Esperienza reale Mia madre col suo amante (con audio)

matt1995

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PREMESSA Questa vicenda va ormai avanti da un po' di tempo. Era la scorsa estate (quella del 2020) quando ho iniziato a prestare attenzione ai primi segnali, che poi sono sviluppati nella situazione attuale. Ho riflettuto a lungo se condividere questa storia, ma sinceramente sono arrivato a un punto dove sto scoppiando, non so bene cosa pensare di questa situazione. Sento il bisogno di sputarla fuori perché dentro di me sento come un peso, che nessun amico o conoscente può capire e ascoltare (non me la sento di parlarne con loro perché non voglio che la cosa venga per caso fuori). Quindi dopo tempo che tenevo d'occhio Phica ho deciso di iscrivermi e di buttare giù di getto questa storia che mi ha condizionato l'ultimo anno di vita. Sento come un misto tra profonda incazzatura, imbarazzo (molto), ma quello che mi preoccupa è che tutta questa storia mi ha iniziato ad accendere una punta di eccitazione, avvenimento dopo avvenimento, fino ad arrivare ad un punto in cui non so se sono più incazzato o eccitato per tutto quello che è successo. La storia è abbastanza lunga, ma non mi interessa dividerla in più spezzoni per creare "interesse". Ho solo bisogno di sputarla fuori con tutti i suoi dettagli, spero mi possa liberare di questo peso.

MIA MADRE Tutto questo sebbene io non sia mai stato attratto da mia madre, anzi mi sta anche un po' antipatica, per come si comporta. Mia madre è molto impulsiva e si fa comandare dalle emozioni, risponde spesso stizzita alle persone, a volte non sembra avere il controllo di sé. Tuttavia, non posso negare che sia molto bella. Ha un corpo tutto sommato slanciato per la sua età (57 anni da compiere), abbastanza alta (credo sui 175 cm circa), un po' di carne sui fianchi ma con un fisico per il resto sportivo e tonico. Classica biondona occhi verdi, gambe affusolate, è in fissa con l'estetica. Da quanto so ogni tre settimane (più o meno) va a farsi ceretta, mani e piedi dalla sua amica, che poi è quasi una collega (M., tornerà poi nella storia), dato che lavorano entrambe in saloni di bellezza (mia madre è proprietaria, questa sua amica è dipendente in un altro salone). Ha sempre avuto un occhio per vestirsi "bene" (non capi firmati ma comunque di moda), ma negli ultimi anni ha iniziato a scoprirsi sempre di più (tanto che mio nonno ovvero suo padre le "rimprovera" sempre quando la vede conciata in certi modi), indossa quasi sempre tacchi (l'unica cosa che veramente mi "attirava" di lei), per la gioia dei suoi clienti. Questa sua "evoluzione" è iniziata da quando si è separata da mio padre quasi otto anni fa, e da cinque si frequenta con un uomo più grande di lei di qualche anno, ma che a quanto so non vuole andare a convivere. Sinceramente sono sempre stato un po' infastidito dai commenti più o meno "spinti" dei miei amici (una volta, quando eravamo alle medie, un mio amico l'aveva chiamata "una troia" mentre parlava con dei suoi compagni di classe), ma la cosa che mi ha veramente fatto incazzare sono gli sguardi dei suoi clienti, che veramente se la mangiano con gli occhi, la seguono con lo sguardo mentre cammina in salone e anche fuori quando la incontrano per caso in bar. Io gliel'ho anche fatto notare più volte, ma lei ci ha sempre riso su e negato tutto, dicendo che mi sogno le cose.

