Appena Marcel chiuse la porta mi disse: "L'hai conquistata. Però, sei bravo! Ora andiamo nel tuo ufficio. Ci sarà Rebecca, un'altra stanga, ma più s*****a. Lei è una dura, parla poco ed è molto seria, non si può scherzare con lei, per cui non si possono fare le battute tipo quelle con Miriana. E' una che non ride mai". Uscii dall'ufficio di Miriana con le palle che iniziavano a farmi male talmente erano dure. Speravo che la tortura fosse finita, ma quando entrai nel mio ufficio e vidi Rebecca vestita come in questa foto, i coglioni mi si cementarono ancora di più.
Ma lo sguardo truce che mi riservò mi inibì, e mi limitai a stringerle formalmente la mano. Fu d'accordo nel darci del "tu", ma non disse altro. Marcel mi disse di aspettare seduto alla mia postazione, alla destra di Rebecca, e di attendere di essere chiamato da Elena. Se ne andò. Per rompere il silenzio, le chiese da quanto tempo lavorava qui. Senza guardarmi e continuando a battere sul computer mi rispose: "Da troppo". Non le chiesi altro. Furono dieci minuti d'inferno. Non avendo niente da fare, la guardavo, e me la spogliavo, me la accarezzavo, me la baciavo con gli occhi. La poderosa erezione che avevo dalle 8,00 non accennava a diminuire. Anzi. Non osavo nemmeno toccarmi la patta: mi sentivo costantemente al limite dell'orgasmo, e avevo paura a mostrarmi alla responsabile con la patta bagnata.






Ma lo sguardo truce che mi riservò mi inibì, e mi limitai a stringerle formalmente la mano. Fu d'accordo nel darci del "tu", ma non disse altro. Marcel mi disse di aspettare seduto alla mia postazione, alla destra di Rebecca, e di attendere di essere chiamato da Elena. Se ne andò. Per rompere il silenzio, le chiese da quanto tempo lavorava qui. Senza guardarmi e continuando a battere sul computer mi rispose: "Da troppo". Non le chiesi altro. Furono dieci minuti d'inferno. Non avendo niente da fare, la guardavo, e me la spogliavo, me la accarezzavo, me la baciavo con gli occhi. La poderosa erezione che avevo dalle 8,00 non accennava a diminuire. Anzi. Non osavo nemmeno toccarmi la patta: mi sentivo costantemente al limite dell'orgasmo, e avevo paura a mostrarmi alla responsabile con la patta bagnata.