Esperienza reale La matematica non sarà mai il mio mestiere

Rosser

"Level 5"
Messaggi
130
Punteggio reazione
1,070
Punti
93
Buongiorno a tutti... Visto che il mio precedente racconto in "diretta" non procede (sia per colpa mia che sua... solo chiacchere e qualche rimembranza attraverso messenger), vorrei raccontarvi una mia avventura di qualche anno fa, quando mi sono mantenuto per qualche mese facendo ripetizioni di matematica ed inglese.
Premetto subito che sarà a "puntate" e che non saranno regolari... non ho tantissimissimo tempo e soprattutto devo ricordare molti particolari di cose accadute tempo fa, ma recentemente ho ripreso a impartire lezioni alla sorella della protagonista e piano piano tutto sta riaffiorando nella mia mente.
Parliamo di almeno 5 o 6 annetti fa, lavoravo saltuariamente qua e là, senza soluzione di continuità e con lavori al limite dello sfruttamento, quando mi viene in mente di mettere qualche annuncio come tutor per matematica ed inglese, spesso le due materie dove un alunno ha più difficoltà.
Rispondono in molti, la maggior parte si rivela un buco nell'acqua ma piano piano inizio a crearmi il mio giretto, una decina di ragazzi che bene o male mi fanno sbarcare il lunario senza tanti sacrifici.
Tra questi poveri disgraziati c'è G. terza/quarta liceo scientifico mi pare, siciliana (ho un debole per le "terrone" e per le siciliane in particolare) non molto alta ma con una cascata di capelli neri, due occhi nocciola e un viso talmente dolce e carino che, beh, sono rimasto a bocca aperta appena l'ho vista.
Già l'inizio è stato molto particolare. Parlo esclusivamente col padre, una persona spettacolare, simpatica, estremamente intelligente e pratica, tanto che entriamo subito in sintonia e non ha problemi a lasciarmi solo con lei, cosa stranissima conoscendo io abbastanza bene la parte possessiva dei padri siciliani con le figlie.
Entro nella casa dopo i primi accordi telefonici e cerco con gli occhi G. che non trovo, di fronte ho solo i genitori e la sorella piccola (a cui sto dando lezioni proprio in questo periodo, maledettamente solo in dad). Dopo i convenevoli e qualche risata mi indicano le scale con un solenne "G. è di sopra che ti aspetta... buona lezione!"
Saluto e vado, un attimo inquietato e forse anche impaurito, quasi come se andassi verso l'ignoto e una morte lenta.
Apro la porta e mi trovo G. seduta al tavolo, con libri, matite, penne e quaderni davanti, le mani giunte sulle gambe e lo sguardo basso.
Appena la saluto alza gli occhi, anche lei leggermente intimorita e la vedo.
Una bambolina, lineamenti delicati ma insieme forti e decisi, un sorriso ammezzato e dolce, occhi grandi e nocciola, tanto che sembrava di affondare in un bosco d'autunno, pelle candida e leggermente arrossata sule guance.
E, passando ad argomenti più terra terra, due seni enormi sotto una felpa rosa molto larga, cosce ben tornite coperte da jeans azzurri che sfociavano in quello che, a primo sguardo, sembrava un gran gran bel culo.
Ripeto, sono rimasto a bocca aperta per almeno 2 secondi prima di sorridere verso quel viso struccato ma bellissimo e sedermi vicino a lei per iniziare la lezione.
Sinceramente ho iniziato a ripetermi in testa "bono R.... è minorenne... lascia stare, ti denunciano, ti fanno sparire in un pilone di cemento dentro un capannone, stai bono 17 anni DICIASSETTE!!!!!!!", per non fare cazzate e non andare nei casini... anche perchè era una cliente veramente ottima e (venalmente parlando) c'ho fatto dei bei soldini.
La lezione inizia, titubanti entrambi, io che cerco di capire come possa insegnarle per bene e lei che, palesemente, deve superare sia la propria timidezza che lo scoglio della materia.
Professionalmente non è stato facilissimo, visto che mi ci sono volute almeno 3 o 4 lezioni per capire tutto e iniziare davvero a insegnarle per bene (niente battute, sembrano metafore per dire che l'ho sdraiata sul tavolo ma non lo sono... non è sempre facile mettersi in sintonia con un alunno, men che meno se deve recuperare, è una ragazza tenuta al guinzaglio dal padre e si trova un energumeno sconosciuto che le tira addosso formule e simboli sconosciuti!).
Dopo circa 2 settimane di fatica si vedono i risultati, interrogazioni sufficienti, esercizi fatti bene, domande mirate e anche una certa scioltezza nel parlare, tanto che spesso si chiacchera amabilmente tra un esercizio e l'altro.
Qua scatta qualcosa, io inizio ad accarezzarle la spalla, toccarle la mano mentre scrive o mi chiede qualcosa, a volte anche i capelli senza però dare adito a malizia o sperare di avere qualcosa in più.
Una volta, durante un esercizio più impegnativo e difficile le metto una mano sulla coscia. Panico da parte mia, panico totale anche se la cosa non era assolutamente stata volontaria o fatta con intenti sporcellosi.
Anche se avevamo raggiunto un discreto livello di confidenza, l'ho ritirata subito e le ho chiesto scusa
"Cazzarola G. scusami... non volevo... perdonami... " sorrido a mezza bocca sentendo ancora il calore della sua coscia e anche la sua morbidezza sul palmo
G. "Ma dai.. .non ti preoccupare... non è successo niente!" trilla lei sorridendo (la timidezza era già sparita, niente malizia o doppi sensi ma si parlava tranquillamente di qualsiasi cosa)
R."fiuuuu... ci mancherebbe anche che mi prendessi per uno che ci prova con le minorenni... poi dopo tuo padre mi rincorre con un bastone e mi ammazza!" ridiamo di gusto fino a che lei non si ferma e mi guarda seria
G."R.... guarda che sono bocciata un anno... ho fatto 18 anni 2 mesi fa e sono maggiorenne! Non te l'ha detto papà?"
Tutto questo con un viso innocente e dolce, privo di malizia, pieno di ingenuità con un poco di orgoglio nell'avere 18 anni da poco.
Io imbambolato, un vetro che si infrange nella mia testa e pensieri di morte e carcere che si dissolvono.
R. "eh no... non sapevo nulla... brava eh... sei bocciata.. allora dobbiamo fare le cose più seriamente e non perderci in chiacchere... Forza... Esercizio e studio!"
Indico il foglio, riniziamo a studiare e lei sorride apertamente, applicandosi senza sosta.
Da qua però la cosa inizia a farsi molto "strana".
Messaggi, sia per studio che anche per parlare tranquillamente, lei che, da un inizio a capelli legati e felpe, inizia a presentarsi un po' più curata (anche se, effettivamente, non ne avrebbe avuto bisogno!) capelli ben fatti e pettinati, t shirt larghe (all'inizio era estate e d'inverno i caloriferi erano almeno a 25 gradi, per me un inferno XD) unghie sistemate e spesso trucco leggero.
Impossibile non notarlo e inizio a fare qualche battuta su un possibile fidanzato o ragazzo, essendo anche lei a conoscenza della mia relazione.
Si apre e iniziamo qualche volta a parlare di questo "amico" ma niente di più di qualche accenno o risatina imbarazzata.
Sinceramente mi faceva tenerezza, era dolcissima ed impacciata su tutto quello che riguardava la sfera sentimentale e io, lungi dal darle consigli in ogni campo, cercavo di tranquillizzarla e di dirle le solite cose, tutta una sequela di "stai tranquilla e fai quello che ti senti, se non va bene il tempo cura tutto, non forzarti a fare nulla, inevitabilmente starai male ma tutto passa senza conseguenze."
Ancora un leggero cambiamento, non stava sempre seduta vicino a me ma a volte si alzava, poggiandosi poi sul tavolo coi gomiti, palesemente per stiracchiarsi un attimo la schiena visto che spesso le lezioni duravano almeno un paio d'ore o più.
E in quei momenti non riuscivo a non sbirciare sotto le magliette o le felpe che indossava, perdendomi un poco tra quei seni decisamente visibili (incredibilmente si capiva che non se ne rendeva conto!) o non rinunciavo ad andarle accanto ed a sfiorarle la schiena, scendendo fino ai fianchi mentre guardavamo insieme quello che aveva scritto.
Devo dirlo, a volte ero di marmo quando succedevano queste situazioni, dissimulare era difficile ma ero spesso aiutato dalla sua ingenuità.
Fino ad un giorno preciso in cui arrivai da lei per una lezione abbastanza importante prima di una verifica.
La trovo splendida, veramente splendida, si vedeva lontano un miglio che era appena tornata dal parrucchiere, capelli mossi e appena schiariti, viso truccato leggermente ma che accentuava i tratti mediterranei e gli occhi nocciola, unghie perfette, un top a spalline finissime ed una mini che arrivava a metà coscia, a pieghe, larga e svolazzante ma non volgare, solo un po' sexy.
Capii subito che c'era qualcosa in ballo e scherzai con lei
R"Ehi G. che succede? hai un appuntamento galante dopo la lezione?"
G."Ma no! è il compleanno della mia migliore amica e andiamo a cena e dopo a ballare... scusami se mi sono presentata così ma dopo lezione scappo subito e non ho tempo di sistemarmi!"
R."Tranquilla! Dai iniziamo che abbiamo poco tempo... Non voglio farti fare tardi e sprecare tempo al divertimento!"
La lezione inizia, pesante, ricordo che abbiamo tirato per almeno un'ora e mezzo senza smettere o prendere fiato, io che dovevo rimanere concentrato davanti a quello splendore (cosa ardua!) con un cazzo di marmo e due tette enormi che mi si stagliavano davanti ogni 2 secondi.
Anche qua successe la stessa cosa di poco tempo prima, inavvertitamente le metto una mano sulla coscia, nuda stavolta, mentre mi sporgo per farle notare un errore.
Ancora panico ma la mano non si toglie, la guardo imbarazzatissimo e li non fa una piega, sempre attenta al foglio.
Il piccolo R. dentro di me che urla "e allora vaffanculo cazzarola!"
Non faccio niente se non saggiare la sua pelle con la mano e sfiorare appena appena sotto la gonna, al massimo 2 falangi, incontrando solo la pelle della gamba e niente altro, nulla di più.
Un sospiro da parte mia, lei che apre appena le gambe con un gesto involontario accompagnato da un leggerissimo colpo di tosse.