LA STORIA/1 (ESTATE 2020) in particolare inizia più o meno a giugno dello scorso anno. Ero in macchina con mia madre, stavamo rientrando a casa sua, e mentre guidavo dal lato opposto sul marciapiede camminava un uomo di colore con la pettorina arancione fluorescente addosso. Io ero intento a guidare quindi non ci ho dato molto caso, ma la cosa che mi ha "disturbato" è che mia madre come lo vede commenta con un "che bel cioccolatino", e lo segue con lo sguardo anche quando ormai ci siamo superati. La cosa sul momento mi aveva fatto ridere, pensavo fosse un commento scemo (non era con tono discriminatorio, mi sembrava sinceramente colpita), anche se non l'avevo mai sentita fare commenti su altri uomini. Sinceramente questo uomo non l'avevo neanche visto bene in faccia, mi ricordavo solo più o meno la sagoma, non troppo alta (meno alto di me) ma abbastanza robusta. Rientrammo a casa e finì lì.
Per qualche settimana nulla di ché, fino a che una settimana di fine luglio, andando a trovare mia madre (lei vive da sola, non ha altri figli oltre a me, mentre da qualche anno io vivo da solo in un'altra città) dato che già la vedo poco normalmente in più c'era stato il lockdown primaverile, camminando nel parcheggio per andare a casa sua mi imbatto di nuovo in questa figura di colore con la pettorina arancione addosso, vicino alle campane ecologiche (quelle per riciclare vetro e altre cose) che trafficava con dei pezzi di cartone in mano. Considerato il fatto che il luogo in cui vive mia madre, pur essendo vicino alla città, è abbastanza isolato, direi che quasi sicuramente si trattava della stessa persona che mia madre aveva commentato qualche settimana prima. Perlomeno, la stazza era la stessa, la faccia non me la ricordavo comunque. Una volta salito in casa, iniziamo a parlare del più e del meno, e allora con molta indifferenza le chiedo se ci fosse qualcuno che si prendesse carico dei rifiuti depositati attorno alle campane nel parcheggio del condominio (dove vive mia madre), e lei mi rispose tipo "sì sì, spesso vengono alcuni operatori, tutti giovani sulla trentina". Al che io le risposi "ah perché forse ne ho visto uno ora, era un ragazzo di colore con la pettorina" e lei, senza particolare reazione, disse tipo "sì anche lui viene spesso qua a portare via i rifiuti". E poi ci mettemmo a parlare del mio lavoro credo e di altri argomenti. La cosa che mi aveva spinto a informarmi su questo uomo era che mia madre non era solita a fare commenti su altri uomini, anzi era sempre molto riservata sulla sfera affettiva (figurarsi quella sessuale), nonostante abbia la fila dietro (ogni tanto mi mostra i messaggi che riceve dai suoi clienti marpioni, ma generalmente sono tutti uomini di mezza età che cercano di fare i galanti chiedendole sempre come sta o mandandole il buongiorno). Inoltre, mia madre in quel periodo iniziava ad accennarmi come non fosse molto felice con il suo compagno, di come lui dopo tutto questo tempo non si fosse ancora deciso ad andare a convivere con lei. La vedevo veramente giù di morale e la cosa mi faceva stare male, anche se alle volte ci urliamo in faccia (e alle volte mi sta sul cazzo il suo modo di fare) resta sempre mia madre.

LA STORIA/2 (NATALE 2020) Dopo quell'episodio, per molti mesi non successe niente. Tra il lavoro e l'arrivo delle zone "colorate", le occasioni di andare a trovare mia madre erano sempre meno. Per Natale decisi allora di andare a pranzo e a cena da lei, assieme ai miei nonni, per trascorrere un po' di tempo assieme. Il suo compagno aveva deciso di passare il Natale con suo figlio (avuto da una relazione precedente), e mia madre sembrava abbastanza dispiaciuta dalla sua assenza. Arrivato alla porta, mi aprì mia madre conciata in calze a rete color carne, vestito rosso e tacchi rossi (10 cm circa penso) col plateau, che più di qualche volta avevo "puntato" (ci ero venuto dentro qualche volta da giovane, pensando a una ragazza che mi piaceva che alle feste indossava tacchi simili). Quella fu una giornata divertente, anche perché passammo il pomeriggio tutti assieme a bere qualche liquore e a parlare di cavolate. La sera, mentre i nonni erano sul divano, iniziammo a parlare un po' della vita privata. Forse per l'alcol, non so bene, mia madre mi disse che da qualche settimana un suo cliente (della mia età circa), aveva iniziato a scriverle spesso e a metterle mi piace a tutte le foto su facebook. Io, per scherzare, le dissi che se per lei era un bel ragazzo (ed evidentemente lo era visto come me ne stava parlando) poteva pure rispondere alle lusinghe, ma lei si mise a ridere e rispose tipo "ma dai, non scherziamo, potrebbe essere mio figlio, non se ne parla". Di lì a poco, uno dei suoi clienti "marpioni", quelli di mezza età", le mandò un video: mia madre lo guarda, si mette a ridere come una cretina e poi lo mostra a mia nonna. Era un video di una serie di babbi natale cubani, nudi con solo berrettino e scarponi, che ballavano col pene di fuori. Si mise a guardarlo per una decina di volte, ogni volta ridendo e facendo apprezzamenti più o meno "velati" sul loro fisico.

