Esperienza reale Le mie avventure, dai 16 in su

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misterloll

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Rieccomi ragazzi, buona vigilia di Natale e scusatemi per questi giorni di assenza (forzata).

Oggi vi parlerò di B.: è stata la mia prima vera fidanzata, siamo stati insieme per quasi quattro anni e anche se da quando ci siamo lasciati sono passati quasi dieci anni, dentro di me il suo ricordo è ancora vivissimo, soprattutto perché é con lei che ho perso la verginità.

Ma partiamo con calma: conosco B. in una sera di fine estate: M., mio carissimo amico, l'ha conosciuta a scuola. Tra i due poteva nascere qualcosa e così organizzano una serata in quattro: M. con B. e io con I., un'amica carissima di B. Ci vediamo in centro, facciamo un giretto e mangiamo un panino al pub. È una serata piacevole e ricordo che B. mi disse che quel giorno era il suo onomastico. Ve la descrivo: magrolina, capelli castani scuri, non proprio una bellissima ragazza, ma comunque carina. Con la sua amica I, non scocca la scintilla, anzi. Non è carinissima e soprattutto sta un po' troppo sulle sue.

In quel periodo, il mio amico M. stava "cambiando vita". Diciamo che per motivi lavorativi si allontanò per un po' di tempo e così io e B., insieme ad altri amici, cominciammo a frequentarci. Lei mi parlava di lui, avevano diverse cose in comune, e io cominciavo a sentire un pizzico di gelosia. Me ne accorsi una serata , mentre eravamo seduti su una panchina a parlare di lui. Non ricordo cosa le dissi con precisione, ma le feci intendere che quella situazione cominciava ad infastidirmi. Passano i giorni, le settimane, e io e B. diventiamo sempre più stretti. Dopo essere usciti in gruppo ci mettevamo a chiacchierare da soli in macchina, nel parcheggio del famoso pompino con venuta in bocca di M.

Una sera, abbassammo un po' i rispettivi sediolini e non so perché, cominciammo ad accarezzarci e ad abbracciarci. Ricordo che con la mano scesi quasi fino al suo fondoschiena, e lei non disse niente. Poi, la svolta. Poche sere dopo la accompagnai a casa e mentre ci salutavamo, scattò un bacio. Fu una cosa molto delicata, prima ci sfiorammo con le labbra e poi ci lasciammo andare ad un bacio appassionato. Dopo esserci staccati ci guardammo e ci chiedemmo a vicenda: "E ora?". Eravamo diventati molto amici, io avevo conosciuto la madre e le sorelle, e lei -teoricamente- doveva diventare la fidanzata del mio più caro amico il quale, però, in quel periodo pensava ad altro.

Questo è solo l'inizio
 
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Buongiorno e buon Natale, nuovo episodio di B. (ce ne saranno parecchi).

Dopo quel bacio, arrivato a metà dicembre, io e B. vivemmo un periodo di "limbo". Io me la sentivo di iniziare una relazione, lei era un po' indecisa, ma ci vedemmo comunque, sia a Natale che a Capodanno. A volte discutevamo e credo sia il caso di raccontavi un episodio risalente alla Vigilia di Natale: uscimmo in tarda mattinata per incontrarci con alcuni amici in centro per i brindisi e gli auguri.

Arrivati in centro, in una delle zone più affollate della città, scorgo nella folla M. (l'episodio del pompino in auto avvenne proprio a quel periodo, mentre mi frequentavo con B.). Quando mi vide in compagnia di un'altra ragazza, anche se per niente in atteggiamenti equivoci, mi mollò un ceffone in strada, sotto gli occhi di tutti.

Comunque, le vacanze passano e arriviamo al 31 dicembre. Dopo cena usciamo e andiamo in centro, poi la riaccompagno a casa. Scendiamo dall'auto e ci fermiamo su una panchina non molto lontano da casa sua. Ci baciamo e lei mi dice che vuole stare con me: l'anno inizia con una relazione, una vera, con una ragazza che non sparisce e risponde al telefono.

Potrei fermarmi, ma essendo Natale voglio regalarvi un piccolo extra: per il primo mese, la nostra relazione si limita a baci e toccatine. A febbraio festeggiamo il nostro primo mese insieme andando a cena fuori. Dopo il ristorante, ci appartiamo nella sua auto sempre in quel parcheggio. Lei, mentre ci baciamo, mi dice: "Abbiamo mangiato, ora voglio il dolce" e inizia a sbottonarmi i pantaloni.

