BabesHunter
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Leggendo questo forum non ho potuto fare a meno di notare che nonostante il mondo sia pieno di uomini che lamentano gli stessi identici problemi con le donne, finisce sempre che ogni uomo puntualmente torni a fare gli stessi errori di tutti gli altri. Infatti capita spesso di sentire storie di uomini trattati nel peggiore dei modi, di leggere treads di uomini preoccupati che le loro donne li tradiscano, discussioni di uomini che dopo aver fatto il passo della relazione aperta o del frequentare posti per scambisti, cominciano a vacillare sulla fiducia nelle proprie partner.
E così nascono dubbi, gelosie, situazioni tossiche e chi più ne ha più ne metta, finché non si arriva puntualmente alla resa dei conti: il confronto tra lui e lei. E da quel momento non c'è limite alla follia di chi riporta gli eventi senza rendersi conto delle situazioni.
- C'è chi crede alla mogliettina timorata di Dio che sostiene di aver bìblicamente conosciuto solo lui (ma che poi a letto bestemmia come una invasata)
- c'è quello con 8cm di cazzo che si beve la storiella "delle mie sole 3 esperienze tu sei quello con le dimensioni maggiori"
- c'è quello che si rincuora sapendo che la fidanzata lo ama davvero perché ha resistito alle sue insistenze per 2 mesi prima di dargliela per sfinimento (mentre i 27 bocchini fatti da ubriaca alla festa dell'amica non contano perché usava solo la bocca)
- c'è quello che ha le prove che la sua nuova compagna è vergine (d'altra parte glie l'ha anche detto il figlio di lei)
e così via dicendo in un crescendo di poesia...
In poche parole l'atteggiamento più comune a tanti uomini è che, nonostante quasi tutti siano venuti a sapere delle peggiori bugie e mezze verità da parte di mogli fidanzate e compagne, appena scoprono solo il vapore acqueo che esce dal cubetto di ghiaccio che sta sulla sporgenza più alta della punta dell'immenso iceberg che è il loro rapporto si convincono immediatamente e fermamente di aver scoperto tutto ciò che si poteva scoprire sulla propria donna e di conseguenza di poter finalmente dormire sonni tranquilli.
Devo ammetterlo: in fondo in fondo invidio un po chi ha questa incrollabile fiducia nella sincerità femminile.
Ben inteso: anche io facevo parte di quella schiera di uomini, ma ad un certo punto ho iniziato a fare frutto dell'esperienza e ad accettare la realtà per quella che è. Inoltre, scanso di equivoci, specifico che parlo esclusivamente per mie esperienze dirette. Per tanto, visto che ho usato il plurale, vale anche la pena citarne una. Non la peggiore, ma sicuramente degna di nota.
Correva l'anno 2012 e da bravo studente fuori sede (e fuori corso) frequentavo un bel gruppo di altri fuori sede composto da ragazzi e ragazze provenienti praticamente da tre quarti dello stivale, ai quali si aggiunsero tre stranieri in Erasmus: un ragazzo slovacco, uno spagnolo ed una ragazza greca. Il gruppo dei fissi, ovvero di quelli che si riunivano quasi ogni giorno, era composto da un numero variabile tra i 20 ed i 30, a seconda dei giorni e dei corsi da seguire. Data la grossa dimensione del gruppo di studio finivamo sempre per riunirci nella sala studenti della biblioteca interdipartimentale Giacomello de La Sapienza (quella di fronte a chimica, per intenderci).
Tra di noi c'erano le tipologie più disparate di ragazzi e ragazze, dal secchione con gli occhiali alla figlia di contadini in cerca di riscatto, dal fricchettone finto comunista alla festaiola tutta rifatta, dal tipo qualunque alla tipa qualunque. Nonostante tutte queste differenze era comunque un gruppo abbastanza coeso, tant'è che capitava spesso dopo la giornata di studio che si faceva serata e nottata insieme. E proprio come le personalità anche l'estetica variava tantissimo in un ampio range di bellezze e bruttezze. C'era la quasi fotomodella rifatta che se la faceva col mister muscolo del gruppo, la tipa alternativa che si faceva ripassare dal fricchettone hypster, c'era la bisex coi piercings che saltellava tra il cazzo del compagno di studi e la figa della metallara, e così via... Faceva eccezione solo la greca che a discapito di un viso fantastico ed un sorriso di rara bellezza era oggettivamente una chiattona obesa alta 1 metro e 55, che rotolava al posto di camminare, che vestiva sempre di merda e che ovviamente non se la cagava nessuno.
