Esperienza reale Il primo corno di mia moglie Lory

Kurt Menliff

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I primi tempi della nostra storia trasgressiva, era mia moglie Lory che usciva per fare sesso e poi mi raccontava, meglio ancora, scriveva il racconto di ciò che aveva fatto, evidenziando tutti i particolari, le emozioni, le sensazioni, in modo che io potessi viverle intensamente leggendo ciò che Lei riportava. Debbo dire che era molto brava a scrivere e mi faceva vivere come in diretta le sue avventure. Poi però abbiamo deciso di giocare entrambi e che io fossi presente e partecipe. La cosa era senz’altro più intrigante.

Questo è il racconto della sua prima uscita, il mio primo corno. Mi auguro che vi piaccia e che mi facciate sapere cosa vi sembra…

……Quella sera sono andata a ballare poco convinta di combinare qualcosa, ma sentivo che era una prova importante quella che avevo di fronte e dovevo riuscire a compierla felicemente. Sentivo in me un mix di eccitazione, paura e disagio: ancora adesso solo a ripensarci mi viene un po’ d'affanno e ho ancora paura dei pensieri che provavo allora e mi sembra di rivivere le stesse sensazioni, che ho provato allora nell'avere un altro uomo vicino, che mi avrebbe preso e fatta sua. Mi sentivo eccitata e nello stesso tempo (con molta ipocrisia…. Impaurita, maledetta educazione delle suore!!), tuttavia sentivo di avere in mano il gioco, cosa che non mi era mai successo prima: il mio orgoglio ne andava fiero. Andai con le mie amiche, ognuna con la sua macchina, così non costringevamo nessuna a stare ai tempi delle altre. Giunte nella sala, ci sedemmo su un divano, ordinammo da bere qualcosa… Nella sala diversi ragazzi mi si sono avvicinati, chiedendomi di ballare, ma nessuno di essi mi sembrava il tipo giusto, per cui con un sorriso declinavo l’invito. Poi mi sono sentita toccare la spalla, mi giro e guardo questo tipo che mi sorride e chiede di poter ballare con lui. Io accetto. Mi accorgo che è uno che ci sta e decido di andare avanti. Non è molto alto, un "morettino", snello, simpatico, il viso adesso non me lo ricordo per niente. Saliamo in pedana e incominciamo a ballare. Sono balli lenti. Siamo vicini, allacciati e dopo il secondo ballo incomincio a stringermi a lui, che accetta e subito ricambia, anzi si stringe di più e mi dà qualche bacio sul collo; viene subito ricambiato. Non è un tipo che mi eccita particolarmente, ma mi eccita l'idea di essere con un maschio diverso, imprevisto e nuovo. Incominciamo a parlare e a scherzare. Iniziamo a scherzare a chiacchierare, nel gioco di messaggi accennati, inviti nascosti, tentativi di seduzione. Sono io a invitarlo a fare una passeggiata fuori, fra le piscine. Quando finisce il ballo, tenendomi per mano mi indirizza fuori. Ci allontaniamo dalla sala e ci dirigiamo verso i dondoli che circondano la piscina. Cerchiamo i più lontani con poche persone presenti. Eravamo in una zona d'ombra, la serata era calda ed io ero pronta a tutto. Sensazioni e voglie che lui capiva e ricambiava.