LA STORIA/3 (APRILE 2021) Da lì passa qualche mese, le restrizioni mi tengono lontano dalla città di mia madre. Arriviamo dunque a fine aprile. Visto il tempo favorevole e una pausa dal lavoro, mi organizzo e decido di andare a trovare mia madre, con l'accordo che saremmo usciti assieme la sera a fare un giro. Mi apre la porta di casa, e mi fa accomodare mentre si sistema per uscire. Dopo circa mezz'ora, sento provenire dal parquet della camera il ticchettio di scarpe: mia madre indossava un vestitino rosa pallido che le arrivava poco sopra le ginocchia, con una giacchetta di pelle sulle spalle e dei tacchi molto alti (12 cm direi) color argento con laccio alla caviglia. Quello che mi richiamò l'attenzione era che poco sopra al laccio della scarpa, sulla caviglia destra, c'era una cavigliera nera. Non so cosa mi prese, non mi era mai successo di essere turbato dalla presenza di mia madre, tanto che lei se ne accorse e mi chiese se ci fosse qualcosa che non andasse. Io non sapevo bene cosa dire, mi stava scoppiando la testa, e come stavamo andando alla porta non so bene come ma dalla mia bocca mi uscì una frase come se fossi in trance: "ma questa cavigliera a destra? Guarda che lo so cosa vuol dire eh!", seguito da una risatina. Mia madre, per niente stupita devo dire, mi guarda, mi passa una mano sui pettorali (come a fare un po' il solletico) e si dirige fuori verso le scale. Io ero sinceramente turbato, più che altro perché avevo mille idee che mi passavano in testa. Ripeto, non che avessi fantasie su di lei: ci ho pensato sinceramente, ma non mi attrae. Più che altro, il pensiero che mia madre effettivamente avesse una vita più "libertina" di quanto potessi mai immaginare, mi aveva un attimo destabilizzato. Non tanto perché sia strano, quanto perché lei era sempre così restia a lanciare certi segnali (e vista la reazione, mia madre sapeva bene cosa significasse quella cavigliera), anzi era sempre molto critica con le donne sessualmente "disinibite", forse perché mio padre l'ha tradita con una troia.
Sta di fatto che ancora con la testa che mi scoppiava, mentre eravamo nel parcheggio sento mia madre che saluta una persona distante qualche metro: era quell'operatore ecologico che non vedevo da quasi un anno. La cosa che non mi ha fatto più capire niente è che mia madre l'ha chiamato per nome, mentre lui le ha risposto con un educato "salve signora", con accento chiaramente non italiano. Mia madre le ha sfilato davanti, praticamente come se fosse su una passerella (ho notato che muoveva le anche in maniera più marcata), per poi arrivare alla macchina. Non ho avuto il coraggio di girarmi a guardare se l'uomo stesse guardando. Forse sbagliando, ma non ho approfondito la questione (non le ho chiesto come facesse a conoscere il suo nome): per tutta la sera avevo veramente la testa che mi scoppiava, tra questi pensieri e il ticchettio delle sue scarpe. La serata per il resto andò bene, rincasammo presto e dato che avevamo entrambi bevuto un po' decisi di fermarmi a dormire da lei.
Dopo tante insistenze da parte di mia madre per dormire assieme a lei nel letto, riuscì a convincerla che per me andava meglio dormire sul divano. Non so bene perché, ma mi sentivo a disagio a dormire assieme a lei. Per mezzanotte circa mi coricai, ma non riuscì a prendere sonno, avevo la testa piena di pensieri. Non so a che ora, ma nel cuore della notte mi alzai dal divano, per andare in bagno, ma sul tavolo della cucina trovo il cellulare di mia madre. Sono stato non so quanto a ponderare il da farsi, ho controllato almeno venti volte che stesse dormendo. Mi faccio coraggio, le prendo il cellulare e la prima cosa che faccio è controllare whatsapp. Con il cuore in gola scorro lungo le chat, diverse conversazioni di lavoro, la chat con il suo "compagno" (in cui non ho trovato quasi nulla di spinto, tranne qualche foto vecchia di loro al mare, e comunque sempre messaggi normali, solo "buongiorno" "buonasera" e "oggi ci vediamo?"), tanti marpioni che ci provano in maniera subdola con battutine e lusinghe, ma niente di strano, mia madre rispondeva garbatamente ma sempre con risposte "di cortesia". Ma cosa stavo cercando? Perché le avevo controllato le chat? Riposi il cellulare sul tavolo e cercai di rimettermi a dormire. Ma non riuscivo a prendere sonno: sapevo che ci doveva essere qualcosa di più. Quella cavigliera a destra era un segnale, ma forse era solo una coincidenza. Sta di fatto che mi alzo di nuovo, ormai stava per albeggiare e la notte era passata insonne, e riprendo il suo cellulare in mano. Decido di guardare i contatti della rubrica, prima di guardare su facebook. Scorrendo, trovo un nome che mi fa letteralmente scoppiare il cuore in gola: era salvato come S(il suo nome, e vicino il nome del servizio che offre la nettezza urbana nella città). Che era il nome con cui mia madre aveva salutato l'uomo incontrato poche ore prima. Mi fiondai a controllare su whatsapp ma niente, nessuna conversazione. La vera sopresa la trovai quando aprii la cronologia delle chiamate e degli sms: S. l'aveva chiamata cinque volte da inizio marzo, lei solo una, e tra gli sms scopro solo tre messaggi, del 15 aprile: S. le aveva scritto "ciao. bella signora" e poco dopo "bella", e mia madre le aveva risposto "ciao S.
🙂
". Nient'altro. Le chiamate peraltro erano tutte molto brevi (tutte sotto i due minuti mi sembra, tranne una un po' più lunga).
A quel punto non so bene cosa mi prese, ma ero in preda ad uno stato di eccitazione clamorosa. Non potevo credere anche solo al sospetto che mia madre, che era sempre stata così riservata e tenera, si facesse lusingare dalle attenzioni di un altro. Mi sparai una sega con l'eccitazione che mi faceva battere il cuore in gola, e mentre stavo per venire presi i tacchi indossati per tutta la sera, le annusai e ci sparai una colata di sborra mentre cercavo di coprire i miei mugugni. Una volta finito, l'agitazione prese il sopravvento: che cazzo mi stava succedendo. Cercai di pulire le scarpe alla meglio, e mi misi a dormire sul divano, eccitato, turbato, ma sfinito. Mi svegliai poche ore dopo (per le 9 circa) e con poche ore di sonno mi rimisi in macchina verso casa, salutando mia madre di sfuggita senza nemmeno avere il coraggio di guardarla in faccia.

