gelato alla panna sul cazzo per la mia casta puttanella...

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Gino6969

Guest
la mia ragazza è una bella troietta bruna, con due belle gambe, poco seno ma un bel culo e un viso da porca... Nonostante ciò si è sempre dichiarata pudica, ed effettivamente non ha mai voluto aprirsi troppo. Al limite la pecorina ma niente oltre. finchè l'altro giorno improvvisamente l'ho vista diversa, selvaggia... aveva voglia di fare di tutto. prima di salire a casa ha comprato un gelato con panna... è salita, ha iniziato a provocarmi... indossava due calze bianche, le converse dello stesso colore, un perizzoma rosso e una camicia a quadri annodata sulla vita, per lasciarle scoperto l'ombelico. Si è subito inginocchiata e me l'ha preso in bocca guardandomi negli occhi, poi ha scartato il gelato e ha iniziato ad immergerci il mio pene... per poi pulirmelo tutto leccandolo, succhiandolo e mordendolo... ha continuato cosi fino a finire la panna, poi ha leccato le gocce che erano sparse sui miei addominali. Ha preso una goccia e se l'è spalmata sulle labbra, chidendomi se mi piacesse... l' ho presa di peso, sbattuta a terra e iniziato a leccarla tutta, alternando la lingua alle dita. poi lei mi è salita sul cazzo e ha iniziato a scoparmi con violenza, mettendomi una mano alla gola, era fantastica... dopo un fugace 69, mi ha implorato di scoparla a pecora come una troia, e l'ho fatto, questa volta mettendole io entrambe le mani alla gols, da dietro, ma senza premere troppo. L'ho scopata con tutta la forza che avevo facendola urlare, ma nn ho potuto resistere troppo. Solitamente lei capisce e si stende per farsi venire sul seno o sulle gambe, perchè sa che mi piace, ma stavolta senza dirmi nulla mi ha sbattuto a terra e ha incominciato a succhiarmelo prendendolo tutto in bocca e segandolo a due mani. l'ho avvisata che stavo per sborrare, e lei ha accelerato... ho creduto volesse la sborra in bocca, ma non solo... si è presa una sborrata enorme tutta in faccia e un po in bocca. dopo aver ingoiato ha iniziato a cospargersi di sperma le labbra, per poi leccarlo tutto. Successivamente è passata a pulirmi il cazzo. Dopo si è rivestita si è asciugata un po il viso ed è andata via dopo avermelo baciato. Quandol'ho conosciuta ho davvero pensato che fosse una ragazza casta e timida e sicuramente non zoccola... ma ora ho qualche dubbio... secondo voi? ho anche delle sue foto... se interessano... specialmente foto delle sue gambe in tacchi...
 
OP
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Gino6969

Guest
la mostro su wickr o telegram in chat segreta... e cmq queste sono le sue tette...
 