Ci sediamo e cominciamo a parlarci, per conoscerci meglio, prima discorsi generici, poi lui si fa più ardito e mi dice che gli piaccio molto, mi accarezza i capelli lunghi e lisci e mi attira a sé. Si vede subito che è molto interessato e voglioso di concludere. Dà subito l’idea di uno che è abituato a frequentare questo locali, a rubare sesso nel parcheggio, a cogliere ogni occasione. Infatti cerca di baciarmi sulla bocca, ma io mi sposto col viso e mi bacia sulla guancia. Do l’idea chi conosce il gioco, per cui non va tanto per il sottile e perciò continua la sua corte, alternando parole di fuoco, carezze e qualche bacio di tanto in tanto. Non si stacca per niente, mi mordicchia un orecchio e mi dice che gli piaccio da morire. Sono molto tesa, come una corda di violino, ma questo è un gioco che mi è sempre piaciuto; i suoi baci mi piacciono, ma mi mettono a disagio: più per quello che sottintendono e che mi piace tantissimo, che per la realtà in sè. Quando prova a baciarmi di nuovo sulla bocca, non mi sposto, aspetto le sue labbra sulle mie e quando con la lingua cerca di intrufolarsi lo accolgo e ricambio, mentre le nostre mani si smarriscono sui nostri corpi. E’ buono il suo sapore è bravo e insistente e avvolgente con le braccia e il corpo. Lui, con un braccio mi tiene sempre attaccata a sé e cerca di nuovo di baciarmi. Io non solo non mi sposto e la sua lingua mi entra in bocca. Sento un nuovo sapore, di un uomo nuovo: mi piace e mi eccita di più. Mi sento bagnare, e quando la gonna si è sollevata un po’ nei nostri movimenti ed è giunta a metà coscia, mi dice che sono bellissima e che ho un corpo da favola.

Sento un brivido scorrere in tutto il corpo e mi sento tutta bagnata (ancora adesso ricordando mi capita la stessa cosa). Mi piace che lui mi baci, mi bacia a lungo e io lo ricambio e metto la mia lingua in bocca a lui. Il suo bacio è molto appassionato e io vengo coinvolta in questo ardore. Mi stacco un po' da lui e gli dico perché non andiamo a farci un giretto in macchina. Gli dico che sono solita farmi baciare solo da "lui" e non voglio essere baciata da altri. Ma questa sera mi sembra diverso, sono molto decisa ad andare oltre. Si intavola uno strano discorso su questo "lui" ipotetico che, unico, riceve i miei favori. Lui si fa più ardito e più geloso e cerca di baciarmi attirandomi vicino con uno strattone. Ci siamo alzati in piedi e siamo uno di fronte all’altra. Questa volta gli cedo completamente e, mentre mi bacia, con una mano mi tocca il seno. Sul vestito cerca di trovare il capezzolo, mi afferra un seno e lo soppesa. Io allungo una mano in mezzo alle sue gambe con l'intento di sentire se ce l'ha grosso e se è già duro…. Il gioco si fa più pesante.

Sotto la mano lo sento duro e penso: "Dovrebbe averlo bello grosso grosso; questo è il cazzo che fa per me. Senz'altro ce l'ha più grosso di lui e mi potrà riempire tutta e farmi godere da pazzi". Mi stacco lievemente e gli dico che non è affatto male, ma chissà se è proprio dinamite o è solo finta. Lui sghignazza e dice: “Perché non provi?". Mi dice che ha la macchina, se vogliamo andare in un posto tranquillo.

Accetto. Ho le gambe un po' tremanti (penso a che cosa succederà fra un po'). L'idea che uno mi metta il cazzo là dove da tanto tempo me lo mette solo lui mi eccita e nello stesso tempo mi dà fastidio. Ma ormai sono in ballo e devo ballare. Ho un poco di fifa perché sembra un ragazzo normale e anche un po' meravigliato del fatto che una bella donna gliela sbatti in faccia così, però non si sa mai. Ha una macchina molto comoda, un Mercedes, e con i sedili ribaltabili, andrà benissimo. Cerchiamo di mantenere viva la conversazione mentre andiamo e lui mi ha messo una mano sul ginocchio e mi chiede che lavoro faccia. Gli rispondo la maestra e mentre ci avviamo lui mi mette la mano tra le cosce. Mi sento quella mano calda e soprattutto diversa. Mi piace che sia una mano nuova, diversa e soprattutto sentire che gli piaccio proprio.

Ci dirigiamo verso un posto appartato, c'è la luna che illumina e forma delle ombre strane. Dopo un centinaio di metri ci troviamo in un posto adatto, con qualche pianta. La strada non è lontana, saranno cinquanta metri dal prato dove siamo entrati e un filare di alberi ci isola. Ci fermiamo e lui accende la radio per darsi un tono, creare atmosfera e si volta verso me.