Vi evito noiosi dettagli ma potete immaginare come vanno le cose quando si è lontani da casa, quando si studia fianco a fianco e quando si ha un posto dove scopare.
Essendo tutti dei fuori sede e sapendo che prima o poi ognuno sarebbe tornato alla propria città d'origine, si erano create quasi esclusivamente quel tipo di frequentazioni che si basano più sul piacere dello scopare a fine giornata per sfogare lo stress, piuttosto che frequentazioni finalizzate al piacere di conoscersi scoprirsi e cercarsi per creare una relazione duratura. Perciò ognuno tentava, per quanto possibile, di nascondere le proprie tresche agli occhi di tutti gli altri, creando di fatto una eterna tensione sessuale che quasi si tagliava col coltello. Ovviamente le "pseudo-coppie" si riconoscevano comunque a colpo d'occhio in quanto sempre sedute vicine, sempre ad interagire tra loro, sempre con atteggiamenti tipo "ti ho fatto le fotocopie degli appunti", e menate del genere.
In questo grande ammasso di umanità c'era Martina.
Se ve lo state chiedendo: Martina è una lieve variazione del suo vero nome. Non scrivo il suo nome e cognome solo perché non voglio avere denunce, ma vi assicuro che si meriterebbe di essere sputtanata.
Martina era quel che io definisco "una vera milanese doc". Era la classica figlia di papà impaccata di soldi con la casa paterna a Brera e la Mercedes Classe B in garage, una di quelle donne che antepongono le feste nei locali ad ogni altra cosa, una di quelle che non rinunciano mai alla sessione quotidiana in palestra anche quando studiano fuori, insomma una di quelle che definiremmo tutti una stronza. Non era una bellezza mozzafiato ma era sexy, curata e fisicamente si difendeva bene forse proprio a causa della dipendenza patologica da palestra. Non era nemmeno una cima in quanto ad intelligenza, ma era una di quelle ragazze molto sicure di se che ti danno l'impressione di sapere esattamente ciò che fanno in qualsiasi momento. Ad onor del vero bisogna dire che aveva un'ottima media e una discreta collezione di 30 e lode, persino per esami notoriamente molto difficili. In poche parole con lei mi ero convinto di poter fare il colpaccio!
Così, sapete com'è, da cosa nasce cosa e tra una chiacchiera e un caffè mi ritrovai a scoparla per qualche tempo quasi senza accorgermene.
La frequentazione con Martina durò dal fine gennaio a giugno 2012, ma fu praticamente una frequentazione a pezzi a causa tutte quelle pause dovute ai reciproci ritorni a casa (io a Napoli e lei a Milano), alle varie festività, ai vari impegni personali ecc.. e anche a causa della pausa per studiare duro in visione della sessione d'esame di quel luglio. Non è che io l'avessi mai visto come un rapporto continuativo oppure affettivo di chissà quale profondità, ma le risate che ci facevamo e il fatto di scopare assiduamente vista la sua eterna eccitazione con una media di almeno 3 giorni su 7 mi faceva pensare che fosse una specie di bella storia di sesso senza necessariamente un finale di qualche tipo.
Chiariamo subito una cosa: il fatto che si fosse già ripassata qualcuno del gruppo lo avevo già intuito da me. Anzi l'avevo dato quasi per scontato sin dall'inizio, perché ok la fiducia ma non sono mica nato ieri!
Ma di certo all'epoca non potevo nemmeno immaginare il Vaso di Pandora che stavo per aprire e col quale poi avrei dovuto fare i conti.
La prima avvisaglia che c'era qualcosa di strano me la diede il fatto che, in tutto quell'arco di tempo, non mi permise MAI di rimanere a dormire da lei! E quando dico MAI intendo proprio MAI, tant'è che ongi volta che ci vedevamo finivo poi per dover tornare a piedi da Regina Margherita a Nomentana da solo a mezzanotte. La cosa mi infastidiva perché, per ovvie ragioni di privacy, scopavamo sempre da lei dato che il papi le aveva affittato un appartamento tutto per lei mentre io da povero proletario condividevo la casa con altri 3 ragazzi.
