Esperienza reale La Femminilità di Mamma

ziougo

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA - 1



Sono una donna di oramai 56 anni, sposata da oltre trenta e con due figli adulti, una ragazza che già vive fuori casa ed un maschietto che comincia a muoversi da solo nel mondo del lavoro, dopo essersi diplomato con fatica ed avere rinunciato, dopo un tentativo non proprio lusinghiero, alla laurea.

Poco importa, l’occasione con il lavoro l’ha trovata ed ora sta facendo carriera nel mondo della finanza, facendo grossi passi nell’autostima e cercando una strada pure lui per crearsi una vita sua fuori da casa dei genitori.

Tutto questo per presentare la famiglia, il marito l’ho lasciato per ultimo perché, pur essendo un bell’uomo molto giovanile e sportivo, da alcuni anni non fa proprio molto più parte della mia vita di coppia, restiamo affiatati, restiamo una bella famiglia ma solo nelle apparenze e nei fatti di convivenza ottima, ma senza picchi in quella sessuale che oramai è molto ridotta e poco gratificante. Questo mi porta ad avere assopito di molto le mie voglie sessuali anche se spesso mi capita di avere stimoli e di appagarli da sola, giocando con il mio corpo sia con le sole mani sia con l’ausilio di alcuni giocattolini che ho acquistato via internet e che tengo ben nascosti ai miei due maschi della famiglia.

Nonostante tutto so di essere ancora piacente: sono una biondina (tinta oramai) dal capello liscio e medio lungo, corpo esile ma molto sportivo (lavoro nel mondo dello sport), asciutto e nervoso, dicono che ho un bellissimo culetto, gambe toniche e tornite e, purtroppo pochissimo seno, direi una prima tutto capezzoli. Si, dico tutto capezzoli perché ho dei magnifici capezzoli che se stimolati spiccano dal mio corpo inturgidendosi e divenendo evidenti e molto sensibili.

Credo che tutto ciò abbia incuriosito spesso mio figlio nella sua crescita, diciamo nel periodo della adolescenza, quando il femminile diventa in ogni momento scusa per eccitarsi e per cercare di scoprire sempre di più. Infatti, devo dire che mi sono sentita spesso spiata in casa e che la mia abitudine di girare senza farmi problemi anche poco vestita o solo in intimo, deve avere creato in lui molto interesse nei miei confronti.

In quei periodi in cui cresceva trovavo spesso le mie mutandine nella cesta della biancheria usata tutte inzuppate non dei miei umori ma di una viscida cremina che inequivocabilmente portava a pensare allo sperma, e che di certo non era quello del marito; ma non me ne facevo un crucio, mi dicevo che era normale e che faceva parte del naturale crescere di un maschietto che aveva a disposizione una mammina carina e che quindi la sfruttava per conoscersi sessualmente.

Se devo dirla tutta non nego che anche un po' mi piaceva, stavo invecchiando e sapere che un giovane uomo si eccitasse pensando a me inorgogliva, anche se poi questo giovane uomo era mio figlio; ma fino a che lo faceva di suo senza coinvolgermi che male c’era.

Così andò avanti per anni e negli anni mi accorsi sempre più che la vicinanza di lui nei miei confronti diveniva più intensa: ogni volta che andavo a cambiarmi in lavanderia me lo trovavo tra i piedi in modo così che lui riusciva a vedermi sempre più spesso e sempre da più vicino in intimo, sempre più spesso mi faceva dei complimenti che arrivavano quasi al corteggiamento, dicendomi che fisicamente ero più bella di tutte le sue amichette e pure di molte subrettine della tv, che i perizomi mi stavano a meraviglia perché avevo un culetto da ragazzina. Spesso anche mi consigliava su come vestirmi quando dovevo uscire, spronandomi a indossare vestitini corti e leggeri o pantaloni super attillati, per non parlare delle scarpe che secondo lui dovevano essere sempre con tacco 12 come minimo, perché in quel modo le mie chiappe divenivano ancora più slanciate ed irresistibili.

Insomma, sentivo che gli piacevo e che era orgoglioso della mamma che aveva, non so se forse capisse anche che fra me e suo padre non c’era più l’attrazione di un tempo, volendo magari riempire quel vuoto come se fosse lui il maschio di casa per sua mamma.

La cosa mi piaceva sempre di più, arrivando a volte a crearmi degli stimoli che mi ricordavano l’eccitazione giovanile del corteggiamento, ma subito resettavo tutto pensando che in fondo era mio figlio e che quindi mi creavo io storie che non esistevano, forse solo perché lo desideravo, insomma desideravo che qualcuno mi corteggiasse e mi guardasse con quello sguardo voglioso. Forse da queste sensazioni crebbe in me il piacere di lasciarmi ammirare da lui, di girare sempre meno vestita, di sedermi in modo che potesse ammirarmi le cosce, ed anche fra le cosce, di girare per casa con magliettine o camicette senza reggiseno in modo che i miei capezzoli turgidi si notassero sin troppo bene, insomma di creare situazioni in cui poterlo provocare e cercare magari reazioni sue alla vista della mia femminilità; nacque tutto come un gioco, forse pericoloso ma con la consapevolezza di poterlo gestire e di non arrivare mai oltre il limite…….ma forse avevo sopravvalutato la mia decisione e la sua capacità di rispettare la mammina.

Infatti, sempre più spesso capitò che in lavanderia lui capitasse mentre io mi asciugavo uscita dalla doccia e che non se ne andasse di lì fintanto che io non cedevo e mi vestivo davanti ai suoi occhi, scegliendo insieme a lui l’intimo da indossare e facendomi spesso rimirare per sentire i suoi commenti su come mi stava. Come se non bastasse pure lui cominciò a cambiarsi davanti a me svettando con il suo cazzo che inevitabilmente non poteva essere a riposo. Era molto bello fra l’altro ed assomigliava moltissimo a suo padre quando era giovane e la cosa mi faceva sentire giovane pure me, facendomi ricordare quei tempi e facendomi credere di essere anche io bella e giovane come allora, grazie anche ai complimenti continui del figlio.

Insomma, cominciai a pensare troppo alla cosa e mi ritrovai pure a masturbarmi con l’immagine del suo cazzo lì davanti ai miei occhi, immagine irreale perché solo nei ricordi in quanto davanti a lui mai facevo vedere quanto mi piacesse.

