Esperienza reale La matematica non sarà mai il mio mestiere

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R

Rosser

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E poi...
Mi bacia, rimanendo accanto a me che la stringo, abbracciandola.
Forte, sfiorandole la fronte con le labbra, tutto molto dolce e tranquillo, se non fosse per lei ancora praticamente nuda e leggerissimamente tremante.
R."Hai freddo?"
G."no... è ancora l'orgasmo..."
Malcelato orgoglio e palese affanno mentre mi confessa qualcosa che non mi aveva mai detto,
G."Quando sono con te sembra non finire mai... continuo a tremare e godere..."
Lo disse tutto d'un fiato, come se fosse un peso sullo stomaco che doveva togliersi a ogni costo.
Non riuscii a resistere e la baciai insinuando la lingua tra le sue labbra, facendole sentire ancora il suo sapore e stringendole i glutei con forza, per farle capire quanto apprezzavo quelle parole.
R. "Ti adoro G."
Occhi negli occhi, labbra unite, corpi vicinissimi.
E lei fece ancora una cosa che mi lasciò a bocca aperta.
La sua mano scivolò in basso durante il bacio, fino al mio cazzo che premeva sui pantaloni e sembrava volerli bucare.
Ormai era esperta e dopo pochi secondi sentii il fresco dell'aria e la morbidezza della sua mano.
Lenta, dolce, vogliosa di farmi godere e timorosa di farmi male.
Le sue labbra erano sempre contro le mie, in una danza di mugolii e lingue che accompagnava il ritmo della sega.
La imitai e la mano che era al suo culetto si insinuò tra i glutei, cercando, da dietro, quel dolce fiore che avevo baciato poco prima.
Lo ytrovai subito e sentii il suo sorriso mentre la baciavo, maliziosa, birichina e arrossita alivelli inauditi.
G. "Guarda che adesso tocca a te... io sono già soddisfatta!"
Si alzò in ginocchio, accanto a me, sfilandosi la maglietta e rimanendo del tutto nuda.
Era bellissima.
Non trovo altre parole se non bellissima.
Non una modella ma un insieme di forme e curve che mi illuminò subito.
Il seno, che sembrava ancora più grande e sodo, era accarezzato dalle sue mani, sfiorando i capezzoli, strizzandolo appena, lei che mi guardava negli occhi e che sorrideva, mordendosi il labbro inferiore.
Persi il controllo e la spinsi sul mio cazzo ormai totalmente ritto.
R. "G... se non ci pensi te.. io ti salto addosso..."
Aveva le labbra appena sopra la mia cappella e la sentii respirare.
G. "Ti avevo promesso che ti avrei succhiato il cazzo no?"
Leccò dolcemente la cappella guardandomi negli occhi
R. "Sì... me lo hai promesso... e ora fallo topa..."
Provai a spingerle la testa sul mio fratellino ma lei la scosse, portandomi la mano al culetto
G."no... ci penso io..."
E lenta ingoiò tutta l'asta fino alla base, rimanendo con tutto il mio cazzo in bocca.
Sembravano ore ma furono solo pochi secondi prima che, con un colpo di tosse, si sfilasse il mio fratellino dalle labbra.
Era arrossata e leggermente imbarazzata quando tossì voltando la testa.
Ma non si fermò e mi tolse i pantaloni, insinuandosi tra le mie gambe.
Io, sinceramente, non capivo cosa volesse fare ma seguivo ogni movimento con gli occhi aperti all'inverosimile e la bava alla bocca. Ero in sua totale balia e dipendevo da lei senza vergogna.
Iniziò lentamente, come il solito, succhiando e leccando, ormai bravissima e a conoscenza di cosa mi faceva impazzire.
Ma stavolta non si risparmiò e sentii la sua lingua sulle palle, con la mano che continuava a segarmi senza fermarsi un attimo.
Ero al settimo cielo.
Quella di leccarmi le palle è una cosa che adoro e mi fa impazzire e lei lo stava facendo senza che lo chiedessi, lo sapeva e lo stava facendo al meglio.
La sua lingua non si fermava, la sua mano nemmeno e andavano all'unisono, lente, veloci, a fondo e delicate, un mix letale che stava per distruggermi.
Alzai le bambe, piegando le ginocchia e facendo scivolare il bacino in avanti, per darle migliore accesso tra le mie cosce.
Lei si alternava tra palle ed asta, ormai governandomi in tutto, imponeva ritmo e profondità, sorrideva guardandomi mentre mi succhiava e mi riempiva di muoglii e parole, facendomi eccitare sempre di più
Era tutto un trionfo di "ti piace come ti succhio il cazzo?", "Te lo succhierei per ore...", "Dio com'è buono" e simili, ormai era molto consapevole delle sue abilità e non lo nascondeva.
Io annuivo e dicevo di sì, sempre, anche perchè non avrei potuto fare o dire altro.
Fino a che non scese molto con la lingua e la sentii vicini al mio accesso posteriore.
R. "G... sei sicura?"
E per tutta risposta sentii la sua lingua contornarmi l'ano e leccarlo dolcemente, spingendo ler raggiungerlo sempre meglio e fare quello che avevo fatto poco prima con lei.
R. "Cazzo G! Che.. .cazzo fai.. G.. non smettere cazzo!!!"
Ero quasi fuori controllo, mancava pochissimo e le sarei saltato addosso, la sua lingua non si fermava, premendo anche appena sul buchino e sfiorando punti che mi lanciavano saette di piacere.
Dopo poco riemerse e mi sorrise, maliziosa come sempre e dolce come non mai
G."a me è piaciuto... pensavo piacesse anche a te!"
Le soffiai un bacio, sbalordito dalle sue parole.
Per risposta tornò sul mio membro che non aspettava altro che il colpo finale, lasciandomi ancora senza parole.
Lo sentii affondare tra i suoi seni che lo stringevano dolcemente, le mani che li facevano ondeggiare su e giù e la cappella tra le sue labbra, sfiorata dalla lingua
Durai pochi secondi, forse 30 e lei bevve totalmente il mio succo, ingoiandolo all'ultima goccia, con un colpo finale che fece sparire l'asta nella sua bocca.
Ero distrutto.
Stupito, arrapato, sbalordito e vinto da quella dolce creatura che mi aveva fatto vedere il suo lato (per ora) più perverso.
Ma il tempo stava per finire davvero e dovevamo sistemarci per bene (ed aprire anche la porta-finestra dato l'odore di sesso che c'era nella stanza)
Ci furono i soliti 3 minuti di baci dolcissimi e coccole e la salutai, facendo il consueto rapporto ai genitori su come fosse andata la lezione e uscii di casa, traballante e con ancora gli occhi sgranati.
Pochi km in macchina e mi arrivò il suo messaggio
G. "Spero di non aver esagerato oggi.. ma avevo voglia di fare tutto quello che ho fatto... forse, la prossima volta, i miei non ci saranno..."
Appena lo lessi, rischiai di piantarmi in un fosso con la macchina!
 

