Esperienza reale La cugina appena maggiorenne

Ho tanti episodi in ballo da raccontare. Quale volete per primi? Max 2 risposte


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T

Tanacca71

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CAPITOLO: SPALLE AL MURO

Arrivammo a casa

Lei distrutta, io assonnato

Ci facemmo un doccia insieme per togliere le scorie di quella nottata

Ci abbracciamo e ci baciammo tantissimo

Sembrava essere ritornata all’inizi della nostra storia

Continuava a ripetermi ti amo

L’avrà detto trenta volte, come i cazzi che prese poco prima

Poi appena toccò il letto crollò

Io ci misi molto di più ad addormentarmi

Le grandi emozioni anche contrastanti della nottata mi riempirono di adrenalina

Non era facile spegnere la luce e dormire

Avevo un elenco di cose da fare e discutere durante la settimana

Pensai che ero stato uno stronzo e per colpa della mia depravazione mi ritrovai in quella situazione

Se mi facevo una montagna di pippe sulla cugina forse non sarei stato così incasinato

Non avrei conosciuto il professore, ne Laura e ne Simona , non avrei frequentato ville del cazzo e avrei sempre un fedele amico come Fabio

Avrei continuato ad avere le mie storie normali e avrei tirato dritto per la mia strada

E mi buttai giù a dormire

Cinque minuti ed ero di nuovo sveglio

E chi lo dice che sarebbe andata davvero cosi

La cugina era infatuata di me.

Si sarebbe svegliata forse qualche anno dopo e mi avrebbe abbordato lei

Lei e Simona erano grandi amiche

A Simona piacevo,magari ci scappava qualcosa anche con lei

Altri cinque minuti di sonno

E accesi di nuovo la luce

Però il professore le avrebbe abbordate sicuramente

Certo con la cugina e Laura io l’ho facilitato

Ma conoscendolo avrebbe escogitato qualcosa per conto suo

E magari anche peggio

Crollai, per poi svegliarmi di colpo con un gran mal di testa

Pensai di aver dormito ore

Cazzo, erano passati dieci minuti al massimo

Cosa mi sta succedendo?

Basta ! Voglio dormire!

Ora mi faccio coccolare da Laura

La presi da dietro e l’abbracciai

Borbottó qualcosa

Ma non si svegliò

In quella nuova casa con un freddo cane, senza tv, senza un libro da leggere.

Mi sarei trasferito definitivamente forse in un paio di settimane

Ma mi ero sganciato fin da subito per non sentir le prediche dei miei

Insomma, sembrava che il destino avesse preparato quella giornata, per farmi obbligatoriamente pensare a il casino che avevo combinato



Per non farmi mancare niente mi venne a mente Giada

Madonna quanto la desideravo

Potevo sentire il suo odore

L’avrei rivista sicuramente a pranzo dal prof

E quasi sicuramente me l’avrebbe offerta, ma non gli avrei mai dato Laura

Già Laura, se poche ore prima ero convinto di lasciarla, dopo il discorso non ne ero così sicuro

Se riesco a strappare Michela e Giada al prof e tenermi Laura senza averla fatta scopare al prof, la vendetta sarebbe completa

Ero in difficoltà con due ragazze , immaginate con tre

Quante volte dovevo scopare al giorno?

Laura non si sarebbe accontentata di una scopata

E quando incontri una nuova ragazza non lo fai il bis?

Con Giada avrei fatto il tris di sicuro

Poi mettiamoci la cugina… peccato che non fosse stato ancora inventato il viagra

Ah dimenticavo, Sonia

Non avrei rinunciato a quelle tette immense

Mi volevano tutti i giorni

Non se ne parla

Una botta e via è già gestibile

Sperando di non fare come il proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe”

Dimentico qualcosa?

Si

La prostituzione

Quella era roba seria

Lo avvertì il professore quest’estate, “ se fai entrare Michela nel giro sgancio l’atomica”

Ma l’atomica non si sgancia mai

Solo quando sei alla frutta e disperato, ma forse nemmeno in quel contesto

E io non ero alla frutta e nemmeno disperato

Avrei sicuramente agito contro il prof

Ormai stava giocando a carte scoperte



Finalmente mi addormentai

Quando mi svegliai finalmente era quasi l’ora di cena

Avevo ancora un oretta di tempo per prepararmi ed andare a casa della cugina

Mi girai e trovai Laura che mi osservava con un sorriso stampato in faccia

A: buongiorno piccola

L: buongiorno amore

A: é un buongiorno vero?

L: decisamente

Il più bell’ultimo dell’anno della mia vita

A: l’altro anno cosa hai fatto?

L: tombola con i parenti

A: credo che anche stanotte hai fatto tombola.

L: ho giocato a tutto e ho vinto

A: non ho mai dubitato delle tue abilità, ma non pensavo che tu potesse resistere all’ultimo assalto

L: lo pensavo anche io.

Ma è stata la ciliegina sulla torta

A: direi tre ciliegione

L: Madonna, erano immensi e durissimi

Mi hanno venire più volte

A: Penso che hai fatto il record

L: si è se ci penso mi viene ancora voglia

A: sei davvero incontenibile, ma non ti bastano quelli che hai preso oggi?

L: si mi bastano. È stato il mio sogno ma c’è stata tanta quantità a discapito della qualità

A: ah ora sei anche un intenditrice di cazzi?

L: ne ho visti un po’, che dici

Ma cerco di spiegarmi meglio

Tanti di quei ragazzi avevano dei cazzetti oppure grossi ma non è stata una gran scopata

Invece se fossero stati come i tre ragazzi finali sarebbe stata tutt’altra musica

A: ah per cui vorresti organizzare una cosa simile con tutti i neri con il cazzo enorme e che sappiano scopare?

L: non importa che siano neri, ma che sappiano scompare si, è perché no, se lo hanno bello grosso è meglio

Rise a crepapelle.

L: voglio solo te, è stato bello ma ora mi voglio godere te

A: sei inarrestabile

Devo dire che in quell’istante mi balenò l’idea di farle fare l’incontri che voleva per poi avere un ritorno personale

Mi spiego meglio

Le poche volte che frequentavo le ville, si, c’erano state l’occasioni ma mai come quando portai Laura

Sembrava che le donne fossero più attratte se stavi con qualcuno.

Specialmente se stavi con un gran troietta

Chissà cosa vedevano in più

Ma poi ritornai sui miei passi

Non volevo più frequentare nessun posto così



A: per non parlare del quantitativo di sborrate che ti sei presa.

Non avrai problemi di brufoli per anni

Anche lì hai delle preferenze?

L: si, tantissimi l’avevano amarissimo

Credo che d’ora in avanti solo tu potrai venirmi in bocca

A: ah, per cui hai intenzione di avere altri incontri e farti così schizzare in faccia?

L: sarebbe bello, magari ogni tanto organizzare qualcosa

A: allora sei una furbona, lo vedi che vorresti fare altro?

L: Ma anche tu ho visto che ci hai dato

A: Ma quando?

L: durante lo spettacolo con la ragazza del professore

A: hai avuto anche il tempo di guardarmi?

L: a me non sfugge nulla

A: che ne pensi?

L: é bellissima. Da leccarla tutta

A: non pensavo che tu fossi attratta dalle donne. Pensavo che quella con Simona fosse solo una parentesi

L: non lo pensavo nemmeno io.

Poi però Simona mi faceva stare bene.

Come me la leccava lei, non la lecca nessun altro. Nemmeno te

A: ah grazie

L: non te la prendere. Forse perché è una donna e sa tutti i segreti della mia fichetta

A: non mi sembrava che tu stessi male quando te la leccavo io

L: che c’entra.

Io sto benissimo quando lo fai.

Sono presa, perché ti amo e perché so che dopo mi scoperai alla grande.

Ci sono dettagli da migliorare tutto qui

A: Cosa ti dico io sempre ”aiutami a farti godere”. Allora vuol dire che sei una studentessa indisciplinata

L: si, giuro che la prossima volta ti svelerò i miei segretucci.

Ma non è colpa tua, anzi, forse è mia.

È che ho tanta voglia del tuo uccello, di sentirlo dentro di me che non mi sono mai soffermata al dettaglio.

A: cazzo, mi è venuta voglia di leccartela

L: mi è venuta voglia anche a me a parlarne



Mi dilettai in una leccata prolungata

Laura mi guidava passo passo nei suoi più reconditi segretucci

Devo dire che in questi mesi pensavo di aver fatto un ottimo lavoro

Non si lamentava mai

Ma invece deve aver scoperto con Simona punti della sua sessualità nascosti

Fu un esperienza incredibile

L: amore sto godendo tantissimo, vieni ti prego, scopami subito

A: vorrei stazionare ancora qui con te

L: non ora amore, sono prontissima

Facemmo l’amore

Era un Diesel

Lenta a carburare inizialmente e poi non la fermavi più

Come affermato poco prima, mi fece arrivare in bocca

Gustandoselo a più riprese



Era il momento di accompagnarla a casa e di fare rotta verso Michela

Non eravamo in tanti come a Natale

Una decina in tutto

Chiesi alla zia dove fosse Michela

A: un capodanno di merda Antonio

È stata tutta la serata di ieri e oggi con il broncio, perché non è andata via con il professore

Ma non riesce ancora a capire che quando i genitori sono malati bisogna andare

A: hai perfettamente ragione zia

Ma dove sta adesso?

Z: in camera sua

Guarda se riesci a parlare con lei



La scusa dei genitori malati



Apri la porta lentamente

Michela era sempre a letto

Ascoltava lo Walkman e un fazzoletto di carta in mano

Era girata di spalle e non mi sentì arrivare

Alzai leggermente il lenzuolo di lato

Mi accorsi che si era addormentata

Teneva il pigiama di sopra ma niente sotto, nemmeno le mutande

Alla vista di quelle mele mi venne duro

Ritornai verso la porta e la chiusi a chiave

Poi mi spogliai e mi infilai pian piano accanto a lei

Il letto era una piazza e mezzo

Michela era sul bordo opposto

Doveva dormire bene

Non mi senti entrare nel letto

Sembravo un pischello alle prime armi

Il respiro era corto

Appoggiai il cazzo sulla mela

Mi feci più audace e spostai la chiappa alla ricerca della fica

In quella posizione era leggermente aperta

Mi appoggiai con il cazzo inumidito e iniziai un lento strascicamento

Cercai di entrare ma non riuscì

Troppo poco lubrificata

Il cazzo era puntato su quella patatina tanto desiderata

Michela si svegliò di soprassalto

Stava per cacciare un urlo ma con la mano li tappai la bocca

Lo spavento nei suoi occhi si affievolì

Cerco di respingermi una volta ma la bloccai

Provò a dimenarsi ancora

Ma non cedetti e spinsi il cazzo ancora più a contatto con l’apertura

Iniziai a baciare leggermente il suo collo

Le mie mani esplorarono il suo petto fino ad arrivare alle tette

E come per magia dopo pochissimo la sua fica si riempi di umori e mi fece entrare

All’unisono facemmo un gran sospiro

Michela con la mano destra sulla mia chiappa mi invitava ad entrare sempre di più

Nessuno dei due parlava

Allora iniziai io

A: quanto mi sei mancata cuginetta

M: ora mi racconti cosa ha fatto quello stronzo del mio amore, voglio sapere tutto

A: sei proprio sicura?