LA STORIA/4 (MAGGIO-GIUGNO 2021) Per tutto il tragitto avevo la testa sottosopra. Arrivato a casa, decisi che a mente fredda mi sarei messo a riflettere su come comportarmi. Non potevo andare avanti così, stavo veramente sbarellando. Decisi di capire se il problema fosse un'eventuale attrazione per mia madre. Provai a pensare a mille cose, in mille modi, ma a parte i suoi tacchi e alcuni suoi indumenti, non mi provocava alcuna eccitazione. Ci pensai qualche giorno, e ora dopo ora prendeva sempre più piede nella mia testa l'idea che potessi essere curioso di scoprire la sua vita sessuale. Ero completamente schifato da me stesso, ma al contempo non potevo negare che rivedere mia madre così rifiorita mi aveva incuriosito. Soprattutto, volevo vedere fino a che punto si sarebbe (o si fosse già) spinta. Mi sembrava una cosa così incredibile che una donna sempre così critica delle donne "libertine" potesse diventare lei stessa una di loro.
Decisi allora di togliermi queste idee una volta per tutte dalla testa, cercando definitivamente le conferme o le smentite di questa relazione clandestina. Iniziai ad andare a trovare mia madre sempre più spesso, appena avevo un buco sul lavoro, senza preavviso. Mia mamma era sempre contenta di vedermi, di queste visite a sorpresa che le facevo. Tuttavia, di indizi sulla sua vita privata neanche uno. Nonostante fossi ormai ogni 3/4 giorni da mia madre, non avevo nemmeno più rivisto S.. Andandola a trovare di giorno, non avevo nemmeno il modo di controllarle il cellulare, dato che lo portava sempre appresso.
Tutto questo mi stava facendo desistere, fino a che una domenica sera (controllando era il 27 giugno) mia madre mi chiama e, dopo avermi chiesto come stessi, mi chiedeva se per cortesia le potessi dire se e quando la sarei andata a trovare quella settimana. Io sinceramente ero un po' incuriosito da questo suo comportamento, non perché non sia normale (anzi penso che tutte le mamme lo facciano), ma perché generalmente per lei non c'era nessun problema se mi presentavo senza preavviso, tanto conoscevo i suoi orari di lavoro e quando staccava dal salone. In due mesi (da fine aprile) non mi aveva mai chiesto di darle preavviso. In più era stata stranamente specifica, mi disse che il venerdì verso tardo pomeriggio sarebbe dovuta andare dalla sua collega M., che sarei potuta andarla a trovare anche venerdì ma che avrei dovuto avvisarla in caso. Le dissi che andava bene, e riattaccai. Nei giorni successivi avevo il cuore in gola. Forse questa era la possibilità giusta per avere le prove, o la smentita, di queste idee che mi stavano controllando il cervello. Probabilmente erano tutte pippe mentali mie, ma non potevo fare a meno di pensarci. Decisi allora di chiamarla il venerdì mattina stesso, e lei mi confermò che sarei potuto venire, anche se mi sembrava meno entusiasta del solito dal tono. Non incazzata, abbastanza gentile ma non come al solito.

