Approfitto di uno degli ultimi giorni di ferie per inondarvi di racconti, siamo a 3, quasi un miracolo!
Allora...
La serata della finale di coppa campioni con l'Inter ingiustamente sconfitta e la coppa data a un
gruppo di inglesi ubriachi e senza talento (sì, sono interista!).
Premetto, sono anni che non mi interesso al calcio, dopo il Triplete ho perso interesse nella palla rotolante e mi sono diretto verso altri sport che dire minori è poco, scherma a contatto pieno e hema, sport in cui sono giudice ed arbitro, attualmente, dopo una carriera talmente triste che in confronto a me Vampeta è campione del mondo!
Comunque, mi organizzo con qualche collega per vedere la finale in un pub non troppo lontano da casa mia, una serata tranquilla e senza impegno, tanto che mi ero già preparato a prese per il culo e cazzate varie (ho una pletora di colleghi juventini che non vedevano l'ora accadesse quello che, senza ogni logica, è accaduto).
Nei giorni precedenti alla finale tutti si ritirano, tra problemi personali e casini vari e rimango solo ad andare a vedere la finale... certo, sarei potuto rimanere a casa tranquillo ma ormai mi ero organizzato per farmi una serata da solo e non ho cambiato i programmi.
Vado al pub, tranquillo e beato, entro, osservando un attimo la situazione, visto che non ci ero mai entrato e la vedo.
A.
La mia cameriera preferita che non mi contattava più e che mi aveva lasciato appeso come un'aringa in cantina!
Dissimulo la mia sorpresa e mi metto al tavolo che mi avevao riservato, ordinando un hamburger e una birra, da un altro cameriere, sempre però osservando A. in quello che faceva e dove andava.
La partita inizia, sofferenza, esaltazione e tutto il resto, mi faccio bellamente i cavoli miei fino all'intervallo.
Si presenta A. davanti a me per togliere tutto quello che avevo sul tavolo, sorridente, con quel mezzo sorriso che sapeva bene che adoro e che mi fa perdere la testa.
A: "Ciao R! Allora... sei sempre vivo?"
Scuoto la testa e ridacchio, guardandola negli occhi
R: "Beh... sì.. sono vivo.. ma sei te che non mi hai più contattato... come stai? tutto ok? non mi avevi detto di lavorare qua!"
A:" Ho lasciato l'altro posto... secondo me andava tutto a
puttane e alla fin fine rischiavo di stare sempre a casa... comunque dai... ci vediamo dopo!"
E sparisce, lavorando e lasciandomi solo a soffrire come un animale.
La partita finisce, mi girano le palle e rimango un attimo a bere un paio di birre e cazzeggiare nel pub, senza una speranza di rivederla.
Ma appena pago e esco mi arriva un messaggio su messenger.
A:" Ho quasi finito, riesci ad aspettarmi 10 minuti?"
Rispondo di sì e mi metto fuori del locale a fumare una sigaretta e guardare il telefono.
Dopo 20 minuti sento le parole che mi mancavano da mesi.
A:" Ehi.. fumiamo una sigaretta? Se non te la scrocco non mi sembra nemmeno di aver lavorato!"
Alzo lo sguardo e me la trovo a pochi metri.
Solita espressione a metà tra l'annoiato ed il malizioso, capelli biondi e corti sulla testa, canottiera e pantaloncini da basket che mi hanno fatto andare fuori di testa subito.
Facendo finta di nulla le rollo una sigaretta e gliela porgo, sorridendole anche io in maniera maliziosa ma quasi neutra.
R:" Cazzarola... sono mesi che non lo sento... come stai A:?"
La prende e iniziamo a fumare, tranquillamente, chiacchierando di un po' tutto quello che abbiamo fatto in questo periodo, lei troppo incasinata per sentirmi, aggiungendo anche un po' di imbarazzo per quello che avevamo fatto ed io le confesso che tra una cosa e l'altra non volevo certo darle l'impressione di esserci cascato con tutte le scarpe e per questo non le davo il tormento.
Sorrise spingendomi con la mano destra e le resi la risata, fumando tranquillo.
Dopo poco mi avvicino. tra una chiacchera e l'altra e ci ritroviamo uno davanti all'altra, mi sorrise, passandosi la mani tra iu capelli e scostandoli dagli occhi, sopra l'orecchio.
A: "Vedo che ti piace sempre il mio culo... non fai altro che provare a toccarlo..."
