Esperienza reale La Femminilità di Mamma

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 12



Era domenica, il marito era uscito a fare un giro con la moto e gli amici, Marco ed io eravamo soli a casa, ma non sarebbe stata una domenica di sesso, anzi per me sarebbe stata una domenica rilassatissima tutta sola a casa, lui sarebbe andato al mare con la morosa.

Mi ero alzata ed avevo fatto la doccia, ero in lavanderia e mi ero appena infilata un vestitino estivo leggero corto e fresco che entrò lui ancora assonnato e mi disse che si buttava sotto la doccia e se gli avrei potuto preparare un bel caffè che poi sarebbe dovuto andare a prendere Anna.

Cominciò a spogliarsi e mi soffermai ad ammirarlo; aveva la classica erezione che i maschietti hanno appena si svegliano, era proprio bello, fortunata Anna, ma fortunata anche io.

“Senti caro, guardando il tuo bel cazzo mi è venuto in mente che ho pensato molto alla tua proposta per fare partecipare Anna ai nostri giochi erotici, sai, l’altro giorno durante il pranzo l’ho ammirata molto ed è veramente carina, se lei volesse sarei felicissima di farlo, ma solo e quando lei lo vorrà”.

Da assonnato si svegliò immediatamente, da erezione mattutina si trasformò ad erezione eccitata, mi abbracciò e mi baciò in modo profondo; quindi, “Oddio mammina bella ma lo dici veramente? Sei sicura? Non vorrei mai forzarti a fare cose che non vuoi, lo sai, ma per me quello che mi dici è favoloso, se lei accettasse sarebbe una cosa unica e grandiosa, potrei fare veramente all’amore con la A maiuscola proprio con le donne che per me contano di più in assoluto, sarebbe eccitantissimo”.

“Caro, se ti ho detto che puoi cominciare a sondare la possibilità è perché ci ho pensato bene ed anche perché credo che ci siano buone possibilità. L’altro giorno, mentre papà e tu eravate a fare non so che in auto, c’è stato un bel momento con Anna, non è accaduto nulla ma abbiamo avuto un momento di confidenza ed intimità che difficilmente accade fra donne e tantomeno fra donne di diversa età, credo di piacerle e credo proprio che anche lei piaccia molto a me”.

Mi era venuta una voglia folle di fare sesso ed in effetti mentre parlavo gli presi il cazzo in mano cominciando a sfregarglielo, avrei proprio voluto succhiarglielo e poi prenderlo tutto in figa, ma lui, oltre ad essere esaltato dalla notizia, aveva una fretta boia e quindi si butto in doccia sollecitandomi per il caffè.

Insomma, la mattinata con il figlio finì lì, dopo essersi vestito mi diede un bacio palpandomi le chiappe, mi ringraziò ancora e partì per la gita al mare.

Rimasi sola.

Tirai fuori la sdraio e la misi in giardino (possiedo un immenso giardino con molto prato e molti alberi in condivisione con le case delle famiglie dei miei fratelli e della sorella), cercando un angolo appartato dove poter prendere il sole senza essere disturbata troppo.

Ero contenta di potermi godere un giorno tutto mio, indossai un bel costumino che lasciasse quanta più pelle al sole ed un libro e mi rilassai lasciandomi trasportare dalla trama del romanzo; credo che mi appisolai e mi svegliai tutta sudata ed accaldata, anche un po' arrossata dal troppo sole.

Abbassai un po' il costume e vidi che si era formato quell'antiestetico segno bianco, lo detesto. Pensai che forse avrei potuto togliermi il costume e restare nuda in modo da alleviare l’effetto; mi guardai in giro e non vidi nessuno, non sentivo nemmeno nessuno, ero abbastanza appartata e quindi levai tutto e rimasi nuda a farmi abbrustolire.

Dovevo stare attenta a non tornare ad addormentarmi, dovevo stare allerta e se sentivo movimenti strani subito coprirmi, invece mi riaddormentai inevitabilmente.

Poco dopo sentì qualcuno saltarmi addosso, feci un salto e vidi il mio nipotino (figlio di un nipote) di 2 anni e mezzo che era venuto a salutarmi ed a giocare con me, come spesso fa, ma non lo fa con la zia nuda, anzi io nemmeno mi ricordavo di esserlo e non feci immediatamente caso.

Ci feci però caso quando mio nipote, suo padre arrivò per recuperarlo e mi trovo totalmente nuda, senza nemmeno la possibilità di coprirmi, avendo le mani impegnate con il pargoletto.

Ci fece caso molto bene anche lui che, dopo un primo momento in cui rimase di sasso, comincio un po' a scusarsi ed un po' a farmi un sacco di complimenti……cazzo non sapevo che fare ma oramai la frittata era fatta e…beh dai diciamo che i complimenti fanno sempre piacere eh eh eh, in fondo significava che ancora ero piacente.

Mi rintanai in casa, era ora di pranzo ma io decisi di non mangiare, mi misi davanti alla tv e guardai un telefilm poliziesco; non mi intrigava molto, ero molto più intrigata dal pensiero di Marco ed Anna che magari stavano parlando di me, e del nipote e dei suoi occhi su di me, mentre cercava di non perdere nessun mio particolare che in quella situazione era ben in vista.

Mi eccitai; insomma erano pensieri stimolanti, mi sentivo di colpo bella e desiderata su vari fronti e la cosa mi piaceva. Ero ancora nuda e l’asciugamano in cui mi ero avvolta ora era sotto di me fra il mio corpo ed il divano, le mani mi accarezzavano le cosce, poi una salì sulla pancia e quindi sui piccoli seni e si mise a giocare con i capezzoli oramai eretti e sensibilissimi.

Il gioco era bello, rilassante ed appagante ed i capezzoli mandavano scariche elettriche lungo tutto il mio corpo, l’altra mano si era insinuata fra le gambe ed un ditino seguiva il taglietto fra le labbra della figa che orami era fradicia.

Lo portai alla bocca ed assaporai i miei umori (era una cosa che mi piaceva particolarmente).

Tornai sulla figa, stimolai il clito, poi tornai sul taglietto spingendo un po' di più il dito al suo interno. Cominciai quel pericoloso gioco senza ritorno con il mio sesso; ho sempre amato masturbarmi, mi pareva di fare all’amore con la persona che meglio di tutte mi conosce e che sa come regalarmi piacere. Infilai una e poi due dita sempre più in profondità, mi sditalinai con calma, senza fretta, era bellissimo, provavo un piacere intenso.

Lo stuzzicare i capezzoli rendeva ancora più piacevole il momento e……non so quanto tempo passò al primo orgasmo ma fu delizioso e preparatorio al secondo che avvenne stimolando maggiormente il clitoride, ed un terzo ed alla fine ad un quarto molto rilassate, molto femminile e molto appagante.