M: si cuginetto

A: il tuo amore ha una ragazza da molto più tempo di te

Si chiama Giada, ha un paio d’anni più di te

M: é bella ?

A: certo che è bella

M: più bella di me?

A: siete due bellezze diverse, siete entrambe belle



Intanto mentre rispondevo stavo scopando con lei

M: ci hai scopato?

A: no, l’ha scopata per bene il prof però

A quella frase Michela mi conficcò quasi le unghie sulle chiappe

La fermai, aumentando il ritmo dentro di lei

M: che fa di lavoro questa troia?

A: non lo so che fa, ma non la troia.

Questo è un ramo che ti compete vero? La troia?

La presi per i capelli e la tirai a me

A: ti sei messa a fare la troia per il professore.

Lui cosa fa, non ti fa mancare niente?

I proventi dovevano venire dal negozio e non dalle marchette tue

Complimenti davvero

M: non è come pensi

Ma ora lo affronto e lo ammazzo di botte quello stronzo

E farò la stessa cosa a lei

Si è preso anche una settimana in più di ferie a lavoro, appena torno lo ammazzo

A: te non fai un cazzo, te ne stai buona.

Io ho un piano

Stanotte mi sono preso una rivincita incredibile verso quella merda.

La prossima settimana sono invitato in casa loro.

Vediamo che cosa succede

M: il prof abita da solo

A: tu sbagli, dormono insieme e scopano insieme nella sua casa.

Ti ha mai invitato a dormire da lui?

M:No, mai

A: e quando stavate fuori anche la notte per lavoro?

M: si dormiva in albergo

A: e non ti sei chiesta perché non ti invitava mai a casa sua?

M: si ma…

A: non ti invitava perché c’è Giada

Quante volte sei andata a fare la puttana?

L: Tre volte a settimana

A: ora voglio che tu mi dica tutto o ti giuro ti sputtano per bene

Ma non lo farò io personalmente, farò in modo che lo sappiano gli zii senza che io venga coinvolto.

E sarà peggio

A: come è iniziato?

M: andavamo a far serate nelle ville

Il prof ha ricevuto delle proposte da alcune persone

Mi ha detto che era in difficoltà per comprare la casa sopra in negozio

Che lo faceva per noi

Nel magazzino c’è un letto di fortuna

I clienti prima si mettono d’accordo con il prof

Poi passano in negozio e mi consegnano un tagliando.

Così capisco che è un cliente particolare e lo porto con me

A: per quanto tempo va avanti questa cosa?

M: é il primo mese

A: Per cui hai avuto dodici clienti finora

Michela non rispose

Io mi alzai e mi rivestì

Non era più eccitante sentirla in queste condizioni

A: rispondimi

M: sei, sette clienti per tre giorni a settimana

Poi abbassò la testa

Vidi all’improvviso tutta la sua vergogna

Era celata fintanto qualcuno l’avesse fatta confessare

La presi e la feci rivestire

A: ora ti dico io cosa devi fare

Domani parli con mamma e papà

Li dici che non vuoi più lavorare da lui.

Io parlo con papà mio che convincerà i tuoi

M: non dire a zio di questa cosa, sto male

A: ci dovevi pensare prima, ma non entrerò nel merito

Ti facciamo lavorare in videoteca da noi

Tanto il socio di papà non ha più voglia.

Invece di prendere gente nuova, vieni tu a lavorare da noi



Crollò in ginocchio in un pianto a dirotto

E mi abbracciò

Cercai di calmarla

Ma era inutile

I nervi saltarono

Quasi svenne

Non volevo che parlasse in quel momento

Me per lei era importante sfogarsi

Era difficile a volte capire cosa stava dicendo

Ero un misto pianto e singhiozzi



M: io l’amavo, ma aveva un altra, non ci posso credere

Ho fatto tutto per lui

Volevo staccarmi dai miei

Ho visto in lui un opportunità

Mi ha plagiato

Non volevo prostituirmi, ma mi diceva che era per i primi tempi, per il nostro nido d’amore

Alcuni clienti mi facevano schifo

Erano vecchi e bavosi

Sporchi e puzzavano

Dopo la seconda settimana mi veniva il voltastomaco

Chiesi se potevamo interrompere

Il prof mi disse che dovevo resistere e che poi mi ci sarei abituata

Che avrebbe scelto dei clienti migliori

Invece peggiorarono

Erano anche violenti

A: ma perché non sei venuta da me a dirmelo

M:perché ti conosco, lo avresti ammazzato di botte. E poi ho paura che lo venga a sapere mamma e papà

E in fondo io speravo che potesse capire, cambiare

Che i soldi bastassero



La feci calmare

Per un tempo interminabile rimanemmo abbracciati sul pavimento

Quando si calmò, la mandai a fare una doccia per essere presentabile per la serata



Feci finta di niente

Vidi Michela più serena

Si era tolta un macigno dallo stomaco

Ero felice per questo

Ma il mio cuore era ricolmo di dolore e odio



Avevo tre scelte ben precise

Andare a spaccare il culo a quel maledetto figlio di puttana

Oppure denunciare l’accaduto.

Ma così la cugina si sarebbe esposta e non volevo in nessun modo coinvolgerla

La terza opzione era stare al gioco del prof e andare a vedere il bluff

Con il vantaggio di sapere esattamente che carte aveva in mano.

Avevo già Michela e lui non lo sapeva.

Li volevo togliere anche Giada e ogni pelo del culo

Ma senza scoprire le mie carte

Sarebbe stata una settimana decisiva
 

sormarco

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CAPITOLO: SPALLE AL MURO

Arrivammo a casa

Lei distrutta, io assonnato

Ci facemmo un doccia insieme per togliere le scorie di quella nottata

Ci abbracciamo e ci baciammo tantissimo

Sembrava essere ritornata all’inizi della nostra storia

Continuava a ripetermi ti amo

L’avrà detto trenta volte, come i cazzi che prese poco prima

Poi appena toccò il letto crollò

Io ci misi molto di più ad addormentarmi

Le grandi emozioni anche contrastanti della nottata mi riempirono di adrenalina

Non era facile spegnere la luce e dormire

Avevo un elenco di cose da fare e discutere durante la settimana

Pensai che ero stato uno stronzo e per colpa della mia depravazione mi ritrovai in quella situazione

Se mi facevo una montagna di pippe sulla cugina forse non sarei stato così incasinato

Non avrei conosciuto il professore, ne Laura e ne Simona , non avrei frequentato ville del cazzo e avrei sempre un fedele amico come Fabio

Avrei continuato ad avere le mie storie normali e avrei tirato dritto per la mia strada

E mi buttai giù a dormire

Cinque minuti ed ero di nuovo sveglio

E chi lo dice che sarebbe andata davvero cosi

La cugina era infatuata di me.

Si sarebbe svegliata forse qualche anno dopo e mi avrebbe abbordato lei

Lei e Simona erano grandi amiche

A Simona piacevo,magari ci scappava qualcosa anche con lei

Altri cinque minuti di sonno

E accesi di nuovo la luce

Però il professore le avrebbe abbordate sicuramente

Certo con la cugina e Laura io l’ho facilitato

Ma conoscendolo avrebbe escogitato qualcosa per conto suo

E magari anche peggio

Crollai, per poi svegliarmi di colpo con un gran mal di testa

Pensai di aver dormito ore

Cazzo, erano passati dieci minuti al massimo

Cosa mi sta succedendo?

Basta ! Voglio dormire!

Ora mi faccio coccolare da Laura

La presi da dietro e l’abbracciai

Borbottó qualcosa

Ma non si svegliò

In quella nuova casa con un freddo cane, senza tv, senza un libro da leggere.

Mi sarei trasferito definitivamente forse in un paio di settimane

Ma mi ero sganciato fin da subito per non sentir le prediche dei miei

Insomma, sembrava che il destino avesse preparato quella giornata, per farmi obbligatoriamente pensare a il casino che avevo combinato



Per non farmi mancare niente mi venne a mente Giada

Madonna quanto la desideravo

Potevo sentire il suo odore

L’avrei rivista sicuramente a pranzo dal prof

E quasi sicuramente me l’avrebbe offerta, ma non gli avrei mai dato Laura

Già Laura, se poche ore prima ero convinto di lasciarla, dopo il discorso non ne ero così sicuro

Se riesco a strappare Michela e Giada al prof e tenermi Laura senza averla fatta scopare al prof, la vendetta sarebbe completa

Ero in difficoltà con due ragazze , immaginate con tre

Quante volte dovevo scopare al giorno?

Laura non si sarebbe accontentata di una scopata

E quando incontri una nuova ragazza non lo fai il bis?

Con Giada avrei fatto il tris di sicuro

Poi mettiamoci la cugina… peccato che non fosse stato ancora inventato il viagra

Ah dimenticavo, Sonia

Non avrei rinunciato a quelle tette immense

Mi volevano tutti i giorni

Non se ne parla

Una botta e via è già gestibile

Sperando di non fare come il proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe”

Dimentico qualcosa?

Si

La prostituzione

Quella era roba seria

Lo avvertì il professore quest’estate, “ se fai entrare Michela nel giro sgancio l’atomica”

Ma l’atomica non si sgancia mai

Solo quando sei alla frutta e disperato, ma forse nemmeno in quel contesto

E io non ero alla frutta e nemmeno disperato

Avrei sicuramente agito contro il prof

Ormai stava giocando a carte scoperte



Finalmente mi addormentai

Quando mi svegliai finalmente era quasi l’ora di cena

Avevo ancora un oretta di tempo per prepararmi ed andare a casa della cugina

Mi girai e trovai Laura che mi osservava con un sorriso stampato in faccia

A: buongiorno piccola

L: buongiorno amore

A: é un buongiorno vero?

L: decisamente

Il più bell’ultimo dell’anno della mia vita

A: l’altro anno cosa hai fatto?

L: tombola con i parenti

A: credo che anche stanotte hai fatto tombola.

L: ho giocato a tutto e ho vinto

A: non ho mai dubitato delle tue abilità, ma non pensavo che tu potesse resistere all’ultimo assalto

L: lo pensavo anche io.

