Lavoro e mance 1

giudge

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Come tutti i giorni il lavoro ci esaurisce però per alcuni e soddisfacente e per altri è un vero dilemma.
Nel mio lavoro, da cameriera di sala essendo l unica nel locale devo spesso correre e raramente posso concedermi il lusso di un breve momento di relax.
Mi chiamo Nora ho circa 30 anni faccio la cameriera in un piccolo locale in toscana, convivo da poco con il mio compagno e non avrei mai pensato che la mia vita a breve sarebbe cambiata.
Tutto iniziò quel venerdì sera alla fine di maggio del 2018.
Come sempre arrivavo di lavoro alle 18.00, pulivo tutte le posate apparecchiavo, mi occupavo anche di rifornire i frigoriferi con le bevande e di ripassare scopa e cencio per terra.
In pratica arrivata all inizio del servizio che ero un bagno di sudore quasi, infatti mi organizzavo e mi portavo sempre degli abiti puliti e consoni alla situazione lavorativa.
Prima del servizio come sempre facevo sempre un po di gossip con cuoco, aiutocuoco , la lavapiatti che tutt'oggi ci frequentiamo e siamo grandi amiche.
Quella sera in modo fulmineo arrivò Giovanni il nostro titolare, 47 anni fisico quasi da atleta anche se non lo era alto e già con i capelli bianchi che gli stavano molto bene.
Esordì dicendomi:
G: Nora questa sera si è aggiunto un tavolo di sette persone abbiamo un posto dove possiamo sistemarli?
Io risposi semplicemente:
N:Giovanni possiamo farli accomodare in veranda?? Visto e considerato che quest'anno già si muore di caldo potrebbe essere una buona sistemazione.
Giovanni mi guardò si volto verso la veranda si rivolto verso di me con una faccia di approvazione e mi disse:
G:Nora ottima idea puoi apparecchiare fuori in veranda, chiamo subito il cliente per dargli la conferma.
Si affrettò ad arrivare al banco dove c'era il telefono compose il numero è nel mentre la lavapiatti, Elena si scorse da dietro il muro dove si trovava in cucina e fece una faccia comica la quale stavo per ridere nel viso a Giovanni, riuscì per miracolo a stroncare il tutto facendo qualche colpo di tosse.
Ripresi ad apparecchiare fuori in veranda per il tavolo appena aggiunto, controllai il telefono per vedere che ora era quando si affacciarono Marco, il cuoco e Elena dicendomi:
M:Nora tra poco attacchiamo con il servizio,vieni con noi ci prendiamo un momento di relax e fumiamo tutti e 3 assieme?
Risposi in maniera energica e un po esausta:
N:perché no! Vengo volentieri almeno una volta fatto mi cambio.
Elena esordì:
E:Ovvia Nora almeno ci passa meglio il tempo e magari ci facciamo 4 risate!
Da lì ci dirigemmo sul retro e come sempre iniziammo con i ragionamenti:
M:Come sempre clienti all ultimo, menomale tengo rifornito se no toccherebbe servire gli avanzi.
E:Ma dai che sei uno che sa cucinare bene e ci mette passione, poi è soddisfacente anche per te vedere i clienti che vanno via con il sorriso.
M:il problema è che se ci lasciassero la mancia in maniera appropriata sarei molto più contento.
N:per quello Marco hai ragione il problema è che più soldi hanno e più tirchio sono, poi va be c'è anche l eccezione alla regola ma capita di rado.
E:non fate i tragici, io che sono a lavare piatti segregata tra due lavandini? Manco fossi un DJ!!
Iniziammo a ridere, Elena sapeva sempre come far tornare il buon umore con una battuta.
Finiamo in fretta di fumare anche perché dovevo cambiarmi per il servizio, una volta spenta la sigaretta mi diressi nello spogliatoio dove riuscì a farmi una mezza doccia ed a prepararmi in tempo.
Oramai era arrivata l'ora X le fatidiche 20 e 30 i quali i primi clienti che avevano prenotato, entrarono con dei bei sorrisi e voglia di mettersi a sedere per cena e poter degustare le pietanze.
A poco a poco iniziava a riempirsi il locale famiglie, gruppi di amici,cene lavorative e qualche ritardatario che non sapeva dove andare a cena e magari ho potuto sistemarlo al meglio del meglio.
Verso le 21 e 00 si fece vivo il famoso tavolo da sette di cui mi aveva chiesto Giovanni, entrarono due coppie di cui 2 ragazze vestite molto molto eleganti, a vedere anche molto costoso con i rispettivi dami che a loro volta erano in giacca e cravatta ed anche loro non ci scherzavano col fatto fi avere vestiti costosi, la riprova lho avuta sul polso di uno di loro vedendo l orologio che indossava ed infine c era il settimo da solo anche lui vestito molto bene alto moro e con una lieve barba curata e tirata a lucido.
S:Salve signorina spero non disturbarla mi chiamo Stefano e avremmo una prenotazione per sette persone per le 21.
N:Salve piacere mio, se volete seguirmi vi mostro il vostro tavolo così almeno posso intanto illustrarvi il menù e la carta dei vini.
S:La ringrazio di cuore, come si chiama se posso osare?
N:Mi chiamo Nora ha fatto molto bene a chiedere e per sta sera se avrete piacere sarò la vostra cameriera, prego da questa parte.
Mi diressi con loro al tavolo che avevo preparato e con la coda dell'occhio vedevo che erano molto contenti di come li avevo accolti, le ragazze, sentivo che parlando a bassa voce erano metavigliate dalla professionalità di come mi ero comportata.
N:prego questo è il vostro tavolo potete accomodarvi.
S:Grazie mille Nora è davvero molto gentile, è possibile avere dei menù? Oppure cosa ci consiglia?
Li per li rimasi un attimo disarmata, ovviamente non lo do a vedere perché se nel nostro lavoro ti fai vedere in difficoltà sp3cial modo con un cliente sei fregata.
Risposi in maniera semplice e lineare:
N:posso proporvi un ottimo antipasto toscano, no il classico tagliere ma coccoli fritti accompagnati da crema di fiordilatte e un ottimo affettato stagionato di tutti i tipi schiacciata alle noci.
Rimasero tutti impietriti dal modo in cui gli proposi l antipasto e Stefano disse:
S:Nora per me è un doppio pollice in su, Valerio e Chiara cosa ne pensate?
C:anche per me anzi per noi è perfetto,tu Sonia?
S:si com3 ho detto a Stefano mi ha convinta senza alcuna ombra di dubbio, tu che dici Alessio?
A:sono rimasto l unico se direi di no passerei per un guastafeste il quale non sono
Iniziarono a ridere in maniera molto garbata senza scomporsi più di tanto.
S:è possibile averlo per tutti e 7?
N:Certo che si non c'è nessun problema.
S:come primi piatti cosa ci consiglia?
N:allora posso portarvi se volete 3 vassoi di cui il primo una tagliatelle fresca con funghi porcini il secondo un risotto al radicchio rosso e il terzo vi tento con una pennetta al sugo di capriolo, che ne dite può andare?
Si guardarono tra negli occhi tra di loro w vedevo che avevano appena aumentato la salivazione perché degluitivano molto più rapidamente di prima, Stefano si voltò verso di me con gran sorriso e disse:
S:Anche qui sei riuscita a convincerci vada per le tre portate, però siamo qui per il piattoforte la famosa bistecca di Marco!