Mi appisolai godendomi il pomeriggio che mi ero regalata e quando mi svegli vidi che erano passate più di tre ore, non so quante passate a donarmi piacere e quante a dormire, ma ero felice di quel giorno tutto mio, immaginando un altro pomeriggio che si stava preparando dove io sarei divenuta solo una dei tre protagonisti.



CONTINUA
 

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 12



Era domenica, il marito era uscito a fare un giro con la moto e gli amici, Marco ed io eravamo soli a casa, ma non sarebbe stata una domenica di sesso, anzi per me sarebbe stata una domenica rilassatissima tutta sola a casa, lui sarebbe andato al mare con la morosa.

Mi ero alzata ed avevo fatto la doccia, ero in lavanderia e mi ero appena infilata un vestitino estivo leggero corto e fresco che entrò lui ancora assonnato e mi disse che si buttava sotto la doccia e se gli avrei potuto preparare un bel caffè che poi sarebbe dovuto andare a prendere Anna.

Cominciò a spogliarsi e mi soffermai ad ammirarlo; aveva la classica erezione che i maschietti hanno appena si svegliano, era proprio bello, fortunata Anna, ma fortunata anche io.

“Senti caro, guardando il tuo bel cazzo mi è venuto in mente che ho pensato molto alla tua proposta per fare partecipare Anna ai nostri giochi erotici, sai, l’altro giorno durante il pranzo l’ho ammirata molto ed è veramente carina, se lei volesse sarei felicissima di farlo, ma solo e quando lei lo vorrà”.

Da assonnato si svegliò immediatamente, da erezione mattutina si trasformò ad erezione eccitata, mi abbracciò e mi baciò in modo profondo; quindi, “Oddio mammina bella ma lo dici veramente? Sei sicura? Non vorrei mai forzarti a fare cose che non vuoi, lo sai, ma per me quello che mi dici è favoloso, se lei accettasse sarebbe una cosa unica e grandiosa, potrei fare veramente all’amore con la A maiuscola proprio con le donne che per me contano di più in assoluto, sarebbe eccitantissimo”.

“Caro, se ti ho detto che puoi cominciare a sondare la possibilità è perché ci ho pensato bene ed anche perché credo che ci siano buone possibilità. L’altro giorno, mentre papà e tu eravate a fare non so che in auto, c’è stato un bel momento con Anna, non è accaduto nulla ma abbiamo avuto un momento di confidenza ed intimità che difficilmente accade fra donne e tantomeno fra donne di diversa età, credo di piacerle e credo proprio che anche lei piaccia molto a me”.

Mi era venuta una voglia folle di fare sesso ed in effetti mentre parlavo gli presi il cazzo in mano cominciando a sfregarglielo, avrei proprio voluto succhiarglielo e poi prenderlo tutto in figa, ma lui, oltre ad essere esaltato dalla notizia, aveva una fretta boia e quindi si butto in doccia sollecitandomi per il caffè.

Insomma, la mattinata con il figlio finì lì, dopo essersi vestito mi diede un bacio palpandomi le chiappe, mi ringraziò ancora e partì per la gita al mare.

Rimasi sola.

Tirai fuori la sdraio e la misi in giardino (possiedo un immenso giardino con molto prato e molti alberi in condivisione con le case delle famiglie dei miei fratelli e della sorella), cercando un angolo appartato dove poter prendere il sole senza essere disturbata troppo.

Ero contenta di potermi godere un giorno tutto mio, indossai un bel costumino che lasciasse quanta più pelle al sole ed un libro e mi rilassai lasciandomi trasportare dalla trama del romanzo; credo che mi appisolai e mi svegliai tutta sudata ed accaldata, anche un po' arrossata dal troppo sole.

Abbassai un po' il costume e vidi che si era formato quell'antiestetico segno bianco, lo detesto. Pensai che forse avrei potuto togliermi il costume e restare nuda in modo da alleviare l’effetto; mi guardai in giro e non vidi nessuno, non sentivo nemmeno nessuno, ero abbastanza appartata e quindi levai tutto e rimasi nuda a farmi abbrustolire.

Dovevo stare attenta a non tornare ad addormentarmi, dovevo stare allerta e se sentivo movimenti strani subito coprirmi, invece mi riaddormentai inevitabilmente.

Poco dopo sentì qualcuno saltarmi addosso, feci un salto e vidi il mio nipotino (figlio di un nipote) di 2 anni e mezzo che era venuto a salutarmi ed a giocare con me, come spesso fa, ma non lo fa con la zia nuda, anzi io nemmeno mi ricordavo di esserlo e non feci immediatamente caso.

Ci feci però caso quando mio nipote, suo padre arrivò per recuperarlo e mi trovo totalmente nuda, senza nemmeno la possibilità di coprirmi, avendo le mani impegnate con il pargoletto.

Ci fece caso molto bene anche lui che, dopo un primo momento in cui rimase di sasso, comincio un po' a scusarsi ed un po' a farmi un sacco di complimenti……cazzo non sapevo che fare ma oramai la frittata era fatta e…beh dai diciamo che i complimenti fanno sempre piacere eh eh eh, in fondo significava che ancora ero piacente.

Mi rintanai in casa, era ora di pranzo ma io decisi di non mangiare, mi misi davanti alla tv e guardai un telefilm poliziesco; non mi intrigava molto, ero molto più intrigata dal pensiero di Marco ed Anna che magari stavano parlando di me, e del nipote e dei suoi occhi su di me, mentre cercava di non perdere nessun mio particolare che in quella situazione era ben in vista.

Mi eccitai; insomma erano pensieri stimolanti, mi sentivo di colpo bella e desiderata su vari fronti e la cosa mi piaceva. Ero ancora nuda e l’asciugamano in cui mi ero avvolta ora era sotto di me fra il mio corpo ed il divano, le mani mi accarezzavano le cosce, poi una salì sulla pancia e quindi sui piccoli seni e si mise a giocare con i capezzoli oramai eretti e sensibilissimi.

Il gioco era bello, rilassante ed appagante ed i capezzoli mandavano scariche elettriche lungo tutto il mio corpo, l’altra mano si era insinuata fra le gambe ed un ditino seguiva il taglietto fra le labbra della figa che orami era fradicia.

Lo portai alla bocca ed assaporai i miei umori (era una cosa che mi piaceva particolarmente).

Tornai sulla figa, stimolai il clito, poi tornai sul taglietto spingendo un po' di più il dito al suo interno. Cominciai quel pericoloso gioco senza ritorno con il mio sesso; ho sempre amato masturbarmi, mi pareva di fare all’amore con la persona che meglio di tutte mi conosce e che sa come regalarmi piacere. Infilai una e poi due dita sempre più in profondità, mi sditalinai con calma, senza fretta, era bellissimo, provavo un piacere intenso.