sormarco

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taranto
E poi...
Mi bacia, rimanendo accanto a me che la stringo, abbracciandola.
Forte, sfiorandole la fronte con le labbra, tutto molto dolce e tranquillo, se non fosse per lei ancora praticamente nuda e leggerissimamente tremante.
R."Hai freddo?"
G."no... è ancora l'orgasmo..."
Malcelato orgoglio e palese affanno mentre mi confessa qualcosa che non mi aveva mai detto,
G."Quando sono con te sembra non finire mai... continuo a tremare e godere..."
Lo disse tutto d'un fiato, come se fosse un peso sullo stomaco che doveva togliersi a ogni costo.
Non riuscii a resistere e la baciai insinuando la lingua tra le sue labbra, facendole sentire ancora il suo sapore e stringendole i glutei con forza, per farle capire quanto apprezzavo quelle parole.
R. "Ti adoro G."
Occhi negli occhi, labbra unite, corpi vicinissimi.
E lei fece ancora una cosa che mi lasciò a bocca aperta.
La sua mano scivolò in basso durante il bacio, fino al mio cazzo che premeva sui pantaloni e sembrava volerli bucare.
Ormai era esperta e dopo pochi secondi sentii il fresco dell'aria e la morbidezza della sua mano.
Lenta, dolce, vogliosa di farmi godere e timorosa di farmi male.
Le sue labbra erano sempre contro le mie, in una danza di mugolii e lingue che accompagnava il ritmo della sega.
La imitai e la mano che era al suo culetto si insinuò tra i glutei, cercando, da dietro, quel dolce fiore che avevo baciato poco prima.
Lo ytrovai subito e sentii il suo sorriso mentre la baciavo, maliziosa, birichina e arrossita alivelli inauditi.
G. "Guarda che adesso tocca a te... io sono già soddisfatta!"
Si alzò in ginocchio, accanto a me, sfilandosi la maglietta e rimanendo del tutto nuda.
Era bellissima.
Non trovo altre parole se non bellissima.
Non una modella ma un insieme di forme e curve che mi illuminò subito.
Il seno, che sembrava ancora più grande e sodo, era accarezzato dalle sue mani, sfiorando i capezzoli, strizzandolo appena, lei che mi guardava negli occhi e che sorrideva, mordendosi il labbro inferiore.
Persi il controllo e la spinsi sul mio cazzo ormai totalmente ritto.
R. "G... se non ci pensi te.. io ti salto addosso..."
Aveva le labbra appena sopra la mia cappella e la sentii respirare.
G. "Ti avevo promesso che ti avrei succhiato il cazzo no?"
Leccò dolcemente la cappella guardandomi negli occhi
R. "Sì... me lo hai promesso... e ora fallo topa..."
Provai a spingerle la testa sul mio fratellino ma lei la scosse, portandomi la mano al culetto
G."no... ci penso io..."
E lenta ingoiò tutta l'asta fino alla base, rimanendo con tutto il mio cazzo in bocca.
Sembravano ore ma furono solo pochi secondi prima che, con un colpo di tosse, si sfilasse il mio fratellino dalle labbra.
Era arrossata e leggermente imbarazzata quando tossì voltando la testa.
Ma non si fermò e mi tolse i pantaloni, insinuandosi tra le mie gambe.
Io, sinceramente, non capivo cosa volesse fare ma seguivo ogni movimento con gli occhi aperti all'inverosimile e la bava alla bocca. Ero in sua totale balia e dipendevo da lei senza vergogna.
Iniziò lentamente, come il solito, succhiando e leccando, ormai bravissima e a conoscenza di cosa mi faceva impazzire.
Ma stavolta non si risparmiò e sentii la sua lingua sulle palle, con la mano che continuava a segarmi senza fermarsi un attimo.
Ero al settimo cielo.
Quella di leccarmi le palle è una cosa che adoro e mi fa impazzire e lei lo stava facendo senza che lo chiedessi, lo sapeva e lo stava facendo al meglio.
La sua lingua non si fermava, la sua mano nemmeno e andavano all'unisono, lente, veloci, a fondo e delicate, un mix letale che stava per distruggermi.
Alzai le bambe, piegando le ginocchia e facendo scivolare il bacino in avanti, per darle migliore accesso tra le mie cosce.
Lei si alternava tra palle ed asta, ormai governandomi in tutto, imponeva ritmo e profondità, sorrideva guardandomi mentre mi succhiava e mi riempiva di muoglii e parole, facendomi eccitare sempre di più
Era tutto un trionfo di "ti piace come ti succhio il cazzo?", "Te lo succhierei per ore...", "Dio com'è buono" e simili, ormai era molto consapevole delle sue abilità e non lo nascondeva.
Io annuivo e dicevo di sì, sempre, anche perchè non avrei potuto fare o dire altro.
Fino a che non scese molto con la lingua e la sentii vicini al mio accesso posteriore.
R. "G... sei sicura?"
E per tutta risposta sentii la sua lingua contornarmi l'ano e leccarlo dolcemente, spingendo ler raggiungerlo sempre meglio e fare quello che avevo fatto poco prima con lei.
R. "Cazzo G! Che.. .cazzo fai.. G.. non smettere cazzo!!!"
Ero quasi fuori controllo, mancava pochissimo e le sarei saltato addosso, la sua lingua non si fermava, premendo anche appena sul buchino e sfiorando punti che mi lanciavano saette di piacere.
Dopo poco riemerse e mi sorrise, maliziosa come sempre e dolce come non mai
G."a me è piaciuto... pensavo piacesse anche a te!"
Le soffiai un bacio, sbalordito dalle sue parole.
Per risposta tornò sul mio membro che non aspettava altro che il colpo finale, lasciandomi ancora senza parole.
Lo sentii affondare tra i suoi seni che lo stringevano dolcemente, le mani che li facevano ondeggiare su e giù e la cappella tra le sue labbra, sfiorata dalla lingua
Durai pochi secondi, forse 30 e lei bevve totalmente il mio succo, ingoiandolo all'ultima goccia, con un colpo finale che fece sparire l'asta nella sua bocca.
Ero distrutto.
Stupito, arrapato, sbalordito e vinto da quella dolce creatura che mi aveva fatto vedere il suo lato (per ora) più perverso.
Ma il tempo stava per finire davvero e dovevamo sistemarci per bene (ed aprire anche la porta-finestra dato l'odore di sesso che c'era nella stanza)
Ci furono i soliti 3 minuti di baci dolcissimi e coccole e la salutai, facendo il consueto rapporto ai genitori su come fosse andata la lezione e uscii di casa, traballante e con ancora gli occhi sgranati.
Pochi km in macchina e mi arrivò il suo messaggio
G. "Spero di non aver esagerato oggi.. ma avevo voglia di fare tutto quello che ho fatto... forse, la prossima volta, i miei non ci saranno..."
Appena lo lessi, rischiai di piantarmi in un fosso con la macchina!
Ti ha fatto nuovo, ti ha voluto far vedere che passerà l'esame di matematica come se fosse quello di educazione al sesso
 

Velenoso84

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Grazie a tutti davvero! Specialmente per gli apprezzamenti su come scrivo! Veramente non me li aspettavo!