N:non si preoccupi sarà servita calda e accompagnata da funghi e carciofi fritti e patate al forno.
S:Meraviglioso nulla da dire! Per i vini?
N:dipende quanto volete spendere ovviamente.
S:tranquilla non abbiamo problemi se costa ed è buono perché non spenderli?!
N:benissimo vi porterei un barolo per cominciare e un sassicaia.
S:Ottimo 2 vini di gran qualità
N:Benissimo porto l ordine in cucina e vi porto subito acqua ed i vini che mi avete chiesto
Mi diressi in cucina con l ordine passando tra i tavoli e guardando i volti contenti dei clienti,
appena svoltato l angolo entrai nella cucina e diedi la comanda a Marco che mi guardò dicendo:
M:qua ci famo natale
Elena la lavapiatti disse:
E:perché?
Mentre stava per guardare la comanda
E: questi da quanto è che non mangiano?
N:E in più hanno ordinato barolo e sassicaia non so se rende bene l 'idea.
Mi guardarono con occhi sgranati e quasi increduli e si misero a testa bassa a preparare il tutto, io mi diressi nella cantina a prendere le bottiglie chieste dai clienti pensando che se avessi finito in tempo sarei tornata a casa e li avrei fatto sesso con il mio compagno Francesco il quale mi lasciava sempre senza fiato.
Prese le bottiglie uscì dalla stanza e mi diressi verso il loro tavolo, appoggiando sia le bottiglie d acqua che quelle dei vini pregiati, cominciando ad aprire il barolo e mi voltati verso il moro,che non so come ma aveva quei modi di fare e quello sguardi che quasi era una calamita dicendo:
N:le prendonil bicchiere ne verso un po per l assaggio, dato che non l ho sentita parlare per questa sera vorrei un suo parere
A:va benissimo
Rispose con sorriso malizioso mentre si portava il bicchiere alla bocca con le labbra seriamente.
Sorseggió e mi fisso per un paio di secondi, sembrava quasi che lo stesse facendo da più di un ora con quello sguardo ipnotico e mi disse:
A:eek:ttimo davvero niente male! Ci hai consigliato davvero bene adesso siamo nelle tue mani se è tutto buono come il vino questa sera saremo molto riconoscenti.
Sorrisi e mi affrettati a lasciare il tavolo andando a verificare il procedimento del resto della sala pensando a quello che mi aveva detto prima il ragazzo sperando ci fosse una bella mancia alla fine del servizio.
Mentre passavo dalla cucina mi chiama Marco dicendomi che l 'antipasto per il famoso tavolo dei sette era pronti, cominciai a caricarmi con i vassoi e a dirigermi verso di loro mettendo in tavola la pietanza con grande destrezza cercando di non urtare nulla e nessuno e augurando un buon appetito mi allontanai.
Nel mentre vedevo il moro che mi guardava fisso con quello sguardo che quasi mi stesse spogliano con l immaginazione ed io senti dei fremiti nella zona in basso ritrovandosi zuppa come se niente fosse.
Mi venne da pensare questo ci prova con me e se vuole giocare sporco a trovato con chi scordarsi, lo metterò alla prova e vediamo se abbocca.
Nel frattempo andavo tra tavolo e tavolo chiedendo se le persone presenti gradivano altro, portando i caffè oramai a chi aveva finito e si affrettava ad andare a pagare il conto e come il locale si era riempito a poco a poco si era svuotato.
Vidi Giovanni, il boss come lo chiamavano noi che aveva portato già i primi alla tavolata dei sette e scorgevo il moro che senza dare tanto nell occhio mi cercava con lo sguardo.
Pensai: hai visto come mi cerchi? Farò un po la gatta morta e vediamo dove ti spingi!
Aspettai che avessero finito le portate ch3 mi balenai da loro chiedendo se erano soddisfatti e rispondendomi:
S:squisito davvero ci hai consigliato bene!
N:sono contenta che ci sia piaciuto, adesso sparecchio e vi porto subito il piatto forte
S:finalmente la famosa bistecca
A:mi scusi può indicarmi dov'è la toilette?
qualcosa mi diceva che il suo sguardo era tutto un programma,colgo l occasione
N:Certo se mi vuol seguire le indico dov'è
Il moro si alzò dal tavolo e mi segui attraversando lo stanzone quasi vuoto, arrivammo in fondo mi voltai verso di lui e gli dissi:
N:infondo a questo piccolo corridoio sulla destra e per gli uomini e sulla sinistra per le donne
A:la ringrazio gentilissima come sempre
Guardandomi con quello sguardo ipnotico
A:mi scusi le volevo chiedere a che ora stacca lei?
N:non saprei dipende da quanto dura il servizio e da quanto rimangano le persone, d altronde non posso buttare fuori nessuno
A:mi chiedevo se le andava e non sono scortese, se le andava di fumare una sigaretta assieme.
N:come fa a sapere che fumo?
Ero quasi impietrita come se sapesse già tutto su di me
A: l ho notato quando si è messa la penna nel taschino, con 2 dita tipico da chi fuma,l ho stupita??
N:Se fate veloce a mangiare l aspetto fuori
A:saremo veloci e anche molto riconoscenti e lo sarò anche io
Si volto e si diresse in bagno, rimasi per un secondo impietrita ed eccitata con gli umori e la mia lei che pulsata come non mai.
Mi accorsi che la porta era socchiusa e vedendo che il ristorante oramai era semoventi mi dissi: perché no una sbirciata la posso pure dare.
Senza farmi tanto sentire o vedere mi avvicinai e li tombola!
Vidi come un pitone una cosa mostruosa massiccia e a vedere anche mezza eccitata la quale veniva pompata per finire di eliminare le gocce prima di essere rinfilata dentro.
Mi voltai di scatto per venire via, ero rossa paonazza anche se non mi vedevo allo specchio ma mi conosco e tornai in cucina chiedendo se era pronto l ultima portata per il famoso tavolo dei sette.
Mi ero decisa sta sera avrei fatto pazzie per quell enorme membro che avevo visto.
Le domande mi assalivano il cervello, stavo pensando anche di andarmene senza dir nulla anche perché sono fidanzata da 10 anni e chi me lo fa fare di perdere uno come Francesco?
Però la mia lei non la pensava così, era eccitatissima bagnata pulsata come se dovesse esplodere perlopiù avevo i capezzoli duri e sulla quarta di seno che ho con dei capezzoli che sembravano ciucci per neonati si vedeva benissimo.
Presa la portata e presentata a tavola insieme a Marco, il cuoco che rimase qualche istante a ragionare con la clientela, vidi il moro che mi mangiava con gli occhi e aveva visto che avevo i capezzoli duri e dritti come mitragliatrici e decisi senza farmi vedere di passarmi la lingua sulle labbra.
Sorrise e mi fece l occhiolino in segno di approvazione.
Lasciammo il tavolo Marco si diresse verso la cucina per finire di riordinare insieme ad Elena e Paolo l aiutocuoco e io finii di riordinare gli ultimi tavoli in maniera euforica cercando di non pensare anche se ahimè tornava difficile ormai ero in campana.