Accadde un giorno che rientrando a casa dal mio lavoro e credendo di essere sola corsi in bagno, non ne potevo più e dovevo fare pipì immediatamente; quindi, aprì la porta del bagno senza pensarci due volte e trovai mio figlio, oramai ventiquattrenne, che si masturbava tenendo le mie mutandine usate sul naso . . . . . . . . .. fui come fulminata, non sapevo che fare e la prima cosa che mi venne in testa fu quella di chiedergli scusa e richiudere la porta lasciandolo finire. Ero bloccata, quell’immagine mi aveva fulminata, ero frastornata, ma anche eccitata. Vedevo il suo cazzo svettante che pulsava ed il suo volto paonazzo con il mio perizoma in pizzo nero stampato sul naso………si masturbava con il profumo della mia figa nel cervello, si masturbava eccitato dal profumo di sua madre ……. era bellissimo sapere che ancora riuscivo a creare certe emozioni a ragazzi così belli, giovani e prestanti, ma che fare ora?

Ero decisamente nervosa, non so come avrei affrontato mio figlio e proprio in quel momento senti la porta del bagno aprirsi e vidi mio figlio con una faccia terribilmente frustrata che mi chiedeva ripetutamente scusa e che non lo avrebbe mai più fatto ma che io ero così bella che spesso creavo in lui un desiderio sessuale talmente grande che appena poteva doveva sfogarlo. Lo fermai, non so come mi venne, e lo abbracciai dicendoli di non preoccuparsi e che era normale, capitava spesso e che la mamma era pur sempre un riferimento femminile per i figli, il più vicino, il primo e che quindi accadeva.

Ero stata brava, riuscii a calmarlo senza metterlo in imbarazzo, risolvendo una situazione che altrimenti poteva divenire esplosiva. Fatto sta' che da quel giorno però tutto cambiò. Io avevo sempre in mente il suo cazzo che pulsava per me e lui oramai sapeva che io sapevo. Insomma, oramai tutto era conclamato e lui divenne sempre più sicuro di sé, sempre meno inibito, sempre più conscio che io sapevo e che non avevo reagito in modo definitivo, conclusivo di un suo approccio a me. Si sentiva il maschio alfa, sapeva che poteva osare e che io difficilmente avrei dissentito in modo energico.

Infatti, oramai i complimenti si fecero più diretti e più mirati, contatti e carezze si fecero più audaci senza che io dicessi nulla, forse, lo ammetto, lo desideravo io pure, forse volevo capire se e dove sarebbe arrivato e se e dove sarei arrivata io.



SEGUE
 

Ale888

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Molto bello, promette davvero bene, narrato divinamente e molto eccitante 👏👏👏 e se te lo dice uno che di racconti reali su questo genere ne ha scritto puoi fidarti 😉 brava
 

timassaggio

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ma per quale motivo li proponete come "esperienza reale"?
non capisco, sarà un limite mio
Mi piacerebbe che tu rispondessi sinceramente alle domande che ti pongo...
  1. ti è piaciuto il racconto?
  2. reputi assurdo quanto descritto?

Se rispondi Si ad 1., cosa ti cambia che sia un racconto reale o meno?
E se invece rispondi No, a te che cosa interessa se sia un racconto reale o meno, visto che non ti piace?

Supera i tuoi limiti, vivi e lascia vivere... :rolleyes:
 

bullpv

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Mi piacerebbe che tu rispondessi sinceramente alle domande che ti pongo...
  1. ti è piaciuto il racconto?
  2. reputi assurdo quanto descritto?

Se rispondi Si ad 1., cosa ti cambia che sia un racconto reale o meno?
E se invece rispondi No, a te che cosa interessa se sia un racconto reale o meno, visto che non ti piace?

Supera i tuoi limiti, vivi e lascia vivere... :rolleyes:
onestamente no, non mi è piaciuto
perchè critico?
perchè se mi propongono la nutella e invece mi propinano m...a ci rimango male
la mia è una sincera curiosità, cosa spinge la maggioranza a spacciare per reali racconti che tali non sono?
nessuna polemica
 
OP
Z

ziougo

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Mi piacerebbe che tu rispondessi sinceramente alle domande che ti pongo...
  1. ti è piaciuto il racconto?
  2. reputi assurdo quanto descritto?

Se rispondi Si ad 1., cosa ti cambia che sia un racconto reale o meno?
E se invece rispondi No, a te che cosa interessa se sia un racconto reale o meno, visto che non ti piace?

Supera i tuoi limiti, vivi e lascia vivere... :rolleyes:
1) l'ho scritto io quindi di certo mi è piaciuto moltissimo scriverlo;
2) per me che so essere vero, anche se romanzato, eccita moltissimo perchè ho vissuto come marito il fatto, un po raccontato da lei un po sbirciato da me, quindi cambia se reale o meno, cambia molto.
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onestamente no, non mi è piaciuto
perchè critico?
perchè se mi propongono la nutella e invece mi propinano m...a ci rimango male
la mia è una sincera curiosità, cosa spinge la maggioranza a spacciare per reali racconti che tali non sono?
nessuna polemica
padrone di nn credere, ci mancherebbe, ma sappi che l'ispirazione nasce da un fatto vero ed accaduto ed ad un evolversi della COSA CHE, UN PO ROMANZATA, MA SO ESSERE ACCADUTA, COME DICO, UN PO PER RACCONTI DELLA MOGLIE ED UN PO PER QUANTO SONO RIUSCITO A SPIARE E PERCEPIRE IO STESSO
 

timassaggio

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onestamente no, non mi è piaciuto
perchè critico?
perchè se mi propongono la nutella e invece mi propinano m...a ci rimango male
Io non voglio fare polemica, anche se confesso di sentirmici trascinato molto spesso.
Dimmi dove ti è stata promessa nutella.
Il mettere il tag "Esperienza reale" non è garanzia di acquisto di nutella, tantomeno il "Racconto di fantasia" lo è di prendere la merda.
Definire di merda racconti ben scritti, tutto sommato gradevoli da leggere, non è certo bello, tanto più che nessuno ti ha fatto pagare un biglietto.
Le tue (come quelle di altri, qui) sono pretese assurde.

Personalmente questa diatriba mi ha talmente seccato che ho deciso di non pubblicare più nulla, qui.
So di certo che non ti strapperai i capelli dalla disperazione e, credemi, non me ne potrebbe fregar di meno.
Ma credo che continuando di questo passo, rimarrete solo con la sezione foto.
Per carità, divertitevi molto. Anche alla faccia mia.

la mia è una sincera curiosità, cosa spinge la maggioranza a spacciare per reali racconti che tali non sono?
nessuna polemica

Ho cercato di analizzare la cosa pensandoci su, e quel che penso (e che ho già più volte ribadito in altri thread) è che la maggior parte delle persone scrive di esperienze che ha effettivamente vissuto, ma magari in circostanze diverse da quelle che ha raccontato, per evitare di essere riconosciuti.
Qui invece si ritiene che il racconto reale debba essere corredato da ampia documentazione fotografica, da attestazioni mediche di sfondamento di sfinteri e da prove di potenza da 0 a vengo in quattro ore senza sosta.
Quando la finirete con questo clima da caccia alle streghe, non sarà mai troppo tardi.
Almeno spero.
 