La cosa era arrivata a un impasse, se ne era accorta che la mano era scivolata sotto la gonna, sarebbe stato assurdo pensare il contrario, anche se io facevo finta di nulla.
Un sorriso di circostanza e continuiamo la lezione, per poco, visto che l'esercizio era praticamente finito e avevamo bisogno di rifiatare un attimo.
Parliamo un poco, io facendo totalmente finta di nulla e lei che sussurra e non riesce a guardarmi negli occhi, qua sinceramente non sono proprio fiero di me e di quello che ho detto e fatto ma il sangue andava in basso e non al cervello, ero in uno stato di sospensione totale del giudizio, in pratica non capivo più una sega!
Le chiedo del ragazzo e della festa che ci sarebbe stata la sera, con tono dolce e curioso, senza lasciar trasparire nulla di più di una totale curiosità su come stava e come si sentiva.
Qua le mie gambe e le mie mani si sono mosse da sole.
mi sono alzato e le sono andato dietro, alle spalle, iniziando a massaggiarle il collo e la schiena, una cosa che non avevo mai fatto e che non avrei mai pensato di farle, anche perchè, beh, ero pur sempre il suo tutor.
Non si scompone e il sospiro di relax che le sibila dalle labbra è stata musica per le mie orecchie, continuo, indugiando sempre sul collo e le spalle, dove alla fine fermo le mani.
R: "Cavolo G. sei davvero tesa... dai.. tranquilla... stasera ti diverti e dopo una lezione così, puoi stare sicura che la verifica andrà bene!"
G."Speriamo... entrambe le cose... non è che esca tanto e la verifica è basilare per farmi promuovere... sono davvero incasinata!"
Sorride girandosi verso di me e io le strizzo l'occhio, con la mia espressione più rassicurante e sincera.
R."Dai... hai studiato un casino e ormai fai bene tutti gli esercizi... devi solo stare tranquilla e non fare le cavolate che fai quando sei nervosa... sia lunedì che stasera... perchè se c'è F.(lettera a caso, non mi ricordo assolutamente come si chiamasse quel ragazzo!) non penso che possa trattenersi da quanto sei carina!"
Non so davvero come cavolo mi siano uscite quelle parole dalla bocca ma dopo mezzo secondo ho sentito la sua guancia sulla mano e un bacio sulle dita
G."Grazie..."
Sussurra dolcemente e quasi inudibile mentre lo sguardo mi va sulle sue gambe, ancora appena scostate come pochi minuti prima e con le mani che stringono l'orlo della gonna appena alzato
Uno spettacolo che avrebbe fatto sciogliere anche l'iceberg che ha affondato il Titanic, innocente e sexy all'ennesima potenza.
R."ehi... che hai? guarda che sono sincero... stai benissimo così!"
Stavolta glielo sussurro all'orecchio e le sfioro il lobo col naso, non posso dire involontariamente.
E sento le sue labbra sulle mie.
Sgrano gli occhi, le prendo il viso tra le mani e la bacio ancora, sentendo il suo tremare nel bacio, vedendola avvampare, sentendola esitare e voler continuare quasi due mani che contemporaneamente mi spingono a lei e mi tirano indietro. Ed ha gli occhi chiusi.
Si alza senza interrompere il contatto e mi abbraccia, le labbra fuse insieme, niente lingua, niente mani che vagano, solo un bacio a stampo interminabile.
Dopo qualche minuto (non scherzo, parlo di minuti in cui lei non mi ha dato la possibilità di staccarmi, anche se, sincermate, non volevo) scosta le labbra e poggia la fronte sul mio naso.
G."Scusa... non so cosa mi sia preso..."
R."ehm... tranquilla... io.. non... oddio... cavolo G. non è che mi sia mai capitato di fare una cosa simile con un'alunna..."
Mi gratto la nuca e la guardo un attimo, rossa come un peperone, lo sguardo scostato, le labbra morse delicatamente in un misto di tensione e nervosismo
R."ehi... tranquilla G.... l'importante è che non lo dica a tuo padre.. o ci ammazza entrambi" E accenno una risata che lei riprende subito, facendomi sparire ogni paura "e che tu non ti senta colpevole o che questo bacio non ti faccia stare male... ok?"
G."No no no davvero... so... sono tranquilla... ho fatto tutto d'istinto... scusami..."
E sorride
E io la stringo forte a me, con lei che risponde subito abbracciandomi.
R."E smettila di scusarti G. altrimenti mi sento in colpa io per non averti fermata subito..."
Altro bacio, stavolta non a stampo, sento la sua lingua che cerca la mia, timidamente, quasi con paura e danza leggera, sfiorandomi le labbra, la lingua, poi il mento e ancora tra le mie labbra, prima di intrecciarsi con la gemella.
Qua è impossibile nascondere il mio fratellino che ormai preme su di lei, all'ombelico o poco sotto, le mani sono su di lei e sudi me, io che le tengo la nuca e il fianco, lei che mi abbraccia al collo.
R."ok.. questa volta non scusarti.. anche.. se... ehm... penso che tu capisca l'effetto che mi stai facendo..."
Avvampa ma non si stacca, guardandomi con quegli occhioni nocciola che mi sciolgono e mi fanno tornare a baciarla mentre sento le sue mani scendere alla mia cintura
Qua la fermo un attimo, blocco le sue mani intrecciando le dita con le sue e la guardo negli occhi
R."G... cosa vuoi fare? qua si supera una linea rossa... sei sicura? fi... fin dove sei arrivata finora?"
G."Cosa? Io... oddio... finora? ho baciato qualche ragazzo e..."
Abbassa lo sguardo, mordendosi le labbra
G."ho fatto una sega a un mio ex... un paio di volte... l'ultima ha finito sulle mie labbra..."
Mi sorride vergognandosi e quasi imbarazzata mentre le sciolgo le mani dalla presa.
R."G... cazzo... non devi sentirti obbligata... sono cose importanti per te e non devi farle per forza con me... anche se confesso che ti avrei baciata la prima volta che ti ho vista..."
Le si illuminano gli occhi e porta le mie mani al culo, che stringo senza aspettare un attimo e sento ancora le manoi lavorare alla cintura.
Slaccia i pantaloni e mi abbassa gli slip, iniziando meccanicamente un movimento lento e profondo, la mia cappella che le sfiora il pancino, la mano che danza, leggera e abile devo dire, le mie mani che ora vanno sotto la gonna e sentono la presenza del tanga, cosa che mi permette di stringerle i glutei come piace a me.
G."Ti piace?"
La bacio sulle labbra le mordo il mento, dolcemente
R."cazzo sì... ma.. ma se continui poi ti sporco con... ehm... capisci no?"
Stavolta avvampo io e lei sorride, staccandosi un poco senza smettere di segarmi
G."Capisco..."
Annuisce e si lecca le labbra, guarda un attimo in basso e sorride maliziosa, abbassandosi di scatto per prendermi la cappella in bocca.
Io sospiro di piacere mentre lei non smette di segarmi e leccarmi la punta del mio gioioso fratellino, ormai in estasi.
Non duro moltissimo e dopo un paio di minuti vengo, esaurendole in bocca la mia eccitazione.
Zitta e dolce ingoia tutto, baciando poi il frenulo e la cappella prima di alzarsi
G."Non mi hai sporcata..." Sibila orgogliosa di se stessa, quasi avesse scalato una montagna insormontabile.
R."perfetta e splendida per la festa..."
L'abbraccio e bacio ancora, tenendola tra le mie braccia quando sentiamo i passi di suo padre che sale le scale.
Mi sistemo e ci sediamo di fretta, appena in tempo prima che lui apra la porta e ci annunci il fatto che G. doveva andare alla festa.
Saluti e stretta di mano, con lei che mi soffia un bacio poco prima che esca di casa.
Racconto stupendo!
 
