Esperienza reale Le mie avventure, dai 16 in su

misterloll

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Ciao a tutti, sono iscritto da un po', ma solo oggi trovo voglia e "coraggio" di scrivere (oltre al tempo). Scriverò questi racconti - rigorosamente senza foto per diversi motivi - per condividere con voi alcune mie esperienze, di persona e virtuali, in ordine cronologico sparso. Parto però, dal primo in senso temporale, risale a quando avevo circa 16 anni
v
Tramite una mia amica avevo conosciuto M. In realtà fu lei a notarmi una sera e a dire a questa amica in comune di volermi conoscere. Il primo contatto avvenne via chat, ma fu abbastanza rapido. Ci demmo appuntamento per incontrarci (era proprio questo periodo, ricordo la città addobbata per le feste di Natale). Decidemmo di vederci in centro, lontano da dove abitavo all'epoca. Chiesi ad un amico di accompagnarmi al punto dell'incontro e mi misi su una panchina ad aspettarla.

All'epoca non c'era WhatsApp e io ero ancora fuori dal "giro" degli sms, il telefonino lo usavo poco. Dopo una nervosa attesa (sono da sempre una persona molto puntuale) lei si presenta: non molto alta, pienotta al punto giusto, un seno assurdo e un sedere da favola. Io, verginello all'epoca, resto quasi impietrito quando lei mi si avvicina e mi dà un bacio fortissimo sulla guancia. Decidiamo di fare una passeggiata e di camminare. Non ricordo se mangiammo o bevemmo qualcosa (sono passati più di 15 anni), ma una cosa non potrò mai dimenticarla. Mentre camminiamo in una traversina isolata del centro storico mi sbatte contro il muro e mi mette la lingua in bocca. Per me, che fino a quel momento mi ero limitato a bacetti a stampo e poco più, fu un'esperienza incredibile. Sentii il cazzo tirarmi tantissimo.

Pochi giorni dopo ci rivedemmo. Questa volta fu lei a venire dalle mia parti: la aspettai alla fermata dell'autobus, zona mare. Era sempre sera e decidiamo di fare due passi sulla spiaggia (chiaramente il mio intento era quello di ripetere la pomiciata). E invece lei, ancora una volta, mi lasciò di stucco. Dopo qualche secondo di bacio, mi abbassa i pantaloni e le mutande e via di bocca. Il primo pompino ricevuto, stentavo a crederci. Non durò molto (non arrivai, ma a questo ci arriveremo, scusate il gioco di parole), ma ancora oggi se ci penso impazzisco

Alla prossima, con M. e non solo
 
OP
M

misterloll

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Secondo capitolo (con doppio racconto) dell'avventura con M., anche se non sono sicuro di collocarlo correttamente in ordine temporale.

Io e M. cominciamo a sentirci, a frequentarci. La cosa però non è così semplice: come detto in precedenza, all'epoca WhatsApp non esisteva ancora e lei, inoltre, è sempre stata una persona difficile da reperire, soprattutto all'epoca. E così per giorni non riesco a mettermi in contatto con lei. Decido, un pomeriggio, di raggiungerla a casa: so dove abitava, ma non ero mai stato da lei.

Prendo l'autobus in un pomeriggio di pioggia e arrivo sotto casa sua, in una zona "alta" della città. Trovo il cognome sul citofono e busso, dall'altra parte risponde una voce femminile: "Chi è?". Pronta la mia risposta: "Salve, sono un amico di M. È in casa?". E lei: "Certo, sali, primo piano". Entro e mi imbatto in una casa piccola, disordinata. A rispondermi al citofono era stata la madre, una donna anziana e segnata dall'età. Mi accoglie con un abbraccio e mi dice: "M. è in camera, vai pure".

