Esperienza reale E dopo Bologna, Siena/Firenze

paolox69

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SIENA; incipit

Sfortunatamente i rispettivi impegni lavorativi e la nostra quotidianità non hanno permesso di prendere un lungo periodo di vacanza insieme, ma ci siamo ripromessi che se non proprio una o due settimane almeno quattro o cinque giorni per noi dovevamo ritagliarceli. Piu volte ci siamo scritti, e il desiderio di rivederci era tanto. Ci siamo accordati per metà settembre e dopo aver selezionato le varie opzioni turistiche, italiane in quanto ancora aleggia questo dannato covid, abbiamo optato per Siena e dintorni. Per vari motivi: relativamente piccola, godibile, si mangia e si beve bene, visitabile in poco tempo, nessuno dei due l'ha mai vista e ha diversi borghi splendidi nei dintorni. E Siena sia. Questa volta non è l'aeroporto di Bologna a riceverla, ha voluto avvicinarsi a me per fare il viaggio in auto insieme, quindi scalo a Linate. L'aspetto da un'oretta sono arrivato in netto anticipo, lo ammetto non sto piu' nella pelle; l'ultima immagine reale che ho di lei è il suo fondoschiena che si allontanava verso l'aeroporto di Bologna e al pensiero che era senza mutandine ancora mi eccita. Le ultime immagini fotografiche invece sono quelle dei giorni precedenti alla partenza, l'ho "aiutata" a preparare la valigia. Mi faceva vedere i vestiti e l'intimo che voleva portare, ricordo le discussioni, ma non hai qualcosa di piu seducente, di piu' scollato, di piu' corto, di piu' a rete, di piu' trasparente? Faceva apposta a mostrarmi vestiti "innocui" intimo da "suora", io a far finta di arrabbiarmi. Sei il solito porco rispondeva, e tu non sei piu' l'esibizionista che conoscevo, e le risate si sprecavano. Non so cosa abbia messo alla fine, ma so che abbiamo giocato tanto anche a distanza, quindi dal punto di vista della voglia di essere trasgressiva non è cambiata e questo mi fa ben sperare. Se la prima volta era tutto un'incognita una novità e una sorpresa, ora entrambi ci aspettiamo qualcosa di piu', sì ma che cosa? Forse la troppa aspettativa puo' essere nociva? Che la magia di Bologna non si possa ripetere? Non mi lascio influenzare da questi pensieri, metto della musica e mi rilasso sino a quando mi arriva il messaggio: Atterrata. Questa volta non c'è alcun dubbio o imbarazzo, le labbra si appiccicano subito, e riprendiamo a chiacchierare da dove eravamo rimasti. È leggermente abbronzata, è piu' bella di quel che ricordassi. Le accarezzo le cosce, oramai un'abitudine, mi chiede di fermarmi a bere un caffè al primo autogrill. Mentre ci avviamo al bar le chiedo se questa volta ha volato con le mutandine o continua a girare per aeroporti senza? Lei alza il vestitino con non curanza fregandosene se qualcuno oltre me possa vederla e noto che porta un paio di mutandine bianche con pizzo. La raggiungo e la stringo ai fianchi, allora la mia troia esibizionista non è scomparsa. Al banco mentre sorseggiamo il caffè mi dice, a proposito sai che a Bologna tra code e ricerca del gate, mi son completamente dimenticata di essere senza mutande e quando mi son seduta ad aspettare l'aereo ho notato un paio di uomini che mi osservavano proprio li, che continuavano ad abbassarsi senza motivo alcuno, poi mi son resa conto, cazzo son senza mutandine. Son corsa in bagno ne ho sfilate un paio dal trolley. Che figura. Be' potevi continuare farli divertire e restare senza. Scemo, sai che a me piace farlo quando ci sei tu, se mi chiedi di fare certe cose mi piace accontentarti, non sono cosi tuti i giorni, non sono mica una troia. Be un po lo sei rispondo. Be si in effetti un po' lo sono...e ridiamo. Stiamo per andare quando mi accorgo che un signore al mio fianco ha sentito tutta la conversazione dice "peccato non aver mai preso nessun volo da Bologna". Eh si rispondo un vero peccato non sa cosa si è perso. Usciamo ripartiamo il viaggio è lungo verso l'ora di pranzo decidiamo di fermarci in un'area di sosta dell'autostrada, lei ha portato della frutta e dei panini. Posteggio proprio davanti a un camion con targa estera. Apro il bagagliaio, cerca tu le dico che sai dove li hai messi. Mentre si aggeggia con le valige le alzo il vestito, il camionista che stava a sua volta mangiando in cabina alza il pollice in segno di gratitudine. Lei non si accorge e continua a cercare, io le accarezzo le natiche, piantala dice mi distrai, le sposto le mutande mettendo in mostra il buco del culo e con un dito glielo accarezzo. Finiscila maiale, che fai, smettila. Trovati esclama. Si alza, ci sediamo sul marciapiede a mangiare, quando ad un certo punto alza lo sguardo vede l'autista che le fa un sorriso a 36 denti. Cazzo ma ha visto tutto? Porco, tu lo sapevi e gli hai fatto vedere il mio culo? Rido di gusto. Andiamo via, comincia male questa vacanza dice seria, ma ormai conosco quel viso da seria compiaciuta. Comincia molto bene dico io, anzi ancora deve cominciare.

FINE PRIMA PARTE
 
Bella introduzione.. Non vedo l'ora di leggere tutto quello che avete combinato nella mia toscana.
 
Pomeriggio primo giorno.

Per gran parte del viaggio si è addormentata, essendosi alzata presto, io ogni tanto mentre guidavo allungavo le mani, ne approfittavo per accarezzarle un po le cosce, la figa e il seno. Quando capitava di sorpassare un camion, che dall'alto della sua cabina potesse vedere dentro, le alzavo il vestito sino a mostrare le mutandine. Amo toccarla, ovunque sempre ho bisogno del contatto fisico. Non so se è per accertarmi che sia reale questa splendida donna al mio fianco, o per esercitare una sorta di "possesso" su quel corpo. Non ho idea se dormisse e non si sia accorta, o se lasciava fare noncurante. Mi piace questa sua capacità di farmi credere che sia una sorta di mia proprietà, che io possa avere un ascendete sul suo corpo e sulla sua mente, soprattutto dal lato sessuale. Ricordo le parole che mi ha detto a Bologna "ogni tuo desiderio è un ordine" aprendo le porte ad un mondo di giochi pieni di sensualità, erotismo e sesso, ma soprattutto di complicità e fiducia, perché è la fiducia l'uno nell'altra che tiene in piedi tutto questo nostro desiderio di trasgressione. E' la fiducia reciproca che rende ogni gioco un'esperienza unica. Si sveglia poco prima dell'arrivo, seguiamo le indicazioni del navigatore, ci porta in una via nascosta che a sua volta ci porta in un borgo e dopo una via stretta in discesa tra due file di cipressi ci troviamo di fronte l'agriturismo. E' una struttura bellissima di pietra, ci piace subito. Una volta sbrigate le pratiche con il proprietario, che sembra una brava persona, e aver ascoltato le regole anti covid, ci avviamo nella nostra camera. Piccola in fondo a un corridoio, di fronte ad un'altra unica camera di quel piano rialzato, ma bene arredata. Faremo fatica a muoverci in questa camera ma ci staremo poco e in quel poco sfrutteremo il letto e la doccia e poco altro. Decidiamo di passare quel che resta del pomeriggio in piscina, finché il sole è presente e poi andare a cena in città e prendere confidenza con il centro di Siena. Mi faccio una doccia rigenerante per scaricare le fatiche del viaggio le dico, lei ne approfitta per far pipi io pima di entrare in doccia l'accarezzo proprio li, amo sentire il suo liquido caldo che esce dalla figa. Entro in doccia, subito dopo mi segue. Siamo un po stretti ma i nostri corpi appiccicati sono di una sensualità unica. Ci baciamo. Mi sei mancata le dico. Anche tu, tanto. Ci baciamo di nuovo. Mi accarezza il cazzo e mi chiede se puo' salutare anche lui. Cazzo, ancora dobbiamo arrivare e già lo vuoi salutare? Parli proprio tu, per tutto il viaggio non hai fatto altro che toccarmi figa e seno, mi hai eccitata e neanche mi hai chiesto di farti un bel pompino mentre guidavi. Lo sai che sono brava a succhiartelo mentre guidi, Ricordi quando ci siamo salutati a Bologna? Cazzo se ricordo quello splendido pompino, poco prima di entrare in aeroporto, lo ricordo come fosse oggi. E mentre son perso nei miei ricordi da porco lei è già piegata che lecca il cazzo. Ciao come stai gli chiede? E adesso che fa? Gli parla pure? Questa è matta. Una splendida matta. Son mancata anche a te o questo porco ti ha infilato in qualche altra bocca in mia assenza? Lo succhia, lo lecca, mi appoggio alla parete, le accarezzo la testa da sopra la cuffia che si è infilata per non bagnare i capelli, sento l'acqua scorrere, quanto sto bene, sul piu' bello si alza mi guarda negli occhi e mi stringe, io ricambio l'abbraccio. Stiamo cosi per non so quanto tempo. Scendiamo dai, dice alla fine, altrimenti non facciamo in tempo a goderci questo ultimo scorcio di sole. Mettiamo i costumi, lei bellissima nel suo pezzo intero nero che mette in risalto le sue forme, e lascia semi scoperte le natiche, asciugamani in spalla e siamo in piscina. C'è altra gente, due donne anziane assieme a una piu' giovane, una giovane coppia, non credo italiana, intenta a guardare ognuno il proprio cellulare, e una donna bionda, sola, attorno ai 50 anni più o anno meno. Elegante nei pochi movimenti e nel suo costume a due pezzi nero, occhiali da sole e fisico ben curato, ciabattine con piccolo tacco ai piedi della sdraio. Prendiamo anche noi possesso di due sdraio. Le prendo la mano che ciondolano tra di noi, e per un po ci godiamo il sole. Ho voglia di fare il bagno le dico. Si sta bene, ma credo che l'acqua sia fredda per me risponde. Decido comunque di buttarmi due bracciate, in effetti è freddina. Mi fermo sotto il getto di acqua una sorta di massaggio cervicale, ma con troppa potenza. Osservo di tanto in tanto la bionda e credo che anche lei osservi noi. Esco dalla piscina mi sdraio accanto a Lei sulla sua sdraio, mi copre con l'asciugamano. La gente pian piano se ne va. Mi bacia, e da sotto mi infila la mano nel costume accarezzandomi il cazzo. Dimmi porco ti è diventato duro osservando la bionda? Non le scappa niente penso. Guarda che ho visto come la guardavi e lei guardava te. Ti sbagli le dico era te che guardava e mi sta diventando duro perché me lo stai toccando, perché tu mi fai sempre questo effetto. Le sposto il costume e le faccio uscire una tetta le lecco un capezzolo sempre nascosto dall'asciugamano. Scemo guarda che capiscono cosa stai facendo. Mi guardo in giro la coppia giovane guarda solo il cell, le due vecchie con la ragazza se ne sono andate, rimane la bionda e forse è vero che guarda e capisce, ma è lontana penso. Magari si eccita e viene a leccarti l'altro capezzolo, che dici ti piacerebbe? E a te cosa piacerebbe farti leccare da lei, porco che non sei altro. Un dito entra nella sua figa, lei continua ad accarezzarmi il cazzo. i due ragazzi si alzano, io mi ricompongo, arriva un uomo, si avvicina alla bionda, le accarezza la testa le bacia la fronte e le dice qualcosa poi va a leggere un quotidiano su un tavolo nell'angolo lontano della piscina. Per me quella è frigida dice Lei, non si è neanche mossa. Le piace mostrarsi e basta. Va bene dico io, allora vorrà dire che non me la scoperò, perchè a me piacciono le porche come te a letto, stronzo, io sarei la porca? Ci rilassiamo a prendere l'ultimo sole, poi ci alziamo pieghiamo le sdraio e le depositiamo dove andranno sterilizzate, ci appoggiamo al parapetto che da sulla vallata per gustarci il panorama delle colline senesi. Mi appoggio a lei da dietro. La bacio sul collo. Bellissimo panorama vero? La bionda si è avvicinata a noi, sorride, prima volta qui? Si per entrambe le domande rispondo, bellissimo panorama con il sole che tramonta ed è in effetti la prima volta in assoluto a Siena e in questo agriturismo. Io son qui con mio marito e mio figlio, guardo sullo sfondo dietro lei e noto che il marito se n'è andato, è da parecchi anni che veniamo e non ci stanchiamo mai, guarda prima il tramonto poi Lei. Vedrete, Siena sarà generosa di soprese dice guardando me, e spostando lo sguardo su Lei aggiunge " e volendo cercare bene anche questo agriturismo può regalare soprese inaspettate". Aspetta una risposta o forse no, la osservo si è messa un pareo, sta per girarsi e salutare, quando Lei risponde, "noi amiamo le sorprese." Buona serata saluta sorridendo. Io la osservo andare via e le guardo il culo ondeggiare. Mi arriva una sberla sulla spalla, porco smettila di guardarle il culo. Ma è possibile che tutte le volte che vedi una donna le guardi il culo? Porco. La prendo per mano saliamo anche noi. Che sorprese ci saranno in questo agriturismo chiedo un po ingenuamente. Scordati quel che stai pensando maiale. Scordatelo. Guarda che sei tu che le hai risposto che amiamo le sorprese.