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Rosser

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La settimana che mi separava dalla lezione fu assolutamente devastante.
Non so cosa sia successo nella testa di G. ma i messaggi si moltiplicarono esponenzialmente, sia in numero che in "maialaggine".
I primi giorni erano tra il normale ed il sexy, con richieste di aiuto per degli esercizi o per concetti che non aveva capito alternate a sue foto in intimo o seminuda, classici "mi manchi" o "non ved l'ora che sia giovedì per stare con te" fino a foto delle sue labbra o del seno con cuoricini sparsi.
Poi si aprirono le dighe dei suoi ormoni.
Mi arrivarono foto decisamente "compromettenti" con lei nuda, totalmente nuda e quel rossore sulle guance che mi faceva sciogliere, audio dove mi annunciava cosa avremmo fatto quel giorno e alla fine una richiesta che non mi aveva mai fatto.
"Topo... mi mandi una foto del tuo cazzo?"
La adoravo quando era volgare... di solito lo chiamava pene o pipolo, non cazzo... per questo mi esaltai subito e inizia un attimo a giocare con lei.
R, "Come la vuoi? quando mi masturbo o quando penso a te?"
G. "quando pensi a me... prima e dopo"
Immaginai il suo avvampare nel pensare e scrivere la risposta ed eseguii.
Feci la prima foto in erezione totale e la mandai.
R. "Eccolo... ma per la seconda devi farmi vedere dove vuoi che venga giovedì..."
Non speravo in una risposta seria e mi aspettavo una cazziata assurda.
Mi arrivò la foto della sua fichetta aperta dalle dita.
Risposi con un piccolo filmato di me che mi masturbavo e venivo con uno schizzo mai avuto prima.
R. "G. mi hai sorpreso... veramente... domani sarà molto bello.. lo so... ma se esagero fermami.. lo sai che se perdo il controllo poi non riesco a ragionare!"
G. "Topo, non ti preoccupare... mi fido e voglio che tu sia il primo a scoparmi..."
R."Ti adoro topa"
E via, mancavano 2 giorni ed io ero quasi al limite... tanto che bastava un semplice tocco per farmi eccitare o addirittura venire.
Riguardai le foto e rilessi i messaggi mille volte per essere sicuro che tutto fosse vero e, beh, chiaramente non mi risparmiai con la mia compagna.
La mattina del giorno fatidico mi arrivò un messaggio dal padre.
"R. ciao, sono il papà di G. So che oggi avete lezione ma io e mia moglie siamo fuori per degli impegni, ti andrebbe bene se ti pagassimo la prossima volta?"
Dopo 20 minuti di esultanze da stadio e cori da tifo estremo risposi con un "Non ci sono assolutamente problemi" e continuai con le mie idiozie da arrapato cronico.
Appena arrivai a casa sua tremavo, lo confesso, tremavo come se fosse la mia prima volta, non so perchè, forse l'emozione del tradimento, forse perchè, effettivamente, non vedevo l'ora di scoparmela per bene o qualsiasi altro motivo, il fatto sta è che tremavo come una foglia.
Mi aprì lei, confermando il fatto che fosse da sola, non c'era nemmeno la sorellina (che sarebbe stato un ostacolo e non da poco!) e me la trovai davanti sorridente e solare.
Maglietta bianca monospalla da casa, leggings grigi strettissimi e coda alta nei capelli... semplicemente ed assolutamente dolce, bella e sensualissima per come la vedevo io.
Non fece in tempo a salutarmi che mi fiondai a baciarla, stringendola forte a me, rispose al bacio subito, abbracciandomi e lasciandsi tirare su, tanto la stringevo a me, e anche palpare per bene il culo (che in quei leggings era divino).
Pochi secondi e si volle staccare, arrossita e sorridente
G. "R.... scusami... forse è meglio chiudere la porta... se ci vedono è davvero un casino e mio padre ci ammazza!"
Annuisco e la lascio passare a chiudere la porta, cosa che fa per poi prendermi la mano e intrecciare le dita con le sue.
Mano nella mano saliamo le scale e entriamo nella stanza dove facevamo di solito lezione, baciandoci ancora ed ancora,
Iniziamo lezione.
Oddio... iniziamo... facciamo due o tre esercizi e le spiego qualche cosa ma senza avere, nessuno dei due, testa e voglia di matematica.
Ci teniamo mano nella mano, baciandoci e coccolandoci dolcemente per almeno una mezz'ora, con qualche calcolo, qualche formula e tanto contatto fisico da 15enni.
Poi lei si avvicinò sempre di più... fino a sedersi sulle mie gambe e abbracciarmi accoccolata su di me
R. "ehi topa.. che fai? dobbiamo studiare!"
Scherzai baciandole la guancia e palpandole senza ritegno il culo
G. sorrise dolcemente, guardandomi negli occhi maliziosa e, come al suo solito, leggermente impacciata e infantile
G. "No... basta studiare..."
E lentamente scivola a terra, finendo, chiaramente, tra le mie gambe che apro per farla stare più comoda possibile
R. "Qua? Non vuoi andare in camera?"
Chiedo, accarezzandole i capelli e sfiorandole il mento
G. "No.. per adesso stiamo qua... mi piace farti i pompini in questa stanza..."
Slaccio i pantaloni senza parlare, liberando subito il mio fratellino che, sinceramente, iniziava a farmi male.
Qua confesso che mi sono sentito in colpa, ero stra arrapato e appena lei lo prese in mano spinsi la sua testa sul cazzo, tenendolo alla base e pompando col bacino, subito, senza aspettare un attimo.
Ho sentito un suo paio di conati mentre spingevo a fondo e il suo ritrarsi un poco, fino a che non impose lei il ritmo.
Lento, a fondo, dolce e pieno di voglia come solo lei poteva essere e la sua lingua che vagava senza sosta.
Alzò gli occhi e mi guardò,. Erano Lucidi dallo sforzo di poco prima e una piccola lacrima scese sulla guancia
Ma succhiava come non mai prima e le sorrisi dolcemente mentre sentii la mano alkle palle.
Era bravissima ormai e si impegnava allo stremo.
Tanto che dopo pochi secondi le venni in bocca.
A sorpresa, senza avvertirla come le altre volte.
Ingoiò ancora una volta, leccando poi l'ultima goccia dall'asta e baciando la punta con una dolcezza quasi infantile.
Sospirai chiudendo gli occhi e sorrisi, scusandomi imbarazzato.
R. "Scusa topa.. non mi aspettavo un inizio così, senza avvertire!"
Risi un attimo e lei scossa la testa velocemente.
G. "No... tranquillo topo... non ti preoccupare... volevo fartene uno subito... mi è mancato davvero il tuo sperma... e se non ce la fai più... beh... non ci sono problemi"
Mi stava sfidando e prendendo in giro e non potevo certo permetterlo.
Mi alzai e la tiari su, sbattendola al muro e baciandola ancora ed ancora, la mia mano destra che superò subito i leggings e prese possesso della sua fica torturandole il clito
Era già un lago, e mi feci strarda tra le sue labbra senza fatica, fino a trovare quel bottoncino che sfiorai e stimolai senza aspettare un attimo.
Lei iniziò ad ansimare ed a cercare l'aria con la bocca spalancata, con me che le baciavo il collo.
R. "G... non ce la faccio più... voglio fare l'amore con te..."
G. "L'amore... o scopa... scoparmi?"
R. "Dio.. quello che vuoi te!"
Sorrise birichina e maliziosa, spingendomi via da lei e prendendomi poi la mano, dirigendosi subito in camera.
G. "Stavo aspettando che tu me lo dicessi..."
E chiuse la porta, liberando la mia mano e dandomi le spalle.....
 

