paletto77

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Il nostro viaggio di nozze durò tre settimane. Due passate a girare il Messico e una in totale relax in un resort di lusso a Montego Bay in Giamaica.

Appena arrivati al resort ci siamo innamorati immediatamente del posto. Acqua cristallina, il resort stesso sembrava un paradiso con tutti i comfort ed il personale che cortese e attento ad ogni nostra esigenza.

Era metà pomeriggio e disfatte le valige ci cambiamo e decidiamo di andare al bar vicino alla reception per il cocktail di benvenuto. Ovviamente Manuela, mia moglie, con il suo prendisole era qualcosa di meraviglioso da guardare ed io me la godevo tutta.

Arrivati al bar notiamo che ci sono altre due coppie in attesa, probabilmente anche loro arrivate oggi come noi. Quindi ci prendiamo un cocktail e ci sediamo ad un tavolino in attesa del benvenuto. Passano meno di cinque minuti che arriva una bellissima ragazza che si presenta come il capo villaggio. Ci saluta e ci dà il benvenuto. Ci sta parlando del resort e delle attività quando arriva un signore, alto, sulla cinquantina, prezzolato, viso e braccia abbronzate. La capo villaggio allora si interrompe e annuncia a tutti, indicando quel signore appena arrivato dicendo “carissimi ospiti, vi presento il nostro Fabian, il proprietario dell’intero resort”. Tutti si voltano verso di lui e lui si toglie il panama che indossava e con un sorriso modesto ci salutò con una voce calda “Buona sera a tutti, vi ringrazio per essere qui, ma non voglio interrompere il briefing”. Fabian si sedette a uno dei tavolini del bar e la capo villaggio ricominciò a parlare del resort.

Terminato il briefing fummo congedati, ma prima che tutti si disperdessero Fabian si alza e cattura la nostra attenzione “Vorrei chiedervi il privilegio di avere queste tre bellissime coppiette di neosposi a cena nel mio bungalow stasera, se non avete altri piani ovviamente” ci disse con un sorriso che sicuramente aveva ammaliato tante persone, quell’uomo aveva carisma da vendere. Accettammo tutti di buon grado, effettivamente non avevamo pianificato nulla (io ovviamente avevo intenzione di scopare mia moglie reiteratamente nel nostro bungalow sull’acqua, ma avevamo tempo per tutto).

Tornati nel nostro bungalow prendo mia moglie e facciamo l’amore sul letto della nostra enorme stanza, le finestre aperte lasciavano passare la calda brezza dell’oceano sui nostri corpi. Poi un po’ di sole nella veranda privata, di quelle con gli scalini con cui si può comodamente entrare e uscire dall’acqua. Verso l’ora prestabilita indossiamo i nostri abiti da sera e ci dirigiamo al bungalow di Fabian. Se il nostro era di lusso, il suo era qualcosa di magnifico. Era il doppio del nostro bungalow, una veranda enorme con una grande vasca idromassaggio.

Fabian ci accolse con il suo affascinante sorriso e fece il baciamano a mia moglie la quale rise divertita dal gesto, esagerato, ma apprezzato da lei. Eravamo gli ultimi anche se non eravamo in ritardo. Le altre due coppie erano già nel bungalow. Mi guardavo in torno e vedevo qualcosa di meraviglioso, anche io avrei voluto passare la mia vita in quel posto e chiamarlo casa. Ci presentammo tutti, raccontammo un po’ di noi, di dove eravamo, i nostri lavori, ecc. Insomma, una bella serata accompagnata da smooth jazz, un’eccellente cena a base di aragosta e vino bianco. Una volta finita la cena ci siamo spostati in veranda. Fabian dedicava tempo a tutti, ma quando parlava con Manuela emanava carisma da tutti i pori, quasi riuscisse ad espellere sessualità maschile a comando. Mia moglie rideva a tutte le sue battute, era anche lei ammaliata da lui. In quella meravigliosa veranda, con la vista sull’oceano Atlantico rischiarato solo dal riverbero della Luna sull’acqua, sono continuate le chiacchiere e le risate aiutate da un ottimo rum. Insomma, ci stavamo divertendo, Fabian era un eccellente padrone di casa, cortese e simpatico.

