IL CLUB DEGLI AMICI (Capitolo X – Una coppia divertente ci contatta)

suntopless

Utente Inattivo da oltre 365 giorni
Messaggi
50
Punteggio reazione
17
Punti
8
Di seguito il decimo capitolo (di sedici) de "Il Club degli Amici".

Ricevetti una e-mail, la lessi e mi preoccupai. Molto! Un certo Diego XXX (permettetemi di non citare il cognome, anche qui, per la privacy), maresciallo dei Carabinieri, mi chiedeva di incontrarmi al più presto nella mia qualità di amministratore de Il Club degli Amici. Era una e-mail molto formale. Poi mi accorsi che l’indirizzo di provenienza era sicuramente un indirizzo privato, non istituzionale, e rileggendola trovai un po’ strano quel che c’era scritto. Mi si chiedeva un incontro riservato e soprattutto mi si chiedeva di non parlare con nessuno del nostro incontro, né con i soci, né con amici, parenti, conoscenti o altro. Comunque, un po’ preoccupato lo ero!
Risposi, indicai giorno ed ora in cui mi poteva venire a trovare nell’ufficio del locale e cominciai a preparare alcuni documenti. Copia dello statuto dell’associazione, regolarmente siglato da tutti i soci fondatori davanti un notaio, qualche libro contabile che mi aveva dato il nostro commercialista, altri li teneva lui, io in ogni caso non ne capivo granché.
Giunse il giorno dell’appuntamento e ci incontrammo nella sede del club. Un bell’uomo di quarant’anni circa. Molto distinto, educato, direi anche piuttosto timido. Si presentò e mi spiegò il motivo dell’incontro. Chissà che mi credevo! Anche lui, con la moglie, voleva associarsi al club!
Prima però di chiaramente dirmi le sue intenzioni mi subissò di domande. Ma soprattutto mi raccomandò la cosa a cui teneva di più: la riservatezza.
“Sono Diego XXX, Comandante della Stazione dei Carabinieri di XXX (come sopra, omissione dovuta), una piccola località a circa 200 km da qui.”
“Sì, conosco il paese. Non ci sono mai stato, ma lo conosco. Mi hanno più volte parlato della bellissima festa del Patrono che si svolge tutti gli anni.” risposi.
“Sono qui perché ho bisogno di voi! Ho bisogno che mi facciate aderire al club. E’ di vitale importanza!”
“Addirittura! Non esageriamo! Mi fa piacere che voglia entrare nel nostro club, ma che sia di vitale importanza mi sembra un po’ troppo!”
“Capirà meglio quando le spiegherò!”
“Cominci a spiegare allora, mi ha incuriosito!”
“Non è facile! Parlerò con lei come un amico, un fratello. Le chiedo pazienza e soprattutto molta riservatezza!”
“Beh, se è per questo, la riservatezza è una delle cose più preziose per tutti i soci del club. Non si deve preoccupare quindi!”
“Va bene! Faccio immediatamente una premessa, però! Io non sono come voi!”
“Come voi in che senso?” lo interruppi.
“Nel senso che io non entrerei mai a far parte di un club del genere. Non ho esigenze di questo tipo! Non ho depravazioni, io!”
“Credo sia giusto che faccia una premessa anch’io a questo punto!” mi arrabbiai un poco e continuai “Dentro il nostro club non c’è nessun depravato! Ritengo che non sia giusto che lei venga qua e cominci ad offendere i miei soci. Del resto è lei che è venuto da noi , non l’abbiamo mica cercata noi!”
“Sì, sì, mi scusi! Ha ragione! Non volevo per nulla essere offensivo. Stavo soltanto prendendo tempo per pensare come spiegare al meglio la mia situazione e mi sono lasciato scappare di bocca qualcosa che in realtà non penso!”
“Ok! Scuse accettate! Un’ultima cosa e la lascio tranquillo a parlare! Innanzitutto, per metterla a suo agio, diamoci del tu! Tu sei Diego ed io John! Poi, per spiegare al meglio la tua storia, prenditi tutto il tempo che vuoi: ho tutto il pomeriggio libero! Sono qui a tua completa disposizione!”