Con la mano passa sul mio cazzo, ovviamente già in tiro: indossava una gonna a pois, una maglia nera e delle calze molto coprenti. Tutto rovinato da delle orrende ballerine, ma non mi importava. Mi dava piccoli baci all'altezza dell'orecchio e mi leccava il collo. Poi scende giù e inizia a leccarlo e a succhiarlo. Ero abituato a M. e devo esser sincero, B. non era bravissima, ma si impegnava. Dopo dieci minuti circa, volevo venire: lei non riusciva e allora proseguo con la mano. Per quella volta mi limito a non venirle addosso, ma in futuro...
 
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Buongiorno, proseguiamo con un racconto di B.

Come vi ho già scritto, ci frequentammo parecchio prima di iniziare la relazione. Andai anche un paio di volte a casa sua, conoscendo bene la madre. Una sera andai a vedere un film da lei, ci mettemmo in soggiorno e cominciammo a bacarci. Ero eccitatissimo, volevo venirle addosso, ma non si poteva. Mentre la toccavo le dissi di volerle venire su una gonna, anche se lei non le indossava mai.

Inizialmente era restìa, ma toccandola riuscì a convincerla: fortunatamente, proprio quella sera, la madre doveva andare ad assistere una sorella che in quel momento era allettata, ma sarebbe scesa dopo cena, verso le 23. Così, finito il film, scesi e mi misi in auto, B. mi disse di aspettare. Mi avrebbe avvisato quando la madre sarebbe andata via.

Aspettai molto, credo quasi tre quarti d'ora. Il cazzo mi tirava tantissimo all'idea di trovarla con una gonna. Ad un certo punto arriva il fatidico messaggio: "Ora puoi salire". Scendo dall'auto, entro dal cancello che avevo lasciato aperto e salgo al secondo piano. Lei mi aspetta alla porta: magliettina nera a maniche lunghe e una gonna rosa a palloncino. Non bellissima ad onor del vero, ma abbastanza corta per solleticare la mia fantasia. Andammo in camera sua, lei iniziò a succhiarmelo mentre io le toccavo il seno (era tutt'altro che dotata) e il sedere. Poi la prendo per i fianchi e la giro: le alzo la gonna e ammiro il suo fondoschiena, la parte più bella del suo corpo. Struscio il cazzo sulle sue mutandine nere, lei ansima ed è bagnatissima. Pensai anche di rompere la verginità, ma ero ancora insicuro e non avevo preservativi con me. Ad ogni modo, non ebbi neanche il tempo di pensarci: il suo ansimare e quella visione mi fecero venire in pochi minuti.

---

Altro episodio degnissimo di nota e che vi farà capire la troiaggine di B., nonostante il suo aspetto da santarellina. Eravamo sempre a casa sua, tornati non mi ricordo da dove. Il divano nel soggiorno affacciava sulla porta d'ingresso, situata in un corridoio dove passavano sempre madre e sorelle di B. Era tardo pomeriggio, guardavamo la tv e le luci del soggiorno erano accese. La madre e le sorelle erano in casa, e noi eravamo sul divano con una coperta addosso. Cominciamo a toccarci e a baciarci, fermandoci appena sentivamo dei passi. Ad un certo punto la madre dice: "B. ti devo far vedere una cosa" e lei mi sussurra nell'orecchio "Non dire e fare niente". Arriva la madre e lei, con la coperta addosso, continua a segarmi, piano ma con intensità. Io riesco a far finta di nulla, ma appena la madre va via mi lascio andare ad una ricca sborrata. Fortunatamente, avevamo dei fazzoletti a portata di mano
 
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misterloll

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Buongiorno ragazzi, rieccomi con qualche altro racconto su B. Oggi vi racconterò della prima volta che abbiamo scopato, una cosa incredibile

Avevo da poco compiuto 18 anni quando io e B. ci siamo messi insieme. Ero ancora vergine, la cosa un po' mi pesava, anche perché lei mi disse tranquillamente di aver già avuto esperienze. Le nostre uscite serali spesso terminavano con pompini, seghe e io che la toccavo. Il tutto avveniva nella mia auto e io non me la sentivo di scoparmela in macchina. Una sera, prima di farmi venire, mi disse: "Però voglio che mi scopi presto, forte".