Ci abbracciamo e lui mi prende il viso fra le mani e mi bacia. Ormai siamo attaccati e tutti e due su di giri. Io continuo a bagnarmi. Non so se è paura, eccitazione; per un attimo spero che non sia un maniaco e non mi faccia del male. Sono i classici pensieri da ragazzina ben pensante, che mi hanno sempre accompagnato nelle mie avventure in camporella. Poi dà uno scatto e i ribaltabili sono giù. Ci allunghiamo e cominciamo a spogliarci, mentre gli sguardi percorrono i nostri corpi. Lui si toglie i pantaloni e le mutande. Dopo essersi liberato della camicia. Prima aveva allungato la mano in mezzo alle mie cosce e mi aveva aiutato a spogliarmi. Ha fatto un fischio di approvazione, mi ha detto: “ che bella che sei!” e mi ha massaggiato la figa. Ha ciucciato un capezzolo. Mentre mi aiuta a togliermi la camicetta do una sbirciatina per vedere come ce l'ha. Nella penombra, nonostante la luna, si vede poco. Intravedo dei peli neri e un signor cazzo in erezione. Non ce l'ha molto grosso, lo confronto con quello del mio uomo, mi sembra della stessa lunghezza, forse meno tozzo, più elegante. Rimango senza reggiseno e mutande, del tutto nuda, mentre lui si toglie anche la maglietta. Adesso che siamo tutti e due nudi mi giro verso di lui. Lui allunga una mano e mi accarezza; la mano scivola sopra al seno e lo accarezza e lo pastrugna. Anch'io allungo una mano sul suo petto. Sento una pelle molto liscia; ha qualche pelo, ma non si vede quasi. La mia mano scivola in basso sul suo cazzo, che sento duro come il muro. Lo manipolo un po' di più. Ce l'ho tutto nelle mie mani, allungo di più la mano e sento che la sua eccitazione aumenta, mentre mi bacia, prima piano poi con passione, mentre io continuo a tenermi il suo cazzo tra le mani, glielo manipolo un po' e andando su e giù, non resisto alla tentazione di misurarglielo. Allungo il palmo della mano e faccio l'operazione: è molto più lungo e grosso e più affusolato del suo. Penso alla goduria che avrò quando me lo infilerà dentro: questo farà scintille, lo sento, mentre con il suo non ho mai goduto molto. Lui manipola il mio seno e dopo la sua eccitazione si fa sempre più forte. Mi bacia sempre più profondamente e sento il suo respiro divenire più affannoso. Mi piace che si ecciti e penso che è bello avere un altro uomo, un uomo nuovo. I ribaltabili sono giù e lui mi fa sdraiare. Appena mi sono sdraiata e ho aperto le gambe lui mi si è messo sopra, un po' di fretta. Lo sento vibrare mentre mi si appoggia contro. Mi sento un po' tremare dalla tensione. Sono molto tesa, lui mi accarezza il seno e mi succhia un capezzolo. Mi sento tutta bagnata e i capezzoli si sono fatti duri. Lui continua a succhiarmeli e con la mano mi tocca prima l'altro seno, poi la mano scende giù e va a ficcarsi in mezzo alle cosce e mi infila un dito dentro la figa. Sono bagnatissima e comincio ad ansimare; si scosta un attimo perché prima me la vuole prendere tra le mani. Mi sento bagnata fradicia, lui mi guarda un attimo e fa una esclamazione: Non capisco cosa dice, ma deve essere un moto di approvazione e di meraviglia:- Mai vista una figa così bella!-. Io sono sdraiata tutta nuda davanti a lui che mi guarda. Lui si gira un po' verso me e finalmente glielo vedo bene. Mi sembra non grossissimo, ma notevole e dovrebbe andare molto bene. Non ha la testa fuori. Oramai non capisco molto; non mi dà il tempo di eccitarmi di più, si è completamente steso su di me e cerca di penetrarmi. Sono troppo dura e non ce la fa. Sarà la posizione, la difficoltà a condurre con facilità l’operazione, ma sembra che ce l'abbia troppo grosso, ho un po’ di paura, però voglio andare avanti. Allora allungo le mani e me lo prendo e lo indirizzo nella figa. Non si è messo nessun preservativo.