FINE SECONDA PARTE
 
Serata del primo giorno

Ci prepariamo per scendere quando gli altri probabilmente risalgono dalla passeggiata serale, ce la siamo presa comoda una volta risaliti dalla piscina, io ho fatto un'altra doccia per eliminare il cloro, lei stesa sul letto a leggere di Siena e delle sue meraviglie. Si è tolta il costume, indossa mutandine e reggiseno nero.
Mi sdraio inizio a sentire la stanchezza del viaggio, mi rilasso un po e dopo scendiamo le dico. Mi sorride, chiudo un attimo gli occhi, stai tranquillo ti faccio stare bene io dice a bassa voce.
Un attimo dopo sento la sua lingua sulla pianta dei piedi, sono sdraiato prono, lingua umida, corposa e molto sensuale, sale verso le caviglie, polpacci, cosce, ogni tanto si ferma a prendere saliva per rendere la lingua piu' umida. Arriva alle natiche, le allarga e con la lingua cerca il buco del culo. Cerco di agevolarla.
Non ti muovere, non ti sforzare, rilassati, faccio tutto io. Quella lingua che si lavora il mio buco mi fa impazzire, anche il cazzo da segni di risveglio.
Si mette a cavalcioni su di me, mi accorgo che si è tolta le mutandine, non sento tessuto e sento la sua figa, inizia a massaggiarmi le spalle, sei tutto contratto, un liquido mi bagna la schiena, è olio serve a lubrificare, mi spiega dolcemente, sento le sue mani morbide ma decise, mi fa stare bene e se neaccorge, ci sta parecchio, la cosa mi procura piacere e benessere, eccitatazione e rilassatezza.
Riprende a leccarmi, passa alle orecchie. Mi chiede se riesco a girarmi, si sposta mi metto supino, ha steso un asciugamano sul letto per non sporcarlo di olio, mi bacia le labbra, le lecca, apro la bocca, la sua lingua "massaggia" la mia, mi lecca le dita di una mano il braccio, l'ascella, poi passa all'altra, ora è il turno dei capezzoli, sa che lì sono sensibile e ci sta parecchio, l'ombelico, i linguini, se li lavora entrambi, leccando lo spazio tra le palle e la coscia, subito dopo la lingua avvolge dolcemente le palle.
Ancora qualche secondo e vengo penso, passa al cazzo non lo prende in bocca, ma ci passa solo la lingua, si lascia scivolare verso il basso, sento il suo seno caldo che lo avvolge e lo stringe delicatamente, di nuovo le cosce, il resto della gamba fino ai piedi, leccando uno per uno ogni singolo dito.
Ti sei rilassato mi chiede'? Ti è piaciuto? E' servito? E' stato splendido, vieni qui, appoggia la testa al mio petto le dico.
Stiamo così non so quanto tempo, è buio ormai e abbiamo fame. Ci vestiamo e scendiamo.
Ci dirigiamo verso il centro, non sappiamo bene dove posteggiare, ci siamo fatti dare qualche dritta dal padrone dell'agriturismo, ma tra il dire e il fare, per fortuna le due vie che ci ha indicato sono effettivamente comode da raggiungere e con posteggi liberi, vicini alla zona pedonale.
Scesi dall'auto l'acqua di una fontana si colora di azzurro, ci dà il benvenuto dico prendendola per mano. Sentiamo della musica, arriva dall'alto, capiremo poi che sono i bastioni di Siena, la Fortezza Medicea. Ci appuntiamo di visitarla una sera, ci farebbe piacere cenare ascoltando un po di musica. Per ora ci addentriamo nella città.
La serata è calda, un vestitino e un paio di scarpe comode. L'ho osservata mentre si vestiva, mi piace sempre guardarla, è bellissima si è messa sia mutandine che reggiseno e un vestitino blu con un ricamo di pizzo bianco sul fondo. Mi eccita guardarla vestirsi, come mi eccita tremendamente osservarla mentre si trucca, ma è la prima sera e dobbiamo prendere confidenza con la città, siamo un po stanchi, non abbiamo in mente situazioni particolari.
DI sfuggita vediamo la sagoma della chiesa di San Domenico che visiteremo poi. Arriviamo a piazza del Campo, quanto è bella con la sua forma a conchiglia, c'è parecchia gente quasi tutti seduti a terra come fosse un grande prato d'erba. Andiamo a mangiare dico poi torniamo. Qualcosa di veloce un paio di pizze e una birra fresca e ci ritroviamo seduti anche noi ad ammirare i palazzi che circondano la piazza e la torre del Mangia. Un giro per i vicoli, vede un negozio di articoli che le interessano, ci ripromettiamo di tornare quando è aperto.
Gira che ti rigira arriviamo al Duomo e rimaniamo a bocca aperta. Ci sediamo proprio di fronte, e stiamo ad ammirarlo. È bellissimo con tutto quel marmo bianco, quella facciata, quelle decorazioni.
Siamo un po stanchi ed è tardi, speriamo di non perderci tornando. La strada per l'agriturismo è complicata ma, anche se un po a fatica, ci arriviamo.
Il cielo è limpido, stellato, le propongo: vai ad aprire quella bottiglia del liquore che mi hai portato come regalo, prendi un bicchiere e vieni qui, io mi siedo sulla panchina e stiamo un po ad ammirare il cielo, la vallata e la luna finché non crolliamo, ti va? Sorride, vado e torno dice.
Si è cambiata mi porge il bicchiere, ho messo la prima cosa che ho trovato, sussurra con un fllo di civetteria femmile togliendo lo scialle che la copre. Indossa una sottoveste nera e le ciabattine. Sei bellissima.
Si siede sulla mia gamba, la bacio le accarezzo la schiena nuda mentre sorseggiamo il liquore, la ribacio, mi slaccia i pantaloni, mi alzo scivolano a terra seguiti dai boxer, si toglie le mutandine e le appoggia di lato, si mette a cavalcioni su me, ed io entro in lei. Movimenti lenti, conditi da baci lunghi e da abbracci, io spingo, sento le sue unghie sulla schiena. Credo sia il posto piu' romantico dove ho fatto l'amore. Mi stringe, geme, la bacio per farla tacere, i movimenti aumentano, continua mi dice e io continuo finché non vengo in lei. Rimaniamo ancora un po così. Si alza si rimette lo scialle, mi rivesto la stingo a me e con la sua testa sulla mia spalla ci avviamo in camera.

FINE TERZA PARTE
 
Mattino secondo giorno

Mi sveglio sento delle voci, per un attimo non capisco dove sono, poi tutto si fa chiaro. La luce penetra dalle imposte, ricordo la camera, la serata trascorsa, il fare l'amore al chiaro di luna e ricordo che siamo crollati poco dopo.
Mi risveglio nudo con la maglietta che indossavo la sera, mentre lei bellissima al mio fianco indossa quella splendida vestaglia.
Mi alzo vado alla finestra per capire che succede, apro le persiane, è il proprietario che discute non so se con sua moglie, o sua sorella, si assomigliano.
Mi vede mi saluta, buon giorno dormito bene chiede? Mi appoggio al davanzale, benissimo rispondo.
Spero di non averla disturbata, a volte dimentico di avere una voce un po alta.
Ma no e poi è ora di alzarsi.
Allora ieri sera avete girovagato per Siena, piaciuta? Sto per rispondere, quando mi sento accarezzare il cazzo, abbasso lo sguardo e lei è li sotto di me.Mi faccio indietro con le gambe per farla mettere tra me e il muro, vedo che sorride e inizia a leccarlo.
Si molto bella Siena di sera rispondo, siamo andati a piazza del Campo e abbiamo visto il Duomo.
La Cattedrale dice, non so se per correggermi o se si chiami in entrambi i modi.
Avete visto la parte incompiuta? Il facciatone?
Per un attimo non rispondo, trattengo il fiato, mi parla di Siena e a un metro da lui si sta consumando un atto sessuale, e io sto per venire, non ci fosse il muro a dividerci chissa che direbbe.
No cos'è chiedo.
È un'ala della Cattedrale mai terminata, ci si può salire e si ha una visuale splendida di tutta Siena, però si deve prenotare.
Ah sì, VENGO dico, e per un attimo mi cedono le gambe, cioè VADO sicuramente, ci andremo. Ora mi aspetta una doccia e una bella colazione.
I tavoli son già pronti risponde, buona giornata.
Avvicino le imposte, lui se ne va, sei una troia dico, brutta stronza vieni qua, ma è già in bagno, entro, sta urinando sorride.
Buon giorno piaciuta la sorpresa? Le do un bacio sulle labbra sa di me e del mio seme. Buon giorno a te, sei una splendida diavolessa.
Andiamo a fare colazione, ho fame dice. Tu hai già ingoiato qualcosa rispondo, non sei a posto?
Dovrei ridere a questa battuta, risponde con aria offesa, se vuoi non te lo succhio più al mattino, anche se mi sembra non ti dispiaccia.
La stringo da dietro mentre si lava i denti, non dirlo neanche per scherzo, come farei senza il mio pompino mattutino. La bacio sul collo, entro in doccia.
Cazzo no sento che dice.
Che succede?
Indovina. Ho iniziato a spargere mutandine anche per questa regione.
Mi viene in mente che la sera prima le ha tolte e appoggiate al muretto e li son rimaste. Ora scendiamo a cercarle dico.
Ma sei scemo, con tutta quella gente che fa colazione che penseranno? Magari le ha trovate qualcuno, "signora cercava queste"? Ma no lascia stare, tanto una in più o una in meno.
La colazione al tempo del virus è davvero triste, nessun buffet, ma ordinazioni a voce e su ogni tavolo viene portato ciò che si chiede, niente di più niente di meno. Tavoli distanziati sotto un bel "gazebo" in legno e rami intrecciati. Si sta proprio bene.
Ordiniamo i cappuccini e quel poco che ci viene elencato dalla moglie? sorella? del titolare che, non so per quale motivo, a noi non fa presente che c'è anche la torta di mele, mentre la propone alla nuova coppia seduta dietro noi.
Di fianco, seduti paralleli a noi, c'è il tavolo della famiglia della bionda. Il marito è di spalle, lei e il figlio, se ci giriamo verso loro, sono di fronte a noi.
Il marito legge qualche foglio, forse lavoro, il figlio gioca con una console portatile la bionda gusta con molta calma la sua bevanda.
Durante la nostra presenza ai tavoli i nostri occhi con quelli della bionda si incrociano più volte, vuoi perché per guardare il panorama siamo costretti a passare "oltre il suo viso", vuoi che forse una certa curiosità ci attira, sta di fatto che anche lei non disdegna qualche occhiata e, se non se l'è inventata la mia mente da porco, anche qualche timido sorriso su quel viso da sfinge.
Ogni tanto chiacchera con il figlio, dieci undici anni, anche se sembra che lui non l'ascolti, mentre al marito chiede solo se vuole dell'altro caffè o altra torta, che a noi non è stata proposta.
Si alzano prima di noi, li seguiamo, abbiamo la stessa entrata hanno la camera proprio di fronte alla nostra. Marito e figlio salutano e si dileguano in camera, io entro nella mia, le due donne si fermano qualche secondo a parlare.
Mi lavo i denti e quando Lei rientra chiedo di cosa avessero parlato.
Di tutto e di niente mi risponde.
Non ribatto anche perché sparisce in bagno.
Si prepara, vestito rosa con spalline nere non cortissimo, un coprispalle, per le chiese che visteremo oggi, e saranno abbastanza, e siamo pronti per partire alla conquista di Siena.
Facciamo la coda per i biglietti, e la prima visita è il Duomo, splendido davvero, ovunque c'è storia e qualcosa da ammirare, dagli stupendi riquadri del pavimento, alla cupola, all'organo, l'altare, il coro ligneo, uno spettacolo, il pulpito e le sue decorazioni, la libreria Piccolomini e tanto tanto altro ancora. Inutile dire che ne siamo rimasti affascinati.
Decidiamo di prendere il biglietto, quando sarà, anche per visitare il sottotetto la Porta del Cielo.
Usciti dal Duomo andiamo al Battistero, ci colpisce anche lui molto bello davvero.
Ci fermiamo a bere un caffe proprio nella piazza e ci dirigiamo al facciatone. Quando una struttura non finita diventa una opera di una bellezza unica. Ci sono un paio di sale da visitare, anche con opere notevoli, ma l'attrazione principale è la camminata panoramica sulla cresta. Infatti c'è una bella fila. Ma onestamente ne vale la pena. Non sono uno che capisce molto di arte, ma mi piace quel che mi piace. E questa mi è piaciuta molto.
Scendiamo è quasi ora di pranzo, decidiamo di comprare un po di frutta, uva banane, e una focaccia.
Ci sediamo in una piazza sul bordo di una fontanella. Di fronte a noi una doppia coppia seduta sul margine di un portone. I due uomini di fronte a noi le due donne di spalle. I figli corrono e giocano per la piazza.
Noto, da porco quale sono, che i due uomini la osservano. Faccio finta di niente, glielo faccio presente e le chiedo di fare quello che le riesce meglio: l'esibizionista.
Prende un acino d'uva se lo passa sulle labbra prima di infilarlo in bocca con molta calma. Tocca poi alla banana, la apre e con tutta la sensualità di cui una donna è capace, prima la lecca con la lingua, in maniera molto visibile, poi la mette in bocca, facendola scivolare tra le labbra, un paio di volte avanti e indietro simulando un atto sessuale orale . Non contenta piega le gambe, e chiaramente il vestito scivola all'indietro.
Posso solo intuire cosa vedono i due uomini, cosce e mutandine, e posso capire come le due donne, accortosi di stare a parlare ma non essere ascoltate, si siano arrabbiate con i mariti, e hanno deciso di andarsene. Passando di fronte a noi lanciando sguardi assassini, non oso immaginare le parole ai mariti.
Io rido, lei anche.
Bene e anche oggi mi hai fatto fare la figura della troia dice. Che ne dici di ripagare con un caffè? Non conoscerai anche qui camerieri a cui regalare mutandine spero. Certo che no rispondo, ma se vuoi faccio in fretta a fare amicizia.
No grazie risponde.