Ma è stata la ciliegina sulla torta

A: direi tre ciliegione

L: Madonna, erano immensi e durissimi

Mi hanno venire più volte

A: Penso che hai fatto il record

L: si è se ci penso mi viene ancora voglia

A: sei davvero incontenibile, ma non ti bastano quelli che hai preso oggi?

L: si mi bastano. È stato il mio sogno ma c’è stata tanta quantità a discapito della qualità

A: ah ora sei anche un intenditrice di cazzi?

L: ne ho visti un po’, che dici

Ma cerco di spiegarmi meglio

Tanti di quei ragazzi avevano dei cazzetti oppure grossi ma non è stata una gran scopata

Invece se fossero stati come i tre ragazzi finali sarebbe stata tutt’altra musica

A: ah per cui vorresti organizzare una cosa simile con tutti i neri con il cazzo enorme e che sappiano scopare?

L: non importa che siano neri, ma che sappiano scompare si, è perché no, se lo hanno bello grosso è meglio

Rise a crepapelle.

L: voglio solo te, è stato bello ma ora mi voglio godere te

A: sei inarrestabile

Devo dire che in quell’istante mi balenò l’idea di farle fare l’incontri che voleva per poi avere un ritorno personale

Mi spiego meglio

Le poche volte che frequentavo le ville, si, c’erano state l’occasioni ma mai come quando portai Laura

Sembrava che le donne fossero più attratte se stavi con qualcuno.

Specialmente se stavi con un gran troietta

Chissà cosa vedevano in più

Ma poi ritornai sui miei passi

Non volevo più frequentare nessun posto così



A: per non parlare del quantitativo di sborrate che ti sei presa.

Non avrai problemi di brufoli per anni

Anche lì hai delle preferenze?

L: si, tantissimi l’avevano amarissimo

Credo che d’ora in avanti solo tu potrai venirmi in bocca

A: ah, per cui hai intenzione di avere altri incontri e farti così schizzare in faccia?

L: sarebbe bello, magari ogni tanto organizzare qualcosa

A: allora sei una furbona, lo vedi che vorresti fare altro?

L: Ma anche tu ho visto che ci hai dato

A: Ma quando?

L: durante lo spettacolo con la ragazza del professore

A: hai avuto anche il tempo di guardarmi?

L: a me non sfugge nulla

A: che ne pensi?

L: é bellissima. Da leccarla tutta

A: non pensavo che tu fossi attratta dalle donne. Pensavo che quella con Simona fosse solo una parentesi

L: non lo pensavo nemmeno io.

Poi però Simona mi faceva stare bene.

Come me la leccava lei, non la lecca nessun altro. Nemmeno te

A: ah grazie

L: non te la prendere. Forse perché è una donna e sa tutti i segreti della mia fichetta

A: non mi sembrava che tu stessi male quando te la leccavo io

L: che c’entra.

Io sto benissimo quando lo fai.

Sono presa, perché ti amo e perché so che dopo mi scoperai alla grande.

Ci sono dettagli da migliorare tutto qui

A: Cosa ti dico io sempre ”aiutami a farti godere”. Allora vuol dire che sei una studentessa indisciplinata

L: si, giuro che la prossima volta ti svelerò i miei segretucci.

Ma non è colpa tua, anzi, forse è mia.

È che ho tanta voglia del tuo uccello, di sentirlo dentro di me che non mi sono mai soffermata al dettaglio.

A: cazzo, mi è venuta voglia di leccartela

L: mi è venuta voglia anche a me a parlarne



Mi dilettai in una leccata prolungata

Laura mi guidava passo passo nei suoi più reconditi segretucci

Devo dire che in questi mesi pensavo di aver fatto un ottimo lavoro

Non si lamentava mai

Ma invece deve aver scoperto con Simona punti della sua sessualità nascosti

Fu un esperienza incredibile

L: amore sto godendo tantissimo, vieni ti prego, scopami subito

A: vorrei stazionare ancora qui con te

L: non ora amore, sono prontissima

Facemmo l’amore

Era un Diesel

Lenta a carburare inizialmente e poi non la fermavi più

Come affermato poco prima, mi fece arrivare in bocca

Gustandoselo a più riprese



Era il momento di accompagnarla a casa e di fare rotta verso Michela

Non eravamo in tanti come a Natale

Una decina in tutto

Chiesi alla zia dove fosse Michela

A: un capodanno di merda Antonio

È stata tutta la serata di ieri e oggi con il broncio, perché non è andata via con il professore

Ma non riesce ancora a capire che quando i genitori sono malati bisogna andare

A: hai perfettamente ragione zia

Ma dove sta adesso?

Z: in camera sua

Guarda se riesci a parlare con lei



La scusa dei genitori malati



Apri la porta lentamente

Michela era sempre a letto

Ascoltava lo Walkman e un fazzoletto di carta in mano

Era girata di spalle e non mi sentì arrivare

Alzai leggermente il lenzuolo di lato

Mi accorsi che si era addormentata

Teneva il pigiama di sopra ma niente sotto, nemmeno le mutande

Alla vista di quelle mele mi venne duro

Ritornai verso la porta e la chiusi a chiave

Poi mi spogliai e mi infilai pian piano accanto a lei

Il letto era una piazza e mezzo

Michela era sul bordo opposto

Doveva dormire bene

Non mi senti entrare nel letto

Sembravo un pischello alle prime armi

Il respiro era corto

Appoggiai il cazzo sulla mela

Mi feci più audace e spostai la chiappa alla ricerca della fica

In quella posizione era leggermente aperta

Mi appoggiai con il cazzo inumidito e iniziai un lento strascicamento

Cercai di entrare ma non riuscì

Troppo poco lubrificata

Il cazzo era puntato su quella patatina tanto desiderata

Michela si svegliò di soprassalto

Stava per cacciare un urlo ma con la mano li tappai la bocca

Lo spavento nei suoi occhi si affievolì

Cerco di respingermi una volta ma la bloccai

Provò a dimenarsi ancora

Ma non cedetti e spinsi il cazzo ancora più a contatto con l’apertura

Iniziai a baciare leggermente il suo collo

Le mie mani esplorarono il suo petto fino ad arrivare alle tette

E come per magia dopo pochissimo la sua fica si riempi di umori e mi fece entrare

All’unisono facemmo un gran sospiro

Michela con la mano destra sulla mia chiappa mi invitava ad entrare sempre di più

Nessuno dei due parlava

Allora iniziai io

A: quanto mi sei mancata cuginetta

M: ora mi racconti cosa ha fatto quello stronzo del mio amore, voglio sapere tutto

A: sei proprio sicura?

M: si cuginetto

A: il tuo amore ha una ragazza da molto più tempo di te

Si chiama Giada, ha un paio d’anni più di te

M: é bella ?

A: certo che è bella

M: più bella di me?

A: siete due bellezze diverse, siete entrambe belle



Intanto mentre rispondevo stavo scopando con lei

M: ci hai scopato?

A: no, l’ha scopata per bene il prof però

A quella frase Michela mi conficcò quasi le unghie sulle chiappe

La fermai, aumentando il ritmo dentro di lei

M: che fa di lavoro questa troia?

A: non lo so che fa, ma non la troia.

Questo è un ramo che ti compete vero? La troia?

La presi per i capelli e la tirai a me

A: ti sei messa a fare la troia per il professore.

Lui cosa fa, non ti fa mancare niente?

I proventi dovevano venire dal negozio e non dalle marchette tue

Complimenti davvero

M: non è come pensi

Ma ora lo affronto e lo ammazzo di botte quello stronzo

E farò la stessa cosa a lei

Si è preso anche una settimana in più di ferie a lavoro, appena torno lo ammazzo

A: te non fai un cazzo, te ne stai buona.

Io ho un piano

Stanotte mi sono preso una rivincita incredibile verso quella merda.

La prossima settimana sono invitato in casa loro.

Vediamo che cosa succede

M: il prof abita da solo

A: tu sbagli, dormono insieme e scopano insieme nella sua casa.

Ti ha mai invitato a dormire da lui?

M:No, mai

A: e quando stavate fuori anche la notte per lavoro?

M: si dormiva in albergo

A: e non ti sei chiesta perché non ti invitava mai a casa sua?

M: si ma…

A: non ti invitava perché c’è Giada

Quante volte sei andata a fare la puttana?

L: Tre volte a settimana

A: ora voglio che tu mi dica tutto o ti giuro ti sputtano per bene

Ma non lo farò io personalmente, farò in modo che lo sappiano gli zii senza che io venga coinvolto.

E sarà peggio

A: come è iniziato?

M: andavamo a far serate nelle ville

Il prof ha ricevuto delle proposte da alcune persone

Mi ha detto che era in difficoltà per comprare la casa sopra in negozio

Che lo faceva per noi

Nel magazzino c’è un letto di fortuna

I clienti prima si mettono d’accordo con il prof

Poi passano in negozio e mi consegnano un tagliando.

Così capisco che è un cliente particolare e lo porto con me

A: per quanto tempo va avanti questa cosa?

M: é il primo mese

A: Per cui hai avuto dodici clienti finora

Michela non rispose

Io mi alzai e mi rivestì

Non era più eccitante sentirla in queste condizioni

A: rispondimi

M: sei, sette clienti per tre giorni a settimana

Poi abbassò la testa

Vidi all’improvviso tutta la sua vergogna

Era celata fintanto qualcuno l’avesse fatta confessare

La presi e la feci rivestire

A: ora ti dico io cosa devi fare

Domani parli con mamma e papà

Li dici che non vuoi più lavorare da lui.

Io parlo con papà mio che convincerà i tuoi

M: non dire a zio di questa cosa, sto male

A: ci dovevi pensare prima, ma non entrerò nel merito

Ti facciamo lavorare in videoteca da noi

Tanto il socio di papà non ha più voglia.

Invece di prendere gente nuova, vieni tu a lavorare da noi



Crollò in ginocchio in un pianto a dirotto

E mi abbracciò

Cercai di calmarla

Ma era inutile

I nervi saltarono

Quasi svenne

Non volevo che parlasse in quel momento

Me per lei era importante sfogarsi

Era difficile a volte capire cosa stava dicendo

Ero un misto pianto e singhiozzi



M: io l’amavo, ma aveva un altra, non ci posso credere

Ho fatto tutto per lui

Volevo staccarmi dai miei

Ho visto in lui un opportunità

Mi ha plagiato

Non volevo prostituirmi, ma mi diceva che era per i primi tempi, per il nostro nido d’amore

Alcuni clienti mi facevano schifo

Erano vecchi e bavosi

Sporchi e puzzavano

Dopo la seconda settimana mi veniva il voltastomaco

Chiesi se potevamo interrompere

Il prof mi disse che dovevo resistere e che poi mi ci sarei abituata

Che avrebbe scelto dei clienti migliori

Invece peggiorarono

Erano anche violenti

A: ma perché non sei venuta da me a dirmelo

M:perché ti conosco, lo avresti ammazzato di botte. E poi ho paura che lo venga a sapere mamma e papà

E in fondo io speravo che potesse capire, cambiare

Che i soldi bastassero



La feci calmare

Per un tempo interminabile rimanemmo abbracciati sul pavimento

Quando si calmò, la mandai a fare una doccia per essere presentabile per la serata



Feci finta di niente

Vidi Michela più serena

Si era tolta un macigno dallo stomaco

Ero felice per questo

Ma il mio cuore era ricolmo di dolore e odio



Avevo tre scelte ben precise

Andare a spaccare il culo a quel maledetto figlio di puttana

Oppure denunciare l’accaduto.