Addussi ingenuamente quell'atteggiamento ad un suo "grande bisogno di privacy", salvo poi venire a conoscenza del fatto che spesso non ero ne la prima persona ad entrare in quell'appartamento ne tanto meno ero l'ultima ad uscire.
Un'altra avvisaglia che doveva mettermi in allarme fu che il sesso anale con lei era sempre stranamente troppo facile. Innanzitutto non aveva mai bisogno di alcun tipo di lubrificante nemmeno in quei giorni che stavo allupato come una bestia selvaggia e la inculavo a secco o al massimo con un po di saliva. Ma c'era anche la stranezza che ogni volta che le sfilavo il cazzo dal buco del culo il preservativo era stranamente sempre perfettamente pulito!
Ora, io capisco che possano esistere persone che hanno una pulizia corporea talmente maniacale e profonda che oltre alla doccia normale si possano fare ogni giorno anche quelle anali, ma in cinque mesi di inculate deve statisticamente succedere almeno una volta che una persona possa non avere il tempo di lavarsi o che abbia cagato poco prima di scopare. Ma poi i dubbi si facevano ancora peggiori quando mi chiedevo come faceva il suo sfintere ad essere sempre morbido come la seta, malleabile come un elastico e sempre cedevole non solo alla penetrazione ma anche ad essere allargato con tutte le dita!!!
Ancora una volta la mia ingenuità prese il sopravvento e correlai la cosa a grandi doti fisiche scherzandoci su con lei e prendendo quella cosa come pretesto per farle complimenti spinti.
Povero fesso che ero!
Quando provai a parlare con Martina di quella e varie altre stranezze, lei si limitò a sostenere che era semplicemente abituata al sesso anale, giustificò il rifiuto di dormire insieme al suo grande bisogno di indipendenza e poi mi rassicurò che non aveva nulla da nascondere, ma sopratutto che si sentiva pienamente soddisfatta con me senza bisogno di altro e che semmai non le fossi bastato più, me lo avrebbe detto senza problemi, dato che (cito a memoria le sue parole) "Hei non mi hai mica messo un anello al dito!".
Anche quella volta mi misi l'anima in pace.
Le nostre strade si divisero quell'estate, un po per ovvie ragioni logistiche un po perché in fondo non seguivamo nemmeno lo stesso indirizzo universitario. Alla fin fine era quasi scontato che prima o poi le nostre strade si dividessero, semplicemente non sapevamo quando. Resta comunque il fatto che anche dopo la separazione mi rimasero tanti tanti dubbi che continuarono a girarmi per la testa.
La risposta ai miei dubbi venne solo molto tempo dopo, verso metà estate del 2014.
Successe tutto casualmente a seguito della creazione del un classico "gruppo per rimpatriata universitaria" su WhatsApp nel quale due ragazze ebbero la malsana idea di organizzare una pizza a Roma con quasi 30 persone sparse in giro per l'Italia (e per l'Europa). Ovviamente l'idea della pizza fu solo un pretesto per risentirci e cominciare il più classico chiacchiericcio remember the time tra battute, risate ed i ricordi delle tresche. Sulla trentina di persone aggiunte al gruppo quasi tutti abbandonarono pochi minuti dopo, compresa la stessa Martina. Restammo in otto, così che si decise di fare direttamente una video-call.
Fu proprio durante quella chiamata che successe il casino. Tra le risate, le battute e il sovrapporsi delle voci di tutti, qualcuno si fece scappare che mister muscolo aveva tappato più di una volta il buco del culo di Martina proprio nel periodo che scopava con me. in quel momento io mi sentii una merda, facendo la figura del povero cornuto. Ma chi se la passò davvero male fu probabilmente lo steso mister muscolo dato che nessuno sapeva che stava ancora insieme a fotomodella rifatta, la quale dopo un primo momento di confusione misto ad un accenno di lacrime, uscì immediatamente dalla conversazione.
Da quel momento fu il putiferio tra messaggi e chiamate. E visto che c'ero dentro fino al collo decisi di investigare fino in fondo.