OP
Z

ziougo

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 2



Passavano i giorni, ma le attenzioni di mio figlio erano sempre favolose: era gentile, premuroso, sempre vicino e disposto ad aiutarmi in ogni piccola o grande situazione di casa o lavoro.

Si offriva spesso di accompagnarmi a fare la spesa, lo shopping ed anche mi chiedeva sempre più sesso di accompagnarlo quando era lui a dovere fare compere, con la scusa che un consiglio femminile era sempre utile, insomma il nostro rapporto ne aveva guadagnato da quel giorno in cui lo trovai a masturbarsi in bagno annusando le mie mutandine usate.

Di quel fatto non se ne era più parlato, anzi cercavo proprio di non metterlo in imbarazzo anche se, ne sono certa, lui oramai aveva capito che la cosa a me non aveva creato problemi, ma anzi, forse aveva aiutato ad abbattere un qualche taboo fra noi, facendoci comprendere che poi la cosa, l’interesse sessuale era forse reciproco, anche se indubbiamente con dei limiti dovuti dal legame parentale.

Mi accorsi comunque che spesso, quando eravamo in giro assieme e da soli, lui trafficava con il cellulare; pensai che messaggiasse con gli amici o con la morosa e non me ne feci nessun problema, fino a quando mi accorsi che forse faceva delle foto, che mi fotografasse, insomma che prendesse immagini di me in varie situazioni.

Feci mente locale e capii che spesso mi diceva lui come gli sarebbe piaciuto mi vestissi e, come sempre accadeva, cercava di farmi indossare gonne e vestitini corti, diceva che ero bella e giovanile e che avere al suo fianco una bella giovane donna come me, vestita in modo giovanile e suadente, lo gratificava e lo faceva sentire un “figo”, un giovanotto che va a spasso con la sua compagna più adulta e non con la mamma.

Io spesso stavo al gioco, del resto anche io ero gratificata ad andare a spasso con un bel giovanotto come lui, alto, bel fisico, sempre anche lui ben vestito, insomma da fare invidia a tutte le donne e ragazze che incrociavo; quindi, accondiscendevo e mi mettevo fighetta come lui mi diceva.

Mettere vicino poi il fatto che mi voleva fighetta e che mi fotografasse mi fece comunque rizzare le antenne; che ne faceva di quelle foto? Che genere di foto faceva? Mi accorgevo di tutte le foto che mi faceva oppure me ne faceva anche di più intriganti, non so, mentre facevo le scale mobili, mentre mi chinavo nelle scaffalature dei negozi, magari mentre mi cambiavo sbirciando nel camerino.

E si perché spesso con la scusa di aiutarmi con una cerniera o con altre cose del genere entrava in camerino mentre ero ancora mezza svestita, o mi diceva di lasciare la tenda o la porticina semiaperta per essere pronto ad aiutarla, insomma situazioni per ritrarmi un pò meno vestita ce n’erano e ce n’erano tanto in quanto io pure stavo al gioco ed ero complice nel lasciarmi ammirare sempre meno vestita o in situazioni dove la gonna sale lasciando poco spazio all’immaginazione e molto alla realtà.

Il dubbio comunque andava verificato e quindi, in sua assenza provai ad andare a sbirciare nel suo pc. Ammetto di non essere molto brava e quindi la prima volte non trovai proprio nulla e così pensai che forse mi facessi io strane idee e che il figliolo fosse più bravo di quanto immaginassi. Devo pure dire che in fondo rimasi anche un pochino delusa, mi sarebbe piaciuto capire come lui mi vedeva e come lui magari si eccitava a pensarmi, ma me ne feci una ragione e il tutto proseguì come sempre.

E’ chiaro che lui poi continuava a condividere con me la lavanderia, dove ci cambiavamo assieme senza oramai fare più caso al fatto di rimanere solo in intimo l’una davanti all’altro, magari anche togliendo il reggiseno girandomi e dandogli la schiena. Anzi era un momento piacevole dove ci raccontavamo come era passata la giornata e tutte le cose che si dicono fra madre e figlio, ma accadde che un giorno mi accorsi che anche lì, mentre magari non vedevo o facevo altro, mi fotografava, ne ero certa anche se lui non se ne accorse.

Dove metteva le foto? Cosa ne faceva? Le teneva solo per lui o le mostrava a qualcuno? Ero troppo curiosa ma non volevo sputtanarlo chiedendogli spiegazioni, così comincia a chiedere ad amici e amiche esperti in informatica come fare a cercare foto perse nel pc, foto che non ricordavo dove avevo archiviato e mi spiegarono che esistevano dei programmini scaricabili dal web per questo genere di ricerche.

Evviva, finalmente avrei scoperto se i miei dubbi erano 0 non erano realtà.

Un giorno che sapevo di avere tutta la mattina per me da sola in casa presi il pc del figlio, scaricai il programma e lo lanciai …….. passò più di un'ora per la ricerca ma poi alla fine restai di sasso.

Mio figlio non aveva foto porno sul pc come tutti i giovani del mondo, ma una cartellina ben nascosta con centinaia di foto di sua madre, foto fatte e rubate a sua madre in anni e anni di lavoro, foto di vacanze, di feste, ricorrenze ma anche foto di mamma in doccia, di mamma in intimo, di mamma al mare, di mamma affaccendata in lavori domestici dove chinandosi mostrava le mutandine, foto delle mutandine di mamma, foto di mamma mentre si veste in camera, mentre sceglie i vestiti e si rimira allo specchio, mentre indossa i collant, mentre si mette le scarpe scosciando in modo evidente. Poi anche foto fatte di recente per i negozi, come immaginavo, nei camerini o in altre situazioni, mentre provo scarpe, mentre mi chino a prendere merce posizionata in basso, insomma centinaia e centinaia di foto mie.

Non sapevo che dire, certo ero sorpresa, anche se non molto, immaginavo qualche cosa del genere ma non avrei mai pensato che lo facesse da così tanto tempo, non che lui si facesse strane fantasie su mamma da così tanti anni.