Me lo sento dentro. Sarà la tensione, non lo so, ma mi sembra una cosa nuova e strana. Mi sembra che mi riempia tutta e non è solo un'impressione. Mi sento bene, mi piace che il suo corpo oscilli e vada avanti e indietro, lo abbraccio e con le cosce mi avvinghio contro di lui. Lui è sempre più eccitato e continua a sbattermi sempre più forte. Io sembro impazzita. Sento di perdere il controllo. Mi sembra di non aver mai goduto tanto, con un cazzo dentro così grosso. Mi sembra che arrivi fino in gola. Vorrei che non finisse mai. Lui mentre va avanti e indietro ansima sopra di me. Anch'io ansimo e gli dico all'orecchio cose sconce, che è un maschio grandioso, che ha un cazzo stupendo, che mi piace da morire e lui continua a baciarmi. Dà baci profondi, che non finiscono mai. Nel ricordare mi bagno ancora, tanto mi piaceva quell'eccitazione. Quello che mi caricava era pensare al mio uomo che era un cornuto, che gli stavo facendo le corna e la cosa mi eccitava e mi piaceva, come continua a piacermi. Ma non era solo il fatto che quello era un amante eccezionale, era la conferma che piacevo ancora, che bastava facessi vedere la mia figa e un uomo e questo non capiva più niente, io quell'uomo ce l'avevo tra le mani, nella mia figa che era come una fornace che se lo mangiava tutto. Avrei voluto inghiottirlo, tenermelo dentro quel cazzone tremendo, che era più lungo e più grosso di quello del mio uomo. Ansimava sopra di me e mi dava colpi forti e cadenzati che mi sembravano buttarmi in un burrone e poi mi riprendeva e salivo, salivo... non capivo più niente. Avrebbe potuto fare di me quello che voleva. Dico:- non ho mai avuto un uomo così; sei la fine del mondo, come mi piaci. Dai! Continua così, vai più forte, voglio sentirti fino in fondo…. Dai, riempimi tutta”. Mi muovo come una forsennata e sto per venire. Lui si ferma un attimo e mi guarda. gli dico che mi piace da morire, che deve continuare. Lui nel vedermi così in estasi ansima di più, ma poi non ce la fa, si tira indietro e mi viene sulla pancia.

Rimaniamo lì fermi, un poco ansimanti, poi lui si scosta e cerca dei fazzolettini di carta che non trova. Io prendo un fazzoletto e mi pulisco, ne do uno a lui e in silenzio ci riassettiamo. Restiamo nudi per un po’, poi io mi sollevo e lo guardo nudo vicino a me, così bello e abbandonato. Gli afferro l’uccello e comincio a manipolarlo, mentre gli faccio i complimenti che lui mi ricambia. Il suo uccello comincia ad alzarsi di nuovo, allora mi abbasso e glielo prendo in bocca. E’ una sorpresa per lui. Me lo sento in bocca durissimo quel bastone, mentre lo lecco e lo succhio con maestria. Lui bofonchia “ dai dai, sei bravissima!”. Poi mi alzo mi metto su di lui e impugnato quel cazzone me lo infili dentro e cominci a cavalcarlo. Me lo sento tutto dentro, impalata, mentre lui mi ha afferrato i seni e li manipola con frenesia. Andiamo avanti così per un bel po’, fino a quando lo sento irrigidirsi e mi viene schizzandomi dentro. “ Guarda che prendo la pillola, dico, non c’è pericolo che mi metta incinta”. Che goduta. Ci stendiamo ancora sui sedili, lui mi pulisce con i fazzolettini, poi me la bacia e dice che sono stata grande, che non posiamo farla finire così. E’ tardi, sono stanca e lo è anche lui. Rivestici torniamo nel locale, è tardi vanno via tutti. Saluto le mie amiche, do a lui un ultimo bacio, gli dico all’orecchio ciao bel cazzone, e salgo in macchina per andare a casa e finalmente a dormire. Non prima però di rivivere la cosa con mio marito.
 

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I primi tempi della nostra storia trasgressiva, era mia moglie Lory che usciva per fare sesso e poi mi raccontava, meglio ancora, scriveva il racconto di ciò che aveva fatto, evidenziando tutti i particolari, le emozioni, le sensazioni, in modo che io potessi viverle intensamente leggendo ciò che Lei riportava. Debbo dire che era molto brava a scrivere e mi faceva vivere come in diretta le sue avventure. Poi però abbiamo deciso di giocare entrambi e che io fossi presente e partecipe. La cosa era senz’altro più intrigante.

