Continuo
Guardavo mia moglie e rimembravo i nostri felici momenti: Abbiamo fatto l'amore dopo una settimana che ci eravamo conosciuti. Era stato bellissimo; non ero stato il primo, ma non importava, forse era stato meglio. Meno inibizioni, meno paura e tanta voglia di godere. Negli anni il nostro rapporto si è consolidato anche con il matrimonio e la nascita dei nostri bimbi. Abbiamo sempre fatto sesso senza freni nei limiti della normalità di coppia. Solo un paio di freni: durante il periodo mestruale non vuole essere toccata ed anche il sesso anale con lei è off limits, non ho mai capito davvero il perchè ma è così.
Adesso ho paura che il piacere che lei sa dare posso essere per un altro e magari senza freni.
Quel giorno faticosamente si trascinò alla conclusione. La sera i bimbi dormivano ed io ero nel letto che la aspettavo. Era nel bagno e si stava preparando per la notte.
Nella penombra la vidi avvicinarsi al letto con una delle sue solite vestagliette. Sono leggere ed hanno le spalline e le arrivano a mezza cosce. Ne ha di colore diverse e le indossa per la notte senza mutandine.
Non le ho mai chiesto come mai non indossasse le mutandine ,so che mi piace appoggiarmi con lei di spalle e sentire contro il mio sesso il calore del suo culo.
Quando abbiamo voglia basta che si appoggi che il mio pene acquisti baldanza se già non pronto. Quella sera volevo fare l'amore con lei. Era un modo , stupido, per sentirla mia.
Si distese al mio fianco infilandosi sotto il lenzuolo dandomi le spalle, io ero già nudo ma lei non poteva saperlo.
Ne approfittai avvicinandomi subito a lei per farle sentire il mio calore e voglia. La sentii languida appoggiarsi bene contro il mio pene che iniziò a raddrizzarsi.
Portai una mano avanti carezzandole una mammella, Era calda e morbida e giocai con il capezzolo che si irrigidì. Continuavo a coccolarla mentre le davo dei leggeri baci sul collo
che so piacergli molto. Il mio pene era pronto appoggiato tra la sua fenditura che sentivo umida. Aveva voglia. Mi spostai indietro per permettere al pene di entrare quando sentendo il movimento lei si spostò in avanti spostandosi dal contatto con il mio corpo. Rimasi sorpreso e dopo un attimo disse: cosa c'è? Pensavo volessi anche tu.
Girò il capo per guardarmi in viso e disse : si mi piacerebbe , ma non mi sento bene, forse troppo sole. Rigirò il viso lasciandomi basito.
Era vero o stava facendomela pagare?
La mattina dopo non andai a correre motivandolo con il dolore ai piedi e alla gamba. Non era vero, ma non sapevo come comportarmi.
Anche quel giorno si svolse come gli altri però notai un certo nervosismo di Angelo. Ogni tanto guardava Anna come se aspettasse qualche segnale che lei non diede. Passai quasi tutto il tempo al suo fianco e lei era tranquilla e disponibile a chiacchierare e giocare come sempre. Solo Angelo man mano la giornata andava esaurendosi sembrava sempre più insoddisfatto tanto che ad un certo punto rientrò da solo a casa non aspettando come al solito anche la la sua famiglia e la nostra.
Alla sera non provai nemmeno a far l’amore con Anna con il timore di un altro rifiuto.
Le dissi che la mattina sarei andato a correre . Mi disse: se te la senti , ma stai attento. Dormimmo.
Al mattino alle sette ero pronto le diedi un leggero bacio sulla guancia ed uscii, ma mi fermai appena fuori dal giardino fuori vista.
Mi dissi che avrei atteso qualche minuto e poi sarei andato. Dopo dieci minuti mi tranquillizzai e stavo andando quando vidi un movimento avanti casa. Era Angelo che era uscito da casa sua e guardingo si era approssimato alla nostra porta.
Furtivamente la apri ed entro. Mi avvicinai . Non vedevo , ma sentivo.
Era entrato nella nostra camera o doveva esserci davanti perchè aveva chiamato mia moglie a bassa voce svegliandola. Perché da come risposte era chiaro che dormisse.
Gli disse: cosa fai qui?
Lui: ho visto Paolo andare e ho pensato che….
Mia moglie: ti ho detto che ti avrei detto io quando.
Lui: si, ma è andato e adesso possiamo.
Lei: ma potrebbe tornare presto se il dolore torna.
Lui: allora facciamo in fretta. Sembrava la voce di un bambino che implorava un dolcetto.
Mia moglie disse: arrivo aspettami di là ( in soggiorno)
La sentii andare in bagno e poi raggiungerlo.