FINE QUARTA PARTE
 
Pomeriggio secondo giorno.

Abbiamo prenotato per la seconda metà del pomeriggio la visita al sotto tetto del Duomo, altro posto splendido, prospettive da lasciare senza fiato, scorci del Duomo fantastici, un altra esperienza positiva.
Visto che la torre del Mangia è chiusa ne approfittiamo per visitare Santa Maria della Scala un antico ospedale ora adibito a museo.
Varie stanze a tema, varie epoche, molto grande, con numerose sale, tra le altre, un'esposizione di sculture erotiche moderne molto belle ma non volgari. L'artista è una donna.
Essendo appunto un ex ospedale è una struttura davvero enorme, e presto ci dividiamo. Io mi soffermo a guardare le opere esposte in una sala interessante, lei continua a camminare.
Dopo poco mi arriva un messaggio: dove sei? io vado un attimo in bagno.
Mi guardo in giro per capire dove sono, mi cade l'occhio su un sedere, STRANO!!!, Una donna con un vestito verde che le fascia il corpo, capelli lunghi castani, porta dei sandali con tacco largo plateau, neri, chiusi con fibbia sopra la caviglia. Mi chiedo sempre come una donna possa girare tutto il giorno con quel tipo di tacchi senza avere dolori ai piedi.
Quindi dove sei mi riscrive? Che stai guardando di tanto interessante?
Scatto una foto al fondoschiena di quella donna, dal culo ai sandali e gliela invio. Sto contemplando questa opera d'arte.
Sei il solito maiale mi risponde. È carina almeno?
Non lo so se vuoi vado a fare conoscenza.
E qui inizia il gioco, perché noi troviamo sempre il modo di stuzzicarci ed eccitarci, lo sappiamo, e senza trasgressione non ci divertiamo.
Ma secondo te porta le mutandine mi scrive, perché dalle foto non si vede.
Non sono tutte troie come te, che vanno in giro senza rispondo.
Vero, anche perché io le ho appena tolte e volevo invitarti in quest'angolo tranquillo anche un po' buio e magari trovavo il modo di inginocchiarmi. Ma visto che sei occupato.....
Ma scema, arrivo. Stai tranquillo, c'è un tipo molto carino che mi ha adocchiata, che dici glielo faccio notare che son senza mutandine?
Non fare la solita troia, lo fai perché ti sei ingelosita. Dai si è girata è anche brutta. E poi è qui con il suo uomo.
Be' che c'entra se è con il suo uomo, anche io son con te, eppure ora sto chiacchierando con questo tipo che mi sta invitando a bere un caffè, e ora che ci penso ne ho proprio voglia.
Puttana, ti lascio sola un attimo e già fai la zoccola con il primo che capita.
Dai facciamo così tu ci provi con quel culo che mi hai mandato, e io vado nel bagno degli uomini con questo tipo. Ci vediamo qui ai bagni tra un po.
Stronza arrivo. Mi avvio a passo veloce in cerca dei bagni. Lei non c'è. Dove cazzo è? Non posso certo entrare nei bagni delle donne.
L'aspetto fuori.
Spunta ma…dal bagno degli uomini. Ops mi sono sbagliata dice guardando indietro con un sorriso, scusate. Poi rivolta a me: ho sbagliato entrata.
Puttana.
Stronzo.
Che cazzo hai fatto dentro quel bagno.
E tu con quel culo? Porco.
Vede che sono un po cruciato, dai scemo ti ho visto arrivare, ma secondo te, sono entrata un attimo e ho chiesto scusa ai maschietti, e sono uscita subito. Non ho fatto niente. Volevo farti ingelosire.
Sei la solita esibizionista.
Guarda che non sono io che vado in giro a fotografare culi.
E io non mi metto a flirtare con il primo che capita. Le infilo una mano sotto il vestito mentre camminiamo. Cazzo le ha tolte sul serio.
Certo ti aspettavo davvero in quell'angolino. Se arrivavi, ma hai preferito tardare a guardare il culo di quella.
Cazzo che coglione.
Facciamo una capatina al museo delle torture, non ne avevo mai visto uno, qualche foto con lei in posa, come museo non mi è dispiaciuto, e torniamo giusto in tempo per visitare la parte alta del Duomo, dopo che lei si è rimessa le mutandine. Mai mischiare il sacro con il profano. Splendida esperienza come già detto.
Il pomeriggio sta terminando, siamo indecisi, se girare ancora o rientrare, ci sediamo in piazza del Campo abbracciati, facciamo trascorrere il tempo, un vigile ci riporta alla realtà dicendo che si può stare seduti ma non sdraiati, andiamo a cercare il negozio che le piaceva, ma ormai son tutti chiusi, e comunque non lo troviamo.
Torniamo all'auto, ci dirigiamo all'agriturismo, lei si rilassa durante il tragitto, le chiedo: ma c'era davvero qualcuno che ti puntava e ti ha offerto un caffè? Ma ti ha vista senza mutande?
Lei non risponde, ha gli occhi chiusi, ma un sorriso spunta sul suo viso.
Troia le dico accarezzandole le cosce. Saliamo in camera cotti, indecisi se andare un po' in piscina qualche minuto o stenderci a letto, faccio una doccia, il sole ormai sta calando tralasciamo la piscina. Faccio anche io una doccia dice. Siamo entrambi nudi sul letto, la gente scende per cena, è buio noi siamo abbracciati e senza alcuna fetta, le arriva messaggio. Lei legge mi guarda negli occhi, sorride e risponde. Un attimo dopo bussano alla porta.

FINE QUINTA PARTE
 
Sera secondo giorno.

Una vestaglia color caffelatte, le ciabattine che aveva in piscina, il trucco appena accennato, niente intimo è tutto quello che ricordo.
Spero di non aver capito male son le prime parole che dice guardando la mia Lei che a sua volta, sorridendo, alza il lenzuolo con cui si era coperta per invitarla al suo fianco.
Piccola la vostra stanza dice entrando, la nostra è grande, c'è il letto matrimoniale, il letto per mio figlio e molto più spazio per girare.
Io guardo un'ultima volta fuori.
Non ti preoccupare, sono scesi per cena e prima di risalire mi avvisa con un messaggio.
Toglie le ciabattine e si accomoda a letto, al suo fianco sotto il lenzuolo. Si sorridono.
Ti aspettavo dice Lei.
Sono qui per te risponde la bionda.
Le sposta delicatamente il ciuffo biondo e le loro labbra si uniscono.
Mi siedo sulla panca ai margini del letto e a bocca aperta le osservo.
È tutto molto dolce ed erotico, sensuale e sessuale allo stesso tempo.
Si accarezzano i seni, un attimo dopo la bionda scende a leccarle i capezzoli, l'asciugamano che avevo messo per coprirmi cade a terra e inizio a toccarmi.
Quando la bionda è arrivata proprio là e la sta leccando nell'intimità, Lei allunga la mano per cercare la mia.
Mi alzo mi siedo al suo fianco e la bacio. Lei geme e sussurra "leccamela anche tu".
Inizia così una serata di emozioni erotiche, di lingue che si cercano, di corpi che si uniscono, di baci, di carezze intime, di gemiti, ognuno dà piacere agli altri.
Ci cerchiamo ci baciamo, ci accarezziamo, loro due si danno piacere più volte, lingua e dita che entrano ed escono ovunque, il mio cazzo passa indistintamente da una bocca all'altra; è la prima volta che sono a letto con due donne è eccitante e per certi versi un po' imbarazzante, non me l'aspettavo.
Mi ritrovo appoggiato alla spalliera del letto, sento le loro lingue, penso solo a chiudere gli occhi e vivere il momento.
Le loro labbra e le lingue si contendono e gustano contemporaneamente il mio cazzo.
Sto per venire dico, e mi lascio andare, non so dove so solo che accarezzo le loro teste che mi leccano ovunque e mi puliscono.
Si baciano e continuano a baciarsi e a toccarsi, sino a che ci rilassiamo e ci troviamo tutti e tre distesi.
Voi non siete marito e moglie vero?
Giusto risponde Lei.
E neanche vivete sotto lo stesso tetto, aggiunge.
Esatto rispondo io.
Si vede da come vi cercate, da come avete bisogno di toccarvi, da come vi guardate, da come sentite la necessità di godervi l'un l'altra ogni secondo perché ogni secondo è un regalo La quotidianità uccide la voglia di trasgressione. Mio marito mi cercava ogni sera, ogni istante, ovunque. Ora non mi guarda più, pensa solo al lavoro. Mi lascia fare, capisce le mie necessità, ma tra noi, come spiegare, non si va oltre la vita coniugale.
Quindi lui sa che stasera saresti venuta qui chiedo?
Lui sa che stasera volevo essere libera e credo abbia capito che la mia libertà foste voi. È uscito a cena con nostro figlio. Non fraintendete, gli voglio bene e lui ne vuole a me. Ma come dire, lui non ha più bisogno di certe attenzioni e certi stimoli, io sì.
Le arriva un messaggio.
E' lui, sta per rientrare, faccio una doccia e mi corico. E' stato davvero piacevole, grazie di tutto.
Mi bacia sulle labbra dolcemente, e bacia più intensamente Lei.
Si alza ed esce dalla camera.
Una volta soli, Lei mi sussurra: grazie.
Per cosa rispondo? Dovrei essere io a ringraziarti.
Per non averla scopata.
È la nostra condizione no? La nostra promessa, le dico.
Se capita di giocare con altri, si gioca, ma non la penetrazione. Lì siamo soli l'uno per l'altra. E io mantengo le promesse.
Per un attimo ripenso alle infinite email che ci siamo scambiati, siamo sempre stati aperti a giocare con un eventuale terza persona, o una coppia, senza forzare la cosa, ma il fatto di scopare o essere scopata non era accetto da nessuno dei due.
E poi mi sembrava che fosse piu' interessata a te che a me.
Piaciuto farlo con una donna le chiedo?
Molto, è molto dolce e a te con due?
Moltissimo, ero eccitao da morire, e scoparti mentre lecchi una figa ti giuro che non ha prezzo.
Anche se con lei un po mi sono trattenuto, non ero sciolto.
Ho visto e sentito, non hai mai usato la parola troia o puttana e ridiamo.
Alla faccia della frigida dico, eh già mi fa eco, mi sono sbagliata.
Quando vi siete accordate?
Mai, diciamo che tra donne ci si intende, ci siamo solo scambiate il cellulare e due parole ed era già tutto chiaro.
Vuoi scendere a cenare chiedo o stiamo in casa stasera?
Sono stanca, se ti va mangiamo il resto della frutta e ci addormentiamo che dici? Domani sarà giornata lunga.
A me va bene.
CI abbracciamo, e l'odore dei nostri corpi stasera è diverso, c'è un terzo odore, vogliamo addormentarci cosi e tenerlo tra noi domattina una doccia e ritorneremo ad essere solo noi due. Noi due e il ricordo di questa esperienza.

