Esperienza reale La gita scolastica e la ragazza timida

Gragnuol

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Questa esperienza risale a qualche anno fa, durante la gita di fine liceo a Monaco di Baviera. Passavamo i pomeriggi con i professori nei vari luoghi di interesse, musei ecc.
Con il calare del sole però incominciavano i momenti memorabili. Quelle esperienze che rimangono scolpite per sempre nella memoria, come eventi più belli della giovinezza. Le nostre notti passavano fuggendo dall'albergo per recarci nei locali della città, oppure a gironzolare nelle varie stanze divertendoci, ridendo e chiacchierando. Una ragazza che era in gita con noi di un'altra classe - la chiameremo S. - cercava di inserirsi nei nostri discorsi e nelle nostre conversazioni, nonostante sembrasse timida ed impacciata nel farlo. Io ero quello che più la includeva, era una ragazza carina. Magrolina, con i capelli castani, piuttosto alta, con occhi marroni e un piccolo nasino che spiccava sopra le labbra rosee. Aveva un seno discreto per il suo fisico magro, la pancia piatta ed un bel culetto piccolo ma sodo. Parlai con lei un po' durante la gita, soprattutto quando in piscina in albergo la vidi in costume... Che dire, fui subito attratto dalle sue gambe magre ma tornite ed abbronzate. Attirò la mia attenzione il suo culetto - nascosto da un costumino alla brasiliana - e il suo addome che lasciava intravedere i muscoli sottostanti. Parlando con lei scoprii che era impegnata con un ragazzo - come anche io ero fidanzato ai tempi. Mi disse che non aveva tanti amici in classe sua e le ragazze la detestavano, perciò voleva fare amicizia con noi ed essere inclusa nel gruppo.

La svolta arrivò l'ultima sera. Tornammo dai pub del centro tutti festanti e galvanizzati. Ci ritrovammo nella mia stanza, eravamo un gruppetto di dieci, tra i quali c'era anche S., seduta proprio al mio fianco. Ad un certo punto un ragazzo propone di andare in stanza sua per bere una bottiglia che aveva ancora da aprire, ci sembrò una buona idea e tutti si avviarono. Io dissi che li avrei raggiunti in qualche minuto solo dopo aver sistemato un po' la mia stanza. Rimasto solo, iniziai a riordinare, ma dopo poco sentii bussare alla porta. Con il timore che fosse un professore o del personale dell'albergo, domandai con il cuore in gola <<Chi è??>> <<Sono io, S. >>. La feci entrare. <<Ti faccio compagnia>>. S. Si sdraiò sul letto, mentre io gironzolavo per la stanza a raccattare roba in disordine. <<Vieni a vedere che bella questa foto!! >> mi disse. Io guardai verso di lei, aspettando che girasse lo schermo per permettermi di vedere. Per qualche motivo lei non mi mostrò il cellulare, io mi persi nell'osservare le sue cosce accavallate, messe bene in mostra dal vestitino in paillettes che copriva soltanto fino a sotto il sedere e dallo stivaletto che le donava un aspetto - oserei dire - da vera cavalla. Dopo qualche secondo guardai verso il suo volto e incrociai il suo sguardo malizioso. Aveva un sorrisino stampato in faccia e mi aveva colto in flagrante mentre osservavo le sue cosce. <<Vieni qui a vedere>> mi disse, facendomi cenno di accomodarmi a fianco a lei sul letto. Feci come mi aveva detto. Ero sdraiato a fianco a lei pancia in su, lei si mise in posizione prona - probabilmente per vedere la mia reazione - e girò il telefono verso di me. La foto che mi mostrava era di lei, con quel vestitino con paillettes, girata di schiena, quindi con il culo e le coscione in primo piano, mentre guardava l'obbiettivo. <<Minchia! >> fu la mia prima reazione. Lei scoppiò a ridere per l'espressione che mi si era stampata sul volto. <<Ti piace? Ahahah non vorrei fosse esagerata da mettere questa foto. >> <<Secondo me è bellissima >> risposi. <<Eh ci credo che ti piace col culo e le gambe in primo piano>> Ero sia imbarazzato che eccitato, provai a mettere una pezza <<Ma non è per quello... >> <<Ma falla finita che un secondo fa stavi sbavando sulle mie cosce>>. Io rimasi senza parole, perso nello sguardo provocante con il quale mi stava folgorando. Per qualche secondo rimanemmo così, io con l'espressione stupefatta e lei con lo sguardo beffardo e malizioso.

