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Le avventure di Roberto e Giovanna - Il massaggio
Le avventure di Roberto e Giovanna - La prima volta
Le avventure di Roberto e Giovanna - La fantasia di Giovanna
Le avventure di Roberto e Giovanna - Orgasmi Smart
Le avventure di Roberto e Giovanna - "Vieni" da me?
Ho sempre amato mettere pepe nel sesso, mi annoiano la monotonia e le cose fatte sempre allo stesso modo. Ho da anni la fantasia di essere spiato mentre faccio sesso, questa cosa mi accende particolarmente, e altri desideri invece, una cosa che non sono mai riuscito ad accettare, è la macchina.
La macchina è un posto scomodo per il sesso, non ci si può sdraiare, è difficile fare una pecorina, e scomodo farsi cavalcare e poi per ultimo ma non in ordine di importanza è pericoloso. Le volte in cui mi sono ritrovato in macchina appartato, ho passato più tempo a guardarmi intorno preoccupato piuttosto che a fare sesso.
Con Giovanna ci scambiamo continuamente messaggi in chat e spesso finiamo a fantasticare su come sarà la prossima scopata, ma non possiamo mai organizzare dunque c'è solo un modo per far si che questo accada, e se voglio andare ancora a letto con Giovanna, se voglio sentire ancora il suo clitoride sotto la mia lingua e se voglio le sue mani nei miei pantaloni mi devo far piacere la macchina.
R: "Lo hai mai fatto in macchina?" - chiedo mentre chattiamo per sondare il terreno con Giovanna
G: "Si una volta con il mio ex però è scomodo"
R: "Nemmeno a me piace molto però al momento è l'unica soluzione che abbiamo per vederci. Che ne dici se provassimo?"
G: "Si dai, basta che vediamo" - risponde Giovanna.
Decidiamo di vederci la sera successiva. Io abito appena fuori dal centro quindi le zone vicino casa mia sono più tranquille di quelle vicino casa di Giovanna. Io sarei andato in palestra e lei mi avrebbe raggiunto a casa verso le 23.
La sera dopo alle 20, un po in anticipo rispetto al solito, mi avvio per andarmi ad allenare e inizio a girare per le strade intorno casa ma nessuna di queste mi rende tranquillo. "Accidenti, non mi piace nemmeno questa" - penso tra me e me dopo aver attraversato in macchina l'ennesima strada, sto per perdere la speranza e non so dove andare, poi all'improvviso mi viene in mente una possibilità meno rischiosa delle altre. "E se ci mettessimo nella mia macchina parcheggiata a casa mia?". Abito in una casa indipendente e la macchina è parcheggiata all'interno del recinto, mia madre sarà a casa alle 23 ma starà già dormendo e di sicuro non uscirà fuori e anche i vicini non dovrebbero essere svegli. A piedi quasi arrivato all'uscio della palestra sorrido pensando di aver trovato una ottima soluzione e tranquillo inizio l'allenamento.
"Mamma, sto fuori casa che sta passando Paolo a riportarmi le scarpe che ho dimenticato in palestra" - avviso mia mamma per assicurarmi che non si preoccupasse dell'improvvisa apertura della porta. Ovviamente non era Paolo ma Giovanna ad aspettarmi fuori.
"Mettiamoci sui sedili posteriori e facciamo piano con le portiere" - esordisco io a bassa voce per paura di essere sentito da qualcuno - "Ok non sarà comodo come il tuo letto ma non pur di vederci a me va bene tutto" - e dopo aver fatto una grossa risata Giovanna prende e mi bacia appassionatamente.
Mi sale subito sopra, lei è alta e la sue testa è piegata di lato perchè tocca il tettuccio della macchina ma sembra non importarle, è già eccitata ed è partita la sua danza sul mio pisello. Ci baciamo, le nostre lingue si intrecciano mentre le mie mani scorrono sulla sua schiena e subito scendono sul suo culo. Le sue mani scendono su di me e sfilano la mia maglia e io, la seguo come fossi uno specchio, le sfilo il giacchetto e la maglia che indossa lasciandola in reggiseno. Con le mani, prendo entrambe le sue tette, le stringo e ci metto la faccia in mezzo. Le sue tette non sono grandi, ha una seconda, ma ben fatta, abbasso immediatamente una spallina del reggiseno, e le scopro una tetta lasciando l'altra coperta. Con la mano sinistra prendo la sua tetta scoperta in mano, la stringo e me la infilo in bocca succhiando il suo capezzolo alternando a piccoli morsi. La mia mano destra scende sulla sua schiena e finisce nei suoi pantaloni sotto il suo perizoma, scivola tra le chiappe e arriva alla sua figa già bagnata.
