo alle sue cosce, adesso era d’obbligo una bella leccata.. ha un ottimo sapore, sta già venendo e mi inonda dei suoi umori.. “ah… ah.. ahhh.. bambino! Ti ho detto che mi devi scopare e venire dentro, non che me la devi leccare!” Serra le cosce, si gira a pancia sotto ed io inizio a penetrarla da dietro.. affondo subito il colpo, forte e duro, a ritmo sostenuto.. “sborra” mi esclama
“vuoi cambiare posizione? Hai bevuto troppo eh?”, così stavolta le rispondo “già, ho bevuto parecchio, ma direi che dovresti esser contenta visto che son sicuro che nessuno ti ha mai scopata così tanto e così forte.. quante volte sei già venuta eh?”
Si rimette sdraiata stavolta con le gambe all’aria, mi prende in mano il cazzo, lo sega un po’, poi se lo infila dentro.. poi si afferra le tette ed inizia a stringerle, ansima, gode, si bagna ancora.. “vediamo se ti stimolo, così, nella penombra”.. così si tira un capezzolo, se lo succhia e sbava sulle sue belle tette gonfie e con i segni delle mani sopra. “Vieni.. dai vieni.. sborrami dentro su.. la voglio.. dai.. dopo lo facciamo ancora.. vieni dentro di me!” A quel punto mi rilasso, probabilmente l’effetto birre era ormai cessato, ed era comunque parecchio che la scopavo forte e duro, così mi lasciai andare.. aumento il ritmo, accelero i colpi, le afferro le tette e mentre mi piego su di lei le dico all’orecchio “volevi la sborra? Eccola”
Inizia a venire a fiotti, lo sperma fuoriusciva in quantità, bello denso e caldo.. e lei subito non mancò di farmi notare “beh ma quanta ne avevi? Guarda, mi hai macchiato le lenzuola..” ma non era incazzata.. sedutasi sul letto si passò la mano sulla patata, toccò con le dita lo sperma che le fuoriusciva e si mi se le dita in bocca.. “uhmmm.. lo adoro”, per poi farmi distendere e leccarmi la cappella e l’asta sporche e bagnate dai nostri umori che si erano mischiati, tornando poi con la lingua sulla cappella, premendo bene per farne fuoriuscire ancora.
… continua….