Verso le due di notte la prima coppia si congedò in preda agli sbadigli dovuti al lungo viaggio. Dopo meno di un’ora anche l’altra coppia ci salutò. Io e Manuela li stavamo per seguire, per togliere il disturbo, quando Fabian mi disse “Hai voglia di un rum da veri uomini?”, aveva capito che ero un intenditore e voleva tentarmi, guardai Manuela che non sembrava affatto stanca e mi fece capire che per lei andava bene stare ancora qualche minuto. Accettai il ‘rum da veri uomini’ e Fabian aprì un piccolo armadietto e tirò fuori una bottiglia vuota per metà e mi disse “questo è solo per gli intenditori”. Mi diede la bottiglia per farmela vedere ed io lessi “Ron Santiago De Cuba Extra Añejo”. Temevo la sua reazione quando gli dissi “mi dispiace Fabian, ma io non lo conosco”, lui sorrise e mi disse “Non preoccuparti, posso capirlo, costa duemila dollari alla bottiglia” mi disse ancora sorridendo, poi continuò “viene direttamente da Cuba, me lo faccio portare da un mio amico che va spesso all’Avana, il quale mi porta anche questi” disse tirando fuori da un cassetto una scatola di sigari “Romeo y Julieta” ed io dissi “oh sì, questi li conosco!” memore del mio viaggio a Cuba qualche anno prima. Manuela era seduta accanto a me. Gustava insieme a me il delicatissimo rum e ogni tanto tirava un paio di boccate del mio sigaro. Fabien ogni volta che lo faceva socchiudeva gli occhi e la fissava.

Dovevo andare in bagno e Fabien mi indicò la porta oltre la quale c’era il water. Nonostante fosse un bungalow, questo era un bagno completo di tutto il necessario, una doccia, un lavandino, il water e uno specchio. Sentii Manuela tossire forte e poi ridere di gusto e poi la calda voce di lui che ride con lei e le parla. Non capisco cosa si dicono, quindi finisco quello che dovevo fare, mi lavo le mani e torno in veranda. Fabien è seduto accanto a Manuela e le tiene una mano sul ginocchio scoperto, mentre le spiega come fumare il sigaro. Manuela ride con le lacrime agli occhi e mi dice “Amore, ho provato a inalare il fumo del sigaro, sono quasi morta” e i due ridono di nuovo. Poi lui, sempre con la mano sul ginocchio di lei, le prende la mano con il sigaro e gliel’avvicina alla bocca, lei appoggia le labbra al sigaro e lui le dice “adesso aspira, ma non mandare giù il fumo, trattienilo in bocca qualche secondo” lei obbedì. Lui le disse, lo senti un po’ bruciare in bocca adesso?” e lei annuì. Quindi lui le disse “bene, adesso manda tutto fuori e bevi un goccio di rum”. Manuela obbedì e rilasciò l’intenso fumo dalla bocca e bevve il suo rum. Lei le lasciò la mano (ma non il ginocchio) e le chiese “allora?” e lei annuì sorpresa, lui le disse “quel sigaro nella tua bocca è qualcosa di estremamente sensuale, come sei sensuale tu Manuela, una donna eccezionalmente bella fuori e dentro”. Nonostante la luce delle fiaccole non aiutasse tantissimo, ma era chiaro che lei arrossì, ma non distolse lo sguardo dal viso di Fabian, era abituata a ricevere apprezzamenti dagli uomini, del resto lo ero anche io, avendo una moglie così non potevo che esserne orgoglioso. Mi avvicinai e mi misi a sedere accanto a mia moglie. Manuela in quel momento disse ridendo “adesso ci devo andare io in bagno”, Fabian si alzò, le tese la mano e le disse “ti accompagno alla toilette mia delicato fiore”. “A mia moglie non piacciono molto queste smancerie, la fanno vomitare”, ma lei gli rispose “grazie”. Si avviarono all’interno, sentii lui che le bisbigliava qualcosa e lei rise di nuovo, la sentii dire “ma dai!!” come se lui avesse detto qualcosa di sconcio, poi lui ancora disse qualcosa a bassa voce e lei rise di nuovo. Dopo una trentina di secondi lei entrò in bagno e lui tornò in veranda accanto a me.

