IL CLUB DEGLI AMICI (Capitolo XV – La vacanza con Il Club degli Amici)

suntopless

Utente Inattivo da oltre 365 giorni
Messaggi
50
Punteggio reazione
17
Punti
8
Siamo quasi giunti al termine, di seguito il quindicesimo capitolo (di sedici) de "Il Club degli Amici".

Era trascorso poco più di un anno dalla nascita de Il club degli Amici. Si avvicinava l’estate e come il precedente anno il club avrebbe chiuso i battenti per un mese circa. A differenza dell’anno precedente, però, quest’anno più volte nell’area riservata del nostro sito più soci avevano espresso la volontà di fare le vacanze insieme in deroga alla regola del non potersi frequentare al di fuori del club.
Ci furono varie proposte, così come le opinioni furono diverse. C’era chi si dichiarava assolutamente contrario a derogare alla regola. Chi invece sembrava entusiasta e confermava che avrebbe certamente partecipato. Chi, ancora, pur essendo stuzzicato dall’idea delle vacanze insieme, non poteva partecipare per impegni con famiglia, amici, parenti.
Alla fine si decise, ai voti, e si organizzarono alcune ipotesi di viaggio. Vennero tutte scartate tranne due. Una risultò essere la prevalente, accolta da quasi tutti i soci che avevano deciso di fare le vacanze insieme agli altri soci: due settimane in un club naturista in Croazia. Ad alcuni, tra cui il sottoscritto e Yoko, l’idea non piacque molto: troppo banale! I soci si sarebbero confusi nella massa degli altri naturisti.
Yoko ed io, insieme ad altre tre coppie optammo, con il consenso degli altri soci, per una rilassante vacanza di due settimane su di una barca tutta per noi attorno alle piĂą solitarie coste della Turchia.
L’estate finalmente arrivò. Ci preparammo e partimmo tutti insieme, tutte e quattro le coppie. Arrivati in Turchia ci venne a prendere direttamente in aeroporto un pulmino che ci depositò, dopo qualche ora di strada, a pochi metri dalla nostra barca. Eravamo in un piccolo porticciolo dove da una parte c’erano alcune piccole imbarcazioni che sembravano appartenere a dei pescatori locali, dall’altra invece c’era tutta una serie di imbarcazioni certamente più grandi, più o meno lussuose, tutte adibite alle mini crociere come la nostra.
Ci accolse davanti alla nostra imbarcazione, che non era certamente la più grande e lussuosa del porto, ma neanche la più scadente, un bell’uomo abbronzato di circa quarant’anni: Michel.
Ci spiegò, in un italiano decente, che lui era un francese trapiantato ormai da diversi anni in Turchia a causa della passione del mare. In effetti, oltre al nome chiaramente francese, si vedeva che la sua carnagione era stata un tempo abbastanza chiara, anche se adesso, dopo vari anni al sole turco, si era sicuramente scurita.
Ci fece visitare velocemente la barca, ci indicò le nostre cabine e ci comunicò che l’unico componente dell’equipaggio a bordo sarebbe stato lui. Avrebbe fatto da pilota dell’imbarcazione, ma ci avrebbe anche coccolato con altri servizi a cominciare dalla cucina. Ovviamente per qualche manovra più impegnativa avrebbe chiesto ai passeggeri un piccolo aiuto, così come chiedeva un minimo di collaborazione per la cucina e per mantenere l’igiene a bordo.
La barca aveva sia un abbastanza rumoroso motore, che veniva solitamente utilizzato per entrare ed uscire dai porti, ma anche per velocizzare alcuni spostamenti, che le vele per navigare con piĂą rilassatezza.
Michel avviò il motore, tolse l’ancora e salpammo. In men che non si dica le nostre mogli, mentre noi ancora cercavamo di posizionare i bagagli e capire meglio gli spazi a bordo, si erano già messe in bikini e si erano già piazzate sui materassini per prendere il sole che si trovavano davanti alla postazione di manovra di Michel.
Ovviamente, qualche centinaio di metri dopo la partenza, appena poco fuori dal porticciolo, il pezzo di sopra del bikini di tutte e quattro volò via. Non li rivedemmo più indosso alle nostre mogli per tutto il viaggio, se non in occasione dell’entrata in qualche porticciolo dove andavamo a fare rifornimento e certe volte, in quelli più piccoli, nemmeno lì!
Era già tarda mattinata quando partimmo. Michel ci organizzò, come primo giorno, un piccolo pasto leggero da consumarsi in coperta.