LA STORIA/5 (LUGLIO 2021) Verso le 15.30/15.45 decisi di uscire di casa. Non volevo arrivare troppo presto, di modo che non avrei destato troppi sospetti nel caso mi fossi fermato da lei per qualche ora, per tirarla avanti fino al tardo pomeriggio. Arrivo da lei per le 16.30. Alla porta, mi apre mia madre vestita da "casalinga", con vestiti larghi. Ci sediamo sul divano, chiacchieriamo un po' del più e del meno. Per le 17.45/18 mi fa "scusa Matti ma ora devo prepararmi che devo andare dalla M. che mi deve fare mani e piedi". Mi fa che se volevo potevo restare lì intanto che si preparava, ma che per le 18.30 lei doveva scappare. Decido di tirarla per le lunghe, ero troppo insospettito dal suo comportamento, che ripeto magari per altre persone sarebbe normale ma non era da lei comportarsi in quella maniera, ma soprattutto con quel tono sbrigativo. Nemmeno quando si arrabbia pesantemente mi tratta con quel tono, e non mi aveva mai chiesto di andarmene, al massimo mi lasciava lì a casa fino al suo ritorno o mi offriva di fare almeno il tragitto fino al parcheggio assieme.
Per le 18.30 circa la vidi uscire dalla camera vestita (si fa per dire) veramente da poco di buono. Aveva addosso un vestito di pelle marrone, la cui gonna (stile svasata) le arrivava di poco sotto il culo. I capelli li aveva raccolti in una treccia. Ai piedi, dei sandali dorati con tacco alto e laccio alla caviglia, dove c'era sempre quella cavigliera nera a destra. La cosa che mi aveva stranito è che le unghie delle mani e dei piedi sembravano come nuove, di sicuro non fatte da tempo (mia madre tende a rovinarsele spesso a lavoro, ecco perché ogni tre settimane circa se le va a rifare), lo smalto blu scuro di entrambe sembrava praticamente intonso. La gonna era talmente corta e "aperta" che da seduto potevo vederle l'interno coscia poco sotto l'inguine. Mi alzai per salutarla, lei mi ringraziò, mi salutò con un bacio sulla guancia e mi aprì la porta. Io uscì, lei fece per uscire e disse qualcosa come "oh la borsa... devo prendere", socchiuse la porta e tornò dentro. Io non sapevo bene cosa fare, ma non potevo di certo restare lì. Decisi dunque di scendere nel parcheggio ed aspettare in disparte, facendo finta di cazzeggiare in auto. Per puro culo (non l'avevo pianificato) avevo parcheggiato abbastanza in fondo al parcheggio, cosicché dal condominio non mi si poteva vedere. Aspettai qualche decina di minuti, ma non vidi passare nessuno di particolare. Allora mi feci coraggio.
Mancava poco alle 19 quando scesi dalla macchina, e mi incamminai di nuovo verso l'interno del condominio. Cercando di non farmi vedere, salgo la tromba delle scale (che collega due condomini adiacenti, e quindi non è murata su due lati - tra l'altro sotto l'appartamento c'è il garage e l'appartamento sopra credo sia sfitto), e arrivo al primo piano, dove c'è la porta d'ingresso dell'appartamento di mia madre. Ricordo ancora come il cuore mi stesse battendo all'impazzata, lo sentivo in gola. Con le gambe che mi tremavano, mi avvicino alla porta, che ora era chiusa. Sul lato della porta non ci sono finestre, che sono sugli altri tre lati (di cui uno dà sul giardino interno). Mi avvicino alla porta, e sento un po' di movimento. Mia madre per forza non doveva essere uscita. I movimenti erano veloci, quasi come scatti, è come se qualcuno stesse spostando dei mobili. Sento mia madre che dice chiaramente "aspetta mi metto di qua" (c'è nel video ma non condividerò la sua voce). Sono in salotto, forse sul divano, che dà sulla porta d'ingresso. Come d'istinto, tirai fuori il cellulare per fare un video, per catturare l'audio. Non so perché, ero in trance, ero eccitato. Poi sentii semplicemente dei mugolii abbastanza forti, intermittenti, da uomo. Non poteva essere mia madre. Urla di piacere trattenute a stento, poi come due scariche in rapida successione intervallate da un mugolio di piacere di mia madre. Dopo qualche secondo di silenzio, delle risate. Erano almeno in due, e una era mia madre, l'avevo riconosciuta dalla risata. L'altro non riuscì a riconoscerlo, aveva un tono di voce molto basso e "profondo", e non era di sicuro il suo compagno (ha un accento abbastanza marcato delle nostre zone e un tono molto più acuto). Corsi via più veloce che potessi, cercando di non fare rumore sulle scale. Cercai di pensare a qualcosa. Avevo la testa che mi scoppiava. Sarò restato davanti alla porta non più di cinque minuti, ma erano come un'eternità. Ero nel parcheggio, non sapevo che fare. Aspettai un po', ma vidi uscire dal condominio perlopiù mamme con bambini o famiglie che uscivano. Avevo la testa che mi scoppiava, non ce la facevo più, volevo vedere chi fosse in casa con mia madre. Come mi dirigo verso il portone del condominio, vedo uscire una figura: è S, senza pettorina. Stavo per svenire lì, ero accecato dalla rabbia. Mi ricordo solo che con le gambe che mi tremavano corsi su per le scale. Citofono, dopo circa due minuti apre mia madre. Mi invento una cazzata, le dico che mi sono dimenticato le chiavi. In casa non c'è nessuno, il divano è tutto sistemato. La testa mi scoppia, le chiedo come sia andata dalla sua amica ("fatto presto?"), lei con tono sicuro ma senza guardarmi risponde che alla fine le ha disdetto l'appuntamento all'ultimo. Le do un bacio sulla guancia, ma lei non ricambia, mi abbraccia e basta. Ha ancora il vestito addosso, i capelli ancora raccolti in una coda, i tacchi se li è tolti, li ha lasciati di fianco al divano. Ho la testa che mi scoppia, faccio finta di prendere le chiavi in salotto, la saluto e me ne vado. Non potevo resistere un minuto di più in quella casa.

