Franco
Avete mai sborrato nei pantaloni per quanto eravate eccitati?? Io si, nonostante non sono proprio un novellino visto che vado per i 50 anni, ma il livello di arrapamento estremo che avevo in quel momento è stata una cosa unica e indicibile, anche se l'eccitazione dopo poco si è trasformato in sgomento e poi, letteralmente in odio, un odio viscerale che mi ha portato poi a compiere azioni di cui non ci sarebbe da andare fieri.
Mi chiamo Franco e sono un accademico, sposato con Carla e padre di due figli. Sono un bell'uomo, moro alto e curato con il fisico in forma grazie alla mia grande passione del nuoto. Se proprio dovessi cambiare una parte del corpo sarebbe senza dubbio il cazzo, visto che non supera i 15cm (diciamo nella media) ma non è molto largo. Il mio gingillo però lo so usare bene e funziona ancora bene.
Sono nato al Nord e dopo una fulminea carriera scolastica ho iniziato ancora giovane la carriera accademica. il mio credo politico, sono un uomo non di destra, ma convintamente fascista, mi ha però chiuso diverse porte in faccia ma alla fine sono riuscito a trovare, tramite un pezzo grosso del sottobosco politico che frequentavo e tuttora frequento, un posto in una piccola Università di provincia dove già c'era un altro professore con le mie stesse idee.
Raniero è poco più grande di me, figlio dell'alta borghesia romana mi ha subito accolto a braccia aperte. Tolti due miei amici di infanzia e e alcuni camerati, è la persona a cui sono più legato. Lui ha un aspetto da nobile qual è, biondo e con gli occhi azzurri, è più basso di me ma il fisico è molto curato. Visto che ha sempre caldo (in inverno lo puoi vedere tranquillamente solo con camicia e giacchetta, io lo chiamo Delonghi. Impressionante è invece la sua mazza "altro che quella dei negracci" dice sempre, visto che ha un bastone, lungo, largo e nodoso.
Arrivato nella nuova città, che per ovvie ragioni non nomino come non farò menzione di altri potenziali dati sensibili, subito feci
gruppo con lui. Fino a quel momento avevo avuto diverse esperienze sessuali ma nessun rapporto duraturo. All'Università quando vidi per la prima volta Carla fu impossibile non notarla. Mora, alta 1,70 con un fisico slanciato (seno piccola ma gambe toniche e un culo grosso e prorompente), spiccava tra le altre matricole al primo anno.
Figlia di un imprenditore del luogo, studiava lettere (ha sempre sognato essere una scrittrice) e di certo non difettava di intraprendenza. Fu lei ad approcciare: non essendo una mia studentessa era disinteressata e io non mi sentivo in obbligo di rifiutare visto il mio ruolo. La prima volta che uscimmo insieme mi raccontò che aveva rotto da poco con il suo fidanzato storico, con il quale era insieme da quando aveva 14 anni.
A sua detta lui era molto geloso, non l'ho mai conosciuto bene, ma di certo a neanche 20 anni a Carla già l'aveva svezzata bene. Al terzo appuntamento mi fece "Franco, io non ti piaccio o sei un galantuomo d'altri tempi??". Dieci minuti dopo eravamo all'ingresso di casa mia con io che me la scopavo a pecora. Dopo un mese di sesso continuo e sfrenato (pompini da urlo con ingoio e anche nel culo era bella aperta) lei mi disse che si era innamorata.
Così ci fidanzammo diciamo in maniera ufficiale. A me l'idea non faceva impazzire anche perché lei si rivelò subito molto gelosa, oltre al fatto che il padre non mi vedeva molto di buon occhio. Con lei però ci stavo bene e quando mi disse "mettimi incinta così ci dobbiamo sposare per forza", accettai e iniziamo a provarci con successo. Con lei col pancione ci sposammo e Renato mi fece da testimone.
Nacque Erika e dopo due anni Paolo, con Carla che si dedicò alla famiglia a tempo pieno abbandonando definitivamente gli studi. Le due gravidanze l'avevano appesantita, il seno era sfiorito e lei si sentiva profondamente a disagio. La sua gelosia aumentò in maniera smisurata (ogni mattina mi faceva un pompino così non ero in tiro per le altre), e quando scopavamo era sempre competitiva.
"Che dici lo succhiano così le troiette delle tue studentesse??" mi diceva mentre mi pompava, oppure quando la inculavo (mia grande passione) diceva "dove la trovi una troia come me, tutto ti do ficcami pure le palle in questo culo che mi hai rotto". Veramente il culo come vi ho detto glielo aveva rotto il suo ex, ma il suo cambiamento fisico non mi lasciò indifferente.
Ottenni una cattedra anche in un'altra Università: due giorni e mezzo a settimana li passavo li. In quel periodo cedetti alle lusinghe di una ricercatrice, ma dopo un mese troncai perché avevo troppi rimorsi. Lei non la prese bene ma fui categorico. Fu una tresca che non confessai mai a nessuno, neanche a Raniero. Lui invece in quel periodo si separò e da quel momento ha sempre fatto lo scapolone.
Carla forse qualcosa capì, tanto che iniziò a seguire una dieta ferrea, ad allenarsi con costanza e, quando già i risultati si vedevano, chiese al padre di regalarle una mastoplastica: una bella terza piena e morbida, veramente ben fatta. Smise di farmi i pompini la mattina ma, quando scopavamo (con due figli non è semplice) erano gran belle scopate. Tornata una gran figa, forse più di quando era giovane, mi sentivo totalmente appagato.
Gli anni passarono e successero due avvenimenti importanti. Il primo fu l'arresto del padre di Carla, aveva fatto parecchi impicci, con la sua impresa poi andata in malora. Io guadagnavo bene e potevamo andare avanti anche se ci furono parecchie grane, ma mia moglie volle per forza iniziare a lavorare. Ne cambiò diversi, da rappresentante a promoter fino anche a tentare la strada della politica, ma non ebbe molta fortuna.