Mi guardò e mi disse “sei davvero fortunato amico mio, Manuela è una donna che va al di là di ogni immaginazione, è un gioiello prezioso da conservare e custodire” io lo guardai pensando “eheheh.. anche tu ci sei cascato?” ma non glielo dissi, gli dissi però “Manuela fa questo effetto caro mio, crea dipendenza!” e tirai un’altra boccata dal mio sigaro.

Lui allora mi disse “Non voglio sembrarti inopportuno, ma dimmi la verità, è una donna a cui piace essere sottomessa e dominata vero?” io sgranai gli occhi e gli risposi “da cosa lo hai capito?”. Lui sorrise e mi disse “ho un po’ di esperienza con il genere umano amico mio, penso di aver capito tua moglie e saprei anche cosa farebbe e cosa non farebbe”. Secondo me faceva lo spaccone e gli dissi “posso immaginare che tu abbia grande esperienza, ma Manuela è una donna speciale, ci ho messo sei anni per capire cosa avrebbe fatto e cosa non avrebbe mai fatto”. Lui allora sorrise e mi disse “guarda che l’ho già capita” ed io “ok, se sei convinto”. Allora lui mi sfidò “facciamo una scommessa?” io lo guardai e gli dissi “che scommessa?”. Io le faccio fare una cosa che tu mi diresti che non farebbe mai, se riesco a fargliela fare adesso, appena torna dal bagno, allora vinco io, se non ci riesco, vinci tu”. Lo guardo con uno sguardo che indicava poca convinzione e gli dissi “e dimmi, cosa vinceresti tu e cosa vincerei io”. Lui mi guardò un paio di secondi e mi disse “Se vinci tu sarete miei ospiti per tutta la settimana e una settimana pure l’anno prossimo, tutto incluso e totalmente gratis per voi”, con un rapido calcolo mentale compresi che la cifra che avremmo risparmiato in questo e il prossimo viaggio sarebbe estremamente alta, però dovevo sapere cosa voleva lui se avesse vinto e gli chiesi “e se vinci tu?”. Lui si grattò il mento coperto da una corta barba curata. Un leggero sorriso gli allargò la bocca e mi disse “Manuela continuerà a fare quello che le dico di fare per me, fino al momento che mi dirà di no, in quel momento la scommessa sarà pagata”. Io pensai che anche nell’occasione più remota che lui dovesse mai vincere, sicuramente Manuela non farebbe mai nulla per quell’uomo. Quindi se vinco io due vacanze gratis, se vince lui cosa potrà mai ottenere da mia moglie? Che gli faccia vedere una tetta? Non credo, no Manuela non farebbe nemmeno quello. “Ok” dissi, sicuro di vincere… ovviamente mi sbagliavo.