Ci fu il silenzio ed io aprii la porta ed entrai .Ero nella posizione della prima volta. Lui indossava i soliti pantaloncini e la maglietta era di un colore diverso. Lei questa volta indossava ancora la vestaglietta per quando dormiva, era color marroncino.
Questa volta non avevano perso tempo. Mia moglie era accovacciata e gli stava succhiando e segando il cazzo mentre lui in piedi le teneva le mani tra i capelli. In quella posizione la vestaglietta si era ritirata sulle gambe e lui poteva vedere come non indossasse le mutandine. La fece succhiare per qualche minuto poi la fece sollevare. Mi moglie lo lasciò fare e non sottrasse la bocca alla sua, Ci limonava mentre le grasse mani di lui erano poggiate sulla vestaglietta e le palpeggiavano il culo. Continuò a limonarci quando le stesse mani andarono sotto la vestaglietta , la sollevarono e si impossessarono del suo nudo culo. Lo strinsero e lo palpeggiarono e lo avvicinò spingendo il bacino di lei contro il suo mettendolo a contatto del suo nudo cazzo.
Era più pericoloso di quanto pensassi, altro che pacioso grassone.
Arretrando la portò al tavolo del soggiorno che era dietro lui. Ruotò facendola appoggiare allo stesso.
Le disse : per favore fai fare un po' a me.
Si inginocchiò e, mentre la schiena di mia moglie era inchiodata al tavolo, la sua testa si infilò sotto la vestaglietta, con le mani le fece un po' divaricare le gambe e con bocca e lingua a cui poi aggiunse anche le dita si occupò della sua passera.
Guardavo il viso di mia moglie leggevo il suo piacere.
Vidi come le dita di lui entravano in lei andando avanti ed indietro penetrandola e mia moglie godeva.
Durò poco si rialzò e guidandola con una mano la fece poggiare sul tavolo , le tette schiacciate su esso.
Le sollevò la vestaglietta che si fermò sulla schiena. Sapevo cosa sarebbe successo e non potevo fare nulla o meglio riflettendoci dopo avrei potuto fare molto , ma ero in tilt .
Vedevo il bel culo di mia moglie, il suo sesso esposto e vedevo il cazzo di lui. Era dritto , puntava verso l’alto. Di cazzi in tiro oltre il mio ho visto solo quelli dei film porno e posso dire che mi sembrava un cazzo normale. Forse un po' più corto del mio, sicuramente più largo.
Non capivo mia moglie , sembrava assente che aspettasse l’evoluzione delle cose senza partecipare.
Vidi quel cazzo appoggiarsi alla sua vagina e farsi strada. Sentii un ooh di mia moglie che accompagnò la penetrazione.
Vidi quel grasso culo muoversi e accompagnare le penetrazioni e a quel punto mia moglie parve svegliarsi.
Gli disse: sbrigati e non venirmi dentro. Non prendo nulla. Sembrò il commento di una puttana.
Secondo me lui non capì nulla preso come era da quella insperata incredibile scopata. Diceva solo : si ,si si e continuava ad andare dentro e fuori dalla passera il più velocemente possibile.
Quello che doveva essergli chiaro è che dovesse finire in fretta per evitare un mio improvviso rientro.
Diceva: bellissima , sei bellissima. Forse ripeteva quanto diceva e faceva quando andava troie perché non mi sarei stupito che effettivamente ci andasse.
Solo che sotto di lui questa volta c’era mia moglie e solitamente le troie ti fanno mettere il preservativo.
Doveva essere al culmine e comunque anche a mia moglie doveva piacere la scopata da come gli andava incontro con il culo e dal colore del suo viso. Un viso che conoscevo molto bene quando era prossimo a godere: diventava rosso e faceva strane smorfie.Godette e lo manifestò con dei lunghi si.
Purtroppo sentii anche lui lasciarsi andare e raggiungere il piacere. La teneva per i fianchi mentre dava le ultime spinte e nel parossismo dell’atto dimenticando che fosse mia moglie disse: troia, sei una troia, ti riempio. Mia moglie non colse e l’ orgasmo di lui terminò in vagina.
Continuò a muoverlo finchè non terminò di spargere il seme in lei poi crollò ansante su lei che adesso lucida se lo scrollò di dosso.
Si alzò e si mise la mano tra le gambe e avuto conferma di quanto avvenuto gli disse: sei un coglione e adesso?
Lui : scusa, scusa, non volevo. Sei troppo bella e non sono riuscito a controllarmi. Scusa non lo faccio più
Gli disse : vai via. Adesso devo andare in farmacia; stupido ( la pillola del giorno dopo)
Lui si stava tirando su i pantaloni ed io mi allontanai stravolto. Guardai l’orologio, il tutto era durato venti minuti. Feci una lunga passeggiata per la pineta per ricompormi. Poi…
Suggerimenti per il prosieguo e per sabato?