Questo è il racconto della sua prima uscita, il mio primo corno. Mi auguro che vi piaccia e che mi facciate sapere cosa vi sembra…

……Quella sera sono andata a ballare poco convinta di combinare qualcosa, ma sentivo che era una prova importante quella che avevo di fronte e dovevo riuscire a compierla felicemente. Sentivo in me un mix di eccitazione, paura e disagio: ancora adesso solo a ripensarci mi viene un po’ d'affanno e ho ancora paura dei pensieri che provavo allora e mi sembra di rivivere le stesse sensazioni, che ho provato allora nell'avere un altro uomo vicino, che mi avrebbe preso e fatta sua. Mi sentivo eccitata e nello stesso tempo (con molta ipocrisia…. Impaurita, maledetta educazione delle suore!!), tuttavia sentivo di avere in mano il gioco, cosa che non mi era mai successo prima: il mio orgoglio ne andava fiero. Andai con le mie amiche, ognuna con la sua macchina, così non costringevamo nessuna a stare ai tempi delle altre. Giunte nella sala, ci sedemmo su un divano, ordinammo da bere qualcosa… Nella sala diversi ragazzi mi si sono avvicinati, chiedendomi di ballare, ma nessuno di essi mi sembrava il tipo giusto, per cui con un sorriso declinavo l’invito. Poi mi sono sentita toccare la spalla, mi giro e guardo questo tipo che mi sorride e chiede di poter ballare con lui. Io accetto. Mi accorgo che è uno che ci sta e decido di andare avanti. Non è molto alto, un "morettino", snello, simpatico, il viso adesso non me lo ricordo per niente. Saliamo in pedana e incominciamo a ballare. Sono balli lenti. Siamo vicini, allacciati e dopo il secondo ballo incomincio a stringermi a lui, che accetta e subito ricambia, anzi si stringe di più e mi dà qualche bacio sul collo; viene subito ricambiato. Non è un tipo che mi eccita particolarmente, ma mi eccita l'idea di essere con un maschio diverso, imprevisto e nuovo. Incominciamo a parlare e a scherzare. Iniziamo a scherzare a chiacchierare, nel gioco di messaggi accennati, inviti nascosti, tentativi di seduzione. Sono io a invitarlo a fare una passeggiata fuori, fra le piscine. Quando finisce il ballo, tenendomi per mano mi indirizza fuori. Ci allontaniamo dalla sala e ci dirigiamo verso i dondoli che circondano la piscina. Cerchiamo i più lontani con poche persone presenti. Eravamo in una zona d'ombra, la serata era calda ed io ero pronta a tutto. Sensazioni e voglie che lui capiva e ricambiava.

Ci sediamo e cominciamo a parlarci, per conoscerci meglio, prima discorsi generici, poi lui si fa più ardito e mi dice che gli piaccio molto, mi accarezza i capelli lunghi e lisci e mi attira a sé. Si vede subito che è molto interessato e voglioso di concludere. Dà subito l’idea di uno che è abituato a frequentare questo locali, a rubare sesso nel parcheggio, a cogliere ogni occasione. Infatti cerca di baciarmi sulla bocca, ma io mi sposto col viso e mi bacia sulla guancia. Do l’idea chi conosce il gioco, per cui non va tanto per il sottile e perciò continua la sua corte, alternando parole di fuoco, carezze e qualche bacio di tanto in tanto. Non si stacca per niente, mi mordicchia un orecchio e mi dice che gli piaccio da morire. Sono molto tesa, come una corda di violino, ma questo è un gioco che mi è sempre piaciuto; i suoi baci mi piacciono, ma mi mettono a disagio: più per quello che sottintendono e che mi piace tantissimo, che per la realtà in sè. Quando prova a baciarmi di nuovo sulla bocca, non mi sposto, aspetto le sue labbra sulle mie e quando con la lingua cerca di intrufolarsi lo accolgo e ricambio, mentre le nostre mani si smarriscono sui nostri corpi. E’ buono il suo sapore è bravo e insistente e avvolgente con le braccia e il corpo. Lui, con un braccio mi tiene sempre attaccata a sé e cerca di nuovo di baciarmi. Io non solo non mi sposto e la sua lingua mi entra in bocca. Sento un nuovo sapore, di un uomo nuovo: mi piace e mi eccita di più. Mi sento bagnare, e quando la gonna si è sollevata un po’ nei nostri movimenti ed è giunta a metà coscia, mi dice che sono bellissima e che ho un corpo da favola.