Vi evito i particolari ma a quasi due anni dalla chiusura di ogni contatto con Martina venni a sapere che in quel periodo la cara ragazza un giorno su 3 si faceva una sessione di letto a rotazione con i vari ragazzi del gruppo, sempre e rigorosamente all'insaputa delle varie ragazze (fisse o occasionali) che quegli stessi frequentavano. Venni inoltre a sapere che non disdegnò più di una volta di farsi delle sessioni a tre con lo slovacco e lo spagnolo, con tanto di video ricordo sull'iPhone di Matej (lo slovacco) che dopo moltissime reticenze e un paio di rifiuti alla fine me lo condivise (non chiedetemi di postarlo, non voglio avere denunce).
Se dicessi che la cosa mi ha fatto soffrire probabilmente direi una cazzata, dato che sono sempre partito dall'idea che le donne nascono zoccole e muoiono puttane. Però ammetto che venire a sapere che se la ripassava metà dell'università beh... mi ha fatto sentire un bel po fesso e non nego di esserci rimasto molto molto male.
Ma se devo dirla tutta il momento nel quale ho sofferto davvero è stato quando sono venuto a sapere il vero motivo per il quale non potevo MAI restare a dormire da lei.
Dovete sapere che oltre alle scopate random coi vari maschietti e le nottate di sesso di gruppo internazionale, pare che (a detta della bisex coi piercing) Martina se la faceva leccare quasi tutte le sere dalla greca. Pare infatti che la chiattona di merda non si faceva alzare da nessuno perché era lesbica fino all'osso, benché non si fosse mai dichiarata.
Io non posso metterci la mano sul fuoco, ma comunque non mi stupirebbe se fosse davvero così. Esattamente come non mi stupirebbe sapere che tutta la sua sfilza di 30 e lode non fosse frutto delle raccomandazioni del papi ma più realisticamente di bocchini fatti in giro ai vari professori ed ai relativi assistenti.
L'unica cosa di cui sono certo è il post di luglio 2015 su FaceBook con la frase "dopo sei anni il nostro sogno finalmente si avvera" sotto la foto del suo matrimonio, che da sola sancisce senza ombra di dubbio la vera vittima di tutta questa storia: il suo attuale marito.
Allora, maschi di Phica, vi faccio una domanda: come cazzo fate a fidarvi ancora delle vostre donne???
E così nascono dubbi, gelosie, situazioni tossiche e chi più ne ha più ne metta, finché non si arriva puntualmente alla resa dei conti: il confronto tra lui e lei. E da quel momento non c'è limite alla follia di chi riporta gli eventi senza rendersi conto delle situazioni.
- C'è chi crede alla mogliettina timorata di Dio che sostiene di aver bìblicamente conosciuto solo lui (ma che poi a letto bestemmia come una invasata)
- c'è quello con 8cm di cazzo che si beve la storiella "delle mie sole 3 esperienze tu sei quello con le dimensioni maggiori"
- c'è quello che si rincuora sapendo che la fidanzata lo ama davvero perché ha resistito alle sue insistenze per 2 mesi prima di dargliela per sfinimento (mentre i 27 bocchini fatti da ubriaca alla festa dell'amica non contano perché usava solo la bocca)
- c'è quello che ha le prove che la sua nuova compagna è vergine (d'altra parte glie l'ha anche detto il figlio di lei)
e così via dicendo in un crescendo di poesia...
In poche parole l'atteggiamento più comune a tanti uomini è che, nonostante quasi tutti siano venuti a sapere delle peggiori bugie e mezze verità da parte di mogli fidanzate e compagne, appena scoprono solo il vapore acqueo che esce dal cubetto di ghiaccio che sta sulla sporgenza più alta della punta dell'immenso iceberg che è il loro rapporto si convincono immediatamente e fermamente di aver scoperto tutto ciò che si poteva scoprire sulla propria donna e di conseguenza di poter finalmente dormire sonni tranquilli.
Devo ammetterlo: in fondo in fondo invidio un po chi ha questa incrollabile fiducia nella sincerità femminile.