Mia moglie torna dal bagno e lui si alza per accoglierla, aspetta che lei si sieda e si siede anche lui. Lei ride e mi guarda. Si morde le labbra. Dio quanto mi eccita. Quindi le dico “amore, ho fatto una piccola scommessa con Fabian” e lei mi guarda in modo strano, poi le dico “lui afferma che tu farai tutto quello che lui ti dice di fare, ma ovviamente sono sicuro che non sarà così, quindi abbiamo scommesso che al tuo NO il gioco si ferma e noi vinciamo questa vacanza e un’altra vacanza gratis qui”. Lei sgrana gli occhi, ma non dice nulla, quindi Fabian sorride sornione e allunga una mano verso mia moglie e lei automaticamente appoggia la sua mano bianca su quella abbronzata di lui. Lui le stringe la mano e le chiede “Tesoro, mi daresti le tue mutandine per favore?”, io rido soddisfatto, con già il sapore della vittoria in bocca, guardo Manuela pronto a sentirle dire di no, ma lei mi guarda e poi abbassa lo sguardo senza dire una parola. Il cuore mi si blocca per un secondo, quindi Fabian dice “oh, scusami tesoro mio, mi ero dimenticato che già me le avevi date” disse tirando fuori dalla tasca della camicia le mutandine di mia moglie. Rimango a bocca aperta. Guardo Fabian attonito, poi mia moglie, poi di nuovo Fabian. Balbettai qualcosa, ma non riuscivo a dire niente di sensato. Fabian allora intervenne “Hai perso la scommessa caro, adesso paga il tuo debito” io, orgoglioso come sono gli risposi “ti ricordo che il gioco finisce quanto Manuela ti dirà di no” e lui disse “verissimo, questi sono i termini della scommessa. Ti sono chiari Manuela? Puoi dire di no in qualsiasi momento e la scommessa sarà pagata” eli annuì, mi prese la mano e mi disse “amore, non sapevo che avresti scommesso” io mi sentii un perfetto coglione, ma annuii lentamente.

Fabian allora disse. Manuela. Togli la camicetta per favore. Pensai che avrebbe detto di no, posso capire che le mutandine fossero state un gioco, ma adesso si stava andando troppo oltre. Manuela però non disse nulla e cominciò a sbottonare la camicetta e la tolse rimanendo con un reggiseno bianco di pizzo. Lui sospirò e disse “magnifica Manuela, magnifica e meravigliosa”. Lei sorrise al complimento.

Fabian disse “Puoi togliere anche il reggiseno per favore?”, lei obbedì liberando la sua bellissima 4a taglia, abbondante e soda. Lui inspirò rumorosamente di nuovo.

“Manuela, ricordati che in ogni momento puoi dirmi di no” e lei annuì.

“Adesso togliti anche la gonnellina”. Tutti sapevamo che non aveva le mutandine, ma lei obbedì senza fiatare e rimase completamente nuda. Indossava solo i suoi braccialetti, una collana che le avevo regalato e una cavigliera di brillantini alla caviglia destra. Io ero senza parole. Il cazzo mi era diventato di marmo. Lui allora le chiese “Puoi sfilare per me sulla mia veranda?” Lei sorrise e si alzò, si allontanò da noi, l’immagine dei suoi glutei perfetti e del suo ancheggiare sono tutt’oggi scolpiti nella mia mente. Fabian le disse quasi senza fiato “sei una Dea, sei la Dea della bellezza”, lei rise e si voltò. La sua figura intera era illuminata dalle torce. I capelli sciolti, il collo affusolato, le spalle da nuotatrice, il seno prosperoso che dondolava appena, i fianchi stretti, il bacino che mostrava la sua depilazione totale del pube, le cosce tornite dal nuoto e i suoi meravigliosi piedi. Iniziò la sua sfilata per Fabian. Entrambi la stavamo guardando estasiati, lui senza staccare gli occhi da lei mi disse “cazzo se sei fortunato amico mio, davvero, tua moglie è un angelo del Paradiso ed io sono al settimo cielo”. Lei rise ancora di gusto, adesso era imbarazzata, ma solo per il fatto che non era abituata a fare sfilate.

Fabian allora le disse “vieni qui Manuela” e lei si avvicinò a lui. Lei mi guardò e le dissi “amore, puoi dire di no quando vuoi” e lei mi rispose “amore, hai perso tu la scommessa, non io”.

