Racconto di fantasia Io e mia nipote

antanis2

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Piacere , sono Mimmo, ho passato da poco la soglia dei 75 anni, e sono in quella fase della vita dove i ricordi fanno a botte con il presente . Sono un uomo ancora in forma e la barba grigia ben curata mi toglie qualche anno dalle spalle. Sono vedovo da un paio d'anni, e con la mia storia d'amore costellata di tradimenti ,non credevo avrei sofferto così . Da qualche tempo mi sono chiuso in casa...purtroppo la memoria di lei ha avuto un effetto devastante su di me,ed è per questo che mio figlio ha deciso di far stare qualche tempo mia nipote a casa. Unendo la sua necessità di avvicinarsi alla sua università ,e non pesandole la prospettiva di qualche faccenda domestica, ha accettato di buon grado . Mia nipote si chiama Roberta, è una normale ragazza di 19 anni, un po' pienotta e un'altezza nella media , a primo impatto non una di quelle che fa girare la testa ,ma aveva molti particolari che ignorava, e giustamente ignoravo. I primi tempi si suddivisero in lei che mi spronava ad uscire,e io burbero e categorico nelle mie posizioni dato che non ho mai amato essere bacchettato. Le cose poi andarono a normalizzarsi quando le posizioni iniziali si smussarono per entrambi,da lì cominciò la vera convivenza,e da lì cominciò a cambiare qualcosa nei miei occhi . Nella mia lunga esperienza ,ho capito che la vita è fatta di attimi che la cambiano radicalmente,come quando da ragazzo per una casualità in vacanza, feci di mia suocera la mia amante, oppure quando la figlia del mio socio in affari,si fece leccare la figa per una scommessa nata dal nulla,ed è qui che entra in gioco la casualità. Come dicevo ,era una giornata come le altre, stavo raccogliendo gli indumenti da mettere nella cesta dei panni sporchi. Suo intimo non mi era mai capitato ,era sempre molto accorta a toglierlo da mezzo,ma quel pomeriggio ,un suo reggiseno era già nella cesta. Il motivo per cui lo raccolsi, fu perché la spropositata grandezza di quel capo balzò ai miei occhi come un fulmine a ciel sereno. Possibile che proprio io,avevo autocensurato una siffatta forma? Cominciai ad annusarlo...la consideravo una cosa da pervertiti,ma lo feci automaticamente,e quel delicato profumo di borotalco,le fece comparire nei miei occhi rotonde,grosse,morbide, e mentre la mia mente si focalizzava su quelle meraviglie nascoste, inavvertitamente presi a leccare in corrispondenza dei capezzoli,mentre un erezione titanica si ripresentò dopo anni di fittizia quiete. Mi chiusi nel bagno togliendomi di corsa il pantalone per liberare la costrizione del mio fallo ,avevo addirittura dimenticato quanto lo avessi grosso tanto del torpore che avevo vissuto . Stringevo quella coppa di settima misura al mio volto come una maschera da ossigeno ,ma volevo altro,e cominciai a frugare nella cesta qualunque cosa fosse sua. Trovai un paio di calze color carne,nulla di particolarmente sexy,ma sapevo che le aveva indossate lei,le posizionai intorno alla mia verga durissima mentre aspiravo con forza quelli che ormai erano diventati leggeri sentori di borotalco,e dopo appena qualche botta,venni copiosamente nelle sue calze. Avevo ancora le gambe tese dai nervi contratti,e in quel momento una sensazione di sporco mi pervase. Raccolsi tutto e infilai in lavatrice dopo aver ripulito alla meglio le calze. Uscendo dal bagno,raggiunsi la cucina evitando la stanza dove stava studiando Roberta, non potevo guardarla negli occhi dopo quello che avevo fatto ,ma dopo un 5 minuti circa, fu lei a raggiungermi,facendomi i complimenti dato che avevo caricato la lavatrice. Mi ripromisi che mai nulla di simile sarebbe accaduto,ma appena mi girai,per la prima volta, guardai le grosse tette di mia nipote ...non sapevo ancora in che modo , ma sapevo che da quel giorno per me, qualcosa sarebbe cambiato...
 

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