Ed era vero, avevo le mani sui suoi fianchi ma le dita sconfinavano spesso sotto l'elastico dei pantaloncini e andavano a sondare la pelle dei glutei.
R: "Non te l'ho mai nascosto mi pare A.... poi lo confesso mi sei mancata.. e tanto..."
Ci provo, la porto a me e cerco di baciarla, prima a stampo e dopo insinuando la lingua tra le labbra, cosa che lei accetta di buon grado (sembra) ed iniziamo a pomiciare senza ritegno a poche decine di metri dal pub.
Senza accorgermene inizio a spingere col bacino verso di lei, direttamente sul suo ventre, tanto che la premevo a me con le mani sul culo.
Ero spinto dalla voglia e dal fatto che lei non accennava a ritirarsi o a rifiutare le mie attenzioni.
A:" mi sembra di averla già vist questa scena... so già dove andremo a finire R..."
R:" Sinceramente non ho pensato altro da quando ti ho rivista..." e le ho portato le mani al pacco, che ormai stava svettando fiero trattenuto solo dalla stoffa.
Scosse la testa, sorridendo e massaggiandomi il cazzo dai pantaloni, era perplessa, si guardava intorno e leccava le labbra, quasi indecisa sul da farsi.
Senza molta dolcezza aprii i pantaloni e feci respirare il mio fratellino, eravamo abbastanza isolati da osare ed il suo stallo mi stava innervosendo.,
A:" Stavolta non posso sbatterti all'albero.. peccato..."
Ghignò maliziosa prima di inginocchiarsi e prenderlo tra le labbra.
Aveva fame e si sentiva, tanto che iniziò subito a succhiare e pompare come non mai, l'aria che si riempì di risucchi e mugolii dal primo istante, le misi una mano sulla testa per guidarla ma fu più una dolce carezza per il suo lvoro.
Guidava lei e ne era totalmente consapevole.
Da parte mia c'erano solo qualche gemito e il mio continuo e lieve spingere col bacino, piano piano, come a voler solo aiutare il mio andare e venire nella sua bocca.
Fu un momento spettacolare, col suo ingoiarmi totalmente fino a lambire solo la punta, una maestria che la volta prima non riuscii ad apprezzare, per tempo e voglia.
Ero vinto già dopo pochissimo, totalmente attento a lei ed estraniato dal mondo, tanto che poggiai i gomiti sul muretto dove ero seduto e le lasciai piena autonomia, unica cosa che potevo fare.
Non si risparmiò, sentivo che ci stava mettendo voglia e abilità, sfruttando tutto al massimo, tanto che mi venne un dubbio.
R:" A... ma... scusami eh... non hai più fatto nulla da quella seraa?" domanda assurda ma mi sfuggì dalle labbra
A:" No.. sei l'ultimo che mi abbia scopata.... non ho avuto modo di fare altro da quella sera..."
A quel punto le presi la testa e le piantai tutto in gola, fino allo spasimo, tenendola sul mio bacino per almeno 1' secondi, sropaffatto dalla voglia e dalle sue parole.
Tossì un paio di volte e lo sfilò dalle abbra, rossa e con una goccia di saliva sulle labbra, mi scoccò uno sguardo di odio e arrapamento unico appena prima che la portassi a me per baciarla ancora una volta.
R:" Non ci credo.. è impossibile dai!"
Ma annuì, imbarazzata per un attimo, mi fece tenerezza, lo confesso, e mi alzai, per abbrcciarla dolcemente, anche se aveva il mio cazzo che le premev sul ventre.
Da qui presi le redini io e la feci sedere, sempre su quel miretto che, per fortuna, non pungeva il suo culetto, nudo, dopo che le avevpo abbassato pantaloncini e slip e le avevo baciato dolcemente il monte di venere, leggermente occupato da una peluria bionda che le donava tantissimo.
Si sedette, aaprendo le gambe e lasciandomi inginocchiare, per un bacio più intimo, sul suo sesso, che schiusi subito con la lingua ed assaporai a pieno, dolce e salato insieme, pieno di voglia e adrenalina, un sapore che mi entrò in bocca e nel cervello subito, come i suoi mugolii mi entrarono nellle orecchie.
Non ci stetti tanto, forse 3 minuti perchè mi tolse la testa dal suo dolce albergo e mi tirò su, con un viso corrotto dalla voglia e dall'ansia.
