beppe832
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Buongiorno a tutti, vorrei raccontarvi uno spiacevole episodio accadutomi ieri sera verso le 9.
Ringrazio anticipatamente chi avrà la voglia di leggere l'intera vicenda, ritengo che i particolari siano molto importanti e che la mia disavventura possa mettere alcuni di voi in guardia.
Premetto che mi trovo a Francoforte come turista, al termine di un piacevole tour dopo avere visitato altre città della Germania.
Arrivato a Francoforte ieri mattina per rimanere una sola notte, dopo avere effettuato il check-in nel mio albergo in zona Sachsenhausen mi sono deciso a fare una camminata rilassante lungo il fiume Meno e, prima di concludere la mia passeggiata, volevo concedermi una birretta al chiosco Yok Yok, in zona Stazione Centrale.
Appena svoltato l'angolo con la Münchener Strasse si avvicina a me un uomo dall'aspetto trasandato sui 40/45 anni, molto probabilmente originario dell'Est Europa.
Avendo percepito una sensazione di pericolo, dato che lui mi si avvicinava troppo, temendo uno scippo o una rapina, gli ho detto di andare via in italiano e sono entrato nella reception di un hotel (ometto il nome per ovvi motivi), sentendomi più al sicuro e sperando che lui se ne andasse.
Purtroppo mi accorgevo che era rimasto fuori dall'hotel e continuava a fissarmi.
Dopo pochi minuti mi sono reso conto della presenza di una signora mulatta di origine cubana/dominicana con due bambine al seguito che parlava italiano con accento spagnolo con qualcuno (non ricordo chi di preciso, ma non è importante).
Confidando (erroneamente) sulla solidarietà tra connazionali e disorientato dalla situazione le ho chiesto se per caso quell'uomo avesse importunato anche lei.
Al che questa donna si rivolge male contro di me gridandomi che sono un ladro e accusandomi di essere complice di quell'uomo che, a suo dire, avrebbe tentato di borseggiarla poco prima.
La signora, in lingua italiana, diceva di avermi visto parlare con quell'uomo (ovviamente è stato così, visto che gli ho detto di andarsene) e addirittura ha detto che mi ha visto fargli l'occhiolino come segno d'intesa.
Poco dopo mi si avvicinava, con fare minaccioso, un ragazzo un po' più giovane di lei dai tratti somatici marocchini (ed effettivamente lo era) ma che parlava perfettamente italiano con un accento lombardo.
Questo ragazzo si presentava come il marito della donna sudamericana e anch'egli mi accusava di essere un borseggiatore e che mi aveva visto già due settimane fa lì in zona, nonostante, in realtà, fosse la mia primissima volta a Francoforte.
A dargli manforte era arrivato un ragazzo italiano sui 22/23 anni con un mitra tatuato sulla gamba cominciando a riempirmi di insulti (rivelatosi poi il suo aiutante a lavoro).
Il ragazzo italo-marocchino mi aveva chiesto il perché mi trovassi nella reception, dove abitassi in Italia e se conoscessi quell'uomo e che ci facessi a Francoforte e soprattutto in quel quartiere malfamato.
Mi ha minacciato dicendomi che avrebbe chiamato il cugino che abita lì in zona e addirittura dicendomi di salire in stanza con lui.
Ovviamente ho fiutato istantaneamente il pericolo concreto, anche perché nessuno si sognerebbe mai di fare salire un ladro nella propria camera e ipotizzando che mi avrebbe probabilmente rinchiuso dentro forse estorcendomi del denaro o usando violenza nei miei confronti.
In queste condizioni di panico, tutto tremante e molto preoccupato pensando a cosa mi sarebbe potuto accadere, non è stato facile rimanere lucido, mi sentivo come in trappola e tutti i miei tentativi di convincerlo della mia buona fede sembravano cadere nel vuoto.
In più lui continuava a dubitare del fatto che fossi un turista e continuava a menzionare questo fantomatico cugino.
Ad un certo punto mi ha detto testualmente: "o sali in camera con me oppure puoi andartene ma non so cosa può succedere fuori.
Se fossimo in Italia ti avrei già menato, ma qui andrei sicuramente dalla parte del torto".
Proprio io scambiato per ladro (nella migliore delle ipotesi) quando nella vita svolgo un mestiere (anzi direi IL mestiere, dipendente pubblico) esattamente opposto!