Io non so con certezza chi si sia sbattuto mia madre, so solo che non so cosa pensare. So solo che tornato a casa, da quella sera c'è un misto di incazzatura ed eccitazione che non se ne va, e non riesco a liberarmi di sto pensiero. Spero che buttando giù queste righe, almeno un po' mi sia servito da sfogo.

L'audio del video che ho registrato si sente un po' basso, si sente bene con cuffie e volume al massimo. Il video originale durava poco più di due minuti, ma ho tagliato la parte in cui si sente mia madre parlare e quella finale dove ridono.
 

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PREMESSA Questa vicenda va ormai avanti da un po' di tempo. Era la scorsa estate (quella del 2020) quando ho iniziato a prestare attenzione ai primi segnali, che poi sono sviluppati nella situazione attuale. Ho riflettuto a lungo se condividere questa storia, ma sinceramente sono arrivato a un punto dove sto scoppiando, non so bene cosa pensare di questa situazione. Sento il bisogno di sputarla fuori perché dentro di me sento come un peso, che nessun amico o conoscente può capire e ascoltare (non me la sento di parlarne con loro perché non voglio che la cosa venga per caso fuori). Quindi dopo tempo che tenevo d'occhio Phica ho deciso di iscrivermi e di buttare giù di getto questa storia che mi ha condizionato l'ultimo anno di vita. Sento come un misto tra profonda incazzatura, imbarazzo (molto), ma quello che mi preoccupa è che tutta questa storia mi ha iniziato ad accendere una punta di eccitazione, avvenimento dopo avvenimento, fino ad arrivare ad un punto in cui non so se sono più incazzato o eccitato per tutto quello che è successo. La storia è abbastanza lunga, ma non mi interessa dividerla in più spezzoni per creare "interesse". Ho solo bisogno di sputarla fuori con tutti i suoi dettagli, spero mi possa liberare di questo peso.