Mi slaccia i pantaloni, si solleva da me poggiando le ginocchia sul sedile e afferra pantaloni e slip sfilandoli velocemente via, lasciandomi con il cazzo duro di fuori. Non mi lascia il tempo e da sola sfila anche i suoi pantaloni con il suo perizoma - "voglio sentirlo duro addosso" - e si risiede sopra di me iniziando ad ondeggiare. La sua figa calda e bagnata scorre sull'asta del mio cazzo mentre noi, tra un gemito e l'altro ci baciamo, io schiavo ormai del suo culo scorro con la mano tra le chiappe e con il dito medio inizio a giocare col suo ano. Infilo quasi all'improvviso la prima falange - "ahh.. " - e giovanna rimane immobile su di me. Ma dura solo un'instante, riprende subito a muoversi e spinge il suo culo verso il mio dito.
Scende all'improvviso da me mettendosi di fianco, mi fa spostare verso lo sportello, sistema le sue lunghe gambe in questo piccolo spazio e si tuffa con la bocca sul mio cazzo. Non è come il solito, non parte delicata leccandomi l'asta, questa volta si infila direttamente il cazzo in bocca, ricoprendolo di saliva e avvolgendolo con le sue labbra. Su e giù senza mai fermarsi con la testa e le mani che fanno lo stesso movimento. Metto una mano sulla sua testa e la tengo un po per i capelli e scivolo con l'altra mano sulla sua figa per masturbarla ma lei mi toglie la mano - "goditi questo pompino, non pensare a me" - e immediatamente torna a succhiare. Tolgo la mano e mi concentro su di lei, sento tutto, i suoi movimenti, la sua lingua, le sue labbra e la sua mano che scivola a volte sulle palle. Mi godo ancora la sua bocca ma in me sale la voglia della sua figa, l'afferro per i capelli e la sollevo, al tiro su verso di me e sussurrandole all'orecchio - "voglio leccarti la figa ora" - la faccio sdraiare in modo da potermi tuffare tra le sue cosce. Ha la figa completamente depilata, le labbra sono gonfie e bagnate e il suo clitoride nascosto ma recettivo. Inizio a passare la punta sulla figa, sulle grandi labbra e sul clitoride, infilandola sempre più all'interno. Più la sento gemere e più i miei movimenti si fanno veloci e intensi. Mi concentro sul clitoride, so che le piace e che viene quando glielo lecco, intanto libero una mano e infilo il dito medio nella figa muovendolo dentro e fuori, alterno leccate con la punta a passaggi con tutta la lingua e d'improvviso lascia scappare un piccolo urlo, la sua mano prende la mia testa e mi spinge sulla figa, e io eccitato continuo a leccargliela sempre più forte. "Ti voglio sentire dentro" mi sussurra dopo poco, indosso il preservativo e mi infilo tra le sue cosce e subito lo metto dentro. I movimenti non sono comodi non è facile trovare punti di appoggio ma lei gode e io adoro quando la vedo ansimare così, sopra di lei, inizio con movimenti lenti e poco profondi aumentando sempre più il ritmo. La sto sbattendo per bene, la sua testa sbatte allo sportello - "non ti fermare ti prego, va avanti, non ti fermare" - capisco che non le importa e io continuo, di più con colpi decisi, le stringo una tetta con la mano e d'improvviso le sue gambe si stringono attorno a me mentre un orgasmo le attraversa il corpo!
Rallento il ritmo fino a che mi fa spostare per sedersi sopra di me così inizia lei la sua folle corsa sul mio cazzo, ma il suo movimento è poco ampio e io non riesco a raggiungere l'orgasmo - "va tutto bene? non ti piace ro?" - mi chiede Giovanna timidamente preoccupata del mio godimento mentre continua a muoversi - "va tutto benissimo, ma lascia muovere me". Obbedisce senza obiettare, con entrambe le mani ben le afferro il culo, e faccio scivolare un po la destra verso il centro in modo da raggiungere l'ano per stuzzicarlo, e da sotto inizio a sbatterla con colpi decisi. Sento il suono del mio corpo sul suo, lei geme e, si stringe a me - "vieni ro... vieni con me" - quelle parole amplificano le mie sensazioni e in pochi secondi io e Giovanna esplodiamo in un orgasmo pazzesco.
Per la prima volta raggiungiamo l'orgasmo insieme, e questo in parte sembra amplificare le nostre sensazioni, ci guardiamo, sorridiamo e ci baciamo e ci prepariamo a rivestirci. - "Credo che dovrò fare un'altra doccia prima di andare a dormire, la macchina è diventata un forno." - "Si anche io" - risponde Giovanna con un enorme sorriso sul volto mentre è intenta a rivestirsi.