Quante seghe si sarà fatto mio figlio ispirato da me? Oddio, non sapevo che pensare, ma nel contempo ero contenta, mi gratificava moltissimo sapere che io per lui non ero solo la mamma ma ero anche il sogno erotico con cui era cresciuto nella sua sessualità.

Ero eccitata, caspita se ero eccitata. Sentivo il calore salire in mezzo le gambe, sentivo pizzicare il desiderio, sentivo che cominciavo ad inumidirmi tutta e che inevitabilmente sarei arrivata ad accarezzarmi, come in effetti accadde. E per la prima volta mi masturbai guardando foto mie, guardando me mezza nuda, guardandomi come un maschio avrebbe potuto guardarmi, come un ragazzo di 25 anni avrebbe voluto guardarmi e mi piacque, un sacco mi piacque ed un sacco mi piacque che mio figlio mi guardasse così, mi vedesse così, mi volesse così.

Ebbi un orgasmo favoloso, potente e ricco di un piacere che era tempo non provavo.



CONTINUA
 

endrius

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 2



Passavano i giorni, ma le attenzioni di mio figlio erano sempre favolose: era gentile, premuroso, sempre vicino e disposto ad aiutarmi in ogni piccola o grande situazione di casa o lavoro.

Si offriva spesso di accompagnarmi a fare la spesa, lo shopping ed anche mi chiedeva sempre più sesso di accompagnarlo quando era lui a dovere fare compere, con la scusa che un consiglio femminile era sempre utile, insomma il nostro rapporto ne aveva guadagnato da quel giorno in cui lo trovai a masturbarsi in bagno annusando le mie mutandine usate.

Di quel fatto non se ne era più parlato, anzi cercavo proprio di non metterlo in imbarazzo anche se, ne sono certa, lui oramai aveva capito che la cosa a me non aveva creato problemi, ma anzi, forse aveva aiutato ad abbattere un qualche taboo fra noi, facendoci comprendere che poi la cosa, l’interesse sessuale era forse reciproco, anche se indubbiamente con dei limiti dovuti dal legame parentale.

Mi accorsi comunque che spesso, quando eravamo in giro assieme e da soli, lui trafficava con il cellulare; pensai che messaggiasse con gli amici o con la morosa e non me ne feci nessun problema, fino a quando mi accorsi che forse faceva delle foto, che mi fotografasse, insomma che prendesse immagini di me in varie situazioni.

Feci mente locale e capii che spesso mi diceva lui come gli sarebbe piaciuto mi vestissi e, come sempre accadeva, cercava di farmi indossare gonne e vestitini corti, diceva che ero bella e giovanile e che avere al suo fianco una bella giovane donna come me, vestita in modo giovanile e suadente, lo gratificava e lo faceva sentire un “figo”, un giovanotto che va a spasso con la sua compagna più adulta e non con la mamma.

Io spesso stavo al gioco, del resto anche io ero gratificata ad andare a spasso con un bel giovanotto come lui, alto, bel fisico, sempre anche lui ben vestito, insomma da fare invidia a tutte le donne e ragazze che incrociavo; quindi, accondiscendevo e mi mettevo fighetta come lui mi diceva.

Mettere vicino poi il fatto che mi voleva fighetta e che mi fotografasse mi fece comunque rizzare le antenne; che ne faceva di quelle foto? Che genere di foto faceva? Mi accorgevo di tutte le foto che mi faceva oppure me ne faceva anche di più intriganti, non so, mentre facevo le scale mobili, mentre mi chinavo nelle scaffalature dei negozi, magari mentre mi cambiavo sbirciando nel camerino.

E si perché spesso con la scusa di aiutarmi con una cerniera o con altre cose del genere entrava in camerino mentre ero ancora mezza svestita, o mi diceva di lasciare la tenda o la porticina semiaperta per essere pronto ad aiutarla, insomma situazioni per ritrarmi un pò meno vestita ce n’erano e ce n’erano tanto in quanto io pure stavo al gioco ed ero complice nel lasciarmi ammirare sempre meno vestita o in situazioni dove la gonna sale lasciando poco spazio all’immaginazione e molto alla realtà.

Il dubbio comunque andava verificato e quindi, in sua assenza provai ad andare a sbirciare nel suo pc. Ammetto di non essere molto brava e quindi la prima volte non trovai proprio nulla e così pensai che forse mi facessi io strane idee e che il figliolo fosse più bravo di quanto immaginassi. Devo pure dire che in fondo rimasi anche un pochino delusa, mi sarebbe piaciuto capire come lui mi vedeva e come lui magari si eccitava a pensarmi, ma me ne feci una ragione e il tutto proseguì come sempre.

E’ chiaro che lui poi continuava a condividere con me la lavanderia, dove ci cambiavamo assieme senza oramai fare più caso al fatto di rimanere solo in intimo l’una davanti all’altro, magari anche togliendo il reggiseno girandomi e dandogli la schiena. Anzi era un momento piacevole dove ci raccontavamo come era passata la giornata e tutte le cose che si dicono fra madre e figlio, ma accadde che un giorno mi accorsi che anche lì, mentre magari non vedevo o facevo altro, mi fotografava, ne ero certa anche se lui non se ne accorse.

Dove metteva le foto? Cosa ne faceva? Le teneva solo per lui o le mostrava a qualcuno? Ero troppo curiosa ma non volevo sputtanarlo chiedendogli spiegazioni, così comincia a chiedere ad amici e amiche esperti in informatica come fare a cercare foto perse nel pc, foto che non ricordavo dove avevo archiviato e mi spiegarono che esistevano dei programmini scaricabili dal web per questo genere di ricerche.

Evviva, finalmente avrei scoperto se i miei dubbi erano 0 non erano realtà.

Un giorno che sapevo di avere tutta la mattina per me da sola in casa presi il pc del figlio, scaricai il programma e lo lanciai …….. passò più di un'ora per la ricerca ma poi alla fine restai di sasso.

Mio figlio non aveva foto porno sul pc come tutti i giovani del mondo, ma una cartellina ben nascosta con centinaia di foto di sua madre, foto fatte e rubate a sua madre in anni e anni di lavoro, foto di vacanze, di feste, ricorrenze ma anche foto di mamma in doccia, di mamma in intimo, di mamma al mare, di mamma affaccendata in lavori domestici dove chinandosi mostrava le mutandine, foto delle mutandine di mamma, foto di mamma mentre si veste in camera, mentre sceglie i vestiti e si rimira allo specchio, mentre indossa i collant, mentre si mette le scarpe scosciando in modo evidente. Poi anche foto fatte di recente per i negozi, come immaginavo, nei camerini o in altre situazioni, mentre provo scarpe, mentre mi chino a prendere merce posizionata in basso, insomma centinaia e centinaia di foto mie.