Si alzò in piedi, senza mai staccare gli occhi dai miei, prese l'estremità bassa del vestitino e la sollevò, mostrandomi tutte le sue cosce fino a scoprire le mutandine di pizzo bianche che indossava. Senza trattenere le risate disse <<Uuuh quanto sono sexy??>> mi faceva andare fuori di testa. Decisi di giocarmi il tutto per tutto, scattai in piedi e andai verso di lei <<Che cosa fai?>> mi chiese con voce maliziosa. Io le cinsi un fianco con la mano e mi avvicinai alle sue labbra esitante. Appena capì le mie intenzioni mi diede un bacio e prendendomi i capelli mi mise la lingua in bocca. Incominciò un bacio passionale. Mentre le nostre lingue si intrecciavano in preda alla passione, feci scendere la mia mano e strinsi il suo culetto. Strinsi le sue cosce e le palpai per bene, le sollevai il vestitino e tastai le sue chiappe come desideravo da giorni. Lei si staccò dalle mie labbra e dopo avermi guardato negli occhi mi baciò e mordicchiò il collo e le orecchie, mettendomi la mano sul pacco durissimo e strofinandola sulla sagoma del cazzo. Le misi una mano nelle mutandine, non mi fermò. Aveva la fica bagnatissima e iniziai a massaggiargliela, stimolandole il clitoride. Lei si adagiò sul comodino che aveva alle sue spalle, io ne approfittai per abbassare il vestito nella parte sopra, godendo finalmente della vista delle sue tette. Erano belle sode, i capezzoli perfettamente rosa. Avevo una mano che le donava piacere sul clitoride, ogni tanto facevo scorrere un dito all'interno della sua fica grondante. L'altra mano passava dal suo ventre piatto di marmo alle sue coscione, mentre con la bocca le cavo avidamente il suo seno e le mordicchiavo i capezzoli, ormai dei chiodi. La sentivo gemere e godere. Era avvinghiata a me e si stringeva tenendomi una mano sulla schiena ed una sulla nuca. Ogni tanto andava a tastare la durezza del mio cazzo. Iniziò a gemere più insistentemente, posizionò la mano destra sul mio cazzo, stringendolo forte, mentre con la sinistra mi tirava i capelli da dietro la nuca. Era tesissima e stava ansimando mentre ormai la penetravo con due dita. D'un tratto emise un grido e si sciolse, era venuta.

Subito mi spinse via, senza tregua. Mi lanciò sul letto e come un'assatanata mi slacciò i pantaloni. Che goduria averla davanti con i capezzoli durissimi, gli occhi imploranti cazzo e la fica grondante. Senza staccare i suoi occhi dai miei mi levò le mutande quanto bastava per tirare fuori il cazzo, lo impugnò facendomi trasalire e subito lo infilò in bocca strusciandolo sulla sua lingua. Quella sensazione di calore all'uccello mi fece eccitare ancora di più. Sembrava che mi stesse divorando. Stavo godendo come un porco ed ero in balìa della sua bocca. Anche lei gemeva mentre con la testa mi faceva su e giù sul cazzo portandolo sempre più in profondità nella sua gola e limonandomi la cappella. Io ero completamente in estasi, succhiava il cazzo da vera pompinara. Mi prese la mano e se la mise sulla testa. Voleva che le spingessi l'uccello in gola. Mi succhiò l'uccello con ancora più veemenza di prima. Sentivo il suo nasino sbattermi sulla pancia quando si infilava il mio cazzo fino in gola. Le sussurai <<Sei una gran maiala>>. Fece un risolino. Stavo per venire, già pregustavo l'immagine di lei con il mio seme in bocca, dopo averlo desiderato così tanto. Il cazzo iniziò a pulsare, si irrigidì tantissimo e la cappella diventò enorme, si spinse il cazzo più in gola che poteva e rimase per qualche secondo così. Sembrava di stare in paradiso. Allora si sfilò il cazzo di bocca, lo prese in mano e iniziò a segarmi mentre leccava il frenulo. Io iniziai a godere, lei lo aveva capito.

Mi limonava la cappella gonfia mentre mi segava. Stavo sborrando, lei mi fece godere ancor di più, lo tirò fuori dalla bocca e se lo puntò in faccia, continuando a fissarmi gli occhi mentre il mio uccello le sparava fiotti di sborra calda sul viso. Lei rideva, era la cosa più bella del mondo. Mi diede una pulita al cazzo ripassandolo in bocca. Quindi vidi il suo culetto nella mutandina di pizzo bianca, sculettare sino al bagno, dove si sciacquò il viso. Io rimasi sul letto, sconvolto dall'orgasmo.
 