Lo sconcerto maggiore è avvenuto quando ho visto con i miei occhi il ragazzo italo-marocchino salutare con una stretta di mano l'uomo sbandato (forse rumeno o croato), che poi è risultato parlare anche italiano, entrava e usciva dalla reception.
E quando mai un tuo amico o conoscente si permetterebbe di derubare tua moglie???
Inizialmente mi mostravo collaborativo con questo marocchino e rispondevo a tutte le sue domande, ma a questo punto, trovandomi di fronte ad un muro e considerato il timore che la situazione potesse degenerare, ho chiesto al receptionist di chiamare la polizia, ma lui ha fatto orecchie da mercante, fregandose del tutto.
Ho preso io l'iniziativa e ho composto il numero della Polizia parlando in inglese e fortunatamente il centralinista parlava italiano.
Gli ho spiegato la vicenda in italiano chiedendo cortesemente di mandarmi una pattuglia della polizia e dopo dieci interminabili minuti, tra continui sberleffi e minacce anche da parte dell'italiano più giovane (un bulletto deficiente senza cervello) e la ricomparsa frequente di quella donna di colore che continuava a darmi del bugiardo, sostenendo che io tremassi per la paura di essere stato beccato a rubare, è arrivato un equipaggio formato da tre agenti con un poliziotto gentile e calmo che parlava italiano (probabilmente di origine italiana).
Intanto lo sbandato si era già allontanato prima dell'arrivo della Polizia.
Il poliziotto ha ascoltato entrambe le versioni e la situazione (e anche mentre io parlavo con il poliziotto si intrometteva il marocchino) si è per fortuna risolta e me ne sono finalmente andato, con il marocchino che diceva davanti ai poliziotti che non avrebbe mai più voluto vedere la mia faccia da ladro e bugiardo.
Lo spavaldo italo-marocchino, poco prima, mi ha mostrato su internet dove lavora e da lì ho ricostruito il suo nome, cognome, telefono e azienda di traslochi di cui risulta essere il titolare, continuando a mettere in dubbio il fatto che io fossi un turista.
Ovviamente non l'ha fatto per spirito di amicizia ma facendo presente che lui era lì per lavoro, invece io, a suo dire, non avevo alcuna giustificazione per stare lì.
Già, peccato che esiste anche il turismo.
Effettivamente, pur essendo lui basato in Lombardia, lavora anche in Germania ed in altri Paesi europei dove trasporta merci, ma rimane il forte sospetto di essere stato vittima di un tentativo di estorsione.
Ci sono ancora tanti dettagli che, ripensandoci, non mi convincono del tutto.
Non mi permetto di criticare il lavoro della Polizia, ma secondo me sicuramente sarebbe stato meglio identificare entrambe le parti nel caso in cui ci fosse stato un seguito, ma in ogni caso posso ritenermi fortunato ad esserne uscito indenne.
Sinceramente non mi andava di tornarmene in Italia con qualche coltellata, ossa rotte o con il portafoglio svuotato.
Una vicenda che mi ha lasciato l'amaro in bocca e mi ha fatto tornare in mente l'episodio che ho letto su un gruppo Facebook di italiani a Francoforte capitato proprio ad un altro italiano alcuni anni fa, dove anche lui era stato ingiustamente scambiato per un ladro e aggredito, sempre nella zona della stazione centrale.
Francoforte è una città carina, moderna, pulita, efficiente, ma questa storia mi servirà da lezione ad evitare quartieri malfamati, dove nel bene e soprattutto nel male il turista straniero in solitaria è più indifeso e vulnerabile, sebbene io abbia viaggiato molto, ma ero in inferiorità numerica e il marocchino parlava anche un po' di tedesco.
Stavo andando a curiosare nei bordellini della zona, ma poi mi è ovviamente passata la voglia e sono tornato in albergo ancora abbastanza spaventato e scosso per l'inconveniente accadutomi.
Ho portato la pelle a casa, probabilmente questo gruppetto multinazionale sperava di scucirmi del denaro minacciandomi, magari la cubana inizialmente pensava davvero che fossi un ladruncolo, tanti interrogativi rimasti irrisolti.
Buona gnocca a tutti e tenete sempre gli occhi aperti, il pericolo può letteralmente
dietro l'angolo.
Speriamo un giorno di cambiare la mia opinione sui marocchini e sui cubani, non sono mai stato razzista e mai lo sarò, ma continuano inevitabilmente ad aggiungersi conferme su conferme.