Noi uomini avevamo anche noi già preso possesso dei nostri spazi. Sergio era un appassionato di pesca e si era già creato un angolo tutto per sé e la sua attrezzatura.
Mario, sì Mario Gagliardo, proprio lui, sembrava la nostra ombra, non c’era occasione che non ce lo ritrovavamo attorno: non che ci dispiacesse, però! Mario, dicevo, aveva portato il suo portatile ed era già al lavoro. Cercava di collegarsi ad internet col suo nuovo collegamento satellitare per controllare ed aggiornare i blog che gestiva.
Ciccio, di nome e di fatto, visto che era il più grassottello del club, come del resto sua moglie Valeria era la più in carne tra gli associati, entrambi ai limiti dell’obesità, normalmente stava sotto coperta a dormicchiare tranne quando gli prendeva la passione e cominciava a fotografare tutto con le sue diverse macchine fotografiche dotate di tutti gli accessori possibili.
In ultimo, io mi ero piazzato in un cantuccio vicino Sergio con uno dei miei tanti libri che avevo portato per cercare di smaltire il mio ormai cronico ritardo con la lettura.
Al primo pasto a bordo Yoko e Lisa, la moglie di Mario, si presentarono così come erano, in topless. Valeria con indosso una canotta e Paola, la moglie di Sergio, con un prendisole nero completamente trasparente.
La giornata scivolò veloce e piacevolmente. Costeggiavamo un territorio che non sembrava tanto abitato e chiedemmo a Michel di fermarsi per fare un bel bagno lì. Michel ci disse di aspettare, perché lì, contrariamente a quanto sembrava, c’era un villaggio abitato, seminascosto alla vista dal mare, ma c’era. Di lì a poco, ci disse, ci avrebbe condotto ad una piccola insenatura inaccessibile da terra dove ci saremmo fermati per il primo bagno.
Così fu. Ci tuffammo tutti, qualcuno in verità scese in acqua utilizzando la scaletta, e fu un bagno bellissimo in un’acqua trasparente e con un magnifico fondale visibile sin dalla superficie.
La sera, dopo una gradevole cena preparata sempre da Michel, cominciammo a chiacchierare un po’. In effetti, anche se ci conoscevamo, anche sessualmente, da più di un anno, in realtà eravamo dei perfetti sconosciuti. Nessuno sapeva granché degli altri. L’unico che conosceva qualcosa di tutti ero io, in qualità di amministratore del club, ma anch’io non sapevo che le notizie basilari di ognuno. Fu una chiacchierata piacevole, credo abbastanza sincera, dove ognuno si presentò agli altri parlando di ciò che più riteneva giusto in quel momento. Stavamo violando chiaramente le regole del club, ma le stavamo violando tutti insieme, coscientemente e consapevolmente: nessuna forzatura! Fu un modo di trascorrere la serata, altrimenti la noia avrebbe potuto prendere il sopravvento: non c’era altro modo di far passare il tempo! E piacque a tutti, tanto che questo momento di conoscenza reciproca lo ripetemmo tutte le sere a seguire.
Venne la notte, la nostra prima notte a bordo. Con cautela e discrezione per non farci scoprire da Michel, senza nessun piano preordinato, sin dalla prima notte a bordo noi uomini ci andavamo scambiando di stanza.
Ma sin dalla prima sera questo andirivieni venne subito scoperto da Michel! Sembrava che non dormisse mai quest’uomo! La mattina era sempre sveglio quando ci alzavamo e la sera quando andavamo a dormire lo lasciavamo ancora sveglio che sistemava le ultime cose!
Comunque, già la prima sera Michel scoprì tutto. Fui io ad incrociare Michel in corridoio sotto coperta mentre ero tutto nudo, con il cazzo ancora gocciolante mentre uscivo dalla camera di Lisa e mi apprestavo ad entrare in quella di Paola. Non me ne curai più di tanto, accennai un lieve sorriso, aprii la porta di Paola, constatai che l’uomo prima di me, non so chi fosse, aveva già finito e se n’era già andato, richiusi la porta e mi fiondai su quelle splendide tette di Paola.
L’indomani mattina, ovviamente, informai tutti gli altri dell’accaduto. Sostanzialmente furono tutti contenti di essersi tolti questo peso e di non dover fare più le cose di nascosto. Decidemmo insieme che da quel momento in poi, visto che Michel sembrava avere capito la situazione, avremmo fatto tutto quello che volevamo non curandoci minimante della presenza o meno di Michel.
