CAPITOLO: LA NOTTE PORTA CONSIGLIO… FORSE
Non riuscivo a dormire molto pensando a Michela .
Però prima, avevo da sincerarmi delle condizioni di Laura
Per una ventina di minuti rimasi in ascolto vicini alla porta . Molto probabile che le due amiche erano sveglie e parlavano, poi dopo altrettanto tempo quando si erano addormentate entrai con la chiave e svegliai delicatamente Laura e me la portai in camera
A: tutto a posto piccola ?
L: si , ho avuto paura ma ora va bene, ma poi chi era?
A: nessuno, qualcuno si è divertito a bussare alle porte
Come è stato con il prof?
L: mi ha messo a mio agio ed è stato bravo.
A: non ti da problemi leccare altri peni e prenderli in bocca?
L: se c’è gente che ha bisogno lo faccio, sempre se ci siete o te o il professore presente. Mi sento al sicuro con voi.
A: e quando avevi il pene in bocca , sentivi qualcosa lì in basso?
L:Ho provato un po’ di sensazioni, se non ci interrompevano avrei voluto che qualcuno si occupasse di me.
A: Aspetta qui Laura, dammi 5 minuti.
Scesi in pigiama al primo piano e corsi di volata alla porta del prof. Gli bussai
P: é successo qualcosa?
A: si vesta e venga su, ho Laura nel letto.
Non ho mai visto una persona cambiarsi così tanto velocemente.
Nel tragitto primo piano secondo, anche nel pieno nella notte era sempre lucido e mi diede una lezione su Laura
P: Laura sarà anche una sprovveduta,ma ti darà qualsiasi cosa e ti farà fare qualsiasi cosa se la tratti con gentilezza. Devi sempre chiedere, non è una tipo Michela, che se sei lì eccitato , puoi dire “succhialo, sei una
Troia, ora ti sfondo “ se commetti questo errore la perdi per sempre.
E devi iniziare da capo.
Gli devi fare la corte, poi dopo puoi provare anche a trombarla, ma deve avere il suo tempo. Si deve sentire anche importante, un po’ crocerossina.
Entrammo in camera
A:Ti ho fatto una sorpresa Laura
L: prof che bello, non riusciva a dormire?
P: no, pensavo a quanto ti sei spaventata e ero in pensiero
Quell’uomo era un diavolo
L: grazie, ma sto bene ora che voi siete qui
A: che ne dici se teniamo solo la luce del comodino accesa
L: si
A: io direi di parlare un pochino se ci va e poi di passare la nottata qui ,e se abbiamo sonno di rimanere da me stanotte
P: perfetto, non mi va di ritornare giù
L: che bello dormire in mezzo a voi
Io e il prof eravamo già in boxer mentre Laura in intimo
Si stava parlando tranquillamente della gita , della scuola e di altro.
Accarezzavo il volto di Laura, il prof la pancia molto delicatamente. Lei era perfettamente a suo agio, nessun tremore , nessuna ansia
Entrammo nell’ argomento sesso
P: ma mi pare di capire che tu Antonio hai detto che Laura è sempre vergine?
A: si esatto, e le sue amiche gli hanno detto di approfittare della gita per farlo, ma io so che deve avere il controllo dal ginecologo subito dopo la gita. Se poi la ginecologa lo dice alla madre?
P: io ti consiglio di aspettare dopo la gita.
Ma lo sai che io non ho mai visto una vagina vergine?
A: che dici Laura, la facciamo vedere al prof?
Laura si ammutolì di colpo e si girò prona verso di noi.
Cercava una volta con insistenza i nostri cazzi, ma da come segava capii’ subito che non era ansia ma voglia.
Poi per primo scelse me e affondò la sua bocca sul mio uccello.
Notai che quando aveva voglia, era molto più aggressiva, andava più in profondità con la bocca e succhiava in modo incredibile la cappella usando molto velocemente la lingua.
Quando invece era ansia si soffermava sulla prima parte della cappella succhiando delicatamente e usando la lingua con più parsimonia
Forse la situazione d’intimità che si era creata, con baci, carezze e corpi che si toccavano avevano portato Laura in un grado di eccitazione tale, che un gesto più audace o come in questo caso una richiesta un po’ più spinta, facesse scattare in lei una specie d’interruttore della voglia.
A: puoi alzarti un momento Laura?
Quando finalmente era in piedi sul letto, io mi avvicinai al prof e ci togliemmo i boxer
Ci girammo di lato uno accanto all’altro e poi feci sdraiare di nuovo Laura più in basso in mezzo a noi.