“Ti ringrazio! Vado direttamente al sodo però, lo preferisco!”
“Come vuoi!”
“Mia moglie Sally è una donna particolare! Bella, molto bella, e piuttosto esuberante. Nel senso che come voi ha delle necessità particolari.”
“Di nuovo!” lo interruppi facendogli notare il ‘come voi’.
“Sì, scusa John! Ti ripeto, non voglio essere offensivo, non riesco a misurare bene le parole quando parlo di queste cose! Comunque, dicevo che mia moglie è in certi casi incontenibile. Per cercare di gestire queste sue voglie, per cercare di incanalarle in qualcosa di sicuro, piuttosto che rivolgersi ora qua domani là, abbiamo pensato di rivolgerci a voi!”
“Oh! Finalmente ho capito! Vediamo, tua moglie avrebbe voglia di fare sesso con altri uomini, tu, invece non sei particolarmente attirato dall’idea di fare sesso con altre donne!”
“Sì! Per sommi capi è così!”
“In che senso per sommi capi?”
“Nel senso che Sally in realtà ha già combinato alcuni casini e vorrei che in futuro non accadessero più! Io, invece, non sono assolutamente disposto a fare niente con nessun’altra donna!”
“Beh, lo sai che questo è un problema?”
“Come un problema? Noi ci iscriveremo, entreremo al club, perché so che si entra solo a coppie, e lì finisce tutto!”
“E lì comincia tutto, vorrai dire! Comunque, a parte la battuta, per sommi capi hai ragione! Durante le nostre serate verrete insieme e poi, siccome ognuno qua dentro è libero di fare o non fare quel che vuole, tua moglie si darà da fare e tu invece potrai tranquillamente aspettare dentro il salone degli incontri che tua moglie finisca! Però…”
“Come dentro il salone degli incontri?” mi interruppe e proseguì “Io pensavo di potere restare fuori, magari in un’antisala!”
“No! Anche tu dovrai entrare e nelle stesse condizioni degli altri! Per capirci: tutto nudo!”
“Ma no, dai! Non posso!”
“Come non puoi? E’ una delle nostre regole! Altrimenti non se ne fa nulla!”
“Ma è proprio indispensabile?”
“Sì!”
“E se ci dovessi riuscire a spogliarmi e forzarmi a mostrarmi nudo davanti gli altri, poi potrei scegliere di non fare sesso?”
“Sì, Diego! Te l’ho già detto! Ma il vero problema non è questo!”
“C’è dell’altro?”
“Sì! E non ti piacerà!”
“Ah!”
“Avrai letto sul nostro sito che gli aspiranti soci per essere ammessi al club devono sostenere un rito di iniziazione”
“Sì, l’avevo letto!”
“E secondo te, Diego, in un club come il nostro che tipo di rito di iniziazione dovrai sostenere?”
“Sicuramente qualcosa a che fare con il sesso! Lo temevo!”
“Esatto! Io non dovrei dirtelo, ma vista la tua particolare ritrosia al sesso, mi permetto di derogare alle regole. Il giorno dell’iniziazione sia tu che tua moglie sarete posti al centro dell’attenzione di tutti i soci e sarete assegnati alle cure particolari di due coppie. Ovviamente i due uomini si occuperanno di tua moglie mentre nel frattempo le due donne si occuperanno di te.”
“Occuperanno in che senso? Potresti essere più preciso?”
“Non potrei, come ti ho già detto, ma visto che ti sto dicendo come si svolge l’iniziazione, sarò più preciso. Verrai sdraiato su di un letto a fianco di tua moglie…”
“Come accanto a mia moglie! Significa che io sarò accanto a lei mentre gli altri… Ed assisterò a tutto quello che loro faranno?”
“Ovviamente! Ma anche lei assisterà a tutto quello che farai tu!”
“Oh, santo cielo! Continua, scusami, ti ho interrotto!”
“Ti dicevo che verrai sdraiato ed in contemporanea una donna si accomoderà sedendosi sulla tua bocca mentre l’altra si accomoderà sedendosi sul tuo pene!”