Mi chiamò Giovanni tutto entusiasta e mi disse:
G:Nora sei stata super sta sera! Abbiamo incassato tantissimo e sai sempre come vendere.
N:grazie boss! Come sempre cerco di fare del mio meglio
G: e ci riesci hai venuto due bottiglie da quasi trecento euro e in più non hai idea di chi sono figli quelli! I genitori dei ragazzi sono famosi imprenditori con gli attributi alcuni tra i più ricchi d Italia!
Guardai Giovanni e pensai: non mi dire?! Qui ci scappa una bella mancia secondo me!
Nel mentre vidi che dopo tanto affanno finirono di cenare, decisi di andare a chiedere loro se erano sazi e avevano in mente di poterli tentare con un dessert.
Stefano mi rispose:
S:guarda ti direi quasi di sì ma siamo tutti strapieni e mi sa chep4ima di dormire io e la mia compagna ci facciamo una tisana
N:caffè lo gradisce nessuno?
Silenzio di tomba,ma all improvviso il moro:
A:se per cortesia ne posso avere uno sarebbe gentile
N:Certamente, è un piacere per me
Mi voltai e andai alla macchina del caffè per preparare il caffè del moro il quale lo fissavo con quel pensiero fisso, sta sera sei mio!
Nel mentre arrivò al tavolo e servo la mia preda, Stefano tira fuori una busta e me la consegna dicendomi:
S:Nora siamo stati davvero benissimo questi sono tua, torneremo la prossima settimana E tu sarai la nostra cameriera di fiducia
Con una stretta di mano presi quella busta e la riposi nel pantalone chiedendo grazie e accompagnando i ragazzi e ragazze al banco dove li avrei lasciati con Giovanni che avrebbe pensato lui a fargli il conto.
Curiosa mi diressi in bagno apri la busta che avevo riposto in tasca la aprii e non credevo ai miei occhi c erano quattro banconote da cinquanta euro ero rimasta shoccata e incredula,li rimasi nel pantalone e pensai rimane una sola cosa adesso da fare,mi venne fuori un ghigno con delle brutte intenzioni.
Guardai la sala che era già stata finita da Elena e mi diressi nello spogliatoio dove mi sarei fatta una mezza doccia per levarmi sudore e dove sentivo la mia lei che era bagnata il perizzoma era zuppa e adesso come faccio?
Me ne farò una ragione si va senza lo metto nella borsa e pace.
Mi lavai veloce veloce non volevo perdere il treno o meglio il pitone,così mi rivestì con la mia gonna che copriva sopra il ginocchio il reggiseno e la mia maglietta aderente mi rimasi le scarpe e scesi giù velocemente salutando lo staff e dandogli la buonanotte.
Aperta la porta uscii, scrutando gli occhi intorno non vidi nessuno presi il telefono per vedere che ora potesse essere, mezzanotte woow anche sta sera è volato il tempo.
Mi sento chiamare:
A:Nora?!
Mi voltai il moro era lì che mi aspettava in piedi accanto alla sua macchina.
N:Mi scuso se ti ho fatto attendere ma ho avuto da fare.
A:ti fai sempre desiderare così o è solo per l' occasione?
N:dipende?!
A:e sentiamo da cosa dipende?
N: da quello che un pelo ragazzo moro alto ha da offrirmi!
A:quindi sono solo alto bello e moro?
N:secondo me hai delle doti nascoste
Risposi osservando con un ghigno che trafilava le mie intenzioni.
A:be dipende da come la metti.ti va di metterti comoda?
Il moro apri lo sportello posteriore della sua auto,che più che un auto sembrava un appartamento vedendo già i sedili in pelle.
N:perché no! Almeno posso riposare!
A: con aria condizionata inclusa!
N:addirittura? Questo è lusso signore.
Entrambi ridemmo per le battute che sembravano fatte da bimbi delle elementari.
Si mise davanti a me e notai che aveva un bel gonfiore, così decisi di giocarmela.
N: che cosa hai da offrire?
A:la sigaretta che ti avevo promesso!
Mi porse la sigaretta che già sorgeva dal pacchetto, la misi in bocca guardandolo negli occhi senza nemmeno toccarla e fissandolo prima la accesi tirando fuori l'accendino che tenevo in tasca e con l'altra mano presi il perizzoma nella borsa che aimé era sempre mezzo dei miei umori.
N:bene ti hai dato qualcosa a me e io do qualcosa a te, apri la mano?
Il moro allungò il braccio apri la mano e io gli misi il perizzoma appallottolato nel palmo richiudendoglela.
A:che cos'è? Qualcosa da mangiare?
N:dipende?! Non lo è proprio ma è da assaporare.
Il moro apri il palmo e sbigottito e quasi incredulo mi guardava quasi come se fossi babbo natale.
A: ma è bagnatissimo! Come mai è così zuppo?
N:E tutta la sera che ci scambiamo sguardi, e sono eccitata solo all idea, poi mentre sei andato al bagno ho dato una sbirciata e devo dire che forse ho visto bene.
A: quondi mi hai spiato birichina? Ecco perché quando sei tornata al tavolo avevi i tuoi capezzoli che sembravano dovessero spararmi.
N: si notavano tantissimo? E colpa tua vedi, ora devi farti perdonare.
A: in che modo dovrei?
Nel mentre finì la frase allargai pian piano le gambe in modo tale da fargli intravedere le porte del paradiso.
N: che fai ci pensi te o ci penso io a fargli prendere l aria?
A: visto che considerato è tutta la sera che prendi decisioni, ti lascio l'onore anche di ciò!
Non doce tempo a finire la frase che avevo già allentato la cinghia della cintura e sbottonato il pantalone, ma ci fu il problema che la zip scese giù da sola perché avevo fatto i calcoli male, alla faccia del cazzo in tutti i sensi ma questo è un fuoritaglia sta a malapena nelle mutande.
Ero esterrefatta e ancora non avevo abbassato i boxer sul quale era ricamato il nome di un famoso stilista, mi feci coraggio e abbassati i boxer il suo pene così fantastico tozzo e lungo era a pochi centimetri dal mio naso.
N:wooow! Qui ti serve il porto d'armi!
A:tu dici?
N: cavoli se dico! Mi ci entrerà tutto?
A:c'è solo un modo per scoprirlo.
Lo guardai negli occhi tirai indietro piano piano la mano in modo da farlo prima soffrire un pochino, a poco a poco cresceva sempre di più e non riuscivo chiuderla da come era massiccio.
Decisi di tirare fuori la punta della lingua e cominciai a passarglela sulla punta della cappella, la quale gli stava pulsano dalle voglie.
Il moro porse la testa all indietro, appoggiandomi delicatamente la mano destra sulla mia nuca e l altra sul tettino dell auto.
Decisi di farmi forza e di cominciare a spingere il membro giu per la bocca e poi giù per gola, il quale riuscivo per metà ad ingoiare cercando di star più possibile a bocca aperta per non soffocare, e pian piano sentivo la mano sulla mia nuca mi spingeva sempre più avanti finche non arrivai a toccare le sue bellissime palle piene con la punta della lingua.
Rimasi mer qualche secondo ferma mentre sentivo la mia figa ormai satura che eruttava di umori e sentendoli scivolare giù dalle cosce, poi tornai indietro con la testa tirandolo fuori dalla mia bocca che era piena di bava con quel retrogusto di cazzo che quasi era un piacere sentirlo sul palato.