FINE SESTA PARTE
 
Mattino terzo giorno

Il giorno seguente è previsto un tour dei paesi limitrofi, quindi sveglia presto.
L'intenzione è visitare il più possibile, si potrebbe dire quantità a scapito della qualità, ma tant'è: Monteriggioni, Casole d'Elsa, Abazia di san Galgano, Chiusdino (Il mulino Bianco) Montalcino, Bagni san Filippo. Vediamo cosa riusciamo a fare.
Indossa uno splendido vestito chiaro, mi chiede perché la guardo sempre quando si veste, sa già la risposta ma vuole sentirselo dire, e io son felice di accontentarla.
Perché sei bellissima, e perché mi eccita l'idea che poi quel vestito te lo toglierò.
Siamo quasi i primi per la colazione, meglio così. Stamattina ci viene proposta anche la torta, dalla moglie? Sorella? Che ci sembra piu' simpatica e cordiale.
Come vi trovate? Vi sta piacendo Siena? Se vi serve qualcosa chiedete pure.
CI guardiamo, sorridiamo, e risaliamo.
La prima tappa è Monteriggioni, piccolo borgo racchiuso in una cinta muraria. Delusi è a dir poco, l'attrazione principale è la camminata sulla cinta per per tre quarti è chiusa e il prezzo della salita è rimasto invariato.
Scappiamo di fretta verso Casole d'Elsa, piccolo paesino ben curato, viuzze strette, fiori alle finestre, molto carino. Facciamo un po di spesa per tirare l'ora di pranzo, e ci dirigiamo verso l'Abazia di San Galgano.
E qui rimaniamo a bocca aperta. Splendida.
Quella costruzione senza tetto, quasi decadente, ma con un fascino immutato. Solo questa vale tutta la giornata.
Nei dintorni vi è anche un piccolo monastero famoso per la "spada nella roccia".
Bella suggestione per la leggenda che l'accompagna. Fatto sta che la spada nella roccia esiste davvero.
Scendiamo e ci avviamo a Chiusdino, per l'altrettanto famoso Mulino Bianco degli spot.
Una volta arrivati leggiamo che l'agriturismo è chiuso, causa covid, salta quindi l'idea del pranzo seduti davanti al mulino.
Una sbarra chiude l'accesso, su un lato una piccola "spiaggia" di sassi formata ai bordi di un torrente, probabilmente quello che porta l'acqua al mulino, e una strada che porta nei boschi.
Per fortuna abbiamo comprato della frutta. Decidiamo di mangiarne un po'. Piu' tardi troveremo un sito dove pranzare.
Ci sediamo sulla "spiaggia" Le voglio fare un paio di foto e le chiedo di sfilarsi il vestito.
Si guarda attorno, siamo quasi in mezzo al nulla in prossimità di un bosco.
Non dice nulla se lo sfila. Rimane in mutandine.
Toglile dico.
Dai può arrivare qualcuno.
Sorrido come dire, chi vuoi che arrivi qui e non aggiungo altro, anche le mutande spariscono.
La prendo per mano, ci avviamo verso l'interno, nuda con le scarpe da passeggio, uno spettacolo.
Sai cosa non mi hai fatto stamattina le dico?
Porco sapevo già che andava a finire cosi, mi slaccio i pantaloni e mi appoggio ad un albero.
Me lo hai detto tu che ho bisogno del mio pompino mattutino.
Si inginocchia, sento il cazzo scivolare nella sua bocca, non ha fretta, non le piace farlo di fretta, io mi guardo in giro ogni tanto, non si sa mai.
È piacere puro, ha un'arte tutta sua per fare i pompini o credo io.
Le piace, io credevo che desse piacere solo a noi maschietti, ma a lei piace da morire succhiarmi il cazzo, e quando aumenta la velocità, non dico niente e mi lascio andare.
Ormai sa quando sto per venire, conosce ogni movimento del mio corpo. Pulisce come sempre sino all'ultima goccia.
Torniamo all'auto le dico abbiamo ancora parecchie cose da vedere.
Ridammi i vestiti.
Ti aspetto in macchina.
Scemo sullo stradone potrebbe passare qualcuno.
Ma sono già lontano, poco dopo arriva di corsa.
Stronzo, bastardo. Se passava qualcuno.
Si godeva lo spettacolo dico.
Rido, mi guarda e ride a sua volta. È bellissima quando ride. La bacio. Si rimette il vestito, rimane senza intimo.
Montalcino è la prossima destinazione.
Il posto è molto carino, anche se ci sono un po di lavori di sistemazione.
Ci fermiamo a mangiare un piatto di salumi e formaggi tipici in un locale gestito da una gentilissima signora. Di fronte a noi una coppia sui trenta, anche loro intenti a mangiare.
Siamo su due sgabelli, e sicuramente se il lui della coppia guarda verso Lei le vede tutto.
La guardo, questa volta non ho bisogno di dirle niente, apre leggermente le gambe, e non so se lui vede o non vede, ma certamente quando va in bagno e ci passa davanti la squadra e le sorride.
Forse si aspettava che lo raggiungesse, ma certe cose succedono solo nei film, e neanche tanto originali, sorridiamo.
Il tizio ci mette un po ad uscire, anche la signora al banco deve aver capito qualcosa.
Esce deluso, le sente anche dalla compagna per la lunga attesa, pagano ed escono.
La signora si siede al nostro tavolo, parliamo del più e del meno, simpatica, chiede se è piaciuto cibo e vino.
E' piaciuto parecchio rispondo, salutiamo.
Gironzoliamo per la città, ripartiamo con destinazione Bagni di San Filippo.
Un posto fuori dal tempo. Mai visti bagni termali così a cielo aperto.
C'è la famosa balena bianca per la forma che prende il calcare depositato sulla roccia.
Ci ricordiamo di essere senza costume, entrambi, ma di averli nello zaino. Mi cambio in auto.
Lei mi chiede di scendere e se dovesse arrivare qualcuno di avvisarla.
Cosa che faccio, cioè esco, ma quando arriva effettivamente qualcuno arriva non le dico niente.
Sei il solito stronzo, sempre a mettermi in mostra. Ma ti piace così tanto? Almeno fammi divertire qualche volta, dice in segno di sfida. Mi fai solo guardare e mai toccare.
Prendo nota di questa affermazione e sorrido.
L'acqua è calda, piacevole, non so quanto sia igienica, e non me lo chiedo neanche, ma si sta bene.
E' pomeriggio inoltrato, decidiamo di rientrare, fare una doccia e scendere a cenare ai bastioni, e bere qualcosa.
La sorella/moglie del titolare a colazione ci ha spiegato che fanno molte feste, lei vorrebbe andarci più spesso, ma quando ci sono le serate, per loro è alta stagione, quindi è un po che non ci va ma è sicura che ci divertiremo.
Non ho ancora capito chi delle due mi è piu' antipatica e chi delle due è più spigliata, io credo sempre di parlare con la stessa persona vista la somiglianza.
Lei si veste con uno splendido vestito nero a rombi bianchi, pieni e vuoti, a bottoni.
Le chiedo di non mettere le mutandine.
Mi risponde che stasera non ha voglia di giocare e le tiene.
E la prima volta che mi risponde così, che si stia stancando di questi giochi? Tutto può essere.
Non rispondo, sorrido, magari è solo stanca.
Invece a breve, come sempre,mi smentirà con una mossa degna di lei.

FINE SETTIMA PARTE
 
Serata terzo giorno

Scendiamo.
Arrivati ad un semaforo siamo in colonna, per quanta colonna ci possa essere a Siena a settembre, abituato al traffico di Milano, ma tant'è.
Alla nostra destra si affianca un ragazzo, solo, ci guarda.
Lei se ne accorge si abbassa, toglie le mutandine e dopo averle sventolate qualche attimo in aria le appoggia sul cruscotto, in bella vista.
Si gira verso di lui facendo un sorriso malizioso e dice, "ora avevo proprio voglia di toglierle" .
Da dietro iniziano a suonare, il ragazzo preso dal panico, non so se dalla sfacciataggine di lei o del suono dei clacson, accellera e si dilegua.
Ecco a quello avrei succhiato il cazzo volentieri, era proprio un bel ragazzo. Peccato se ne sia andato.
Sei una gran troia esibizionista.
Me lo dici sempre, che ci posso fare?
Niente rimani come sei.
Posteggiamo, breve tragitto a piedi, arriviamo ai famosi bastioni, suonano jazz credo, tavoli praticamente esauriti, siamo arrivati un po' tardi. Vediamo due posti sul fondo, in un tavolo da quattro, ci sono solo due ragazzi.
Probabilmente due posti lasciati vuoti causa distanziamento.
Ci avviciniamo, chiedo loro se possono sedersi sullo stesso lato del tavolo, guardando pure i musicisti, cosicché noi possiamo sederci su quello opposto. Rimarrebbe così un po' di distanza tra noi e tenendo la mascherina non ci dovrebbero essere problemi.
Acconsentono, soprattutto quando vedono lei.
Ordiniamo qualcosa da mangiare, e uno spritz corposo, beviamo e ascoltiamo la musica, si sta veramente bene.
Facciamo conoscenza e inziamo a chiaccherare anche con loro, di Siena, della musica, scopriamo che sono anche loro turisti, ci scambiamo impressioni ed esperienze.
Nonostante siano un po' più giovani di noi, uno dei due non smette di fissarla. Non mi dà fastidio, anzi.
Quando si alza per andare in bagno chiedo se posso accompagnarlo, visto che non ho idea di dove sia e ne ho bisogno anche io.
Camminando gli propongo un gioco.
Tornati mi siedo al suo posto e lui al mio.
Lei mi guarda, evito il suo sguardo, poco dopo sgrana gli occhi, so cosa sta succedendo.
Lei tenta di chiudere le gambe, io con le mie in mezzo alle sue la forzo a tenerle aperte. Capisce che è opera mia.
Lui le sta accarezzando le cosce, non so fin dove arrivi, ma il gioco mi eccita e so che eccita anche lei.
Non riesco a vedere cosa succede dall'altro lato del tavolo, ma il suo viso è sereno, si muove, si agita mentre parliamo, ma non è per nulla ne tesa ne cruciata.
Sorrido e finisco il mio cocktail.
Dopo qualche minuto dice, sono un po stanca è tardi, ci avviamo?
Ci alziamo salutiamo i ragazzi e ce ne andiamo.
Dimmi dov' è il bagno chiede.
Ti accompagno, vieni.
Sei uno stronzo maiale, un depravato, per chi mi hai preso?
Ti è piaciuto rispondo? Mi avevi anche detto che volevi essere toccata, e quello ragazzo era proprio carino. Me lo hai confermato anche tu mentre ci avvicinavamo. Certo non potevi succhiarglielo in pubblico, ma dai, almeno ti sei eccitata un po'.
Succhiarglielo no risponde, ma senti qui.
Mi mette una mano sotto il naso, cazzo sa di sborra, non dirmi che l'hai segato.
Segato è una parola grossa, appena l'ha tirato fuori e gliel'ho preso in mano è venuto.
Mi metto a ridere, avrà sicuramente un bel ricordo di questa serata e se ne vanterà con gli amici.
Si e sai cosa starà dicendo al suo amico, gli starà raccontando quanto sono troia. Stronzo. Spero domani di non rivederli in giro, se no sai la figura.
Uscita dal bagno dove è andata a sciacquarsi, decidiamo di finire il giro della fortezza.
Le scatto un paio di foto, approfittando della poca gente e di qualche angolo un po nascosto, le propongo di alzare il vestito e di scoprire il seno mentre scatto. Chiaramene accetta.
Arriviamo ad uno dei quattro angoli, ci fermiamo a gustarci la splendida vista su Siena, anche se un po' da lontano.
Mi appoggio dietro lei, la accarezzo dolcemente la bacio, le sfioro la figa, due dita la penetrano. E' ancora bagnata.
Allora ti sei eccitata vero troia?
Sei un porco senza limiti.
E ti dispiace?
Non lo so ancora se mi piace o no, dice sorridendo.
Dimmi che non ti è piaciuta la sorpresa, e smetto di fartene.
Non dice niente.
La tiro un po indietro e la le allargo le gambe facendola piegare leggermente in avanti.
Non vorrai farlo qui? Ci arrestano.
Sei eccitata come una cagna in calore e io anche, ci metto poco.
Non sono una puttana da scopare dove vuoi, dice con poca convinzione.
Il mio cazzo scivola in lei.
Non sono comodissimo, e in effetti ho paura che qualcuno ci veda.
Sarà la serata, il pensiero del ragazzo che l'ha toccata, sarà lei che mi fa sempre impazzire, bastano pochi colpi, e vengo praticamente subito.
Lei si pulisce con un fazzoletto, si infila le mutandine, mi bacia.
Tu sei tutto matto. Poi aggiunge: "sono stanca davvero, rientriamo"?
Ci giriamo, sotto una pianta c'è un clochard che ha visto tutta la scena.
Non dice niente e non si scompone.
Anche lui avrà un ottimo ricordo di questa serata.
Ci incamminiamo mano nella mano, la sua testa appoggiata alla mia spalla.
Penso a quanto sto bene con questa donna.