Mi mise la famosa pulce nell'orecchio e così per giorni pensai a questa cosa. Ero anche un po' nervoso, e così un pomeriggio litigammo via chat mentre io ero a casa. Non ricordo neanche il motivo di quel litigio, ma fu il più bello della mia vita. Passa neanche un'ora e sento suonare il citofono. Ero solo a casa, e pensavo a qualcuno che magari cercava mia madre che in quel momento era al lavoro.

Rispondo e dall'altra parte sento: "Sono B.". Non capisco. Mi chiedo: "È venuta qui per litigare? Per lasciarmi?". Apro la porta e lei esce dall'ascensore. Mi viene incontro e mi salta letteralmente addosso. Faccio fatica a chiudere la porta. Andiamo in camera e ci stendiamo sul letto, a quel punto le chiedo cosa stesse accadendo e lei mi sussurra: "Non c'è modo migliore per fare pace".

Si era vestita come meglio non poteva: maglione lungo, calze color carne e parigine grigie ad altezza ginocchio, con anfibi. A tal proposito è giusto fare una digressione: una volta, mentre eravamo in auto prima del bacio di metà dicembre, mi raccontò che si stava frequentando con un suo compagno di università e che una sera uscirono e lei si vestì così. Descrivendomi il suo abbigliamento, dato che eravamo molto in confidenza, le dissi che le sarei saltato addosso se l'avessi vista così, confidandole il mio feticcio per le calze.

Ma andiamo avanti: continuiamo a baciarci, a strusciarci e a toccarci. Sento la sua vagina umida come non mai e a quel punto mi dice: "Prendilo". Io capisco a cosa si riferisce e così da un cassetto tiro fuori un preservativo. In passato avevo provato a metterne uno così, per fare pratica, ma non ci riuscì. Lei fece una cosa che mai mi sarei aspettato: lo aprì aiutandosi con i denti e dopo un'ultima leccata al mio cazzo, lo infilò. Sembrava particolarmente brava.

A quel punto mi chiese di entrarle dentro: io le avevo confessato di essere vergine, ma lei non me lo fece affatto pesare. Fu lei a "indirizzarlo" e lì partì un qualcosa di paradisiaco. Entravo ed uscivo con forza, e lei gridava: "Cazzo quanto sei bravo!!!". Venne tre volte, io non riuscì a venirle dentro. Tirai fuori il cazzo, tolsi il preservativo e lei si mise a pecora, chiedendomi di venirle sul sedere. Resta una delle cose più belle della mia vita.
 

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Buongiorno ragazzi, rieccomi con qualche altro racconto su B. Oggi vi racconterò della prima volta che abbiamo scopato, una cosa incredibile

Avevo da poco compiuto 18 anni quando io e B. ci siamo messi insieme. Ero ancora vergine, la cosa un po' mi pesava, anche perché lei mi disse tranquillamente di aver già avuto esperienze. Le nostre uscite serali spesso terminavano con pompini, seghe e io che la toccavo. Il tutto avveniva nella mia auto e io non me la sentivo di scoparmela in macchina. Una sera, prima di farmi venire, mi disse: "Però voglio che mi scopi presto, forte".

Mi mise la famosa pulce nell'orecchio e così per giorni pensai a questa cosa. Ero anche un po' nervoso, e così un pomeriggio litigammo via chat mentre io ero a casa. Non ricordo neanche il motivo di quel litigio, ma fu il più bello della mia vita. Passa neanche un'ora e sento suonare il citofono. Ero solo a casa, e pensavo a qualcuno che magari cercava mia madre che in quel momento era al lavoro.

Rispondo e dall'altra parte sento: "Sono B.". Non capisco. Mi chiedo: "È venuta qui per litigare? Per lasciarmi?". Apro la porta e lei esce dall'ascensore. Mi viene incontro e mi salta letteralmente addosso. Faccio fatica a chiudere la porta. Andiamo in camera e ci stendiamo sul letto, a quel punto le chiedo cosa stesse accadendo e lei mi sussurra: "Non c'è modo migliore per fare pace".