Sputai su quella bellissima cappella lucida passandoci la mano sopra per massaggiarla, lo guardai e gli dissi:
N: ti piace per il momento?
A: si cazzo! Sei da premio Oscar!
Non fece tempo a finire che mi ricacciai il suo cazzo giù per gola cominciando a pompare con la bocca e scavando con la lingua finché non arrivavo alle palle e con entrambi le mani massaggiavo l asta.
Continuai così per diversi minuti fin quando:
A: adesso voglio assaggiare anche io però!
Mi sollevò da sedere e ci accorgemmo che il sedile in pelle di quell auto era zuppo.
A: guarda cosa hai combinato?! Qualcuno qui è eccitato!
N: aspetta che risolvo il problema.
Mi chinai e cominciai a leccare gli umori che erano presenti sul sedile mentre lui mi osservava e io sorridevo vedendolo molto più arrivato di prima.
Mi tirò su per i capelli in modo delicato, mi spinse verso la macchina tirandomi su la mia gonnella e dandomi uno schiaffoni sul culo che vibra, io gemelli non per il male ma per la goduria.
Mi sollevò la maglietta e mi slacció il reggiseno facendomi uscire le mie enormi tette con i capezzoli che erano turgidissimi.
Si avvicina al mio orecchio mentre ero rivolta in avanti con la testa voltata nella sua direzione per vedere quale fosse la sua prossima mossa.
A: ti piace così vero?!
N:si! Voglio che mi tratti come una zoccola però!
A:tranquilla ti farò godere finché non avrai più forze!
Nel mentre lo diceva mi stava succhiando il lobo dell orecchio mentre mi massaggiare con il palmo della mano la tetta che non gli entrava tutta, le punta della lingua stringeva a momenti il capezzoli e con l altra mano mi stava allargando le gambe nel mentre sentivo il suo enorme cazzo che sbatteva da per tutto sulle mie cosce e il mio culo.
Si chinò, mi allargo le natiche e con la lingua comincio a leccarmi dal buco del culo fino al clitoride gemendo come una pazza in preda alla voglia che prima o poi mi penetrasse.
Il moro insisteva e per lo più inseri due dita nella mia figa e il mignolo nel culo continuando a farmi genere ed eccitar3 come non mai.
A:Senti come mugoli, c'è da avere paura se urli!
N: siii, devi trovare una soluzione
Risposi con tono affannato mentre lo guardavo.
Il moro si rimise sugli attenti e cominciò a penetrarmi con quell attrezzo enorme, ma nel mentre si sfilò la cravatta facendola scovare dal nodo che aveva e l usò come bavaglio cacciandomi in bocca anche il mio perizzoma, il quale sentivo sia il mio eccitamento che il sapore che mi era rimasto in bocca del suo cazzo.
Mi sentivo inerme e eccitata da questa cosa che stava accadendo, in oltre si sfilo la cinghia dal pantalone e con grande abilità appoggiò la mia testa sul montante dell'auto portandomi le mani dietro per legalmente.
A: ora sei più carina di prima e nessuno può sentirti almeno puoi gridare quanto vuoi.
Replicò il moro Guardandomi mentre ero legata come un salame provai a rispondere con qualche boccata ma uscivano grida soffocate e frasi incomplete "mmmmphh".
Comincio a penetrarmi con le mani suo fianchi e con un colpo di mano sulle natiche che cominciarono a frizzare e aimé rimanendo il segno delle cinque dita.
Ad un certo punto mi porto davanti al cofano mi voltò verso di lui e mi fece accomodare sollevando le gambe e ricominciando la penetrazione nel mentre godevo come una matta.
A:vedo che godi porcella!
N:mmmmmph mmmmm!
A:che fai non rispondi
N:mmmmmmmm!
Risposi con tono arrabbiato per cala4mi nella parte istigarlo di piu.
Nel mentre mi penetrava mi accorsi che mi fece venire facendo grondaie umori lungo il cofano e gemendo dal piacere nel mentre mi tremavano le gambe e piano piano le stringevo alle sue braccia come se fossi una cozza che si stava chiudendo.
A:guarda guarda qualcuno è venuto!
N:mmmmmphhh.
A:io ne approfitto per un altro po perché tra poco tocca a me che sento di essere vicino a venire
N:mmmmm!
Risposi con quel filo di voce che sembrava quasi stessi assaggiando una pietanza prelibata.
Il moro cominciò a pompare più forte e veloce di prima sentendo le sue palle che sbattevano sulla vagina e sul culo.
Ad un certo punto mi sollevò di scatto, oramai ci siamo!
Mi fece accucciare, mi libero dalla cravatta usata come bavaglio e mi tolse il perizzoma che era usato come costrizione lasciado liberare un ondata di sperma che usciva a fiocchi sul mio volto in maniera ripetitiva che iniziò a scendere lungo il mio collo e che andava sulle mie tette lasciandone qualche goccia che andava a terra.
Mi alzai stupefatta dalla ieculazione che il moro aveva appena fatto su di me, mi liberò le mani dalla cinghia dei pantaloni e subito mi afferra le mie enormi tette per lavarle via dallo sperma che ancora grondava gustadomelo.
Lui era li che mi guardava, mi afferrò e mi bacio pur essendo consapevole che le mie labbra erano sporche del suo seme e che la mia bocca ne era piena.
Con la lingua ci scambiammo svariate volte i fluidi vedendo che anche per lui non c'era problemi.
Ci staccammo a poco a poco, con il dito mi stavo pulendo il resto del viso e mi portavo quello stupendo nettare nella mia bocca con gran sorriso come se stessi prendendo la nutella dal barattolo.
Fini di asciugarmi con delle salviette igienizzante che avevo nella borsa finendo anche di togliermi il trucco che aveva trasformato il mio volto come quello di un panda
A: fiuuuuu! È stato bello! Tu che ne pensi?
N: AFRODISIACO! Non ho parole quasi né vorrei ancora.
Detto ciò posi la mano verso di lui e gli dissi:
N: Posso avere il tuo cellulare?
A: Certo perché no!
Rispose il moro mentre si stava ricomponendo e mi osservava nella stupenda visione dei miei seni ancora in vista.
Composi il mio numero sul suo cellulare salvando come ragazza delle mance.
Gle lo resi e gli dissi mentre iniziai a ricompormi:
N:questo è il mio numero, non lo lascio a molti ma fammi sapere quando sei in comodo che dobbiamo fare le cose per bene!
A: okei sta tranquilla che presto ti contatto è la prossima volta sarà ancora meglio.
Lo salutai baciando e assaporando la sua bocca che aveva un misto dei miei orgasmi e dei suoi, mi voltai salutandolo con una mano mentre andavo di corsa a casa facendogli un occhiolino.
Giunta davanti l auto, salì a bordo accesi una sigaretta e dopo aver fatto un lungo tiro rilasciai il fumo che usciva da solo mentre ero a bocca aperta dicendo:
N: cazzo! Mi ci voleva proprio una scopata del genere.
Mentre stavo per dare un altro tiro mi agganciai la cintura di sicurezza girai la chiave del quadro e...
Le 2 e 37 del mattino cavoli ma quanto tempo è passato?!