Non sapevo che dire, certo ero sorpresa, anche se non molto, immaginavo qualche cosa del genere ma non avrei mai pensato che lo facesse da così tanto tempo, non che lui si facesse strane fantasie su mamma da così tanti anni.

Quante seghe si sarà fatto mio figlio ispirato da me? Oddio, non sapevo che pensare, ma nel contempo ero contenta, mi gratificava moltissimo sapere che io per lui non ero solo la mamma ma ero anche il sogno erotico con cui era cresciuto nella sua sessualità.

Ero eccitata, caspita se ero eccitata. Sentivo il calore salire in mezzo le gambe, sentivo pizzicare il desiderio, sentivo che cominciavo ad inumidirmi tutta e che inevitabilmente sarei arrivata ad accarezzarmi, come in effetti accadde. E per la prima volta mi masturbai guardando foto mie, guardando me mezza nuda, guardandomi come un maschio avrebbe potuto guardarmi, come un ragazzo di 25 anni avrebbe voluto guardarmi e mi piacque, un sacco mi piacque ed un sacco mi piacque che mio figlio mi guardasse così, mi vedesse così, mi volesse così.

Ebbi un orgasmo favoloso, potente e ricco di un piacere che era tempo non provavo.



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Foto? Per capire...
 

claud.

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Sono una donna di oramai 56 anni, sposata da oltre trenta e con due figli adulti, una ragazza che già vive fuori casa ed un maschietto che comincia a muoversi da solo nel mondo del lavoro, dopo essersi diplomato con fatica ed avere rinunciato, dopo un tentativo non proprio lusinghiero, alla laurea.

Poco importa, l’occasione con il lavoro l’ha trovata ed ora sta facendo carriera nel mondo della finanza, facendo grossi passi nell’autostima e cercando una strada pure lui per crearsi una vita sua fuori da casa dei genitori.

Tutto questo per presentare la famiglia, il marito l’ho lasciato per ultimo perché, pur essendo un bell’uomo molto giovanile e sportivo, da alcuni anni non fa proprio molto più parte della mia vita di coppia, restiamo affiatati, restiamo una bella famiglia ma solo nelle apparenze e nei fatti di convivenza ottima, ma senza picchi in quella sessuale che oramai è molto ridotta e poco gratificante. Questo mi porta ad avere assopito di molto le mie voglie sessuali anche se spesso mi capita di avere stimoli e di appagarli da sola, giocando con il mio corpo sia con le sole mani sia con l’ausilio di alcuni giocattolini che ho acquistato via internet e che tengo ben nascosti ai miei due maschi della famiglia.

Nonostante tutto so di essere ancora piacente: sono una biondina (tinta oramai) dal capello liscio e medio lungo, corpo esile ma molto sportivo (lavoro nel mondo dello sport), asciutto e nervoso, dicono che ho un bellissimo culetto, gambe toniche e tornite e, purtroppo pochissimo seno, direi una prima tutto capezzoli. Si, dico tutto capezzoli perché ho dei magnifici capezzoli che se stimolati spiccano dal mio corpo inturgidendosi e divenendo evidenti e molto sensibili.

Credo che tutto ciò abbia incuriosito spesso mio figlio nella sua crescita, diciamo nel periodo della adolescenza, quando il femminile diventa in ogni momento scusa per eccitarsi e per cercare di scoprire sempre di più. Infatti, devo dire che mi sono sentita spesso spiata in casa e che la mia abitudine di girare senza farmi problemi anche poco vestita o solo in intimo, deve avere creato in lui molto interesse nei miei confronti.

In quei periodi in cui cresceva trovavo spesso le mie mutandine nella cesta della biancheria usata tutte inzuppate non dei miei umori ma di una viscida cremina che inequivocabilmente portava a pensare allo sperma, e che di certo non era quello del marito; ma non me ne facevo un crucio, mi dicevo che era normale e che faceva parte del naturale crescere di un maschietto che aveva a disposizione una mammina carina e che quindi la sfruttava per conoscersi sessualmente.

Se devo dirla tutta non nego che anche un po' mi piaceva, stavo invecchiando e sapere che un giovane uomo si eccitasse pensando a me inorgogliva, anche se poi questo giovane uomo era mio figlio; ma fino a che lo faceva di suo senza coinvolgermi che male c’era.

Così andò avanti per anni e negli anni mi accorsi sempre più che la vicinanza di lui nei miei confronti diveniva più intensa: ogni volta che andavo a cambiarmi in lavanderia me lo trovavo tra i piedi in modo così che lui riusciva a vedermi sempre più spesso e sempre da più vicino in intimo, sempre più spesso mi faceva dei complimenti che arrivavano quasi al corteggiamento, dicendomi che fisicamente ero più bella di tutte le sue amichette e pure di molte subrettine della tv, che i perizomi mi stavano a meraviglia perché avevo un culetto da ragazzina. Spesso anche mi consigliava su come vestirmi quando dovevo uscire, spronandomi a indossare vestitini corti e leggeri o pantaloni super attillati, per non parlare delle scarpe che secondo lui dovevano essere sempre con tacco 12 come minimo, perché in quel modo le mie chiappe divenivano ancora più slanciate ed irresistibili.

Insomma, sentivo che gli piacevo e che era orgoglioso della mamma che aveva, non so se forse capisse anche che fra me e suo padre non c’era più l’attrazione di un tempo, volendo magari riempire quel vuoto come se fosse lui il maschio di casa per sua mamma.

La cosa mi piaceva sempre di più, arrivando a volte a crearmi degli stimoli che mi ricordavano l’eccitazione giovanile del corteggiamento, ma subito resettavo tutto pensando che in fondo era mio figlio e che quindi mi creavo io storie che non esistevano, forse solo perché lo desideravo, insomma desideravo che qualcuno mi corteggiasse e mi guardasse con quello sguardo voglioso. Forse da queste sensazioni crebbe in me il piacere di lasciarmi ammirare da lui, di girare sempre meno vestita, di sedermi in modo che potesse ammirarmi le cosce, ed anche fra le cosce, di girare per casa con magliettine o camicette senza reggiseno in modo che i miei capezzoli turgidi si notassero sin troppo bene, insomma di creare situazioni in cui poterlo provocare e cercare magari reazioni sue alla vista della mia femminilità; nacque tutto come un gioco, forse pericoloso ma con la consapevolezza di poterlo gestire e di non arrivare mai oltre il limite…….ma forse avevo sopravvalutato la mia decisione e la sua capacità di rispettare la mammina.