Si era vestita come meglio non poteva: maglione lungo, calze color carne e parigine grigie ad altezza ginocchio, con anfibi. A tal proposito è giusto fare una digressione: una volta, mentre eravamo in auto prima del bacio di metà dicembre, mi raccontò che si stava frequentando con un suo compagno di università e che una sera uscirono e lei si vestì così. Descrivendomi il suo abbigliamento, dato che eravamo molto in confidenza, le dissi che le sarei saltato addosso se l'avessi vista così, confidandole il mio feticcio per le calze.

Ma andiamo avanti: continuiamo a baciarci, a strusciarci e a toccarci. Sento la sua vagina umida come non mai e a quel punto mi dice: "Prendilo". Io capisco a cosa si riferisce e così da un cassetto tiro fuori un preservativo. In passato avevo provato a metterne uno così, per fare pratica, ma non ci riuscì. Lei fece una cosa che mai mi sarei aspettato: lo aprì aiutandosi con i denti e dopo un'ultima leccata al mio cazzo, lo infilò. Sembrava particolarmente brava.

A quel punto mi chiese di entrarle dentro: io le avevo confessato di essere vergine, ma lei non me lo fece affatto pesare. Fu lei a "indirizzarlo" e lì partì un qualcosa di paradisiaco. Entravo ed uscivo con forza, e lei gridava: "Cazzo quanto sei bravo!!!". Venne tre volte, io non riuscì a venirle dentro. Tirai fuori il cazzo, tolsi il preservativo e lei si mise a pecora, chiedendomi di venirle sul sedere. Resta una delle cose più belle della mia vita.
che bell esperienza ehehe :D:D:D
 
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misterloll

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Dopo una lunga assenza rieccomi, sperando di intrattenervi un po'

Dopo quella volta, io e B. non facevamo altro che vederci per scopare. Purtroppo non avevamo molte occasioni, quindi cercavamo di organizzarci a dovere. A casa sua, c'era una soffitta praticamente vuota. Potevamo andarci con la scusa di fare una cenetta, ma chiaramente dovevamo evitare di fare rumore e dare troppo nell'occhio.

Una sera di fine estate ci organizzammo per vederci l': io avevo un impegno di lavoro, l'avrei raggiunta sul tardi. Alle 22 finalmente mi libero e le scrivo. Lei mi risponde: "Ti aspetto sopra, non farti notare". In 10 minuti arrivo da lei e salgo silenziosamente passando per la porta di casa sua. Una volta sopra, la trovo inginocchiata a terra: aveva steso una tovaglia in stile pic-nic: era tutto pronto per cenare. Una porzioncina di pasta al forno, una di parmigiana di melanzane e un tortino al cioccolato (era una ricorrenza, ma onestamente non ricordo quale). Mangiamo di fretta e ci stendiamo sulla coperta.

A quel punto cominciamo a baciarci: lei aveva una magliettina sottile e una gonna abbastanza lunga a coprire la sua pelle chiara ma morbidissima. Dopo pochi secondi ci mettiamo le mani nelle mutande a vicenda e lei mi sussurra: "Lo voglio adesso". Recupero subito il condom e glielo passo. Mentre mi spoglio lei lo apre con la solita tecnica dei denti e me lo infila. Io vado per mettermi sopra di lei quando mi blocca e si mette a cavallo. Si infila il cazzo dentro e comincia a muoversi lentamente avanti e indietro, stringendomi forte le mani. Io le do dei piccoli colpi sollevando il bacino e le infilo due dita in bocca, avendo cura che non urlasse per non farci sentire al piano di sotto (regnava il silenzio assoluto).

Cambiamo posizione, lei amava prenderlo a pecora, e così andiamo avanti per una mezz'oretta abbondante. Onestamente, essendo ancora alle prime esperienze, faticavo a venirle dentro, forse sarà stato un blocco psicologico (dato che col passare degli anni non ho avuto più questo problema). Lei è esausta, sudata e sfinita: dopo aver raggiunto l'orgasmo non meno di tre volte, si sfila e mi toglie il preservativo e mi fa stendere. "Voglio farti venire io", prende il cazzo in mano e comincia a segarmi. Inutile dire che ero eccitatissimo e nel giro di qualche istante sono venuto, schizzandole un po' addosso (anche se involontariamente)


Alla prossima, sperando sia stato di vostro gradimento
 
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Rieccomi, ancora con B. che in questo racconto è davvero porca

Stavamo insieme ormai da quasi un anno, e per la prima estate insieme decidemmo di concederci una piccola vacanza. Fittammo una casa in Salento a fine stagione, in modo da poter risparmiare. Essendo ormai agli sgoccioli della stagione balneare, spesso capitava di trovarci da soli in spiaggia e più di una volta iniziammo rapporti in acqua, ma senza andare troppo oltre (andammo in un zona in cui l'acqua è molto bassa).
A casa, invece, lo facevamo praticamente tutti i giorni, ma voglio raccontarvi due episodi in particolare.