Lo stuzzicare i capezzoli rendeva ancora più piacevole il momento e……non so quanto tempo passò al primo orgasmo ma fu delizioso e preparatorio al secondo che avvenne stimolando maggiormente il clitoride, ed un terzo ed alla fine ad un quarto molto rilassate, molto femminile e molto appagante.

Mi appisolai godendomi il pomeriggio che mi ero regalata e quando mi svegli vidi che erano passate più di tre ore, non so quante passate a donarmi piacere e quante a dormire, ma ero felice di quel giorno tutto mio, immaginando un altro pomeriggio che si stava preparando dove io sarei divenuta solo una dei tre protagonisti.



CONTINUA
stupendo fin qui, serve necessariamente un seguito
 

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 13



La giornata passò poi tranquilla dopo che i miei sensi si erano soddisfatti di me stessa.

Non pensai a nulla per il resto della giornata e mi concentrai sulla casa, sui lavori che una casalinga deve assolvere ogni giorno della sua vita, pulizie, lavatrici, stirare e preparare il cibo, quelle cose che sembrano scontate ma che se nessuno ci pensa rendono la vita un inferno.

Mio figlio tornò a casa tardissimo, proprio mentre mio marito ed io eravamo a letto intenti a fare all’amore, una di quelle rare volte in cui il sesso e l’amore si combinano in un unico gesto che ti fa sembrare di essere già in paradiso; nemmeno ce ne accorgemmo ma probabilmente lui invece si sentendo i nostri sospiri e le nostre effusioni.

Il giorno dopo, infatti, appena il padre uscì di casa per andare al lavoro, Marco, con il suo faccino molto impertinente mi disse “passata una buona giornata ieri? La giornata non so ma la serata certamente sì da come ve la spassavate a letto tu e papino” quindi si sedette a tavola e cominciò a fare colazione.

Non mi aspettavo da lui una frase del genere, ma soprattutto non mi aspettavo il tono con cui la disse, quasi a rimprovero, quasi da compagno geloso e la cosa, se per un verso mi diede fastidio (la vita è mia, era mio marito quello con cui me la spassavo e quindi non mi pareva di dovere rendere conto a nessuno) per un altro mi fece sorridere e mi fece stare bene e non serve che spieghi il perché. Mi sentii comunque in diritto di controbattere e quindi: “beh non mi pare che tu possa venirmi a dire cosa fare o meno con mio marito, tuo padre, del resto mi sembra che nemmeno tu sei andato a spasso tutto il giorno con amici, e non credo proprio che non vi siate divertiti nello stesso modo anche tu ed Anna, o sbaglio”.

La mia uscita stemperò quel minimo di tensione che forse si era creata (o che io mi ero creata) ed una risatona solenne di entrambi ruppe il clima che si era creato; mi abbracciò e mi diede un bacio molto caldo ed intimo, mentre le sue mani riscoprivano ogni curva del mio corpo che era coperto solo da una camicetta da notte corta e leggera.
Mi staccai dai tentacoli del figlio e mi misi a preparare la colazione, sentendo i suoi occhi quasi scannerizzare il mio corpo, le mei curve che evidentemente restavano molto leggibili sotto l'inconsistenza del tessuto della deliziosa e molto femminile cosina che indossavo; non nego che la cosa mi faceva molto piacere e che mi fece venire dei piacevolissimi brividini lungo tutto il mio corpo.

Seduti al tavolo della cucina poi, mentre si degustava il caffè che con il suo profumo aveva impregnato ogni cosa in cucina, mi disse che non era riuscito a parlare con Anna del nostro progetto (disse nostro anche se in fondo era più suo che nostro), che si era sentito molto in imbarazzo non trovando scuse su come introdurlo e che gli era venuta una paura folle nell'identificarle me come terza persona da inserire nella loro coppia.

La cosa mi sembrò strana, come era possibile avesse intrapreso la strada del coinvolgermi senza poi sapere come portarla avanti? Con la paura di sbilanciarsi nei confronti della fidanzata ma non nei miei? Glielo feci presente in modo molto aperto, diretto, quasi scocciato; insomma come fa un giovane uomo quale oramai lui era a buttarsi in una situazione così azzardata arrivando quasi alla fine senza poi saperla gestire e portare a termine. Mi incavolai pure un pochino rinfacciandoglielo decisamente senza giri di parole, tanto da farlo stare male, farlo sentire stupido, immaturo e forse anche un po' infantile.
Decisamente credo che esagerai colpendolo nei suoi sentimenti e lui, di tutta risposta, si chiuse in sé stesso.

Non volevo arrivare a tanto, ma oramai mi ero illusa di poter vivere anche quel tipo di esperienza, mai sperimentata ma sempre presente nelle mie fantasie e pensare che tutto svanisse in un sogno e nulla più mi fece proprio uscire di senno. Mi ero illusa, mi ero eccitata e avrei fatto di tutto oramai per non perdere questa occasione unica e difficilmente ripetibile, con degli attori fra l'altro molto amati e molto intimi, che avrebbero trasformato un desiderio, un sogno essenzialmente sessuale in un qualche cosa di più dolce e meno volgare.

Cercai di calmarmi e quindi di non farlo sentire troppo in colpa, gli dissi che sapevo bene che non era una cosa semplice da dire ad Anna ma che avevo creduto e sperato lui ci avesse già pensato, magari avendole precedentemente già parlato con lei prima di averlo proposto a me. Gli dissi anche che, vedendo quanto era accaduto fra me ed Anna alcuni giorni prima, avrei potuto fare in modo da indurla a desiderare lei una cosa del genere, cercando di far nascere in lei il desiderio di un contatto fra noi due mediato dall’insana idea di usare lui come punto di unione fra lei e me, togliendo quindi a lui ogni responsabilità sulla costruzione di quel triangolo incestuoso, pericoloso ma tanto eccitante.

Non l’avessi mai detto, il suo umore cambiò immediatamente scatenando l'ormone che in lui è sempre pronto ed attivo, tornò ad abbracciarmi stringendomi come molto ma molto più di prima. Era eccitatissimo, mi riempiva di bacini ovunque, liberando la vena esplorativa delle sue mani che ora mi percorrevano sotto alla camiciola da notte, palpandomi e stuzzicandomi dove sapeva non avrei resistito; ed infatti non resistetti per niente stimolata in quel modo dalle sue mani, dalla sua lingua ma soprattutto dal suo sesso che sentivo eretto e vigoroso puntato sul mio ventre.

Non avevamo tempo, entrambi dovevamo andare al lavoro, ma i sensi oramai non li si poteva controllare, quindi mi chinai su di lui, gli presi in bocca la cappella rossa e gonfia e cominciai a segarlo ed a succhiarlo con la maestria che mi contraddistingue, facendomi riempire bocca, gola e stomaco in brevissimo tempo con i suoi copiosi e vigorosi schizzi. Lo ripulii tutto non perdendo nemmeno una goccia di quel nettare caldo ed appiccicoso che tanto mi piace, quindi lo allontanai dicendogli di lavarsi, vestirsi e sbrigarsi che eravamo tardissimo.