Vi ringrazio di cuore per i commenti! Ecco il seguito della storia :giggle:

Il giorno dopo ce ne saremmo andati dalla Germania. Eravamo tutti spossati dalla frenesia di quei giorni, ma io ero ancora estasiato dalla favolosa serata che avevo trascorso. Intorno alle 21 ci imbarcammo sull'aereo. S. neppure mi aveva rivolto uno sguardo, per tutta la giornata, non sapevo se lo facesse per timidezza o perché aveva preso quello che voleva e non le interessavo più. Cercai di andarle a parlare in aeroporto, mi congedò in due parole. Ugualmente in aereo, appena mi avvicinai fece finta di dormire. Dopo queste reazioni sinceramente mi ero stufato, era stata una gran bella avventura ma ero fidanzato e non avevo alcun interesse ad andare dietro ai capricci di questa ragazza. Terminato il viaggio aereo, appena arrivati in Italia, mangiammo una pizza velocemente e poi salimmo in pullman, dato che ci aspettavano due ore di viaggio. Tutta la comitiva era stremata, quasi tutti dormivano come bambini. Io ed i miei amici ci eravamo messi in ultima fila ed era stata la scelta peggiore che potessimo fare!! I posti erano strettissimi e non avevo spazio per le ginocchia. Un caldo atroce mi assillava e nonostante la stanchezza, in quelle condizioni non riuscivo ad addormentarmi. Decisi quindi di alzarmi alla ricerca di un posto libero nelle file laterali. Nel buio del pullman andai a tastoni, aggrappandomi di sedile in sedile, finché non trovai l'unico che non era occupato, dunque mi sedetti. Sorpresa! Al mio fianco c'era proprio lei, S., mi guardò senza pronunciare alcuna parola, io dal mio canto mi accomodai per provare a dormire. Non avevo alcun interesse nei suoi confronti, dopo che mi aveva ignorato tutto il giorno. Avvertii il suo ginocchio sulla mia coscia, ma non ci feci caso. Dopo poco si spostò, dando la schiena al finestrino e orientandosi verso di me. D'un tratto prese la mia mano e se la appoggiò sulla coscia, io aprii gli occhi e la squadrai, a metà tra l'infastidito ed il curioso. Aveva gli occhi chiusi, fingeva di dormire. Sarebbe stata anche credibile se non avesse avuto un sorrisino stampato in faccia. Tenni comunque la mano sulla sua coscia, volevo stare al suo gioco. L'eccitazione mi aveva assalito e il mio pacco iniziava piano piano a gonfiarsi. S. Aprì gli occhi e la fece finita di fingere di dormire. Mi mise una mano sul petto e la fece scivolare dolcemente sull'addome, spalancando i suoi occhi e puntandoli verso i miei. Immediatamente dopo si affacciò e verificò che nei sedili dall'altra parte dello stretto corridoio le due ragazze dormissero serenamente. Lentamente avvicinò il suo viso al mio. Mi diede un morso improvviso al collo. Mi fece trasalire. Fece una risatina e subito mi posò la mano sul pacco, stringendo. Mi venne di marmo. Mi aveva fatto eccitare di nuovo, non le era bastato il cazzo della sera prima. Senza dire una parola abbassò la zip dei pantaloni e infilò la mano nelle mie mutande, avvicinandosi e facendo in modo che sentissi il suo respiro caldo sul collo. Stavo impazzendo, avevo timore che qualcuno ci scoprisse, la situazione era estremamente eccitante. Tirò fuori il mio uccello e lo prese in mano. Iniziò a segarlo, dapprima lentamente, scoprendo la cappella e stringendo il pugno quando la ricopriva. Andava sempre più rapidamente, stavo per venire già in meno di un minuto, mi aveva fatto eccitare da matto. Mi guardava negli occhi mentre mi segava il cazzo a gran velocità, con l'aumentare della velocità aumentava anche il rumore della cappella che si lubrificava sempre di più, e con questo, il rischio di farci scoprire. Le misi una mano sul seno e lo strizzai, stavo già per venire. Tentai di baciarla e infilarle la lingua in bocca, lei si tirò indietro con un risolino, rifiutando il bacio. Sentivo il cazzo fremere e pulsare sempre di più, stavo per eruttare. Fermò la corsa della sua mano. Stringendo l'uccello alla base, proprio quando stavo per schizzare. Rise ancora nel vedere la mia espressione a metà tra la sborrata e l'incredulità, che gran zoccoletta! La cappella di gonfiò notevolmente, pulsante. Subito riprese a gran velocità a segarmi, a roteare la mano e stringermi la cappella che stava per esplodere. Mi mise la lingua in bocca per un'istante e subito la ritirò, senza lasciarmi il tempo di assaporarla. Che porca. Strinse ancora di più il mio cazzo pulsante nella sua mano e io potevo sentire lo sperma che risaliva il cazzo. Il cuore mi batteva in gola. Stavo per venire. Rimasi senza fiato ed eruttai una valanga di sperma bollente tutto sulla mia maglietta e la sua mano. Lei aveva un sorrisino soddisfatto stampato in faccia, strusciò la sua mano sporca sui miei pantaloni e mi disse "Buonanotte". Mi lasciò senza parole, con la maglietta sporca e, ancora una volta, senza più sperma. Mi aveva regalato la sega più bella della mia vita.
 
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