Velenoso84

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La settimana che mi separava dalla lezione fu assolutamente devastante.
Non so cosa sia successo nella testa di G. ma i messaggi si moltiplicarono esponenzialmente, sia in numero che in "maialaggine".
I primi giorni erano tra il normale ed il sexy, con richieste di aiuto per degli esercizi o per concetti che non aveva capito alternate a sue foto in intimo o seminuda, classici "mi manchi" o "non ved l'ora che sia giovedì per stare con te" fino a foto delle sue labbra o del seno con cuoricini sparsi.
Poi si aprirono le dighe dei suoi ormoni.
Mi arrivarono foto decisamente "compromettenti" con lei nuda, totalmente nuda e quel rossore sulle guance che mi faceva sciogliere, audio dove mi annunciava cosa avremmo fatto quel giorno e alla fine una richiesta che non mi aveva mai fatto.
"Topo... mi mandi una foto del tuo cazzo?"
La adoravo quando era volgare... di solito lo chiamava pene o pipolo, non cazzo... per questo mi esaltai subito e inizia un attimo a giocare con lei.
R, "Come la vuoi? quando mi masturbo o quando penso a te?"
G. "quando pensi a me... prima e dopo"
Immaginai il suo avvampare nel pensare e scrivere la risposta ed eseguii.
Feci la prima foto in erezione totale e la mandai.
R. "Eccolo... ma per la seconda devi farmi vedere dove vuoi che venga giovedì..."
Non speravo in una risposta seria e mi aspettavo una cazziata assurda.
Mi arrivò la foto della sua fichetta aperta dalle dita.
Risposi con un piccolo filmato di me che mi masturbavo e venivo con uno schizzo mai avuto prima.
R. "G. mi hai sorpreso... veramente... domani sarà molto bello.. lo so... ma se esagero fermami.. lo sai che se perdo il controllo poi non riesco a ragionare!"
G. "Topo, non ti preoccupare... mi fido e voglio che tu sia il primo a scoparmi..."
R."Ti adoro topa"
E via, mancavano 2 giorni ed io ero quasi al limite... tanto che bastava un semplice tocco per farmi eccitare o addirittura venire.
Riguardai le foto e rilessi i messaggi mille volte per essere sicuro che tutto fosse vero e, beh, chiaramente non mi risparmiai con la mia compagna.
La mattina del giorno fatidico mi arrivò un messaggio dal padre.
"R. ciao, sono il papà di G. So che oggi avete lezione ma io e mia moglie siamo fuori per degli impegni, ti andrebbe bene se ti pagassimo la prossima volta?"
Dopo 20 minuti di esultanze da stadio e cori da tifo estremo risposi con un "Non ci sono assolutamente problemi" e continuai con le mie idiozie da arrapato cronico.
Appena arrivai a casa sua tremavo, lo confesso, tremavo come se fosse la mia prima volta, non so perchè, forse l'emozione del tradimento, forse perchè, effettivamente, non vedevo l'ora di scoparmela per bene o qualsiasi altro motivo, il fatto sta è che tremavo come una foglia.
Mi aprì lei, confermando il fatto che fosse da sola, non c'era nemmeno la sorellina (che sarebbe stato un ostacolo e non da poco!) e me la trovai davanti sorridente e solare.
Maglietta bianca monospalla da casa, leggings grigi strettissimi e coda alta nei capelli... semplicemente ed assolutamente dolce, bella e sensualissima per come la vedevo io.
Non fece in tempo a salutarmi che mi fiondai a baciarla, stringendola forte a me, rispose al bacio subito, abbracciandomi e lasciandsi tirare su, tanto la stringevo a me, e anche palpare per bene il culo (che in quei leggings era divino).
Pochi secondi e si volle staccare, arrossita e sorridente
G. "R.... scusami... forse è meglio chiudere la porta... se ci vedono è davvero un casino e mio padre ci ammazza!"
Annuisco e la lascio passare a chiudere la porta, cosa che fa per poi prendermi la mano e intrecciare le dita con le sue.
Mano nella mano saliamo le scale e entriamo nella stanza dove facevamo di solito lezione, baciandoci ancora ed ancora,
Iniziamo lezione.
Oddio... iniziamo... facciamo due o tre esercizi e le spiego qualche cosa ma senza avere, nessuno dei due, testa e voglia di matematica.
Ci teniamo mano nella mano, baciandoci e coccolandoci dolcemente per almeno una mezz'ora, con qualche calcolo, qualche formula e tanto contatto fisico da 15enni.
Poi lei si avvicinò sempre di più... fino a sedersi sulle mie gambe e abbracciarmi accoccolata su di me
R. "ehi topa.. che fai? dobbiamo studiare!"
Scherzai baciandole la guancia e palpandole senza ritegno il culo
G. sorrise dolcemente, guardandomi negli occhi maliziosa e, come al suo solito, leggermente impacciata e infantile
G. "No... basta studiare..."
E lentamente scivola a terra, finendo, chiaramente, tra le mie gambe che apro per farla stare più comoda possibile
R. "Qua? Non vuoi andare in camera?"
Chiedo, accarezzandole i capelli e sfiorandole il mento
G. "No.. per adesso stiamo qua... mi piace farti i pompini in questa stanza..."
Slaccio i pantaloni senza parlare, liberando subito il mio fratellino che, sinceramente, iniziava a farmi male.
Qua confesso che mi sono sentito in colpa, ero stra arrapato e appena lei lo prese in mano spinsi la sua testa sul cazzo, tenendolo alla base e pompando col bacino, subito, senza aspettare un attimo.
Ho sentito un suo paio di conati mentre spingevo a fondo e il suo ritrarsi un poco, fino a che non impose lei il ritmo.
Lento, a fondo, dolce e pieno di voglia come solo lei poteva essere e la sua lingua che vagava senza sosta.
Alzò gli occhi e mi guardò,. Erano Lucidi dallo sforzo di poco prima e una piccola lacrima scese sulla guancia
Ma succhiava come non mai prima e le sorrisi dolcemente mentre sentii la mano alkle palle.
Era bravissima ormai e si impegnava allo stremo.
Tanto che dopo pochi secondi le venni in bocca.
A sorpresa, senza avvertirla come le altre volte.
Ingoiò ancora una volta, leccando poi l'ultima goccia dall'asta e baciando la punta con una dolcezza quasi infantile.
Sospirai chiudendo gli occhi e sorrisi, scusandomi imbarazzato.
R. "Scusa topa.. non mi aspettavo un inizio così, senza avvertire!"
Risi un attimo e lei scossa la testa velocemente.
G. "No... tranquillo topo... non ti preoccupare... volevo fartene uno subito... mi è mancato davvero il tuo sperma... e se non ce la fai più... beh... non ci sono problemi"
Mi stava sfidando e prendendo in giro e non potevo certo permetterlo.
Mi alzai e la tiari su, sbattendola al muro e baciandola ancora ed ancora, la mia mano destra che superò subito i leggings e prese possesso della sua fica torturandole il clito
Era già un lago, e mi feci strarda tra le sue labbra senza fatica, fino a trovare quel bottoncino che sfiorai e stimolai senza aspettare un attimo.
Lei iniziò ad ansimare ed a cercare l'aria con la bocca spalancata, con me che le baciavo il collo.
R. "G... non ce la faccio più... voglio fare l'amore con te..."
G. "L'amore... o scopa... scoparmi?"
R. "Dio.. quello che vuoi te!"
Sorrise birichina e maliziosa, spingendomi via da lei e prendendomi poi la mano, dirigendosi subito in camera.
G. "Stavo aspettando che tu me lo dicessi..."
E chiuse la porta, liberando la mia mano e dandomi le spalle.....
L'attesa è valsa per ogni parola! Grazie davvero!
 