Portai con me il pc per fare delle piccole cose di lavoro a distanza. Torniamo dal mare, io mi butto sotto la doccia e mi metto sul divano a lavorare mentre lei va a farsi la doccia dopo di me. Poco dopo esce, si riveste e si siede sul divano mentre io ero sempre impegnato al pc. Lei prima smanetta un po' con il telefonino, poi lo posa e si avvicina, scostando il pc. Io le dico di darmi qualche altro minuto e lei a quel punto dice: "Ah, devi lavorare? E allora dai, dimmi qualcosa del tuo lavoro, cosa fai quando vai in ufficio?", il tutto mentre mi abbassa i pantaloncini. Io, ovviamente, non la fermo e nel frattempo mi stendo, adagiando il portatile a terra. Lei continua a chiedermi del lavoro mentre mi abbassa le mutande e comincia a prenderlo in bocca facendomelo venire durissimo. Ci spostiamo in camera da letto, scopiamo per una mezz'oretta e le vengo sul sedere.

Qualche giorno dopo, solita routine: andiamo al mare a metà mattinata, mangiamo qualcosa di leggero in spiaggia e torniamo nel pomeriggio. Ci alterniamo per la doccia (troppo piccola per farla in due). Io vado sul divano al pc, lei questa volta si mette sul letto. Dal divano si vedeva un po' di camera da letto, e lei si mise, solo con canottiera e mutandine, a pancia sotto, con le gambe all'aria che faceva accuratamente dondolare, con quei piedini che mi facevano impazzire. Inizialmente diedi poco peso alla cosa, poi me ne accorsi e ne approfittai per scattare qualche foto a quella meraviglia (purtroppo ho perso tutto). Lei (non so come) nota la cosa e mi manda un messaggio: "appena hai finito di fare il porco fotografandomi il culo vieni qui". Neanche finisco di leggere il messaggio che sono su di lui a strusciarmi. Aveva delle mutandine sottilissime, grigie, che stavano benissimo sulla sua pelle. Era bagnata e si vedeva, ad un certo punto, durante i preliminari, comincia a toccarmi il cazzo con i piedi e nota la mia "approvazione", chiedendomi: "Che c'è, ti piacciono i miei piedi?". Ovviamente, la scopata è finita con una sborrata proprio su quei piedi
 

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Rieccomi, ancora con B. che in questo racconto è davvero porca

Stavamo insieme ormai da quasi un anno, e per la prima estate insieme decidemmo di concederci una piccola vacanza. Fittammo una casa in Salento a fine stagione, in modo da poter risparmiare. Essendo ormai agli sgoccioli della stagione balneare, spesso capitava di trovarci da soli in spiaggia e più di una volta iniziammo rapporti in acqua, ma senza andare troppo oltre (andammo in un zona in cui l'acqua è molto bassa).
A casa, invece, lo facevamo praticamente tutti i giorni, ma voglio raccontarvi due episodi in particolare.

Portai con me il pc per fare delle piccole cose di lavoro a distanza. Torniamo dal mare, io mi butto sotto la doccia e mi metto sul divano a lavorare mentre lei va a farsi la doccia dopo di me. Poco dopo esce, si riveste e si siede sul divano mentre io ero sempre impegnato al pc. Lei prima smanetta un po' con il telefonino, poi lo posa e si avvicina, scostando il pc. Io le dico di darmi qualche altro minuto e lei a quel punto dice: "Ah, devi lavorare? E allora dai, dimmi qualcosa del tuo lavoro, cosa fai quando vai in ufficio?", il tutto mentre mi abbassa i pantaloncini. Io, ovviamente, non la fermo e nel frattempo mi stendo, adagiando il portatile a terra. Lei continua a chiedermi del lavoro mentre mi abbassa le mutande e comincia a prenderlo in bocca facendomelo venire durissimo. Ci spostiamo in camera da letto, scopiamo per una mezz'oretta e le vengo sul sedere.