Lui era seduto e tirò con dolcezza lei per una mano fino a farla stare in piedi davanti a lui. La testa di lui era all’altezza del seno nudo di mia moglie. Lei stava in piedi davanti a lui senza mostrare alcuna vergogna e appoggiò le mani sulle spalle di lui, quasi come se ci fosse già tanta confidenza tra loro. Lui iniziò ad accarezzare il copro di mia moglie e le chiese “posso accarezzarti?”. Io rimasi con il fiato sospeso, sperando in un NO da parte di mia moglie, ma non avvenne, lei si limitò ad annuire. Poi Manuela mi guardò e sorrise con aria di maliziosa colpevolezza. Dio quanto la amavo! Ma non glielo dissi. Mia moglie era succube di quell’uomo, ne era dominata e si stava sottomettendo a lui senza fiatare. Fabian aveva capito mia moglie fin troppo bene, fino in fondo all’anima, forse anche più di quanto ero stato capace io.

L’uomo iniziò ad accarezzare mia moglie, prima sui fianchi, poi le cosce, i glutei, niente di sconcio, solo carezze. Poi lui le accarezzò la schiena, era chiaro che a lei piacesse sentire le mani di quell’uomo sulla sua pelle. Lui poi portò le mani davanti, sui seni sodi di mia moglie. Lei chiuse gli occhi e inspirò, sicuramente aveva avvertito quella scossa di piacere che lei sente quando le si stimolano i capezzoli. Lui allora indugiò sui bellissimi capezzoli di Manuela, stringendoli e rilasciandoli, ruotandoli un pochino e massaggiandoli. Lei chiuse gli occhi e lo lasciò fare quello che voleva. Poi Fabian iniziò a leccare quei dolci confettini rosa che erano i capezzoli di mia moglie. Lei inspirò di nuovo sempre con gli occhi chiusi.

Lui si alzò in piedi, la strinse a sé e poggiò le sue labbra su quelle di mia moglie, lei aprì la bocca e lasciò entrare la lingua di lui nella sua. La scena che stavo vivendo era una specie di sogno o incubo ad occhi aperti. Lui le poggiò una mano sulla nuca e lei lo abbracciò lasciandosi trasportare. Il bacio era intenso e pieno di passione, sentivo i loro respiri che si facevano sempre più pesanti attraverso i loro nasi. Quel bacio stava durando un’eternità, poi lui si staccò e le sussurrò qualcosa all’orecchio che non capii, quindi lei disse “sì” e iniziò a sbottonargli i pantaloncini mentre lui infilò di nuovo la lingua in bocca a mia moglie. I pantaloni di lui caddero sul pavimento, poi fu il momento di togliere anche i boxer, lei lo fece con un po’ di difficoltà e capii immediatamente il motivo, aveva un cazzo enorme, per togliergli i boxer lei fu costretta a spostare il bacino all’indietro e permettere all’elastico di allungarsi abbastanza per liberare il suo cazzo, tutto questo mentre l’uomo baciava ancora mia moglie, la quale faceva tutto a occhi chiusi.

Dopo averlo liberato anche dei boxer Manuela iniziò a massaggiargli il cazzo con la mano, mentre con la lingua massaggiava ancora quella di lui. Fabian allora allungò la mano destra e la appoggiò appena sul pube completamente depilato di mia moglie, lei aprì le gambe automaticamente e lui ebbe accesso alla sua fica. Nel momento in cui la toccò lei ebbe un fremito e inspirò forte dal naso.

Lui si staccò da lei e le disse “Tesoro, ricordati che puoi dire di no, in ogni momento, ma sappi che a tuo marito tutto questo non dispiace affatto” io lo guardai stranito e iniziai a protestare, lui mi bloccò con un gesto della mano e disse a mia moglie “Tesoro, per favore, senti se il cazzo di tuo marito è duro o meno, se non lo è lo prenderò come un tuo no e chiudiamo qui. Manuela si avvicinò e mi tastò il cazzo rise come se avesse vinto qualcosa e disse a Fabian “È durissimo Fabian” e lui le rispose “come volevasi dimostrare”. Io ero ammutolito, aveva capito anche me.