leofuoco

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Home Alone

La settimana che mi separava dalla lezione fu assolutamente devastante.
Non so cosa sia successo nella testa di G. ma i messaggi si moltiplicarono esponenzialmente, sia in numero che in "maialaggine".
I primi giorni erano tra il normale ed il sexy, con richieste di aiuto per degli esercizi o per concetti che non aveva capito alternate a sue foto in intimo o seminuda, classici "mi manchi" o "non ved l'ora che sia giovedì per stare con te" fino a foto delle sue labbra o del seno con cuoricini sparsi.
Poi si aprirono le dighe dei suoi ormoni.
Mi arrivarono foto decisamente "compromettenti" con lei nuda, totalmente nuda e quel rossore sulle guance che mi faceva sciogliere, audio dove mi annunciava cosa avremmo fatto quel giorno e alla fine una richiesta che non mi aveva mai fatto.
"Topo... mi mandi una foto del tuo cazzo?"
La adoravo quando era volgare... di solito lo chiamava pene o pipolo, non cazzo... per questo mi esaltai subito e inizia un attimo a giocare con lei.
R, "Come la vuoi? quando mi masturbo o quando penso a te?"
G. "quando pensi a me... prima e dopo"
Immaginai il suo avvampare nel pensare e scrivere la risposta ed eseguii.
Feci la prima foto in erezione totale e la mandai.
R. "Eccolo... ma per la seconda devi farmi vedere dove vuoi che venga giovedì..."
Non speravo in una risposta seria e mi aspettavo una cazziata assurda.
Mi arrivò la foto della sua fichetta aperta dalle dita.
Risposi con un piccolo filmato di me che mi masturbavo e venivo con uno schizzo mai avuto prima.
R. "G. mi hai sorpreso... veramente... domani sarà molto bello.. lo so... ma se esagero fermami.. lo sai che se perdo il controllo poi non riesco a ragionare!"
G. "Topo, non ti preoccupare... mi fido e voglio che tu sia il primo a scoparmi..."
R."Ti adoro topa"
E via, mancavano 2 giorni ed io ero quasi al limite... tanto che bastava un semplice tocco per farmi eccitare o addirittura venire.
Riguardai le foto e rilessi i messaggi mille volte per essere sicuro che tutto fosse vero e, beh, chiaramente non mi risparmiai con la mia compagna.
La mattina del giorno fatidico mi arrivò un messaggio dal padre.
"R. ciao, sono il papà di G. So che oggi avete lezione ma io e mia moglie siamo fuori per degli impegni, ti andrebbe bene se ti pagassimo la prossima volta?"
Dopo 20 minuti di esultanze da stadio e cori da tifo estremo risposi con un "Non ci sono assolutamente problemi" e continuai con le mie idiozie da arrapato cronico.
Appena arrivai a casa sua tremavo, lo confesso, tremavo come se fosse la mia prima volta, non so perchè, forse l'emozione del tradimento, forse perchè, effettivamente, non vedevo l'ora di scoparmela per bene o qualsiasi altro motivo, il fatto sta è che tremavo come una foglia.
Mi aprì lei, confermando il fatto che fosse da sola, non c'era nemmeno la sorellina (che sarebbe stato un ostacolo e non da poco!) e me la trovai davanti sorridente e solare.
Maglietta bianca monospalla da casa, leggings grigi strettissimi e coda alta nei capelli... semplicemente ed assolutamente dolce, bella e sensualissima per come la vedevo io.
Non fece in tempo a salutarmi che mi fiondai a baciarla, stringendola forte a me, rispose al bacio subito, abbracciandomi e lasciandsi tirare su, tanto la stringevo a me, e anche palpare per bene il culo (che in quei leggings era divino).
Pochi secondi e si volle staccare, arrossita e sorridente
G. "R.... scusami... forse è meglio chiudere la porta... se ci vedono è davvero un casino e mio padre ci ammazza!"
Annuisco e la lascio passare a chiudere la porta, cosa che fa per poi prendermi la mano e intrecciare le dita con le sue.
Mano nella mano saliamo le scale e entriamo nella stanza dove facevamo di solito lezione, baciandoci ancora ed ancora,
Iniziamo lezione.
Oddio... iniziamo... facciamo due o tre esercizi e le spiego qualche cosa ma senza avere, nessuno dei due, testa e voglia di matematica.
Ci teniamo mano nella mano, baciandoci e coccolandoci dolcemente per almeno una mezz'ora, con qualche calcolo, qualche formula e tanto contatto fisico da 15enni.
Poi lei si avvicinò sempre di più... fino a sedersi sulle mie gambe e abbracciarmi accoccolata su di me
R. "ehi topa.. che fai? dobbiamo studiare!"
Scherzai baciandole la guancia e palpandole senza ritegno il culo
G. sorrise dolcemente, guardandomi negli occhi maliziosa e, come al suo solito, leggermente impacciata e infantile
G. "No... basta studiare..."
E lentamente scivola a terra, finendo, chiaramente, tra le mie gambe che apro per farla stare più comoda possibile
R. "Qua? Non vuoi andare in camera?"
Chiedo, accarezzandole i capelli e sfiorandole il mento
G. "No.. per adesso stiamo qua... mi piace farti i pompini in questa stanza..."
Slaccio i pantaloni senza parlare, liberando subito il mio fratellino che, sinceramente, iniziava a farmi male.
Qua confesso che mi sono sentito in colpa, ero stra arrapato e appena lei lo prese in mano spinsi la sua testa sul cazzo, tenendolo alla base e pompando col bacino, subito, senza aspettare un attimo.
Ho sentito un suo paio di conati mentre spingevo a fondo e il suo ritrarsi un poco, fino a che non impose lei il ritmo.
Lento, a fondo, dolce e pieno di voglia come solo lei poteva essere e la sua lingua che vagava senza sosta.
Alzò gli occhi e mi guardò,. Erano Lucidi dallo sforzo di poco prima e una piccola lacrima scese sulla guancia
Ma succhiava come non mai prima e le sorrisi dolcemente mentre sentii la mano alkle palle.
Era bravissima ormai e si impegnava allo stremo.
Tanto che dopo pochi secondi le venni in bocca.
A sorpresa, senza avvertirla come le altre volte.
Ingoiò ancora una volta, leccando poi l'ultima goccia dall'asta e baciando la punta con una dolcezza quasi infantile.
Sospirai chiudendo gli occhi e sorrisi, scusandomi imbarazzato.
R. "Scusa topa.. non mi aspettavo un inizio così, senza avvertire!"
Risi un attimo e lei scossa la testa velocemente.
G. "No... tranquillo topo... non ti preoccupare... volevo fartene uno subito... mi è mancato davvero il tuo sperma... e se non ce la fai più... beh... non ci sono problemi"
Mi stava sfidando e prendendo in giro e non potevo certo permetterlo.
Mi alzai e la tiari su, sbattendola al muro e baciandola ancora ed ancora, la mia mano destra che superò subito i leggings e prese possesso della sua fica torturandole il clito
Era già un lago, e mi feci strarda tra le sue labbra senza fatica, fino a trovare quel bottoncino che sfiorai e stimolai senza aspettare un attimo.
Lei iniziò ad ansimare ed a cercare l'aria con la bocca spalancata, con me che le baciavo il collo.
R. "G... non ce la faccio più... voglio fare l'amore con te..."
G. "L'amore... o scopa... scoparmi?"
R. "Dio.. quello che vuoi te!"
Sorrise birichina e maliziosa, spingendomi via da lei e prendendomi poi la mano, dirigendosi subito in camera.
G. "Stavo aspettando che tu me lo dicessi..."
E chiuse la porta, liberando la mia mano e dandomi le spalle.....
Forse mi è sfuggito... Ma lei sapeva che tu non eri single?
 