Apro la porta scorrevole e la trovo indaffarata a sistemare la stanza: c'era un letto a castello (ha due sorelle). Mi vede, chiude la porta e mi salta addosso con un bacio appassionato. Mi dice che deve prepararsi per una festa e così mi fa accomodare sul letto. Esce, va in bagno a farsi una doccia e poco dopo rientra in accappatoio. Lo lascia cadere a terra e da un cassetto tira fuori un perizoma azzurrino che sembrava fatto apposta per il suo sedere. Una visione paradisiaca, anche questa volta stentavo a crederci. A quel punto si veste in fretta e furia e mi dice che per questa volta dobbiamo salutarci.

Pochi giorni dopo ricevo una telefonata da un numero a me sconosciuto: "Ciao sono C, un'amica di M. Ti volevo chiedere se ti va di venire alla festa a sorpresa che stiamo organizzando per il suo compleanno". Senza esitare accetto e ci diamo appuntamento per il giorno della festa in centro, dove mi avrebbero dato un passaggio con un'auto per raggiungere il luogo della festa, una casa di amici in campagna. Ottenuto il permesso di mia madre (all'epoca era molto apprensiva), mi organizzo per il regalo: le compro un set collana-bracciale in stile etnico.

Il giorno della festa, mi faccio trovare puntuale all'appuntamento. Salgo in auto e resto in silenzio per quasi tutta la durata del viaggio. Arriviamo in una casa con garage e scala a chiocciola. Ci nascondiamo e poco dopo lei scende dalla scala: aveva un vestito corto blu elettrico e dei tacchi che - onestamente - non le donavano per i miei gusti. C'era parecchia gente e dopo poco mi raggiunge per salutarmi con un bacio a stampo. Nel giro di qualche istante inizia la festa con musica a palla: non sono mai stato amante delle discoteche e così mi apparto. Lei, dopo aver parlato con le amiche, torna da me e mi dice: "Ora ballo, ma ti prometto che non faccio la cretina con nessuno". Si toglie le scarpe e resta in collant color carne (sono malato di calze, e questo dettaglio sarà importante in diverse storie).

Inizia a ballare e bere, io cerco di scambiare qualche parola con gli amici per far passare il tempo. Dopo una mezz'oretta torna da me e le ricordo di doverle dare il regalo che avevo lasciato appositamente in auto. Si fa dare le chiavi dal proprietario e ci allontaniamo: l'auto era parcheggiata ad un centinaio di metri dalla casa. Apro lo sportello davanti lato passeggero, la faccio sedere e le prendo il regalo. Lei lo apre e sembra davvero contenta. A quel punto mi mette la lingua in bocca e inizia a toccarmi il cazzo che, ovviamente, era in piena erezione. Con gesto furtivo abbassa la cerniera, lo tira fuori e via di sega, facendosi venire sulle calze.

Se riesco, più tardi un altro aggiornamento
 

AmanteMI

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Ciao a tutti, sono iscritto da un po', ma solo oggi trovo voglia e "coraggio" di scrivere (oltre al tempo). Scriverò questi racconti - rigorosamente senza foto per diversi motivi - per condividere con voi alcune mie esperienze, di persona e virtuali, in ordine cronologico sparso. Parto però, dal primo in senso temporale, risale ....

Alla prossima, con M. e non solo

intrigante! grazie della condivisione!
 

enry

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Ciao a tutti, sono iscritto da un po', ma solo oggi trovo voglia e "coraggio" di scrivere (oltre al tempo). Scriverò questi racconti - rigorosamente senza foto per diversi motivi - per condividere con voi alcune mie esperienze, di persona e virtuali, in ordine cronologico sparso. Parto però, dal primo in senso temporale, risale a quando avevo circa 16 anni
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Tramite una mia amica avevo conosciuto M. In realtà fu lei a notarmi una sera e a dire a questa amica in comune di volermi conoscere. Il primo contatto avvenne via chat, ma fu abbastanza rapido. Ci demmo appuntamento per incontrarci (era proprio questo periodo, ricordo la città addobbata per le feste di Natale). Decidemmo di vederci in centro, lontano da dove abitavo all'epoca. Chiesi ad un amico di accompagnarmi al punto dell'incontro e mi misi su una panchina ad aspettarla.