Ma così la cugina si sarebbe esposta e non volevo in nessun modo coinvolgerla

La terza opzione era stare al gioco del prof e andare a vedere il bluff

Con il vantaggio di sapere esattamente che carte aveva in mano.

Avevo già Michela e lui non lo sapeva.

Li volevo togliere anche Giada e ogni pelo del culo

Ma senza scoprire le mie carte

Sarebbe stata una settimana decisiva
Sempre più intrigante, adesso Michela spero abbia capito da che parte stare, adesso chi aspetta un'altra settimana?
Una volta che pubblichi il racconto fluisce veloce.
 
OP
T

Tanacca71

Guest
@Tanacca71 ormai siamo alla suspense pure. Purtroppo ora dobbiamo aspettare una settimana...
Io voglio sapere se ti sei scopato Giada e poi la mammina tettona e poi se hai mandato a quel paese Laura e poi e poi e poi...
Io aspetto ma se fai l'inserto infrasettimanale sarebbe bello. :asd:
Non è un periodo facile,ma cercherò di accontentarvi
 

popp

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CAPITOLO: SPALLE AL MURO

Arrivammo a casa

Lei distrutta, io assonnato

Ci facemmo un doccia insieme per togliere le scorie di quella nottata

Ci abbracciamo e ci baciammo tantissimo

Sembrava essere ritornata all’inizi della nostra storia

Continuava a ripetermi ti amo

L’avrà detto trenta volte, come i cazzi che prese poco prima

Poi appena toccò il letto crollò

Io ci misi molto di più ad addormentarmi

Le grandi emozioni anche contrastanti della nottata mi riempirono di adrenalina

Non era facile spegnere la luce e dormire

Avevo un elenco di cose da fare e discutere durante la settimana

Pensai che ero stato uno stronzo e per colpa della mia depravazione mi ritrovai in quella situazione

Se mi facevo una montagna di pippe sulla cugina forse non sarei stato così incasinato

Non avrei conosciuto il professore, ne Laura e ne Simona , non avrei frequentato ville del cazzo e avrei sempre un fedele amico come Fabio

Avrei continuato ad avere le mie storie normali e avrei tirato dritto per la mia strada

E mi buttai giù a dormire

Cinque minuti ed ero di nuovo sveglio

E chi lo dice che sarebbe andata davvero cosi

La cugina era infatuata di me.

Si sarebbe svegliata forse qualche anno dopo e mi avrebbe abbordato lei

Lei e Simona erano grandi amiche

A Simona piacevo,magari ci scappava qualcosa anche con lei

Altri cinque minuti di sonno

E accesi di nuovo la luce

Però il professore le avrebbe abbordate sicuramente

Certo con la cugina e Laura io l’ho facilitato

Ma conoscendolo avrebbe escogitato qualcosa per conto suo

E magari anche peggio

Crollai, per poi svegliarmi di colpo con un gran mal di testa

Pensai di aver dormito ore

Cazzo, erano passati dieci minuti al massimo

Cosa mi sta succedendo?

Basta ! Voglio dormire!

Ora mi faccio coccolare da Laura

La presi da dietro e l’abbracciai

Borbottó qualcosa

Ma non si svegliò

In quella nuova casa con un freddo cane, senza tv, senza un libro da leggere.

Mi sarei trasferito definitivamente forse in un paio di settimane

Ma mi ero sganciato fin da subito per non sentir le prediche dei miei

Insomma, sembrava che il destino avesse preparato quella giornata, per farmi obbligatoriamente pensare a il casino che avevo combinato



Per non farmi mancare niente mi venne a mente Giada

Madonna quanto la desideravo

Potevo sentire il suo odore

L’avrei rivista sicuramente a pranzo dal prof

E quasi sicuramente me l’avrebbe offerta, ma non gli avrei mai dato Laura

Già Laura, se poche ore prima ero convinto di lasciarla, dopo il discorso non ne ero così sicuro

Se riesco a strappare Michela e Giada al prof e tenermi Laura senza averla fatta scopare al prof, la vendetta sarebbe completa

Ero in difficoltà con due ragazze , immaginate con tre

Quante volte dovevo scopare al giorno?

Laura non si sarebbe accontentata di una scopata

E quando incontri una nuova ragazza non lo fai il bis?

Con Giada avrei fatto il tris di sicuro

Poi mettiamoci la cugina… peccato che non fosse stato ancora inventato il viagra

Ah dimenticavo, Sonia

Non avrei rinunciato a quelle tette immense

Mi volevano tutti i giorni

Non se ne parla

Una botta e via è già gestibile

Sperando di non fare come il proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe”

Dimentico qualcosa?

Si

La prostituzione

Quella era roba seria

Lo avvertì il professore quest’estate, “ se fai entrare Michela nel giro sgancio l’atomica”

Ma l’atomica non si sgancia mai

Solo quando sei alla frutta e disperato, ma forse nemmeno in quel contesto

E io non ero alla frutta e nemmeno disperato

Avrei sicuramente agito contro il prof

Ormai stava giocando a carte scoperte



Finalmente mi addormentai

Quando mi svegliai finalmente era quasi l’ora di cena

Avevo ancora un oretta di tempo per prepararmi ed andare a casa della cugina

Mi girai e trovai Laura che mi osservava con un sorriso stampato in faccia

A: buongiorno piccola

L: buongiorno amore

A: é un buongiorno vero?

L: decisamente

Il più bell’ultimo dell’anno della mia vita

A: l’altro anno cosa hai fatto?

L: tombola con i parenti

A: credo che anche stanotte hai fatto tombola.

L: ho giocato a tutto e ho vinto

A: non ho mai dubitato delle tue abilità, ma non pensavo che tu potesse resistere all’ultimo assalto

L: lo pensavo anche io.

Ma è stata la ciliegina sulla torta

A: direi tre ciliegione

L: Madonna, erano immensi e durissimi

Mi hanno venire più volte

A: Penso che hai fatto il record

L: si è se ci penso mi viene ancora voglia

A: sei davvero incontenibile, ma non ti bastano quelli che hai preso oggi?

L: si mi bastano. È stato il mio sogno ma c’è stata tanta quantità a discapito della qualità

A: ah ora sei anche un intenditrice di cazzi?

L: ne ho visti un po’, che dici

Ma cerco di spiegarmi meglio

Tanti di quei ragazzi avevano dei cazzetti oppure grossi ma non è stata una gran scopata

Invece se fossero stati come i tre ragazzi finali sarebbe stata tutt’altra musica

A: ah per cui vorresti organizzare una cosa simile con tutti i neri con il cazzo enorme e che sappiano scopare?

L: non importa che siano neri, ma che sappiano scompare si, è perché no, se lo hanno bello grosso è meglio

Rise a crepapelle.

L: voglio solo te, è stato bello ma ora mi voglio godere te

A: sei inarrestabile

Devo dire che in quell’istante mi balenò l’idea di farle fare l’incontri che voleva per poi avere un ritorno personale

Mi spiego meglio

Le poche volte che frequentavo le ville, si, c’erano state l’occasioni ma mai come quando portai Laura

Sembrava che le donne fossero più attratte se stavi con qualcuno.

Specialmente se stavi con un gran troietta

Chissà cosa vedevano in più

Ma poi ritornai sui miei passi

Non volevo più frequentare nessun posto così



A: per non parlare del quantitativo di sborrate che ti sei presa.

Non avrai problemi di brufoli per anni

Anche lì hai delle preferenze?

L: si, tantissimi l’avevano amarissimo

Credo che d’ora in avanti solo tu potrai venirmi in bocca

A: ah, per cui hai intenzione di avere altri incontri e farti così schizzare in faccia?

L: sarebbe bello, magari ogni tanto organizzare qualcosa

A: allora sei una furbona, lo vedi che vorresti fare altro?

L: Ma anche tu ho visto che ci hai dato

A: Ma quando?

L: durante lo spettacolo con la ragazza del professore

A: hai avuto anche il tempo di guardarmi?

L: a me non sfugge nulla

A: che ne pensi?

L: é bellissima. Da leccarla tutta

A: non pensavo che tu fossi attratta dalle donne. Pensavo che quella con Simona fosse solo una parentesi

L: non lo pensavo nemmeno io.

Poi però Simona mi faceva stare bene.

Come me la leccava lei, non la lecca nessun altro. Nemmeno te

A: ah grazie

L: non te la prendere. Forse perché è una donna e sa tutti i segreti della mia fichetta

A: non mi sembrava che tu stessi male quando te la leccavo io

L: che c’entra.

Io sto benissimo quando lo fai.

Sono presa, perché ti amo e perché so che dopo mi scoperai alla grande.

Ci sono dettagli da migliorare tutto qui

A: Cosa ti dico io sempre ”aiutami a farti godere”. Allora vuol dire che sei una studentessa indisciplinata

L: si, giuro che la prossima volta ti svelerò i miei segretucci.

Ma non è colpa tua, anzi, forse è mia.

È che ho tanta voglia del tuo uccello, di sentirlo dentro di me che non mi sono mai soffermata al dettaglio.

A: cazzo, mi è venuta voglia di leccartela

L: mi è venuta voglia anche a me a parlarne



Mi dilettai in una leccata prolungata

Laura mi guidava passo passo nei suoi più reconditi segretucci

Devo dire che in questi mesi pensavo di aver fatto un ottimo lavoro

Non si lamentava mai

Ma invece deve aver scoperto con Simona punti della sua sessualità nascosti

Fu un esperienza incredibile

L: amore sto godendo tantissimo, vieni ti prego, scopami subito

A: vorrei stazionare ancora qui con te

L: non ora amore, sono prontissima

Facemmo l’amore

Era un Diesel

Lenta a carburare inizialmente e poi non la fermavi più

Come affermato poco prima, mi fece arrivare in bocca

Gustandoselo a più riprese



Era il momento di accompagnarla a casa e di fare rotta verso Michela

Non eravamo in tanti come a Natale

Una decina in tutto

Chiesi alla zia dove fosse Michela

A: un capodanno di merda Antonio

È stata tutta la serata di ieri e oggi con il broncio, perché non è andata via con il professore

Ma non riesce ancora a capire che quando i genitori sono malati bisogna andare

A: hai perfettamente ragione zia

Ma dove sta adesso?