“Come? Ed io che dovrei fare?”
“Beh, tu dovrai cercare di procurare il massimo del piacere sia alla donna che ti offrirà in bocca la sua vagina che a quella che accoglierà il tuo pene nella sua vagina!”
“Ho capito! E se non riuscissi a fare una o tutte e due le cose come si deve?”
“A quel punto mi spiace, ma sia le due donne che l’assemblea tutta esprimeranno il loro parere negativo e saremo costretti a rigettare la tua richiesta di iscrizione!”
“E di Sally che ne sarà? E se lei si comporterà bene?”
“Non importa! E’ sufficiente che uno dei due non superi la prova perché entrambi veniate rifiutati dal Club!”
Parlammo ancora un po’. Capii che per lui, per i suoi principi, per la sua educazione, superare la prima prova era praticamente impossibile. Quando ci salutammo e lui mi disse che ci saremmo sentiti a breve, dopo essersi confrontato con Sally, ero sicuro che non lo avrei rivisto mai più.
Ed invece no! Due giorni dopo venni contattato direttamente da Sally. Adesso era lei che mi voleva incontrare, seppure in presenza di Diego.
Qualche altro giorno e ci incontrammo.
“Buongiorno John, io sono Sally!”
Uao! Che bellissima donna! Alta, slanciata, formosa nei punti giusti, bionda, occhi verdi: una nordica! Ed in effetti era così! Scoprii subito dopo che lei era una straniera, che aveva conosciuto Diego diversi anni fa ormai, quando lui ancora giovane e prestante sembrava essere un tipo più allegro, più vivo, più vispo!
Parlammo delle stesse cose di cui avevamo parlato con Diego, ma non solo. Lei parlava, parlava, parlava tantissimo. Insistette a raccontarmi episodi della loro vita passata, del perché il marito aveva acconsentito a trovare questa soluzione per sfogare le sue esigenze.
Mi raccontò
“Anni fa Diego ottenne il comando di una piccola Stazione dei Carabinieri, il suo primo comando. Eravamo felici per l’incarico, ci trasferimmo e andammo a vivere in una grande casa messa a nostra disposizione dall’amministrazione. Una bellissima casa, grande, spaziosa, ma in condizioni pessime. Ci arrangiammo i primi tempi. Poi obbligai Diego a chiedere all’amministrazione tutti i permessi per potere procedere alla ristrutturazione. Ci affidammo ad un operaio locale che ci avevano consigliato ed iniziammo i lavori. In realtà me ne occupavo io di seguire i lavori perché lui era sempre fuori casa impegnato per questo suo nuovo incarico. E successe quel che non doveva succedere. Sin dal primo giorno l’operaio mi guardava insistentemente, erano chiari quelli che erano i suoi pensieri. Ma c’erano sempre gli altri suoi collaboratori. Un giorno, però, restammo soli e lui con un fare spavaldo mi si avvicinò, mi guardò chiaramente nella scollatura della maglietta, faceva molto caldo quel giorno, e cominciò a farmi degli apprezzamenti, molto espliciti. Notai che i suoi pantaloni erano piuttosto gonfi, mi cadde l’occhio giusto lì! Lui se ne accorse ed interpretò questa mia debolezza come un segno di approvazione alle sue intenzioni. Mi afferrò e successe tutto! E non fu la sola volta! I lavori durarono alcune settimane e lui spesso faceva in modo di restare completamente soli per potere ripetere i nostri incontri sessuali. Bada bene John, prima di conoscere Diego ho avuto le mie esperienze, come tutti, è normale. Ma dopo il matrimonio con Diego ero sempre stata fedele, non avevo nemmeno immaginato di poterlo tradire! Ma lui mi trascurava in quel senso, ogni giorno di più, e quest’operaio mi faceva sentire desiderata, mi faceva sentire