FINE PRIMA PARTE
 
Come tutti i giorni il lavoro ci esaurisce però per alcuni e soddisfacente e per altri è un vero dilemma.
Nel mio lavoro, da cameriera di sala essendo l unica nel locale devo spesso correre e raramente posso concedermi il lusso di un breve momento di relax.
Mi chiamo Nora ho circa 30 anni faccio la cameriera in un piccolo locale in toscana, convivo da poco con il mio compagno e non avrei mai pensato che la mia vita a breve sarebbe cambiata.
Tutto iniziò quel venerdì sera alla fine di maggio del 2018.
Come sempre arrivavo di lavoro alle 18.00, pulivo tutte le posate apparecchiavo, mi occupavo anche di rifornire i frigoriferi con le bevande e di ripassare scopa e cencio per terra.
In pratica arrivata all inizio del servizio che ero un bagno di sudore quasi, infatti mi organizzavo e mi portavo sempre degli abiti puliti e consoni alla situazione lavorativa.
Prima del servizio come sempre facevo sempre un po di gossip con cuoco, aiutocuoco , la lavapiatti che tutt'oggi ci frequentiamo e siamo grandi amiche.
Quella sera in modo fulmineo arrivò Giovanni il nostro titolare, 47 anni fisico quasi da atleta anche se non lo era alto e già con i capelli bianchi che gli stavano molto bene.
Esordì dicendomi:
G: Nora questa sera si è aggiunto un tavolo di sette persone abbiamo un posto dove possiamo sistemarli?
Io risposi semplicemente:
N:Giovanni possiamo farli accomodare in veranda?? Visto e considerato che quest'anno già si muore di caldo potrebbe essere una buona sistemazione.
Giovanni mi guardò si volto verso la veranda si rivolto verso di me con una faccia di approvazione e mi disse:
G:Nora ottima idea puoi apparecchiare fuori in veranda, chiamo subito il cliente per dargli la conferma.
Si affrettò ad arrivare al banco dove c'era il telefono compose il numero è nel mentre la lavapiatti, Elena si scorse da dietro il muro dove si trovava in cucina e fece una faccia comica la quale stavo per ridere nel viso a Giovanni, riuscì per miracolo a stroncare il tutto facendo qualche colpo di tosse.
Ripresi ad apparecchiare fuori in veranda per il tavolo appena aggiunto, controllai il telefono per vedere che ora era quando si affacciarono Marco, il cuoco e Elena dicendomi:
M:Nora tra poco attacchiamo con il servizio,vieni con noi ci prendiamo un momento di relax e fumiamo tutti e 3 assieme?
Risposi in maniera energica e un po esausta:
N:perché no! Vengo volentieri almeno una volta fatto mi cambio.
Elena esordì:
E:Ovvia Nora almeno ci passa meglio il tempo e magari ci facciamo 4 risate!
Da lì ci dirigemmo sul retro e come sempre iniziammo con i ragionamenti:
M:Come sempre clienti all ultimo, menomale tengo rifornito se no toccherebbe servire gli avanzi.
E:Ma dai che sei uno che sa cucinare bene e ci mette passione, poi è soddisfacente anche per te vedere i clienti che vanno via con il sorriso.
M:il problema è che se ci lasciassero la mancia in maniera appropriata sarei molto più contento.
N:per quello Marco hai ragione il problema è che più soldi hanno e più tirchio sono, poi va be c'è anche l eccezione alla regola ma capita di rado.
E:non fate i tragici, io che sono a lavare piatti segregata tra due lavandini? Manco fossi un DJ!!
Iniziammo a ridere, Elena sapeva sempre come far tornare il buon umore con una battuta.
Finiamo in fretta di fumare anche perché dovevo cambiarmi per il servizio, una volta spenta la sigaretta mi diressi nello spogliatoio dove riuscì a farmi una mezza doccia ed a prepararmi in tempo.
Oramai era arrivata l'ora X le fatidiche 20 e 30 i quali i primi clienti che avevano prenotato, entrarono con dei bei sorrisi e voglia di mettersi a sedere per cena e poter degustare le pietanze.
A poco a poco iniziava a riempirsi il locale famiglie, gruppi di amici,cene lavorative e qualche ritardatario che non sapeva dove andare a cena e magari ho potuto sistemarlo al meglio del meglio.
Verso le 21 e 00 si fece vivo il famoso tavolo da sette di cui mi aveva chiesto Giovanni, entrarono due coppie di cui 2 ragazze vestite molto molto eleganti, a vedere anche molto costoso con i rispettivi dami che a loro volta erano in giacca e cravatta ed anche loro non ci scherzavano col fatto fi avere vestiti costosi, la riprova lho avuta sul polso di uno di loro vedendo l orologio che indossava ed infine c era il settimo da solo anche lui vestito molto bene alto moro e con una lieve barba curata e tirata a lucido.
S:Salve signorina spero non disturbarla mi chiamo Stefano e avremmo una prenotazione per sette persone per le 21.
N:Salve piacere mio, se volete seguirmi vi mostro il vostro tavolo così almeno posso intanto illustrarvi il menù e la carta dei vini.
S:La ringrazio di cuore, come si chiama se posso osare?
N:Mi chiamo Nora ha fatto molto bene a chiedere e per sta sera se avrete piacere sarò la vostra cameriera, prego da questa parte.
Mi diressi con loro al tavolo che avevo preparato e con la coda dell'occhio vedevo che erano molto contenti di come li avevo accolti, le ragazze, sentivo che parlando a bassa voce erano metavigliate dalla professionalità di come mi ero comportata.
N:prego questo è il vostro tavolo potete accomodarvi.
S:Grazie mille Nora è davvero molto gentile, è possibile avere dei menù? Oppure cosa ci consiglia?
Li per li rimasi un attimo disarmata, ovviamente non lo do a vedere perché se nel nostro lavoro ti fai vedere in difficoltà sp3cial modo con un cliente sei fregata.
Risposi in maniera semplice e lineare:
N:posso proporvi un ottimo antipasto toscano, no il classico tagliere ma coccoli fritti accompagnati da crema di fiordilatte e un ottimo affettato stagionato di tutti i tipi schiacciata alle noci.
Rimasero tutti impietriti dal modo in cui gli proposi l antipasto e Stefano disse:
S:Nora per me è un doppio pollice in su, Valerio e Chiara cosa ne pensate?
C:anche per me anzi per noi è perfetto,tu Sonia?
S:si com3 ho detto a Stefano mi ha convinta senza alcuna ombra di dubbio, tu che dici Alessio?
A:sono rimasto l unico se direi di no passerei per un guastafeste il quale non sono
Iniziarono a ridere in maniera molto garbata senza scomporsi più di tanto.
S:è possibile averlo per tutti e 7?
N:Certo che si non c'è nessun problema.
S:come primi piatti cosa ci consiglia?
N:allora posso portarvi se volete 3 vassoi di cui il primo una tagliatelle fresca con funghi porcini il secondo un risotto al radicchio rosso e il terzo vi tento con una pennetta al sugo di capriolo, che ne dite può andare?
Si guardarono tra negli occhi tra di loro w vedevo che avevano appena aumentato la salivazione perché degluitivano molto più rapidamente di prima, Stefano si voltò verso di me con gran sorriso e disse:
S:Anche qui sei riuscita a convincerci vada per le tre portate, però siamo qui per il piattoforte la famosa bistecca di Marco!