Lui si appoggiò al bordo della vasca idromassaggio, il suo cazzo puntava il cielo stellato della notte e disse a mia moglie “Vieni mia pietra preziosa, vieni davanti a me, inginocchiati e bacia il tuo nuovo padrone”. Lei si inginocchiò davanti a lui e baciò il suo cazzo eretto. Lui le sorrise e le spinse la mano dietro la nuca, lei non disse nulla e prese in bocca il suo pene e iniziò a massaggiarlo con la lingua e con le mani. Lui le disse “Amore, quando hai il mio cazzo in bocca mi devi guardare negli occhi” e lei obbedì puntando i suoi occhi in quelli di lui e lui le disse “ecco, brava, così. Io sono il tuo padrone e tu mi devi obbedire” lei annuì tenendoglielo saldamente in bocca.

Dopo una decina di minuti Fabian poi si rivolse a me dicendomi “Mi fai un piacere? Puoi inumidire la fica di tua moglie? Ho bisogno che sia ben lubrificata, sai, ho difficoltà a penetrarle la prima volta, ce l’ho davvero grosso e non voglio farle del male. Io mi alzai e andai dietro mia moglie. Mi distesi per terra in modo da avere la sua fica davanti al viso, lei allargò le ginocchia per permettermi di accedere. Iniziai a leccare e a insalivare la fica di mia moglie. Era già molto umida, ma io ne approfittai per sentire di nuovo il sapore di lei.

Dopo un paio di minuti, lui si alzò e si distese su una delle sdraio nella sua veranda e le disse “vieni amore, cavalca il tuo padrone” e lei obbedì silenziosamente. Ero congelato ed eccitato da questa situazione, mia moglie aveva un nuovo padrone adesso. Manuela attraversò la veranda per aprire le gambe e mettersi a cavalcioni di lui. Si sedette sulle sue cosce, in pratica aveva il suo pube depilato a contatto con la grossa mazza di lui. Lei iniziò a massaggiare il suo corpo e lui la lasciò fare. Da dietro la scena era bellissima, le natiche di lei appoggiate sulle gambe muscolose di Fabian, la sua schiena eretta con quel bellissimo piccolo tatuaggio sulla spalla sinistra e le cosce ben spalancate per stare seduta su di lui.

Il massaggio di lei scese dal collo fino a toccare i pettorali gonfi, poi scesero sugli addominali, poi iniziarono una lenta discesa verso il pene duro di Fabian. Ed ecco il contatto. Lui sospirò chiudendo gli occhi. Lei lo massaggiava con esperienza, poi nel culmine dell’erezione lei si alzò e si puntò il cazzo di lui all’ingresso della sua fica, poi scese e di colpo quel grosso arnese sparì dentro la vagina di mia moglie e nello stesso istante entrambi emisero un sonoro “aaaaahhhhhh” appagante. Lei rise soddisfatta e intrecciò le dita con le dita di lui appoggiandosi palmo a palmo per sostenere il su movimento.

Il corpo di mia moglie era imperlato di sudore, occhi chiusi nell’intendo di assaporare ogni centimetro di lui dentro di lei, il suo corpo che si muoveva ritmicamente su e giù, poi il suo respiro si fece all’improvviso più corto e il ritmo della cavalcata più serrato. I suoi gemiti erano ormai al limite per diventare un urlo di piacere, ed ecco il suo orgasmo. Venne mentre le gambe le tremarono e non la sorreggevano. Lui la sostenne e si alzò, la fece smontare dal suo cazzo ancora di marmo e la portò di peso nella vasca idromassaggio. Lei si lasciò trasportare appoggiando le braccia intorno al collo di lui la appoggiò a sedere nell’acqua e lui accese la macchina per fare le bolle. Lei si accomodò, ma lui non la lasciò riposare, entrò nell’acqua con lei e la prese, la girò a pecorina in modo che con il viso fosse rivolta verso di me. Lei mi guardò e mi disse “amore ti amo” io le dissi “anche io piccola”. In quel momento lui la penetrò e lei strabuzzò gli occhi roteandoli all’indietro e aprì la bocca, ma non proferì alcun suono, poi chiuse gli occhi e si lasciò andare al piacere.