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renebel

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Mi ricorda un episodio di alcuni anni fa.
Avevo un'amica, molto carina, alta poco più di un metro e sessanta, con un bel corpo, ben proporzionato, ma con due tette da paura..... una quarta abbondante di quelle che stanno su contro ogni legge sulla gravità, sode e ben tornite.... mi aveva "acchiappato" qualche mese prima, proprio con la sua scollatura.... era estate e questa ragazza, S., sposata e con un bimbo piccolo, lavorava in un centro commerciale, responsabile del reparto di profumeria.
Proprio per il suo ruolo, era sempre ben truccata e dai lineamenti gentili accentuati dal trucco leggero, ma sempre con labbra rosso fuoco, con quei rossetti profumati alla fragola.
Rosso fuoco come lo smalto sulle unghie, ben curate.
Orbene, in quel periodo, vista la sua avvenenza, la avevo invitata per un caffè. Conoscevo una sua cara amica, e ciò mi aveva spinto a "provarci".
Aveva accettato l'invito, ed io mi ero presentato al centro commerciale alle due del pomeriggio, alla fine del suo turno di lavoro.
Ci siamo accomodati al tavolino di un bar dentro al centro commerciale, dove abbiamo conversato amichevolmente, parlando, fra le altre cose, dell'amica comune e delle sue vicissitudini amorose. Questa amica, spesso si confidava con me e mi raccontava le sue "avventure", visto che il marito, che probabilmente ne aveva un'altra, non la degnava di uno sguardo nonostante tutte le sue iniziative da .... porca.
Alla fine della conversazione, pagati i caffè, mi offro di accompagnarla a casa. Acconsente, ma mi prega di attenderla un attimo che deve entrare ancora nel punto vendita per acquistare due cose.
Ne esce dopo qualche minuto con un sacchetto che ripone nella borsa.
Ci incamminiamo verso la mia macchina dove si accomoda, e mentre mi metto al volante, si sistema ben bene sul sedile, lasciando scivolare la gonna che, già abbastanza corta, mi lascia ammirare due splendide gambe tornite, coperte da calze velate scure.
"Dove ti devo accompagnare?" le chiedo.
"Se devo andare a casa, al parcheggio sopra al centro commerciale, dove c'è la mia macchina" mi dice con una sonora risata, "se vuoi che continuiamo a chiacchierare un po'.... dove vuoi tu!".
Sembrava proprio un invito.
Non me lo sono fatto ripetere e allora sono partito per destinazione.... ignota.
Mentre guidavo e chiacchieravo, con brividi di freddo lungo la schiena, nonostante fosse il mese di luglio, ho cominciato ad accarezzarle la gamba, all'altezza del ginocchio.
Senza batter ciglio, parlando della sua amica, lei, ha allargato leggermente le gambe, quasi ad invitarmi a salire più su.
Così, fra una carezza ed una chiacchiera, mi son trovato all'entrata di un motel.
"Così possiamo stare tranquilli" le ho detto. Annuendo con la testa, la ragazza, che forse non era nuova a cose di questo tipo, per tutta risposta, ha preso la borsa ed estratto il documento di identità. "Senza questa non ci fanno entrare".
Ritiro la chiave della camera e comincio a cercare, sulle segnalazioni, che direzione devo prendere.
La camera è accogliente, come tutte le camere di motel. Un letto comodo, una parete al fianco del letto con uno scrittoio ed uno specchio, di fronte al letto, un armadio con tutto lo specchio davanti.
Nonostante i brividi di freddo che mi percorrono la schiena per l'emozione, sento che il mio "amico", lì sotto, pulsa nei pantaloni. La bacio e comincio ad accarezzarla dappertutto. Lei ricambia e abbracciandomi, mentre mi bacia, si strofina, così che il mio cazzo, diviene duro come il marmo.
Le sfilo la camicetta, senza neanche slacciarla e le sgancio il reggiseno, così che quelle due stupende tette trovano libertà.
Le bacio e le succhio. Il cuore batte forte forte. In men che non si dica mi ritrovo io in boxer e lei solo con lo slip. Glieli sfilo. La fica è tutta depilata. Profumata.
"Aspetta..... io non ho mangiato"
E qui, dalla borsa, salta fuori il sacchetto del supermercato.
Vaschetta di fragole e panna spray.
Se interessa, la prossima volta, vi spiego l'uso delle fragole e della panna spray.
 

alby1234

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Grandi Gino e Renebel.... questi si che sono i piaceri della vita! Siano lodate queste donzelle... e le loro fragoline con Panna :)
 