Appena lui fu fuori di casa mi buttai sotto i caldi getti della doccia per cercare di rilassarmi, ma la figa reclamava la sua parte, fremeva nel desiderio di essere soddisfatta come io avevo soddisfatto i desideri del figliuolo, quindi cominciai ad accarezzarla, a stuzzicare il clito già sollecitato dai forti getti del soffione ed a portare il mio corpo in quella situazione di non ritorno che oramai portava alla soddisfazione del piacere che mi invadeva. Mi infilai due dita dentro il sesso dilatato nella simulazione del coito, ma due dita non bastavano, ne misi una terza che comunque risultò insufficiente tanto si era aperta, serviva un bel cazzone, ma di cazzoni in giro non ce n’erano e non sapevo come fare, quando, avanti ai miei occhi, si evidenziò il bagnoschiuma che usa di solito mio figlio. Era perfetto, in quel momento quella bottiglietta non serviva più a lavarsi ma divenne il suo cazzo. Lo presi, era caldo in quanto bagnato dai getti dell'acqua, le mani insaponate lo lubrificato a dovere e lo resero perfetto a scivolare meglio dentro di me, dentro completamente nel mio sesso pulsante e voglioso.

Bastò un secondo e sparì tutto dentro riempiendo quell’antro che bramava di essere riempito, la mia gestualità ed il movimento del bacino fecero il resto ed in poco ma meraviglioso tempo, mi portò all’orgasmo, ad un orgasmo che mi mise in ginocchio, che mi fece sedere, quasi distendere sul piatto della doccia, sotto la cascata d’acqua che mi purificò di tutti gli umori prima indotti al mio maschio ed ora da me prodotti.

Rimasi inerme un paio di minuti a godermi i brividi e la pace del dopo orgasmo, quindi mi insaponai tutta, mi risciacquai, mi asciugai. Indossata la tuta che mi fa da divisa nella palestra della scuola ed agli occhi dei miei allievi, uscii di casa soddisfatta ed appagata, ma i pensieri già viaggiavano a come affrontare Anna ed a sedurla in modo tale da crearle il desiderio di me, la voglia di arrivare a me attraverso la mediazione del suo tanto amato fidanzatino.

Ero troppo felice ed invece della macchina inforcai la bicicletta e mi recai al lavoro con il sorriso fra le labbra.





CONTINUA
 

Shamoan

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La giornata passò poi tranquilla dopo che i miei sensi si erano soddisfatti di me stessa.

Non pensai a nulla per il resto della giornata e mi concentrai sulla casa, sui lavori che una casalinga deve assolvere ogni giorno della sua vita, pulizie, lavatrici, stirare e preparare il cibo, quelle cose che sembrano scontate ma che se nessuno ci pensa rendono la vita un inferno.

Mio figlio tornò a casa tardissimo, proprio mentre mio marito ed io eravamo a letto intenti a fare all’amore, una di quelle rare volte in cui il sesso e l’amore si combinano in un unico gesto che ti fa sembrare di essere già in paradiso; nemmeno ce ne accorgemmo ma probabilmente lui invece si sentendo i nostri sospiri e le nostre effusioni.

Il giorno dopo, infatti, appena il padre uscì di casa per andare al lavoro, Marco, con il suo faccino molto impertinente mi disse “passata una buona giornata ieri? La giornata non so ma la serata certamente sì da come ve la spassavate a letto tu e papino” quindi si sedette a tavola e cominciò a fare colazione.

Non mi aspettavo da lui una frase del genere, ma soprattutto non mi aspettavo il tono con cui la disse, quasi a rimprovero, quasi da compagno geloso e la cosa, se per un verso mi diede fastidio (la vita è mia, era mio marito quello con cui me la spassavo e quindi non mi pareva di dovere rendere conto a nessuno) per un altro mi fece sorridere e mi fece stare bene e non serve che spieghi il perché. Mi sentii comunque in diritto di controbattere e quindi: “beh non mi pare che tu possa venirmi a dire cosa fare o meno con mio marito, tuo padre, del resto mi sembra che nemmeno tu sei andato a spasso tutto il giorno con amici, e non credo proprio che non vi siate divertiti nello stesso modo anche tu ed Anna, o sbaglio”.

La mia uscita stemperò quel minimo di tensione che forse si era creata (o che io mi ero creata) ed una risatona solenne di entrambi ruppe il clima che si era creato; mi abbracciò e mi diede un bacio molto caldo ed intimo, mentre le sue mani riscoprivano ogni curva del mio corpo che era coperto solo da una camicetta da notte corta e leggera.
Mi staccai dai tentacoli del figlio e mi misi a preparare la colazione, sentendo i suoi occhi quasi scannerizzare il mio corpo, le mei curve che evidentemente restavano molto leggibili sotto l'inconsistenza del tessuto della deliziosa e molto femminile cosina che indossavo; non nego che la cosa mi faceva molto piacere e che mi fece venire dei piacevolissimi brividini lungo tutto il mio corpo.

Seduti al tavolo della cucina poi, mentre si degustava il caffè che con il suo profumo aveva impregnato ogni cosa in cucina, mi disse che non era riuscito a parlare con Anna del nostro progetto (disse nostro anche se in fondo era più suo che nostro), che si era sentito molto in imbarazzo non trovando scuse su come introdurlo e che gli era venuta una paura folle nell'identificarle me come terza persona da inserire nella loro coppia.

La cosa mi sembrò strana, come era possibile avesse intrapreso la strada del coinvolgermi senza poi sapere come portarla avanti? Con la paura di sbilanciarsi nei confronti della fidanzata ma non nei miei? Glielo feci presente in modo molto aperto, diretto, quasi scocciato; insomma come fa un giovane uomo quale oramai lui era a buttarsi in una situazione così azzardata arrivando quasi alla fine senza poi saperla gestire e portare a termine. Mi incavolai pure un pochino rinfacciandoglielo decisamente senza giri di parole, tanto da farlo stare male, farlo sentire stupido, immaturo e forse anche un po' infantile.
Decisamente credo che esagerai colpendolo nei suoi sentimenti e lui, di tutta risposta, si chiuse in sé stesso.

Non volevo arrivare a tanto, ma oramai mi ero illusa di poter vivere anche quel tipo di esperienza, mai sperimentata ma sempre presente nelle mie fantasie e pensare che tutto svanisse in un sogno e nulla più mi fece proprio uscire di senno. Mi ero illusa, mi ero eccitata e avrei fatto di tutto oramai per non perdere questa occasione unica e difficilmente ripetibile, con degli attori fra l'altro molto amati e molto intimi, che avrebbero trasformato un desiderio, un sogno essenzialmente sessuale in un qualche cosa di più dolce e meno volgare.