OP
R

Rosser

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Home Alone pt2

Mi avvicinai a lei da dietro, silenziosamente e, confesso, anche guardingo, visto che eravamo fuori dal nostro "posto sicuro" ed in caso di arrivo improvviso dei suoi genitori, sarebbe stato un casino immenso spiegare tutto.
Mi avvicinai e la strinsi ai fianchi, baciandole dolcemente il collo.
Sentii perfettamente ogni suo tremolio, paura, tensione, voglia e un pizzico di impazienza, il tutto confermato dai suoi occhi chiuso e dalle braccia conserte sotto il seno.
R. "G... tranquilla... se vuoi continuiamo.. altrimenti torniamo di là e stiamo tranquillamente insieme.. non devi sentirti obbligata lo sai..."
Vi chiederete perchè ripetevo sempre queste cose... il fatto è semplice, avevo a che fare con una ragazza alle sue prime esperienze, di provenienza siciliana e anche molto timida... un passo falso e avrei rischiato sia lavoro che lei stessa... le volevo (e le voglio ancora) bene e sacrificare tutto per la soddisfazione del mio cazzo sarebbe stato crudele e stupido,. secondo me.
G. "No... davvero... voglio farlo... so che non farai lo stronzo e che sarà splendido.. dopotutto con te ho fatto cose che non pensavo di poter fare..."
la strinsi fortissimo, sempre da dietro, tuffando il viso tra i suoi capelli
Lei mi mise la mano sul seno, sciogliendo il mio abbraccio e sorridendo ai miei baci, che le percorrevano collo e guance senza sosta.
Fu un momento dolcissimo, baci e carezze non si contavano più, lentamente si girò e mi prese il volto tra le mani, baciandomi le labbra a stampo
G."vieni..."
E si sedette sul letto, arrossendo subito.
Era palese che non capiva cosa fare e aveva un terrore enorme di sbagliare, da parte mia ero davvero eccitato, tanto che non pensai molto e mi buttai su di lei, sbattendola sul letto e stendendomi su di lei, un bacio che non le avevo mai dato, passione, voglia e "vena chiusa" (come dico sempre io) mentre le mani si insinuarono subito sotto i leggings, ai fianchi, per poterglieli togliere.
Lei fu subito sopraffatta dalle mie azioni e rispose al bacio dopo un paio di secondi, chiudendo gli occhi, frullando con la lingua dnetro la mia bocca e lasciandomi fare.
Da canto mio, non capivo nulla, iniziai nervosamente ad abbassarle i leggings, forse graffiandole un poco le cosce con le unghie ed a baciarle il collo, mordendole il mento, leccandole le labbra, in un momento random di pazzia e voglia.
Poi mi fermai, respirando a fondo, ed alzai il viso cercando i suoi occhi, erano spalancati e quasi impauriti.
R. "G.... scusami... ti prego.. scusami... mi sono fatto prendere dalla voglia di te... scusa..."
G. "No... non ti preoccupare.. è che non so cosa fare... e... forse sei stato un po' troppo irruento..."
Sorridiamo insieme, torno a baciarle le labbra e la guardo negli occhi, sfiorandole il naso col mio
R. "Farà tutto con calma... se... se sbaglio.. fermami subito ok?"
Lei annuì, sorridendo ancora e agitandosi un poco, per togliersi la maglia e coprirsi poi il seno con le mani.
La imitai e tolsi la t shirt, rimanendo a petto nudo su di lei.
Iniziai a baciarle le spalle, il seno sotto le mani, il pancino ed a sentire le nostre pelli a contatto,
Fu un inizio di mugolii e sospiri, le sue mani tra i miei capelli ed io che avevo accesso completo al seno ed al ventre che contornai di baci e piccoli colpi di lingua.
Ad un certo punto sentii le sue mani che spingevano in basso la mia testa.
Non esitai un secondo, scivolai in basso, in ginocchio fuori dal letto e le sfilai i leggings, totalmente, lanciandoli dietro il letto.
Tornai ad avere davanti lo spettacolo della sua fichetta, rosa, pulsante, profumatissima e gonfia.
E bagnata, un lago praticamente che mi chiamava e mi investiva col suo profumo di dolcezza e sesso.
Non resistetti e mi tuffai ancora su di lei, per contornarle il sesso con dei baci e delle piccole leccatine che ogni tanto le torturavano iul clito, lo leccavo, succhiavo, mordevo per sentirla contorcere sotto le mie attenzioni.
G. "R.... ti.. ti prego... scopami... ti prego... ti voglio sentire dentro... ti prego..."
Annuii con la testa e mentre la baciavo ancora ed ancora mi abbassai i pantaloni, ormai il mio fratellino era ben fuori dagli slip, ben sveglio e lucido.
Non aspettai mezzo secondo ed entrai dentro di lei d'un solo colpo.
La sentii irrigidire al mio primo colpo, le mani che stringevano le coperte e gli occhi stretti e chiusi.
Era caldissima, rovente, talmente bagnata che non sentii resistenza mentre scivolai dentro di lei e sembrava un guanto attorno a me.
La guardai, rimanendo fermo, le mani alle cosce e sul suo ventre.
Fu una sensazione bellissima, lei mi guardava negli occhi sorridente, io le restituivo lo sguardo, sorridendo dolcemente e mordendomi il labbro per lo sforzo di non pompare subito