FINE OTTAVA PARTE
 
Nottata e mattino quarto giorno

Arriviamo in camera.
Mi faccio una doccia dice, mi ha toccata uno sconosciuto e sono tutta appiccicosa la sotto, anche se è stato piacevole per entrambe le situazioni. Fai in fretta che devo fare la pipì dico mentre mi spoglio.
Entra pure, è seduta in doccia, nuda.
Gliel'avevo scritto più volte che mi piace giocare anche con la pipì e più volte le ho accarezzato la figa mentre la faceva, infilandole poi le dita bagnate in bocca.
Non ha mai detto niente. Né che gradiva né che disprezzava. Forse aspettava il momento.
Inizio a pisciarle addosso, sei un cesso ambulante dico, un pisciatoio, le piscio sui seni, lei apre leggermente la bocca, quasi mi invita.
Le piscio in faccia, e di seguito centro la bocca, senza esagerare.
Con le ultime gocce le infilo il cazzo in bocca e inizia a leccarmelo.
Al pensiero che sa di piscio e sborra e lei me lo sta succhiando mi eccito di nuovo. La faccio alzare, ricordo che era veramente stanca.
Facciamo la doccia insieme.
Ti è piaciuto le chiedo?
Non mi è dispiaciuto risponde, ma mi piacerebbe rimanga una trasgressione occasionale, quando ne avrai voglia io non mi tirerò indietro.
Vuoi provare a farla anche su di me?
Magari un giorno, perché no.
Ci addormentiamo, parlando della giornata di quel che abbiamo visto e di quel che sarà domani.
Provo ad iniziare un discorso serio, non so per quale motivo, le dico che non potrebbe esserci tutta questa sintonia sessuale se non ci fosse anche una sintonia a livello di carattere e di, mi fermo un attimo a cercare le parole, affinità di coppia, per usare una frase spesso inflazionata, insomma quel che sto cercando di dirti è....
La guardo, si è addormentata.
Sorrido, te lo dirò un'altra volta, la bacio sulla fronte e mi addormento anche io.
Il sole è sorto, la giornata odierna prevede Pienza, Volterra, San Giminiano.
Ce la prendiamo comoda, non è un giro lunghissimo.
Uscendo per la colazione incrociamo la famiglia della bionda che invece rientra.
Non l'abbiamo piu' incrociata da quella sera, ma noi siamo stati spesso lontani dall'agriturismo.
Lui saluta garbatamente, lei neanche ci guarda.
Strana tipa la sfinge sussurro, lei sorride.
La tipa "antipatica "prende le ordinazioni, non una parola fuori posto, mentre chi ce le porta è quella "simpatica".
Ci chiede se siamo stati ai bastioni, le raccontiamo della serata. Be' non proprio tutto. Ma si ci siamo stati e ci siamo divertiti.
Mentre facciamo colazione vediamo la famiglia della bionda che parte, per loro la vacanza è finita.
Mi sembra di scorgere un sorriso sussurro.
Stai fantasticando come sempre, mi risponde.
Rientrando in camera troviamo un biglietto sotto la porta.
Se capitate dalle mie parti fatemi uno squillo, il telefono l'avete. Mi raccomando "entrambi". È stato piacevole conoscervi.
Ci guardiamo, visto che le sue parti sono abbastanza vicine a me, dice "leggi bene questa parola: entrambi".
Si, si ho capito dico. Lo sa che che comunque non ci sarei andato da solo.
Guarda che ti si allunga il naso riosponde ridendo.
Sai cosa ti stai dimenticando in questi giorni dico mentre lavo i denti?
Cosa?
Del mio pompino mattutino.
Cazzo ma è un chiodo fisso il tuo.
Oggi decido io dove fartelo, e soprattutto se fartelo.
Partiamo, Pienza è un gran bel borgo, ci fermiamo un e girovaghiamo, ci piace, beviamo anche un caffè su una terrazza con vista sulla vallata. Volterra invece ci è sembrata troppo turistica, bella ma non ci ha fornito dei grossi battiti di cuore. Anche se Lei ha fatto degli acquisti come souvenir, manufatti in alabastro davvero molto belli.
Siamo a metà mattinata beviamo un caffè in una splendida caffetteria e compriamo anche dei dolci da portare a casa.
Decidiamo di andare verso San Giminiano
Strada facendo si alternano paesaggi splendidi, da boschi incontaminati, a vallate di color giallo, altre con distese di verde, file di cipressi che costeggiano strade, rimaniamo sempre senza parole.
Ci fermiamo in un punto panoramico scendendo da Volterra un piccolo posteggio, c'è solo una pianta e il nulla sotto. Ci stanno giusto tre o quattro auto.
Ricordo che poco prima parecchia gente si fermava a fare foto dentro una grossa "O" posata nel bel mezzo di un campo.
Anche noi facciamo due foto con questa "O" come cornice, ci fermiamo cinque minuti al posteggio a riempirci gli occhi con il panorama, appoggiati al cofano dell'auto con vista su queste splendide colline.
Solo una frase: ho voglia, ADESSO.
Cazzo qui e ora chiedo?
C'è in continuazione gente che si ferma, mentre parlo mi accarezza il cazzo.
Non hai voglia mi chiede?
Non è che non ho voglia, ma puo arrivare qualcuno a fare qualche foto.
La sua mano è già nei miei pantaloni.
Vuoi davvero lasciar perdere? Cosa fai il timido ora?
Si inginocchia e me lo tira fuori.
Mi guarda e sorride, che faccio continuo?
Puttana che non sei altro, non riesco neanche a vedere se arriva qualcuno, sono di spalle.
Porco vuoi che lecco le palle?
No stronza, ho detto spalle, voglio che fai in fretta.
Lo sai che non mi piacciono le cose di fretta.
E poi se arriva qualcuno vediamo chi di noi due è il fortunato, se è un uomo fallo mettere al tuo fianco ci penso io.
Se è una donna falla inginocchiare, sarò ben felice di condividere il tuo cazzo.
Tu sei malata, sei una ninfomane, e poi sarei io il porco.
Mi guardo in giro cercando di vedere, ma non vedo un cazzo, per fortuna dopo poco vengo.
Passami un po d'acqua dice.
Appoggia la testa alla mia spalla.
Sai che pensavo, le dico, che se qualcuno salendo in auto da queste curve guardava verso l'alto vedeva cosa stavi facendo.
Sorride, siamo due matti.
Vero rispondo, ma è così bello essere matti.

FINE NONA PARTE
 
POMERIGGIO E SERA QUARTO GIORNO

Mangiamo a San Giminiano, due gustosi ed enormi panini, insomma chiamarli solo panini è riduttivo, panificio Boboli credo.
Un pasto completo, buonissimi.
San Giminiano con le sue Torri ci è piaciuta moltissimo. Anche il Duomo è da visitare, chiaramente non come quello di Siena, ma si lascia guardare con piacere.
Ritorniamo verso Siena, non vogliamo fare tardi, vogliamo gironzolare un po per la città, bere qualcosa e rilassarci.
È piacevole stare in auto con lei.
Al di la del fatto di avere una splendida donna al mio fianco con cui chiaccherare di tutto, accarezzarla ogni tanto, è sempre una fonte inaspettata di sorprese.
E così in quel tragitto di ritorno la conversazione volge ad argomenazioni a tasso erotiche.
Tutto inizia quando attraversando un zona boschiva fa scivolare la mano sotto la mia maglietta e mi accarezza i capezzoli.
Io muoio se me li accarezzano. Mi eccita da morire.
Quindi me lo spieghi?
Cosa?
Perché ti eccita trattarmi come un oggetto. Mandarmi in giro mezza nuda. Farmi palpare da uno sconosciuto. E chissà cos'altro ti passa per quella mente da porco.
Il tono non è di disappunto anzi è molto sensuale e divertito.
E il suo gioco e io amo giocare.
Perché tu sei quello. Un oggetto nelle mie mani. Sei ciò che desidero tu sia, e fai ciò che ti chiedo di fare.
Perché ti piace mostrarmi a tutti?
Perché mi devono invidiare. Possono solo intuire quanto sei troia. Possono solo desiderarti o assaggiarti in piccole dosi. Ma il menu completo di quello che il tuo corpo offre lo gusto solo io.
Mi stringe con forza un capezzolo.. Ah io sarei un oggetto quindi.
Cazzo puttana. Lo sai che mi ecciti così..
E ti eccita chiamarmi puttana vero? O preferisci troia? Ma no a volte è meglio cagna o sbaglio? Vero Stronzo?
Dice stringendo sempre piu' forte.
Io guido, con molta fatica, per fortuna il traffico è pari quasi a zero.
Sei di volta in volta quello che preferisco. A volte troia, a volte puttana a volte cagna. Anzi dovrei comprarti un guinzaglio in certe occasioni.
Stringe con forza l'altro capezzolo.
Cazzo. Mi slaccio I pantaloni. Il cazzo ormai è duro e fa fatica stare dentro.
Lo prende in mano, lo fa uscire dai boxer e inizia segarlo.
E se a me non piace essere chiamta cosi? Dice con quella faccia da santarellina.
A te piace essere trattata da troia. Non fare la verginella con me. Sei sempre in calore, sei una cagna sempre in cerca di cazzo.
Le dico allungando una mano e accarezzandole la figa. Senti qui sei sempre bagnata.
Sbaglio o ami essere trattata da puttana in certe occasioni.
A me non deve piacere o non piacere. Io sono tua. Mi eccita questo ruolo. Nel gioco. Mettermi nelle tue mani. Lo sai che puoi fare di me ciò che vuoi e io nn dico mai di no. Mi pace essere esibizionista. Troia. Cagna Un corpo da usare. Una mente da comandare. Mi fido. Mi eccito. Non potrei farlo nn fosse così. Mi fa star bene se tu stai bene.
Dai continua che tra un po vengo le dico, mentre continua a masturbarmi.
Smette di colpo, si rimette composta, e dice, sai quella storia del guinzaglio, non male l'idea.
E mi lasci cosi rispondo?
Sorride e chiude gli occhi.
Ecco questo è il nostro gioco, io comando io dirigo, e le ordino, ma lei ha la sua testa. E se decide che è no. E' no.
Un modo originale per farmelo capire, lasciandomi con il cazzo duro e un mal di palle.
Speriamo che questa sera trovi il modo di farmi stare meglio.
Arriviamo all'agriturismo che è ancora chiaro, lo visitiamo un po, non ci eravamo accorti di quanto fosse grande nella parte nascosta, c'è anche una zona che credo sia stata una specie di piazzetta dove in tempi di no covid si poteva bere un apertivo e stare un po in compagnia.
Ci sono delle piante da frutta, un orto.
Compare la tipa simpatica e si sofferma a chiaccherare un po. E' curiosa e spazia con gli occhi da me a lei.
Quando ci saluta le dico, per me quella ha delle voglie non soddisfatte.
Ma dai è solo una persona gentile e solare. Non puoi pensare male di tutte.
E chi pensa male. Io penso bene.
Porco.
Doccia, e scendiamo.
Decidiamo di mangiare sempre ai bastioni, ma non nel posto della musica, un po prima.
C'è una specie di pizzeria all'aperto, molti giovani, mamme con figli.
La serata è calda. Lei indossa uno splendido vestito bianco con disegni, a metà coscia, con chiusura a bottoni sul seno. E nient'altro se non lo scialle per coprirsi le spalle se viene un po di fresco.
Il cibo non è il massimo, la birra è meglio.
Ci dirigiamo verso il centro.
Ci piace perderci, mano nella mano, per queste viette.
Spesso ci fermiamo ci baciamo, mentre cammino infilo la mano dentro il vestito e tengo nel mio pungo il suo seno, l'accarezzo delicatamente o gioco con il capezzolo.
Beviamo un alcolico in un locale in una viettina che porta alla piazza.
Siamo seduti spalle al muro e fronte alla stradina, una di fianco all'altra.
Le chiedo di slacciarsi un bottone ed esegue, parliamo un po, le hai le gambe aperte chiedo?
Certo dice lei, metto una mano sotto il tavolo per controllare, e un dito le accarezza la figa.
Maiale dice mentre arriva il cameriere, lei ordina per tutti e due, mentre io imperterrito continuo a giocare con la figa.
Slacciati il secondo e il terzo bottone.
Il secondo va bene risponde, ma il terzo no, se mi muovo un po di scatto o mi piego in avanti si vedrebbe tutto il seno.
Hai ragione le dico slaccia solo il secondo.
Mi guarda, vede che sorrido deluso, vaffanculo stronzo e si slaccia anche il terzo.
Quando il cameriere porta da bere, stando in pedi sicuramente vede tutto, e infatti quasi fa un disastro e si scusa. Torna piu' volte a chiedere se abbiamo bisogno di altro e a portarci le patatine.
Ci alziamo, le si allaccia il terzo bottone andiamo a sederci in piazza, parliamo dei piani per il giorno dopo.
Qualche foto con le gambe piegate e larghe. Mi sorride ed esegue.
Chissà se mai capirò che tipo di eccitazione sia, mettermi cosi in mostra davanti a tutti, sapere che mi vedono o non mi vedono.
Io non ti chiedo mai di stare a cazzo in fuori in mezzo alla gente.
E ci mancherebbe, pensa che brutto spettacolo se lo farei.
Ridiamo, la bacio, le dico che è bellissima.
Mi ribacia.
E la piazza diventa il centro del mondo.