Cercai di calmarmi e quindi di non farlo sentire troppo in colpa, gli dissi che sapevo bene che non era una cosa semplice da dire ad Anna ma che avevo creduto e sperato lui ci avesse già pensato, magari avendole precedentemente già parlato con lei prima di averlo proposto a me. Gli dissi anche che, vedendo quanto era accaduto fra me ed Anna alcuni giorni prima, avrei potuto fare in modo da indurla a desiderare lei una cosa del genere, cercando di far nascere in lei il desiderio di un contatto fra noi due mediato dall’insana idea di usare lui come punto di unione fra lei e me, togliendo quindi a lui ogni responsabilità sulla costruzione di quel triangolo incestuoso, pericoloso ma tanto eccitante.

Non l’avessi mai detto, il suo umore cambiò immediatamente scatenando l'ormone che in lui è sempre pronto ed attivo, tornò ad abbracciarmi stringendomi come molto ma molto più di prima. Era eccitatissimo, mi riempiva di bacini ovunque, liberando la vena esplorativa delle sue mani che ora mi percorrevano sotto alla camiciola da notte, palpandomi e stuzzicandomi dove sapeva non avrei resistito; ed infatti non resistetti per niente stimolata in quel modo dalle sue mani, dalla sua lingua ma soprattutto dal suo sesso che sentivo eretto e vigoroso puntato sul mio ventre.

Non avevamo tempo, entrambi dovevamo andare al lavoro, ma i sensi oramai non li si poteva controllare, quindi mi chinai su di lui, gli presi in bocca la cappella rossa e gonfia e cominciai a segarlo ed a succhiarlo con la maestria che mi contraddistingue, facendomi riempire bocca, gola e stomaco in brevissimo tempo con i suoi copiosi e vigorosi schizzi. Lo ripulii tutto non perdendo nemmeno una goccia di quel nettare caldo ed appiccicoso che tanto mi piace, quindi lo allontanai dicendogli di lavarsi, vestirsi e sbrigarsi che eravamo tardissimo.

Appena lui fu fuori di casa mi buttai sotto i caldi getti della doccia per cercare di rilassarmi, ma la figa reclamava la sua parte, fremeva nel desiderio di essere soddisfatta come io avevo soddisfatto i desideri del figliuolo, quindi cominciai ad accarezzarla, a stuzzicare il clito già sollecitato dai forti getti del soffione ed a portare il mio corpo in quella situazione di non ritorno che oramai portava alla soddisfazione del piacere che mi invadeva. Mi infilai due dita dentro il sesso dilatato nella simulazione del coito, ma due dita non bastavano, ne misi una terza che comunque risultò insufficiente tanto si era aperta, serviva un bel cazzone, ma di cazzoni in giro non ce n’erano e non sapevo come fare, quando, avanti ai miei occhi, si evidenziò il bagnoschiuma che usa di solito mio figlio. Era perfetto, in quel momento quella bottiglietta non serviva più a lavarsi ma divenne il suo cazzo. Lo presi, era caldo in quanto bagnato dai getti dell'acqua, le mani insaponate lo lubrificato a dovere e lo resero perfetto a scivolare meglio dentro di me, dentro completamente nel mio sesso pulsante e voglioso.

Bastò un secondo e sparì tutto dentro riempiendo quell’antro che bramava di essere riempito, la mia gestualità ed il movimento del bacino fecero il resto ed in poco ma meraviglioso tempo, mi portò all’orgasmo, ad un orgasmo che mi mise in ginocchio, che mi fece sedere, quasi distendere sul piatto della doccia, sotto la cascata d’acqua che mi purificò di tutti gli umori prima indotti al mio maschio ed ora da me prodotti.

Rimasi inerme un paio di minuti a godermi i brividi e la pace del dopo orgasmo, quindi mi insaponai tutta, mi risciacquai, mi asciugai. Indossata la tuta che mi fa da divisa nella palestra della scuola ed agli occhi dei miei allievi, uscii di casa soddisfatta ed appagata, ma i pensieri già viaggiavano a come affrontare Anna ed a sedurla in modo tale da crearle il desiderio di me, la voglia di arrivare a me attraverso la mediazione del suo tanto amato fidanzatino.

Ero troppo felice ed invece della macchina inforcai la bicicletta e mi recai al lavoro con il sorriso fra le labbra.





CONTINUA
Stupendo come sempre!!!
Adoro questo racconto!!!
 

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La giornata passò poi tranquilla dopo che i miei sensi si erano soddisfatti di me stessa.

Non pensai a nulla per il resto della giornata e mi concentrai sulla casa, sui lavori che una casalinga deve assolvere ogni giorno della sua vita, pulizie, lavatrici, stirare e preparare il cibo, quelle cose che sembrano scontate ma che se nessuno ci pensa rendono la vita un inferno.

Mio figlio tornò a casa tardissimo, proprio mentre mio marito ed io eravamo a letto intenti a fare all’amore, una di quelle rare volte in cui il sesso e l’amore si combinano in un unico gesto che ti fa sembrare di essere già in paradiso; nemmeno ce ne accorgemmo ma probabilmente lui invece si sentendo i nostri sospiri e le nostre effusioni.

Il giorno dopo, infatti, appena il padre uscì di casa per andare al lavoro, Marco, con il suo faccino molto impertinente mi disse “passata una buona giornata ieri? La giornata non so ma la serata certamente sì da come ve la spassavate a letto tu e papino” quindi si sedette a tavola e cominciò a fare colazione.

Non mi aspettavo da lui una frase del genere, ma soprattutto non mi aspettavo il tono con cui la disse, quasi a rimprovero, quasi da compagno geloso e la cosa, se per un verso mi diede fastidio (la vita è mia, era mio marito quello con cui me la spassavo e quindi non mi pareva di dovere rendere conto a nessuno) per un altro mi fece sorridere e mi fece stare bene e non serve che spieghi il perché. Mi sentii comunque in diritto di controbattere e quindi: “beh non mi pare che tu possa venirmi a dire cosa fare o meno con mio marito, tuo padre, del resto mi sembra che nemmeno tu sei andato a spasso tutto il giorno con amici, e non credo proprio che non vi siate divertiti nello stesso modo anche tu ed Anna, o sbaglio”.

La mia uscita stemperò quel minimo di tensione che forse si era creata (o che io mi ero creata) ed una risatona solenne di entrambi ruppe il clima che si era creato; mi abbracciò e mi diede un bacio molto caldo ed intimo, mentre le sue mani riscoprivano ogni curva del mio corpo che era coperto solo da una camicetta da notte corta e leggera.
Mi staccai dai tentacoli del figlio e mi misi a preparare la colazione, sentendo i suoi occhi quasi scannerizzare il mio corpo, le mei curve che evidentemente restavano molto leggibili sotto l'inconsistenza del tessuto della deliziosa e molto femminile cosina che indossavo; non nego che la cosa mi faceva molto piacere e che mi fece venire dei piacevolissimi brividini lungo tutto il mio corpo.