All'epoca non c'era WhatsApp e io ero ancora fuori dal "giro" degli sms, il telefonino lo usavo poco. Dopo una nervosa attesa (sono da sempre una persona molto puntuale) lei si presenta: non molto alta, pienotta al punto giusto, un seno assurdo e un sedere da favola. Io, verginello all'epoca, resto quasi impietrito quando lei mi si avvicina e mi dà un bacio fortissimo sulla guancia. Decidiamo di fare una passeggiata e di camminare. Non ricordo se mangiammo o bevemmo qualcosa (sono passati più di 15 anni), ma una cosa non potrò mai dimenticarla. Mentre camminiamo in una traversina isolata del centro storico mi sbatte contro il muro e mi mette la lingua in bocca. Per me, che fino a quel momento mi ero limitato a bacetti a stampo e poco più, fu un'esperienza incredibile. Sentii il cazzo tirarmi tantissimo.

Pochi giorni dopo ci rivedemmo. Questa volta fu lei a venire dalle mia parti: la aspettai alla fermata dell'autobus, zona mare. Era sempre sera e decidiamo di fare due passi sulla spiaggia (chiaramente il mio intento era quello di ripetere la pomiciata). E invece lei, ancora una volta, mi lasciò di stucco. Dopo qualche secondo di bacio, mi abbassa i pantaloni e le mutande e via di bocca. Il primo pompino ricevuto, stentavo a crederci. Non durò molto (non arrivai, ma a questo ci arriveremo, scusate il gioco di parole), ma ancora oggi se ci penso impazzisco

Alla prossima, con M. e non solo
sicuro di scrivere la verità? nel racconto dici di averla conosciuta in chat, poi dici che al tempo non esisteva whatsapp,infine parli di 30 anni fa........ nel 1992 non esistevano nemmeno i telefonini..............
 

vittorio1990

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sicuro di scrivere la verità? nel racconto dici di averla conosciuta in chat, poi dici che al tempo non esisteva whatsapp,infine parli di 30 anni fa........ nel 1992 non esistevano nemmeno i telefonini..............
leggi bene, ha detto che sono passati 15 anni. Vogliamo rovinare anche questo thread con i vostri sospetti del cazzo?
 
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misterloll

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sicuro di scrivere la verità? nel racconto dici di averla conosciuta in chat, poi dici che al tempo non esisteva whatsapp,infine parli di 30 anni fa........ nel 1992 non esistevano nemmeno i telefonini..............
Infatti esisteva MSN.

WhatsApp non è una chat, ma un app di messaggistica istantanea ;)
 
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misterloll

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Rieccomi col terzo capitolo, ieri non ho avuto tempo per scrivere ancora

Dopo quella festa, io e M. continuammo a frequentarci e lei iniziò a venire a casa mia. Appuntamento alla solita fermata dell'autobus: aveva un pantalone-tuta color sabbia, una felpa nera e delle scarpe da ginnastica. Era un pomeriggio di inizio gennaio e a quell'ora casa mia era vuota.

Salimmo in fretta e furia e dopo pochi minuti eravamo distesi sul mio letto a baciarci. Non era la prima volta che mi capitava, ma con M. era tutta un'altra cosa. Le tolsi la felpa, aveva un reggiseno nero con una fantasia verde. Via anche quello in pochi secondi. Cominciai a divertirmi col suo seno, grande e sodo. Le nostre carni si riscaldarono subito.

Vi starete chiedendo se siamo arrivati al rapporto completo? La risposta è no. Forse non mi sentivo pronto, o forse avevo bisogno di essere indirizzato. Non mi vergogno di dire che ero molto impacciato. Prima di incontrarla avevo anche provato a infilare un preservativo, ma senza riuscirci. Forse questo mi scoraggiò. Ad ogni modo il "petting", espressione che M. ripeteva spesso, andò avanti. Fino a farmi venire sul suo seno.

