SIENA; incipit
Sfortunatamente i rispettivi impegni lavorativi e la nostra quotidianità non hanno permesso di prendere un lungo periodo di vacanza insieme, ma ci siamo ripromessi che se non proprio una o due settimane almeno quattro o cinque giorni per noi dovevamo ritagliarceli. Piu volte ci siamo scritti, e il desiderio di rivederci era tanto. Ci siamo accordati per metà settembre e dopo aver selezionato le varie opzioni turistiche, italiane in quanto ancora aleggia questo dannato covid, abbiamo optato per Siena e dintorni. Per vari motivi: relativamente piccola, godibile, si mangia e si beve bene, visitabile in poco tempo, nessuno dei due l'ha mai vista e ha diversi borghi splendidi nei dintorni. E Siena sia. Questa volta non è l'aeroporto di Bologna a riceverla, ha voluto avvicinarsi a me per fare il viaggio in auto insieme, quindi scalo a Linate. L'aspetto da un'oretta sono arrivato in netto anticipo, lo ammetto non sto piu' nella pelle; l'ultima immagine reale che ho di lei è il suo fondoschiena che si allontanava verso l'aeroporto di Bologna e al pensiero che era senza mutandine ancora mi eccita. Le ultime immagini fotografiche invece sono quelle dei giorni precedenti alla partenza, l'ho "aiutata" a preparare la valigia. Mi faceva vedere i vestiti e l'intimo che voleva portare, ricordo le discussioni, ma non hai qualcosa di piu seducente, di piu' scollato, di piu' corto, di piu' a rete, di piu' trasparente? Faceva apposta a mostrarmi vestiti "innocui" intimo da "suora", io a far finta di arrabbiarmi. Sei il solito porco rispondeva, e tu non sei piu' l'esibizionista che conoscevo, e le risate si sprecavano. Non so cosa abbia messo alla fine, ma so che abbiamo giocato tanto anche a distanza, quindi dal punto di vista della voglia di essere trasgressiva non è cambiata e questo mi fa ben sperare. Se la prima volta era tutto un'incognita una novità e una sorpresa, ora entrambi ci aspettiamo qualcosa di piu', sì ma che cosa? Forse la troppa aspettativa puo' essere nociva? Che la magia di Bologna non si possa ripetere? Non mi lascio influenzare da questi pensieri, metto della musica e mi rilasso sino a quando mi arriva il messaggio: Atterrata. Questa volta non c'è alcun dubbio o imbarazzo, le labbra si appiccicano subito, e riprendiamo a chiacchierare da dove eravamo rimasti. È leggermente abbronzata, è piu' bella di quel che ricordassi. Le accarezzo le cosce, oramai un'abitudine, mi chiede di fermarmi a bere un caffè al primo autogrill. Mentre ci avviamo al bar le chiedo se questa volta ha volato con le mutandine o continua a girare per aeroporti senza? Lei alza il vestitino con non curanza fregandosene se qualcuno oltre me possa vederla e noto che porta un paio di mutandine bianche con pizzo. La raggiungo e la stringo ai fianchi, allora la mia troia esibizionista non è scomparsa. Al banco mentre sorseggiamo il caffè mi dice, a proposito sai che a Bologna tra code e ricerca del gate, mi son completamente dimenticata di essere senza mutande e quando mi son seduta ad aspettare l'aereo ho notato un paio di uomini che mi osservavano proprio li, che continuavano ad abbassarsi senza motivo alcuno, poi mi son resa conto, cazzo son senza mutandine. Son corsa in bagno ne ho sfilate un paio dal trolley. Che figura. Be' potevi continuare farli divertire e restare senza. Scemo, sai che a me piace farlo quando ci sei tu, se mi chiedi di fare certe cose mi piace accontentarti, non sono cosi tuti i giorni, non sono mica una troia. Be un po lo sei rispondo. Be si in effetti un po' lo sono...e ridiamo. Stiamo per andare quando mi accorgo che un signore al mio fianco ha sentito tutta la conversazione dice "peccato non aver mai preso nessun volo da Bologna". Eh si rispondo un vero peccato non sa cosa si è perso. Usciamo ripartiamo il viaggio è lungo verso l'ora di pranzo decidiamo di fermarci in un'area di sosta dell'autostrada, lei ha portato della frutta e dei panini. Posteggio proprio davanti a un camion con targa estera. Apro il bagagliaio, cerca tu le dico che sai dove li hai messi. Mentre si aggeggia con le valige le alzo il vestito, il camionista che stava a sua volta mangiando in cabina alza il pollice in segno di gratitudine. Lei non si accorge e continua a cercare, io le accarezzo le natiche, piantala dice mi distrai, le sposto le mutande mettendo in mostra il buco del culo e con un dito glielo accarezzo. Finiscila maiale, che fai, smettila. Trovati esclama. Si alza, ci sediamo sul marciapiede a mangiare, quando ad un certo punto alza lo sguardo vede l'autista che le fa un sorriso a 36 denti. Cazzo ma ha visto tutto? Porco, tu lo sapevi e gli hai fatto vedere il mio culo? Rido di gusto. Andiamo via, comincia male questa vacanza dice seria, ma ormai conosco quel viso da seria compiaciuta. Comincia molto bene dico io, anzi ancora deve cominciare.