donna! Comunque i lavori terminarono e tutto finì lì! Almeno mi sembrava! Perché l’operaio probabilmente aveva la lingua lunga! Quando uscivo di casa spesso mi sentivo osservata dalla gente, mi sembrava di captare qualche risatina alle spalle! Ma nulla di più! Il problema si ripresentò dopo qualche mese quando fummo costretti a richiamare l’operaio di prima perché a causa della rottura di un tubo era spuntata una grossa macchia d’umidità nell’appartamento sotto il nostro. Avrei voluto non chiamare l’operaio di prima, lo giuro! Ma come potevo fare? Mica potevo dire a Diego la verità? Cercai di mantenermi a distanza, di trattare con più freddezza l’operaio! Un giorno però lui mi agguantò da dietro e cercò di spogliarmi mentre già mi palpava. Protestai soprattutto perché nell’altra stanza c’erano altri due operai che ci avrebbero potuto sentire. Non feci in tempo a finire di dire questo che già ero mezza nuda e soprattutto gli altri due operai si erano aggiunti a noi! Dovetti accontentarli tutti e tre. Non solo! Ma i giorni successivi l’operaio si presentava a casa nostra sempre con degli aiutanti differenti e sempre, tutti i giorni, dovevo accontentarli tutti! Ero arrabbiatissima con me stessa, con l’operaio, però ero anche presa da questa mia nuova vita! I lavori sarebbero terminati a breve e pensai che anche questa situazione sarebbe finita con essi. Fu allora che successe un casino! Un confidente di mio marito, una di quelle persone che spiano in giro e poi raccontano ai carabinieri in cambio di non so cosa, avvertì mio marito di quel che stava succedendo. Quello stronzo dell’operaio non stava soltanto facendo i suoi porci comodi con me, ma da tutti quegli operai che lo accompagnavano, ogni giorno sempre diversi, si faceva anche pagare! In pratica mi trattava, a mia insaputa, come una sua puttana! Scoppiò un casino, ti ripeto! Diego si precipitò a casa nostra e si avventò sull’operaio! Volarono parole grosse, ma non solo! Se le diedero di santa ragione! Per fortuna alcuni suoi commilitoni, capita la situazione, si erano anch’essi precipitati a casa nostra ed intervennero. Fu inevitabile però lo scandalo. Sia nel paese che tra i superiori di Diego. Tant’è che lui venne richiamato e trasferito d’ufficio. Con tutta la calma del mondo cercai di spiegare a Diego quello che era successo e, nonostante lui fosse imbestialito sia con l’operaio che con me, devo dire che tutto sommato mi trattò bene e comprese! Due sole cose abbiamo entrambi imparato da quel che ci è successo. La prima è che io amo Diego, veramente, anche se ho avuto delle sbandate, ma si è trattato solo di esigenze fisiche, materiali. La seconda è che anche lui mi ama profondamente, nonostante le mie mancanze nei suoi confronti.”
“Hai finito finalmente?” sembrò chiudere il lunghissimo discorso di Sally il nostro buon Diego fino ad allora rimasto in religioso silenzio e con il capo chino, in evidente stato di imbarazzo.
“No!” sentenziò Sally “Devo anche raccontare quel che è successo poi, nell’altro paese!”
“Ancora? C’è ancora dell’altro? Comunque va bene! Non occorre aggiungere altro: ho capito. Parliamo piuttosto della vostra richiesta di adesione al club!” intervenni anch’io cercando di tagliare il discorso. Sì, è vero, ero un po’ divertito dal lungo racconto di Sally, anche un po’ eccitato nel pensare che questa bellissima donna aveva deliziato diversi operai sconosciuti, ma mi ero scocciato. Volevo passare oltre, parlare del club e della possibilità di associarli.