Seduti al tavolo della cucina poi, mentre si degustava il caffè che con il suo profumo aveva impregnato ogni cosa in cucina, mi disse che non era riuscito a parlare con Anna del nostro progetto (disse nostro anche se in fondo era più suo che nostro), che si era sentito molto in imbarazzo non trovando scuse su come introdurlo e che gli era venuta una paura folle nell'identificarle me come terza persona da inserire nella loro coppia.

La cosa mi sembrò strana, come era possibile avesse intrapreso la strada del coinvolgermi senza poi sapere come portarla avanti? Con la paura di sbilanciarsi nei confronti della fidanzata ma non nei miei? Glielo feci presente in modo molto aperto, diretto, quasi scocciato; insomma come fa un giovane uomo quale oramai lui era a buttarsi in una situazione così azzardata arrivando quasi alla fine senza poi saperla gestire e portare a termine. Mi incavolai pure un pochino rinfacciandoglielo decisamente senza giri di parole, tanto da farlo stare male, farlo sentire stupido, immaturo e forse anche un po' infantile.
Decisamente credo che esagerai colpendolo nei suoi sentimenti e lui, di tutta risposta, si chiuse in sé stesso.

Non volevo arrivare a tanto, ma oramai mi ero illusa di poter vivere anche quel tipo di esperienza, mai sperimentata ma sempre presente nelle mie fantasie e pensare che tutto svanisse in un sogno e nulla più mi fece proprio uscire di senno. Mi ero illusa, mi ero eccitata e avrei fatto di tutto oramai per non perdere questa occasione unica e difficilmente ripetibile, con degli attori fra l'altro molto amati e molto intimi, che avrebbero trasformato un desiderio, un sogno essenzialmente sessuale in un qualche cosa di più dolce e meno volgare.

Cercai di calmarmi e quindi di non farlo sentire troppo in colpa, gli dissi che sapevo bene che non era una cosa semplice da dire ad Anna ma che avevo creduto e sperato lui ci avesse già pensato, magari avendole precedentemente già parlato con lei prima di averlo proposto a me. Gli dissi anche che, vedendo quanto era accaduto fra me ed Anna alcuni giorni prima, avrei potuto fare in modo da indurla a desiderare lei una cosa del genere, cercando di far nascere in lei il desiderio di un contatto fra noi due mediato dall’insana idea di usare lui come punto di unione fra lei e me, togliendo quindi a lui ogni responsabilità sulla costruzione di quel triangolo incestuoso, pericoloso ma tanto eccitante.

Non l’avessi mai detto, il suo umore cambiò immediatamente scatenando l'ormone che in lui è sempre pronto ed attivo, tornò ad abbracciarmi stringendomi come molto ma molto più di prima. Era eccitatissimo, mi riempiva di bacini ovunque, liberando la vena esplorativa delle sue mani che ora mi percorrevano sotto alla camiciola da notte, palpandomi e stuzzicandomi dove sapeva non avrei resistito; ed infatti non resistetti per niente stimolata in quel modo dalle sue mani, dalla sua lingua ma soprattutto dal suo sesso che sentivo eretto e vigoroso puntato sul mio ventre.

Non avevamo tempo, entrambi dovevamo andare al lavoro, ma i sensi oramai non li si poteva controllare, quindi mi chinai su di lui, gli presi in bocca la cappella rossa e gonfia e cominciai a segarlo ed a succhiarlo con la maestria che mi contraddistingue, facendomi riempire bocca, gola e stomaco in brevissimo tempo con i suoi copiosi e vigorosi schizzi. Lo ripulii tutto non perdendo nemmeno una goccia di quel nettare caldo ed appiccicoso che tanto mi piace, quindi lo allontanai dicendogli di lavarsi, vestirsi e sbrigarsi che eravamo tardissimo.

Appena lui fu fuori di casa mi buttai sotto i caldi getti della doccia per cercare di rilassarmi, ma la figa reclamava la sua parte, fremeva nel desiderio di essere soddisfatta come io avevo soddisfatto i desideri del figliuolo, quindi cominciai ad accarezzarla, a stuzzicare il clito già sollecitato dai forti getti del soffione ed a portare il mio corpo in quella situazione di non ritorno che oramai portava alla soddisfazione del piacere che mi invadeva. Mi infilai due dita dentro il sesso dilatato nella simulazione del coito, ma due dita non bastavano, ne misi una terza che comunque risultò insufficiente tanto si era aperta, serviva un bel cazzone, ma di cazzoni in giro non ce n’erano e non sapevo come fare, quando, avanti ai miei occhi, si evidenziò il bagnoschiuma che usa di solito mio figlio. Era perfetto, in quel momento quella bottiglietta non serviva più a lavarsi ma divenne il suo cazzo. Lo presi, era caldo in quanto bagnato dai getti dell'acqua, le mani insaponate lo lubrificato a dovere e lo resero perfetto a scivolare meglio dentro di me, dentro completamente nel mio sesso pulsante e voglioso.

Bastò un secondo e sparì tutto dentro riempiendo quell’antro che bramava di essere riempito, la mia gestualità ed il movimento del bacino fecero il resto ed in poco ma meraviglioso tempo, mi portò all’orgasmo, ad un orgasmo che mi mise in ginocchio, che mi fece sedere, quasi distendere sul piatto della doccia, sotto la cascata d’acqua che mi purificò di tutti gli umori prima indotti al mio maschio ed ora da me prodotti.

Rimasi inerme un paio di minuti a godermi i brividi e la pace del dopo orgasmo, quindi mi insaponai tutta, mi risciacquai, mi asciugai. Indossata la tuta che mi fa da divisa nella palestra della scuola ed agli occhi dei miei allievi, uscii di casa soddisfatta ed appagata, ma i pensieri già viaggiavano a come affrontare Anna ed a sedurla in modo tale da crearle il desiderio di me, la voglia di arrivare a me attraverso la mediazione del suo tanto amato fidanzatino.

Ero troppo felice ed invece della macchina inforcai la bicicletta e mi recai al lavoro con il sorriso fra le labbra.





CONTINUA
Stupendo
 

Nuovo10m

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DA QUESTO CAPITOLO LA FANTASIA SUPERA LA REALTA'. TUTTO QUELLO CHE VERRA' SCRITTO DERIVA SOLO DALLA MIA FANTASIA, NON HO PROVE SIA ACCADUTO, ANZI DUBITO CHE SIA ACCADUTO ANCHE SE NON POSSO ESSERNE CERTO. FATTO E' PERO' CHE QUI LA FANTASIA HA PRESO IL SOPRAVVENTO SULLA REALTA'.
VOLEVO ESSERE CHIARO.



LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 10



Da quel giorno molto è cambiato nella nostra vita di madre e figlio, oramai eravamo una coppia, oramai c’era complicità fra noi e quando si poteva le mani viaggiavano anche nel normale ritmo della giornata, mentre facevo da mangiare, lui mi arrivava da dietro e metteva le mani sulle mie chiappe, a vote da dietro mi abbracciava palpandomi i seni e stuzzicandomi i capezzoli, se eravamo soli sul divano stavamo abbracciati lasciando che le mani e le bocche viaggiassero lungo i nostri corpi. Tutto era meraviglioso, ci eccitavamo, ci accarezzavamo senza mai oltrepassare il limite del sesso totale, senza dircelo, ma solo così, perché ci bastava, per ora, ed era bellissimo.

Anche quando ci si cambiava il gioco era presente; se ero a seno libero lui arrivava e mi baciava e mordicchiava il capezzolo, se ero in perizoma mi schiaffeggiava le chiappe, ma pure io non mi tiravo indietro e qualche palpata la davo e se lui sfoderava il suo sesso bello teso lo accarezzavo con piacere.

Insomma avevamo raggiunto un equilibrio piacevole e senza esagerazioni, ma, e nei racconti c’è sempre un ma, accadde che mio marito si dovette intrattenere fuori casa per un paio di notti.

E’ indubbio che la fantasia si mise subito a correre, ma almeno la prima notte ci furono solo effusioni intense sul divano mentre la seconda notte…….

Il secondo giorno che dovevamo passare da soli la mattina mio figlio mi disse “Ieri sera sul divano è stato proprio bello, potersi rilassare senza la paura di papà ci ha permesso di godere a pieno delle nostre affettuosità, mamma sei stupenda ed io con te sto meravigliosamente”

“Certo caro, si ieri è piaciuto molto anche a me, vedi, le cose fatte così sono possibili, si sta bene, ci si coccola e non si va oltre nulla, diciamo che rimaniamo in quel limbo concesso”

“Si, hai ragione mamma. Tu sei sempre la ragione ed io invece la trasgressione, ma credo tu abbia veramente ragione . . . . .. anche se . . . . . beh prova a pensare che bello sarebbe poter passare la notte assieme a letto a coccolarci, senza andare oltre, sempre nei limiti del concesso.

“Cosa dici?” Ecco, lo sapevo, lui vuole sempre fare un passo in più, del resto fra divano e letto cosa cambia, se si voleva scopare lo si faceva anche sul divano.

Comunque non devo cedere subito, meglio farlo un po soffrire e conquistare questo ulteriore passo, così poi sarà più bello “No, non se ne parla, ma scherzi, nel letto prendendo il posto di tuo padre, non se ne parla proprio”

“Ma scusa mamma, che differenza c’è fra lo stare abbracciati sul divano o nel letto. A letto sarebbe più bello, più comodo, più intimo e soprattutto potremmo stare assieme più a lungo; addormentarsi insieme poi e risvegliarsi assieme. Non credi sia una cosa bellissima e molto moto dolce, e dico dolce, non sensuale”

Cazzo, aveva tremendamente ragione, sarebbe stato fantastico, ma potevo cedere subito o sarei passata proprio per quella che ha una voglia folle e basta? Di passare per una madre troietta, come se non lo pensasse già ora?

“No credimi sarebbe troppo pericoloso e poco indicato, comunque lasciami pensare, te lo dirò questo pomeriggio e, nel frattempo, non farti troppe fantasie ed anche troppe seghe, le regole del divano restano valide anche se accettassi di dormire assieme, sia chiaro”

Ecco così forse gli avevo fatto capire che avrei accettato ma che doveva tenere il suo cosone, bel cosone, a bada e non avere troppe illusioni sul da farsi.

Infatti nel pomeriggio acconsenti per dormire assieme, ne avevo io pure una voglia folle, ma la feci cadere come se lo facessi solo per renderlo felice, e non per essere strafelice e straeccitata, anzi lo ero già eccitata.

Preparai una bella cenetta leggera a base di pesce ed un buon vinello bianco frizzantino che ci avrebbe dato la giusta spinta, poi, dopo essere stati un po in giardino a prendere il fresco della sera, decidemmo di andare subito a letto con la tv accesa su qualche programmino leggero di svago.

Io misi una camicetta da notte in seta colore panna, corta tanto da coprirmi a malapena l’attacco delle cosce e leggera tanto da lasciare vedere i capezzoli eccitati, lui dei semplici calzoncini in cotone che non riuscivano a nascondere la sua esuberante eccitazione.

Ci guardammo e sorridendo, lui mi fece mille complimenti e mi scatto anche alcune foto con il cellulare ed io lo lasciai fare mettendomi anche in posa, scoprendo ad arte parte del mio corpo, cosa che a lui piacque moltissimo.

Poi ci distendemmo vicini ed io appoggiai la testa vicino al suo petto, mentre il suo braccio mi cingeva tutta e la sua mano si posò sulla mia pancia cominciando a carezzarmi.

Per alcuni minuti rimanemmo così beati e felici, sereni direi, poi io mi girai su un fianco e la sua mano virò sul mio culetto oramai scoperto e nudo continuando il movimento delle carezze.

Mi ritrovai il suo petto davanti alla bocca, gli presi un capezzolo fra le labbra, lo leccai e succhiai, la mia mano si infilò nei suoi calzoncini e prese possesso del suo meraviglioso membro.

La cosa si dilungò non so quanto, i movimenti delle rispettive mani oramai erano incontrollati ma dolci e non frenetici, non alla ricerca del godimento ma solo del piacere, che in effetti era evidente e bellissimo.

Le sue dita si inoltrarono fra le chiappe e scivolarono fino a ritrovare l’umido che si era formato fra le labbra del mio sesso; il massaggio fu delicato ma costante, piacevolissimo, chiusi gli occhi ed abbassai la testa mentre con la mano abbassavo anche i suoi calzoncini.

La lingua sfiorò il suo glande bollente, ci fu un suo fremito mentre i miei di fremiti erano ritmici ed incontrollabili.

Arrivai prima io, con due sobbalzi mi irrigidii e venni copiosamente nella sua mano mentre stringevo le gambe imprigionandogliela. Rimasi ferma alcuni secondi, poi aprii la bocca per ospitare il suo cazzo, succhiarlo mentre con la mano lo percorrevo sinuosamente.

Non ci volle molto perché anche lui mi regalasse il suo seme riempiendomi la bocca; lo ingoiai tutto e lo ripulii minuziosamente con la lingua.

Eravamo felici, rilassati ma forse non appagati.