Ben inteso: anche io facevo parte di quella schiera di uomini, ma ad un certo punto ho iniziato a fare frutto dell'esperienza e ad accettare la realtà per quella che è. Inoltre, scanso di equivoci, specifico che parlo esclusivamente per mie esperienze dirette. Per tanto, visto che ho usato il plurale, vale anche la pena citarne una. Non la peggiore, ma sicuramente degna di nota.
Correva l'anno 2012 e da bravo studente fuori sede (e fuori corso) frequentavo un bel gruppo di altri fuori sede composto da ragazzi e ragazze provenienti praticamente da tre quarti dello stivale, ai quali si aggiunsero tre stranieri in Erasmus: un ragazzo slovacco, uno spagnolo ed una ragazza greca. Il gruppo dei fissi, ovvero di quelli che si riunivano quasi ogni giorno, era composto da un numero variabile tra i 20 ed i 30, a seconda dei giorni e dei corsi da seguire. Data la grossa dimensione del gruppo di studio finivamo sempre per riunirci nella sala studenti della biblioteca interdipartimentale Giacomello de La Sapienza (quella di fronte a chimica, per intenderci).
Tra di noi c'erano le tipologie più disparate di ragazzi e ragazze, dal secchione con gli occhiali alla figlia di contadini in cerca di riscatto, dal fricchettone finto comunista alla festaiola tutta rifatta, dal tipo qualunque alla tipa qualunque. Nonostante tutte queste differenze era comunque un gruppo abbastanza coeso, tant'è che capitava spesso dopo la giornata di studio che si faceva serata e nottata insieme. E proprio come le personalità anche l'estetica variava tantissimo in un ampio range di bellezze e bruttezze. C'era la quasi fotomodella rifatta che se la faceva col mister muscolo del gruppo, la tipa alternativa che si faceva ripassare dal fricchettone hypster, c'era la bisex coi piercings che saltellava tra il cazzo del compagno di studi e la figa della metallara, e così via... Faceva eccezione solo la greca che a discapito di un viso fantastico ed un sorriso di rara bellezza era oggettivamente una chiattona obesa alta 1 metro e 55, che rotolava al posto di camminare, che vestiva sempre di merda e che ovviamente non se la cagava nessuno.
Vi evito noiosi dettagli ma potete immaginare come vanno le cose quando si è lontani da casa, quando si studia fianco a fianco e quando si ha un posto dove scopare.
Essendo tutti dei fuori sede e sapendo che prima o poi ognuno sarebbe tornato alla propria città d'origine, si erano create quasi esclusivamente quel tipo di frequentazioni che si basano più sul piacere dello scopare a fine giornata per sfogare lo stress, piuttosto che frequentazioni finalizzate al piacere di conoscersi scoprirsi e cercarsi per creare una relazione duratura. Perciò ognuno tentava, per quanto possibile, di nascondere le proprie tresche agli occhi di tutti gli altri, creando di fatto una eterna tensione sessuale che quasi si tagliava col coltello. Ovviamente le "pseudo-coppie" si riconoscevano comunque a colpo d'occhio in quanto sempre sedute vicine, sempre ad interagire tra loro, sempre con atteggiamenti tipo "ti ho fatto le fotocopie degli appunti", e menate del genere.
In questo grande ammasso di umanità c'era Martina.
Se ve lo state chiedendo: Martina è una lieve variazione del suo vero nome. Non scrivo il suo nome e cognome solo perché non voglio avere denunce, ma vi assicuro che si meriterebbe di essere sputtanata.
Martina era quel che io definisco "una vera milanese doc". Era la classica figlia di papà impaccata di soldi con la casa paterna a Brera e la Mercedes Classe B in garage, una di quelle donne che antepongono le feste nei locali ad ogni altra cosa, una di quelle che non rinunciano mai alla sessione quotidiana in palestra anche quando studiano fuori, insomma una di quelle che definiremmo tutti una stronza. Non era una bellezza mozzafiato ma era sexy, curata e fisicamente si difendeva bene forse proprio a causa della dipendenza patologica da palestra. Non era nemmeno una cima in quanto ad intelligenza, ma era una di quelle ragazze molto sicure di se che ti danno l'impressione di sapere esattamente ciò che fanno in qualsiasi momento. Ad onor del vero bisogna dire che aveva un'ottima media e una discreta collezione di 30 e lode, persino per esami notoriamente molto difficili. In poche parole con lei mi ero convinto di poter fare il colpaccio!