Nel frattempo eravamo arrivati davanti ad un’altra caletta con una piccolissima spiaggia di ciottoli, anch’essa irraggiungibile da terra. Eravamo ancorati abbastanza vicino alla costa. Entrammo tutti in acqua, che acqua spettacolare! D’improvviso, non so chi fu a gridarlo, qualcuno sfidò gli altri a raggiungere per primo la riva e tutti nuotammo più velocemente che potemmo verso la spiaggia.
Arrivò per prima, di gran lunga, Paola che scoprimmo poi avere dei trascorsi come provetta nuotatrice. Gli altri arrancavamo e Paola per esortarci a far presto si sfilò il piccolo perizoma che indossava e cominciò ad agitarlo in aria
“Il primo che arriva mi scopa qui in spiaggia!”
Giunse primo al traguardo il nostro caro Mario il quale, seppure stanco, fece scivolare il costume e si abbandonò alle coccole di Paola. Dopo poco arrivò Sergio, che non sapendo cosa fare si avvicinò ai due, a sua moglie ed a Mario che stavano già scopando, e si diede da fare anche lui.
Ancora un po’ e giungemmo praticamente insieme io e Lisa. Ci guardammo negli occhi, ci denudammo e cominciammo a limonare.
“Aspettatemi sto arrivando anch’io!” gridò Yoko col fiatone mentre era quasi a riva: aveva già poggiato i piedi a terra.
Tornammo indietro, la aiutammo a raggiungerci e cominciammo a scopare tutti e tre lì sul bagnasciuga.
Ultimi arrivarono Ciccio e Valeria, entrambi esausti, che si accasciarono a terra restando fermi immobili nella speranza di recuperare le forze, anche soltanto per tornare indietro!
Godemmo abbastanza della situazione, ci stendemmo lì sui ciottoli, non senza un po’ di dolore, e prendemmo un po’ di tintarella integrale nella speranza di recuperare anche noi le forze per la traversata di ritorno.
Con divertimento notammo che dalla barca Michel, che armeggiava con non so quali attrezzature sopra coperta, di tanto in tanto, cercando di non farsene accorgere, ci spiava. Pensammo tutti con piacere che si era goduto lo spettacolo dei nostri corpi e dei nostri amplessi.
Da quel momento in poi le nostre mogli non indossarono più, quando erano stese al sole, neanche gli slip del costume! Fu una vacanza all’insegna della tintarella integrale per loro e della goduria negli occhi per noi. Le ragazze, avendo scoperto quello che solitamente era coperto al mare, spesso offrivano degli spettacoli meravigliosi, a volte involontari, altre volte credo proprio di no, perché si spalmavano di continuo le creme solari, spesso aiutandosi tra loro, sulle tette, sul culo, attorno alla figa.
Vi ricordo che i materassini per prendere il sole erano piazzati proprio davanti alla postazione di manovra di Michel che ormai, notammo tutti, sembrava cambiato nei rapporti con noi.
Inutile nascondersi che probabilmente Michel aveva avuto a bordo più volte donne in topless, magari anche qualcuna che prendeva il sole integrale, completamente nuda, ma quello che probabilmente lo infastidiva era la nostra aperta promiscuità, cosa assolutamente insolita e difficile da comprendere per chi non è arrivato a maturare l’idea del piacere assoluto, del godimento assoluto ma soprattutto della massima libertà e mancanza di freni inibitori all’interno di una coppia.
Il terzo giorno di navigazione le cose però cambiarono. Durante un tragitto un po’ più lungo del solito, mentre tranquillamente la vita di bordo si svolgeva come i giorni precedenti, Paola si alzò dal materassino e si avvicinò a Michel. Prese la sua mano e delicatamente la posò sul suo seno. Michel, sorpreso, stava tentando di ritrarla, ma Paola con un po’ di forza la trattenne sul suo seno.
“Ti piace il mio seno?”
Domanda inutile, retorica, come poteva non piacere il seno di Paola? Aveva un seno fantastico! Probabilmente, anzi senza dubbio, il piĂą bel seno tra tutte le socie de Il Club degli Amici. Una terza abbondante, soda, che sfidava ogni legge di gravitĂ , con due capezzoli scolpiti e delle areole che sembravano disegnate.
Senza aspettare risposta, Paola cominciò a muovere la mano di Michel sul suo seno.
“Spero proprio che ti piaccia quel che tocchi, ma anche quel che di bello ti offrono da vedere le mie amiche!”
Nel frattempo le altre si erano accorte di quel che stava facendo Paola. Yoko si alzò un po’, cambiò posizione sul materassino e si mise a sedere di fronte a Michel.
“Spero che ti piaccia guardare anche questo!” esordì Yoko mentre con due dita si era appena allargata un po’ la figa.