Continuo più tardi
 
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misterloll

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Rieccomi con un altro piccolo aggiornamento (cerco di non andare troppo spedito, altrimenti nel giro di qualche giorno finisco tutte le storie)

Ho già scritto della mia passione per le calze, autoreggenti e collant, sia nere che color carne. In un incontro con M. mi apro su questo argomento, quasi pentendomene. Passa qualche giorno e M. viene a casa mia, di domenica pomeriggio. A casa c'era anche mia madre, ma lei da questo punto di vista è sempre stata molto tranquilla.

Io sono sul letto a rilassarmi seguendo le trasmissioni sportive quando lei arriva. Bussa il citofono, mia madre apre il portone e la fa salire. Io, un po' per vergogna e un po' per pigrizia, resto a letto, fingendo di non aver sentito suonare il citofono. Poco dopo M. apre la porta e viene a stendersi sotto le coperte con me. Ovviamente, passano pochi secondi e iniziamo a baciarci e toccarci. Eravamo ancora a gennaio, faceva freddo e M. aveva una tuta nera, di quelle larghe. Quando vado per infilare la mano nei suoi pantaloni mi rendo conto di una cosa: AVEVA MESSO LE AUTOREGGENTI.

"Ma cos'hai qua sotto?" le chiedo. E lei: "Spogliami e vedi". Non potevo credere ai miei occhi: aveva messo delle autoreggenti per me. Comincio a strusciare il cazzo contro le sue gambe, mentre ci baciamo. Lei bacia da Dio, con una passione incredibile, quasi a perdere il fiato. Cerco di non venire, voglio godermi il momento. Resisto 10, forse 15 minuti, Poi le vengo sulle gambe, lei si riveste. Ceniamo insieme, la riaccompagno a casa e tornato mi sego di nuovo pensando ancora alla scena che a distanza di tanti anni me lo fa tirare ancora.
 
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misterloll

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Buongiorno, torno con qualche altra chicca di M. (vi dico che siamo ancora in contatto, quindi ci sono anche storie più recenti).

Dopo l'episodio delle autoreggenti, ce ne fu uno più comico che altro. Venne ancora di pomeriggio, ma in settimana, quindi avevamo casa libera. Solita pomiciatina, pompino, io tocco lei, lei tocca me. Mi chiede di venirle addosso, e così lei resta seduta sul letto, io mi alzo e comincio a segarmi. Aveva addosso un jeans e venendo glielo macchio (ricordo una sua battuta: "uh guarda, tanti mini-te" disse indicando le macchie di sperma sul suo pantalone). In quel momento sento aprirsi la porta di casa: era mia madre!

Mi vesto al volo ed esco all'ingresso, chiedendo a mia madre come mai fosse tornata a casa prima del previsto. Lei, dall'alto della sua esperienza di madre di figli maschi, capisce tutto. "C'è qualcuno in camera?". Io le rispondo subito di sì, e lei mi tranquillizza. Poco dopo M. esce, si presenta, e aiuta mia madre a sistemare delle lenzuola.

---

Secondo racconto: questo episodio risale a qualche anno dopo: era il primo inverno da patentato e in quel periodo frequentavo un'altra ragazza, B., la quale sarebbe diventata la mia fidanzata per diversi anni (ve ne parlerò successivamente). Non ricordo come, M. recupera il mio nuovo numero di telefono e mi chiama. Era una soleggiata domenica mattina, non ci sentivamo da tanto. Mi chiede come sto, mi dice che le manco e decidiamo di vederci, anche se io facevo un po' il sostenuto. Un anno prima, quando compii 18 anni, le telefonai arrabbiato perché come al solito si rese irreperibile per giorni e le dissi che non volevo saperne più niente di lei. Pianse al telefono, promettendo che si sarebbe impegnata per essere più presente, ma all'epoca ero abbastanza freddo e stronzo (anche oggi a dire il vero).