“No! Ci tengo che tu, John, sappia tutto di noi!” fece risoluta Sally e riprese con un altro racconto
“Come ti dicevo fummo trasferiti in un altro paesino, ancora più piccolo ed isolato. Tra noi, come detto, avevamo più o meno chiarito tutto. Ma anche in questo posto successe quel che non doveva accadere! Per farla breve, ti dico che conobbi un gruppo di signore, alcune simpatiche, altre un po’ meno, che mi invitarono ad unirmi a loro. Per loro rappresentavo un aggancio con l’autorità: ero ritenuta una persona importante! Ero la moglie del comandante della stazione dei Carabinieri! Oltre a me di donne importanti in città non ce n’erano molte: la moglie del Sindaco, quella del farmacista, un paio di mogli di alcuni signorotti locali e poco altro. Per di più ero giovane e carina! Comunque, mi invitavano a giocare a carte, anche se non mi piace moltissimo, a fare delle lunghe passeggiate sul corso principale, magari facendo anche qualche acquisto in quelle che loro chiamano boutique, ma che ti giuro sono dei semplicissimi negozietti che in città non esisterebbero neanche in periferia e soprattutto mi invitavano a casa loro per delle lunghissime chiacchierate vuote e stupide. Mi annoiavo! Tanto, tantissimo! Notai, senza rendermene conto in principio, che qualcuno dei loro mariti non era del tutto trascurabile fisicamente. E qui venne fuori nuovamente la mia vera natura. Cominciai a sondare il terreno piano, cominciai a rivolgere qualche sorriso a qualcuno di loro, a scambiare due chiacchiere con loro. Poi mi feci più audace e indossai qualche vestitino un po’ più corto oppure un po’ più scollato e magari quando parlavo con uno di questi mariti distrattamente lasciavo un bottone in più sbottonato e da lì l’impresa fu facile: spesso non indossavo il reggiseno ed offrivo una buona visione di me! In breve, mi portai a letto più di uno dei loro mariti…”
“Va bene, basta così ora!” intervenne nuovamente Diego “Ora finisco velocemente io il racconto ed andiamo avanti!” e rivolto a me continuò
“Un giorno un collega inavvertitamente mi urtò il braccio mentre stavo prendendo il caffè e mi macchiai la camicia. Ho sempre tenuto una camicia di scorta in ufficio, ma quel giorno non la trovai perché l’avevo giusto qualche giorno prima portata a casa per farla lavare. Decisi di andare a casa. Giunto lì trovai Sally a letto, nel mio letto, con un altro uomo. Richiusi piano la porta della camera, andai nel salone ed aspettai che finissero il loro amplesso. Non si erano nemmeno accorti del fatto che li avevo visti, talmente erano presi! Di lì a poco li vidi spuntare e quasi non venne loro, ad entrambi, un infarto nel vedermi. Chiesi all’uomo, con tutta la calma del mondo, di andarsene via e sparire in fretta. Si dileguò! Con Sally invece ci sedemmo e cominciammo a parlare. Mi confessò che non era la prima volta che portava un uomo nel nostro letto e che non ne poteva fare a meno. Mi giurò, per l’ennesima volta, che mi amava, ma che aveva delle esigenze che non riusciva proprio a trattenere. Qualsiasi altro uomo, al posto mio, probabilmente l’avrebbe picchiata, le avrebbe urlato o chissà cos’altro. Quantomeno qualsiasi persona al posto mio avrebbe deciso di divorziare. Ma non io! Io sono veramente innamorato di Sally. E’ una donna perfetta. Non solo perché è bellissima, ma soprattutto perché ritengo che sia una donna eccezionale. Sembra avere solo questo difetto! Prima che scoppiasse un altro scandalo, fui io che chiesi ai superiori un altro trasferimento, con qualsiasi destinazione! Ora viviamo, come sai, a circa 200 km da qui e di comune accordo abbiamo deciso di trovare una soluzione per le sue esigenze. Una soluzione che sia riservata e sicura. Il Club degli Amici ci sembra la soluzione ideale!”
“Sì, da noi uno dei cardini è la riservatezza! Quindi nessun problema!” dissi.
“Il problema c’è, invece!” intervenne Sally “Ed è insormontabile! A meno che tu non faccia uno strappo alle regole!”
“Che problema?” domandai ancora intontito dai racconti precedenti.
“Beh, il problema lo sai! Il problema è lui!” ed indicò Diego “Lui non può superare la prova di ammissione! Diego mi ha raccontato tutto quello che vi siete detti la volta scorsa. Anche di come si dovrebbe svolgere la nostra prima serata.”
“Non può! Non vuole!” cercai di correggere.