MIA MADRE Tutto questo sebbene io non sia mai stato attratto da mia madre, anzi mi sta anche un po' antipatica, per come si comporta. Mia madre è molto impulsiva e si fa comandare dalle emozioni, risponde spesso stizzita alle persone, a volte non sembra avere il controllo di sé. Tuttavia, non posso negare che sia molto bella. Ha un corpo tutto sommato slanciato per la sua età (57 anni da compiere), abbastanza alta (credo sui 175 cm circa), un po' di carne sui fianchi ma con un fisico per il resto sportivo e tonico. Classica biondona occhi verdi, gambe affusolate, è in fissa con l'estetica. Da quanto so ogni tre settimane (più o meno) va a farsi ceretta, mani e piedi dalla sua amica, che poi è quasi una collega (M., tornerà poi nella storia), dato che lavorano entrambe in saloni di bellezza (mia madre è proprietaria, questa sua amica è dipendente in un altro salone). Ha sempre avuto un occhio per vestirsi "bene" (non capi firmati ma comunque di moda), ma negli ultimi anni ha iniziato a scoprirsi sempre di più (tanto che mio nonno ovvero suo padre le "rimprovera" sempre quando la vede conciata in certi modi), indossa quasi sempre tacchi (l'unica cosa che veramente mi "attirava" di lei), per la gioia dei suoi clienti. Questa sua "evoluzione" è iniziata da quando si è separata da mio padre quasi otto anni fa, e da cinque si frequenta con un uomo più grande di lei di qualche anno, ma che a quanto so non vuole andare a convivere. Sinceramente sono sempre stato un po' infastidito dai commenti più o meno "spinti" dei miei amici (una volta, quando eravamo alle medie, un mio amico l'aveva chiamata "una troia" mentre parlava con dei suoi compagni di classe), ma la cosa che mi ha veramente fatto incazzare sono gli sguardi dei suoi clienti, che veramente se la mangiano con gli occhi, la seguono con lo sguardo mentre cammina in salone e anche fuori quando la incontrano per caso in bar. Io gliel'ho anche fatto notare più volte, ma lei ci ha sempre riso su e negato tutto, dicendo che mi sogno le cose.

LA STORIA/1 (ESTATE 2020) in particolare inizia più o meno a giugno dello scorso anno. Ero in macchina con mia madre, stavamo rientrando a casa sua, e mentre guidavo dal lato opposto sul marciapiede camminava un uomo di colore con la pettorina arancione fluorescente addosso. Io ero intento a guidare quindi non ci ho dato molto caso, ma la cosa che mi ha "disturbato" è che mia madre come lo vede commenta con un "che bel cioccolatino", e lo segue con lo sguardo anche quando ormai ci siamo superati. La cosa sul momento mi aveva fatto ridere, pensavo fosse un commento scemo (non era con tono discriminatorio, mi sembrava sinceramente colpita), anche se non l'avevo mai sentita fare commenti su altri uomini. Sinceramente questo uomo non l'avevo neanche visto bene in faccia, mi ricordavo solo più o meno la sagoma, non troppo alta (meno alto di me) ma abbastanza robusta. Rientrammo a casa e finì lì.
Per qualche settimana nulla di ché, fino a che una settimana di fine luglio, andando a trovare mia madre (lei vive da sola, non ha altri figli oltre a me, mentre da qualche anno io vivo da solo in un'altra città) dato che già la vedo poco normalmente in più c'era stato il lockdown primaverile, camminando nel parcheggio per andare a casa sua mi imbatto di nuovo in questa figura di colore con la pettorina arancione addosso, vicino alle campane ecologiche (quelle per riciclare vetro e altre cose) che trafficava con dei pezzi di cartone in mano. Considerato il fatto che il luogo in cui vive mia madre, pur essendo vicino alla città, è abbastanza isolato, direi che quasi sicuramente si trattava della stessa persona che mia madre aveva commentato qualche settimana prima. Perlomeno, la stazza era la stessa, la faccia non me la ricordavo comunque. Una volta salito in casa, iniziamo a parlare del più e del meno, e allora con molta indifferenza le chiedo se ci fosse qualcuno che si prendesse carico dei rifiuti depositati attorno alle campane nel parcheggio del condominio (dove vive mia madre), e lei mi rispose tipo "sì sì, spesso vengono alcuni operatori, tutti giovani sulla trentina". Al che io le risposi "ah perché forse ne ho visto uno ora, era un ragazzo di colore con la pettorina" e lei, senza particolare reazione, disse tipo "sì anche lui viene spesso qua a portare via i rifiuti". E poi ci mettemmo a parlare del mio lavoro credo e di altri argomenti. La cosa che mi aveva spinto a informarmi su questo uomo era che mia madre non era solita a fare commenti su altri uomini, anzi era sempre molto riservata sulla sfera affettiva (figurarsi quella sessuale), nonostante abbia la fila dietro (ogni tanto mi mostra i messaggi che riceve dai suoi clienti marpioni, ma generalmente sono tutti uomini di mezza età che cercano di fare i galanti chiedendole sempre come sta o mandandole il buongiorno). Inoltre, mia madre in quel periodo iniziava ad accennarmi come non fosse molto felice con il suo compagno, di come lui dopo tutto questo tempo non si fosse ancora deciso ad andare a convivere con lei. La vedevo veramente giù di morale e la cosa mi faceva stare male, anche se alle volte ci urliamo in faccia (e alle volte mi sta sul cazzo il suo modo di fare) resta sempre mia madre.

