Esperienza reale Le scopate di Iceman: Vanessa al ristorante.

Icemanxxx25

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Ho deciso finalmente di raccontare (spero di avere il tempo e la costanza per scriverle tutte) le mie numerose esperienze.

Sono un ragazzo del centro Italia, abito in provincia di una grande città.

Per me la cultura e la potenza e bellezza fisica sono stati i miei fari sin dalla tenera età. Ho un fisico che ammetto essere invidiabile, scolpito da anni di palestra e dieta, sono alto 1.75 e sono a detta di molte veramente un bel ragazzo.

Cosciente dei miei mezzi mi piace da morire rimorchiare, singole fidanzate e sposate ancora meglio. Sono un bastardo ma ho questo desiderio dentro.

Incomincerò con la mia prima volta e vi racconterò dall’inizio alla fine. Se non mi crederete peggio per voi, non sto qui per dire cazzate dato che ne ho fatte tante e mi sono divertito ancora di più.

Era una sera di pochi anni fa di luglio, avevo più o meno 21 anni e lavoravo come cameriere all’epoca presso un ristorantino di paese.
Stavo servendo ai tavoli quando la mia attenzione viene rapita dalla figura che stava entrando dalla porta.
Una bella donna sui 35 anni si avvicina verso un collega per chiedere dove potessero sedersi lei e le sue due amiche.
Mentre parla vedo che spesso si gira a guardarmi. Avete presente il classico colpo di fulmine dove non ci si scolla gli occhi di dosso? Era precisamente quello che stava succedendo.
Nel portare le pizze che tenevo in mano mi avvicino per guardarla meglio: capello biondo scuro, occhi verdi, labbra niente di che, direi fine, poi abbasso lo sguardo e vedo due bombe allucinanti. Sicuramente una quarta piena e soda.continuo spogliandola con lo sguardo e vedo un bel culone cinto da una vita stretta e due tacchi che facevano risaltare le sue forme dentro ai jeans stretti.
Li per li iniziò ad avere un’erezione che fatico a contenere, ma continuo col mio lavoro.
Loro si siedono ad uno dei tavoli, prendo in controtempo il collega e mi fiondo al loro tavolo per prendere l’ordine.
Faccio il simpatico come al solito, e per prendere l’ordine mi posiziono con il cazzo che toccava la spalla di questa bionda, che poi avrei scoperto si chiamasse Vanessa.
Lei per niente infastidita dalle mia attenzioni si mette a ridere insieme alle sue amiche e comincia a dire di avere caldo.
Capisco di averla incuriosita con i miei approcci fin troppo evidenti e mentre le amiche de la ridono io spesso la guardo dall’alto in basso, lei per niente timida mi guarda da seduta e mi fissa negli occhi come una che ti sta facendo una bella pompa.
Avevo le palle che mi stavano esplodendo dalla voglia, il cazzo durissimo che mi dava fastidio nei boxer, avrei voluto tirarlo fuori e sbatterglielo in bocca, ma non potevo.

Finiscono di mangiare, la vedo distratta dalle risate con le amiche e inizio a pensare che più che aver fatto colpo sarei sembrato il classico sbruffone che ci prova, nonché quello che faccio alla fine.. ma poi va a pagare e mentre le sue amiche escono e si dirigono verso le macchine lei gli dice di aver dimenticato di dare la mancia al ragazzo, cioè io.
Mi viene incontro e con la voglia che mi riprende faccio lo stesso anche io, mi lascia 10€ di mancia e mi chiede se anche io fossi di li. Pariamo due minuti quando sento che il titolare mi richiama al lavoro.
Lei mi dice che non voleva perdermi di vista e ci scambiamo i contatti di Facebook.
Ovviamente l’aggiungo subito e non aspetto neanche due minuti che le scrivo che se avesse avuto voglia di continuare la serata a bere qualcosa mi avrebbe fatto piacere passarla a prendere dopo aver staccato.

Fatemi sapere cosa vi sembra e se posso migliorare qualcosa con la descrizione dei miei ricordi. Presto carico il continuo.
 

alanswiss

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Un brindisi alla situazione, al tuo modo di scrivere, ed al racconto -che mi aspetto essere spumeggiante.
Condivido l'ardore di flirtare e rimorchiare soprattutto donne e ragazze in grado di distinguersi dalla massa per raffinatezza, ricercatezza culturale e dettaglio estetico, passione che mi ha trascinato nel vortice di esperienze da SD, dominator e bull.
In attesa del prosieguo, vai così!
 
OP
I

Icemanxxx25

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Guardo spesso il telefono durante il servizio tanto che il gestore del ristorante mi richiama.
Un po’ triste per non ricevere la sua risposta mi rassegno pensando che forse col mio solito approccio molto diretto magari l’avrei bruciata.
Finisce il lavoro faccio per slacciarmi il grembiule di dosso e sento il telefono vibrare alla ricezione di qualche notifica.
Lo guardo, era Vanessa.