FINE PRIMA PARTE
Sfortunatamente i rispettivi impegni lavorativi e la nostra quotidianità non hanno permesso di prendere un lungo periodo di vacanza insieme, ma ci siamo ripromessi che se non proprio una o due settimane almeno quattro o cinque giorni per noi dovevamo ritagliarceli. Piu volte ci siamo scritti, e il desiderio di rivederci era tanto. Ci siamo accordati per metà settembre e dopo aver selezionato le varie opzioni turistiche, italiane in quanto ancora aleggia questo dannato covid, abbiamo optato per Siena e dintorni. Per vari motivi: relativamente piccola, godibile, si mangia e si beve bene, visitabile in poco tempo, nessuno dei due l'ha mai vista e ha diversi borghi splendidi nei dintorni. E Siena sia. Questa volta non è l'aeroporto di Bologna a riceverla, ha voluto avvicinarsi a me per fare il viaggio in auto insieme, quindi scalo a Linate. L'aspetto da un'oretta sono arrivato in netto anticipo, lo ammetto non sto piu' nella pelle; l'ultima immagine reale che ho di lei è il suo fondoschiena che si allontanava verso l'aeroporto di Bologna e al pensiero che era senza mutandine ancora mi eccita. Le ultime immagini fotografiche invece sono quelle dei giorni precedenti alla partenza, l'ho "aiutata" a preparare la valigia. Mi faceva vedere i vestiti e l'intimo che voleva portare, ricordo le discussioni, ma non hai qualcosa di piu seducente, di piu' scollato, di piu' corto, di piu' a rete, di piu' trasparente? Faceva apposta a mostrarmi vestiti "innocui" intimo da "suora", io a far finta di arrabbiarmi. Sei il solito porco rispondeva, e tu non sei piu' l'esibizionista che conoscevo, e le risate si sprecavano. Non so cosa abbia messo alla fine, ma so che abbiamo giocato tanto anche a distanza, quindi dal punto di vista della voglia di essere trasgressiva non è cambiata e questo mi fa ben sperare. Se la prima volta era tutto un'incognita una novità e una sorpresa, ora entrambi ci aspettiamo qualcosa di piu', sì ma che cosa? Forse la troppa aspettativa puo' essere nociva? Che la magia di Bologna non si possa ripetere? Non mi lascio influenzare da questi pensieri, metto della musica e mi rilasso sino a quando mi arriva il messaggio: Atterrata. Questa volta non c'è alcun dubbio o imbarazzo, le labbra si appiccicano subito, e riprendiamo a chiacchierare da dove eravamo rimasti. È leggermente abbronzata, è piu' bella di quel che ricordassi. Le accarezzo le cosce, oramai un'abitudine, mi chiede di fermarmi a bere un caffè al primo autogrill. Mentre ci avviamo al bar le chiedo se questa volta ha volato con le mutandine o continua a girare per aeroporti senza? Lei alza il vestitino con non curanza fregandosene se qualcuno oltre me possa vederla e noto che porta un paio di mutandine bianche con pizzo. La raggiungo e la stringo ai fianchi, allora la mia troia esibizionista non è scomparsa. Al banco mentre sorseggiamo il caffè mi dice, a proposito sai che a Bologna tra code e ricerca del gate, mi son completamente dimenticata di essere senza mutande e quando mi son seduta ad aspettare l'aereo ho notato un paio di uomini che mi osservavano proprio li, che continuavano ad abbassarsi senza motivo alcuno, poi mi son resa conto, cazzo son senza mutandine. Son corsa in bagno ne ho sfilate un paio dal trolley. Che figura. Be' potevi continuare farli divertire e restare senza. Scemo, sai che a me piace farlo quando ci sei tu, se mi chiedi di fare certe cose mi piace accontentarti, non sono cosi tuti i giorni, non sono mica una troia. Be un po lo sei rispondo. Be si in effetti un po' lo sono...e ridiamo. Stiamo per andare quando mi accorgo che un signore al mio fianco ha sentito tutta la conversazione dice "peccato non aver mai preso nessun volo da Bologna". Eh si rispondo un vero peccato non sa cosa si è perso. Usciamo ripartiamo il viaggio è lungo verso l'ora di pranzo decidiamo di fermarci in un'area di sosta dell'autostrada, lei ha portato della frutta e dei panini. Posteggio proprio davanti a un camion con targa estera. Apro il bagagliaio, cerca tu le dico che sai dove li hai messi. Mentre si aggeggia con le valige le alzo il vestito, il camionista che stava a sua volta mangiando in cabina alza il pollice in segno di gratitudine. Lei non si accorge e continua a cercare, io le accarezzo le natiche, piantala dice mi distrai, le sposto le mutande mettendo in mostra il buco del culo e con un dito glielo accarezzo. Finiscila maiale, che fai, smettila. Trovati esclama. Si alza, ci sediamo sul marciapiede a mangiare, quando ad un certo punto alza lo sguardo vede l'autista che le fa un sorriso a 36 denti. Cazzo ma ha visto tutto? Porco, tu lo sapevi e gli hai fatto vedere il mio culo? Rido di gusto. Andiamo via, comincia male questa vacanza dice seria, ma ormai conosco quel viso da seria compiaciuta. Comincia molto bene dico io, anzi ancora deve cominciare.
FINE PRIMA PARTE