Qualche giorno dopo, solita routine: andiamo al mare a metà mattinata, mangiamo qualcosa di leggero in spiaggia e torniamo nel pomeriggio. Ci alterniamo per la doccia (troppo piccola per farla in due). Io vado sul divano al pc, lei questa volta si mette sul letto. Dal divano si vedeva un po' di camera da letto, e lei si mise, solo con canottiera e mutandine, a pancia sotto, con le gambe all'aria che faceva accuratamente dondolare, con quei piedini che mi facevano impazzire. Inizialmente diedi poco peso alla cosa, poi me ne accorsi e ne approfittai per scattare qualche foto a quella meraviglia (purtroppo ho perso tutto). Lei (non so come) nota la cosa e mi manda un messaggio: "appena hai finito di fare il porco fotografandomi il culo vieni qui". Neanche finisco di leggere il messaggio che sono su di lui a strusciarmi. Aveva delle mutandine sottilissime, grigie, che stavano benissimo sulla sua pelle. Era bagnata e si vedeva, ad un certo punto, durante i preliminari, comincia a toccarmi il cazzo con i piedi e nota la mia "approvazione", chiedendomi: "Che c'è, ti piacciono i miei piedi?". Ovviamente, la scopata è finita con una sborrata proprio su quei piedi
begli episodi :D:D:D
 
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Ciao ragazzi, oggi vi racconterò altri due aneddoti di B., legati da un filo conduttore (la mia passione per calze e affini).

In quel periodo (ero poco più che maggiorenne), di tanto in tanto lavoravo come cameriere in un locale per guadagnare qualcosina. Capitava che mi chiamassero quasi sempre di sabato e quindi in quel periodo della mia vita il sabato sera lo dedicavo al lavoro. Io e B. stavamo insieme da più di un anno, e spesso capitava che passasse a prendermi a fine turno per stare un po' insieme. Un sabato, non ricordo esattamente come e perché, organizzammo una cosa "speciale".

Quindi, prima di vedermi con lei, a fine lavoro tornai al volo a casa, doccia rapidissima e in 10 minuti ero pronto perché - davvero non ricordo come - la convinsi a mettersi le autoreggenti. Lei me lo promise e io passati tutta la serata col pensiero fisso di scoparmela così. Comunque, scendo e lei è lì ad aspettarmi in auto. Essendo alla guida, notai subito il suo outfit: aveva messo un vestitino nero che arrivava poco sopra le ginocchia e si vedevano le calze, anche se non la balza.

Arrivammo in un posto abbastanza isolato dove spesso ci appartavamo e passammo sui sedili di dietro. Io mi siedo al centro e me la metto sulle gambe per godermi lo spettacolo. Purtroppo toppò con le scarpe (orrende ballerine, che a lei stavano ancora peggio), e devo dire che le calze non erano granché, molto coprenti e senza elastico (non era molto femminile nel vestirsi). Notai che era un po' a disagio, tant'è che quasi subito si sfilò goffamente le calze e cominciammo a scopare. Ricordo la bellissima sensazione delle sue cosce calde su di me, era a disagio ma comunque bagnata e vogliosa. Alla fine della scopata, io le vengo sul culo come spesso accadeva e succede una cosa che mi lascia di stucco. Aveva in borsa una busta, uno di quei sacchetti per la spesa. Prende le calze e le mette dentro: "Tieni, portatele, così quando non ci sono ti ci seghi sopra". E non vi nascondo che le ho tenute fino a qualche mese fa, poi per causa di forza maggiore le ho dovute buttare.

Il secondo episodio è meno interessante, ma credetemi, al pensiero vengo nei pantaloni. Questo aneddoto risale al periodo finale della nostra relazione. Andammo sempre al solito posto, ma non era più tanto isolato, dato che col passare degli anni ci avevano aperto un locale e ripristinato l'illuminazione. Dunque, non ci sentivamo a nostro agio per avere un rapporto completo e ci limitammo a toccarci e stuzzicarci. Lei doveva tornare a casa, ma io le feci capire che non sarei andato a casa senza venire. Lei però non se la sentiva e anzi, arrivammo quasi a litigare, tant'è che ci salutammo freddamente.