Z: in camera sua

Guarda se riesci a parlare con lei



La scusa dei genitori malati



Apri la porta lentamente

Michela era sempre a letto

Ascoltava lo Walkman e un fazzoletto di carta in mano

Era girata di spalle e non mi sentì arrivare

Alzai leggermente il lenzuolo di lato

Mi accorsi che si era addormentata

Teneva il pigiama di sopra ma niente sotto, nemmeno le mutande

Alla vista di quelle mele mi venne duro

Ritornai verso la porta e la chiusi a chiave

Poi mi spogliai e mi infilai pian piano accanto a lei

Il letto era una piazza e mezzo

Michela era sul bordo opposto

Doveva dormire bene

Non mi senti entrare nel letto

Sembravo un pischello alle prime armi

Il respiro era corto

Appoggiai il cazzo sulla mela

Mi feci più audace e spostai la chiappa alla ricerca della fica

In quella posizione era leggermente aperta

Mi appoggiai con il cazzo inumidito e iniziai un lento strascicamento

Cercai di entrare ma non riuscì

Troppo poco lubrificata

Il cazzo era puntato su quella patatina tanto desiderata

Michela si svegliò di soprassalto

Stava per cacciare un urlo ma con la mano li tappai la bocca

Lo spavento nei suoi occhi si affievolì

Cerco di respingermi una volta ma la bloccai

Provò a dimenarsi ancora

Ma non cedetti e spinsi il cazzo ancora più a contatto con l’apertura

Iniziai a baciare leggermente il suo collo

Le mie mani esplorarono il suo petto fino ad arrivare alle tette

E come per magia dopo pochissimo la sua fica si riempi di umori e mi fece entrare

All’unisono facemmo un gran sospiro

Michela con la mano destra sulla mia chiappa mi invitava ad entrare sempre di più

Nessuno dei due parlava

Allora iniziai io

A: quanto mi sei mancata cuginetta

M: ora mi racconti cosa ha fatto quello stronzo del mio amore, voglio sapere tutto

A: sei proprio sicura?

M: si cuginetto

A: il tuo amore ha una ragazza da molto più tempo di te

Si chiama Giada, ha un paio d’anni più di te

M: é bella ?

A: certo che è bella

M: più bella di me?

A: siete due bellezze diverse, siete entrambe belle



Intanto mentre rispondevo stavo scopando con lei

M: ci hai scopato?

A: no, l’ha scopata per bene il prof però

A quella frase Michela mi conficcò quasi le unghie sulle chiappe

La fermai, aumentando il ritmo dentro di lei

M: che fa di lavoro questa troia?

A: non lo so che fa, ma non la troia.

Questo è un ramo che ti compete vero? La troia?

La presi per i capelli e la tirai a me

A: ti sei messa a fare la troia per il professore.

Lui cosa fa, non ti fa mancare niente?

I proventi dovevano venire dal negozio e non dalle marchette tue

Complimenti davvero

M: non è come pensi

Ma ora lo affronto e lo ammazzo di botte quello stronzo

E farò la stessa cosa a lei

Si è preso anche una settimana in più di ferie a lavoro, appena torno lo ammazzo

A: te non fai un cazzo, te ne stai buona.

Io ho un piano

Stanotte mi sono preso una rivincita incredibile verso quella merda.

La prossima settimana sono invitato in casa loro.

Vediamo che cosa succede

M: il prof abita da solo

A: tu sbagli, dormono insieme e scopano insieme nella sua casa.

Ti ha mai invitato a dormire da lui?

M:No, mai

A: e quando stavate fuori anche la notte per lavoro?

M: si dormiva in albergo

A: e non ti sei chiesta perché non ti invitava mai a casa sua?

M: si ma…

A: non ti invitava perché c’è Giada

Quante volte sei andata a fare la puttana?

L: Tre volte a settimana

A: ora voglio che tu mi dica tutto o ti giuro ti sputtano per bene

Ma non lo farò io personalmente, farò in modo che lo sappiano gli zii senza che io venga coinvolto.

E sarà peggio

A: come è iniziato?

M: andavamo a far serate nelle ville

Il prof ha ricevuto delle proposte da alcune persone

Mi ha detto che era in difficoltà per comprare la casa sopra in negozio

Che lo faceva per noi

Nel magazzino c’è un letto di fortuna

I clienti prima si mettono d’accordo con il prof

Poi passano in negozio e mi consegnano un tagliando.

Così capisco che è un cliente particolare e lo porto con me

A: per quanto tempo va avanti questa cosa?

M: é il primo mese

A: Per cui hai avuto dodici clienti finora

Michela non rispose

Io mi alzai e mi rivestì

Non era più eccitante sentirla in queste condizioni

A: rispondimi

M: sei, sette clienti per tre giorni a settimana

Poi abbassò la testa

Vidi all’improvviso tutta la sua vergogna

Era celata fintanto qualcuno l’avesse fatta confessare

La presi e la feci rivestire

A: ora ti dico io cosa devi fare

Domani parli con mamma e papà

Li dici che non vuoi più lavorare da lui.

Io parlo con papà mio che convincerà i tuoi

M: non dire a zio di questa cosa, sto male

A: ci dovevi pensare prima, ma non entrerò nel merito

Ti facciamo lavorare in videoteca da noi

Tanto il socio di papà non ha più voglia.

Invece di prendere gente nuova, vieni tu a lavorare da noi



Crollò in ginocchio in un pianto a dirotto

E mi abbracciò

Cercai di calmarla

Ma era inutile

I nervi saltarono

Quasi svenne

Non volevo che parlasse in quel momento

Me per lei era importante sfogarsi

Era difficile a volte capire cosa stava dicendo

Ero un misto pianto e singhiozzi



M: io l’amavo, ma aveva un altra, non ci posso credere

Ho fatto tutto per lui

Volevo staccarmi dai miei

Ho visto in lui un opportunità

Mi ha plagiato

Non volevo prostituirmi, ma mi diceva che era per i primi tempi, per il nostro nido d’amore

Alcuni clienti mi facevano schifo

Erano vecchi e bavosi

Sporchi e puzzavano

Dopo la seconda settimana mi veniva il voltastomaco

Chiesi se potevamo interrompere

Il prof mi disse che dovevo resistere e che poi mi ci sarei abituata

Che avrebbe scelto dei clienti migliori

Invece peggiorarono

Erano anche violenti

A: ma perché non sei venuta da me a dirmelo

M:perché ti conosco, lo avresti ammazzato di botte. E poi ho paura che lo venga a sapere mamma e papà

E in fondo io speravo che potesse capire, cambiare

Che i soldi bastassero



La feci calmare

Per un tempo interminabile rimanemmo abbracciati sul pavimento

Quando si calmò, la mandai a fare una doccia per essere presentabile per la serata



Feci finta di niente

Vidi Michela più serena

Si era tolta un macigno dallo stomaco

Ero felice per questo

Ma il mio cuore era ricolmo di dolore e odio



Avevo tre scelte ben precise

Andare a spaccare il culo a quel maledetto figlio di puttana

Oppure denunciare l’accaduto.

Ma così la cugina si sarebbe esposta e non volevo in nessun modo coinvolgerla

La terza opzione era stare al gioco del prof e andare a vedere il bluff

Con il vantaggio di sapere esattamente che carte aveva in mano.

Avevo già Michela e lui non lo sapeva.

Li volevo togliere anche Giada e ogni pelo del culo

Ma senza scoprire le mie carte

Sarebbe stata una settimana decisiva
Allora, per come scrivi....io ti pubblicherei subito......i tuoi racconti sono intriganti.....non vedo l'ora di leggere il seguito.....😍😍😍
 

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CAPITOLO: SPALLE AL MURO

Arrivammo a casa

Lei distrutta, io assonnato

Ci facemmo un doccia insieme per togliere le scorie di quella nottata

Ci abbracciamo e ci baciammo tantissimo

Sembrava essere ritornata all’inizi della nostra storia

Continuava a ripetermi ti amo

L’avrà detto trenta volte, come i cazzi che prese poco prima

Poi appena toccò il letto crollò

Io ci misi molto di più ad addormentarmi

Le grandi emozioni anche contrastanti della nottata mi riempirono di adrenalina

Non era facile spegnere la luce e dormire

Avevo un elenco di cose da fare e discutere durante la settimana

Pensai che ero stato uno stronzo e per colpa della mia depravazione mi ritrovai in quella situazione

Se mi facevo una montagna di pippe sulla cugina forse non sarei stato così incasinato

Non avrei conosciuto il professore, ne Laura e ne Simona , non avrei frequentato ville del cazzo e avrei sempre un fedele amico come Fabio

Avrei continuato ad avere le mie storie normali e avrei tirato dritto per la mia strada

E mi buttai giù a dormire

Cinque minuti ed ero di nuovo sveglio

E chi lo dice che sarebbe andata davvero cosi

La cugina era infatuata di me.

Si sarebbe svegliata forse qualche anno dopo e mi avrebbe abbordato lei

Lei e Simona erano grandi amiche

A Simona piacevo,magari ci scappava qualcosa anche con lei

Altri cinque minuti di sonno

E accesi di nuovo la luce

Però il professore le avrebbe abbordate sicuramente

Certo con la cugina e Laura io l’ho facilitato

Ma conoscendolo avrebbe escogitato qualcosa per conto suo

E magari anche peggio

Crollai, per poi svegliarmi di colpo con un gran mal di testa

Pensai di aver dormito ore

Cazzo, erano passati dieci minuti al massimo

Cosa mi sta succedendo?

Basta ! Voglio dormire!

Ora mi faccio coccolare da Laura

La presi da dietro e l’abbracciai

Borbottó qualcosa

Ma non si svegliò

In quella nuova casa con un freddo cane, senza tv, senza un libro da leggere.

Mi sarei trasferito definitivamente forse in un paio di settimane

Ma mi ero sganciato fin da subito per non sentir le prediche dei miei

Insomma, sembrava che il destino avesse preparato quella giornata, per farmi obbligatoriamente pensare a il casino che avevo combinato



Per non farmi mancare niente mi venne a mente Giada

Madonna quanto la desideravo

Potevo sentire il suo odore

L’avrei rivista sicuramente a pranzo dal prof

E quasi sicuramente me l’avrebbe offerta, ma non gli avrei mai dato Laura

Già Laura, se poche ore prima ero convinto di lasciarla, dopo il discorso non ne ero così sicuro

Se riesco a strappare Michela e Giada al prof e tenermi Laura senza averla fatta scopare al prof, la vendetta sarebbe completa

Ero in difficoltà con due ragazze , immaginate con tre

Quante volte dovevo scopare al giorno?

