La coppietta della Twingo - Prima parte

IlCecchino

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La coppietta della Twingo

Tutto iniziò in una calda serata di primavera inoltrata,
quattro anni fa alla fine del mese di Maggio mi pare, poco dopo la mezzanotte o forse proprio a quell'ora.

Il luogo,
che non cito per ovvi motivi, è un pò sovrastante la mia città e da lì si gode della vista della stessa o meglio di una parte di essa, non che sia un gran panorama intendiamoci, ma di notte con le luci soffuse più in basso.............non è poi male.
Una piazzola, di quelle dove vanno sovente le coppiette; abbastanza grande, a volte ci ho visto anche più di quindici auto sparse qua e là.
Vi si accede attraverso una strada asfaltata, oramai ridotta allo stremo, che doveva essere l'accesso ad una fabbrica ora in disuso e semi distrutta.
Tutto attorno ci crescono rovi, alberi e sterpaglia.
Il terreno è ridotto a piccoli pezzi di asfalto malmesso, buche, sassi battuti, ci si arriva e si parcheggia agevolmente quando non piove.
Con i temporali invece si formano delle pozzanghere motose dove c'è il rischio di rimanervi con le ruote, se non si mette attenzione a dove ci si ferma ..... o infratta se vogliamo usare un termine più consono alla narrazione.
Un posto tranquillo però, dove non ci sono prostitute o guardoni a piedi, almeno in apparenza.
La piazzola termina con un muricciolo in vecchi mattoni e cemento non molto alto, dove poi la collinetta sottostante degrada verso le case limitrofe ed i sobborghi della città.
Forse un tempo il parcheggio esterno della fabbrica.
Ci sono dei lampioni nelle vicinanze, nella strada sottostante e lì vicino dove ci sono altri capannoni di costruzione recente, così da non risultare un luogo del tutto buio, tutt'altro.
Mi scuserete la lungaggine, ma a me piace spiegare le cose in maniera dettagliata.

Proprio lì in mezzo, ad un metro e mezzo dal muricciolo stavo io, o meglio, la mia auto.
Una serata limpida, la luna quasi piena ricordo, serata calda anche per quella stagione.
C'erano poche macchine, causa probabilmente la bella serata del venerdì, si poteva difatti anche aver voglia di tirar tardi all'aperto volentieri.

Ero con la mia ex ragazza, un venerdì sera uggioso appunto, facevamo le cose più per abitudine che per divertimento.
Difatti di li a poco ci lasciammo, senza rimpianti.
Ero passato a prenderla, la solita bevuta......il solito posto.
Posizionato i giornali ai finestrini, come sempre.
La storia però finì li, mancanza di voglia da entrambe le parti, lei poi non stava troppo bene ma non voleva neanche tornare a casa.
Così, dopo qualche discorso ed una pomiciata di circostanza, ci immergemmo nei nostri pensieri e lei si addormentò profondamente.
E' qui che iniziò la storia vera e propria.

Mi giravano i coglioni, per più motivi, non sapevo come uscire da quella storia, ed altro, ma di cui non voglio parlare per non tediarvi.
Come a volte accade quando tutto sembra essere perduto, quella serata mi permise di assistere ad uno spettacolo mozzafiato!

Fari........ che illuminarono i miei pensieri, un'auto forse.
Come era mia abitudine, alzai un lembo del giornale del finestrino anteriore e sbirciai fuori, per sicurezza!
Si ... una macchina, si era affiancata molto vicino, forse a due o tre metri; una Twingo grigia (non il modello attuale ma quello vecchio che ha fatto storia, il racconto parla infatti di qualche anno addietro), ormai con i fari spenti.
All'interno un ragazzo sicuramente con i capelli corti ed una ragazza, al posto del passeggero, quello a me più vicino.
Sembrava alta, ma i sedili a volte ingannano.
Capelli neri, tiratissimi all'indietro e strizzati in una coda piuttosto alta, la coda così formata le scendeva un pò sotto la linea delle spalle.
Orecchini a cerchio color argento abbastanza grandi.
Non vidi altro attraverso i vetri.
Smisi di guardare.

Ad un certo punto mi parve di sentir aprire uno sportello, guardai ancora...........il ragazzo era sceso, e si stava accendendo una sigaretta davanti all'auto, o meglio tra l'auto ed il muretto, guardava la città.
Si aprì di colpo anche l'altro sportello...........cazzo!
Una figa assurda.
Complice la luce che si era accesa all'interno dell'abitacolo aprendo lo sportello vidi ciò che sto per raccontarvi.

