CAPITOLO: ULTIMO DELL’ANNO. QUARTA PARTE
Molta gente era andata via, ma un bel
gruppo comunque rimaneva
Sopratutto quelli che avevano sborsato per l’attrazione finale
I quattro cantoni non erano altro che quattro postazioni negli angoli della grande stanza dove c’erano 4 ragazze che si alternavano
Ogni dieci minuti, scanditi dal un grande orologio, le ragazze cambiano angolo
Ogni angolo era una specialità
Il primo era una penetrazione classica
Il secondo, sesso orale
Il terzo, sesso anale
Il quarto a richiesta
Laura partì dalla prima posizione
Era vispa più che mai
Le altre ragazze ci davano di brutto
Molto belle, ma Laura in mezzo a loro sembrava la figlia
I ragazzi che avevano pagato potevano scegliere l’angolo che preferivano
Notai subito che i ragazzi della mia età preferivano andare da quelle navigate e sopratutto rifatte di seno
L’uomini di mezza età invece preferivano Laura
Dopo dieci minuti Laura passò a spompinare un sacco di gente
Forse memore della performance sul palco, stazionavano con cura nel secondo angolo
Si trovava bene in tutti gli angoli era ovvio, ma l’ultimi erano la sua specialità
L’ultimo poi, le dava la possibilità di essere tutta se stessa
Le doppie penetrazioni fioccavano.
Era una formula 1
La stanchezza che aveva accusato alla fine dello spettacolo sembrava svanita.
La stavo guardando da un soppalco
La musica era assordante.
Non si riusciva nemmeno a comunicare con quelli di sotto
Mi sedetti distrattamente ad un angolo
E in tutto quel marasma mi appisolai
Non fu molto tempo, forse una decina di minuti
Il risveglio su traumatizzante
Buttai un occhiata nella stanza e notai che il prof si era buttato in fila per Laura
Cercai di sbracciarmi per richiamare l’attenzione del bodyguard che vigilava la stanza
Ma credo dormisse in piedi
Feci il percorso soppalco- stanza ad una velocità incredibile
Arrivato alla stanza
Il bodyguard si riprese
A: fammi passare subito che devo entrare
Bo: non si può, devi acquistare il biglietto
A: cosa hai fumato? Sono Antonio, ci siamo incontrati prima, fammi passare
Bo: devi avere il biglietto per passare
A: ma sei scemo? Sono il ragazzo di Laura
Non c’era niente da fare.
Provai ad entrare fa fui rimbalzato da un secondo bodyguard
Il professore raggiunse Laura
Non si accorse di niente
Ormai non guardava nemmeno chi arrivasse e nemmeno li guardava in faccia
Era a pecora su un piccolo lettino
Riusciva a vedere solo chi avesse sotto
Ma chi arrivava da dietro ad incularla poteva essere chiunque
Stesa cosa per chi si presentava davanti ad essere spompinato
Afferrava il primo uccello che gli capitava e iniziava il suo lavoro
Era in modalità godimento puro
Mi girai in cerca di R
Lo vidi in fondo ad un corridoio
Corsi all’impazzata per raggiungerlo
A: i coglioni dei tuoi bodyguard non mi fanno passare
Il prof ha raggiunto Laura
R si alzò di scatto talmente forte che si stirò una gamba
Si appoggiò un attimo al muro
Controllai Laura
Il prof era nella sua bocca e aspettava il suo turno
Appena uno dei due ragazzi fosse arrivato, sarebbe passato all’azione
Presi R e lo accompagnai fino dai bodyguard
Zoppicava ma prese i ragazzi e animatamente gli spiegò la situazione
Era furibondo e spinse i ragazzi in direzione del prof
Mi girai e vidi il prof pronto per l’inculata
I bodyguard lo raggiunsero a tempo
Aveva già il cazzo appoggiato al buco del culo
Ma fu trascinato via
Laura non si accorse di nulla
Ricevette la sua dose di cazzo nel culo dal signore successivo
C’era mancato davvero poco
Il prof fece una resistenza incredibile
Ma i due bodyguard erano veramente enormi
Cercò delle spiegazioni a R
Non riuscì a sentire la conversazione piuttosto animata
Il prof aveva il dito puntato sulla faccia di R
Perse la testa e sferrò un pugno ad R che cadde per terra
I bodyguard lo fermarono
Quando R si riprese fece cenno di buttarlo fuori
Mi passò a non più di due metri
Aveva la bava alla bocca
Cercava di frenare i bodyguard impuntando i piedi
Lo sollevarono e poi sparì in un altra stanza
Vederlo così non aveva prezzo
Fu una rivincita micidiale
Era arrivato ad un soffio dal suo sogno
Sono stato malissimo,ma per come erano andate le cose, non potevo sperare in una situazione migliore
Andai a sincerarmi della salute di R
A: tutto bene?