Comunque, decidiamo di vederci: ci diamo appuntamento per la sera stessa in centro, non proprio sotto casa sua. Era la prima volta che mi vedeva alla guida della mia auto, mi ero anche un po' sistemato a livello di abbigliamento e cura della mia immagine. Sale in macchina e mi dice: "Azz P. (il mio cognome, spesso mi chiama così), ti trovo bene. Lei invece era un po' ingrassata: aveva un maglione nero lungo a vestito, dei leggings neri molto coprenti e degli stivali che onestamente erano bruttini per via della lana a vista.

Parliamo un po' e poi metto la macchina in moto: la porto dalle mie parti, in un parcheggio isolato che ha poi rappresentato un luogo importante della relazione con B. Passa qualche minuto e scatta la lingua: lei quasi fatica a respirare (come sempre) tanto dalla passione che ci mette nel baciarmi. Poi sbottona il mio jeans e comincia a lavorare prima di mano, poi lo prende in bocca. Io la spingo con forza e lei gode nel sentirlo fino in gola. Sto impazzendo, voglio venire, allora le tiro via la testa e decido di finire io con la mano. Poco prima di venire, una frase che mi spiazza: "Voglio che mi vieni in bocca". Appena sto per farlo, la riporto giù con la testa e le schizzo in bocca. Sono esausto, svuotato. Lei si alza, si pulisce con un fazzoletto e mi dice: "Hai un buon sapore".
 

Ghost141-94

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Buongiorno, torno con qualche altra chicca di M. (vi dico che siamo ancora in contatto, quindi ci sono anche storie più recenti).

Dopo l'episodio delle autoreggenti, ce ne fu uno più comico che altro. Venne ancora di pomeriggio, ma in settimana, quindi avevamo casa libera. Solita pomiciatina, pompino, io tocco lei, lei tocca me. Mi chiede di venirle addosso, e così lei resta seduta sul letto, io mi alzo e comincio a segarmi. Aveva addosso un jeans e venendo glielo macchio (ricordo una sua battuta: "uh guarda, tanti mini-te" disse indicando le macchie di sperma sul suo pantalone). In quel momento sento aprirsi la porta di casa: era mia madre!

Mi vesto al volo ed esco all'ingresso, chiedendo a mia madre come mai fosse tornata a casa prima del previsto. Lei, dall'alto della sua esperienza di madre di figli maschi, capisce tutto. "C'è qualcuno in camera?". Io le rispondo subito di sì, e lei mi tranquillizza. Poco dopo M. esce, si presenta, e aiuta mia madre a sistemare delle lenzuola.

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Secondo racconto: questo episodio risale a qualche anno dopo: era il primo inverno da patentato e in quel periodo frequentavo un'altra ragazza, B., la quale sarebbe diventata la mia fidanzata per diversi anni (ve ne parlerò successivamente). Non ricordo come, M. recupera il mio nuovo numero di telefono e mi chiama. Era una soleggiata domenica mattina, non ci sentivamo da tanto. Mi chiede come sto, mi dice che le manco e decidiamo di vederci, anche se io facevo un po' il sostenuto. Un anno prima, quando compii 18 anni, le telefonai arrabbiato perché come al solito si rese irreperibile per giorni e le dissi che non volevo saperne più niente di lei. Pianse al telefono, promettendo che si sarebbe impegnata per essere più presente, ma all'epoca ero abbastanza freddo e stronzo (anche oggi a dire il vero).

Comunque, decidiamo di vederci: ci diamo appuntamento per la sera stessa in centro, non proprio sotto casa sua. Era la prima volta che mi vedeva alla guida della mia auto, mi ero anche un po' sistemato a livello di abbigliamento e cura della mia immagine. Sale in macchina e mi dice: "Azz P. (il mio cognome, spesso mi chiama così), ti trovo bene. Lei invece era un po' ingrassata: aveva un maglione nero lungo a vestito, dei leggings neri molto coprenti e degli stivali che onestamente erano bruttini per via della lana a vista.