Così è iniziato.... Volete che continui o vi sto annoiando? Fatemi sapere perchè vorrei continuare a dirvi cosa è successo e, magari, vedere anche se con la sorella va bene! (è maggiorenne anche lei.... tranquilli!)
 

leofuoco

"Level 4"
Messaggi
2,015
Punteggio reazione
919
Punti
114
Ottimo inizio! Tu quanti anni avevi?

Ora però portiamo il racconto avanti fino alla fine, non lo lasciamo appeso come la metà dei thread del forum!
 

sormarco

"Level 7"
Messaggi
12,878
Punteggio reazione
7,681
Punti
124
Posizione
taranto
Buongiorno a tutti... Visto che il mio precedente racconto in "diretta" non procede (sia per colpa mia che sua... solo chiacchere e qualche rimembranza attraverso messenger), vorrei raccontarvi una mia avventura di qualche anno fa, quando mi sono mantenuto per qualche mese facendo ripetizioni di matematica ed inglese.
Premetto subito che sarà a "puntate" e che non saranno regolari... non ho tantissimissimo tempo e soprattutto devo ricordare molti particolari di cose accadute tempo fa, ma recentemente ho ripreso a impartire lezioni alla sorella della protagonista e piano piano tutto sta riaffiorando nella mia mente.
Parliamo di almeno 5 o 6 annetti fa, lavoravo saltuariamente qua e là, senza soluzione di continuità e con lavori al limite dello sfruttamento, quando mi viene in mente di mettere qualche annuncio come tutor per matematica ed inglese, spesso le due materie dove un alunno ha più difficoltà.
Rispondono in molti, la maggior parte si rivela un buco nell'acqua ma piano piano inizio a crearmi il mio giretto, una decina di ragazzi che bene o male mi fanno sbarcare il lunario senza tanti sacrifici.
Tra questi poveri disgraziati c'è G. terza/quarta liceo scientifico mi pare, siciliana (ho un debole per le "terrone" e per le siciliane in particolare) non molto alta ma con una cascata di capelli neri, due occhi nocciola e un viso talmente dolce e carino che, beh, sono rimasto a bocca aperta appena l'ho vista.
Già l'inizio è stato molto particolare. Parlo esclusivamente col padre, una persona spettacolare, simpatica, estremamente intelligente e pratica, tanto che entriamo subito in sintonia e non ha problemi a lasciarmi solo con lei, cosa stranissima conoscendo io abbastanza bene la parte possessiva dei padri siciliani con le figlie.
Entro nella casa dopo i primi accordi telefonici e cerco con gli occhi G. che non trovo, di fronte ho solo i genitori e la sorella piccola (a cui sto dando lezioni proprio in questo periodo, maledettamente solo in dad). Dopo i convenevoli e qualche risata mi indicano le scale con un solenne "G. è di sopra che ti aspetta... buona lezione!"
Saluto e vado, un attimo inquietato e forse anche impaurito, quasi come se andassi verso l'ignoto e una morte lenta.
Apro la porta e mi trovo G. seduta al tavolo, con libri, matite, penne e quaderni davanti, le mani giunte sulle gambe e lo sguardo basso.
Appena la saluto alza gli occhi, anche lei leggermente intimorita e la vedo.
Una bambolina, lineamenti delicati ma insieme forti e decisi, un sorriso ammezzato e dolce, occhi grandi e nocciola, tanto che sembrava di affondare in un bosco d'autunno, pelle candida e leggermente arrossata sule guance.
E, passando ad argomenti più terra terra, due seni enormi sotto una felpa rosa molto larga, cosce ben tornite coperte da jeans azzurri che sfociavano in quello che, a primo sguardo, sembrava un gran gran bel culo.
Ripeto, sono rimasto a bocca aperta per almeno 2 secondi prima di sorridere verso quel viso struccato ma bellissimo e sedermi vicino a lei per iniziare la lezione.
Sinceramente ho iniziato a ripetermi in testa "bono R.... è minorenne... lascia stare, ti denunciano, ti fanno sparire in un pilone di cemento dentro un capannone, stai bono 17 anni DICIASSETTE!!!!!!!", per non fare cazzate e non andare nei casini... anche perchè era una cliente veramente ottima e (venalmente parlando) c'ho fatto dei bei soldini.
La lezione inizia, titubanti entrambi, io che cerco di capire come possa insegnarle per bene e lei che, palesemente, deve superare sia la propria timidezza che lo scoglio della materia.
Professionalmente non è stato facilissimo, visto che mi ci sono volute almeno 3 o 4 lezioni per capire tutto e iniziare davvero a insegnarle per bene (niente battute, sembrano metafore per dire che l'ho sdraiata sul tavolo ma non lo sono... non è sempre facile mettersi in sintonia con un alunno, men che meno se deve recuperare, è una ragazza tenuta al guinzaglio dal padre e si trova un energumeno sconosciuto che le tira addosso formule e simboli sconosciuti!).
Dopo circa 2 settimane di fatica si vedono i risultati, interrogazioni sufficienti, esercizi fatti bene, domande mirate e anche una certa scioltezza nel parlare, tanto che spesso si chiacchera amabilmente tra un esercizio e l'altro.
Qua scatta qualcosa, io inizio ad accarezzarle la spalla, toccarle la mano mentre scrive o mi chiede qualcosa, a volte anche i capelli senza però dare adito a malizia o sperare di avere qualcosa in più.