I nostri cazzi si toccavano e Laura poteva cingerli con entrambe le mani insieme, le succhiate e le leccate erano veloci per ambedue i cazzi, e poi finalmente quello che avevo immaginato si avverò, cercava di prendere entrambi i cazzi simultaneamente in bocca, ma erano troppi due cazzi per una boccuccia come la sua, allora almeno due porzioni cercava di infilarsi, leccando e succhiando in un solo movimento.
Solo quella scena per me era da venuta instantanea, ma la magia fu spezzata dalla voglia del prof di andare oltre.
Anche il prof aveva capito.
Approfittó di questa sua distrazione, per posizionarsi dietro di lei e di servirsi da solo.
Aprí la fichetta della ragazzina e ci infilò con prepotenza la bocca , leccando avidamente e succhiando tutti i liquidi che stavano uscendo.
Lauretta non aveva nessuna ansia ,ma stava godendo .
Il Prof era immerso e puntava al clitoride
Per un attimo Laura lasciò il mio uccello e apri la bocca senza emettere nessun suono, la testa all’indietro. Godeva tanto
Il professore riuscì a prendere la vaselina dal cassetto, la spalmó per bene sul buchetto del culo di Laura e sulle sue dita e iniziò la preparazione, prima lentamente un dito, girando per far lavorare l’ano, poi passò a due,a quel punto prese un dildo stretto ma di una lunghezza non inferiore a 15 centimetri, lo ricopri di lubrificante, poi lo fece vedere a Laura
P
iccola stella ,se te la senti posso provare a infilare un piccolo dildo, dimmi se per te va bene. Se senti male dimmelo che mi fermo ok?
L: prof mi fido ciecamente di lei.
Il dildo era entrato e il prof lo faceva scorrere abbastanza velocemente
L: mi da un po’ fastidio e mi fa male
P: ne provo un altro piccola
Ne provó altri due di varie forme ma fu tutto inutile, sentiva dolore e iniziava ad essere agitata
A: non è il momento, facciamo un altra volta
E come nella situazione di Michela , lui non ci sentiva, completamente assente.
Aveva il suo obbiettivo ad un passo e voleva concludere il piu velocemente possibile.
Prese la vaselina e un altro lubrificante e inondò ancora il buchetto e l’interno di Laura e poi se lo mise sulla sua fava.
Se i dildi più piccoli avevano fallito non poteva certo riuscire una fava con una cappella così grossa. Laura non era ancora pronta per quella esperienza e il suo rifiuto insieme al dolore avevano portato a far contrarre quel buchino.
Il prof non era più calmo e stava spingendo ad oltranza per far entrare il suo cazzo dentro.
Laura fece una prima smorfia marcata di dolore, ma lui continuò
L: prof fa maleeeee
Vedevo che continuava, allora mi sporsi per capire a che punto era entrato.
La cappella stava entrando nella sua quasi totalità nella corona anale.
Ancora un poco e gli avrebbe rotto il culo.
Laura cacciò un urlo, ma il Prof continuava.
A: prof smetta.
Niente
A: prof la smetta subitooooo
Non rispondeva
A: professoreeeeeeeee !!!!
Urlai anche io e lo spinsi all’indietro.
Per la prima volta da quando lo avevo conosciuto, aveva perso completamente la testa. Non era più lucido.
Aver avuto davanti Laura, che era una delle sue preferite e non potendo far avverare il sul sogno di sodomizzarla nella stessa notte, gli aveva offuscato la mente. Non sentiva la mia voce e nemmeno i lamenti di Laurina.
Per lui in quel momento c’era solo quel buco da sfondare e il suo cazzo.
Solo allora dopo la spinta mi guardò e ritornò in se.
P: scusate scusate, Laura, scusami se puoi.
Ora mi vesto e ritorno,nel mio letto.
L: la scuso prof, mi dispiace, ma mi sta facendo male sotto
P: Scusami Antonio a domani
Cercai tra le valigie del prof una crema lenitiva che avevo intravisto.
Misi l’acqua nel bidet e lo feci a Laura.
Fui estremamente delicato nelle sue parti intime e poi gli misi la crema sperando di affievolire quel dolore
L: grazie Antonio per tutto quello che fai per me. Non ho voglia di ritornare nella mia stanza. Posso dormire qui da te ?
A: Certo Laura per me va bene
Mi abbracciava stretto con mani e gambe e aveva a la testa poggiata sulla mia spalla
L: nessuno si era mai preso cura di me così.
D’ora in avanti farò tutto quello che vuoi, sono tua.
Ci baciammo intensamente.
E mentre mi stavo addormentando, pensai a due cose, la prima, quanto sono pericolosi gli istinti sessuali. Il professore, un uomo di una metodica incredible, così controllato e organizzato in ogni sua attività , aveva perso il controllo.
La seconda è che aveva ragione lui. Avevo trattato Laura con gentilezza estrema e lei era pronta a darmi tutto quello che volevo