"Hai preso tutto?" - "Si mi pare di si" - un ultimo sguardo per vedere che non ci sia nessuno e usciamo fuori dalla macchina. Un ultimo abbraccio prima di salutarci e poi ci allontaniamo ognuno nella sua direzione.
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La macchina è un posto scomodo per il sesso, non ci si può sdraiare, è difficile fare una pecorina, e scomodo farsi cavalcare e poi per ultimo ma non in ordine di importanza è pericoloso. Le volte in cui mi sono ritrovato in macchina appartato, ho passato più tempo a guardarmi intorno preoccupato piuttosto che a fare sesso.
Con Giovanna ci scambiamo continuamente messaggi in chat e spesso finiamo a fantasticare su come sarà la prossima scopata, ma non possiamo mai organizzare dunque c'è solo un modo per far si che questo accada, e se voglio andare ancora a letto con Giovanna, se voglio sentire ancora il suo clitoride sotto la mia lingua e se voglio le sue mani nei miei pantaloni mi devo far piacere la macchina.
R: "Lo hai mai fatto in macchina?" - chiedo mentre chattiamo per sondare il terreno con Giovanna
G: "Si una volta con il mio ex però è scomodo"
R: "Nemmeno a me piace molto però al momento è l'unica soluzione che abbiamo per vederci. Che ne dici se provassimo?"
G: "Si dai, basta che vediamo" - risponde Giovanna.
Decidiamo di vederci la sera successiva. Io abito appena fuori dal centro quindi le zone vicino casa mia sono più tranquille di quelle vicino casa di Giovanna. Io sarei andato in palestra e lei mi avrebbe raggiunto a casa verso le 23.
La sera dopo alle 20, un po in anticipo rispetto al solito, mi avvio per andarmi ad allenare e inizio a girare per le strade intorno casa ma nessuna di queste mi rende tranquillo. "Accidenti, non mi piace nemmeno questa" - penso tra me e me dopo aver attraversato in macchina l'ennesima strada, sto per perdere la speranza e non so dove andare, poi all'improvviso mi viene in mente una possibilità meno rischiosa delle altre. "E se ci mettessimo nella mia macchina parcheggiata a casa mia?". Abito in una casa indipendente e la macchina è parcheggiata all'interno del recinto, mia madre sarà a casa alle 23 ma starà già dormendo e di sicuro non uscirà fuori e anche i vicini non dovrebbero essere svegli. A piedi quasi arrivato all'uscio della palestra sorrido pensando di aver trovato una ottima soluzione e tranquillo inizio l'allenamento.
"Mamma, sto fuori casa che sta passando Paolo a riportarmi le scarpe che ho dimenticato in palestra" - avviso mia mamma per assicurarmi che non si preoccupasse dell'improvvisa apertura della porta. Ovviamente non era Paolo ma Giovanna ad aspettarmi fuori.
"Mettiamoci sui sedili posteriori e facciamo piano con le portiere" - esordisco io a bassa voce per paura di essere sentito da qualcuno - "Ok non sarà comodo come il tuo letto ma non pur di vederci a me va bene tutto" - e dopo aver fatto una grossa risata Giovanna prende e mi bacia appassionatamente.
Mi sale subito sopra, lei è alta e la sue testa è piegata di lato perchè tocca il tettuccio della macchina ma sembra non importarle, è già eccitata ed è partita la sua danza sul mio pisello. Ci baciamo, le nostre lingue si intrecciano mentre le mie mani scorrono sulla sua schiena e subito scendono sul suo culo. Le sue mani scendono su di me e sfilano la mia maglia e io, la seguo come fossi uno specchio, le sfilo il giacchetto e la maglia che indossa lasciandola in reggiseno. Con le mani, prendo entrambe le sue tette, le stringo e ci metto la faccia in mezzo. Le sue tette non sono grandi, ha una seconda, ma ben fatta, abbasso immediatamente una spallina del reggiseno, e le scopro una tetta lasciando l'altra coperta. Con la mano sinistra prendo la sua tetta scoperta in mano, la stringo e me la infilo in bocca succhiando il suo capezzolo alternando a piccoli morsi. La mia mano destra scende sulla sua schiena e finisce nei suoi pantaloni sotto il suo perizoma, scivola tra le chiappe e arriva alla sua figa già bagnata.