Era alta, come avevo supposto, più del ragazzo, forse anche per merito di quei sandali con una piccola zeppa ed i tacchi a spillo vertiginosi, neri.
Vestitino lungo nero aderentissimo, di cotone elasticizzato pensai vista la stagione, che le arrivava sotto al ginocchio, cinturone in vita argentato, le braccia scoperte.
Decolletè quasi ombelicale, lo vidi dopo però quando rientrò in auto, non prima.
Era tutta poppe e culo, fatta benissimo, molto giovane.

Anche il ragazzo sembrava giovane, lui vestito in maniera più casual, ma lo vedevo male perché era dall'altra parte.
Che so, lei avrà avuto 18 o 19 anni.
Lo giudicavo male, che diamine, si giudica sempre male l'età precisa di una persona, potevo comunque sbagliare di un paio d'anni in più o in meno, non altro ne ero certo.

Si accese una sigaretta anche lei, o forse la prese da lui e si misero a fumare guardando la città illuminata.
Un grosso bracciale rigido d'acciaio di quelli semi aperti, o d'argento non chiedetemelo, al braccio destro.
Un orologio a sinistra, lo vidi bene quando rientrò, bracciale d'acciaio tipo Rolex da uomo, abbastanza vistoso; non vidi altro, anche perchè non sono un grande esperto di orologi.
Ma nei giorni seguenti mi prese una specie di smania, volevo conoscere a fondo più dettagli possibili, volevo sfamare la mia mente.
Fu così che mi documentai, arrivai alla conclusione, un Submariner.
Molto costoso, mi pareva improbabile vista l'età, ma era proprio in quegli anni se vi ricordate che quasi tutte le ragazze ne avevano uno, patacche.
I marocchini in spiaggia li rifilavano per 100 o 200€ e da quello che mi dicevano gli amici funzionavano benissimo.
Poteva anche essere uno di quelli.

Tiratissima, un pò abbronzata ma non troppo, truccatissima, labbra carnose.
Non so come dire, una di quelle ragazze belle si........ma con un non so che di molto molto sensuale.
Come si muoveva, l'espressione del volto, della bocca, come teneva la sigaretta, elegante e tremendamente sexy!

Dopo un po' il ragazzo tirò la sigaretta giù dal muro ed abbracciò la ragazza ai fianchi, lei lo riabbracciò al collo; erano davanti all'auto e lei era girata di spalle rispetto a me.
Due belle chiappone, così avvolta in quel tubino stretto.
Non la immaginate grassoccia però, aveva un bel vitino.
Se ne vedono poche in giro così, longilinea ....... ma tutta attributi come ho già detto.
Pomiciarono per un po', lei gli passava le mani sul petto e tra i capelli, poi lui iniziò a baciarla sul collo e gli mise tutte e due le mani sul culo.
Lei non si tirò indietro, anzi.
Dopo pochi secondi però la ragazza si voltò intorno.....bisbigliò qualcosa... e rientrarono in auto.

Una volta dentro lei si chinò in avanti, immagino per togliersi i sandali, anche perchè poi mise qualcosa dietro al sedile.

Un attimo ......... e si mise in collo al ragazzo, con la schiena rivolta allo sportello di guida ed iniziarono nuovamente a baciarsi.
Vedevo e non vedevo; il posto come ho detto non era molto buio specialmente in quella serata e si erano messi in modo e maniera che dall'altra parte rispetto a me in lontananza si ergeva un lampione con una luce di discreta potenza, quindi in posizione perfetta, ma con i corpi e le teste che in quella circostanza tappavano la luce dello stesso lampione lontano.
Ogni tanto scorgevo un luccichio, forse il bracciale o l'orologio di lei.

Era già molto tempo che guardavo ed arrivai alla infelice conclusione che...... essendo giovani ...... vedendoli solo pomiciare........non avrebbero fatto altro, e mi sdraiai sul sedile; ripensando a quelle tettone ed a quel meraviglioso culo che un giorno qualcuno avrebbe probabilmente sfondato!

Fine prima parte ..........

Tengo a precisare che questa non è affatto una fantasia, ma la pura verità, il mio ricordo, che porto impresso dentro di me ormai da qualche anno.

Stay Tuned :eek:k!:
 

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