Una volta, durante un esercizio più impegnativo e difficile le metto una mano sulla coscia. Panico da parte mia, panico totale anche se la cosa non era assolutamente stata volontaria o fatta con intenti sporcellosi.
Anche se avevamo raggiunto un discreto livello di confidenza, l'ho ritirata subito e le ho chiesto scusa
"Cazzarola G. scusami... non volevo... perdonami... " sorrido a mezza bocca sentendo ancora il calore della sua coscia e anche la sua morbidezza sul palmo
G. "Ma dai.. .non ti preoccupare... non è successo niente!" trilla lei sorridendo (la timidezza era già sparita, niente malizia o doppi sensi ma si parlava tranquillamente di qualsiasi cosa)
R."fiuuuu... ci mancherebbe anche che mi prendessi per uno che ci prova con le minorenni... poi dopo tuo padre mi rincorre con un bastone e mi ammazza!" ridiamo di gusto fino a che lei non si ferma e mi guarda seria
G."R.... guarda che sono bocciata un anno... ho fatto 18 anni 2 mesi fa e sono maggiorenne! Non te l'ha detto papà?"
Tutto questo con un viso innocente e dolce, privo di malizia, pieno di ingenuità con un poco di orgoglio nell'avere 18 anni da poco.
Io imbambolato, un vetro che si infrange nella mia testa e pensieri di morte e carcere che si dissolvono.
R. "eh no... non sapevo nulla... brava eh... sei bocciata.. allora dobbiamo fare le cose più seriamente e non perderci in chiacchere... Forza... Esercizio e studio!"
Indico il foglio, riniziamo a studiare e lei sorride apertamente, applicandosi senza sosta.
Da qua però la cosa inizia a farsi molto "strana".
Messaggi, sia per studio che anche per parlare tranquillamente, lei che, da un inizio a capelli legati e felpe, inizia a presentarsi un po' più curata (anche se, effettivamente, non ne avrebbe avuto bisogno!) capelli ben fatti e pettinati, t shirt larghe (all'inizio era estate e d'inverno i caloriferi erano almeno a 25 gradi, per me un inferno XD) unghie sistemate e spesso trucco leggero.
Impossibile non notarlo e inizio a fare qualche battuta su un possibile fidanzato o ragazzo, essendo anche lei a conoscenza della mia relazione.
Si apre e iniziamo qualche volta a parlare di questo "amico" ma niente di più di qualche accenno o risatina imbarazzata.
Sinceramente mi faceva tenerezza, era dolcissima ed impacciata su tutto quello che riguardava la sfera sentimentale e io, lungi dal darle consigli in ogni campo, cercavo di tranquillizzarla e di dirle le solite cose, tutta una sequela di "stai tranquilla e fai quello che ti senti, se non va bene il tempo cura tutto, non forzarti a fare nulla, inevitabilmente starai male ma tutto passa senza conseguenze."
Ancora un leggero cambiamento, non stava sempre seduta vicino a me ma a volte si alzava, poggiandosi poi sul tavolo coi gomiti, palesemente per stiracchiarsi un attimo la schiena visto che spesso le lezioni duravano almeno un paio d'ore o più.
E in quei momenti non riuscivo a non sbirciare sotto le magliette o le felpe che indossava, perdendomi un poco tra quei seni decisamente visibili (incredibilmente si capiva che non se ne rendeva conto!) o non rinunciavo ad andarle accanto ed a sfiorarle la schiena, scendendo fino ai fianchi mentre guardavamo insieme quello che aveva scritto.
Devo dirlo, a volte ero di marmo quando succedevano queste situazioni, dissimulare era difficile ma ero spesso aiutato dalla sua ingenuità.
Fino ad un giorno preciso in cui arrivai da lei per una lezione abbastanza importante prima di una verifica.
La trovo splendida, veramente splendida, si vedeva lontano un miglio che era appena tornata dal parrucchiere, capelli mossi e appena schiariti, viso truccato leggermente ma che accentuava i tratti mediterranei e gli occhi nocciola, unghie perfette, un top a spalline finissime ed una mini che arrivava a metà coscia, a pieghe, larga e svolazzante ma non volgare, solo un po' sexy.
Capii subito che c'era qualcosa in ballo e scherzai con lei
R"Ehi G. che succede? hai un appuntamento galante dopo la lezione?"
G."Ma no! è il compleanno della mia migliore amica e andiamo a cena e dopo a ballare... scusami se mi sono presentata così ma dopo lezione scappo subito e non ho tempo di sistemarmi!"
R."Tranquilla! Dai iniziamo che abbiamo poco tempo... Non voglio farti fare tardi e sprecare tempo al divertimento!"
La lezione inizia, pesante, ricordo che abbiamo tirato per almeno un'ora e mezzo senza smettere o prendere fiato, io che dovevo rimanere concentrato davanti a quello splendore (cosa ardua!) con un cazzo di marmo e due tette enormi che mi si stagliavano davanti ogni 2 secondi.
Anche qua successe la stessa cosa di poco tempo prima, inavvertitamente le metto una mano sulla coscia, nuda stavolta, mentre mi sporgo per farle notare un errore.
Ancora panico ma la mano non si toglie, la guardo imbarazzatissimo e li non fa una piega, sempre attenta al foglio.
Il piccolo R. dentro di me che urla "e allora vaffanculo cazzarola!"
Non faccio niente se non saggiare la sua pelle con la mano e sfiorare appena appena sotto la gonna, al massimo 2 falangi, incontrando solo la pelle della gamba e niente altro, nulla di più.
Un sospiro da parte mia, lei che apre appena le gambe con un gesto involontario accompagnato da un leggerissimo colpo di tosse.