Mi soffiò un bacio, stravolta dal mio ingresso (preciso, non sono rocco siffredi.. ma ero il suo primo cazzo... penso fosse normale un attimo di smarrimento e dolore), la mia foga le aveva fatto male e si sentiva ma piano piano si sciolse, e le sue gambe si aprirono allo spasimo, lasciandomi arrivare fino in fondo.
G."finalmente.. r... era tanto che volevo farlo... con te..."
E mi dette il bacio più bello del mondo, abbracciandomi al collo e tirandosi appena su con la schiena.
Eravamo uniti perfettamente, un cerchio che si completava e che aveva trovato la sua forma finale.
Fu lei a muoversi per prima, durante il bacio, sentii il suo bacino pompare lentamente, per quello che riusciva a fare, e la sua fichetta risucchiarmi sempre più a fondo.
Da lì presi il controllo e la feci sdraiare ancora, pompando lentamente ma a fondo, con colpi delicati, forti e pieni della voglia che avevo accumulato in quei giorni.
Era totalmente liquida sotto di me, mentre aumentavo il ritmo, il mio cazzo era lucido di lei mentre usciva ed entrava e lei era un continuo mugolio di piacere e dolcezza, non capii molto di quello che diceva ma ogni suono che mi donava era uno sprone a continuare.
Continuai per un bel po' ogni colpo che mi avvicinava e mi univa ancora di più a lei, fino a che non la sentii stringere le gambe ai miei fianchi.
Anche il mio fratellino si sentì stringere dal suo utero e bagnare sempre di più. Urlò un Sì! quasi animalesco, inarcando la schiena sul letto e venendo improvvisamente, facendomi raggiungere il limite dopo un secondo.
G. "R... io... cazzo... so.. sono venuta... è bellissimo... ti adoro... ancora.. ti prego... scopami ancora..."
Ma ero al limite anche io, ormai sentivo l'orgasmo salire dentro di me e le sue parole mi dettero il colpo di grazia, feci per uscira da lei e finirle addosso (non bello ma... beh... molto più sicuro) ma sentii le sue gambe che mi tennero a lei.
G. "No... vienimi dentro R... ti prego... dentro... ti voglio sentire fino all'ultimo..."
Tornai dentro di lei e pompai ancora più forte, due, tre colpi e, senza pensare o facendo pensare solo al piccolo R., riversai tutto me stesso dentro di lei, esplodendo letteralmente, un orgasmo talmente forte da lasciarmi senza fiato e senza coscienza.
Il mio bacino sembrava voler entrare dentro di lei mentre i miei schizzi le colpivano l'utero, solo due colpi successivi, per amplificare il piacere che mi scuoteva dentro e rimasi ancora in lei, accasciandomi sul suo corpo, scosso dal piacere e dall'emozione.
R, "Sei perfetta..."
Sibilai esausto mentre l'abbracciavo, lei era ancora tremante e riuscì a malapena ad accarezzarmi i capelli.
G. "sei perfetto..."
Mi rispose flebile e dolce prima di baciarmi e lasciarsi poi andare sul letto, accanto a me che ero scivolato di lato.
Le coccole durarono poco, purtroppo devo dire, perchè i suoi genitori sarebbero arrivati dopo pochi minuti, ci rivestimmo in fretta, scherzando e sorridendo ancora, eravamo due come ragazzetti che avevano fatto qualcosa di proibito, fu un dramma ritrovare tutto e sistemarsi come se non avessimo scopato come conigli.
Scendemmo le scale baciandoci ad ogni scalino, ricostruendoci appena prima di aprire la porta dell'ingresso e sentire la macchina dei suoi.
Soliti saluti, solito resoconto, inventato totalmente, e scappai in macchina, soffiandole un bacio dalla finestra.
Dopo pochi km mi arrivò il suo messaggio.
G. "Non so se per te è stato lo stesso ma per me è stato bellissimo... Sono felicissima che tu sia stato il primo... davvero... "
R. "Per me è stato bellissimo G. non ho parole per quello che è successo, vorrei non dover essere fuggito via, non vedo l'ora che arrivi la prossima lezione... non mi interessa se scoperemo o meno... solo stare vicino a te... ma... G. è stato pericoloso venirti dentro lo sai vero?"
G. "Sì, lo so ma non capivo più nulla... comunque non dovremmo avere paura di nulla, mi sono appena passate... è una sensazione veramente bella sentire il tuo sperma dentro... vorrei averlo sempre"
R. "Vorrei dartelo quando vuoi... a volte penso che passi troppo tempo da una lezione all'altra..."
G. "magari possiamo vederci anche fuori da casa no?"
R. Magari.. .sarebbe perfetto... ne parliamo appena torno ok?"
Mi mandò il video di un bacio ed io ero totalmente al 14° cielo... anche se un po' di paura era sempre presente.
 
OP
R

Rosser

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Come sempre....scusate la latitanza ma il tempo per scrivere è un po' random... Ne approfitto per fare una domanda... Volete ogni incontro (che ricordo eh! Qua riporto le volte salienti e quelle che mi tornano in mente) o continuo con le "prime volte" e quando abbiamo fatto qualcosa in più di una semplice scopata?
 

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