“No, no! Non può! Lasciatelo dire da me che lo conosco bene!” mi rispose Sally.
“Te l’ho già detto!” intervenne Diego “Io non sono proprio capace di pensare ad un’altra donna che non sia lei. Non ce la farei proprio a fare sesso con un’altra!”
“Non si potrebbe fare in modo che la prova di ammissione la sostenga soltanto io? Magari dopo la normale prova prevista potrei sostenere un’ulteriore prova, ma io soltanto. Cerchiamo di non coinvolgerlo!” propose lei.
“No! Non è possibile!” risposi secco.
“Ed allora non se ne farà nulla!” sentenziò Sally “Mi sa che ci dovremo rivolgere altrove.” disse rivolgendosi al marito.
Nel frattempo pensavo che non potevo fare scappare via dal nostro club un bel bocconcino come lei. Ma soprattutto non potevo fare scappare via una donna che a quanto sembrava dai racconti precedenti, confermati dal marito peraltro, era una vera assatanata di sesso. Mi decisi
“Va bene, non lo potrei fare, ma vista la vostra particolare situazione, cercherò di venirvi incontro!”
“Ah, perfetto! Si vede subito che sei un brav’uomo!” subito contenta mi disse Sally “Ed allora che facciamo? Lui lo teniamo fuori dalla prova e ci organizziamo diversamente?”
“No! Agli occhi di tutti i soci dovrà sembrare una iniziazione come le altre!” le dissi.
“Cioè vuoi che si svolga tutto normalmente? Che entriamo sia io che lui per superare la prova?” chiese lei.
“Sì!” le risposi.
“Ma come possiamo fare! Lui non sarà in grado di fare nulla e gli altri si accorgeranno di tutto!” disse preoccupata Sally.
“Non ti preoccupare! A questo penserò io. Lui dovrà soltanto recitare la parte, per il resto me ne occuperò io! Non chiedetemi come, perché ancora non lo so: devo pensarci su!” e con questo chiusi.
Passammo alle scartoffie e ci lasciammo con l’accordo di sentirci presto per e-mail per fissare la loro data di ingresso.
Qualche settimana dopo fu la serata di Diego e Sally. Come di consueto dirigevo io i lavori quella sera e feci in modo di estrarre a sorte due coppie che ritenevo giuste per la prova di iniziazione. Praticamente barai. Giuste perché ritenevo di avere stabilito un ottimo rapporto con loro e pensavo che mi avrebbero appoggiato nei miei piani. Così fu.
Dopo l’estrazione delle coppie di iniziatori feci in modo di appartarmi per qualche minuto con le due signore, Sabrina e Claudia. Spiegai loro velocissimamente che Diego, l’aspirante socio, era un po’ particolare. Probabilmente non sarebbe riuscito a fare nulla quella sera, né probabilmente in futuro. Cercarono di dirmi che allora era inutile iniziare la serata e mi chiesero perché non avessi respinto immediatamente la loro richiesta di iscrizione. Le convinsi dicendo loro che si trattava di un caso particolare. La donna di questa nuova coppia sarebbe stata uno spettacolo per tutti i maschi del club, mentre l’uomo sarebbe stato un divertimento per tutti. Chiesi loro di fidarsi di me. Ci saremmo divertiti parecchio in futuro con questi due nuovi soci. Riuscii a convincerle, ma giustamente mi chiesero come avrebbero potuto fare, come avrebbero dovuto comportarsi quella sera. La mia risposta fu semplice
“Recitate! Fingete, entrambe, un meraviglioso orgasmo! Esprimete poi, quando vi sarà chiesto, il vostro parere favorevole e vedrete che come sempre gli altri soci, fidandosi del vostro giudizio, appoggeranno l’iscrizione!”
L’iniziazione si svolse come le altre, senza destare il minimo sospetto di qualcosa che non andava.
I due iniziatori, Antonio e Pippo, si divertirono molto con Sally. Non fu un compito difficile per loro! Se vestita mi era sembrata bellissima, nuda era un vero spettacolo. E poi era veramente una macchina da sesso. La sua bocca quasi fece sciogliere, ed in breve tempo, il cazzo di Antonio così come fu spettacolare ascoltare Sally mentre non riusciva a trattenere quei gemiti di piacere provocatele da Pippo mentre la scopava.