Così è iniziato.... Volete che continui o vi sto annoiando? Fatemi sapere perchè vorrei continuare a dirvi cosa è successo e, magari, vedere anche se con la sorella va bene! (è maggiorenne anche lei.... tranquilli!)
Vai tranquillo anche tu, che a noi piace leggere. Delle fiche degli altri , c'è sempre da imparare .
Post automatically merged:

Intorno ai 38-39.... Non in formissima ma.l'accento e la sicurezza hanno sempre fatto colpo quando avevo un po' di spazio di manovra
Ti hanno ricontattato i genitori o la sorella per un eventuale tresome ?
 

Zoloft100

"Level 1"
Messaggi
123
Punteggio reazione
243
Punti
44
Age
56
Molto intrigante continua ma, se puoi, cancella la parola "marmo" nelle prossime puntate perche qui dentro è inflazionatissimaaaaa :ROFLMAO: :ROFLMAO:
 
OP
R

Rosser

"Level 5"
Messaggi
130
Punteggio reazione
1,070
Punti
93
Vai tranquillo anche tu, che a noi piace leggere. Delle fiche degli altri , c'è sempre da imparare .
Post automatically merged:


Ti hanno ricontattato i genitori o la sorella per un eventuale tresome ?
Magari XD solo i genitori... Ma G. Mi saluta sempre XD XD XD
Molto intrigante continua ma, se puoi, cancella la parola "marmo" nelle prossime puntate perche qui dentro è inflazionatissimaaaaa :ROFLMAO: :ROFLMAO:
Immagino ma... Beh .. mi piace essere il più preciso possibile e magari scrivere che avrei potuto schiacciare le noci con la fava sarebbe troppo XD XD
 

