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TomboyLover

Guest
Essendo questo il mio primo post vero e proprio mi presento anche. Potete chiamarmi Darling, cambierò inoltre presto il nome qui su Phica, non so se è disponibile Darling o se sceglierò tomboylover.
Voglio arrivare al sodo in fretta, ho abbandonato da tempo i Giochi Di Ruolo da Forum e da un po' di tempo ho voglia di ritornarci in questo modo. Quello che vi porto sono alcune giocate by chat che ho avuto nel corso del tempo e che sto avendo. Le devo tradurre da inglese a italiano perciò oltre a tradurre ed adattarle le estenderò anche con descrizioni e se necessario note. Vi auguro una buona lettura.

[Nota: nel mio ruolo sono la ragazza "orso" della scuola con vari problemi e con poco autocontrollo, Cait è invece la bulletta sfigata della scuola che bullizza le persone alla ricerca di attenzioni]

A passi pesanti mi avvicino a Caitlyn, questa scuola non impone divise scolastiche perciò indosso sempre scarponi da escursione, lunghi pantaloni da tuta, un top che lascia scoperta la pancia e un elastico per i miei lunghi capelli neri, come i vestiti che indosso. Caitlyn si mostra da 5 anni diligente davanti ai professori come se fosse una brava ragazza, indossa una gonna che arriva poco sopra le ginocchia, delle scarpette a suola bassa con dei collant neri, una camicetta aperta e una giacchetta in tinta con la gonna. La sua apparenza da brava ragazza nasconde un suo lato cattivo, quando i professori non ci sono bullizza quelli di qualche anno più piccoli di lei, e a lei piace, come piace farsi trattare di merda dai nostri compagni di classe. Non penso di aver parlato mai con lei in questi cinque anni, non ho parlato mai con nessuno in questi cinque anni, a eccezione di mia sorellastra che ora fa il secondo anno nella nostra stessa scuola. E Caitlyn ha fatto l'errore di pestarle i piedi.
- Ciao.
Caitlyn posa a terra lo zaino dopo averlo caricato con i libri di cui ha bisogno e poi si gira con il suo solito sorriso beffardo, ma il sorriso si spegne in fretta. Ci passiamo trenta centimetri di altezza, lei non ha muscoli io potrei vincere a braccio di ferro con qualunque ragazzo della scuola. Comprendo il suo timore nel vedermi.
- Ma ciao... Cara!
il ritorno del suo sorriso beffardo e il suo tono di voce mi stupiscono, speravo di dover semplicemente presentarmi per farla intimorire, ma a quanto pare l'essere tormentata da mezza classe l'ha forgiata abbastanza da rendermi innocua ai suoi occhi.
- E tu dovresti essere la bulletta che ha disturbato mia sorella?
Immagino di aver leggermente ringhiato nel dirlo, faccio fatica a controllarmi, vorrei colpirla ma devo trattenermi almeno un po'
- Sai? non dovresti giudicare un libro dalla copertina.
mi dice mentre mi fa un occhiolino, questo suo atteggiamento mi da i nervi, stringo forte i pugni e chiudo un attimo gli occhi, quando li riapro ho giusto il tempo di vederla camminare rapidamente alle mie spalle, inizio a seguirla con lo sguardo ma lei si è già mossa, mi ha afferrato i boxer da dietro e con tutta la sua forza me li ha tirati su facendomi uno sparticulo. Mi si spezza il respiro ma nonostante la sorpresa la rabbia mi monta, muove le mani per quanto la stazza mi permette, afferrare qualcosa di così piccolo quando io sono così grande è difficile, ma ho fortuna e il suo polso finisce nella mia mano, la tiro a me e dopodiché con l'altra mano la spingo con forza contro gli armadietti alle sue spalle, il mio corpo è molto vicino al suo tanto che potrei muoverla come una marionetta, le sue spalle hanno battuto forte contro il metallo facendo abbastanza rumore. La sento inspirare in cerca di aria, le ho spezzato il fiato, ma la piccola ha la faccia tosta di giocare con me.
- Auch... fa male
mi guarda dall'alto verso il basso
- Sei più grossa di me... e mi piace
è il mio fiato che si spezza, avvampo diventando rossa, il suo sguardo languido e i boxer ancora tirati tra le mie gambe mi fanno un effetto che raramente ho provato, nei spogliatoi ogni tanto lo sento, ma non ho mai il contatto diretto di pelle contro pelle, e soprattutto non ho lo sguardo languido di qualcuna che mi si riflette negli occhi.
Non mi devo distrarre, entrambe le mani afferrano le sue, unisco i suoi polsi e li stringo sopra la sua testa con una mano sola, la mia mano scende, le sfioro il piccolo naso ma la mia mano punta alla gola, non la stringo perché in parte sono terrorizzata. Temo che lei lo abbia capito.
- Che cosa vuoi fare?
Il suo sguardo languido non è cambiato, e ora che mi sono abituata al rumore del mio sangue che continua a ribollire nelle orecchie riesco a sentire ridacchiare ragazze e ragazzi attorno a noi, riconosco le voci di alcuni ragazzi che solitamente la bullizzano ma non capisco cosa stiano dicendo, so solo che il suo sguardo passa rapidamente da me a loro e poi da loro a me