Infatti, sempre più spesso capitò che in lavanderia lui capitasse mentre io mi asciugavo uscita dalla doccia e che non se ne andasse di lì fintanto che io non cedevo e mi vestivo davanti ai suoi occhi, scegliendo insieme a lui l’intimo da indossare e facendomi spesso rimirare per sentire i suoi commenti su come mi stava. Come se non bastasse pure lui cominciò a cambiarsi davanti a me svettando con il suo cazzo che inevitabilmente non poteva essere a riposo. Era molto bello fra l’altro ed assomigliava moltissimo a suo padre quando era giovane e la cosa mi faceva sentire giovane pure me, facendomi ricordare quei tempi e facendomi credere di essere anche io bella e giovane come allora, grazie anche ai complimenti continui del figlio.

Insomma, cominciai a pensare troppo alla cosa e mi ritrovai pure a masturbarmi con l’immagine del suo cazzo lì davanti ai miei occhi, immagine irreale perché solo nei ricordi in quanto davanti a lui mai facevo vedere quanto mi piacesse.

Accadde un giorno che rientrando a casa dal mio lavoro e credendo di essere sola corsi in bagno, non ne potevo più e dovevo fare pipì immediatamente; quindi, aprì la porta del bagno senza pensarci due volte e trovai mio figlio, oramai ventiquattrenne, che si masturbava tenendo le mie mutandine usate sul naso . . . . . . . . .. fui come fulminata, non sapevo che fare e la prima cosa che mi venne in testa fu quella di chiedergli scusa e richiudere la porta lasciandolo finire. Ero bloccata, quell’immagine mi aveva fulminata, ero frastornata, ma anche eccitata. Vedevo il suo cazzo svettante che pulsava ed il suo volto paonazzo con il mio perizoma in pizzo nero stampato sul naso………si masturbava con il profumo della mia figa nel cervello, si masturbava eccitato dal profumo di sua madre ……. era bellissimo sapere che ancora riuscivo a creare certe emozioni a ragazzi così belli, giovani e prestanti, ma che fare ora?

Ero decisamente nervosa, non so come avrei affrontato mio figlio e proprio in quel momento senti la porta del bagno aprirsi e vidi mio figlio con una faccia terribilmente frustrata che mi chiedeva ripetutamente scusa e che non lo avrebbe mai più fatto ma che io ero così bella che spesso creavo in lui un desiderio sessuale talmente grande che appena poteva doveva sfogarlo. Lo fermai, non so come mi venne, e lo abbracciai dicendoli di non preoccuparsi e che era normale, capitava spesso e che la mamma era pur sempre un riferimento femminile per i figli, il più vicino, il primo e che quindi accadeva.

Ero stata brava, riuscii a calmarlo senza metterlo in imbarazzo, risolvendo una situazione che altrimenti poteva divenire esplosiva. Fatto sta' che da quel giorno però tutto cambiò. Io avevo sempre in mente il suo cazzo che pulsava per me e lui oramai sapeva che io sapevo. Insomma, oramai tutto era conclamato e lui divenne sempre più sicuro di sé, sempre meno inibito, sempre più conscio che io sapevo e che non avevo reagito in modo definitivo, conclusivo di un suo approccio a me. Si sentiva il maschio alfa, sapeva che poteva osare e che io difficilmente avrei dissentito in modo energico.

Infatti, oramai i complimenti si fecero più diretti e più mirati, contatti e carezze si fecero più audaci senza che io dicessi nulla, forse, lo ammetto, lo desideravo io pure, forse volevo capire se e dove sarebbe arrivato e se e dove sarei arrivata io.



SEGUE
che racconto meravigloso ,eccitante
 
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ziougo

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 3



Mi sentivo molto sporca, non riuscivo a capacitarmi di essermi così eccitata e di essere arrivata a tanto.

Quale mamma può arrivare a masturbarsi per quei motivi, quale mamma si eccita in quel modo invece di incavolarsi con il figlio che la fotografa mezza nuda ad ogni occasione che capita?

Stavo passando un momento strano e molto particolare, ma provavo sensazioni da molto tempo sopite, da troppo tempo oramai rinchiuse in me senza avere motivo di ritirarle fuori; del resto, ero ancora abbastanza giovane, ma soprattutto abbastanza carina, giovanile ed in forma nell’aspetto per poter godere del “piacere di piacere”, del piacere di sentirsi desiderata, anche se a desiderarmi era mio figlio

Che contrasto folle di emozioni, il perbenismo contro il piacere libero ed incondizionato.

Al contempo mi dicevo che se fossi piaciuta così a lui probabilmente sarei potuta piacere così anche ad altri suoi coetanei, a suoi amici a cui forse lui mostrava le mie foto per condividere l’eccitazione o per vantarsi di avere una mamma ancora così in forma.

Oppure le teneva solo per lui gelosamente, per godersi la sua mammina e farsi mille fantasie e mille seghe pensando che sia mia la mano che lo accarezza?

Non so ma quello che è certo è che certi pensieri fino a poco tempo fa non avrei mai creduto di poterli fare ed invece ora mi condiscono la vita, rendendomi nuovamente “donna e femmina”.

Decisi allora di calmarmi un pochino, di tornare ad essere mamma e basta, si certo, la confidenza oramai era assodata, il fatto di cambiarsi assieme di girare in casa in libertà, di sedersi o distendersi sul divano senza badare se la gonna sale o se si intravede il culetto o la mutandina era normale e quindi a volte situazioni un po' imbarazzanti nascevano, lo notavamo entrambi ma nessuno diceva nulla.

Io continuavo a trovare le mie mutandine di tanto in tanto macchiate da qualche gocciolina di sperma ma non dicevo nulla, anzi ci sorridevo e me lo rivedevo in bagno mentre si masturbava ed ero felice nel sapere che lo faceva per me.

Capitò poi un giorno che in lavanderia come sempre eravamo mezzi nudi, io mi girai per togliermi il reggiseno ed infilarmi un vestitino da casa rimanendo solo con una brasiliana nera e sentii il rumore del click che fa lo smartphone quando scatta la foto. Mi girai di scatto istintivamente e lo trovai nella classica posizione di chi scatta una foto.

Restai sorpresa e gi chiesi che stava facendo. Lui come per giustificarsi mi disse che ero talmente bella solo con le mutandine che gli era venuto istintivo di farmi una foto.

Feci la parte della sorpresa e dell’incazzata, dimenticandomi che nel frattempo non avevo ancora indossato il vestitino e che quindi ero a seno nudo davanti a lui.