Il secondo fatto fu che feci un investimento sbagliato, un camerata mi aveva garantito che fosse sicuro ma riuscì a riprendere a malapena il 10% di quanto investito. Buona parte dei risparmi così se ne andarono, con mia moglie furiosa anche perché Erika, mia figlia più grande, stava al quarto anno di liceo e aveva progetti di università con il chiodo fisso di voler andare a Roma.
Parlai di queste difficoltà con Raniero e lui mi propose una cosa. Era molto ammanicato con degli alti prelati del Vaticano, così mi chiese di fare alcune consulenze e dei certificati "allegri" per aiutarli in alcuni affari poco loschi. Incassai bei soldi, ma non dissi nulla a Carla: piano piano immettevo dei soldi nella nostra vita quotidiana, così da cercare di mantenere alto il nostro tenore di vita.
Mia moglie però entrò in forte paranoia, chiedendo ai nostri figli di fare sacrifici (ovvero rinunciare a degli extra visto che gli è mai mancato nulla). Se mia figlia è più attacata alla madre, Paolo invece è come me. Un lupo solitario, a cui ho inculcato i mei ideali, un bel ragazzo ma che ha molltato una ragazza quando questa voleva impegnarsi. Erika invece ha il volto bello della madre, mora con occhi scuri anche se è più bassa rispetto a lei. Il seno però è molto più bello, abbondante e duro, con il culo bello grosso.
A settembre 2018 lei andò a Roma a studiare: le trovammo casa insieme a una ragazza, Ida anche lei di buona famiglia, della nostra città ma più grande.Verso novembre però tornò senza molto preavviso a casa, parlò a lungo con la madre poi mi disse che aveva nostalgia. Carla così si offrì di stare un po' con lei a roma per sostenerla, così almeno una volta al mese andava qualche giorno da lei.
Io invece andando a sciare mi feci molto male a una gamba, tanto da dover passare alcuni mesi in una clinica anche perché sopraggiunsero altri problemi. Una volta Carla mi venne a trovare: era splendida, con dei pantaloni di pelle che esaltavano il suo culone sodo e un maglioncino molto sexy. Avevo il cazzo che mi scoppiava e così mi feci accompagnare in bagno i iniziai a toccarla. Lei capì subito e mi fece un super pompino che dopo due minuti sborrai tutto nella sua gola così non si sporcava.
Con Erika andava meglio, dava gli esami anche se mia moglie continuava ad andare periodicamente da lei anche perchè si era messa in mente che a Roma poteva trovare un lavoro part-time buono. Io dicevo che non c'era bisogno, che guadagnavo abbastanza ma lei era molto insistente. Quando dopo molto tempo tornai a casa, non vedevo l'ora di scoparmela.
Mi sdraiai sul letto e lei mi fece uno strip. Le dissi di girarsi e di aprirsi le chiappe e restai di stucca: è sempre stata aperta dietro, ma come si allargò quello che venne fuori era un traforo! Non potendomi muovere molto lei mi si mise sopra, così le misi un dito nel culo, poi due, poi tre ed entravano come il burro. Per la prima volta fui io a essere geloso, con la mia situazione fisica che aumentava la mia inquietudine.
Lei sostanzialmente era sempre uguale, sexy ma mai eccessiva (non ha voluto mai iscriversi a un social per non avere scocciatori), ma io ogni giorno la vedevo più bella e dentro di me divampavo. Quando riuscì a incularla dopo tanto tempo ne ebbi la conferma: il suo culo era totalmente aperto "ti mancava il culo rotto eh porco??" mi diceva, mentre io le scopavo il culo come se fosse in fica.
Volevo scoprire se mi tradiva ma i miei movimenti erano molto limitati. Così chiesi consiglio a Raniero e lui mi disse che forse aveva un tipo che faceva al fatto mio. Quando Carla andò a Roma detti un'ora libera all'infermiera che mi aiutava e accolsi in casa Raniero e Ruben, un camerata ed ex poliziotto basso ma quadrato, completamente pelato e con degli occhi da killer russo.
Era un investigatore privato, mi chiese 10mila euro subito e 10mila a lavoro finito. Accettai visto il cash che avevo, poi mi chiese una serie di informazioni scritte su mia moglie. Quando tornò, mentre dormiva feci alcuni "sabotaggi" su istruzione al suo cellulare e al suo portatile. Dopo un mese quando un giorno mentre ci incontrammo di nascosto mi disse: mi servono 10 mila extra, poi se non porterà a nulla me li stornava con il pagamento finale.
Accettai ma ero convinto di aver fatto una gran cazzata. Lui non diceva una parola perché diceva che altrimenti avrei potuto interferire nelle indagini. Verso l'autunno 2019 mi ero quasi del tutto ristabilito e tornai a insegnare nelle due università. A fine febbraio 2020, proprio quando stava scoppiando il Covid in Italia, mi disse che aveva finito e che dovevo preparare i 10mila rimanenti.
Mi raggiunse nell'altra città dove insegnavo, mi consegnò una pen-drive e un hard-disk "devi prima inserire la penna e leggere il foglio denominato leggere prima, segui attentamente le istruzioni". Gli detti i soldi e mi disse "noi ora non abbiamo più niente da dirci, scrivi a Raniero solo quando avrai visionato tutto, addio e non cercarmi mai". Quelle parole e quel materiale mi mandarono ai matti, ero incazzato perchè allora probabilmente era tutto vero ma anche incredibilmente eccitato.
Così tornato a casa e acceso il pc non feci in tempo a mettere a penna che sborrai nei pantaloni come un ragazzino...