julius_67

"Level 3"
Messaggi
258
Punteggio reazione
477
Punti
69
Buongiorno a tutti... Visto che il mio precedente racconto in "diretta" non procede (sia per colpa mia che sua... solo chiacchere e qualche rimembranza attraverso messenger), vorrei raccontarvi una mia avventura di qualche anno fa, quando mi sono mantenuto per qualche mese facendo ripetizioni di matematica ed inglese.
Premetto subito che sarà a "puntate" e che non saranno regolari... non ho tantissimissimo tempo e soprattutto devo ricordare molti particolari di cose accadute tempo fa, ma recentemente ho ripreso a impartire lezioni alla sorella della protagonista e piano piano tutto sta riaffiorando nella mia mente.
Parliamo di almeno 5 o 6 annetti fa, lavoravo saltuariamente qua e là, senza soluzione di continuità e con lavori al limite dello sfruttamento, quando mi viene in mente di mettere qualche annuncio come tutor per matematica ed inglese, spesso le due materie dove un alunno ha più difficoltà.
Rispondono in molti, la maggior parte si rivela un buco nell'acqua ma piano piano inizio a crearmi il mio giretto, una decina di ragazzi che bene o male mi fanno sbarcare il lunario senza tanti sacrifici.
Tra questi poveri disgraziati c'è G. terza/quarta liceo scientifico mi pare, siciliana (ho un debole per le "terrone" e per le siciliane in particolare) non molto alta ma con una cascata di capelli neri, due occhi nocciola e un viso talmente dolce e carino che, beh, sono rimasto a bocca aperta appena l'ho vista.
Già l'inizio è stato molto particolare. Parlo esclusivamente col padre, una persona spettacolare, simpatica, estremamente intelligente e pratica, tanto che entriamo subito in sintonia e non ha problemi a lasciarmi solo con lei, cosa stranissima conoscendo io abbastanza bene la parte possessiva dei padri siciliani con le figlie.
Entro nella casa dopo i primi accordi telefonici e cerco con gli occhi G. che non trovo, di fronte ho solo i genitori e la sorella piccola (a cui sto dando lezioni proprio in questo periodo, maledettamente solo in dad). Dopo i convenevoli e qualche risata mi indicano le scale con un solenne "G. è di sopra che ti aspetta... buona lezione!"
Saluto e vado, un attimo inquietato e forse anche impaurito, quasi come se andassi verso l'ignoto e una morte lenta.
Apro la porta e mi trovo G. seduta al tavolo, con libri, matite, penne e quaderni davanti, le mani giunte sulle gambe e lo sguardo basso.
Appena la saluto alza gli occhi, anche lei leggermente intimorita e la vedo.
Una bambolina, lineamenti delicati ma insieme forti e decisi, un sorriso ammezzato e dolce, occhi grandi e nocciola, tanto che sembrava di affondare in un bosco d'autunno, pelle candida e leggermente arrossata sule guance.
E, passando ad argomenti più terra terra, due seni enormi sotto una felpa rosa molto larga, cosce ben tornite coperte da jeans azzurri che sfociavano in quello che, a primo sguardo, sembrava un gran gran bel culo.
Ripeto, sono rimasto a bocca aperta per almeno 2 secondi prima di sorridere verso quel viso struccato ma bellissimo e sedermi vicino a lei per iniziare la lezione.
Sinceramente ho iniziato a ripetermi in testa "bono R.... è minorenne... lascia stare, ti denunciano, ti fanno sparire in un pilone di cemento dentro un capannone, stai bono 17 anni DICIASSETTE!!!!!!!", per non fare cazzate e non andare nei casini... anche perchè era una cliente veramente ottima e (venalmente parlando) c'ho fatto dei bei soldini.
La lezione inizia, titubanti entrambi, io che cerco di capire come possa insegnarle per bene e lei che, palesemente, deve superare sia la propria timidezza che lo scoglio della materia.
Professionalmente non è stato facilissimo, visto che mi ci sono volute almeno 3 o 4 lezioni per capire tutto e iniziare davvero a insegnarle per bene (niente battute, sembrano metafore per dire che l'ho sdraiata sul tavolo ma non lo sono... non è sempre facile mettersi in sintonia con un alunno, men che meno se deve recuperare, è una ragazza tenuta al guinzaglio dal padre e si trova un energumeno sconosciuto che le tira addosso formule e simboli sconosciuti!).
Dopo circa 2 settimane di fatica si vedono i risultati, interrogazioni sufficienti, esercizi fatti bene, domande mirate e anche una certa scioltezza nel parlare, tanto che spesso si chiacchera amabilmente tra un esercizio e l'altro.
Qua scatta qualcosa, io inizio ad accarezzarle la spalla, toccarle la mano mentre scrive o mi chiede qualcosa, a volte anche i capelli senza però dare adito a malizia o sperare di avere qualcosa in più.
Una volta, durante un esercizio più impegnativo e difficile le metto una mano sulla coscia. Panico da parte mia, panico totale anche se la cosa non era assolutamente stata volontaria o fatta con intenti sporcellosi.
Anche se avevamo raggiunto un discreto livello di confidenza, l'ho ritirata subito e le ho chiesto scusa
"Cazzarola G. scusami... non volevo... perdonami... " sorrido a mezza bocca sentendo ancora il calore della sua coscia e anche la sua morbidezza sul palmo
G. "Ma dai.. .non ti preoccupare... non è successo niente!" trilla lei sorridendo (la timidezza era già sparita, niente malizia o doppi sensi ma si parlava tranquillamente di qualsiasi cosa)
R."fiuuuu... ci mancherebbe anche che mi prendessi per uno che ci prova con le minorenni... poi dopo tuo padre mi rincorre con un bastone e mi ammazza!" ridiamo di gusto fino a che lei non si ferma e mi guarda seria
G."R.... guarda che sono bocciata un anno... ho fatto 18 anni 2 mesi fa e sono maggiorenne! Non te l'ha detto papà?"
Tutto questo con un viso innocente e dolce, privo di malizia, pieno di ingenuità con un poco di orgoglio nell'avere 18 anni da poco.
Io imbambolato, un vetro che si infrange nella mia testa e pensieri di morte e carcere che si dissolvono.
R. "eh no... non sapevo nulla... brava eh... sei bocciata.. allora dobbiamo fare le cose più seriamente e non perderci in chiacchere... Forza... Esercizio e studio!"
Indico il foglio, riniziamo a studiare e lei sorride apertamente, applicandosi senza sosta.
Da qua però la cosa inizia a farsi molto "strana".
Messaggi, sia per studio che anche per parlare tranquillamente, lei che, da un inizio a capelli legati e felpe, inizia a presentarsi un po' più curata (anche se, effettivamente, non ne avrebbe avuto bisogno!) capelli ben fatti e pettinati, t shirt larghe (all'inizio era estate e d'inverno i caloriferi erano almeno a 25 gradi, per me un inferno XD) unghie sistemate e spesso trucco leggero.
Impossibile non notarlo e inizio a fare qualche battuta su un possibile fidanzato o ragazzo, essendo anche lei a conoscenza della mia relazione.
Si apre e iniziamo qualche volta a parlare di questo "amico" ma niente di più di qualche accenno o risatina imbarazzata.
Sinceramente mi faceva tenerezza, era dolcissima ed impacciata su tutto quello che riguardava la sfera sentimentale e io, lungi dal darle consigli in ogni campo, cercavo di tranquillizzarla e di dirle le solite cose, tutta una sequela di "stai tranquilla e fai quello che ti senti, se non va bene il tempo cura tutto, non forzarti a fare nulla, inevitabilmente starai male ma tutto passa senza conseguenze."
Ancora un leggero cambiamento, non stava sempre seduta vicino a me ma a volte si alzava, poggiandosi poi sul tavolo coi gomiti, palesemente per stiracchiarsi un attimo la schiena visto che spesso le lezioni duravano almeno un paio d'ore o più.
E in quei momenti non riuscivo a non sbirciare sotto le magliette o le felpe che indossava, perdendomi un poco tra quei seni decisamente visibili (incredibilmente si capiva che non se ne rendeva conto!) o non rinunciavo ad andarle accanto ed a sfiorarle la schiena, scendendo fino ai fianchi mentre guardavamo insieme quello che aveva scritto.
Devo dirlo, a volte ero di marmo quando succedevano queste situazioni, dissimulare era difficile ma ero spesso aiutato dalla sua ingenuità.
Fino ad un giorno preciso in cui arrivai da lei per una lezione abbastanza importante prima di una verifica.
La trovo splendida, veramente splendida, si vedeva lontano un miglio che era appena tornata dal parrucchiere, capelli mossi e appena schiariti, viso truccato leggermente ma che accentuava i tratti mediterranei e gli occhi nocciola, unghie perfette, un top a spalline finissime ed una mini che arrivava a metà coscia, a pieghe, larga e svolazzante ma non volgare, solo un po' sexy.
Capii subito che c'era qualcosa in ballo e scherzai con lei
R"Ehi G. che succede? hai un appuntamento galante dopo la lezione?"
G."Ma no! è il compleanno della mia migliore amica e andiamo a cena e dopo a ballare... scusami se mi sono presentata così ma dopo lezione scappo subito e non ho tempo di sistemarmi!"
R."Tranquilla! Dai iniziamo che abbiamo poco tempo... Non voglio farti fare tardi e sprecare tempo al divertimento!"
La lezione inizia, pesante, ricordo che abbiamo tirato per almeno un'ora e mezzo senza smettere o prendere fiato, io che dovevo rimanere concentrato davanti a quello splendore (cosa ardua!) con un cazzo di marmo e due tette enormi che mi si stagliavano davanti ogni 2 secondi.
Anche qua successe la stessa cosa di poco tempo prima, inavvertitamente le metto una mano sulla coscia, nuda stavolta, mentre mi sporgo per farle notare un errore.
Ancora panico ma la mano non si toglie, la guardo imbarazzatissimo e li non fa una piega, sempre attenta al foglio.
Il piccolo R. dentro di me che urla "e allora vaffanculo cazzarola!"
Non faccio niente se non saggiare la sua pelle con la mano e sfiorare appena appena sotto la gonna, al massimo 2 falangi, incontrando solo la pelle della gamba e niente altro, nulla di più.
Un sospiro da parte mia, lei che apre appena le gambe con un gesto involontario accompagnato da un leggerissimo colpo di tosse.


Così è iniziato.... Volete che continui o vi sto annoiando? Fatemi sapere perchè vorrei continuare a dirvi cosa è successo e, magari, vedere anche se con la sorella va bene! (è maggiorenne anche lei.... tranquilli!)
Continua pure grazie, bel racconto e scritto bene....... bravo
 
OP
R

Rosser

"Level 5"
Messaggi
130
Punteggio reazione
1,070
Punti
93
Grazie a tutti davvero! Specialmente per gli apprezzamenti su come scrivo! Veramente non me li aspettavo!