Parliamo un po' e poi metto la macchina in moto: la porto dalle mie parti, in un parcheggio isolato che ha poi rappresentato un luogo importante della relazione con B. Passa qualche minuto e scatta la lingua: lei quasi fatica a respirare (come sempre) tanto dalla passione che ci mette nel baciarmi. Poi sbottona il mio jeans e comincia a lavorare prima di mano, poi lo prende in bocca. Io la spingo con forza e lei gode nel sentirlo fino in gola. Sto impazzendo, voglio venire, allora le tiro via la testa e decido di finire io con la mano. Poco prima di venire, una frase che mi spiazza: "Voglio che mi vieni in bocca". Appena sto per farlo, la riporto giù con la testa e le schizzo in bocca. Sono esausto, svuotato. Lei si alza, si pulisce con un fazzoletto e mi dice: "Hai un buon sapore".
Bhe M e molto porca ehehe
 

sormarco

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Ciao a tutti, sono iscritto da un po', ma solo oggi trovo voglia e "coraggio" di scrivere (oltre al tempo). Scriverò questi racconti - rigorosamente senza foto per diversi motivi - per condividere con voi alcune mie esperienze, di persona e virtuali, in ordine cronologico sparso. Parto però, dal primo in senso temporale, risale a quando avevo circa 16 anni
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Tramite una mia amica avevo conosciuto M. In realtà fu lei a notarmi una sera e a dire a questa amica in comune di volermi conoscere. Il primo contatto avvenne via chat, ma fu abbastanza rapido. Ci demmo appuntamento per incontrarci (era proprio questo periodo, ricordo la città addobbata per le feste di Natale). Decidemmo di vederci in centro, lontano da dove abitavo all'epoca. Chiesi ad un amico di accompagnarmi al punto dell'incontro e mi misi su una panchina ad aspettarla.

All'epoca non c'era WhatsApp e io ero ancora fuori dal "giro" degli sms, il telefonino lo usavo poco. Dopo una nervosa attesa (sono da sempre una persona molto puntuale) lei si presenta: non molto alta, pienotta al punto giusto, un seno assurdo e un sedere da favola. Io, verginello all'epoca, resto quasi impietrito quando lei mi si avvicina e mi dà un bacio fortissimo sulla guancia. Decidiamo di fare una passeggiata e di camminare. Non ricordo se mangiammo o bevemmo qualcosa (sono passati più di 15 anni), ma una cosa non potrò mai dimenticarla. Mentre camminiamo in una traversina isolata del centro storico mi sbatte contro il muro e mi mette la lingua in bocca. Per me, che fino a quel momento mi ero limitato a bacetti a stampo e poco più, fu un'esperienza incredibile. Sentii il cazzo tirarmi tantissimo.

Pochi giorni dopo ci rivedemmo. Questa volta fu lei a venire dalle mia parti: la aspettai alla fermata dell'autobus, zona mare. Era sempre sera e decidiamo di fare due passi sulla spiaggia (chiaramente il mio intento era quello di ripetere la pomiciata). E invece lei, ancora una volta, mi lasciò di stucco. Dopo qualche secondo di bacio, mi abbassa i pantaloni e le mutande e via di bocca. Il primo pompino ricevuto, stentavo a crederci. Non durò molto (non arrivai, ma a questo ci arriveremo, scusate il gioco di parole), ma ancora oggi se ci penso impazzisco

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Adesso quanti anni sono passati ?
 
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misterloll

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Ciao ragazzi, scusate la latitanza ma sono stato molto impegnato in questi due giorni. Conto di tornare a scrivere tra domani e martedì.

Rispondo ai commenti: sì, M. è tanto porca, ma anche altre ragazze di cui vi racconterò mi hanno regalato grandi "emozioni".

Dal primo incontro con M. sono passati circa 15 anni
 

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