Arrivato a casa, sentivo l'esigenza di farmi una sega e ancora una volta B. mi stupisce (credetemi, chiunque l'ha conosciuta l'ha sempre vista come la classica brava ragazza). Mi manda un messaggio: "Ecco, così ti puoi segare" e mi manda due sue foto. Una, delle sue gambe fotografate dall'alto (aveva una gonnellina e delle calze mooolto coprenti, quasi dei leggings) e una invece in cui era di faccia, con le gambe incrociate e un sorriso da maialina. Ovviamente venni copiosamente e ci tenni a farglielo sapere
 
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Ciao ragazzi, rieccomi a tutti e buona domenica, finalmente trovo un po' di tempo per scrivere

Altra piccola storia di B., poi vi delizierò con C. la più troia di tutte. Era estate, mancavano pochi giorni al suo compleanno. B. si era da poco laureata e aveva deciso di cambiare città per proseguire gli studi, scelta che ha poi fatto affondare il nostro rapporto. Comunque, una sua cara amica, le regala un completino intimo per il compleanno: reggiseno e coulotte in pizzo di colore blu. Ovviamente il seno veniva messo poco in evidenza perché era poco più che piatta, ma quella culotte non faceva altro che evidenziare il suo fondoschiena perfetto.

"Guarda cosa mi hanno regalato", mi scrive su WhatsApp. Apro il messaggio e vedo la foto di quel completino. Le rispondo subito: "E quando lo provi?". Lei: "Non lo so, ci devo pensare". Passa qualche settimana e - onestamente - la cosa mi era un po' passata di mente. Vado da lei a cena, come accadeva spesso. Dopo mangiato ci mettiamo un po' sul divano a guardare la tv, ma avremmo dovuto raggiungere degli amici in spiaggia. Aspettavo un suo cenno per scendere quando mi dice: "Vedi che con gli altri non ci incontriamo più". Nel frattempo la casa si era liberata e lei all'improvviso mi fa stendere sul divano, toglie magliettina e shorts e scopro che aveva indossato il famoso completino.

"Non c'era nessun appuntamento con gli altri, volevo solo sorprenderti". Neanche il tempo di sentire le sue parole con quella voce da porca che il cazzo mi si fa duro come una pietra. Lei parte subito a lavorare di bocca, quasi mi fa venire e lei si ferma. "Che c'è, vuoi già venire? E non mi dai nulla?" dice la troia, stuzzicandomi il glande con le dita. Poi ci sputa sopra e se lo infila dentro, iniziando a muoversi sul mio cazzo. Non lo avevo mai fatto, a quel punto mi parte uno schiaffo. Lei resta per un secondo ferma, immobile, con i capelli a coprire il volto. Penso tra me e me: "Cazzo, le ho fatto male". Subito interrompe i miei pensieri con un: "E questo sai fare? Ancora, più forte".

Io obbedisco solo a metà. La sposto, la metto a pecora e comincio a schiaffeggiarle il culo mentre entro ed esco. Lei gode maledettamente, viene e mi interrompe: "Lascia fare a me". Toglie il preservativo, lavora di mano e bocca. Al mio: "Sto per venire", lei mi chiede di sborrarle sulla schiena, con tutto il mio sperma che le finisce su quelle mutandine
 
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Ciao ragazzi, dopo due settimane di assenza rieccomi. Scusate, ma il periodo è bello pieno.

Oggi vi "presento" C. (in futuro tornerò su qualche avventura con B.). C. è probabilmente la più porca che abbia mai conosciuto, anche se all'apparenza non si direbbe. Non molto alta, capelli castani, fisico pienotto al punto giusto. Grande culo, ma scarsa di seno. Ma credetemi, se fosse stata la ragazza più brutta del mondo avrebbe recuperato tanti punti con la porcaggine.

Siamo stati insieme due anni quasi, è stata la mia seconda storia più importante. Fu lei a contattarmi. Era un venerdì mattina, ero in palestra quando mi arriva una richiesta di contatto su Facebook. "Ciao, piacere :)". In quel periodo ero single, mi ero lasciato con B. da un annetto e in quei 12 mesi avevo avuto diverse avventure (delle quali vi racconterò). Ci scambiamo messaggi per un giorno, presentandoci e raccontando qualcosa di noi, e il sabato le chiedo di uscire, avendo subito capito le sue intenzioni.