La cosa era arrivata a un impasse, se ne era accorta che la mano era scivolata sotto la gonna, sarebbe stato assurdo pensare il contrario, anche se io facevo finta di nulla.
Un sorriso di circostanza e continuiamo la lezione, per poco, visto che l'esercizio era praticamente finito e avevamo bisogno di rifiatare un attimo.
Parliamo un poco, io facendo totalmente finta di nulla e lei che sussurra e non riesce a guardarmi negli occhi, qua sinceramente non sono proprio fiero di me e di quello che ho detto e fatto ma il sangue andava in basso e non al cervello, ero in uno stato di sospensione totale del giudizio, in pratica non capivo più una sega!
Le chiedo del ragazzo e della festa che ci sarebbe stata la sera, con tono dolce e curioso, senza lasciar trasparire nulla di più di una totale curiosità su come stava e come si sentiva.
Qua le mie gambe e le mie mani si sono mosse da sole.
mi sono alzato e le sono andato dietro, alle spalle, iniziando a massaggiarle il collo e la schiena, una cosa che non avevo mai fatto e che non avrei mai pensato di farle, anche perchè, beh, ero pur sempre il suo tutor.
Non si scompone e il sospiro di relax che le sibila dalle labbra è stata musica per le mie orecchie, continuo, indugiando sempre sul collo e le spalle, dove alla fine fermo le mani.
R: "Cavolo G. sei davvero tesa... dai.. tranquilla... stasera ti diverti e dopo una lezione così, puoi stare sicura che la verifica andrà bene!"
G."Speriamo... entrambe le cose... non è che esca tanto e la verifica è basilare per farmi promuovere... sono davvero incasinata!"
Sorride girandosi verso di me e io le strizzo l'occhio, con la mia espressione più rassicurante e sincera.
R."Dai... hai studiato un casino e ormai fai bene tutti gli esercizi... devi solo stare tranquilla e non fare le cavolate che fai quando sei nervosa... sia lunedì che stasera... perchè se c'è F.(lettera a caso, non mi ricordo assolutamente come si chiamasse quel ragazzo!) non penso che possa trattenersi da quanto sei carina!"
Non so davvero come cavolo mi siano uscite quelle parole dalla bocca ma dopo mezzo secondo ho sentito la sua guancia sulla mano e un bacio sulle dita
G."Grazie..."
Sussurra dolcemente e quasi inudibile mentre lo sguardo mi va sulle sue gambe, ancora appena scostate come pochi minuti prima e con le mani che stringono l'orlo della gonna appena alzato
Uno spettacolo che avrebbe fatto sciogliere anche l'iceberg che ha affondato il Titanic, innocente e sexy all'ennesima potenza.
R."ehi... che hai? guarda che sono sincero... stai benissimo così!"
Stavolta glielo sussurro all'orecchio e le sfioro il lobo col naso, non posso dire involontariamente.
E sento le sue labbra sulle mie.
Sgrano gli occhi, le prendo il viso tra le mani e la bacio ancora, sentendo il suo tremare nel bacio, vedendola avvampare, sentendola esitare e voler continuare quasi due mani che contemporaneamente mi spingono a lei e mi tirano indietro. Ed ha gli occhi chiusi.
Si alza senza interrompere il contatto e mi abbraccia, le labbra fuse insieme, niente lingua, niente mani che vagano, solo un bacio a stampo interminabile.
Dopo qualche minuto (non scherzo, parlo di minuti in cui lei non mi ha dato la possibilità di staccarmi, anche se, sincermate, non volevo) scosta le labbra e poggia la fronte sul mio naso.
G."Scusa... non so cosa mi sia preso..."
R."ehm... tranquilla... io.. non... oddio... cavolo G. non è che mi sia mai capitato di fare una cosa simile con un'alunna..."
Mi gratto la nuca e la guardo un attimo, rossa come un peperone, lo sguardo scostato, le labbra morse delicatamente in un misto di tensione e nervosismo
R."ehi... tranquilla G.... l'importante è che non lo dica a tuo padre.. o ci ammazza entrambi" E accenno una risata che lei riprende subito, facendomi sparire ogni paura "e che tu non ti senta colpevole o che questo bacio non ti faccia stare male... ok?"
G."No no no davvero... so... sono tranquilla... ho fatto tutto d'istinto... scusami..."
E sorride
E io la stringo forte a me, con lei che risponde subito abbracciandomi.
R."E smettila di scusarti G. altrimenti mi sento in colpa io per non averti fermata subito..."
Altro bacio, stavolta non a stampo, sento la sua lingua che cerca la mia, timidamente, quasi con paura e danza leggera, sfiorandomi le labbra, la lingua, poi il mento e ancora tra le mie labbra, prima di intrecciarsi con la gemella.
Qua è impossibile nascondere il mio fratellino che ormai preme su di lei, all'ombelico o poco sotto, le mani sono su di lei e sudi me, io che le tengo la nuca e il fianco, lei che mi abbraccia al collo.
R."ok.. questa volta non scusarti.. anche.. se... ehm... penso che tu capisca l'effetto che mi stai facendo..."
Avvampa ma non si stacca, guardandomi con quegli occhioni nocciola che mi sciolgono e mi fanno tornare a baciarla mentre sento le sue mani scendere alla mia cintura
Qua la fermo un attimo, blocco le sue mani intrecciando le dita con le sue e la guardo negli occhi
R."G... cosa vuoi fare? qua si supera una linea rossa... sei sicura? fi... fin dove sei arrivata finora?"
G."Cosa? Io... oddio... finora? ho baciato qualche ragazzo e..."
Abbassa lo sguardo, mordendosi le labbra
G."ho fatto una sega a un mio ex... un paio di volte... l'ultima ha finito sulle mie labbra..."
Mi sorride vergognandosi e quasi imbarazzata mentre le sciolgo le mani dalla presa.
R."G... cazzo... non devi sentirti obbligata... sono cose importanti per te e non devi farle per forza con me... anche se confesso che ti avrei baciata la prima volta che ti ho vista..."
Le si illuminano gli occhi e porta le mie mani al culo, che stringo senza aspettare un attimo e sento ancora le manoi lavorare alla cintura.
Slaccia i pantaloni e mi abbassa gli slip, iniziando meccanicamente un movimento lento e profondo, la mia cappella che le sfiora il pancino, la mano che danza, leggera e abile devo dire, le mie mani che ora vanno sotto la gonna e sentono la presenza del tanga, cosa che mi permette di stringerle i glutei come piace a me.
G."Ti piace?"
La bacio sulle labbra le mordo il mento, dolcemente
R."cazzo sì... ma.. ma se continui poi ti sporco con... ehm... capisci no?"
Stavolta avvampo io e lei sorride, staccandosi un poco senza smettere di segarmi
G."Capisco..."
Annuisce e si lecca le labbra, guarda un attimo in basso e sorride maliziosa, abbassandosi di scatto per prendermi la cappella in bocca.
Io sospiro di piacere mentre lei non smette di segarmi e leccarmi la punta del mio gioioso fratellino, ormai in estasi.
Non duro moltissimo e dopo un paio di minuti vengo, esaurendole in bocca la mia eccitazione.
Zitta e dolce ingoia tutto, baciando poi il frenulo e la cappella prima di alzarsi
G."Non mi hai sporcata..." Sibila orgogliosa di se stessa, quasi avesse scalato una montagna insormontabile.
R."perfetta e splendida per la festa..."
L'abbraccio e bacio ancora, tenendola tra le mie braccia quando sentiamo i passi di suo padre che sale le scale.
Mi sistemo e ci sediamo di fretta, appena in tempo prima che lui apra la porta e ci annunci il fatto che G. doveva andare alla festa.
Saluti e stretta di mano, con lei che mi soffia un bacio poco prima che esca di casa.
 
OP
R

Rosser

"Level 5"
Messaggi
130
Punteggio reazione
1,070
Punti
93
Uno dei racconti migliori che abbia mai letto complimenti. Questa G è pazzesca😍
Grazie davvero! E... Beh... Sì.. G. È stata una delle migliori che abbia mai avuto... Anche perché è stato anche un suo percorso di scoperta... Spero di farvelo leggere al meglio!