Commentate pure, fatemi sapere la vostra opinione.
Ringrazio anticipatamente chi avrà la voglia di leggere l'intera vicenda, ritengo che i particolari siano molto importanti e che la mia disavventura possa mettere alcuni di voi in guardia.
Premetto che mi trovo a Francoforte come turista, al termine di un piacevole tour dopo avere visitato altre città della Germania.
Arrivato a Francoforte ieri mattina per rimanere una sola notte, dopo avere effettuato il check-in nel mio albergo in zona Sachsenhausen mi sono deciso a fare una camminata rilassante lungo il fiume Meno e, prima di concludere la mia passeggiata, volevo concedermi una birretta al chiosco Yok Yok, in zona Stazione Centrale.
Appena svoltato l'angolo con la Münchener Strasse si avvicina a me un uomo dall'aspetto trasandato sui 40/45 anni, molto probabilmente originario dell'Est Europa.
Avendo percepito una sensazione di pericolo, dato che lui mi si avvicinava troppo, temendo uno scippo o una rapina, gli ho detto di andare via in italiano e sono entrato nella reception di un hotel (ometto il nome per ovvi motivi), sentendomi più al sicuro e sperando che lui se ne andasse.
Purtroppo mi accorgevo che era rimasto fuori dall'hotel e continuava a fissarmi.
Dopo pochi minuti mi sono reso conto della presenza di una signora mulatta di origine cubana/dominicana con due bambine al seguito che parlava italiano con accento spagnolo con qualcuno (non ricordo chi di preciso, ma non è importante).
Confidando (erroneamente) sulla solidarietà tra connazionali e disorientato dalla situazione le ho chiesto se per caso quell'uomo avesse importunato anche lei.
Al che questa donna si rivolge male contro di me gridandomi che sono un ladro e accusandomi di essere complice di quell'uomo che, a suo dire, avrebbe tentato di borseggiarla poco prima.
La signora, in lingua italiana, diceva di avermi visto parlare con quell'uomo (ovviamente è stato così, visto che gli ho detto di andarsene) e addirittura ha detto che mi ha visto fargli l'occhiolino come segno d'intesa.
Poco dopo mi si avvicinava, con fare minaccioso, un ragazzo un po' più giovane di lei dai tratti somatici marocchini (ed effettivamente lo era) ma che parlava perfettamente italiano con un accento lombardo.
Questo ragazzo si presentava come il marito della donna sudamericana e anch'egli mi accusava di essere un borseggiatore e che mi aveva visto già due settimane fa lì in zona, nonostante, in realtà, fosse la mia primissima volta a Francoforte.
A dargli manforte era arrivato un ragazzo italiano sui 22/23 anni con un mitra tatuato sulla gamba cominciando a riempirmi di insulti (rivelatosi poi il suo aiutante a lavoro).
Il ragazzo italo-marocchino mi aveva chiesto il perché mi trovassi nella reception, dove abitassi in Italia e se conoscessi quell'uomo e che ci facessi a Francoforte e soprattutto in quel quartiere malfamato.
Mi ha minacciato dicendomi che avrebbe chiamato il cugino che abita lì in zona e addirittura dicendomi di salire in stanza con lui.
Ovviamente ho fiutato istantaneamente il pericolo concreto, anche perché nessuno si sognerebbe mai di fare salire un ladro nella propria camera e ipotizzando che mi avrebbe probabilmente rinchiuso dentro forse estorcendomi del denaro o usando violenza nei miei confronti.
In queste condizioni di panico, tutto tremante e molto preoccupato pensando a cosa mi sarebbe potuto accadere, non è stato facile rimanere lucido, mi sentivo come in trappola e tutti i miei tentativi di convincerlo della mia buona fede sembravano cadere nel vuoto.
In più lui continuava a dubitare del fatto che fossi un turista e continuava a menzionare questo fantomatico cugino.
Ad un certo punto mi ha detto testualmente: "o sali in camera con me oppure puoi andartene ma non so cosa può succedere fuori.
Se fossimo in Italia ti avrei già menato, ma qui andrei sicuramente dalla parte del torto".
Proprio io scambiato per ladro (nella migliore delle ipotesi) quando nella vita svolgo un mestiere (anzi direi IL mestiere, dipendente pubblico) esattamente opposto!