Sento un brivido scorrere in tutto il corpo e mi sento tutta bagnata (ancora adesso ricordando mi capita la stessa cosa). Mi piace che lui mi baci, mi bacia a lungo e io lo ricambio e metto la mia lingua in bocca a lui. Il suo bacio è molto appassionato e io vengo coinvolta in questo ardore. Mi stacco un po' da lui e gli dico perché non andiamo a farci un giretto in macchina. Gli dico che sono solita farmi baciare solo da "lui" e non voglio essere baciata da altri. Ma questa sera mi sembra diverso, sono molto decisa ad andare oltre. Si intavola uno strano discorso su questo "lui" ipotetico che, unico, riceve i miei favori. Lui si fa più ardito e più geloso e cerca di baciarmi attirandomi vicino con uno strattone. Ci siamo alzati in piedi e siamo uno di fronte all’altra. Questa volta gli cedo completamente e, mentre mi bacia, con una mano mi tocca il seno. Sul vestito cerca di trovare il capezzolo, mi afferra un seno e lo soppesa. Io allungo una mano in mezzo alle sue gambe con l'intento di sentire se ce l'ha grosso e se è già duro…. Il gioco si fa più pesante.

Sotto la mano lo sento duro e penso: "Dovrebbe averlo bello grosso grosso; questo è il cazzo che fa per me. Senz'altro ce l'ha più grosso di lui e mi potrà riempire tutta e farmi godere da pazzi". Mi stacco lievemente e gli dico che non è affatto male, ma chissà se è proprio dinamite o è solo finta. Lui sghignazza e dice: “Perché non provi?". Mi dice che ha la macchina, se vogliamo andare in un posto tranquillo.

Accetto. Ho le gambe un po' tremanti (penso a che cosa succederà fra un po'). L'idea che uno mi metta il cazzo là dove da tanto tempo me lo mette solo lui mi eccita e nello stesso tempo mi dà fastidio. Ma ormai sono in ballo e devo ballare. Ho un poco di fifa perché sembra un ragazzo normale e anche un po' meravigliato del fatto che una bella donna gliela sbatti in faccia così, però non si sa mai. Ha una macchina molto comoda, un Mercedes, e con i sedili ribaltabili, andrà benissimo. Cerchiamo di mantenere viva la conversazione mentre andiamo e lui mi ha messo una mano sul ginocchio e mi chiede che lavoro faccia. Gli rispondo la maestra e mentre ci avviamo lui mi mette la mano tra le cosce. Mi sento quella mano calda e soprattutto diversa. Mi piace che sia una mano nuova, diversa e soprattutto sentire che gli piaccio proprio.

Ci dirigiamo verso un posto appartato, c'è la luna che illumina e forma delle ombre strane. Dopo un centinaio di metri ci troviamo in un posto adatto, con qualche pianta. La strada non è lontana, saranno cinquanta metri dal prato dove siamo entrati e un filare di alberi ci isola. Ci fermiamo e lui accende la radio per darsi un tono, creare atmosfera e si volta verso me.