Vedevo il viso di entrambi, lei aveva la bocca che disegnava una grande O da cui uscivano suoni gutturali di piacere intenso e il viso di lui era contorto in una smorfia di fatica e piacere. Stava scopando mia moglie a pecorina e sembrava goderne ogni centimetro della sua fica e del suo utero.

Fabian le prese i capelli e tirò lei riuscì solo a emettere un “ahhh”. Vedevo le tette di Manuela ballonzolare impazzite sotto i colpi di cazzo di Fabian. Stava godendo e stava per venire ancora, poco prima di venire disse una cosa che mi pietrificò, Mia moglie disse al suo padrone “Riempimi ti prego, riempimi” io raggelai e non riuscii a dire altro “ma amore, non prendi più la pillola”, ma fui ignorato. Lei allora venne di nuovo, lui percepì il suo orgasmo e spruzzò dentro mia moglie tutta la sborra che aveva. Vedevo colare nell’acqua che ribolliva lo sperma che l’utero di mia moglie non era in grado di contenere. Lei era senza fiato e appoggiata sui gomiti al bordo della vasca idromassaggio e mi dice “scusa amore, non so cosa mi sia preso, ma ne avevo bisogno, era come se il mio cervello e il mio corpo non volessero altro, era come se…” ma fu interrotta da un brusco movimento, lui la prese e la tirò per i capelli mettendola in ginocchio davanti al suo cazzo che adesso era a mezz’asta dicendole “Dove cazzo vai? Non è ancora finita, devi ripulire il cazzo del tuo padrone” lei non disse nulla e lo prese in bocca, ripulì ogni traccia di sperma, ma non smise quando aveva finito. Il pene di lui stava di nuovo riprendendo vigore e lui le disse “cazzo se sei brava, sto diventando duro di nuovo per te” e lei sorrise. Il tempo di diventare di nuovo di marmo e la rimise a pecorina. Lei mi guardò di nuovo e sorrideva. Era felice, era appagata, era contenta di far felice il suo nuovo padrone. Lui la penetrò di nuovo e le disse “Se non l’ho fatto prima ti metto incinta adesso cazzo, lurida puttana” lei sorridendo rispose “sì ti prego, fallo”. Lei venne altre due volte, lui svuotò tutto di nuovo nell’utero di mia moglie. Stavolta lei non disse nulla, si voltò per pulire il cazzo di Fabian dalla sua sborra mentre lui annuiva compiaciuto.

Uscirono dalla vasca. Il pene di Fabian era moscio, seppur di dimensioni ancora ragguardevoli. Porse a Manuela un asciugamano. La baciò con delicatezza su una guancia e le disse “sei una donna meravigliosa ed io sono il secondo uomo più fortunato su questa terra, perché il primo è l’uomo che tu ami”, lei abbassò lo sguardo e mi guardò. Io la presi per mano e la baciai con passione, la sua lingua odorava di sperma, probabilmente anche quello strano sapore era sperma.

Lui ci disse “grazie per la favolosa serata, vi prego di considerare l’idea di essere miei ospiti anche domani sera”. Era l'alba, ci salutammo e noi tornammo nel nostro bungalow. io tenevo stretta la mano di mia moglie fino a che non arrivammo in camera, poi fui io a godere di nuovo di mia moglie.
 

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