La parrocchiana

ciccalin

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La parrocchiana

La sensazione che si prova osservando delle bottiglie di conserva di pomodoro fatte in casa, dolcissime e trabordanti sapore e gusto intenso e pieno, quel rosso vivo le cui gocce incontenibili si fiondavano sulla camicetta diventata semi-trasparente, su quei capezzoli turgidi e genuini eretti e quelle poppe di cinquantenne esageratamente casta e sola e pura da troppo tempo.
Già sapevo che le bottiglie di pomodoro possono scoppiare proprio a causa della preparazione casalinga ma mai avrei sperato che lo facessero proprio in quel momento.....
E si perché il momento è tutto. quella signora distinta e genuina come i pomodori che stava riponendo negli scaffali della stanza-deposito della parrocchia e per riporre i quali era stata costretta a togliersi la giacca lasciando vedere una camicia di seta leggerissima di lavorazione orientale che era un dono del marito...lui lavorando sulle navi le portava qualcosa di esotico ad ogni viaggio e,dicevo, quella signora era sola, sola ed imbarazzata. Io ospite della parrocchia ero stato accolto e avevo provato ad offrire il mio aiuto per sistemare alcune cose sugli scaffali, cose come abiti ed alimenti per poveri.
Lei era visibilmente disabituata a relazionarsi agli uomini sconosciuti anche perché in questo paesino di pochi abitanti sulla costiera amalfitana si conoscono tutti e si sparla di tutti e...di tutte e lei aveva una reputazione impeccabile, sposata con lui marittimo quindi restava sola almeno 3 mesi all'anno mentre i figli gia grandi ed emigrati al nord.
Da due giorni pernottavo in una sala attigua alla sagrestia e questa donna mi faceva impazzire per la sua figura di giovane cinquantenne somigliava tantissimo alla "signora Violante" che ricorderete dai film di Vittorio de Sica.
Solo che questa non era una zitella ma una sposatissima ed eccitantissima donna ma anche irraggiungibile.
Io sono molto attratto dai capezzoli femminili, li studio su qualsiasi donna e riesco a sentirli con gli occhi anche quando sono coperti da abiti invernali, io li sento quando si inturgidiscono, quando si alzano maestosamente increspando il sottile tessuto quando si fanno spia di una calorosa sensazione che sta per un attimo attraversando il corpo della femmina di turno
E la femmina di turno era proprio lei ed era estate i suoi abiti erano leggerissimi e fin dal momento in cui siamo stati presentati dal parroco ho notato un certo imbarazzo anzi di più perché lei guardava sempre di lato mai negli occhi come se sentisse la mia attrazione per i capezzoli ed i suoi davvero erano meravigliosi mentre li immaginavo crescere sulla spinta di chissà quali pensieri potesse avere, e cercavo di immaginare anche quelli. lei collabora attivamente alla vita della struttura ed abbiamo passato molto tempo lavorando in parrocchia spostando vasi di fiori e portacandele, arrotolando e srotolando tappeti e mai avevo trovato uno spiraglio nella scollatura od un barlume di disattenzione che aprisse lo sguardo a parti proibite, anche i movimenti sembravano fatti apposta per nascondere le curvose armonie di quel corpo.
Impenetrabile in tutti i sensi
un lunedì sera dovevamo sistemare tutte le vivande che i fedeli avevano portato il giorno prima ed io iniziai a riporre con cura ogni cosa è lei faceva lo stesso e per potersi muovere meglio si tolse la giacca rimanendo con la camicetta di seta accollatissima ed abbottonatissima ma fra un bottone e l'altro correvano almeno 6 centimetri di spazio libero ed era meglio di niente mentre sotto aveva una casta gonne che oltrepassava il ginocchio. era scrupolosa e severa ma anche protettiva infatti mi aveva più volte detto di fare attenzione ai vari ferri sporgenti ma ad un certo punto mentre lei solleva una cassetta con le passate di pomodoro appoggiandola su di un ripiano per poi collocare singolarmente le bottiglie sulla mensola superiore ecco che esplode una bottiglia proprio vicinissimo al suo petto ed ecco che una spruzzata di pomodoro caldo le invade le poppe mentre lei apre la bocca con un'espressione di sorpresa e nello stesso istante io che imprudentemente mi sposto all'indietro restando agganciato ad uno stipite dando l'idea di stare per cadere lei mi si lancia addosso tirandomi per le mani con le sue mani e portandole verso il petto e li restano alcuni interminabile secondi, le mie dita restano li sui suoi capezzoli mentre lei ancora non realizza quello che stava succedento ancora piena di stupore mi chiede se mi sia fatto male e le dita restano sempre sui suoi capezzoli e li sento e vorrei girare le mani per prendere i seni mentre lei osserva i cocci di vetro sul pavimento e segue la scia del pomodoro ed alla fine vede e sente le mie mani ormai anche esse sporche di rosso e mi guarda e lasciandole continua a guardarmi mentre le porto alla bocca per leccare il pomodoro e vedo nella sua bocca aperta abbastanza da mostrare una lingua che va su e giù e gira nelle sue labbra come a seguire la mia lingua che vicinissima continuava a leccare il pomodoro dalle mie dita . le sue reazioni soni messe a durissima prova perché resta n silenzio mentre mi muovo recuperando lo spazio necessario per cingerle i fianchi con forza mentre lei continua a guardarmi quasi spaventata allora la sposto facendola indietreggiare nella stanza fino ad un grosso tavolo e la sollevo mettendola a sedere mentre lei si lascia uscire finalmente un : No che fai? no.