“La situazione si anima!” fece Valeria quasi con gioia.
“Già!” esclamò Paola.
E con fare delicato, sempre mantenendo la mano di Michel a palparle le tette, lo portò più vicino alle altre.
“Yoko ti ha fatto una domanda. Ti ha chiesto se ti piace vedere la sua figa! Sarebbe educato rispondere!”
Michel era sconvolto, non riusciva a muoversi, né a parlare.
“Ragazze, dai, non vedete che lo stiamo mettendo in difficoltà?” intervenne anche Lisa “Sono giorni che offriamo spettacolo e lui non ha potuto fare altro che guardare!” continuò.
“Ah, ma allora è vero! Non lo avevo notato solo io! Ci spii mentre siamo qui nude!” riprese Paola.
“E magari ci hai guardate mentre eravamo con i nostri uomini sulla spiaggia in quella caletta solitaria ieri!” continuò Yoko.
Non c’è peggiore tortura di quando quattro donne, specie se abbastanza puttane, ti mettono al centro. Povero Michel! Le ragazze non avevano preorganizzato nulla, ma stavano agendo improvvisando, agganciandosi ognuna a quel che diceva o faceva un’altra. Stavano giocando con Michel e si stavano divertendo.
Lisa si alzò e con fare deciso si avvicinò anch’essa a Michel. Si strusciò un po’ le tette su di lui e con maestria, con una maestria che solo le donne possiedono, infilò d’un lampo la sua mano dentro i pantaloncini di Michel.
“Ragazze, qualcosa qui si trova in difficoltà!” riferì sorridendo Lisa.
Neanche il tempo di prenderne atto e Lisa con altrettanta maestria di prima sganciò e fece scivolare a terra il pantaloncino e lo slip di Michel.
Paola e Lisa, insieme, lo girarono ed adagiarono sui materassini e mentre lui si abbassava quasi abbandonandosi, Paola fu lesta a sfilargli anche la canotta.
“Però!” fu l’ultima esclamazione di Lisa evidentemente riferita al cazzo di Michel, non particolarmente lungo, ma grosso, molto grosso e nodoso, e d’un tratto vi montò sopra cominciando a scoparselo a smorzacandela.
Paola, che già aveva avuto la sua razione di toccata di tette, si inginocchiò al fianco di Michel e si infilò la mano di Michel, la stessa che prima le aveva sondato le tette, dentro la figa.
Yoko intervenne anche lei
“Ti avevo fatto una domanda e non mi hai risposto! Vediamo se poi mi rispondi!” e nel dire così si sedette con la figa sulla bocca di Michel.
In ultimo, Valeria si mise a quattro zampe e non le restò altro che cominciare a toccare, baciare e leccare con particolare bravura il petto un po’ villoso di Michel.
Mario, sotto coperta, indaffarato a far cosa non so, sentì qualche gemito e si affacciò un poco dall’uscita verso quella parte dell’imbarcazione. Subito capì quel che stava succedendo. Si ritirò e si affacciò dall’altra uscita della barca dove eravamo io e Sergio.
Piano ci chiamò
“Ragazzi venite! Ma fate piano! Non crederete ai vostri occhi!”
Lo seguimmo e tutti e tre ci affacciammo dall’altro lato. Che spettacolo! Le nostre mogli si stavano occupando tutte e contemporaneamente di Michel! Non osammo interrompere, anche perché ci piaceva quel che stavamo vedendo! Talmente tanto che in breve uscimmo allo scoperto, ci posizionammo ai margini della scena senza disturbare e dopo aver fatto volare via i nostri costumi cominciammo immediatamente a masturbarci.
Dopo un po’ le donne se ne accorsero.
Valeria si alzò, mi venne incontro e senza proferire parola mi tolse il cazzo dalle mani e se lo infilò nella figa sedendosi su di me che ero già seduto su uno sgabellino.
Yoko si alzò dalla faccia di Michel si poggiò sul materassino e con la mano, in silenzio, invitò Sergio a scoparla.
Per ultima Paola si alzò dalle dita di Michel e andò a spompinare Mario che si trovava di fronte a lei.
Lisa continuò a cavalcare Michel.
L’unico rimasto fuori dai giochi fu Ciccio, chiuso in camera a dormire.
Da quel momento Michel entrò di diritto a far parte del nostro ménage. Lo facemmo partecipare con piacere, soprattutto delle signore, a quel viavai da una stanza all’altra che si ripeteva tutte le notti. Ma anche di giorno lo coglievamo di tanto in tanto mentre si stava tranquillamente scopando una delle nostre mogli.
Peccato solo che il viaggio era stato pagato in anticipo! Altrimenti questo pagamento in natura credo sarebbe stato sufficiente per qualche mese di vacanza!

