Esperienza reale Il pompino della mia compagna e mia madre

Alessio Lucci

"Level 8"
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Le morivo dietro da cinque anni. Lei era semplicemente la più figa della classe, forse della scuola. Io un ragazzino imbranato ancora a secco di esperienze sessuali. Seghe, invece, me ne tiravo tantissime. Molte delle quali avevano come protagonista proprio lei, Manuela.

In classe, specie nei primi due anni di liceo, ci rivolgevamo a stento la parola. D'altronde ero il classico secchione timido, quasi un nerd. Manuela era bella, sexy, spigliata. Poteva avere tutti i ragazzi che voleva. E li aveva.

Il suo punto debole era il rendimento scolastico. E fu proprio quello a farci avvicinare. Manuela mi chiedeva spesso una mano con le versioni. Mano che io le offrivo sempre volentieri senza chiederle nulla in cambio. Almeno fino alla maturità. Ero consapevole che tra qualche settimana non l'avrei più rivista. Dovevo fare qualcosa.

Ecco allora che quando mi chiese di passarle la versione di greco decisi di cogliere la palla al balzo.

"Manu, ti ho aiutato sempre ma questo è l'esame di stato....se ci beccano bocciano sia te che me"
"Ale, ti prego. non ho niente da perdere. Se non mi aiuti mi bocciano di sicuro".
"Ok, tu non hai niente da perdere, ma io cosa ci guadagno?"
"Chiedimi tutto quello che vuoi, tutto per non rovinarmi l'estate e dover ripetere l'anno. Non ti dirò di no".

Restai un attimo in silenzio...."Tutto, tutto? Sicura?"
"Sicurissima"
"In effetti una cosa che vorrei chiederti ci sarebbe...."
"Cosa? Spara"
"Il pomeriggio prima del giorno della versione devi venire a casa mia... "
"Tutto qui?", mi chiese ridendo.
"....devi venire a casa mia e farmi un pompino....con ingoio"

Manuela si fece seria e mi guardò qualche secondo negli occhi, quindi esclamò: "Ci sto".

Non potevo crederci. Manuela mi aveva detto subito di sì. Contai i giorni che mi separavano da quel momento.
La mattina le mandai un sms: "Ti aspetto alle 16"
"Ok"

Manuela si presentò puntuale. Indossava uno shorts che metteva in risalto il suo culetto alto e sodo, sandali alla schiava e canottiera scollatissima senza reggiseno sotto.

"Non mi fai entrare?"
Avevo la salivazione azzerata e riuscì a dire solo la cosa più banale: "Certo, entra....sei....bellissima"
"Grazie" mi rispose sorridendo per nulla imbarazzata da quello che sarebbe successo tra poco.

"Mamma, noi siamo in camera" urlai a mia madre che era in cucina a sistemare.
Lei ci raggiunse all'ingresso per salutare Manuela: "Benvenuta, vuoi qualcosa? Thé? Aranciata?".
"No, niente grazie signora, ho pranzato da poco".

Chiusi la porta della mia stanza. Sulla scrivania avevo posizionato i quaderni e il vocabolario di greco per rendere tutto credibile agli occhi di mia madre.

Mi accomodai sul letto, Manuela mi raggiunse e lanciò un'occhiata verso il basso. Il pantaloncino che indossavo non riusciva a nascondere l'erezione.
"Wow, stai già così?" mi disse ridendo, quindi allungò la mano sfiorando il mio cazzo da sopra il tessuto per un secondo.
Non riuscivo a guardarla negli occhi ma ero troppo eccitato, dovevo sfruttare al meglio quell'unica occasione che mi era capitata.
"Me le fai vedere?" le chiesi indicando con lo sguardo le tette che le esplodevano sotto la canottiera.

Manuela sorrise: "Hai capito il secchione....sei proprio un maiale, chissà quante seghe ti sei fatto per me, eh?"
Quindi si alzò la canottiera lasciando che ammirassi il suo seno nudo a pochi centimetri da me.
"Scommetto che non le hai mai viste da così vicino...vuoi toccarle?"
"Posso?" le chiesi guardandola finalmente in viso.
Mi prese le mani e le portò entrambe sulle sue mammelle. Erano calde, leggermente umide di sudore e piene. Sode come quelle di una diciottenne possono essere.