Così, sapete com'è, da cosa nasce cosa e tra una chiacchiera e un caffè mi ritrovai a scoparla per qualche tempo quasi senza accorgermene.
La frequentazione con Martina durò dal fine gennaio a giugno 2012, ma fu praticamente una frequentazione a pezzi a causa tutte quelle pause dovute ai reciproci ritorni a casa (io a Napoli e lei a Milano), alle varie festività, ai vari impegni personali ecc.. e anche a causa della pausa per studiare duro in visione della sessione d'esame di quel luglio. Non è che io l'avessi mai visto come un rapporto continuativo oppure affettivo di chissà quale profondità, ma le risate che ci facevamo e il fatto di scopare assiduamente vista la sua eterna eccitazione con una media di almeno 3 giorni su 7 mi faceva pensare che fosse una specie di bella storia di sesso senza necessariamente un finale di qualche tipo.
Chiariamo subito una cosa: il fatto che si fosse già ripassata qualcuno del gruppo lo avevo già intuito da me. Anzi l'avevo dato quasi per scontato sin dall'inizio, perché ok la fiducia ma non sono mica nato ieri!
Ma di certo all'epoca non potevo nemmeno immaginare il Vaso di Pandora che stavo per aprire e col quale poi avrei dovuto fare i conti.
La prima avvisaglia che c'era qualcosa di strano me la diede il fatto che, in tutto quell'arco di tempo, non mi permise MAI di rimanere a dormire da lei! E quando dico MAI intendo proprio MAI, tant'è che ongi volta che ci vedevamo finivo poi per dover tornare a piedi da Regina Margherita a Nomentana da solo a mezzanotte. La cosa mi infastidiva perché, per ovvie ragioni di privacy, scopavamo sempre da lei dato che il papi le aveva affittato un appartamento tutto per lei mentre io da povero proletario condividevo la casa con altri 3 ragazzi.
Addussi ingenuamente quell'atteggiamento ad un suo "grande bisogno di privacy", salvo poi venire a conoscenza del fatto che spesso non ero ne la prima persona ad entrare in quell'appartamento ne tanto meno ero l'ultima ad uscire.
Un'altra avvisaglia che doveva mettermi in allarme fu che il sesso anale con lei era sempre stranamente troppo facile. Innanzitutto non aveva mai bisogno di alcun tipo di lubrificante nemmeno in quei giorni che stavo allupato come una bestia selvaggia e la inculavo a secco o al massimo con un po di saliva. Ma c'era anche la stranezza che ogni volta che le sfilavo il cazzo dal buco del culo il preservativo era stranamente sempre perfettamente pulito!
Ora, io capisco che possano esistere persone che hanno una pulizia corporea talmente maniacale e profonda che oltre alla doccia normale si possano fare ogni giorno anche quelle anali, ma in cinque mesi di inculate deve statisticamente succedere almeno una volta che una persona possa non avere il tempo di lavarsi o che abbia cagato poco prima di scopare. Ma poi i dubbi si facevano ancora peggiori quando mi chiedevo come faceva il suo sfintere ad essere sempre morbido come la seta, malleabile come un elastico e sempre cedevole non solo alla penetrazione ma anche ad essere allargato con tutte le dita!!!
Ancora una volta la mia ingenuità prese il sopravvento e correlai la cosa a grandi doti fisiche scherzandoci su con lei e prendendo quella cosa come pretesto per farle complimenti spinti.
Povero fesso che ero!
Quando provai a parlare con Martina di quella e varie altre stranezze, lei si limitò a sostenere che era semplicemente abituata al sesso anale, giustificò il rifiuto di dormire insieme al suo grande bisogno di indipendenza e poi mi rassicurò che non aveva nulla da nascondere, ma sopratutto che si sentiva pienamente soddisfatta con me senza bisogno di altro e che semmai non le fossi bastato più, me lo avrebbe detto senza problemi, dato che (cito a memoria le sue parole) "Hei non mi hai mica messo un anello al dito!".
Anche quella volta mi misi l'anima in pace.