- Ora puoi lasciarmi andare.
Ma io non ce la faccio. devo cavare fuori qualcosa da questa situazione. La mia voce si fa profonda mentre cerco di controllarla per non farla risultare stridula.
- Andate via di qua, non sono affari vostri, è una cosa tra me e lei.
Quello che fa Cait mi fa impazzire... ma non so ancora in che senso. la sua mano mi scivola dalla mia mano sudata, non riesco a riafferrarla, la sua mano si posa poco sopra il mio seno, all'altezza dello sterno ma è ciò che fa con la gamba a farmi mancare un battito del cuore. Il suo quadricipite si alza per bloccarsi tra le mie gambe. Non ha la forza per darmi una ginocchiata anche se ci ha provato... forse, ma quella gamba così piccola così vicina alla mia figa mi fa perdere la testa.
- sai?
mi sussurra mentre il mio sguardo si abbassa verso di lei, finendo inevitabilmente nella sua camicetta aperta facendomi notare che dato il suo seno quasi piatto lei è una di quelle che non indossa i reggiseni.
- questa situazione non sarebbe male se non fosse per tutta questa gentaglia.
con la mano mi indica i ragazzi attorno a noi, sento chiaramente qualcuno dire sfottendoci "ma insomma prendetevi una stanza" e qualcun altro dire "Dai non lamentarti!" ma è la voce di Caitlyn, sicura e beffarda che interviene e anzi aggrava una situazione già ridicola.
- Beh, se guardate vuol dire che vi piace, e, lo sapete, a me sta bene che voi guardiate.
Il mio respiro diventa più veloce avvampo e temo di essere rossa come un pomodoro, però, questo suo atteggiamento... lo trovo... attraente.
Uno dei ragazzi si avvicina a noi, non ha il coraggio di toccarmi, ma parla con una voce grossa e impertinente
- Forza, smettila, non vedi che Caitlyn non è a suo agio!? Le fai male.
Caitlyn interviene ancora zittendolo e dandomi il tempo di darmi un contegno e provare a non farmi apparire in questo stato.
- Oh dai, taci Nick, non sai di che cosa stai parlando, vai a piagnucolare da qualche altra parte.
E' Caitlyn che non si da un contegno, ma io sono paralizzata. Sono io che tengo fermo il suo corpo e una sua mano, ma è l'altra mano che non riesco a fermare qualcosa non vuole che la fermi. Lei tira a Sé il mio corpo e si mette in punta di piedi per darmi un bacio sulle labbra, la sua mano invece entra nei miei pantaloni. Le mie guance diventano rosse mentre le nostre labbra sono premute.
Evidentemente nessuno nota i dettagli perché ora sono impegnati a sfottere Nick chiamandolo geloso e guastafeste.
Prima di abbandonare le mie labbra Cait morde il mio labbro inferiore facendomi male, la sua mano tira con forza i miei boxer verso l'alto per poi uscire rapidamente dai miei pantaloni una volta persa la presa dai boxer. Riesco a sentire il tessuto dei boxer tra le labbra della mia figa bagnata, solo ora ho la certezza di essere eccitata... Ma l'eccitazione si trasforma in frustrazione quando capisco che non può essere questo il momento in cui mi potrei sentire soddisfatta. E non è lontanamente vicino.
Il mio sguardo si incontra di nuovo con lo sguardo di Caitlyn, lei lo distoglie per osservare la gente attorno a noi. Li guardo anche io, i ragazzi sono confusi, qualcuna pare sia disgustata. Nick riprende a parlarmi, ma non ha il coraggio di guardarmi negli occhi, per fortuna, dato che temo di essere ancora rossa.
- Caitlyn non mi sembri davvero a tuo agio, non fare la gradassa.
Io la lascio andare, lei a voce bassa e coperta dalla baraonda della folla mi parla, ma solo dopo avermi pestato gli scarponi ed essersi messa in punta di piedi
- Beh, se ti è piaciuto vediamoci dopo fuori da scuola...
scende da sopra i miei piedi e io indietreggio confusa, mi sistemo immediatamente i pantaloni perché temo mi si veda la figa attraverso la tuta e torno a guardare Caitlyn senza sapere se dovrei dir o no qualcosa.
Lei torna a guardare i ragazzi attorno a noi appoggiandosi agli armadietti con le mani dietro la schiena
- fammi sapere se mi aspetterai...
non esito, mi pare di essere affamata
- sì
dico con una voce timida sussurrando, lei sospira e sbuffa per poi dirigersi verso la folla
- Allora? Che state a guardare? Sparite oppure vi spacchiamo la faccia uno a uno.
Tutti immediatamente si levano dai piedi. Comprendo che non è solo la voce di Caitlyn ad averli fatti andare via ma anche l'arrivo dell'addetto alla sicurezza, Caitlyn dopo essersi assicurata che nessuno ci sta guardando mi palpa il mio sedere sodo e va in classe. Vedendomi l'addetto alla sicurezza alza le spalle e fregandosene di ciò che è appena accaduto si gira e torna al suo gabbiotto.
So di non avere abbastanza pazienza, e so che non potrò farne a meno. Appena potrò dovrò andare in bagno a masturbarmi... spero tanto che Cait mi segua...
 

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