Mi slaccia i pantaloni, si solleva da me poggiando le ginocchia sul sedile e afferra pantaloni e slip sfilandoli velocemente via, lasciandomi con il cazzo duro di fuori. Non mi lascia il tempo e da sola sfila anche i suoi pantaloni con il suo perizoma - "voglio sentirlo duro addosso" - e si risiede sopra di me iniziando ad ondeggiare. La sua figa calda e bagnata scorre sull'asta del mio cazzo mentre noi, tra un gemito e l'altro ci baciamo, io schiavo ormai del suo culo scorro con la mano tra le chiappe e con il dito medio inizio a giocare col suo ano. Infilo quasi all'improvviso la prima falange - "ahh.. " - e giovanna rimane immobile su di me. Ma dura solo un'instante, riprende subito a muoversi e spinge il suo culo verso il mio dito.
Scende all'improvviso da me mettendosi di fianco, mi fa spostare verso lo sportello, sistema le sue lunghe gambe in questo piccolo spazio e si tuffa con la bocca sul mio cazzo. Non è come il solito, non parte delicata leccandomi l'asta, questa volta si infila direttamente il cazzo in bocca, ricoprendolo di saliva e avvolgendolo con le sue labbra. Su e giù senza mai fermarsi con la testa e le mani che fanno lo stesso movimento. Metto una mano sulla sua testa e la tengo un po per i capelli e scivolo con l'altra mano sulla sua figa per masturbarla ma lei mi toglie la mano - "goditi questo pompino, non pensare a me" - e immediatamente torna a succhiare. Tolgo la mano e mi concentro su di lei, sento tutto, i suoi movimenti, la sua lingua, le sue labbra e la sua mano che scivola a volte sulle palle. Mi godo ancora la sua bocca ma in me sale la voglia della sua figa, l'afferro per i capelli e la sollevo, al tiro su verso di me e sussurrandole all'orecchio - "voglio leccarti la figa ora" - la faccio sdraiare in modo da potermi tuffare tra le sue cosce. Ha la figa completamente depilata, le labbra sono gonfie e bagnate e il suo clitoride nascosto ma recettivo. Inizio a passare la punta sulla figa, sulle grandi labbra e sul clitoride, infilandola sempre più all'interno. Più la sento gemere e più i miei movimenti si fanno veloci e intensi. Mi concentro sul clitoride, so che le piace e che viene quando glielo lecco, intanto libero una mano e infilo il dito medio nella figa muovendolo dentro e fuori, alterno leccate con la punta a passaggi con tutta la lingua e d'improvviso lascia scappare un piccolo urlo, la sua mano prende la mia testa e mi spinge sulla figa, e io eccitato continuo a leccargliela sempre più forte. "Ti voglio sentire dentro" mi sussurra dopo poco, indosso il preservativo e mi infilo tra le sue cosce e subito lo metto dentro. I movimenti non sono comodi non è facile trovare punti di appoggio ma lei gode e io adoro quando la vedo ansimare così, sopra di lei, inizio con movimenti lenti e poco profondi aumentando sempre più il ritmo. La sto sbattendo per bene, la sua testa sbatte allo sportello - "non ti fermare ti prego, va avanti, non ti fermare" - capisco che non le importa e io continuo, di più con colpi decisi, le stringo una tetta con la mano e d'improvviso le sue gambe si stringono attorno a me mentre un orgasmo le attraversa il corpo!
Rallento il ritmo fino a che mi fa spostare per sedersi sopra di me così inizia lei la sua folle corsa sul mio cazzo, ma il suo movimento è poco ampio e io non riesco a raggiungere l'orgasmo - "va tutto bene? non ti piace ro?" - mi chiede Giovanna timidamente preoccupata del mio godimento mentre continua a muoversi - "va tutto benissimo, ma lascia muovere me". Obbedisce senza obiettare, con entrambe le mani ben le afferro il culo, e faccio scivolare un po la destra verso il centro in modo da raggiungere l'ano per stuzzicarlo, e da sotto inizio a sbatterla con colpi decisi. Sento il suono del mio corpo sul suo, lei geme e, si stringe a me - "vieni ro... vieni con me" - quelle parole amplificano le mie sensazioni e in pochi secondi io e Giovanna esplodiamo in un orgasmo pazzesco.
Per la prima volta raggiungiamo l'orgasmo insieme, e questo in parte sembra amplificare le nostre sensazioni, ci guardiamo, sorridiamo e ci baciamo e ci prepariamo a rivestirci. - "Credo che dovrò fare un'altra doccia prima di andare a dormire, la macchina è diventata un forno." - "Si anche io" - risponde Giovanna con un enorme sorriso sul volto mentre è intenta a rivestirsi.
"Hai preso tutto?" - "Si mi pare di si" - un ultimo sguardo per vedere che non ci sia nessuno e usciamo fuori dalla macchina. Un ultimo abbraccio prima di salutarci e poi ci allontaniamo ognuno nella sua direzione.