Lo sconcerto maggiore è avvenuto quando ho visto con i miei occhi il ragazzo italo-marocchino salutare con una stretta di mano l'uomo sbandato (forse rumeno o croato), che poi è risultato parlare anche italiano, entrava e usciva dalla reception.
E quando mai un tuo amico o conoscente si permetterebbe di derubare tua moglie???
Inizialmente mi mostravo collaborativo con questo marocchino e rispondevo a tutte le sue domande, ma a questo punto, trovandomi di fronte ad un muro e considerato il timore che la situazione potesse degenerare, ho chiesto al receptionist di chiamare la polizia, ma lui ha fatto orecchie da mercante, fregandose del tutto.
Ho preso io l'iniziativa e ho composto il numero della Polizia parlando in inglese e fortunatamente il centralinista parlava italiano.
Gli ho spiegato la vicenda in italiano chiedendo cortesemente di mandarmi una pattuglia della polizia e dopo dieci interminabili minuti, tra continui sberleffi e minacce anche da parte dell'italiano più giovane (un bulletto deficiente senza cervello) e la ricomparsa frequente di quella donna di colore che continuava a darmi del bugiardo, sostenendo che io tremassi per la paura di essere stato beccato a rubare, è arrivato un equipaggio formato da tre agenti con un poliziotto gentile e calmo che parlava italiano (probabilmente di origine italiana).
Intanto lo sbandato si era già allontanato prima dell'arrivo della Polizia.
Il poliziotto ha ascoltato entrambe le versioni e la situazione (e anche mentre io parlavo con il poliziotto si intrometteva il marocchino) si è per fortuna risolta e me ne sono finalmente andato, con il marocchino che diceva davanti ai poliziotti che non avrebbe mai più voluto vedere la mia faccia da ladro e bugiardo.
Lo spavaldo italo-marocchino, poco prima, mi ha mostrato su internet dove lavora e da lì ho ricostruito il suo nome, cognome, telefono e azienda di traslochi di cui risulta essere il titolare, continuando a mettere in dubbio il fatto che io fossi un turista.
Ovviamente non l'ha fatto per spirito di amicizia ma facendo presente che lui era lì per lavoro, invece io, a suo dire, non avevo alcuna giustificazione per stare lì.
Già, peccato che esiste anche il turismo.
Effettivamente, pur essendo lui basato in Lombardia, lavora anche in Germania ed in altri Paesi europei dove trasporta merci, ma rimane il forte sospetto di essere stato vittima di un tentativo di estorsione.
Ci sono ancora tanti dettagli che, ripensandoci, non mi convincono del tutto.
Non mi permetto di criticare il lavoro della Polizia, ma secondo me sicuramente sarebbe stato meglio identificare entrambe le parti nel caso in cui ci fosse stato un seguito, ma in ogni caso posso ritenermi fortunato ad esserne uscito indenne.
Sinceramente non mi andava di tornarmene in Italia con qualche coltellata, ossa rotte o con il portafoglio svuotato.
Una vicenda che mi ha lasciato l'amaro in bocca e mi ha fatto tornare in mente l'episodio che ho letto su un gruppo Facebook di italiani a Francoforte capitato proprio ad un altro italiano alcuni anni fa, dove anche lui era stato ingiustamente scambiato per un ladro e aggredito, sempre nella zona della stazione centrale.
Francoforte è una città carina, moderna, pulita, efficiente, ma questa storia mi servirà da lezione ad evitare quartieri malfamati, dove nel bene e soprattutto nel male il turista straniero in solitaria è più indifeso e vulnerabile, sebbene io abbia viaggiato molto, ma ero in inferiorità numerica e il marocchino parlava anche un po' di tedesco.
Stavo andando a curiosare nei bordellini della zona, ma poi mi è ovviamente passata la voglia e sono tornato in albergo ancora abbastanza spaventato e scosso per l'inconveniente accadutomi.
Ho portato la pelle a casa, probabilmente questo gruppetto multinazionale sperava di scucirmi del denaro minacciandomi, magari la cubana inizialmente pensava davvero che fossi un ladruncolo, tanti interrogativi rimasti irrisolti.
Buona gnocca a tutti e tenete sempre gli occhi aperti, il pericolo può letteralmente
dietro l'angolo.
Speriamo un giorno di cambiare la mia opinione sui marocchini e sui cubani, non sono mai stato razzista e mai lo sarò, ma continuano inevitabilmente ad aggiungersi conferme su conferme.
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