R: tutto bene un cazzo
Mi devo scusare con te, ma ho dei deficienti come buttafuori
Poi ripresosi catechizzò i ragazzi
Era fuori di se
Se c’era una cosa che R teneva era la sua reputazione
R: voglio che avvertite i ragazzi che lavorano con voi di non fare entrare quello stronzo
Non lo voglio più ne stasera ne mai alle nostre feste.
Muoveteviiii
Quest’ ultima parola la urlò così forte, che le ragazze prese a fasi chiavare si girarono all’unisono per capire chi poteva urlare in quel modo
Notai Laura che mi guardava assente
Era con la bocca mezza aperta impastata di sborra e gli occhi semi chiusi
Era evidente che fosse in pieno orgasmo anale
Cercai con insistenza un angolo tranquillo e crollai a terra
Per l’intera serata stetti con una tensione addosso incredibile
Controllare tutte le mosse del prof per non farlo avvicinare a Laura fu devastante
Ripensai brevemente a quello che poteva succedere se fossi arrivato cinque secondi dopo
Mi alzai a fatica e una volta uscito dalla villa vomitai
Rimasi forse una decina di minuti al freddo ma mi rilassai completamente.
Notai molte persone che avevano finito la serata andarsene , tutti avevano la felicità stampata sul volto
Chiesi una sigaretta ad un uomo e ci mettemmo a parlare; il tempo per fumarcela tutta
A: ti sei divertito ?
U: certamente
È stata una delle migliori feste mai organizzate, forse la migliore
A: Sei un habitué allora
U: si ho fatto diverse serate
Ma di solito c’è lo spettacolo e poi se vuoi sperare di chiavare devi essere bravo ad approcciare la coppia e fare qualcosa nei privè
Stanotte invece è stata fantastica
Goditela ragazzo finché il tuo uccello c’è la fa per stanotte
Non ne troverai altre di serate così nei prossimi mesi
A: perché ne sei così convinto?
U: perché prima o poi le forze dell’ordine lo verrano a sapere e faranno chiudere tutto
A: tu allora non rientri?