Dimenticavo... Ora sono fuori casa e con moglie....scrivere è moooolto difficile....appena ho 10 minuti continuo con un'altra parte... Abbiate pazienza vi prego!
 

Paul37

"Level 6"
1 Anno di Phica.net
Messaggi
1,188
Punteggio reazione
3,959
Punti
119
Age
34
Mamma mia..storia fantastica..sei un grande..mi ha fatti sborrare come un cavallo!! 😍😍😍
Vogliamo il seguito!! 🙏🏻🙏🏻🙏🏻
 
OP
R

Rosser

"Level 5"
Messaggi
130
Punteggio reazione
1,070
Punti
93
Lo confesso.
Dopo quello che è successo quella volta, non sapevo assolutamente come comportarmi.
Tutto era stato dettato dalla voglia (mia) e dell'insicurezza e dal nervosismo (suoi) ed io non sapevo cosa aspettarmi.
Certo... perdere una cliente così buona, e con cui poteva nascere qualcosa, mi faceva girare le palle, così me ne stetti buono per un paio di giorni, senza sentirla, mandarle un messaggio o altro.
Silenzio totale fino al lunedì pomeriggio seguente quando le mandai un messaggio sintetico e chiaro.
R."Ciao G., com'è andata la verifica?" (di solito le mandavo, come a tutti, un in bocca al lupo la mattina, ma stavolta sentivo che non fosse il caso esagerare)
Legge e risponde dopo un'oretta
G."Bene, ho fatto quasi tutti gli esercizi, grazie"
Vai, pensavo, me la sono giocata e mi sa che ho perso un'alunna...
Non la stresso e non la assillo, dopotutto era palese che fosse un attimo imbarazzata da quello che era successo, e resto in silenzio per una settimana buona, dove non ci vediamo in attesa del risultato della famosa verifica.
Parlo invece con suo padre di come si sono svolte le lezioni, dei progressi che aveva fatto G. e del risultato che prevedevo per il test.
Fui sincero e, alla luce di quello che mi aveva dimostrato, sparai che, a mio avviso, un bell'8 era sicuro.
Due giorni e mi arriva un messaggio dal padre, non lo scorderò mai perchè rischiai di piantarmi col muletto in un muro della ditta dove lavoravo.
"Mi dispiace, l'8 che avevi previsto per G. non c'è stato. Credo che dobbiamo parlare per bene della situazione, appena puoi chiamami che chiariamo per bene."
Io rimango imbambolato.
Non solo stavo per perdere un'alunna ed una possibile grande scopata ma stavo anche facendo un'immensa figura di merda in un campo dove pensavo di essere bravo.
Inutile dire che le poche ore che mi rimanevano da lavorare furono un inferno.
Alle 17:20 chiamo, pronto per scusarmi fino allo spasimo e faccio il numero del padre, quasi in ginocchio.
Risponde G.
"R!!!!!! Ciao!!!!"
Voce squillante, felice, incontenibile quasi
"Mio padre ti ha fatto uno scherzo! Ho preso 9! Sono stata una delle migliori ed anche la prof mi ha fatto i complimenti per come sono migliorata!!!"
La paura di perderla e aver fatto incazzare suo padre svaniscono in 2 secondi, appena prima che esordisca con un
"G... scusami se te lo dico... ma vaffa! mi avete fatto prendere un colpo! Ma va bene! Fino a che gli infarti ti fanno prendere 9 sono disposto ad averne quanti ne vuoi!!!"
Mi saluta ridendo e mi passa il padre, che mi rinnova i complimenti, mi chiede scusa per avermi fatto quasi morire e fissiamo un'altra lezione, per non far perdere alla figlia lo smalto e continuare ad avere buoni risultati.
Appena stacco la chiamata mi arriva un messaggio di G.
"Grazie davvero R. non pensavo di farcela... Non vedo l'ora di rivederti e di fare... lezione!"
Ed allega la foto delle sue labbra che mi mandano un bacio.
Passano un paio di giorni e arriva quello della lezione.
Arrivo a casa di G. e trovo la famiglia in pompa magna, ci mancavano solo il dolce e lo spumante.
Il padre raggiante, la madre idem e la sorella che mi sorrideva come se fossi Babbo Natale il 24 dicembre a mezzanotte.
Altri complimenti e altri attestati di stima (cosa che mi fa gasare a livelli inauditi) e via, andiamo dalla mia piccola G. a fare il nostro dovere.
Salgo le scale ed apro la porta, allungando la testa nella stanza prima di entrare del tutto.
Ed era lì, in piedi accanto al tavolo con una maglietta bianca ed un paio di leggings grigi che lasciavano scoperto il pancino, sottolineando ogni cavolo di forma che aveva.
Il volto raggiante, le mani giunte all'inguine, i capelli sciolti sulle spalle ed il seno, trucco appena accennato.
Mi si fionda addosso appena chiudo la porta e mi abbraccia, tuffando il volto tra la mia spalla ed il collo e premendomi addosso quel seno che mi mandava sempre fuori di testa.
G."Non ci credo... 9.. ma ti rendi conto? NOVE! Grazie grazie grazie! Non ce l'avrei mai fatta senza di te!"
E stavolta la bacio io.
Senza dire nulla, senza nemmeno salutarla cerco le sue labbra e la bacio, tenendola sollevata da terra con il mio abbraccio, portandola al muro e intrecciando la lingua con la sua, entrambi gli occhi chiusi, un attimo di follia e voglia (diciamolo!) che non sono riuscito a controllare.
Lei risponde subito, prendendomi il viso tra le mani e giocando con la mia barba mentre le mie labbra vagavano sul suo collo e tornavano a baciarla, labbra, mento, collo, altra danza di lingue che piano piano iniziava a condurre lei, sorridendo di ogni mio sospiro e concedendomene altrettanti.
Dopo poco però riprendo la luce della ragione insieme a lei e ci stacchiamo, un attimo impauriti di aver fatto troppo rumore
R."ehm... stavolta devo scusarmi io... sono troppo felice del tuo risultato... forse ho esagerato!"
G., sistemandosi un attimo e riprendendo fiato mi sorride e si va a sedere "Ma no dai... certo... pensavo di aspettare un attimo prima di baciarci ma sapevo sarebbe successo..."
Mi siedo vicino a lei guardandola falsamente male e le accarezzo il viso
R."Oh... sapevi che sarebbe successo eh? E come mai?"
G."Beh... hai detto che volevi baciarmi appena mi hai vista... non mi sembri uno che cambia idea no?"
La squadro, mangiandola con gli occhi e le prendo la mano, passandole delicatamente la lingua sul medio "No... non cambio idea..."
Avvampa, balbettando qualcosa che non capisco (o non ricordo) e sembra irrigidirsi, mentre io prendo i libri ed iniziamo la lezione, stavolta molto leggera e tranquilla.
Un paio di esercizi, qualche battuta e dopo una ventina di minuti ci fermiamo, momento di cui approfitto per togliermi una curiosità
R."Ehi.. ma non mi hai detto nulla di come è andata la festa... dai dai... dimmi tutto... sono curioso!"
Si passa la mano tra i capelli e mi sfiora il naso con un dito
G."Curioso o geloso?"