Sabrina e Claudia invece fecero un grandissimo lavoro. Una recitazione perfetta! Tutte e due emettevano dei gemiti per fare capire ai presenti che stavano godendo tantissimo, ma non esagerarono, altrimenti la finzione sarebbe stata scoperta. Il compito più difficile l’ebbe Claudia che dovette prendere il cazzetto semi moscio di Diego ed infilarselo nella vagina. Comunque tutto andò bene.
Al termine dell’iniziazione tutti i componenti delle coppie iniziatrici espressero il loro parere favorevole e come previsto anche tutta l’assemblea dei soci approvò il nuovo ingresso di Diego e Sally nel club.
Tutti si tolsero i cappucci scoprendo ognuno il proprio viso e dopo i baci e gli abbracci di congratulazioni con la nuova coppia questa venne accompagnata, come di consueto, fuori dal salone per poi essere condotta fuori dal locale. Le regole questo prevedevano.
Intanto dentro il club i soci cominciarono a scopare tra loro, come d’abitudine.
Ce l’avevo fatta! Avevo fatto in modo che Diego e Sally diventassero nostri soci!
Però quella sera dovetti pagare pegno, giustamente!
Mi si avvicinarono sia Sabrina che Claudia
“Visto che recitazione da oscar?” esordì Claudia.
“Perfetta!” confermai.
“Sì, e perché io non ho fatto bene la mia parte?” intervenne Sabrina “Quel coglione di Diego si è praticamente limitato ad uscire la lingua fuori dalla bocca. Poi sono stata io a sbattergli la fica sulla lingua! Sai che goduria! Immobile! Vi dico che Diego è rimasto immobile!” continuò.
“E perché per me ti pare che è stato facile?” riprese Claudia che continuò “Ho preso in mano il suo cazzo piuttosto molliccio, l’ho infilato dentro di me chissà come ed ho cominciato a dimenarmi. Ma nulla! Mollo lo aveva e mollo gli è rimasto!”
“Se non avessi dato uno sguardo a quel che stavano facendo i ragazzi con Sally, probabilmente non sarei mai riuscita neanche a recitare tanto era fredda questa situazione!” disse Sabrina.
“Sì, anch’io ho fatto lo stesso! Mi sono aiutata guardando i nostri mariti che si davano da fare con gusto!” confermò Claudia.
“E’ vero, ragazze: siete state fantastiche! Tutte e due!” dissi.
“Sì, ma ora vogliamo il nostro oscar!” disse Claudia e mi afferrò il pene.
“Già! Come ricompensa tu stasera ti dedicherai soltanto a noi e fintanto che non saremo entrambe sazie non potrai scappare!” continuò Sabrina.
“Ce lo devi!” fece ancora Claudia.
“Giusto! Vi sono debitore. E poi chi vorrebbe scappare?”
Quella sera le due ragazze mi sequestrarono e mi usarono fino a svuotarmi completamente. Prima una poi l’altra, poi insieme! Prima una posizione, poi un’altra, poi un’altra ancora! Tutta la sera. Diego e Sally erano in debito con me ora! E tanto!
Tornai a casa quella sera senza neanche essere in grado di parlare. Yoko se ne accorse e mi prese addirittura un po’ in giro
“Quelle due le ho viste stasera! Ti hanno monopolizzato, non ti hanno dato respiro! Si vede che il nuovo acquisto, Diego, li ha fatte scatenare!”
Era ignara di tutto, non sapeva che proprio a causa dell’incapacità di Diego avevo dovuto sdebitarmi con loro!

CONTINUA . . .

Capitolo XI
 
Ultima modifica di un moderatore:

Solar_Sysm

"Level 3"
Messaggi
799
Punteggio reazione
448
Punti
68
Ahahahah! Povero Diego!

Ancora non ho capito una cosa, però... Queste storie sono frutto di fantasia in un contesto reale, oppure sono vostre esperienze di vita?
 

Top Bottom