Mentre le toccavo ancora le tette, Manuela allungò le sue mani e mi abbassò rapidamente pantaloncino e slip facendo svettare il cazzo ormai durissimo. Quindi iniziò a massaggiarlo lentamente.
"Però....mica male...." esclamò stupita.

Non potevo lasciarglielo toccare ancora a lungo perché avrei rischiato di venire con le mani senza riscuotere il mio premio.
"Manu....succhiamelo" le sussurrai già stravolto dal godimento.

Si abbassò rapidamente con la testa, diede un bacio sulla punta, poi una breve leccata. Quindi si inginocchiò tra le mie gambe sfilandosi del tutto la canottiera. Era la scena che aveva popolato i miei sogni per cinque anni: io seduto sul letto, Manuela tra le mie gambe a seno nudo che me lo succhiava mentre io le tenevo la testa tra le mani spingendola leggermente sul mio cazzo. Il paradiso.

Purtroppo resistetti un paio di minuti. "Oddio....si....vengo Manu". Proprio mentre il mio spera riempiva la sua bocca sentì la porta della camera aprirsi e la vidi stagliarsi sulla soglia.
"Ragazzi, ecco la mer...." mia madre non riuscì a completare la frase.
Cercai di allontanare Manu, ma la scena era inequivocabile. La mia compagna di classe a seno nudo, inginocchiata per terra e con le labbra ancora sporche. Io col cazzo semiduro grondante di sperma.

"Scusate...." riuscì a dire mamma prima di tornare di corsa in cucina col vassoio.

Manuela, che intanto si era infilata nuovamente la canottiera, scoppiò in una fragorosa risata: "Che figura di merda".
Io ero mortificato. Per me, per lei, per mamma. Mi sentivo tremendamente in colpa.
Manuela lo capì e cercò di consolarmi: "Dai, alla fine non mi sembra la fine del mondo...mica ci stavamo facendo una canna".

La accompagnai alla porta e proprio mentre la stavo salutando Manuela si avvicinò al mio orecchio: "Comunque hai un bel cazzo....mi è piaciuto, a domani".
 
Peccato, io dopo la versione dell’esame l’avrei riempita…
E' partita quasi subito per le vacanze, poi è andata a studiare fuori. Ci siamo beccati qualche anno dopo ma non siamo andati oltre il pompino.
[automerge]1683453624[/automerge]
Promossa all'esame? 🤣
[automerge]1683453531[/automerge]
Promossa all'esame? 🤣
ahahah, si, ha preso 65
 
Le morivo dietro da cinque anni. Lei era semplicemente la più figa della classe, forse della scuola. Io un ragazzino imbranato ancora a secco di esperienze sessuali. Seghe, invece, me ne tiravo tantissime. Molte delle quali avevano come protagonista proprio lei, Manuela.

In classe, specie nei primi due anni di liceo, ci rivolgevamo a stento la parola. D'altronde ero il classico secchione timido, quasi un nerd. Manuela era bella, sexy, spigliata. Poteva avere tutti i ragazzi che voleva. E li aveva.

Il suo punto debole era il rendimento scolastico. E fu proprio quello a farci avvicinare. Manuela mi chiedeva spesso una mano con le versioni. Mano che io le offrivo sempre volentieri senza chiederle nulla in cambio. Almeno fino alla maturità. Ero consapevole che tra qualche settimana non l'avrei più rivista. Dovevo fare qualcosa.

Ecco allora che quando mi chiese di passarle la versione di greco decisi di cogliere la palla al balzo.

"Manu, ti ho aiutato sempre ma questo è l'esame di stato....se ci beccano bocciano sia te che me"
"Ale, ti prego. non ho niente da perdere. Se non mi aiuti mi bocciano di sicuro".
"Ok, tu non hai niente da perdere, ma io cosa ci guadagno?"
"Chiedimi tutto quello che vuoi, tutto per non rovinarmi l'estate e dover ripetere l'anno. Non ti dirò di no".

Restai un attimo in silenzio...."Tutto, tutto? Sicura?"
"Sicurissima"
"In effetti una cosa che vorrei chiederti ci sarebbe...."
"Cosa? Spara"
"Il pomeriggio prima del giorno della versione devi venire a casa mia... "
"Tutto qui?", mi chiese ridendo.
"....devi venire a casa mia e farmi un pompino....con ingoio"

Manuela si fece seria e mi guardò qualche secondo negli occhi, quindi esclamò: "Ci sto".