Si vedeva lontano un chilometro che la domanda era stata costruita alla perfezione, le tenevo la mano libera e tremava appena, la voca correva troppo veloce e non mi guardava negli occhi come per il 99% del tempo ma dissimulai tranquillamente
R."Dipende da come è andata..."
G. sbuffa infastidita e racconta la serata, cena di compleanno normalissima, lei che non fa molta confusione e sta per i fatti suoi, fino a quando non vanno a ballare dove annuncia che F. ha raggiunto la comitiva con altri amici.
Fingo un po' di gelosia guardandola male e lei si riprende, gonfiando il petto e guardandomi maliziosa.
G."Beh... ho ballato con F. abbiamo bevuto qualcosa... io ero ubriaca al primo sorso te lo dico!"
R."ahi... non mi dire che ne ha approfittato eh!" La incalzo per vedere la sua reazione e soprattutto per darle un po' di quella sicurezza di cui aveva bisogno.
Avvampa ancora, distogliendo lo sguardo.
G."no... non ne ha approfittato... ma dopo, quando siamo andati a fare un giro al bar ci siamo baciati... cavolo... lo volevo fare e non sai quanto... eravamo vicino ai tavoli... mi ha abbracciata e ho sentito le sue labbra... dio R. è stato davvero bello! anche se ora non ho capito se vuole stare con me o se è stato un caso..."
Io ero sciolto, lo dico tranquillamente, mi faceva una tenerezza immensa, era la dolcezza fatta ragazza, viso sognante, occhi lucidi, sorriso a 32 denti.
R."G. questo lo saprai quando vi risentirete o lo rivedrai... te l'ho detto mille volte... è solo un'esperienza... magari sarà qualcosa di più, magari non sarà nulla la cosa importate è che tu non ci soffra troppo perchè se va male, lo stupido è lui, non sei sbagliata te!"
Mi sorride ancora e torniamo a fare un paio di esercizi, roba tranquilla, nulla di esagerato anche perchè è bene fare un attimo di burn out dopo un periodo pesante come avevamo fatto.
Ci rifermiamo, anche perchè stavamo per toccare le due ore, e si alza, poggiandosi al tavolo col culetto, proprio ccanto a me, io che giro la sedia verso di lei e le sfioro la pelle scoperta dai leggings.
R."Sono sincero... se ti prende in giro è davvero un pezzo di merda G."
Non so come mi siano uscite quelle parole ma trasudavano sincerità e lei lo sentì, chinandosi su di me per baciarmi
G."Non mi hai detto se sei geloso..."
E lo dice con un misto di orgoglio, speranza ed ingenuità che mi fa impazzire all'istante.
R."Gelosissimo G.... ma ora sei qua con me... e non con lui..."
I miei bacio scendono al collo, alle spalle, ancora coperte dall amglietta e lentamente all'ombelico, con lei che si avvicina ed entra tra le mie gambe, aperte per accoglierla.
G."R....Io... cavolo... non so cosa fare ora..."
R."quello che vuoi fare... o quello che vuoi che faccia io..."
Vibro queste parole sulla sua pelle, leccandole l'ombelico e baciandole l'elastico dei leggings, il suo profumo era dolcissimo, non percepivo quello del suo sesso ma la pelle era rosa e glicine insieme, l'avrei assaporato per ore.
G."Vorrei fare come la volta scorsa... se va bene per te..."
R."Tutto quello che mi concedi è un regalo.. e sai che non voglio forzarti..."
Sì... a volte sono un poeta e un bastardo... lo ammetto ma quelle parole ebbero l'effetto desiderato, si inginocchiò ai miei piedi, tra le mie gambe e iniziò a slacciarmi i pantaloni, inarcai la schiena e sollevai appena il bacino, per permetterle di abbassare pantaloni e slip.
Il mio fratellino svettava lucido e già ben pronto quando la sua mano lo prese ed iniziò a muoversi piano piano, ogni movimento un sospiro mio ed un gemito di stupore suo, unii la mano alla sua per dare un ritmo più dolce e sostenuto, guardandola negli occhi, l'altra sua mano che andò sotto, a massaggiarmi le palle ormai gelose del trattamento riservato all'asta.
R."G... mi stai facendo impazzire... sei splendida... davvero..."
Le soffiai un bacio mentre lei sembrava concentratissima sul lavoretto che mi stava facendo.
G."Stavolta non hai paura di sporcarmi?"
Chiese avvicinando la bocca alla cappella.
R."Sì... ma l'altra volta sei stata bravissima a non sporcarti..."
E ingoia tutta l'asta d'un colpo, sbattendo il naso sul mio inguine e trattenendo il respiro per 5 interminabili secondi
R."Cazzo G... ma..."
lo sfila dalle labbra, tornando ad impugnarlo ed a pompare lenta con la testa, io imbambolato e rapito dal suo coraggio, le mani che tremavano, la bocca che non accennava a succhiare come una forsennata.
Mi guarda negli occhi e continua, piccoli risucchi, mugolii e, a volte, i dentini che sbattono sulla cappella, io non resisto alla scena e le metto una mano sulla testa, per guidarle il movimento, per farle capire quanto mi piaceva la cosa.
G."Ti piace R.?"
Sorrido a quella domanda, infantile ed ingenua e le sfioro il mento, annuendo con la testa, mi bacia l'asta, dalle palle alla punta e torna a pompare per qualche secondo,
G."Anche a me piace fartelo..."
Avvampa mentre si rituffa su di me e torna a segarmi, le labbra che succhiano la cappella, il volto sudato appena dallo sforzo ed io che ormai ero totalmente in sua balia, stupito ed arrapato come non mai.
Ero praticamente al limite e appena sentii di essere arrivato le spinsi la testa a me, per sfogare anche la mia voglia, un orgasmo lungo, con fiotti che le arrivarono decisamente in gola, il mio fratellino che le toccava il fondo della bocca e, forse, un po' troppa rudezza da parte mia.
Ma non si scompose, le mani sulle mie cosce, i fiotti che raggiungevano il bersaglio, lei che ingoiò tutto e finì col suo bacio al frenulo ed alla cappella, come la prima volta.
Ero stremato mentre lei si alzò sorridente e fiera, come la prima volta, come se avesse fatto un passo in avanti in più,
Era spettinata e rossa come un peperone ma stupenda, devo dirlo, tanto che il mio piccolo R. non perse un mm dello smalto che aveva e svettava ancora alto e fiero.
R."Ma... G... io.. non me lo aspettavo... sei... sei stata perfetta!"
Le sibilo stupito e anche decisamente soddisfatto
G."Te lo sei meritato no? almeno per quanto ho preso al compito!"
Le sue parole furono come una pioggia di benzina su un fuoco quasi spento.
R."E... te non pensi di meritare un premio?"
Mi guarda curiosa e torna a sedersi, controllando l'orologio per vedere quanto tempo mancasse...

(Continuo la prossima volta.... ho scritto un botto ed inizia a essere tardi! Spero vi stia piacendo il continuo!)
 

Top Bottom