FINE DECIMA PARTE
 
NOTTATA QUINTO GIORNO

Ho voglia di lei, ma in auto continua a dirmi che è stanca.
Non mi piace insistere, le esperienze migliori anche a letto anzi soprattutto a letto, riescono quando si ha voglia in due.
Entriamo in camera, si siede sul letto, sembra davvero cotta.
Vai in bagno dice. Io devo struccarmi, e ci metto un po'.
Non addormentarti, mi raccomando.
Esco io entra lei.
Leggo un po' per capire bene il tragitto del giorno dopo mentre l'aspetto.
Lasciamo Siena direzione Firenze.
Dal bagno mi chiede se vedo in giro i suoi occhiali.
Non ci sono rispondo.
Mi chiede la cortesia di andare in macchina per verificare se son caduti lì, ha paura di averli persi.
Scendo cerco dappertutto ma non li trovo.
Mi spiace già è cotta e stanca, ora sarà anche arrabbiata.
Salgo per dirle che non li ho trovati, è sdraiata sul letto, solo una luce del comodino è accesa, con sopra un piccolo foulard.
E' in penombra.
Non mi meraviglierei se l'avesse studiata nelle sere precedenti questa luce soffusa molto sensuale.
Non è nuda, ha scarpe nere, un bel tacco largo, autoreggenti a rete una mutandina aperta sulla figa con delle perline bianche da contorno alle grandi labbra, un reggiseno che regge e basta, ma non copre niente.
SI sta toccando, e non si è struccata ma si è truccata, e l'ha fatto per me.
Il rossetto in queste sere non l'ha quasi mai messo, con la mascherina non ha senso, ma stasera le sue labbra risaltano molto, e fanno presagire che le userà.
Mi siedo su quella che ormai è la panca del guardone, lei si sta accarezzando seno e figa.
Sei bellissima le dico.
Non sono queste le parole che voglio sentire stasera.
La serata si scalda.
Sembri una troia che deve andare a battere.
Sembro e basta risponde?
Sei una grandissima battona da strada.
Stai aspettando qualche altro cazzo che venga a scoparti o ti accontenti del mio stasera zoccola?
Si bagna le dita con la lingua e inizia ad accarezzarsi il clito.
Dove cazzo hai preso questi indumenti da troia.
Sarai andata in un sexy shop a fare la puttana, dico mentre inizio a segarmi.
Ti sei fatta consigliare? Li hai provati sul posto?
In effetti c'era un bel ragazzo e un paio di clienti, e sai com'è a me piacciono i bei ragazzi.
Un dito entra in figa mentre l'altra mano continua a giocare con il clito, lei inizia a gemere e a muoversi.
Ti ha mostrando le mutandine da troia, quel reggiseno da puttana, le autoreggenti da battona e ha detto che erano perfette per una come te, che ha proprio la faccia da puttana.
Gliel'hai anche succhiato? Hai pagato in natura? Pompino gratis a tutti? Solo a lui o a tutti e tre?
Se continui a parlare e basta vado davvero a cercarmi un altro cazzo.
Mi avvicino, la prendo per i capelli, mettiti lo scialle le dico.
Che intenzioni hai?
Ti porto a in strada a battere. Non è quello che vuoi?
Usciamo dalla camera lo scialle aperto completamente la copre quasi tutta.
E' buio e in quel borgo dormono tutti, passeggiamo un po e quando siamo ai piedi della strada con i cipressi le dico toglilo, e fammi vedere come battono le troie da strada come te.
SI guarda in giro, lo scialle cade a terra, inizia a camminare sculettando.
Quanto vuoi troia le chiedo?
Dipende da cosa vuoi fare porco, risponde accarezzandomi il cazzo.
Sei in grado di soddisfare una puttana come me?
Quanti ne hai già presi, ti hanno riempita bene stanotte?
Serata fiacca, pochi clienti, se mi soddisfi posso farti uno sconto.
Sai fare bene il tuo lavoro e in effetti, guardandoti bene, meriti.
Io però ho gusti difficili, mi piace il culo, le dico accarezzandoglielo.
Caro, il mio culo costa sai.
Sei una troia difficile e cara quindi.
Si, e se continui a parlare, e non ti decidi a scoparmi, dovrò salutarti, sai il tempo è denaro.
Stendiamo lo scialle, un angolo di un prato leggermente illuminato dal lampione del borgo.
Si mette in ginocchio io le vado dietro e inizio a scoparla.
Gli altri clienti ti hanno monttata cosi, come una vacca, perchè è cosi che si scopano le cagne come te.
E' vero mi piace essere scopata cosi, e tu hai un bel cazzo sai.
Lo dici a tutti vero puttana?
No tesoro lo dico solo a te, che sei il mio cliente migliore.
Dillo cosa sei.
Una troia, sono la tua troia.
Sei una cagna, sei sempre in calore.
Sono una cagna, mi piace il cazzo e mi piace scopare, quindi?
Quindi sei una ninfomane, le dico mentre mi sposto dalla figa e le metto il cazzo in bocca scopandola con forza.
Ti sei truccata da succhiacazzi e non vedevi l'ora che te lo infilassi in quella bocca da pompinara.
Le tengo la testa con forza mentre spingo il cazzo piu' in fondo che posso.
Sborratoio che non sei altro, senti come ti godi il cazzo.
Riprende fiato, e inizia a succhiarlo come sa.
Ora voglio il culo le dico.
Le bagno il buco con la saliva, la penetro con un dito, geme leggermente.
Tolgo il dito e ci metto il cazzo e inizio a scoparla, colpi secchi, decisi.
Piano che mi fa male.
Non dire cazzate troia, chissà quanti ne hai presi in questo culo da vacca dico un attimo prima di venire.
Riprendiamo fiato, ora ho un po di freddo dice.
La copro con lo scialle, che però è un po umido, e rientramo abbracciati.
E' stato un bel gioco dico camminando.
Soprattutto per te dice ridendo.
Però hai un futuro nel settore, dovresti pensarci.
Vaffanculo stronzo.
A proposito, non mi hai pagato.
Vero, scegli tu cosa vuoi che faccia e io lo faccio, promesso.
Domani ci penso risponde.
Ci avrà visto qualcuno chiede?
Non credo, ma non ne sono sicuro, dico guardandomi in giro.
Faccio una doccia mentre si strucca poi la fa anche lei.
CI stendiamo.
Mentre prepararvi la valigia non me li hai mostrati questi indumenti.
Se no che sorpresa sarebbe stata risponde.
Per la cronaca li ho ordinati on-line dice, nessun sexy shop, però magari qualche volta ci andiamo insieme.
Volentieri mi eccita molto l'idea.
Si accuccia tra le mie braccia.
L'altra sera ti stavo dicendo che insomma stiamo bene insieme, che da parte mia, cioè, non è solo sesso, è qualcosa che va oltre l'attrazione fisica, che ne pensi?
Cioè quel che ti voglio dire, no ma dai, io provo a fare il serio e tu dormi di nuovo.
La stringo forte, forse è meglio che non ti dica niente e continuamo cosi.

FINE UNDICESIMA PARTE
 
MATTINATA SESTO GIORNO

E' la mattina della partenza, passeremo un paio di giorni a Firenze, anche se ne meriterebbe molti di piu. Ma la vacanza sta per finire.
Facciamo colazione e rientriamo in camera troviamo sulle valige un pacchettino.
Lo apriamo, sono le mutandine della prima serata, lavate, profumate e piegate, un biglietto: è stato stupendo guardarvi dalla finestra mentre facevate all'amore.
Ci guardiamo e insieme diciamo, la simpatica sicuramente.
Tienile tu, mi dice, mettile in valigia. Te le regalo. Cosi avrai un ricordo di quella serata.
Partiamo, direzione Pisa, abbiamo deciso di fare una capatina a Piazza del Duomo, o Piazza dei Miracoli, come è piu comunemente conosciuta. Uscendo dall' agriturismo, e prendendo la strada dei cipressi, ci accorgiamo che poco distante da dove l'abbiamo fatto c'è un camper.
Una coppia che colazione seduta su due sdraio.
Ci guardiamo, ma stanotte c'era?
E ci facciamo una bella risata.
La piazza è bella, niente da dire, forse un po troppo turistica.
Non si fraintenda.
È molto bella e piena di storia, e ripeto ho una cultura media, ma sembra quasi una costruzione della lego, se posso il paragone.
Insomma quasi troppo perfetta.
Ci riposiamo sdraiati sull'erba.
Tornando facciamo una capatina a Collodi, paese di Pinocchio.
Una delusione, paese in decadimento. Niente di che. Almeno per noi.
Pranziamo in una trattoria in strada piena di autisti di camion, che probabilmente non avevamo mai visto una donna, o meglio mai vista a qull'ora in quella trattora.
Non le toglievano gli occhi di dosso. Non che lei non fosse abituata a sentirsi osservata.
Mangiare sufficiente. Non da ritornarci di sicuro.
Partiamo direzione Firenze, o meglio, fuori Firenze in quella che doveva essere un B&B, ma a tutti gli effetti è una casa di una splendida 70 enne che affitta le camere.
Una villa dei primi novecento, abbracciata dall'edera, splendida, con un giardino che sembra delle fate.
Tanti piccoli oggetti, gnomi, draghi, animali strani, diavoli, una voliera con uccelli di vari tipi, galline.
Insomma inutile dire che siamo rimasti piacevolmente colpiti.
La stanza è un piccolo mondo, un sacco di foto della signora e della sua vita passata, mobili d'epoca, un letto a baldacchino, spettacolare. Doccia e ci sdraiamo a riposare un poco.
Decido di ricambiare le attenzioni fatte da lei qualche giorno prima, con il massaggio.
Solo che io mi limito a massaggiarle poche parti del corpo con la lingua e a inserire nel gioco una sorpresa.
Le metto una benda le chiedo di aprire braccia e gambe come se fosse legata e di fidarsi.
Rilassati e lasciati andare le dico.
La bacio molto dolcemente, le nostre lingue si cercano, è un bacio lungo, passionale, non volgare.
Scendo sui capezzoli, quanto mi piace leccarle i capezzoli.
Li stringo tra le labbra e li tiro leggermente. Non ama essere morsicata e differenza mia.
Scendo e inizio a leccarle la figa già umida.
Accendo il vibratore che avevo preparato poco prima.
Non molto grosso, rosso, un po curvo in punta, e appunto vibrante sulla punta, con vibrazioni che variano di velocita.
Glielo appoggio sul clito, un attimo si irrigidisce, poi si scioglie. Vedo un sorriso.
Braccia e gambe rimangono a croce
Gode moltissimo di clito, quindi resto a massaggiarglielo parecchio con il vibro.
Mi piace sussurra.
Mi chiede di penetrarla dolcemente con due dita, falle entrare e uscire molto lentamente e continua sul clito.
Obbedisco.
Inizia a contorcersi, è parecchio eccitata.
Infilo il vibro in figa, geme, è fradicia, esco e solletico di nuovo il clito, glielo metto in bocca pieno dei suoi umori.
Lo lecca, lo assapora, sorride.
Ritorno ad in filarlo nella figa, mentre mi metto a cavalcioni su di lei, girato di schiena, e il mio cazzo scivola nella sua bocca.
Continuo a giocare con la sua figa con dita e vibro.
A questo punto lei smette di stare a croce, usa le mani per aiutarsi con il mio cazzo.
Stringe le gambe quando sta per venire.
Si contorce
Geme.
Viene.
Veniamo.
Le riempio bocca e viso.
Si toglie la benda.
Mi sorride.
Che cos'era?
Questo le dico.
Lo guarda, mi piace sai. È un'ottima alternativa a un cazzo vero.
Si le dico, e non si stanca mai, a differenza di un cazzo vero.
Ma tu ogni volta che dobbiamo vederci pensi a comprare un gioco sessuale? Chissa nella tua mente quanto mi credi troia.
Parecchio dico, sbaglio? Se vuoi lo riporto a casa.
Non scherzare, quello finisce dritto nella mia valigia, mi sa che lo userò parecchio.
Ci riposiamo un poco ma non troppo perché vogliamo andare a piazzale Michelangelo per vedere il tramonto su Firenze.
Un consiglio della padrona di casa.
La strada è abbastanza lunga, il B&B non è proprio vicino al centro, ma non importa, sto bene con lei in auto.
Nel vedere quanta gente c'è, ci viene il sospetto che non siamo stati gli unici ad aver pensato di gustarci il tramonto da quel posto.
Ed effettivamente il tramonto sull'Arno, con le luci di Firenze che si accendono mentre il sole scende, è stupendo.
Lei indossa un vestitino scuro, molto carino, trucco appena accennato.
Decidiamo di andare in centro.
Troviamo per fortuna ancora aperto l'Antico Vinaio, famoso per i suoi panini spettacolo.
Non abbiamo fatto pranzi "salutari" in queste vacanze, ma ci siamo tolti parecchi sfizi.
Ci sediamo sui gradini di fronte agli Uffizi, non c'è molta gente.
Una ragazza suona il violino, e noi mangiamo ascoltandola.
È a suo modo una serata molto romantica.
Camminiamo e ci lasciamo rapire dalle luci di Firenze, dai colori di Firenze.
Il Duomo e la sua piazza, il campanile di Giotto, il Battistero, Palazzo Pitti, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, ecc, ecc, tutti splendidi siti che non faremo in tempo a visitare come meriterebbero.
Ma non ce ne rammarichiamo, la nostra è una toccata e fuga a Firenze, e già sapevamo che così sarebbe stato.
Sicuramente merita molto ma molto piu' tempo.
Dopo aver camminato per un bel po andiamo a bere un cocktail all' hard rock cafè.
Guardiamo i vari cimeli, osserviamo una coppia in un tavolo di fianco a noi.
Le dico, secondo te stanno insieme o devono ancora mettersi?
Li guarda, stanno insieme da poco, lui mi sembra poco convinto, lei è decisa.
In effetti lei è molto carina vestita da serata da appuntamento. Lui sembra quasi lì per sbaglio.
Secondo te stasera scopano?
Lei mi guarda e sorride, li guarda ancora, lei ne avrebbe voglia, sta facendo di tutto per invogliare lui.
Si vede da come sorseggia e da come si atteggia, da come si è truccata, da come si avvicina a lui ogni volta che parla.
Lui non è così deciso, o almeno mi da questa impressione. Magari sbaglio completamente.
Be' se a lei va buca potremmo portarla con noi, io nn mi tiro indietro.
Lo so porco che non sei altro mi dice, ma mi sembra che per questa vacanza ti sia già divertito con un'altra donna.
A me invece non pensi.
Be' ti ho fatto toccare da un ragazzo l'hai masturbato.
Dai scemo, quello è venuto prima di iniziare.
Io intendo come te a letto con due uomini.
Proveresti le chiedo?
Si è un'esperienza che farei.
Mi comporterei come hai fatto tu, non mi farei scopare.
Mi piacerebbe che fossi tu a scoparmi mentre do piacere ad un altro uomo con la bocca.
Lo sapevo già ne avevamo parlato in varie email, ma è la prima volta che ne parliamo a voce.
Certo, l'eventuale terzo voglio sceglierlo.
Finché si gioca va bene.
Ma se devo protarlo a letto e succhiargli il cazzo, mi deve piacere.
I due ragazzi si alzano e si abbracciano dopo aver pagato.
Dai che magari scopano dico.
Spero di essermi sbagliata su di lui, magari è solo timido, e ci tiene.
Finiamo il nostro cocktail e usciamo.
Rientriamo, la serata è serena, vado con calma in auto.
Lei si appoggi a me, la musica in sottofondo.
Credo che ci siamo anche persi tornando, le accarezzo le gambe, ci sto bene con te le dico.
Lo so una donna le sente certe cose.
Siamo esausti, tra il viaggio, la serata a camminare e il cocktail.
Ci spogliamo e nudi andiamo a letto.
Ci abbracciamo, le accarezzo il viso, la bacio.
Sei bellissima.
Ridimmelo.
Sei stupenda.
La ribacio.
Lei si gira e mi da di schiena, stringimi dice.
Mi appoggio a lei, i corpi nudi, la stringo, si rannicchia.
È stata una bella serata
Sì sussurra, come sempre.
Avrei voglia di dirle altre cose, magari dolci, ma stavolta sono io che crollo quando i pensieri stanno per passare dalla testa alla bocca.