Non potevo crederci. Manuela mi aveva detto subito di sì. Contai i giorni che mi separavano da quel momento.
La mattina le mandai un sms: "Ti aspetto alle 16"
"Ok"

Manuela si presentò puntuale. Indossava uno shorts che metteva in risalto il suo culetto alto e sodo, sandali alla schiava e canottiera scollatissima senza reggiseno sotto.

"Non mi fai entrare?"
Avevo la salivazione azzerata e riuscì a dire solo la cosa più banale: "Certo, entra....sei....bellissima"
"Grazie" mi rispose sorridendo per nulla imbarazzata da quello che sarebbe successo tra poco.

"Mamma, noi siamo in camera" urlai a mia madre che era in cucina a sistemare.
Lei ci raggiunse all'ingresso per salutare Manuela: "Benvenuta, vuoi qualcosa? Thé? Aranciata?".
"No, niente grazie signora, ho pranzato da poco".

Chiusi la porta della mia stanza. Sulla scrivania avevo posizionato i quaderni e il vocabolario di greco per rendere tutto credibile agli occhi di mia madre.

Mi accomodai sul letto, Manuela mi raggiunse e lanciò un'occhiata verso il basso. Il pantaloncino che indossavo non riusciva a nascondere l'erezione.
"Wow, stai già così?" mi disse ridendo, quindi allungò la mano sfiorando il mio cazzo da sopra il tessuto per un secondo.
Non riuscivo a guardarla negli occhi ma ero troppo eccitato, dovevo sfruttare al meglio quell'unica occasione che mi era capitata.
"Me le fai vedere?" le chiesi indicando con lo sguardo le tette che le esplodevano sotto la canottiera.

Manuela sorrise: "Hai capito il secchione....sei proprio un maiale, chissà quante seghe ti sei fatto per me, eh?"
Quindi si alzò la canottiera lasciando che ammirassi il suo seno nudo a pochi centimetri da me.
"Scommetto che non le hai mai viste da così vicino...vuoi toccarle?"
"Posso?" le chiesi guardandola finalmente in viso.
Mi prese le mani e le portò entrambe sulle sue mammelle. Erano calde, leggermente umide di sudore e piene. Sode come quelle di una diciottenne possono essere.

Mentre le toccavo ancora le tette, Manuela allungò le sue mani e mi abbassò rapidamente pantaloncino e slip facendo svettare il cazzo ormai durissimo. Quindi iniziò a massaggiarlo lentamente.
"Però....mica male...." esclamò stupita.

Non potevo lasciarglielo toccare ancora a lungo perché avrei rischiato di venire con le mani senza riscuotere il mio premio.
"Manu....succhiamelo" le sussurrai già stravolto dal godimento.

Si abbassò rapidamente con la testa, diede un bacio sulla punta, poi una breve leccata. Quindi si inginocchiò tra le mie gambe sfilandosi del tutto la canottiera. Era la scena che aveva popolato i miei sogni per cinque anni: io seduto sul letto, Manuela tra le mie gambe a seno nudo che me lo succhiava mentre io le tenevo la testa tra le mani spingendola leggermente sul mio cazzo. Il paradiso.

Purtroppo resistetti un paio di minuti. "Oddio....si....vengo Manu". Proprio mentre il mio spera riempiva la sua bocca sentì la porta della camera aprirsi e la vidi stagliarsi sulla soglia.
"Ragazzi, ecco la mer...." mia madre non riuscì a completare la frase.
Cercai di allontanare Manu, ma la scena era inequivocabile. La mia compagna di classe a seno nudo, inginocchiata per terra e con le labbra ancora sporche. Io col cazzo semiduro grondante di sperma.

"Scusate...." riuscì a dire mamma prima di tornare di corsa in cucina col vassoio.

Manuela, che intanto si era infilata nuovamente la canottiera, scoppiò in una fragorosa risata: "Che figura di merda".
Io ero mortificato. Per me, per lei, per mamma. Mi sentivo tremendamente in colpa.
Manuela lo capì e cercò di consolarmi: "Dai, alla fine non mi sembra la fine del mondo...mica ci stavamo facendo una canna".

La accompagnai alla porta e proprio mentre la stavo salutando Manuela si avvicinò al mio orecchio: "Comunque hai un bel cazzo....mi è piaciuto, a domani".
...ma non lo avevi già postato un paio di mesi fa?🤔
 
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