Ci abbracciamo e lui mi prende il viso fra le mani e mi bacia. Ormai siamo attaccati e tutti e due su di giri. Io continuo a bagnarmi. Non so se è paura, eccitazione; per un attimo spero che non sia un maniaco e non mi faccia del male. Sono i classici pensieri da ragazzina ben pensante, che mi hanno sempre accompagnato nelle mie avventure in camporella. Poi dà uno scatto e i ribaltabili sono giù. Ci allunghiamo e cominciamo a spogliarci, mentre gli sguardi percorrono i nostri corpi. Lui si toglie i pantaloni e le mutande. Dopo essersi liberato della camicia. Prima aveva allungato la mano in mezzo alle mie cosce e mi aveva aiutato a spogliarmi. Ha fatto un fischio di approvazione, mi ha detto: “ che bella che sei!” e mi ha massaggiato la figa. Ha ciucciato un capezzolo. Mentre mi aiuta a togliermi la camicetta do una sbirciatina per vedere come ce l'ha. Nella penombra, nonostante la luna, si vede poco. Intravedo dei peli neri e un signor cazzo in erezione. Non ce l'ha molto grosso, lo confronto con quello del mio uomo, mi sembra della stessa lunghezza, forse meno tozzo, più elegante. Rimango senza reggiseno e mutande, del tutto nuda, mentre lui si toglie anche la maglietta. Adesso che siamo tutti e due nudi mi giro verso di lui. Lui allunga una mano e mi accarezza; la mano scivola sopra al seno e lo accarezza e lo pastrugna. Anch'io allungo una mano sul suo petto. Sento una pelle molto liscia; ha qualche pelo, ma non si vede quasi. La mia mano scivola in basso sul suo cazzo, che sento duro come il muro. Lo manipolo un po' di più. Ce l'ho tutto nelle mie mani, allungo di più la mano e sento che la sua eccitazione aumenta, mentre mi bacia, prima piano poi con passione, mentre io continuo a tenermi il suo cazzo tra le mani, glielo manipolo un po' e andando su e giù, non resisto alla tentazione di misurarglielo. Allungo il palmo della mano e faccio l'operazione: è molto più lungo e grosso e più affusolato del suo. Penso alla goduria che avrò quando me lo infilerà dentro: questo farà scintille, lo sento, mentre con il suo non ho mai goduto molto. Lui manipola il mio seno e dopo la sua eccitazione si fa sempre più forte. Mi bacia sempre più profondamente e sento il suo respiro divenire più affannoso. Mi piace che si ecciti e penso che è bello avere un altro uomo, un uomo nuovo. I ribaltabili sono giù e lui mi fa sdraiare. Appena mi sono sdraiata e ho aperto le gambe lui mi si è messo sopra, un po' di fretta. Lo sento vibrare mentre mi si appoggia contro. Mi sento un po' tremare dalla tensione. Sono molto tesa, lui mi accarezza il seno e mi succhia un capezzolo. Mi sento tutta bagnata e i capezzoli si sono fatti duri. Lui continua a succhiarmeli e con la mano mi tocca prima l'altro seno, poi la mano scende giù e va a ficcarsi in mezzo alle cosce e mi infila un dito dentro la figa. Sono bagnatissima e comincio ad ansimare; si scosta un attimo perché prima me la vuole prendere tra le mani. Mi sento bagnata fradicia, lui mi guarda un attimo e fa una esclamazione: Non capisco cosa dice, ma deve essere un moto di approvazione e di meraviglia:- Mai vista una figa così bella!-. Io sono sdraiata tutta nuda davanti a lui che mi guarda. Lui si gira un po' verso me e finalmente glielo vedo bene. Mi sembra non grossissimo, ma notevole e dovrebbe andare molto bene. Non ha la testa fuori. Oramai non capisco molto; non mi dà il tempo di eccitarmi di più, si è completamente steso su di me e cerca di penetrarmi. Sono troppo dura e non ce la fa. Sarà la posizione, la difficoltà a condurre con facilità l’operazione, ma sembra che ce l'abbia troppo grosso, ho un po’ di paura, però voglio andare avanti. Allora allungo le mani e me lo prendo e lo indirizzo nella figa. Non si è messo nessun preservativo.