Mi prese per i fianchi facendomi ruotare posizionandomi proprio sopra di lui con la figa su suo volto, cominciò a leccarmela. Adoro essere leccata, fu bellissimo, furono momenti favolosi ed ero talmente presa che non riuscii a concentrarmi su di lui ma solo su di me, volevo godermi quel momento in modo totale, volevo che la sua lingua mi portasse all’orgasmo, che entrasse in me mentre le sue labbra mi succhiassero l’anima attraverso il clito.

Caspiterina che situazione che coinvolgimento che felicità assoluta.

Cercai di far durare quella situazione il maggior tempo possibile, giuro che non so quanto tempo ressi, poi cedetti, le ginocchia non mi ressero e crollai su di lui inondandolo con una produzione di umori che credo mai avere prodotto.

Non posso negarlo che fu uno dei maggiori orgasmi che mai avessi provato ed ero felicissima, sfinita, appagata ma felicissima. Mi girai riposizionandomi fra le sue braccia e ci baciammo a lungo come due dolci e teneri amanti.

Quasi mi addormentai, ero assopita quando senti le sue mani percorrermi fra le cosce, stuzzicandomi ancora, cazzo non era mai sazio, del resto la gioventù ha queste prerogative e poi meritava lui ora le mie attenzioni.

Allargai le gambe permettendogli facile accesso e nel contempo ripresi ad interessarmi del suo cazzo che era sempre ed ancora in una splendida erezione; giocammo con i reciproci sessi, poi di colpo mi girò ponendomi a pancia in giù sul letto e si posizionò sopra di me, infilò il suo membro fra le mie cosce. Lo fermai.

“Mamma solo fra le cosce, le tieni strette in modo che io possa solo simulare la penetrazione”, acconsentii e quindi comincio una spagnola sostituendo le tette (mancanti in me) con le cosce.

Era bellissimo perché lui veniva stimolato dalla stretta delle cosce mentre io sentivo il suo grosso cazzo strofinarmi la figa ed a momenti anche il clito con dei lievi colpi quando affondava di più, tutto era ancora meraviglioso, poi mi prese i fianchi e me li alzo e con un colpo abile ed inaspettato riuscì ad infilarmelo in figa.

Entrò tutto in un solo colpo, la figa era calda, umida ed accogliente e non oppose resistenza alcuna. Non sapevo che fare, ma oramai era fatta e poi l’eccitazione era ai massimi livelli quindi non feci nulla per fermarlo e mi lasciai scopare provando un piacere unico.

Non avrei voluto finisse mai, era una sensazione impossibile da descrivere ma bellissima, era la felicità assoluta e godei di quel momento, anzi credo proprio di poter dire ci godemmo quel momento in modo totale e quando lui venne, venne dentro di me, sapendo che avevo passato la menopausa e quindi che non ero più fertile.

Tornare a sentire gli schizzi potenti che mi riempivano fu un tornare giovane, fu un sentirsi bella, fu un sentirsi donna, femmina felice ed amata, amata come da anni non mi sentivo più.

Mio figlio mi aveva tornato a far sentire una vera donna amata, amata come mi ero sentita solo nel periodo subito dopo il matrimonio, in quel periodo dove si impara a conoscere le gioie del sesso, quel sesso non meccanico ma carico di amore, che rende tutto esponenzialmente ed incredibilmente irraggiungibile.

Mi rimase dentro a lungo, il suo cazzo si era si un pochino rilassato, svuotato direi ma restava consistente e lo sentivo in modo preciso ancora dentro di me e non avrei voluto lasciarlo uscire, era bellissimo sentirsi di qualcuno che sai volerti bene.

Ero senza fiato, tutta sudata, sfinita ma felice.

Pure lui su di me ansimava e non diceva nulla.

Rimanemmo non so quanto così poi lui si ribalto sul letto di fianco a me, lo guardai negli occhi, ci guardammo a lungo, poi gli sorrisi ed allora anche lui mi sorrise e mi baciò.

“Sei uno stronzo” gli dissi.

“Scusa mamma ma mi è venuto senza doverci pensare, è venuto perché era troppo bello”

“Sei uno stronzo” ripetei “ma non posso negare che è stato superlativo, che non provavo cose simili da quando ti abbiamo concepito, e credo di poter dire che sei uno stronzo proprio per questo. Ora non so se riuscirò a rinunciare a tutto questo facilmente. Sempre che voglia rinunciarci”

“Mamma, ho scopato poche volte ed il più delle volte solo per sesso, ma mai sono stato bene come lo sono stato prima, mai ho passato dei momenti come quelli che sto provando con te. Non so se dipende dal fatto che sei mia madre, o dal fatto che sei una donna con esperienza che sa meglio delle ragazzine come fare certe cose, ma so che quello che facciamo è tutt’altra cosa di quello che avevo provato. Scusa se l’ho fatto ma non me ne pento assolutamente”

“Tesoro non devi scusarti, sapevo benissimo che le probabilità che accadesse quando ho acconsentito di dormire assieme fossero molto alte, e poi credimi, anche per me è stato bellissimo e spero che tornerà ad essere bellissimo anche in futuro, magari senza esagerare, saltuariamente e solo in situazioni di estrema sicurezza come questa notte, ma spero non sia l’unica volta fra noi quella di questa sera”.

Poi, tutti nudi, ci appisolammo, senza lavarci, così sudati e ricchi di quegli odori, quei profumi che il sesso emana.



CONTINUA
Bellissimo. Scrivi molto bene
 
OP
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ziougo

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datemi tempo di scriverlo, lo sto pensando e credo che sarà piacevole. A me fa eccitare solo immaginare le situazioni che poi descriverò.
Intanto un'immagine fra le molte che ho trovato nel pc del figliuolo dalle quali ho intuito parecchie cose e dalle quali ho tratto ispirazione
 

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datemi tempo di scriverlo, lo sto pensando e credo che sarà piacevole. A me fa eccitare solo immaginare le situazioni che poi descriverò.
Intanto un'immagine fra le molte che ho trovato nel pc del figliuolo dalle quali ho intuito parecchie cose e dalle quali ho tratto ispirazione
E da quelle che hai trovato proprio la più casta dovevi postare? 😆😆😆😍😍😍
 
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E da quelle che hai trovato proprio la più casta dovevi postare? 😆😆😆😍😍😍
la verità è che nn volevo postare neppure questa, non voglio assolutamente che possa essere riconosciuta e quindi ho messo una che possa farvi intuire che donna è, ma che non vi faccia capire chi è.
 

sormarco

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la verità è che nn volevo postare neppure questa, non voglio assolutamente che possa essere riconosciuta e quindi ho messo una che possa farvi intuire che donna è, ma che non vi faccia capire chi è.
E va beh, la censura i a dovere mica dovevi postarla con la carta d'identità vicino al volto .
Comunque si fa per ridere un po' , anche perché è sempre a fuducia, anche se io sono propenso sempre per la lealtà di chi posta.
 

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