A: "Cazzo.. qua è troppo pericoloso... andiamo da un'altra parte dai..."
Non sapevo dove andare, assolutamente ed anche se eravamo abbastanza appartati, aveva ragione, il pericolo che qualcuno passasse era alto.
La baciai ancora e la presi per mano, dopo averle dato il tempo di sistemarsi, ed aver chiaramente fatto lo stesso.
Andammo verso la mia macchina, che era a pochi metri dal muretto e iniziammo a vagare, cercando un posto adatto per finire quello che avevamo iniziato.
Nel frattempo non parlavamo, non una parola ma solo sguardi di intesa sui papabili posti, la mia mano tra le sue cosce, la sua sul mio cazzo, libero e felice tra le sue dita.
Ci fermammo dopo non poco, almeno una ventina di minuti di ricerca e uscimmo di fretta, ancora ben arrapati e eccitati.
Fu molto rapido, una cosa che mi esaltò pienamente.
Senza dire nulla si mise con le mani sul cofano, guardandomi da sopra la spalla maliziosa, sapeva cosa fare per farmi impazzire e lo sfruttava a piena.
Io mi misi dietro di lei, abbassandole i pantaloncini e fermandomi un attimo su quello spettacolo.
Er ancora più in forma di qualche mese fa, le gambe erano tiratissime e i glutei leggermente meno morbidi ma sempre più sodi, la fichetta schiusa dalle mie dita e il culetto aperto, tanto che potevo vedere benissimo entrambi i suoi accessi.
Non esitai e mi inginocchiai, lambendole fica e culo con la lingua per un tempo assurdamente mungo, lei riuscì a sussurrare solo un poco convinto "NO" prima di cedere alle mie lusinghe, e tremare alla lingua che non si fermava un attimo.
Alla sua ennesima preghiera di smettere lo feci, alzandomi e pulendomi il viso dai suoi umori, una manata su quel culo splendido che mi trovavo davanti
A:" Cazzo.. ahi... dai.. non farmi aspettare R.,... o passeranno altri mesi prima di rivederci!"
Cedetti ancora, prendendola per i fianchi e entrando in lei subito, la fica che si schiuse e si adattò subito al mio cazzo.
A: inarcò la schiena, subito, aprendo la bocca in un urlo silenzioso, sentii le sue pareti interne che stringevano il mio frtellino senza aspettare un attimo e una cascata di umori sulle gambe
Era venuta subito, appena ero entrato in lei e crollò sul cofano come una marionetta senza fili.
Non mi trattenni ed iniziai a pompare subito, tenedola per i fianchi, sbattendole il bacino sul suo ed osservando bene i brividi di piacere che si spandevano sui glutei e sulla schiena. Più di ogni altra volta ero senza controllo e l'animale che era in me era totalmente libero.
Arrivato al limite, riuscii a malapena ad annunciarlo, con lei che sembrava ormai su un altro pianeta
R:" Ci.. ci siamo A... sto per venire... che... che cazzo faccio ora?"
A:" Vienimi dentro.. prendo la pillola... fallo... dentro... subito... cazzo!"
A "pillola" le mie barriere si aprirono e mi svuotai in lei, tenendole una mano al fianco ed una sulla nuca, tra i capelli, per inarcarle la schiena, fu un orgasmo forte e selvaggio, mi stupii di non urlare mentre esaurivo il mio sperma dentro quell fica che mi sogno tutti i giorni.
Lei era ancora in balia del piacere e non oppose resistenza fino a che non finii il mio orgasmo, un torrente di sperma che le invase l'utero di botto.
Mi sfilai da lei e indietreggiai, sbuffando dalla fatica e dalla botta di piacere, tanto che quasi crollai in ginocchio.
Lei invece scivolò a terra, sorridente e gocciolante, poggiandosi sull'asfalto macchiato dalle sue gocce.
A:" cazzo... aspettare ne è valsa la pena!"
ridacchiava tossendo ed ansimando leggermente
R:" Cazzo sì... ma la prossima volta dobbiamo organizzarci meglio.. non penso che l'inter rigiochi una finale il prossimo anno!"
L'aiutai ad alzarsi ed a sistemarsi, non prima di averle baciato seno e culetto, come lei si aspettava facessi ed averla fatto pulire il mio cazzo, ancora gocciolante di lei.
La riportai alla macchina con la promessa di risentirci dopo qualche giorno.... ma questa è un'altra stoia!!!