N:non si preoccupi sarà servita calda e accompagnata da funghi e carciofi fritti e patate al forno.
S:Meraviglioso nulla da dire! Per i vini?
N:dipende quanto volete spendere ovviamente.
S:tranquilla non abbiamo problemi se costa ed è buono perché non spenderli?!
N:benissimo vi porterei un barolo per cominciare e un sassicaia.
S:Ottimo 2 vini di gran qualità
N:Benissimo porto l ordine in cucina e vi porto subito acqua ed i vini che mi avete chiesto
Mi diressi in cucina con l ordine passando tra i tavoli e guardando i volti contenti dei clienti,
appena svoltato l angolo entrai nella cucina e diedi la comanda a Marco che mi guardò dicendo:
M:qua ci famo natale
Elena la lavapiatti disse:
E:perché?
Mentre stava per guardare la comanda
E: questi da quanto è che non mangiano?
N:E in più hanno ordinato barolo e sassicaia non so se rende bene l 'idea.
Mi guardarono con occhi sgranati e quasi increduli e si misero a testa bassa a preparare il tutto, io mi diressi nella cantina a prendere le bottiglie chieste dai clienti pensando che se avessi finito in tempo sarei tornata a casa e li avrei fatto sesso con il mio compagno Francesco il quale mi lasciava sempre senza fiato.
Prese le bottiglie uscì dalla stanza e mi diressi verso il loro tavolo, appoggiando sia le bottiglie d acqua che quelle dei vini pregiati, cominciando ad aprire il barolo e mi voltati verso il moro,che non so come ma aveva quei modi di fare e quello sguardi che quasi era una calamita dicendo:
N:le prendonil bicchiere ne verso un po per l assaggio, dato che non l ho sentita parlare per questa sera vorrei un suo parere
A:va benissimo
Rispose con sorriso malizioso mentre si portava il bicchiere alla bocca con le labbra seriamente.
Sorseggió e mi fisso per un paio di secondi, sembrava quasi che lo stesse facendo da più di un ora con quello sguardo ipnotico e mi disse:
A:eek:ttimo davvero niente male! Ci hai consigliato davvero bene adesso siamo nelle tue mani se è tutto buono come il vino questa sera saremo molto riconoscenti.
Sorrisi e mi affrettati a lasciare il tavolo andando a verificare il procedimento del resto della sala pensando a quello che mi aveva detto prima il ragazzo sperando ci fosse una bella mancia alla fine del servizio.
Mentre passavo dalla cucina mi chiama Marco dicendomi che l 'antipasto per il famoso tavolo dei sette era pronti, cominciai a caricarmi con i vassoi e a dirigermi verso di loro mettendo in tavola la pietanza con grande destrezza cercando di non urtare nulla e nessuno e augurando un buon appetito mi allontanai.
Nel mentre vedevo il moro che mi guardava fisso con quello sguardo che quasi mi stesse spogliano con l immaginazione ed io senti dei fremiti nella zona in basso ritrovandosi zuppa come se niente fosse.
Mi venne da pensare questo ci prova con me e se vuole giocare sporco a trovato con chi scordarsi, lo metterò alla prova e vediamo se abbocca.
Nel frattempo andavo tra tavolo e tavolo chiedendo se le persone presenti gradivano altro, portando i caffè oramai a chi aveva finito e si affrettava ad andare a pagare il conto e come il locale si era riempito a poco a poco si era svuotato.
Vidi Giovanni, il boss come lo chiamavano noi che aveva portato già i primi alla tavolata dei sette e scorgevo il moro che senza dare tanto nell occhio mi cercava con lo sguardo.
Pensai: hai visto come mi cerchi? Farò un po la gatta morta e vediamo dove ti spingi!
Aspettai che avessero finito le portate ch3 mi balenai da loro chiedendo se erano soddisfatti e rispondendomi:
S:squisito davvero ci hai consigliato bene!
N:sono contenta che ci sia piaciuto, adesso sparecchio e vi porto subito il piatto forte
S:finalmente la famosa bistecca
A:mi scusi può indicarmi dov'è la toilette?
qualcosa mi diceva che il suo sguardo era tutto un programma,colgo l occasione
N:Certo se mi vuol seguire le indico dov'è
Il moro si alzò dal tavolo e mi segui attraversando lo stanzone quasi vuoto, arrivammo in fondo mi voltai verso di lui e gli dissi:
N:infondo a questo piccolo corridoio sulla destra e per gli uomini e sulla sinistra per le donne
A:la ringrazio gentilissima come sempre
Guardandomi con quello sguardo ipnotico
A:mi scusi le volevo chiedere a che ora stacca lei?
N:non saprei dipende da quanto dura il servizio e da quanto rimangano le persone, d altronde non posso buttare fuori nessuno
A:mi chiedevo se le andava e non sono scortese, se le andava di fumare una sigaretta assieme.
N:come fa a sapere che fumo?
Ero quasi impietrita come se sapesse già tutto su di me
A: l ho notato quando si è messa la penna nel taschino, con 2 dita tipico da chi fuma,l ho stupita??
N:Se fate veloce a mangiare l aspetto fuori
A:saremo veloci e anche molto riconoscenti e lo sarò anche io
Si volto e si diresse in bagno, rimasi per un secondo impietrita ed eccitata con gli umori e la mia lei che pulsata come non mai.
Mi accorsi che la porta era socchiusa e vedendo che il ristorante oramai era semoventi mi dissi: perché no una sbirciata la posso pure dare.
Senza farmi tanto sentire o vedere mi avvicinai e li tombola!
Vidi come un pitone una cosa mostruosa massiccia e a vedere anche mezza eccitata la quale veniva pompata per finire di eliminare le gocce prima di essere rinfilata dentro.
Mi voltai di scatto per venire via, ero rossa paonazza anche se non mi vedevo allo specchio ma mi conosco e tornai in cucina chiedendo se era pronto l ultima portata per il famoso tavolo dei sette.
Mi ero decisa sta sera avrei fatto pazzie per quell enorme membro che avevo visto.
Le domande mi assalivano il cervello, stavo pensando anche di andarmene senza dir nulla anche perché sono fidanzata da 10 anni e chi me lo fa fare di perdere uno come Francesco?
Però la mia lei non la pensava così, era eccitatissima bagnata pulsata come se dovesse esplodere perlopiù avevo i capezzoli duri e sulla quarta di seno che ho con dei capezzoli che sembravano ciucci per neonati si vedeva benissimo.
Presa la portata e presentata a tavola insieme a Marco, il cuoco che rimase qualche istante a ragionare con la clientela, vidi il moro che mi mangiava con gli occhi e aveva visto che avevo i capezzoli duri e dritti come mitragliatrici e decisi senza farmi vedere di passarmi la lingua sulle labbra.
Sorrise e mi fece l occhiolino in segno di approvazione.
Lasciammo il tavolo Marco si diresse verso la cucina per finire di riordinare insieme ad Elena e Paolo l aiutocuoco e io finii di riordinare gli ultimi tavoli in maniera euforica cercando di non pensare anche se ahimè tornava difficile ormai ero in campana.
Mi chiamò Giovanni tutto entusiasta e mi disse:
G:Nora sei stata super sta sera! Abbiamo incassato tantissimo e sai sempre come vendere.