V: “Come no, che ne dici se ti passo a prendere e ci andiamo a prendere una birra?”
I:” Volentieri, ti aspetto qui fuori la piazzola del ristorante che tanto ho finito.”
V:”sto già qui.” e mi manda un selfie di lei in macchina.

Leggendo che stava già qui fuori mi accendo di voglia, inizio a pensare che a questo punto ci stava cazzo.
Saluto tutti, esco e la trovo nella sua auto grigia col fare annoiata mentre fuma seduta sul sedile.
Vado verso di lei, esce mi saluta e mi dice di salire. Non me lo faccio ripetere.
Partiamo, mi chiede se fumo, io in compagnia o dopo il sesso non rifiuto una sigaretta anche non essendo un fumatore.
Mi chiede dove andare e mi fa capire che era stanca e non voleva girare per locali o pub.
Me la gioco: I:” Punk IPA dal bangladino e poi ci mettiamo in un posto tranquillo con la macchina?”
Lei dice che ci sta, senza trasparire troppe emozioni sul viso, sembrava sempre che non gli importasse di nulla, ma poi col tempo ho imparato a conoscerla.
Cosi facciamo.
Ci fermiamo in questo parcheggio vuoto e buio, con la luce di un lampione distante che illumina solo il mio sedile, quello del passeggero.
Beviamo e facciamo conoscenza,
Mi racconto che lei ha 33 anni, è laureata ed ha una palestra che era sua di suo padre. Si divide tra famiglia e amicizie e ancora non si è sistemata, la scapoletta di buona famiglia.
Io gli racconto di me e lei sembra interessata.
La tensione si taglia col coltello, abbiamo entrambi voglia di scopare, ma essendoci conosciuti da poche ore non è semplice tentare l’approccio fisico.
Dopo aver finito di bere e dopo queste chiacchiere dice di essere stanca e di voler andare a casa.
Non voglio perdere questa occasione, batti il ferro finché è caldo.
Le dico se è stanca posso farle un massaggio magari si rilassa. Accetta e le dico che però dobbiamo metterci comodi altrimenti non ho lo spazio per farlo. La faccio spostare sui sedili di dietro, senza resistenza da parte sua io mi metto schiena allo sportello e la faccio mettere seduta comoda davanti a me con io che guardo la sua schiena. Le calo le bretelle della canottiera oltre le spalle per avere via libera. Sono quello che a Roma diciamo un “fio de na mignotta”, non ho paura di giocare le mie carte o di ricevere un “no”.
Lei si rilassa e io comincio a massaggiarle le spalle ed il collo. Le scanso i capelli dalla schiena glieli metto che ricadono davanti sulla spalla sinistra. La sento che si scioglie, allora gioco il tutto per tutto.
Mi avvicino col viso dietro l’orecchio destro e le respiro profondamente praticamente con le labbra che tocca il suo lobo.
Con le mani scendo sui lati della schiena e risalgo sotto il suo grande seno. Le tocco quelle bombe magnifiche, sono grosse e sode, e facendo questo io ho un erezione spaventosa.
Vedo che lei mi lascia fare, la sento ansimare piano e allora metto le mani dentro la canottiera, dentro al reggiseno e sento il suo seno bollente e tondo, sento i suoi capezzoli da succhiare.
Lei ansima forte, la faccio girare verso di me, la stendo sul sedile e la bacio con passione. Consumo quelle piccole labbra, la sua lingua è quella di una vera maiala, praticamente mi mangia avidamente la bocca e la lingua.
Furiosamente le alzo la canottiera al collo con tutto il reggiseno, vedo quel ben di Dio finalmente libero e in balia delle mie voglie.
Mi fiondo su un capezzolo e lo lecco tutto, con le mani le tocco e le strizzo quelle tette fantastiche, cazzo quanto sono tonde, sembrano disegnate.
Non ce la faccio più, il cazzo mi esplode e i coglioni mi fanno male, devo aprirla in due.
Le faccio levare tacchi e pantaloni, lei mi asseconda vogliosa, ma dopo essersi completamente spogliata di tutto quello che aveva, mi tira giù jeans e boxer e prendendomi letteralmente per le palle si avvicina il cazzo gonfio e venoso alla sua bocca.
Mi lecca iniziando dalle palle gonfie, le mette una alla volta in bocca e mi lecca sotto ai coglioni per poi salire sull’alta del cazzo che sembra un obelisco da pregare. Lecca la cappella, con le mani una sulle palle l’altra sull’asta se lo ficca in bocca finché riesce, fino a strozzarsi lasciando 4/5 cm fuori. Tossisce e sputa tutta la saliva sopra, mi unge tutto il cazzone con la mano e mi guarda negli occhi implorarmi di riempirla…
 

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