Laura non si sarebbe accontentata di una scopata

E quando incontri una nuova ragazza non lo fai il bis?

Con Giada avrei fatto il tris di sicuro

Poi mettiamoci la cugina… peccato che non fosse stato ancora inventato il viagra

Ah dimenticavo, Sonia

Non avrei rinunciato a quelle tette immense

Mi volevano tutti i giorni

Non se ne parla

Una botta e via è già gestibile

Sperando di non fare come il proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe”

Dimentico qualcosa?

Si

La prostituzione

Quella era roba seria

Lo avvertì il professore quest’estate, “ se fai entrare Michela nel giro sgancio l’atomica”

Ma l’atomica non si sgancia mai

Solo quando sei alla frutta e disperato, ma forse nemmeno in quel contesto

E io non ero alla frutta e nemmeno disperato

Avrei sicuramente agito contro il prof

Ormai stava giocando a carte scoperte



Finalmente mi addormentai

Quando mi svegliai finalmente era quasi l’ora di cena

Avevo ancora un oretta di tempo per prepararmi ed andare a casa della cugina

Mi girai e trovai Laura che mi osservava con un sorriso stampato in faccia

A: buongiorno piccola

L: buongiorno amore

A: é un buongiorno vero?

L: decisamente

Il più bell’ultimo dell’anno della mia vita

A: l’altro anno cosa hai fatto?

L: tombola con i parenti

A: credo che anche stanotte hai fatto tombola.

L: ho giocato a tutto e ho vinto

A: non ho mai dubitato delle tue abilità, ma non pensavo che tu potesse resistere all’ultimo assalto

L: lo pensavo anche io.

Ma è stata la ciliegina sulla torta

A: direi tre ciliegione

L: Madonna, erano immensi e durissimi

Mi hanno venire più volte

A: Penso che hai fatto il record

L: si è se ci penso mi viene ancora voglia

A: sei davvero incontenibile, ma non ti bastano quelli che hai preso oggi?

L: si mi bastano. È stato il mio sogno ma c’è stata tanta quantità a discapito della qualità

A: ah ora sei anche un intenditrice di cazzi?

L: ne ho visti un po’, che dici

Ma cerco di spiegarmi meglio

Tanti di quei ragazzi avevano dei cazzetti oppure grossi ma non è stata una gran scopata

Invece se fossero stati come i tre ragazzi finali sarebbe stata tutt’altra musica

A: ah per cui vorresti organizzare una cosa simile con tutti i neri con il cazzo enorme e che sappiano scopare?

L: non importa che siano neri, ma che sappiano scompare si, è perché no, se lo hanno bello grosso è meglio

Rise a crepapelle.

L: voglio solo te, è stato bello ma ora mi voglio godere te

A: sei inarrestabile

Devo dire che in quell’istante mi balenò l’idea di farle fare l’incontri che voleva per poi avere un ritorno personale

Mi spiego meglio

Le poche volte che frequentavo le ville, si, c’erano state l’occasioni ma mai come quando portai Laura

Sembrava che le donne fossero più attratte se stavi con qualcuno.

Specialmente se stavi con un gran troietta

Chissà cosa vedevano in più

Ma poi ritornai sui miei passi

Non volevo più frequentare nessun posto così



A: per non parlare del quantitativo di sborrate che ti sei presa.

Non avrai problemi di brufoli per anni

Anche lì hai delle preferenze?

L: si, tantissimi l’avevano amarissimo

Credo che d’ora in avanti solo tu potrai venirmi in bocca

A: ah, per cui hai intenzione di avere altri incontri e farti così schizzare in faccia?

L: sarebbe bello, magari ogni tanto organizzare qualcosa

A: allora sei una furbona, lo vedi che vorresti fare altro?

L: Ma anche tu ho visto che ci hai dato

A: Ma quando?

L: durante lo spettacolo con la ragazza del professore

A: hai avuto anche il tempo di guardarmi?

L: a me non sfugge nulla

A: che ne pensi?

L: é bellissima. Da leccarla tutta

A: non pensavo che tu fossi attratta dalle donne. Pensavo che quella con Simona fosse solo una parentesi

L: non lo pensavo nemmeno io.

Poi però Simona mi faceva stare bene.

Come me la leccava lei, non la lecca nessun altro. Nemmeno te

A: ah grazie

L: non te la prendere. Forse perché è una donna e sa tutti i segreti della mia fichetta

A: non mi sembrava che tu stessi male quando te la leccavo io

L: che c’entra.

Io sto benissimo quando lo fai.

Sono presa, perché ti amo e perché so che dopo mi scoperai alla grande.

Ci sono dettagli da migliorare tutto qui

A: Cosa ti dico io sempre ”aiutami a farti godere”. Allora vuol dire che sei una studentessa indisciplinata

L: si, giuro che la prossima volta ti svelerò i miei segretucci.

Ma non è colpa tua, anzi, forse è mia.

È che ho tanta voglia del tuo uccello, di sentirlo dentro di me che non mi sono mai soffermata al dettaglio.

A: cazzo, mi è venuta voglia di leccartela

L: mi è venuta voglia anche a me a parlarne



Mi dilettai in una leccata prolungata

Laura mi guidava passo passo nei suoi più reconditi segretucci

Devo dire che in questi mesi pensavo di aver fatto un ottimo lavoro

Non si lamentava mai

Ma invece deve aver scoperto con Simona punti della sua sessualità nascosti

Fu un esperienza incredibile

L: amore sto godendo tantissimo, vieni ti prego, scopami subito

A: vorrei stazionare ancora qui con te

L: non ora amore, sono prontissima

Facemmo l’amore

Era un Diesel

Lenta a carburare inizialmente e poi non la fermavi più

Come affermato poco prima, mi fece arrivare in bocca

Gustandoselo a più riprese



Era il momento di accompagnarla a casa e di fare rotta verso Michela

Non eravamo in tanti come a Natale

Una decina in tutto

Chiesi alla zia dove fosse Michela

A: un capodanno di merda Antonio

È stata tutta la serata di ieri e oggi con il broncio, perché non è andata via con il professore

Ma non riesce ancora a capire che quando i genitori sono malati bisogna andare

A: hai perfettamente ragione zia

Ma dove sta adesso?

Z: in camera sua

Guarda se riesci a parlare con lei



La scusa dei genitori malati



Apri la porta lentamente

Michela era sempre a letto

Ascoltava lo Walkman e un fazzoletto di carta in mano

Era girata di spalle e non mi sentì arrivare

Alzai leggermente il lenzuolo di lato

Mi accorsi che si era addormentata

Teneva il pigiama di sopra ma niente sotto, nemmeno le mutande

Alla vista di quelle mele mi venne duro

Ritornai verso la porta e la chiusi a chiave

Poi mi spogliai e mi infilai pian piano accanto a lei

Il letto era una piazza e mezzo

Michela era sul bordo opposto

Doveva dormire bene

Non mi senti entrare nel letto

Sembravo un pischello alle prime armi

Il respiro era corto

Appoggiai il cazzo sulla mela

Mi feci più audace e spostai la chiappa alla ricerca della fica

In quella posizione era leggermente aperta

Mi appoggiai con il cazzo inumidito e iniziai un lento strascicamento

Cercai di entrare ma non riuscì

Troppo poco lubrificata

Il cazzo era puntato su quella patatina tanto desiderata

Michela si svegliò di soprassalto

Stava per cacciare un urlo ma con la mano li tappai la bocca

Lo spavento nei suoi occhi si affievolì

Cerco di respingermi una volta ma la bloccai

Provò a dimenarsi ancora

Ma non cedetti e spinsi il cazzo ancora più a contatto con l’apertura

Iniziai a baciare leggermente il suo collo

Le mie mani esplorarono il suo petto fino ad arrivare alle tette

E come per magia dopo pochissimo la sua fica si riempi di umori e mi fece entrare

All’unisono facemmo un gran sospiro

Michela con la mano destra sulla mia chiappa mi invitava ad entrare sempre di più

Nessuno dei due parlava

Allora iniziai io

A: quanto mi sei mancata cuginetta

M: ora mi racconti cosa ha fatto quello stronzo del mio amore, voglio sapere tutto

A: sei proprio sicura?

M: si cuginetto

A: il tuo amore ha una ragazza da molto più tempo di te

Si chiama Giada, ha un paio d’anni più di te

M: é bella ?

A: certo che è bella

M: più bella di me?

A: siete due bellezze diverse, siete entrambe belle



Intanto mentre rispondevo stavo scopando con lei

M: ci hai scopato?

A: no, l’ha scopata per bene il prof però

A quella frase Michela mi conficcò quasi le unghie sulle chiappe

La fermai, aumentando il ritmo dentro di lei

M: che fa di lavoro questa troia?

A: non lo so che fa, ma non la troia.

Questo è un ramo che ti compete vero? La troia?

La presi per i capelli e la tirai a me

A: ti sei messa a fare la troia per il professore.

Lui cosa fa, non ti fa mancare niente?

I proventi dovevano venire dal negozio e non dalle marchette tue

Complimenti davvero

M: non è come pensi

Ma ora lo affronto e lo ammazzo di botte quello stronzo

E farò la stessa cosa a lei

Si è preso anche una settimana in più di ferie a lavoro, appena torno lo ammazzo

A: te non fai un cazzo, te ne stai buona.

Io ho un piano

Stanotte mi sono preso una rivincita incredibile verso quella merda.

La prossima settimana sono invitato in casa loro.

Vediamo che cosa succede

M: il prof abita da solo

A: tu sbagli, dormono insieme e scopano insieme nella sua casa.

Ti ha mai invitato a dormire da lui?

M:No, mai

A: e quando stavate fuori anche la notte per lavoro?

M: si dormiva in albergo

A: e non ti sei chiesta perché non ti invitava mai a casa sua?

M: si ma…

A: non ti invitava perché c’è Giada

Quante volte sei andata a fare la puttana?

L: Tre volte a settimana

A: ora voglio che tu mi dica tutto o ti giuro ti sputtano per bene

Ma non lo farò io personalmente, farò in modo che lo sappiano gli zii senza che io venga coinvolto.

E sarà peggio

A: come è iniziato?

M: andavamo a far serate nelle ville

Il prof ha ricevuto delle proposte da alcune persone

Mi ha detto che era in difficoltà per comprare la casa sopra in negozio

Che lo faceva per noi

Nel magazzino c’è un letto di fortuna

I clienti prima si mettono d’accordo con il prof

Poi passano in negozio e mi consegnano un tagliando.