bryc

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Mi ricorda un episodio di alcuni anni fa.
Avevo un'amica, molto carina, alta poco più di un metro e sessanta, con un bel corpo, ben proporzionato, ma con due tette da paura..... una quarta abbondante di quelle che stanno su contro ogni legge sulla gravità, sode e ben tornite.... mi aveva "acchiappato" qualche mese prima, proprio con la sua scollatura.... era estate e questa ragazza, S., sposata e con un bimbo piccolo, lavorava in un centro commerciale, responsabile del reparto di profumeria.
Proprio per il suo ruolo, era sempre ben truccata e dai lineamenti gentili accentuati dal trucco leggero, ma sempre con labbra rosso fuoco, con quei rossetti profumati alla fragola.
Rosso fuoco come lo smalto sulle unghie, ben curate.
Orbene, in quel periodo, vista la sua avvenenza, la avevo invitata per un caffè. Conoscevo una sua cara amica, e ciò mi aveva spinto a "provarci".
Aveva accettato l'invito, ed io mi ero presentato al centro commerciale alle due del pomeriggio, alla fine del suo turno di lavoro.
Ci siamo accomodati al tavolino di un bar dentro al centro commerciale, dove abbiamo conversato amichevolmente, parlando, fra le altre cose, dell'amica comune e delle sue vicissitudini amorose. Questa amica, spesso si confidava con me e mi raccontava le sue "avventure", visto che il marito, che probabilmente ne aveva un'altra, non la degnava di uno sguardo nonostante tutte le sue iniziative da .... porca.
Alla fine della conversazione, pagati i caffè, mi offro di accompagnarla a casa. Acconsente, ma mi prega di attenderla un attimo che deve entrare ancora nel punto vendita per acquistare due cose.
Ne esce dopo qualche minuto con un sacchetto che ripone nella borsa.
Ci incamminiamo verso la mia macchina dove si accomoda, e mentre mi metto al volante, si sistema ben bene sul sedile, lasciando scivolare la gonna che, già abbastanza corta, mi lascia ammirare due splendide gambe tornite, coperte da calze velate scure.
"Dove ti devo accompagnare?" le chiedo.
"Se devo andare a casa, al parcheggio sopra al centro commerciale, dove c'è la mia macchina" mi dice con una sonora risata, "se vuoi che continuiamo a chiacchierare un po'.... dove vuoi tu!".
Sembrava proprio un invito.
Non me lo sono fatto ripetere e allora sono partito per destinazione.... ignota.
Mentre guidavo e chiacchieravo, con brividi di freddo lungo la schiena, nonostante fosse il mese di luglio, ho cominciato ad accarezzarle la gamba, all'altezza del ginocchio.
Senza batter ciglio, parlando della sua amica, lei, ha allargato leggermente le gambe, quasi ad invitarmi a salire più su.
Così, fra una carezza ed una chiacchiera, mi son trovato all'entrata di un motel.
"Così possiamo stare tranquilli" le ho detto. Annuendo con la testa, la ragazza, che forse non era nuova a cose di questo tipo, per tutta risposta, ha preso la borsa ed estratto il documento di identità. "Senza questa non ci fanno entrare".
Ritiro la chiave della camera e comincio a cercare, sulle segnalazioni, che direzione devo prendere.
La camera è accogliente, come tutte le camere di motel. Un letto comodo, una parete al fianco del letto con uno scrittoio ed uno specchio, di fronte al letto, un armadio con tutto lo specchio davanti.
Nonostante i brividi di freddo che mi percorrono la schiena per l'emozione, sento che il mio "amico", lì sotto, pulsa nei pantaloni. La bacio e comincio ad accarezzarla dappertutto. Lei ricambia e abbracciandomi, mentre mi bacia, si strofina, così che il mio cazzo, diviene duro come il marmo.
Le sfilo la camicetta, senza neanche slacciarla e le sgancio il reggiseno, così che quelle due stupende tette trovano libertà.
Le bacio e le succhio. Il cuore batte forte forte. In men che non si dica mi ritrovo io in boxer e lei solo con lo slip. Glieli sfilo. La fica è tutta depilata. Profumata.
"Aspetta..... io non ho mangiato"
E qui, dalla borsa, salta fuori il sacchetto del supermercato.
Vaschetta di fragole e panna spray.
Se interessa, la prossima volta, vi spiego l'uso delle fragole e della panna spray.