U: no, ho gia dato ragazzo
Se avessi avuto la tua età, probabilmente sarei rientrato, ma ora bisogna accontentarsi
Era il momento di andare a riprendersi Laura
Era passata una mezz’ora
L’ultimi rimasugli di ragazzi erano su una bella bionda molto procace
Laura era sdraiata sul lettino
La raggiunsi e la portai in un privè vuoto
Saranno state le quattro e nella villa c’erano rimaste almeno una cinquantina di persone
Secondo me ci saranno state trecento persone prima
Laura era distrutta e si buttò a pancia sotto sdraiata completamente su un divano ad angolo
Non parlò nemmeno
La faccia completamente ricoperta di sborra era aumentata
Non l’avevo mai vista in quelle condizioni
Notai che dietro la porta a vetri stazionavano cinque ragazzi che erano praticamente appoggiati al vetro
Penso non arrivassero a vent’anni
Mi alzai e aprii la porta
Erano venuti a chiedere se Laura si fosse esibita di nuovo
Si erano praticamente innamorati si lei
Mi spiegarono che all’ultimo momento vennero a sapere di questa festa e che avevano speso tutto quello che avevano, per l’entrata
Avevano visto le ragazze, ma non avevano avuto la fortuna di poter partecipare a nessun spettacolo per la mancanza di soldi
Erano dei pischelli
La tensione era sparita e decisi di fare il magnanimo
Feci entrare i ragazzi
A: avete trenta minuti non di più
I ragazzi mi ringraziarono
Per Laura non credo che avrebbe fatto la differenza
Per loro invece sarebbe stato una cosa da raccontare tra di loro in futuro
Se la scoparono in cinque, quasi tutti insieme
Laura si muoveva a malapena
Succhiava i loro cazzi quasi come un automa
I ragazzi prediligevano la fica
Ormai quasi non si muoveva più
Fu comunque raggiunta da un orgasmo
Senti chiaramente dire che era distrutta
Li lasciai nel privè
Laura questa volta non accennò un sorriso
Il suo sogno si era realizzato ma a caro prezzo
Sapendo che non dovevo più temere il professore ,cercai nella villa Giada
Ma fui interrotto nella mia ricerca dall’uomo di prima che mi aveva offerto la moglie.
Non ricordo il nome, forse Tiziano
A: ma tua moglie è sempre nei privè?
T: no no, ora è di sopra che allatta
A: allatta? Ma avete portato il bambino qui?
Questi erano veramente di fuori come i balconi
T: si è sempre piccolo, ma noi siamo abituè di questi locali
Mi piace che la mia donna sia desiderata e mi eccito molto nel vederla scopata da altri. Per te è lo stesso?
A: a me non interessa, lo faccio perché a lei piace e voleva provare
T: mi è piaciuta subito la tua ragazzina
A: però in questo momento sta scopando con un gruppetto di persone
T: posso andare a vedere?
A: certamente
Si incamminò, mentre io bussai alla porta della moglie
S: avanti , la porta è aperta
Rimasi basito
Una ragazza molto giovane, forse 25 anni.
Lui ne aveva almeno il doppio e forse di più
Allattava il piccolo
Era accomodata sul divano
Le tette esplodevano
Erano minimo una sesta
Ma era bellissima
Una bionda fantastica con i capelli a caschetto
Un po’ pienotta,ma dovuto al fatto che aveva partorito da un paio di mesi circa
S: ciao Antonio, sono Sonia
A: piacere Sonia, sai già il mio nome?
S: si mi sono informata
Se devo dire la verità è mio marito che si è informato su mia indicazione
A: ah interessante
S: mi piaci, sei un bel ragazzo e credo che tu sia ben fornito la sotto.
Ho pensato anche che non sei il solito cornuto come mio marito.
Ho visto la tua ragazzina in azione
Penso che tu sia una bella scopata se hai tra le mani quella scatenata
Dovevo aver letto qualcosa sul sesso subito dopo il parto, ma lo chiesi
S: si esatto deve passare qualche settimana, ma io mi faccio inculare
Mi sono rotta di andare a fare i pompini a giro
Anche se a volte si trovano bei cazzi
Non mi stupivo per niente.
D’altronde chi frequentava questi locali era sempre un esibizionista.
Ma trovarmi una che allatta con il bambino, mi suonava strano
S: perché non vieni qui e prendi un po’ di latte?
Latte? Io?
Mamma mia non so cosa mi passò dalla mente in quell’istante
Sembravo spaesato ma nello stesso tempo avevo il cazzo in tiro massimo
Mi sdraiai sul divano e lei mi porse l’enorme tetta
S: succhia bel mio porco, succhiami l’anima
Cazzo venne fuori il latte
Fu una scena irreale
Ma era di un eccitazione allucinante
Mi infilò la mano dentro i pantaloni
S: lo sapevo, hai un bel cazzo
Quando avrai finito tocca a te allattarmi
In quel preciso istante mi dimenticai anche di Giada
Si prospettava una nottata pazzesca