Così capisco che è un cliente particolare e lo porto con me

A: per quanto tempo va avanti questa cosa?

M: é il primo mese

A: Per cui hai avuto dodici clienti finora

Michela non rispose

Io mi alzai e mi rivestì

Non era più eccitante sentirla in queste condizioni

A: rispondimi

M: sei, sette clienti per tre giorni a settimana

Poi abbassò la testa

Vidi all’improvviso tutta la sua vergogna

Era celata fintanto qualcuno l’avesse fatta confessare

La presi e la feci rivestire

A: ora ti dico io cosa devi fare

Domani parli con mamma e papà

Li dici che non vuoi più lavorare da lui.

Io parlo con papà mio che convincerà i tuoi

M: non dire a zio di questa cosa, sto male

A: ci dovevi pensare prima, ma non entrerò nel merito

Ti facciamo lavorare in videoteca da noi

Tanto il socio di papà non ha più voglia.

Invece di prendere gente nuova, vieni tu a lavorare da noi



Crollò in ginocchio in un pianto a dirotto

E mi abbracciò

Cercai di calmarla

Ma era inutile

I nervi saltarono

Quasi svenne

Non volevo che parlasse in quel momento

Me per lei era importante sfogarsi

Era difficile a volte capire cosa stava dicendo

Ero un misto pianto e singhiozzi



M: io l’amavo, ma aveva un altra, non ci posso credere

Ho fatto tutto per lui

Volevo staccarmi dai miei

Ho visto in lui un opportunità

Mi ha plagiato

Non volevo prostituirmi, ma mi diceva che era per i primi tempi, per il nostro nido d’amore

Alcuni clienti mi facevano schifo

Erano vecchi e bavosi

Sporchi e puzzavano

Dopo la seconda settimana mi veniva il voltastomaco

Chiesi se potevamo interrompere

Il prof mi disse che dovevo resistere e che poi mi ci sarei abituata

Che avrebbe scelto dei clienti migliori

Invece peggiorarono

Erano anche violenti

A: ma perché non sei venuta da me a dirmelo

M:perché ti conosco, lo avresti ammazzato di botte. E poi ho paura che lo venga a sapere mamma e papà

E in fondo io speravo che potesse capire, cambiare

Che i soldi bastassero



La feci calmare

Per un tempo interminabile rimanemmo abbracciati sul pavimento

Quando si calmò, la mandai a fare una doccia per essere presentabile per la serata



Feci finta di niente

Vidi Michela più serena

Si era tolta un macigno dallo stomaco

Ero felice per questo

Ma il mio cuore era ricolmo di dolore e odio



Avevo tre scelte ben precise

Andare a spaccare il culo a quel maledetto figlio di puttana

Oppure denunciare l’accaduto.

Ma così la cugina si sarebbe esposta e non volevo in nessun modo coinvolgerla

La terza opzione era stare al gioco del prof e andare a vedere il bluff

Con il vantaggio di sapere esattamente che carte aveva in mano.

Avevo già Michela e lui non lo sapeva.

Li volevo togliere anche Giada e ogni pelo del culo

Ma senza scoprire le mie carte

Sarebbe stata una settimana decisiva
se non fosse michela avrei detto "finalmente avrà capito", ma il dubbio che ci ricaschi c'è ...
 

sormarco

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taranto
E con questo titolo del prossimo capitolo abbiamo scoperto l'identità di mr. Tanacca. Eccolo ! Lasciate stare le date che non coincidono non date retta. È lui tranquilli.
 

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Tanacca71

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La settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
 

Rau169

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La settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
E un periodo storico veramente brutto speriamo bene
 

Rau169

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Ti capisco, io ho un'azienda sulle spalle e so cosa vuol dire. Periodo brutto, speriamo che passi senza troppi danni a tutti quanti. Un motivo per cui sono qui è anche avere un po' di evasione da tanti problemi. forza @Tanacca71 .
Unica cosa positiva de si può dire e che siamo tutti sulla stessa barca si che dobbiamo remare tutti e se vinciamo vinciamo tutti
 

popp

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La settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
Non vorrei essere al tuo posto......🥺🥺🥺.....
 

timassaggio

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La settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
E' capitato anche a me.
E poi è toccato a me.
Ti capisco.

E ti metto sull'avviso. E' bruttissimo, ma alla fine, ahimè, valgono i detti "mors tua vita mea" e "oggi a me, domani a te".
Non ti invidio.
 

sormarco

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La settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
cazzo che brutta situazione, conoscere bene chi lasciare a casa è troppo brutto, ma resteranno definitivamente o avranno la possibilità di rientrare, spero la seconda.
in bocca al lupo
 

Mikyelino

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CAPITOLO: SPALLE AL MURO

Arrivammo a casa

Lei distrutta, io assonnato

Ci facemmo un doccia insieme per togliere le scorie di quella nottata

Ci abbracciamo e ci baciammo tantissimo

Sembrava essere ritornata all’inizi della nostra storia

Continuava a ripetermi ti amo

L’avrà detto trenta volte, come i cazzi che prese poco prima

Poi appena toccò il letto crollò

Io ci misi molto di più ad addormentarmi

Le grandi emozioni anche contrastanti della nottata mi riempirono di adrenalina

Non era facile spegnere la luce e dormire

Avevo un elenco di cose da fare e discutere durante la settimana

Pensai che ero stato uno stronzo e per colpa della mia depravazione mi ritrovai in quella situazione

Se mi facevo una montagna di pippe sulla cugina forse non sarei stato così incasinato

Non avrei conosciuto il professore, ne Laura e ne Simona , non avrei frequentato ville del cazzo e avrei sempre un fedele amico come Fabio

Avrei continuato ad avere le mie storie normali e avrei tirato dritto per la mia strada

E mi buttai giù a dormire

Cinque minuti ed ero di nuovo sveglio

E chi lo dice che sarebbe andata davvero cosi

La cugina era infatuata di me.

Si sarebbe svegliata forse qualche anno dopo e mi avrebbe abbordato lei

Lei e Simona erano grandi amiche

A Simona piacevo,magari ci scappava qualcosa anche con lei

Altri cinque minuti di sonno

E accesi di nuovo la luce

Però il professore le avrebbe abbordate sicuramente

Certo con la cugina e Laura io l’ho facilitato

Ma conoscendolo avrebbe escogitato qualcosa per conto suo

E magari anche peggio

Crollai, per poi svegliarmi di colpo con un gran mal di testa

Pensai di aver dormito ore

Cazzo, erano passati dieci minuti al massimo

Cosa mi sta succedendo?

Basta ! Voglio dormire!

Ora mi faccio coccolare da Laura

La presi da dietro e l’abbracciai

Borbottó qualcosa

Ma non si svegliò

In quella nuova casa con un freddo cane, senza tv, senza un libro da leggere.

Mi sarei trasferito definitivamente forse in un paio di settimane

Ma mi ero sganciato fin da subito per non sentir le prediche dei miei

Insomma, sembrava che il destino avesse preparato quella giornata, per farmi obbligatoriamente pensare a il casino che avevo combinato



Per non farmi mancare niente mi venne a mente Giada

Madonna quanto la desideravo

Potevo sentire il suo odore

L’avrei rivista sicuramente a pranzo dal prof

E quasi sicuramente me l’avrebbe offerta, ma non gli avrei mai dato Laura

Già Laura, se poche ore prima ero convinto di lasciarla, dopo il discorso non ne ero così sicuro

Se riesco a strappare Michela e Giada al prof e tenermi Laura senza averla fatta scopare al prof, la vendetta sarebbe completa

Ero in difficoltà con due ragazze , immaginate con tre

Quante volte dovevo scopare al giorno?

Laura non si sarebbe accontentata di una scopata

E quando incontri una nuova ragazza non lo fai il bis?

Con Giada avrei fatto il tris di sicuro

Poi mettiamoci la cugina… peccato che non fosse stato ancora inventato il viagra

Ah dimenticavo, Sonia

Non avrei rinunciato a quelle tette immense

Mi volevano tutti i giorni

Non se ne parla

Una botta e via è già gestibile

Sperando di non fare come il proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe”

Dimentico qualcosa?

Si

La prostituzione

Quella era roba seria

Lo avvertì il professore quest’estate, “ se fai entrare Michela nel giro sgancio l’atomica”

Ma l’atomica non si sgancia mai

Solo quando sei alla frutta e disperato, ma forse nemmeno in quel contesto

E io non ero alla frutta e nemmeno disperato

Avrei sicuramente agito contro il prof

Ormai stava giocando a carte scoperte



Finalmente mi addormentai

Quando mi svegliai finalmente era quasi l’ora di cena

Avevo ancora un oretta di tempo per prepararmi ed andare a casa della cugina

Mi girai e trovai Laura che mi osservava con un sorriso stampato in faccia

A: buongiorno piccola

L: buongiorno amore

A: é un buongiorno vero?

L: decisamente

Il più bell’ultimo dell’anno della mia vita

A: l’altro anno cosa hai fatto?

L: tombola con i parenti

A: credo che anche stanotte hai fatto tombola.

L: ho giocato a tutto e ho vinto

A: non ho mai dubitato delle tue abilità, ma non pensavo che tu potesse resistere all’ultimo assalto

L: lo pensavo anche io.

Ma è stata la ciliegina sulla torta

A: direi tre ciliegione

L: Madonna, erano immensi e durissimi

Mi hanno venire più volte

A: Penso che hai fatto il record

L: si è se ci penso mi viene ancora voglia

A: sei davvero incontenibile, ma non ti bastano quelli che hai preso oggi?

L: si mi bastano. È stato il mio sogno ma c’è stata tanta quantità a discapito della qualità

A: ah ora sei anche un intenditrice di cazzi?

L: ne ho visti un po’, che dici

Ma cerco di spiegarmi meglio

Tanti di quei ragazzi avevano dei cazzetti oppure grossi ma non è stata una gran scopata

Invece se fossero stati come i tre ragazzi finali sarebbe stata tutt’altra musica

A: ah per cui vorresti organizzare una cosa simile con tutti i neri con il cazzo enorme e che sappiano scopare?

L: non importa che siano neri, ma che sappiano scompare si, è perché no, se lo hanno bello grosso è meglio

Rise a crepapelle.

L: voglio solo te, è stato bello ma ora mi voglio godere te

A: sei inarrestabile

Devo dire che in quell’istante mi balenò l’idea di farle fare l’incontri che voleva per poi avere un ritorno personale

Mi spiego meglio

Le poche volte che frequentavo le ville, si, c’erano state l’occasioni ma mai come quando portai Laura

Sembrava che le donne fossero più attratte se stavi con qualcuno.