N:grazie boss! Come sempre cerco di fare del mio meglio
G: e ci riesci hai venuto due bottiglie da quasi trecento euro e in più non hai idea di chi sono figli quelli! I genitori dei ragazzi sono famosi imprenditori con gli attributi alcuni tra i più ricchi d Italia!
Guardai Giovanni e pensai: non mi dire?! Qui ci scappa una bella mancia secondo me!
Nel mentre vidi che dopo tanto affanno finirono di cenare, decisi di andare a chiedere loro se erano sazi e avevano in mente di poterli tentare con un dessert.
Stefano mi rispose:
S:guarda ti direi quasi di sì ma siamo tutti strapieni e mi sa chep4ima di dormire io e la mia compagna ci facciamo una tisana
N:caffè lo gradisce nessuno?
Silenzio di tomba,ma all improvviso il moro:
A:se per cortesia ne posso avere uno sarebbe gentile
N:Certamente, è un piacere per me
Mi voltai e andai alla macchina del caffè per preparare il caffè del moro il quale lo fissavo con quel pensiero fisso, sta sera sei mio!
Nel mentre arrivò al tavolo e servo la mia preda, Stefano tira fuori una busta e me la consegna dicendomi:
S:Nora siamo stati davvero benissimo questi sono tua, torneremo la prossima settimana E tu sarai la nostra cameriera di fiducia
Con una stretta di mano presi quella busta e la riposi nel pantalone chiedendo grazie e accompagnando i ragazzi e ragazze al banco dove li avrei lasciati con Giovanni che avrebbe pensato lui a fargli il conto.
Curiosa mi diressi in bagno apri la busta che avevo riposto in tasca la aprii e non credevo ai miei occhi c erano quattro banconote da cinquanta euro ero rimasta shoccata e incredula,li rimasi nel pantalone e pensai rimane una sola cosa adesso da fare,mi venne fuori un ghigno con delle brutte intenzioni.
Guardai la sala che era già stata finita da Elena e mi diressi nello spogliatoio dove mi sarei fatta una mezza doccia per levarmi sudore e dove sentivo la mia lei che era bagnata il perizzoma era zuppa e adesso come faccio?
Me ne farò una ragione si va senza lo metto nella borsa e pace.
Mi lavai veloce veloce non volevo perdere il treno o meglio il pitone,così mi rivestì con la mia gonna che copriva sopra il ginocchio il reggiseno e la mia maglietta aderente mi rimasi le scarpe e scesi giù velocemente salutando lo staff e dandogli la buonanotte.
Aperta la porta uscii, scrutando gli occhi intorno non vidi nessuno presi il telefono per vedere che ora potesse essere, mezzanotte woow anche sta sera è volato il tempo.
Mi sento chiamare:
A:Nora?!
Mi voltai il moro era lì che mi aspettava in piedi accanto alla sua macchina.
N:Mi scuso se ti ho fatto attendere ma ho avuto da fare.
A:ti fai sempre desiderare così o è solo per l' occasione?
N:dipende?!
A:e sentiamo da cosa dipende?
N: da quello che un pelo ragazzo moro alto ha da offrirmi!
A:quindi sono solo alto bello e moro?
N:secondo me hai delle doti nascoste
Risposi osservando con un ghigno che trafilava le mie intenzioni.
A:be dipende da come la metti.ti va di metterti comoda?
Il moro apri lo sportello posteriore della sua auto,che più che un auto sembrava un appartamento vedendo già i sedili in pelle.
N:perché no! Almeno posso riposare!
A: con aria condizionata inclusa!
N:addirittura? Questo è lusso signore.
Entrambi ridemmo per le battute che sembravano fatte da bimbi delle elementari.
Si mise davanti a me e notai che aveva un bel gonfiore, così decisi di giocarmela.
N: che cosa hai da offrire?
A:la sigaretta che ti avevo promesso!
Mi porse la sigaretta che già sorgeva dal pacchetto, la misi in bocca guardandolo negli occhi senza nemmeno toccarla e fissandolo prima la accesi tirando fuori l'accendino che tenevo in tasca e con l'altra mano presi il perizzoma nella borsa che aimé era sempre mezzo dei miei umori.
N:bene ti hai dato qualcosa a me e io do qualcosa a te, apri la mano?
Il moro allungò il braccio apri la mano e io gli misi il perizzoma appallottolato nel palmo richiudendoglela.
A:che cos'è? Qualcosa da mangiare?
N:dipende?! Non lo è proprio ma è da assaporare.
Il moro apri il palmo e sbigottito e quasi incredulo mi guardava quasi come se fossi babbo natale.
A: ma è bagnatissimo! Come mai è così zuppo?
N:E tutta la sera che ci scambiamo sguardi, e sono eccitata solo all idea, poi mentre sei andato al bagno ho dato una sbirciata e devo dire che forse ho visto bene.
A: quondi mi hai spiato birichina? Ecco perché quando sei tornata al tavolo avevi i tuoi capezzoli che sembravano dovessero spararmi.
N: si notavano tantissimo? E colpa tua vedi, ora devi farti perdonare.
A: in che modo dovrei?
Nel mentre finì la frase allargai pian piano le gambe in modo tale da fargli intravedere le porte del paradiso.
N: che fai ci pensi te o ci penso io a fargli prendere l aria?
A: visto che considerato è tutta la sera che prendi decisioni, ti lascio l'onore anche di ciò!
Non doce tempo a finire la frase che avevo già allentato la cinghia della cintura e sbottonato il pantalone, ma ci fu il problema che la zip scese giù da sola perché avevo fatto i calcoli male, alla faccia del cazzo in tutti i sensi ma questo è un fuoritaglia sta a malapena nelle mutande.
Ero esterrefatta e ancora non avevo abbassato i boxer sul quale era ricamato il nome di un famoso stilista, mi feci coraggio e abbassati i boxer il suo pene così fantastico tozzo e lungo era a pochi centimetri dal mio naso.
N:wooow! Qui ti serve il porto d'armi!
A:tu dici?
N: cavoli se dico! Mi ci entrerà tutto?
A:c'è solo un modo per scoprirlo.
Lo guardai negli occhi tirai indietro piano piano la mano in modo da farlo prima soffrire un pochino, a poco a poco cresceva sempre di più e non riuscivo chiuderla da come era massiccio.
Decisi di tirare fuori la punta della lingua e cominciai a passarglela sulla punta della cappella, la quale gli stava pulsano dalle voglie.
Il moro porse la testa all indietro, appoggiandomi delicatamente la mano destra sulla mia nuca e l altra sul tettino dell auto.
Decisi di farmi forza e di cominciare a spingere il membro giu per la bocca e poi giù per gola, il quale riuscivo per metà ad ingoiare cercando di star più possibile a bocca aperta per non soffocare, e pian piano sentivo la mano sulla mia nuca mi spingeva sempre più avanti finche non arrivai a toccare le sue bellissime palle piene con la punta della lingua.
Rimasi mer qualche secondo ferma mentre sentivo la mia figa ormai satura che eruttava di umori e sentendoli scivolare giù dalle cosce, poi tornai indietro con la testa tirandolo fuori dalla mia bocca che era piena di bava con quel retrogusto di cazzo che quasi era un piacere sentirlo sul palato.