allora abbasso la testa e comincio a leccare la camicetta proprio sui capezzoli
: No fermati no
sbottono la camicetta facendo uscire le tette meravigliose e quei capezzoli eretti ma non mi fermo a lungo perché continuo a scendere con la bocca sempre più in basso ma non le lascio i fianchi e mentre la tengo saldamente la mia lingua le passa attraverso tutta la pancia e -giuro- la vedo reclinare il capo all'indietro ed aspirare forte e nello stesso tempo provate a dire un altro no,
allora tolgo la presa ed infilo le mani sotto la gonna e con forza le tiro via le mutandine le sue caste mutandine senza pizzo
lei mi guarda fissa ma non dice una parola mentre le appoggio le mie mani sulle ginocchia e lentamente gliele apro.
lentissimamente spalanca le sue cosce e lei resta muta ed immobile ma sento che respira forte e le lascio tutto il tempo se vuole alzarsi può farlo non la tengo bloccata ma continuo ad aprire le sue cosce senza ostacoli ed allora abbasso la testa e le Poggio le labbra sulla fica e comincio a leccargli leggerissimamente solo sfiorando tutto il campo di piacere intorno alle grandi labbra solo sfiorando e roteando la lingua arrivo al clitoride e lo sfioro con la punta e la passo fino e giù sempre più leggera poi torno più giù stavolta la lingua la poggio sulla fica coprendola tutta ma restando quasi immobile solo irrigidivo e rilassavo la mia lingua pulsava la sua fica per un tempo interminabile fino a che non la sento sciogliersi e poi contrarsi ed ancora chiudersi ed aprirsi bagnarsi ed allora infilo la lingua dentro la fessura e le faccio sentire la punta tutta dentro e comprimendola ne esco fuori trascinandomi più su di nuovo sul clitoride e lo chiudo in una ventosa stimolando col risucchio ed allo stesso tempo entrando ed uscendo nella parte superiore della vagina.
la sento respirare sempre più forte e la fica si contrae allo spasimo e tutto il suo bacino inizia a sussultare ed allora riprendo a roteare la mia lingua sulle grandi labbra ancora sfiorandole leggerissimamente senza quasi contatto col la sua pelle viva ma sentendo solo i peli e rutto questo a lungo facendola soffrire perché lei sta godendo la sento ma voglio che duri il più a lungo possibile, potrei farla venire subito insinuando sul clitoride ma lo pizzico coi denti dopo averlo risucchiato con le labbra e la sento emettere un suono di godimento incontenibile sta godendo ma ancora non le concedo di venire e poi voglio dargli un orgasmo vaginale e quindi riprendo a girare intorno alla fica e alla fine la penetro muovendola dentro il più possibile mentre con la bocca le copro e stringo tutta la vagina ed il bacino inizia a sussultare sempre più veloce ed il respiro allo stremo ormai è all'apice del godimento arrivo con le mani ai suoi semi e le stringo i capezzoli e lei viene mettendosi la mano sulla bocca ed agitandosi come se volesse premere la fica sempre più dentro la mia bocca e sento che il suo è un orgasmo lunghissimo vaginale la sto facendo godere senza scampo, piano piano il buco le si stringe e sollevandomi la vedo ancora con la mano sulla bocca e con gli occhi chiusi. aspetto qualche secondo che li riapra e a quel punto faccio uscire fuori il mio arnese eretto e tenendomi in mezzo alle sue gambe lo sollevo perché possa vederlo prima di penetrarla.
cosi lei solleva il capo e lo vede e anche stavolta le lascio tutto il tempo per attuare un suo rifiuto ma resta zitta stoicamemte ferma ed allora poggio il mio bastone sulla vagina e lo striscio lentamente sulla fica tutto intorno alla fica mentre lei resta ferma e zitta.
dopo qualche secondo la vedo chiudere gli occhi quindi accenno alla penetrazione con un brusco movimento che le fa pensare di essere li li per sentirlo dentro ed apre la bocca come per emanare un sospiro per sfogarsi ma no...non entro mi fermo un attimo prima e lascio il mio arnese all'ingresso mentre lei comincia a perdere il controllo e le vedo le labbra rosse e gonfie in un crescendo di eccitazione e più giù le tette fuori e quei capezzoli come spilloni adesso si che lo spettacolo entra nel vivo ed entro finalmente anche lei lo attendeva e si rilassa sibilando un fiato di piacere.
la vedo godersi quei momenti mentre sale la pressione stavolta sono io che non posso contenermi perché quella fica stretta è un antro di piacere e sento che si nuove si contrae e stringe stringe ed anche lei mi prende le mani e comincia a muoversi sempre più scalmanata quindi vengo le godo dentro e lei mi voleva proprio dentro, la vedo che gusta fino in fondo che la sto riempiendo ...ma tanto.
adesso è finita lei si accorge di essere quasi tutta nuda e di aver goduto con un estraneo e non con suo marito, ha ceduto alla tentazione della carne.
restiamo in silenzio per un po' intanto lei si ricompone e raccogliamo i frammenti di prima.
"quello che abbiamo fatto è peccato ...Lo sai no?..."
"no io non credo però posso capire o almeno provarci ma tu hai un corpo che è stato creato cosi bello e sensuale che lasciarlo in ozio dalla passione è una bestemmia"
doveva andare era quasi sera inoltrata e per televisore davano "elisa di rivombrosa " lei non voleva perderlo.
 

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