Beato te!!! Continua continua!!!
 

renebel

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Riprendiamo da dove eravamo rimasti.
Quindi, lei, mi si avvicina con uno sguardo da furbetta, con il flacone della panna in mano.... sfila il tappo rotondo e.... si infila il beccuccio in bocca. Quando la panna comincia a colarle dalle labbra, mi infila la lingua in bocca e comincia un bacio speciale. Il dolce della panna si mischia alla sua saliva in un bacio che dura qualche minuto. Intanto, lei nuda ed io in boxer, si struscia e muove il bacino assestando dei colpettini al mio pisello che vuole fuoriuscire dai boxer. Alla fine di quel bacio sensuale, dove la panna ormai era impiastricciata sulle guance e persino sul naso, si abbassa piano, mi bacia le spalle e scende, mi succhia i capezzoli e struscia le sue tettone sode sul pisello ormai di pietra. Mi abbassa i boxer ed ammira il mio arnese e ridendo mi dice: "Lo sentivo che era ben messo, ma non speravo così tanto..... sembra di ferro tant'è duro!!!" E così dicendo, si infila in bocca ancora il beccuccio della panna, si riempie la bocca e... si infila in bocca anche il pisellone, iniziando un pompino fantastico. La panna cola dappertutto ed ogni tanto, si infila il beccuccio in bocca per fare ancora il pieno. Non ne posso più. Se continua con quel ritmo, che seppur tranquillo ed ovattato dalla panna è comunque micidiale, rischio di finire in quattro e quattrotto, mischiando il mio sperma alla panna!!!!
Decido quindi di fermarla. "Vuoi mangiare solo tu?" le dico con una voce roca ed irriconoscibile. La sdraio sul letto, le bacio le tette, succhio i capezzoli turgidi e scendo. Scendo lasciando una bava di saliva dal seno sino all'ombelico. Afferro la panna che aveva appoggiato sul comodino e faccio una striscia di panna dall'ombelico sino alla fichetta ormai bagnata. "Adesso mangio io". E così comincio a leccare la panna per arrivare a leccare la fica, con lei che comincia ad ansimare. Mi ricordo che ci sono anche le fragole. Ne prendo una. La struscio dapprima sulle labbra della fica, poi le titillo il clitoride, ed infine la infilo tutta dentro. La fragola dentro la fica si spappola. Comincio a succhiarla. Quando questa è ormai solo un liquido dolce che cola, ne infilo un'altra e poi una terza, che dopo aver insaporito dei suoi umori e dei rimasugli di panna, tolgo e le infilo in bocca. La morde e la mangia. Due fragole io ed una lei. Fragole al sapore dolce di fica. L'eccitazione è ormai alle stelle e decido che è ora di infilare il pisello sempre più duro dentro questa fica fradicia. Naturalmente scivola dentro come se fosse tutta imburrata. Io sopra comincio a pomparla con forza. Ma lei, quasi senza sfilarselo, mi gira e passa sopra a cavalcare. Dapprima con movimenti lenti, avanti e indietro, poi circolari, ondeggiando il bacino e poi con veemenza. Intanto ansima sempre più forte. Mi tocca fermarla un paio di volte per non inondarla. E per prendere fiato, riprendiamo a giocare con fragole e panna. Finchè, con un'ultima cavalcata, quando la imploro di rallentare perchè altrimenti sborro, mi risponde: "Vieni dai che ormai si è fatto tardi e devo tornare a casa..." Faccio allora per toglierla da sopra per spruzzarla sulle tette o da qualche parte, comunque fuori dalla fica, ma lei: "Vienimi dentro, riempimi, tanto prendo la pillola..." Non me lo sono fatto ripetere e non ci ho messo un'altro minuto a riempirla tutta mentre le ancora cavalcava.... poi, spossati entrambi, si è coricata accanto. Per poco però, perchè s'era fatto davvero tardi, entrambi dentro la doccia, dove il mio pisello, grazie alle sue carezze con il bagnoschiuma della bustina del motel, riprendeva vigore.... ma era tardi.
Così la ho riaccompagnata al parcheggio del centro commerciale, alla sua macchina e, dopo un'altro bacio, è scappata a casa sua. In motel sono rimaste alcune fragole, una panna spray ormai ultimata e delle lenzuola tutte impiastricciate di umori vari. Chissà cosa avrà pensato la cameriera addetta alla pulizia della camera!!!!
 

renebel

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Mi spiace Jeff, le avevo scattato delle foto, non digitali e non provocanti, a lei e alla sua amica, ma non le ho conservate, le avevo date a lei.
Considera che allora eravamo tutti e tre sposati. E si parla di quindici anni fa.
 

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