Lo ripresi animatamente dicendogli che non doveva permettersi mai più di fare certe cose e gli chiesi sempre in tono fermo e deciso che se ne sarebbe fatto della foto.

Balbettava stronzate su stronzate cercando giustificazioni senza senso che mi fecero anche sorridere, ma nel contempo vedi come mi guardava e come di conseguenza i suoi boxer si erano riempiti con la sua eccitazione.

A quel punto mi accorsi di essere praticamente nuda davanti a lui, dissi: “beh tanto oramai mi conosci meglio nuda che vestita, e vedo anche che la cosa ti piace anche?” ammiccando all’amichetto che cresceva.

Continuai: “Non dirmi che con queste foto poi ti masturbi come fai con le mie mutandine”.

Arrossi e si coprì con le mani il sesso oramai fuoriuscito dai boxer, in totale imbarazzo e senza parole per controbattere una realtà evidentissima.

“Spero solo che queste foto, che a questo punto credo non siano poche, restino fa noi e tu non le mostri a nessuno dei tuoi amici. O le mostri anche a loro, dimmi, dai ora devi dirmi la verità, che fai con queste foto?”

Non sapeva come rispondere. Notando la sua indecisione prima di giurare che le teneva solo per lui, mi nacque il forte dubbio che le mostrasse a qualcuno, a qualche amico; quindi, insistetti per cercare una eventuale confessione.

“Ti prego, se le mostri a qualcuno ora è il momento giusto di dirmelo, non ti farò nulla lo giuro ma dobbiamo parlarne, voglio sapere se qualche tuo amico che magari frequenta casa mi conosce anche come sono fatta sotto i vestiti, devo sapere se solo tu mi apprezzi o se ci sono anche altre persone che lo fanno. Magari ne potrei anche essere gratificata, incazzata con mio figlio per avere fatto tutto alle mie spalle ma contenta di piacere ancora, e poi togli quelle mani da lì e lascia che anche io possa vedere come mio figlio reagisce alla visione della mammina nuda”.

Era nel pallone, era paonazzo, quasi tremava, ma per non contraddirmi tolse subito le mani ed il suo sesso svetto in tutta la sua giovanile vitalità.

Era la prima volta, a parte quella volta in bagno mentre si masturbava, che lo vedevo eccitato e devo dire che non mi spiaceva quello che vedevo.

Balbettava e dopo un mio pressante porgli domande su domande confessò che all’inizio le foto le teneva solo per sé, ma che poi capitò che il suo amico più fidato ne vide una sul suo smartphone e da quel momento cominciò a condividerle con lui, commentandole ed andando orgoglioso che sua mamma facesse eccitare non solo lui ma anche il suo amico. Arrivo anche a confessare che pure il suo amico di tanto in tanto, a casa nostra, si chiude in bagno e si masturba con il profumo delle mie mutandine.

Porca puttana, non sapevo che dire, mi vestii di corsa ed uscii dalla lavanderia sbattendo la porta, volevo sapesse che ero incazzatissima, anche se più che incazzata ero preoccupata.

Ora sapevo che anche il suo amico, che gira spesso per casa nostra, mi guardava con un occhio voglioso, che mentre mi guarda mi immagina senza il vestito addosso e che spesso si masturba pensandomi, guardando le mie foto, sentendo i miei profumi.

Mi vergognavo e non so come avrei reagito la prossima volta che lo avrei incrociato.

Il giorno dopo, calmatami da quelle forti emozioni, affrontai mio figlio e gli dissi per prima cosa di non dire nulla al suo amico, di non dirgli che sapevo tutto perché altrimenti non avrei saputo come comportarmi con lui e probabilmente lui con me. Quindi era meglio fare finta non fosse accaduto nulla, che anche io avrei soprasseduto ma che d’ora in poi fosse più onesto con me: niente più cose di nascosto, anzi, che magari poteva anche mostrarmi le foto che aveva in modo che io sapessi bene fino a che punto si era spinto.

Lo vidi sbiancare, mi disse che avevo ragione e che era meglio non dicesse nulla all’amico e che addirittura sarebbe stato meglio trovare una scusa per non mostrargli più nulla di me, ma che si vergognava troppo a mostrarmi le foto che aveva fatto, che non sarebbe stato in grado di sopportare il fatto di guardarle assieme, che si sentiva molto in colpa e che se avessi voluto avrebbe preferito cancellarle tutte piuttosto che condividerle con me.

Ribattei subito senza lasciarlo finire: “No, troppo facile nascondersi, si deve imparare a essere responsabili di ciò che si fa e quindi non permetterti di cancellarle e sappi che quanto prima troveremo modo e luogo dove vederle assieme in modo tale da sapere come e quando le hai fatte e anche come poi te ne sei servito.”

Lo vidi imbarazzatissimo, eccitatissimo ma imbarazzato, come del resto lo ero pure io, eccitatissima ma pure imbarazzatissima a dirgli certe cose ma soprattutto pensando a quando assieme avremmo avuto modo di vedere le foto che io già avevo visto a sua insaputa.



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popp

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 3



Mi sentivo molto sporca, non riuscivo a capacitarmi di essermi così eccitata e di essere arrivata a tanto.

Quale mamma può arrivare a masturbarsi per quei motivi, quale mamma si eccita in quel modo invece di incavolarsi con il figlio che la fotografa mezza nuda ad ogni occasione che capita?

Stavo passando un momento strano e molto particolare, ma provavo sensazioni da molto tempo sopite, da troppo tempo oramai rinchiuse in me senza avere motivo di ritirarle fuori; del resto, ero ancora abbastanza giovane, ma soprattutto abbastanza carina, giovanile ed in forma nell’aspetto per poter godere del “piacere di piacere”, del piacere di sentirsi desiderata, anche se a desiderarmi era mio figlio

Che contrasto folle di emozioni, il perbenismo contro il piacere libero ed incondizionato.

Al contempo mi dicevo che se fossi piaciuta così a lui probabilmente sarei potuta piacere così anche ad altri suoi coetanei, a suoi amici a cui forse lui mostrava le mie foto per condividere l’eccitazione o per vantarsi di avere una mamma ancora così in forma.

Oppure le teneva solo per lui gelosamente, per godersi la sua mammina e farsi mille fantasie e mille seghe pensando che sia mia la mano che lo accarezza?

Non so ma quello che è certo è che certi pensieri fino a poco tempo fa non avrei mai creduto di poterli fare ed invece ora mi condiscono la vita, rendendomi nuovamente “donna e femmina”.