Le nostre strade si divisero quell'estate, un po per ovvie ragioni logistiche un po perché in fondo non seguivamo nemmeno lo stesso indirizzo universitario. Alla fin fine era quasi scontato che prima o poi le nostre strade si dividessero, semplicemente non sapevamo quando. Resta comunque il fatto che anche dopo la separazione mi rimasero tanti tanti dubbi che continuarono a girarmi per la testa.
La risposta ai miei dubbi venne solo molto tempo dopo, verso metà estate del 2014.
Successe tutto casualmente a seguito della creazione del un classico "gruppo per rimpatriata universitaria" su WhatsApp nel quale due ragazze ebbero la malsana idea di organizzare una pizza a Roma con quasi 30 persone sparse in giro per l'Italia (e per l'Europa). Ovviamente l'idea della pizza fu solo un pretesto per risentirci e cominciare il più classico chiacchiericcio remember the time tra battute, risate ed i ricordi delle tresche. Sulla trentina di persone aggiunte al gruppo quasi tutti abbandonarono pochi minuti dopo, compresa la stessa Martina. Restammo in otto, così che si decise di fare direttamente una video-call.
Fu proprio durante quella chiamata che successe il casino. Tra le risate, le battute e il sovrapporsi delle voci di tutti, qualcuno si fece scappare che mister muscolo aveva tappato più di una volta il buco del culo di Martina proprio nel periodo che scopava con me. in quel momento io mi sentii una merda, facendo la figura del povero cornuto. Ma chi se la passò davvero male fu probabilmente lo steso mister muscolo dato che nessuno sapeva che stava ancora insieme a fotomodella rifatta, la quale dopo un primo momento di confusione misto ad un accenno di lacrime, uscì immediatamente dalla conversazione.
Da quel momento fu il putiferio tra messaggi e chiamate. E visto che c'ero dentro fino al collo decisi di investigare fino in fondo.
Vi evito i particolari ma a quasi due anni dalla chiusura di ogni contatto con Martina venni a sapere che in quel periodo la cara ragazza un giorno su 3 si faceva una sessione di letto a rotazione con i vari ragazzi del gruppo, sempre e rigorosamente all'insaputa delle varie ragazze (fisse o occasionali) che quegli stessi frequentavano. Venni inoltre a sapere che non disdegnò più di una volta di farsi delle sessioni a tre con lo slovacco e lo spagnolo, con tanto di video ricordo sull'iPhone di Matej (lo slovacco) che dopo moltissime reticenze e un paio di rifiuti alla fine me lo condivise (non chiedetemi di postarlo, non voglio avere denunce).
Se dicessi che la cosa mi ha fatto soffrire probabilmente direi una cazzata, dato che sono sempre partito dall'idea che le donne nascono zoccole e muoiono puttane. Però ammetto che venire a sapere che se la ripassava metà dell'università beh... mi ha fatto sentire un bel po fesso e non nego di esserci rimasto molto molto male.
Ma se devo dirla tutta il momento nel quale ho sofferto davvero è stato quando sono venuto a sapere il vero motivo per il quale non potevo MAI restare a dormire da lei.
Dovete sapere che oltre alle scopate random coi vari maschietti e le nottate di sesso di gruppo internazionale, pare che (a detta della bisex coi piercing) Martina se la faceva leccare quasi tutte le sere dalla greca. Pare infatti che la chiattona di merda non si faceva alzare da nessuno perché era lesbica fino all'osso, benché non si fosse mai dichiarata.
Io non posso metterci la mano sul fuoco, ma comunque non mi stupirebbe se fosse davvero così. Esattamente come non mi stupirebbe sapere che tutta la sua sfilza di 30 e lode non fosse frutto delle raccomandazioni del papi ma più realisticamente di bocchini fatti in giro ai vari professori ed ai relativi assistenti.
L'unica cosa di cui sono certo è il post di luglio 2015 su FaceBook con la frase "dopo sei anni il nostro sogno finalmente si avvera" sotto la foto del suo matrimonio, che da sola sancisce senza ombra di dubbio la vera vittima di tutta questa storia: il suo attuale marito.
Allora, maschi di Phica, vi faccio una domanda: come cazzo fate a fidarvi ancora delle vostre donne???