CONTINUA . . .
 
Ultima modifica di un moderatore:

Zoolrag

Utente Inattivo da oltre 365 giorni
Messaggi
1,034
Punteggio reazione
22
Punti
0
Posizione
CLASSIFIED
Eccomi qui ... !

Bene ... questo capitolo è intrigante .. fa ridere (il buon Michel imbufalito a vedersi tanta figa davanti e contrattualmente costretto alle pippe!! Ma poi avrà la sua rivincita .. eccome!) ... fa eccitare ... !

Ribadisco con piacere il mio parere assolutamente positivo su questa saga del Club!

Complimenti alla tua fervida immaginazione ed al tuo stile descrittivo!
 

Groucho79

Utente Inattivo da oltre 365 giorni
Messaggi
3
Punteggio reazione
0
Punti
0
Posizione
Emilia Romagna
scrivi davvero bene..mi sembra di essere li e non faccio nemmeno la fatica di dover immaginare la situazione che stai descrivendo. sei portato per la scrittura..cosi come io sono portato per le zozzerie :D

continua cosi..in una serata mi sono letto tutti i tuoi racconti...e ora rimango con la voglia di leggerne altri..
 
OP
S

suntopless

Utente Inattivo da oltre 365 giorni
Messaggi
50
Punteggio reazione
17
Punti
8
scrivi davvero bene..mi sembra di essere li e non faccio nemmeno la fatica di dover immaginare la situazione che stai descrivendo. sei portato per la scrittura..cosi come io sono portato per le zozzerie :D

continua cosi..in una serata mi sono letto tutti i tuoi racconti...e ora rimango con la voglia di leggerne altri..

Grazie!
Hai letto tutti i miei racconti? Ti sono piaciuti? Fammelo sapere! Magari con un commento sul mio omonimo blog! Troverai anche altro materiale interessante!
 

Top Bottom