Decisi allora di calmarmi un pochino, di tornare ad essere mamma e basta, si certo, la confidenza oramai era assodata, il fatto di cambiarsi assieme di girare in casa in libertà, di sedersi o distendersi sul divano senza badare se la gonna sale o se si intravede il culetto o la mutandina era normale e quindi a volte situazioni un po' imbarazzanti nascevano, lo notavamo entrambi ma nessuno diceva nulla.

Io continuavo a trovare le mie mutandine di tanto in tanto macchiate da qualche gocciolina di sperma ma non dicevo nulla, anzi ci sorridevo e me lo rivedevo in bagno mentre si masturbava ed ero felice nel sapere che lo faceva per me.

Capitò poi un giorno che in lavanderia come sempre eravamo mezzi nudi, io mi girai per togliermi il reggiseno ed infilarmi un vestitino da casa rimanendo solo con una brasiliana nera e sentii il rumore del click che fa lo smartphone quando scatta la foto. Mi girai di scatto istintivamente e lo trovai nella classica posizione di chi scatta una foto.

Restai sorpresa e gi chiesi che stava facendo. Lui come per giustificarsi mi disse che ero talmente bella solo con le mutandine che gli era venuto istintivo di farmi una foto.

Feci la parte della sorpresa e dell’incazzata, dimenticandomi che nel frattempo non avevo ancora indossato il vestitino e che quindi ero a seno nudo davanti a lui.

Lo ripresi animatamente dicendogli che non doveva permettersi mai più di fare certe cose e gli chiesi sempre in tono fermo e deciso che se ne sarebbe fatto della foto.

Balbettava stronzate su stronzate cercando giustificazioni senza senso che mi fecero anche sorridere, ma nel contempo vedi come mi guardava e come di conseguenza i suoi boxer si erano riempiti con la sua eccitazione.

A quel punto mi accorsi di essere praticamente nuda davanti a lui, dissi: “beh tanto oramai mi conosci meglio nuda che vestita, e vedo anche che la cosa ti piace anche?” ammiccando all’amichetto che cresceva.

Continuai: “Non dirmi che con queste foto poi ti masturbi come fai con le mie mutandine”.

Arrossi e si coprì con le mani il sesso oramai fuoriuscito dai boxer, in totale imbarazzo e senza parole per controbattere una realtà evidentissima.

“Spero solo che queste foto, che a questo punto credo non siano poche, restino fa noi e tu non le mostri a nessuno dei tuoi amici. O le mostri anche a loro, dimmi, dai ora devi dirmi la verità, che fai con queste foto?”

Non sapeva come rispondere. Notando la sua indecisione prima di giurare che le teneva solo per lui, mi nacque il forte dubbio che le mostrasse a qualcuno, a qualche amico; quindi, insistetti per cercare una eventuale confessione.

“Ti prego, se le mostri a qualcuno ora è il momento giusto di dirmelo, non ti farò nulla lo giuro ma dobbiamo parlarne, voglio sapere se qualche tuo amico che magari frequenta casa mi conosce anche come sono fatta sotto i vestiti, devo sapere se solo tu mi apprezzi o se ci sono anche altre persone che lo fanno. Magari ne potrei anche essere gratificata, incazzata con mio figlio per avere fatto tutto alle mie spalle ma contenta di piacere ancora, e poi togli quelle mani da lì e lascia che anche io possa vedere come mio figlio reagisce alla visione della mammina nuda”.

Era nel pallone, era paonazzo, quasi tremava, ma per non contraddirmi tolse subito le mani ed il suo sesso svetto in tutta la sua giovanile vitalità.

Era la prima volta, a parte quella volta in bagno mentre si masturbava, che lo vedevo eccitato e devo dire che non mi spiaceva quello che vedevo.

Balbettava e dopo un mio pressante porgli domande su domande confessò che all’inizio le foto le teneva solo per sé, ma che poi capitò che il suo amico più fidato ne vide una sul suo smartphone e da quel momento cominciò a condividerle con lui, commentandole ed andando orgoglioso che sua mamma facesse eccitare non solo lui ma anche il suo amico. Arrivo anche a confessare che pure il suo amico di tanto in tanto, a casa nostra, si chiude in bagno e si masturba con il profumo delle mie mutandine.

Porca puttana, non sapevo che dire, mi vestii di corsa ed uscii dalla lavanderia sbattendo la porta, volevo sapesse che ero incazzatissima, anche se più che incazzata ero preoccupata.

Ora sapevo che anche il suo amico, che gira spesso per casa nostra, mi guardava con un occhio voglioso, che mentre mi guarda mi immagina senza il vestito addosso e che spesso si masturba pensandomi, guardando le mie foto, sentendo i miei profumi.

Mi vergognavo e non so come avrei reagito la prossima volta che lo avrei incrociato.

Il giorno dopo, calmatami da quelle forti emozioni, affrontai mio figlio e gli dissi per prima cosa di non dire nulla al suo amico, di non dirgli che sapevo tutto perché altrimenti non avrei saputo come comportarmi con lui e probabilmente lui con me. Quindi era meglio fare finta non fosse accaduto nulla, che anche io avrei soprasseduto ma che d’ora in poi fosse più onesto con me: niente più cose di nascosto, anzi, che magari poteva anche mostrarmi le foto che aveva in modo che io sapessi bene fino a che punto si era spinto.

Lo vidi sbiancare, mi disse che avevo ragione e che era meglio non dicesse nulla all’amico e che addirittura sarebbe stato meglio trovare una scusa per non mostrargli più nulla di me, ma che si vergognava troppo a mostrarmi le foto che aveva fatto, che non sarebbe stato in grado di sopportare il fatto di guardarle assieme, che si sentiva molto in colpa e che se avessi voluto avrebbe preferito cancellarle tutte piuttosto che condividerle con me.

Ribattei subito senza lasciarlo finire: “No, troppo facile nascondersi, si deve imparare a essere responsabili di ciò che si fa e quindi non permetterti di cancellarle e sappi che quanto prima troveremo modo e luogo dove vederle assieme in modo tale da sapere come e quando le hai fatte e anche come poi te ne sei servito.”

Lo vidi imbarazzatissimo, eccitatissimo ma imbarazzato, come del resto lo ero pure io, eccitatissima ma pure imbarazzatissima a dirgli certe cose ma soprattutto pensando a quando assieme avremmo avuto modo di vedere le foto che io già avevo visto a sua insaputa.



CONTINUA
Solo una parola....complimenti......
Bel racconto, ben scritto.....e sopratutto...coinvolgente.....non vedo l'ora di leggere il continuo....👍👍👍👍👍
 

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