FINE DODICESIMA PARTE
 
MATTINO SESTO GIORNO


La colazione a casa di questa signora è una cosa spettacolare.

In giardino, all'aperto sotto una bella pianta, una vista sulle colline, e poi quanta roba.

Per lei non è cambiato niente gli ospiti sono ospiti.

Frutta, affettato, marmellate fatte in casa, latte, caffè, pane tostato, yogurt, succhi di frutta, formaggi freschi, di tutto e di piu.

Ce la prendiamo comoda, è gratificante per stomaco e vista un posto del genere.

Per smaltire un po e per curiosità ci addentriamo nel giardino della villa.

Ci soffermiamo ad ascoltare gli uccellini nella voliera. Sembra davvero il giardino delle fate.

Scendiamo dei gradini, troviamo un piccolo magazzino, probabilmente il deposito degli attrezzi del giardiniere, e un altra piccola depandance, occupata da una coppia con un bambino piccolo.

Sto per avviarmi verso la camera, mi prende per mano, e mi porta in un punto nascosto del giardino.

Con chi mi son svegliata stamattina mi chiede?

Non è che faccia finta di non capire, non capisco proprio.

La guardo curioso mentre lei mi accarezza le palle da sopra i pantaloncini.

Mi son svegliata con il porco che mi dice "svuotami i coglioni troia", o con l'uomo dolce che mi fa discorsi romantici prima di addormentarsi?

La mano si infila nei pantaloncini.

E io chi ho di fronte? La troia che ha sempre voglia di un cazzo da succhiare? O la donna romantica e dolce che si addormenta come una cucciola rannicchiata e che vuole essere abbarcciata?

Tu che dici mi chiede mentre si ingonocchia, e inizia a leccarlo, mentre mi guarda negli occhi.

Non rispondo, la guardo e sorrido.

Cosa faccio, mi rialzo, ti bacio, e rientriamo abbracciati come due fidanzatini , o mi costringi a prenderlo in bocca contro la mia volonta chiede sorridendo.

Le prendo la testa e gli spingo il cazzo in bocca, succhialo troia, fammi vedere quanta voglia hai di questo cazzo.

Lei ci mette molto del suo, un pompino inaspettato, ma cazzo se è splendido.

Sborro, ma continuo a stare nella sua bocca, fino a che è quasi piccolo.

Lei pulisce con la lingua, si rialza, sorride.

Lo sapevo che mi ero svegliata con il solito porco, la bacio, ridiamo e rientriamo abbracciati.

La signora è seduta all'interno intenta a fare non so cosa, sembra una donna dai mille interessi.

Ci chiede se ci piace il suo giardino.

Molto interessante e vario rispondiamo, da perdersi. Non esageriamo dice lei, ma ne vado fiera.

Come già detto Firenze meritava molto piu' tempo la cosa che riusciamo a visitare veramenete bene è la chiesa di Santa Croce bellissima, molto suggestiva.

Vediamo tutto il resto di corsa vuoi per la gente e vuoi perchè essendo domenica è quasi tutto chiuso.

Non abbiamo dubbi nel rimangiare a pranzo una altro panino da Antico Vinaio, anche se è oramai pomeriggio inoltrato visto che la colazione è stata praticamente un pranzo e la fame ci è venuta tardi.

Abbiamo voglia di vedere e girare tutto, una capatina a Santa Maria Novella, dove ci fermiamo anche a bere qualcosa in un bel locale li vicino.

Parecchio rimane inesplorato quando è già sera, risaliamo avendo fatto il pieno di tutto e di niente e un po con i piedi cotti.

Doccia rilassante, mi addormento un attimo, quando lei mi sveglia con un bacio è già buio.

Ho voglia di godermi questa ultima serata dice.

Che ti metti le chiedo?

Vestito blu, corto, scarpe appropiate.

La caratteristica di questo vestito è che ha sui seni due fasce verticali che li coprono, ma sotto queste fasce il vestito è a pizzo, si vede praticamente tutto. Andrebbe indossato con il reggiseno, e quando lei mi chiede se deve indossarlo perchè così forse è troppo sfacciata basta un sorisso come risposta.

Chiaramente, anche le mutandine non fanno parte dell' abbigliamento serale.

Però le porto dice, ho voglia di giocare stasera dice, e dalla valigia estrae il gioco che le avevo regalato a Bologna.

Allora ti è proprio piaciuto.

Stuzzica l'appetito dice, l'appetito sessuale.

Sto per vestirmi anche io.

Aspetta dice avvicinandosi alla mia valigia.

Ho deciso come farti pagare la scopata dell'altra sera, metti queste.

Dalla mia valigia estrae le sue mutandine.

Dai, non vorrai che vada in giro con queste.

Perchè no e poi me lo devi.

Le infilo. Sono un paio di mutandine nere con pizzo, cazzo son strette.

Non importa, sai noi donne quanto dobbiamo soffrire per farvi felici.

Mi stringono le palle, ridiamo.

Fammi capire, mi mostri a tutti, mi fai palpare, mi fai uscire semi nuda, mi scopi in strada, e non dico mai niente, ti chiedo una cosa io e ti lamenti.

Hai ragione, e mutandine siano.

Un locale che avevamo visto il pomeriggio ci aspetta, ci sediamo all'interno, un angolo tutto per noi un po in penombra.

Ordiniamo due cocktail le dico di appoggiare una gamba allo sgabello di fronte e faccio due foto alla figa. Le chiedo di spostare i bordi del vestito, il seno è in vista, anche se nella penobra ma si vede chiaramente che è nuda sotto il pizzo.

Eravamo d'accordo che se arrivava qualcuno l'avvisavo, così si copriva, ma all'arrivo del cameriere non dico niente.

Lei mi guarda ma sorride ordina e ringrazia. Grazie a voi risponde il cameriere.

Che bel ragazzo dice.

Ho notato che non ti sei scomposta, e gli hai anche fatto gli occhi dolci.

Sei geloso?

Sorrido.

Vado in bagno dice a mettermi il gioco quando torno ci vai tu.

Ma a me non scappa dico.

Dietro di noi un tavolo con una decina di ragazzi festeggiano un compleanno.

Non fanno molto caso a noi.

Torna apre le gambe e vedo il pezzo di filo che esce dalle mutandine che si è messa, accendilo mi dice, inzio a giocare con il telecomando.
Buon divertimento sussurro.

Vai in bagno tu ora.

Mi alzo, mi ferma e mi spinge in giu' i pantaloncini, mi alza leggermente la maglietta, cosicche chi mi vede da dietro nota sicuramente il trinagolino di un paio di mutandine da donna.

Non vorrai che passo davanti a quei ragazzi, al cameriere, con fuori queste mutandine.

Certo che lo voglio. E il tuo pegno e non sei uno che mantiene le promesse?

Ha chiaramente ragione.

E dovrai anche tornare cosi.

Mi incammino, passo davanti ai ragazzi, magari nessuno mi vede penso, poi sorrido indifferente passando davanti al cameriere.

Vorrai mica che mi guarda il culo penso.

Entro nel bagno già che ci sono la faccio, poi per onesta di gioco mi riabbasso i pantaloni e alzo la maglietta.

Penso, dai magari non mi ha visto nessuno.

Esco, un ragazzo della tavolata si sta lavando le mani.

Prima di uscire mi dice, belle mutandine complimenti.

Ma vaffanculo, che figura di merda.

Mi risiedo il suo fianco, i ragazzi al tavolo mi guardano e ridono, si è sparsa la voce, ma chi se ne ne frega,

La guardo lei ride come una matta.

Ti piace farmi fare queste figure dico sorseggiando il liquore.

Poco prima che arrivi il cameriere poso il telecomando del vibratore in bella vista sul tavolo.

Lei sgrana gli occhi.

Ancora due cocktail grazie, certo dice il cameriere, nessun problema.

Stronzo lui ha capito che è il telecomando del vibro, e so già cosa pensa.

Secondo me è un po confuso, forse mi ha visto in perizoma e vede te che gli fai gli occhi languidi ogni volta che viene qui.

Be è un bel ragazzo, che c'è di male, tu guardi tutti i culi di ogni donna che ti passa davanti.

Infatti, ho notato anche io che è un bel ragazzo, e secondo me pensa che vogliamo farcelo tutte e due.

Ridiamo di noi, dei nostri giochi, delle nostre scemate.

Vado a pagare dico.