Sputai su quella bellissima cappella lucida passandoci la mano sopra per massaggiarla, lo guardai e gli dissi:
N: ti piace per il momento?
A: si cazzo! Sei da premio Oscar!
Non fece tempo a finire che mi ricacciai il suo cazzo giù per gola cominciando a pompare con la bocca e scavando con la lingua finché non arrivavo alle palle e con entrambi le mani massaggiavo l asta.
Continuai così per diversi minuti fin quando:
A: adesso voglio assaggiare anche io però!
Mi sollevò da sedere e ci accorgemmo che il sedile in pelle di quell auto era zuppo.
A: guarda cosa hai combinato?! Qualcuno qui è eccitato!
N: aspetta che risolvo il problema.
Mi chinai e cominciai a leccare gli umori che erano presenti sul sedile mentre lui mi osservava e io sorridevo vedendolo molto più arrivato di prima.
Mi tirò su per i capelli in modo delicato, mi spinse verso la macchina tirandomi su la mia gonnella e dandomi uno schiaffoni sul culo che vibra, io gemelli non per il male ma per la goduria.
Mi sollevò la maglietta e mi slacció il reggiseno facendomi uscire le mie enormi tette con i capezzoli che erano turgidissimi.
Si avvicina al mio orecchio mentre ero rivolta in avanti con la testa voltata nella sua direzione per vedere quale fosse la sua prossima mossa.
A: ti piace così vero?!
N:si! Voglio che mi tratti come una zoccola però!
A:tranquilla ti farò godere finché non avrai più forze!
Nel mentre lo diceva mi stava succhiando il lobo dell orecchio mentre mi massaggiare con il palmo della mano la tetta che non gli entrava tutta, le punta della lingua stringeva a momenti il capezzoli e con l altra mano mi stava allargando le gambe nel mentre sentivo il suo enorme cazzo che sbatteva da per tutto sulle mie cosce e il mio culo.
Si chinò, mi allargo le natiche e con la lingua comincio a leccarmi dal buco del culo fino al clitoride gemendo come una pazza in preda alla voglia che prima o poi mi penetrasse.
Il moro insisteva e per lo più inseri due dita nella mia figa e il mignolo nel culo continuando a farmi genere ed eccitar3 come non mai.
A:Senti come mugoli, c'è da avere paura se urli!
N: siii, devi trovare una soluzione
Risposi con tono affannato mentre lo guardavo.
Il moro si rimise sugli attenti e cominciò a penetrarmi con quell attrezzo enorme, ma nel mentre si sfilò la cravatta facendola scovare dal nodo che aveva e l usò come bavaglio cacciandomi in bocca anche il mio perizzoma, il quale sentivo sia il mio eccitamento che il sapore che mi era rimasto in bocca del suo cazzo.
Mi sentivo inerme e eccitata da questa cosa che stava accadendo, in oltre si sfilo la cinghia dal pantalone e con grande abilità appoggiò la mia testa sul montante dell'auto portandomi le mani dietro per legalmente.
A: ora sei più carina di prima e nessuno può sentirti almeno puoi gridare quanto vuoi.
Replicò il moro Guardandomi mentre ero legata come un salame provai a rispondere con qualche boccata ma uscivano grida soffocate e frasi incomplete "mmmmphh".
Comincio a penetrarmi con le mani suo fianchi e con un colpo di mano sulle natiche che cominciarono a frizzare e aimé rimanendo il segno delle cinque dita.
Ad un certo punto mi porto davanti al cofano mi voltò verso di lui e mi fece accomodare sollevando le gambe e ricominciando la penetrazione nel mentre godevo come una matta.
A:vedo che godi porcella!
N:mmmmmph mmmmm!
A:che fai non rispondi
N:mmmmmmmm!
Risposi con tono arrabbiato per cala4mi nella parte istigarlo di piu.
Nel mentre mi penetrava mi accorsi che mi fece venire facendo grondaie umori lungo il cofano e gemendo dal piacere nel mentre mi tremavano le gambe e piano piano le stringevo alle sue braccia come se fossi una cozza che si stava chiudendo.
A:guarda guarda qualcuno è venuto!
N:mmmmmphhh.
A:io ne approfitto per un altro po perché tra poco tocca a me che sento di essere vicino a venire
N:mmmmm!
Risposi con quel filo di voce che sembrava quasi stessi assaggiando una pietanza prelibata.
Il moro cominciò a pompare più forte e veloce di prima sentendo le sue palle che sbattevano sulla vagina e sul culo.
Ad un certo punto mi sollevò di scatto, oramai ci siamo!
Mi fece accucciare, mi libero dalla cravatta usata come bavaglio e mi tolse il perizzoma che era usato come costrizione lasciado liberare un ondata di sperma che usciva a fiocchi sul mio volto in maniera ripetitiva che iniziò a scendere lungo il mio collo e che andava sulle mie tette lasciandone qualche goccia che andava a terra.
Mi alzai stupefatta dalla ieculazione che il moro aveva appena fatto su di me, mi liberò le mani dalla cinghia dei pantaloni e subito mi afferra le mie enormi tette per lavarle via dallo sperma che ancora grondava gustadomelo.
Lui era li che mi guardava, mi afferrò e mi bacio pur essendo consapevole che le mie labbra erano sporche del suo seme e che la mia bocca ne era piena.
Con la lingua ci scambiammo svariate volte i fluidi vedendo che anche per lui non c'era problemi.
Ci staccammo a poco a poco, con il dito mi stavo pulendo il resto del viso e mi portavo quello stupendo nettare nella mia bocca con gran sorriso come se stessi prendendo la nutella dal barattolo.
Fini di asciugarmi con delle salviette igienizzante che avevo nella borsa finendo anche di togliermi il trucco che aveva trasformato il mio volto come quello di un panda
A: fiuuuuu! È stato bello! Tu che ne pensi?
N: AFRODISIACO! Non ho parole quasi né vorrei ancora.
Detto ciò posi la mano verso di lui e gli dissi:
N: Posso avere il tuo cellulare?
A: Certo perché no!
Rispose il moro mentre si stava ricomponendo e mi osservava nella stupenda visione dei miei seni ancora in vista.
Composi il mio numero sul suo cellulare salvando come ragazza delle mance.
Gle lo resi e gli dissi mentre iniziai a ricompormi:
N:questo è il mio numero, non lo lascio a molti ma fammi sapere quando sei in comodo che dobbiamo fare le cose per bene!
A: okei sta tranquilla che presto ti contatto è la prossima volta sarà ancora meglio.
Lo salutai baciando e assaporando la sua bocca che aveva un misto dei miei orgasmi e dei suoi, mi voltai salutandolo con una mano mentre andavo di corsa a casa facendogli un occhiolino.
Giunta davanti l auto, salì a bordo accesi una sigaretta e dopo aver fatto un lungo tiro rilasciai il fumo che usciva da solo mentre ero a bocca aperta dicendo:
N: cazzo! Mi ci voleva proprio una scopata del genere.
Mentre stavo per dare un altro tiro mi agganciai la cintura di sicurezza girai la chiave del quadro e...
Le 2 e 37 del mattino cavoli ma quanto tempo è passato?!



FINE PRIMA PARTE
Bello... quando il continuo?
 
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