Me lo sento dentro. Sarà la tensione, non lo so, ma mi sembra una cosa nuova e strana. Mi sembra che mi riempia tutta e non è solo un'impressione. Mi sento bene, mi piace che il suo corpo oscilli e vada avanti e indietro, lo abbraccio e con le cosce mi avvinghio contro di lui. Lui è sempre più eccitato e continua a sbattermi sempre più forte. Io sembro impazzita. Sento di perdere il controllo. Mi sembra di non aver mai goduto tanto, con un cazzo dentro così grosso. Mi sembra che arrivi fino in gola. Vorrei che non finisse mai. Lui mentre va avanti e indietro ansima sopra di me. Anch'io ansimo e gli dico all'orecchio cose sconce, che è un maschio grandioso, che ha un cazzo stupendo, che mi piace da morire e lui continua a baciarmi. Dà baci profondi, che non finiscono mai. Nel ricordare mi bagno ancora, tanto mi piaceva quell'eccitazione. Quello che mi caricava era pensare al mio uomo che era un cornuto, che gli stavo facendo le corna e la cosa mi eccitava e mi piaceva, come continua a piacermi. Ma non era solo il fatto che quello era un amante eccezionale, era la conferma che piacevo ancora, che bastava facessi vedere la mia figa e un uomo e questo non capiva più niente, io quell'uomo ce l'avevo tra le mani, nella mia figa che era come una fornace che se lo mangiava tutto. Avrei voluto inghiottirlo, tenermelo dentro quel cazzone tremendo, che era più lungo e più grosso di quello del mio uomo. Ansimava sopra di me e mi dava colpi forti e cadenzati che mi sembravano buttarmi in un burrone e poi mi riprendeva e salivo, salivo... non capivo più niente. Avrebbe potuto fare di me quello che voleva. Dico:- non ho mai avuto un uomo così; sei la fine del mondo, come mi piaci. Dai! Continua così, vai più forte, voglio sentirti fino in fondo…. Dai, riempimi tutta”. Mi muovo come una forsennata e sto per venire. Lui si ferma un attimo e mi guarda. gli dico che mi piace da morire, che deve continuare. Lui nel vedermi così in estasi ansima di più, ma poi non ce la fa, si tira indietro e mi viene sulla pancia.

Rimaniamo lì fermi, un poco ansimanti, poi lui si scosta e cerca dei fazzolettini di carta che non trova. Io prendo un fazzoletto e mi pulisco, ne do uno a lui e in silenzio ci riassettiamo. Restiamo nudi per un po’, poi io mi sollevo e lo guardo nudo vicino a me, così bello e abbandonato. Gli afferro l’uccello e comincio a manipolarlo, mentre gli faccio i complimenti che lui mi ricambia. Il suo uccello comincia ad alzarsi di nuovo, allora mi abbasso e glielo prendo in bocca. E’ una sorpresa per lui. Me lo sento in bocca durissimo quel bastone, mentre lo lecco e lo succhio con maestria. Lui bofonchia “ dai dai, sei bravissima!”. Poi mi alzo mi metto su di lui e impugnato quel cazzone me lo infili dentro e cominci a cavalcarlo. Me lo sento tutto dentro, impalata, mentre lui mi ha afferrato i seni e li manipola con frenesia. Andiamo avanti così per un bel po’, fino a quando lo sento irrigidirsi e mi viene schizzandomi dentro. “ Guarda che prendo la pillola, dico, non c’è pericolo che mi metta incinta”. Che goduta. Ci stendiamo ancora sui sedili, lui mi pulisce con i fazzolettini, poi me la bacia e dice che sono stata grande, che non posiamo farla finire così. E’ tardi, sono stanca e lo è anche lui. Rivestici torniamo nel locale, è tardi vanno via tutti. Saluto le mie amiche, do a lui un ultimo bacio, gli dico all’orecchio ciao bel cazzone, e salgo in macchina per andare a casa e finalmente a dormire. Non prima però di rivivere la cosa con mio marito.
bello leggere il punto di vista femminile, e se la tua lei è quella della foto non mi stupisco che possa rimorchiare facilmente.
non riuscirò mai a capire chi come te vuole essere cornuto, ma quello è un altro discorso :D per quanto riguarda il racconto m'è piaciuto! :p
 

lewis_48

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Ragazzi la mente umana e cosi nn tutti la pensano allo stesso modo ci sono persone che si eccitano vedendo la propria donna scopata da altri ragazzi ci sono passato.
 
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Isashiburi

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Che troione clamoroso tua moglie

bello leggere il punto di vista femminile, e se la tua lei è quella della foto non mi stupisco che possa rimorchiare facilmente.
non riuscirò mai a capire chi come te vuole essere cornuto, ma quello è un altro discorso :D per quanto riguarda il racconto m'è piaciuto! :p
Già infatti. Se avessi una moglie mi darebbe fastidio che gli altri uomini se la guardano, potrei pure sparargli in testa
 

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