Prendiamo appuntamento per domenica sera, vicino casa sua (abitava nella stessa zona di M., e poi venni a sapere che si conoscevano di vista). All'epoca "mi portavo", misi su un bel fisichetto e curavo molto l'abbigliamento, anche perché avevo molto più tempo libero di oggi. Comunque, la aspetto in piazza e lei arriva con pochi minuti di ritardo. Erano gli inizi di novembre, non ricordo benissimo come era vestita, ricordo solo degli stivaletti un po' dozzinali che non mi piacquero, ma sono dettagli.

Trascorriamo la serata passeggiando e chiacchierando, e dopo qualche ora mi offro di accompagnarla a casa a piedi. Arrivati davanti al suo portone ci salutiamo, io non me la sento molto di fare il primo passo, ma lei mi coglie di sorpresa stampandomi un bacio e chiedendomi se mi andava di rivederla. A quel punto risposi di sì, ma devo ammettere che non ero convintissimo. Ci rivediamo qualche sera dopo, questa volta appuntamento sotto da lei. Vado a prenderla in auto e questa volta nell'abbigliamento mi colpisce: indossava un maglioncino nero con una scollatura intrigante, un pantalone chiaro che lasciava poco spazio all'immaginazione, caviglia di fuori (è un dettaglio che non mi dispiace) e sneakers ai piedi. Andiamo al pub, beviamo una birra, mangiamo una sciocchezza e all'uscita si mette a piovere. Allora ci chiudiamo in auto, e dopo qualche minuto di chiacchiere per riempire il tempo lei si avvicina e mi bacia. Il primo, sotto casa sua, fu solo un bacetto, questa volta invece C. si lasciò andare eccome, facendo partire la lingua e toccandomi già il cazzo. Passa quasi un'ora e lei mi dice di dover rientrare. Allora la accompagno sotto casa e al momento di salutarci torniamo a baciarci. Io le dico: "Non dovevi andare via?" e lei: "Sì, altri 5 minuti però, non ce la faccio". Credetemi, ho baciato un discreto numero di ragazze, ma le labbra di C. e il suo modo di baciare non li ho trovati in nessun altra.

Chiudo questo racconto con il nostro terzo appuntamento. Credetemi, quando ci penso impazzisco. Ci rivediamo dopo qualche giorno e per l'occasione andiamo in un locale un po' più serio. Appuntamento ancora sotto casa sua, io dal finestrino la vedo uscire dal portone e mi dico: "Questa vuole farmi impazzire". Vestitino nero e grigio, calze e stivali. Alla vista delle calze mi si fa duro all'istante, ma cerco di restare tranquillo. Sale in macchina, ci salutiamo col solito bacio di qualche minuto e partiamo. Ci spostiamo in un piccolo comune della zona, pieno di bei locali ed entriamo in un ristorante particolarmente conosciuto. Onestamente non ricordo cosa consumammo perché passai la serata a toccarle le gambe, godendo di quella bellissima sensazione delle calze al tatto.

Finito di mangiare, ci mettiamo in macchina e mi dico: "Ora o mai più". La porto in un posto isolato e panoramico della città, un ritrovo per le coppiette. Trovo un posto tranquillo, spengo la macchina e questa volta sono io a prendere l'iniziativa. Ci baciamo, ci tocchiamo e finalmente C. mi sbottona i pantaloni. Prima mi tocca appena con la mano, poi dopo poco scende con la bocca e mi fa subito capire di saperci fare. Io a quel punto contraccambio infilandole prima un dito, poi due dita. Era bagnatissima, aveva una mutandina nera che a fatica conteneva la sua eccitazione. La situazione è caldissima, e decido di venire. Allora riprendo a baciarla mentre mi tocco ed è lì che mi fa impazzire, con una semplice frase: "Dimmi quando devo scendere".

Potrà sembrare una cazzata, ma ancora oggi ci penso e mi viene voglia di venirle in bocca. Non me lo faccio dire due volte e nel giro di pochi istanti le dico: "Vai". Lei scende subito, io le vengo copiosamente in bocca, facendomi vedere il momento in cui ingoia

Alla prossima
 

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