Alla cassa c'è una tipa, vedo che il cameriere si intrattiene con la mia lei, mentre porta via i bicchieri.

Quando usciamo chiedo cosa si sono detti.

Tutto e niente.

E no cazzo, l'ulima volta che mi hai detto cosi ci siamo trovati a letto in tre.

Non dirmi che hai organizzato con lui.

Ti dispiacerebbe, dice sorridendo.

Aspettami fuori vado in bagno a togliere questo dice e quando rispunta mi dice che ha voglia di un gelato.

Camminando un po l'accarezzo sotto il vestito e noto che si è ritolta le mutandine.

Cerchiamo una gelateria che avevamo visto qualche ora prima, la ritroviamo.
Si puo'entrare uno alla volta.

Il gelataio è un tipo, attorno ai 4.
Mentre siamo fuori in coda le dico: quando sei dentro mettiti un po in mostra, tanto dalla strada non ti vede nessuno.

Sposta "involontariamente" le fasce del vestito, piegati a guardare le torte.

E cosi fa, vedo il gelataio sgranare gli occhi non so cosa si stanno dicendo.

Lei è perfetta nella parte.

Quando esce entro io e faccio l'indifferente.

Cazzo ma l'hai vista quella troia, si vedeva tutto il seno quando è uscita.

Lui mi da corda.

A me lo dici, perchè c'è ancora gente fuori, se no chiudevo e me la scopavo qui.

Cazzo quella ci stava gli dico, secondo me sta cercando un cazzo per stasera.

Si, ma tu gli hai visto solo il seno, io anche la figa.

La figa rispondo?

Si quella troia è in giro senza mutandine e si piegava in continuazione.

Non ci credo. Cazzo sai cosa faccio, dammi quel gelato che vedo se riesco a raggiungerla, magari è sola e cerca qualcuno, chissa mai che ci scappa una scopata.

Seeee mi dice lui, una cosi te la fa annusare e poi ti lascia come un coglione.

Forse hai ragione. Vabbe, variegato all'amarena e nocciola.

La raggiungo, che ti ha detto?

Quello che dicono tutti che sei una troia.

Ma vaffanculo, sei tu il porco.

Mi ha detto che una come te non la da a nessuno sei tutto fumo e niente arrosto.

Ah si sai che mi sa che per stasera ha ragione.

Non fare la scema. Ho una voglia. Ma non avevo considerato la voglia che aveva lei.


FINE TREDICESIMA PARTE
 
NOTTE ULTIMO GIORNO

Rientriamo stanchi ma contenti di come è andata l'utlima sera anche se il meglio deve ancora venire.
Sdraiato sul letto sento della musica venire dal bagno.
E' il suo cellulare.
Quando esce indossa una spendlida vestaglia bianca a pizzo nero e sotto competamente nuda.
Inizia a ballare, un ballo ad alto tasso eroitico.
Si tocca il seno, si mette un dito in bocca e poi se lo passa sulla figa.
Si slaccia la vestaglia, si piega a novanta davanti a me facendo passare un dito sul buco del culo.
Con un piede appoggiato al letto, si tocca lasciano scivolare all'indietro la testa.
Il mio cazzo non ce la fa piu.
Quando finisce appaludo, sei stramaleddamente eccitante e sunsuale.
Nel casato siamo soli e lo sappiamo.
La padrona è andata dal figlio a dormire, rientrerà domattina giusto per la colazione.
Mi hai eccitato da morire, vieni qui, ho voglia di te.
Si sdraia, ci baciamo, leccamela mi sussurra.
Mi metto in mezzo alle sue gambe e inizio a leccarla.
E' bagnata e quel sapore mi fa sempre impazzire.
Prende il cellulare, digita un numero copiandolo da un biglietto.
Qualcuno risponde.
Io la guardo perlpesso.
Lei con una mano mi abbassa la testa, continua a leccare, dice sottovoce.
Si sono io credevi non ti telefonassi?
Finito di lavorare?
Sei a casa? Solo?
Si lui è qui mi sta leccando la figa.
Sento che ride.
No non è bisex.
Ah le mutandine, sono mie è un nostro gioco.
A proposito, hai trovato il mio regalo in bagno?
Piaciute?
Figuarati.
Le hai vicino a te?
Profumano di me?
Ti piaceva il vestito che indossavo?
No dillo pure tranquillo. Non mi offendo anzi mi eccita.
Sembravo una puttana dici?
Si è lui che mi fa vestire cosi, si eccita.
Certo che lo sa che ti sto chiamando è qui con me te l'ho detto, mi sta leccando la figa.
Mi guarda e sorride.
Il mio amico dice che ero vestita come una puttana, stasera nel suo locale, diglielo che sei tu che mi mandi in giro così.
Gira il telefono verso di me.
Non le credere dico, è un esibizionista di natura, ama vestire da puttana, avrai notato il telecomando sul tavolo. E' sempre in calore.
Vedi che è qui con me dice lei.
Si esatto, era il telecomando di un piccolo vibratore.
Si certo, l'avevo infilato dentro mentre ero lì.
Ha ragione lui dici?
Sono una gran puttana.
Mi guarda e ride.
Ora? Ora sono nuda, e tu sei nudo? Ti stai toccando?
Ti va di toccarti per me?
Hai un bel cazzo?
Io adoro i cazzi.
La sua voce si fa piu' sensuale.
Ti stai segando?
Vorrei aiutarti, mi piacerebbe averlo tra le mie mani quel bel cazzo duro.
Dici che ho anche la voce da troia?
E' la prima volta che me lo dicono, lo prendo come un complimento.
Sai cosa mi fa impazzire di piu' di tutto, prenderlo in bocca e succhiarlo.
Te lo faresti succhiare da una troia come me?
Succhiare un bel cazzo mentre mi scopano, mi farebbe impazzire.
Io a quel punto mi alzo e inizio a scoparla.
Lei ha gli occhi chiusi.
Adesso vorrei il tuo cazzo il tuo cazzo in bocca dice al telefono..
Lui mi sta scopando e la mia bocca sarebbe tutta per te.
Mi piace iniziare con calma con la lingua che sfiora la cappella.
Leccare tutta l'asta, fino alle palle.
Solo per ultimo me lo infilerei tutto in bocca.
Ti stai eccitando da morire?
Non dirlo a me, vorrei averti qui e gustarmi il tuo cazzo.
Lo so sono una troia, dimmelo di nuovo.
A me piace quando me lo spingono in fondo.
Quando mi obbligano a tenerlo in bocca.
Piace anche a te? Ci sai fare con le donne allora.
Ci sai fare con le puttane come me?
Chissa quante ne scopi con il fisico che hai e il cazzo duro che ti ritrovi.
Andiamo avanti per un po cosi, io che la scopo, l'altro che si masturba, lei che eccita tutti e due, sino a che lui viene.
Ti è piaciuto?
Non dirlo a me quanto.
Io ho ancora voglia, mi faccio scopare ancora un po.
Si ha proprio ragione sono sempre in calore.
Certo, se ripassiamo da Firenze veniamo a trovarti e questa volta te lo faccio davvero un bel pompino.
Si salutano, accosta il telefono.
Mi guarda, dimmelo mi dice.
Sei una troia, scoperesti chiunque.
Ancora, dimmelo.
Sei una battona da rimorchiare ovunque.
Succhiacazzi senza ritegno.
La sto scopando con forza, la insulto in continuazione.
Non fermarti.
Puttana che non sei altro.
La prendo per il mento le spunto in faccia, sgualdrina, sempre in cerca di cazzi.
La prendo per i capelli la giro.
Sei una cagna sempre in calore, guarda qua che figa da troia, colpi secchi, decisi, quasi cattivi.
La sculaccio per farle male, non dice niente.
Ninfomane pompinara che non sei altro.
Non so se sono eccitato da morire, o incazzato perchè non mi ha detto niente di questa cosa, fatto sta che quando esco dalla figa e le sborro addosso vengo come non mai.
Le impasto faccia, capelli, bocca.
Ci rilassiamo mi guarda un po preoccupata.
Non ti sarai arrabbiato mi chiede?
Sorrido.
E come potrei, sei una sorpresa continua, mi sono eccitato come mai, e prima o poi ti prometto che una cosa a tre la facciamo.
Con un altro uomo intendo.
Mi bacia.
Ma gli hai lasciato in regalo le mutandine?
Ride di gusto, si ormai è il nostro marchio di fabbrica regalare mutandine ai camerieri.
Si rabbuia un attimo, è l'ultima sera mi dice, adesso ho voglia e bisogno di essere abbracciata.
L'abbraccio.
La stringo a me.
Sei una donna unica. Uno spettacolo.
Non so come hai fatto ma insomma non sei entrata solo nel mio cazzo se così si puo dire, sei andata ben oltre.
Sei entrata anche in un altro muscolo che sta piu' in alto.
Lo sai cosa intendo vero?
Non risponde ha gi occhi chiusi.
Forse dorme forse no. Ma va bene così.
Ci addormentiamo, lei sporca della mia sborra, io con il sapore della sua figa in bocca, abbracciati come due pulcini.
Adoro addormentarmi cosi, chissà quando sarà la prossima volta.

FINE QUATTORDICESIMA PARTE
 
ULTIMO GIORNO

Al risveglio l'umore stranamente allegro.
Ci baciamo ci coccoliamo un po, eravamo piu tristi prima di addormentarci.
E' bello svegliarsi al suo fianco, al fianco di quel corpo caldo, di quel corpo splendido, di quel corpo che adoro.
Ci vestiamo, scendiamo per la colazione.
La signora ha esagerato, sa che rientriamo che la vacanza è finita e ci riempie come uova.
Salutiamo, ringraziamo e paghiamo.
Guardiamo per l'ultima volta quel posto e ci mettiamo in auto.
Facciamo una capatina a Firenze per riuscire ad entrare al Duomo.
L'entrata è gratuita ma si vede davvero poco.
C'è una sbarra poco oltre l'ingresso, per non far passare i turisti.
Ora si parte davvero.
Abbiamo preso tempo rispetto alla partenza dell'aereo, ma la strada è lunga e non sappiamo cosa puo' succedere.
Parliamo di tutto, ridiamo, cantiamo, lei amava Baglioni, e si canta baglioni, ra gli altri.
Ci raccontiamo un po di noi a 360 gradi, non pensiamo che a breve ci saluteremo.
Ci fermiamo a fare benzina, a bere un caffè in autogrill e arriviamo in prossimità di Milano con netto anticipo rispetto al volo.
Decido quindi di farle visitare la Certosa di Pavia che non ha mai visto.
Il posteggio è enorme e ci sono solo due auto.
E' un giorno in settimana e fuori stagione, in un orario improbo, quindi ci siamo quasi solo noi.
Le piace, almeno così mi dice, era parecchi anni che non ci venivo anche io.
Tornando al posteggio mi dice di aspettare a mettere in moto, mi bacia, mi accarezza, mi slaccia i pantaloncini.
Vorremmo spostarci sul sedile posteriore, ma c'è la sua valigia, quindi rimaniamo lì.
Abbasso il ribaltabile, non guardo neanche il giro, siamo talmente in pochi.
Lei si abbassa e inzia a parlargli.
Mi raccomando di a questo porco di fare il bravo, di aspettare me per farti felice, un altra come me non la trova.
La sposto, le tolgo le mutandine, mi sdraio su di lei, la bacio e facciamo l'amore.
Sembra di ritornare ragazzini con la voglia di sesso fatta dove capitava, e l'auto era il posto migliore.
Fa caldo siamo sudati e appiccicosi.
Scendiamo prendiamo aria.
Partiamo per Linate, il traffico a Milano è un disastro, ma arriviamo comunque in anticipo.
Scendo la bacio.
Che si dice in questi casi le chiedo?
Niente, ci si da appuntamento alla prossima, ah e la prossima volta prendi tu l'aereo per venire da me.
Mi sembra giusto rispondo.
E mi raccomando non fare passare troppo tempo.
Ho voglia di ascoltare quesi discorsi strani che fai prima di addormentarti.
Di affinità di coppia, di un muscolo che sta piu' in alto.
Allora mi ascolatvi dico io.
Sorride, mi bacia.
Sono stata davvero bene, spero a presto.
Si gira ed entra, sono stato bene anche io dico sottovoce, fai buon viaggio dico tra me e me, mentre la osservo sparire dietro i vetri.
Risalgo in auto, sul mio sedile le sue mutandine.
Le mando un messaggio, cazzo hai lasciato le mutandine sul mio sedile, mi ci ero seduto sopra, guarda che sei in giro senza.
Lo so risponde lei, in qualche modo devo pur far passare il tempo e ci aggiunge un sacco di faccine sorridenti.
La solita splendida unica esibizionista.
Io adoro questa donna, e già mi manca.
Guardo un aereo che si alza, presto ne prenderò uno anche io, per raggiungerla.

FINE
 
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