Specialmente se stavi con un gran troietta

Chissà cosa vedevano in più

Ma poi ritornai sui miei passi

Non volevo più frequentare nessun posto così



A: per non parlare del quantitativo di sborrate che ti sei presa.

Non avrai problemi di brufoli per anni

Anche lì hai delle preferenze?

L: si, tantissimi l’avevano amarissimo

Credo che d’ora in avanti solo tu potrai venirmi in bocca

A: ah, per cui hai intenzione di avere altri incontri e farti così schizzare in faccia?

L: sarebbe bello, magari ogni tanto organizzare qualcosa

A: allora sei una furbona, lo vedi che vorresti fare altro?

L: Ma anche tu ho visto che ci hai dato

A: Ma quando?

L: durante lo spettacolo con la ragazza del professore

A: hai avuto anche il tempo di guardarmi?

L: a me non sfugge nulla

A: che ne pensi?

L: é bellissima. Da leccarla tutta

A: non pensavo che tu fossi attratta dalle donne. Pensavo che quella con Simona fosse solo una parentesi

L: non lo pensavo nemmeno io.

Poi però Simona mi faceva stare bene.

Come me la leccava lei, non la lecca nessun altro. Nemmeno te

A: ah grazie

L: non te la prendere. Forse perché è una donna e sa tutti i segreti della mia fichetta

A: non mi sembrava che tu stessi male quando te la leccavo io

L: che c’entra.

Io sto benissimo quando lo fai.

Sono presa, perché ti amo e perché so che dopo mi scoperai alla grande.

Ci sono dettagli da migliorare tutto qui

A: Cosa ti dico io sempre ”aiutami a farti godere”. Allora vuol dire che sei una studentessa indisciplinata

L: si, giuro che la prossima volta ti svelerò i miei segretucci.

Ma non è colpa tua, anzi, forse è mia.

È che ho tanta voglia del tuo uccello, di sentirlo dentro di me che non mi sono mai soffermata al dettaglio.

A: cazzo, mi è venuta voglia di leccartela

L: mi è venuta voglia anche a me a parlarne



Mi dilettai in una leccata prolungata

Laura mi guidava passo passo nei suoi più reconditi segretucci

Devo dire che in questi mesi pensavo di aver fatto un ottimo lavoro

Non si lamentava mai

Ma invece deve aver scoperto con Simona punti della sua sessualità nascosti

Fu un esperienza incredibile

L: amore sto godendo tantissimo, vieni ti prego, scopami subito

A: vorrei stazionare ancora qui con te

L: non ora amore, sono prontissima

Facemmo l’amore

Era un Diesel

Lenta a carburare inizialmente e poi non la fermavi più

Come affermato poco prima, mi fece arrivare in bocca

Gustandoselo a più riprese



Era il momento di accompagnarla a casa e di fare rotta verso Michela

Non eravamo in tanti come a Natale

Una decina in tutto

Chiesi alla zia dove fosse Michela

A: un capodanno di merda Antonio

È stata tutta la serata di ieri e oggi con il broncio, perché non è andata via con il professore

Ma non riesce ancora a capire che quando i genitori sono malati bisogna andare

A: hai perfettamente ragione zia

Ma dove sta adesso?

Z: in camera sua

Guarda se riesci a parlare con lei



La scusa dei genitori malati



Apri la porta lentamente

Michela era sempre a letto

Ascoltava lo Walkman e un fazzoletto di carta in mano

Era girata di spalle e non mi sentì arrivare

Alzai leggermente il lenzuolo di lato

Mi accorsi che si era addormentata

Teneva il pigiama di sopra ma niente sotto, nemmeno le mutande

Alla vista di quelle mele mi venne duro

Ritornai verso la porta e la chiusi a chiave

Poi mi spogliai e mi infilai pian piano accanto a lei

Il letto era una piazza e mezzo

Michela era sul bordo opposto

Doveva dormire bene

Non mi senti entrare nel letto

Sembravo un pischello alle prime armi

Il respiro era corto

Appoggiai il cazzo sulla mela

Mi feci più audace e spostai la chiappa alla ricerca della fica

In quella posizione era leggermente aperta

Mi appoggiai con il cazzo inumidito e iniziai un lento strascicamento

Cercai di entrare ma non riuscì

Troppo poco lubrificata

Il cazzo era puntato su quella patatina tanto desiderata

Michela si svegliò di soprassalto

Stava per cacciare un urlo ma con la mano li tappai la bocca

Lo spavento nei suoi occhi si affievolì

Cerco di respingermi una volta ma la bloccai

Provò a dimenarsi ancora

Ma non cedetti e spinsi il cazzo ancora più a contatto con l’apertura

Iniziai a baciare leggermente il suo collo

Le mie mani esplorarono il suo petto fino ad arrivare alle tette

E come per magia dopo pochissimo la sua fica si riempi di umori e mi fece entrare

All’unisono facemmo un gran sospiro

Michela con la mano destra sulla mia chiappa mi invitava ad entrare sempre di più

Nessuno dei due parlava

Allora iniziai io

A: quanto mi sei mancata cuginetta

M: ora mi racconti cosa ha fatto quello stronzo del mio amore, voglio sapere tutto

A: sei proprio sicura?

M: si cuginetto

A: il tuo amore ha una ragazza da molto più tempo di te

Si chiama Giada, ha un paio d’anni più di te

M: é bella ?

A: certo che è bella

M: più bella di me?

A: siete due bellezze diverse, siete entrambe belle



Intanto mentre rispondevo stavo scopando con lei

M: ci hai scopato?

A: no, l’ha scopata per bene il prof però

A quella frase Michela mi conficcò quasi le unghie sulle chiappe

La fermai, aumentando il ritmo dentro di lei

M: che fa di lavoro questa troia?

A: non lo so che fa, ma non la troia.

Questo è un ramo che ti compete vero? La troia?

La presi per i capelli e la tirai a me

A: ti sei messa a fare la troia per il professore.

Lui cosa fa, non ti fa mancare niente?

I proventi dovevano venire dal negozio e non dalle marchette tue

Complimenti davvero

M: non è come pensi

Ma ora lo affronto e lo ammazzo di botte quello stronzo

E farò la stessa cosa a lei

Si è preso anche una settimana in più di ferie a lavoro, appena torno lo ammazzo

A: te non fai un cazzo, te ne stai buona.

Io ho un piano

Stanotte mi sono preso una rivincita incredibile verso quella merda.

La prossima settimana sono invitato in casa loro.

Vediamo che cosa succede

M: il prof abita da solo

A: tu sbagli, dormono insieme e scopano insieme nella sua casa.

Ti ha mai invitato a dormire da lui?

M:No, mai

A: e quando stavate fuori anche la notte per lavoro?

M: si dormiva in albergo

A: e non ti sei chiesta perché non ti invitava mai a casa sua?

M: si ma…

A: non ti invitava perché c’è Giada

Quante volte sei andata a fare la puttana?

L: Tre volte a settimana

A: ora voglio che tu mi dica tutto o ti giuro ti sputtano per bene

Ma non lo farò io personalmente, farò in modo che lo sappiano gli zii senza che io venga coinvolto.

E sarà peggio

A: come è iniziato?

M: andavamo a far serate nelle ville

Il prof ha ricevuto delle proposte da alcune persone

Mi ha detto che era in difficoltà per comprare la casa sopra in negozio

Che lo faceva per noi

Nel magazzino c’è un letto di fortuna

I clienti prima si mettono d’accordo con il prof

Poi passano in negozio e mi consegnano un tagliando.

Così capisco che è un cliente particolare e lo porto con me

A: per quanto tempo va avanti questa cosa?

M: é il primo mese

A: Per cui hai avuto dodici clienti finora

Michela non rispose

Io mi alzai e mi rivestì

Non era più eccitante sentirla in queste condizioni

A: rispondimi

M: sei, sette clienti per tre giorni a settimana

Poi abbassò la testa

Vidi all’improvviso tutta la sua vergogna

Era celata fintanto qualcuno l’avesse fatta confessare

La presi e la feci rivestire

A: ora ti dico io cosa devi fare

Domani parli con mamma e papà

Li dici che non vuoi più lavorare da lui.

Io parlo con papà mio che convincerà i tuoi

M: non dire a zio di questa cosa, sto male

A: ci dovevi pensare prima, ma non entrerò nel merito

Ti facciamo lavorare in videoteca da noi

Tanto il socio di papà non ha più voglia.

Invece di prendere gente nuova, vieni tu a lavorare da noi



Crollò in ginocchio in un pianto a dirotto

E mi abbracciò

Cercai di calmarla

Ma era inutile

I nervi saltarono

Quasi svenne

Non volevo che parlasse in quel momento

Me per lei era importante sfogarsi

Era difficile a volte capire cosa stava dicendo

Ero un misto pianto e singhiozzi



M: io l’amavo, ma aveva un altra, non ci posso credere

Ho fatto tutto per lui

Volevo staccarmi dai miei

Ho visto in lui un opportunità

Mi ha plagiato

Non volevo prostituirmi, ma mi diceva che era per i primi tempi, per il nostro nido d’amore

Alcuni clienti mi facevano schifo

Erano vecchi e bavosi

Sporchi e puzzavano

Dopo la seconda settimana mi veniva il voltastomaco

Chiesi se potevamo interrompere

Il prof mi disse che dovevo resistere e che poi mi ci sarei abituata

Che avrebbe scelto dei clienti migliori

Invece peggiorarono

Erano anche violenti

A: ma perché non sei venuta da me a dirmelo

M:perché ti conosco, lo avresti ammazzato di botte. E poi ho paura che lo venga a sapere mamma e papà

E in fondo io speravo che potesse capire, cambiare

Che i soldi bastassero



La feci calmare

Per un tempo interminabile rimanemmo abbracciati sul pavimento

Quando si calmò, la mandai a fare una doccia per essere presentabile per la serata



Feci finta di niente

Vidi Michela più serena

Si era tolta un macigno dallo stomaco

Ero felice per questo

Ma il mio cuore era ricolmo di dolore e odio



Avevo tre scelte ben precise

Andare a spaccare il culo a quel maledetto figlio di puttana

Oppure denunciare l’accaduto.

Ma così la cugina si sarebbe esposta e non volevo in nessun modo coinvolgerla

La terza opzione era stare al gioco del prof e andare a vedere il bluff

Con il vantaggio di sapere esattamente che carte aveva in mano.

Avevo già Michela e lui non lo sapeva.

Li volevo togliere anche Giada e ogni pelo del culo

Ma senza scoprire le mie carte

Sarebbe stata una settimana decisiva
Date un Nobel per la letteratura a quest'uomo, oltre al premio Macchiavelli del secolo
La settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
Tieni duro fratello, io faccio il tifo per te
 

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