LA STORIA/2 (NATALE 2020) Dopo quell'episodio, per molti mesi non successe niente. Tra il lavoro e l'arrivo delle zone "colorate", le occasioni di andare a trovare mia madre erano sempre meno. Per Natale decisi allora di andare a pranzo e a cena da lei, assieme ai miei nonni, per trascorrere un po' di tempo assieme. Il suo compagno aveva deciso di passare il Natale con suo figlio (avuto da una relazione precedente), e mia madre sembrava abbastanza dispiaciuta dalla sua assenza. Arrivato alla porta, mi aprì mia madre conciata in calze a rete color carne, vestito rosso e tacchi rossi (10 cm circa penso) col plateau, che più di qualche volta avevo "puntato" (ci ero venuto dentro qualche volta da giovane, pensando a una ragazza che mi piaceva che alle feste indossava tacchi simili). Quella fu una giornata divertente, anche perché passammo il pomeriggio tutti assieme a bere qualche liquore e a parlare di cavolate. La sera, mentre i nonni erano sul divano, iniziammo a parlare un po' della vita privata. Forse per l'alcol, non so bene, mia madre mi disse che da qualche settimana un suo cliente (della mia età circa), aveva iniziato a scriverle spesso e a metterle mi piace a tutte le foto su facebook. Io, per scherzare, le dissi che se per lei era un bel ragazzo (ed evidentemente lo era visto come me ne stava parlando) poteva pure rispondere alle lusinghe, ma lei si mise a ridere e rispose tipo "ma dai, non scherziamo, potrebbe essere mio figlio, non se ne parla". Di lì a poco, uno dei suoi clienti "marpioni", quelli di mezza età", le mandò un video: mia madre lo guarda, si mette a ridere come una cretina e poi lo mostra a mia nonna. Era un video di una serie di babbi natale cubani, nudi con solo berrettino e scarponi, che ballavano col pene di fuori. Si mise a guardarlo per una decina di volte, ogni volta ridendo e facendo apprezzamenti più o meno "velati" sul loro fisico.

LA STORIA/3 (APRILE 2021) Da lì passa qualche mese, le restrizioni mi tengono lontano dalla città di mia madre. Arriviamo dunque a fine aprile. Visto il tempo favorevole e una pausa dal lavoro, mi organizzo e decido di andare a trovare mia madre, con l'accordo che saremmo usciti assieme la sera a fare un giro. Mi apre la porta di casa, e mi fa accomodare mentre si sistema per uscire. Dopo circa mezz'ora, sento provenire dal parquet della camera il ticchettio di scarpe: mia madre indossava un vestitino rosa pallido che le arrivava poco sopra le ginocchia, con una giacchetta di pelle sulle spalle e dei tacchi molto alti (12 cm direi) color argento con laccio alla caviglia. Quello che mi richiamò l'attenzione era che poco sopra al laccio della scarpa, sulla caviglia destra, c'era una cavigliera nera. Non so cosa mi prese, non mi era mai successo di essere turbato dalla presenza di mia madre, tanto che lei se ne accorse e mi chiese se ci fosse qualcosa che non andasse. Io non sapevo bene cosa dire, mi stava scoppiando la testa, e come stavamo andando alla porta non so bene come ma dalla mia bocca mi uscì una frase come se fossi in trance: "ma questa cavigliera a destra? Guarda che lo so cosa vuol dire eh!", seguito da una risatina. Mia madre, per niente stupita devo dire, mi guarda, mi passa una mano sui pettorali (come a fare un po' il solletico) e si dirige fuori verso le scale. Io ero sinceramente turbato, più che altro perché avevo mille idee che mi passavano in testa. Ripeto, non che avessi fantasie su di lei: ci ho pensato sinceramente, ma non mi attrae. Più che altro, il pensiero che mia madre effettivamente avesse una vita più "libertina" di quanto potessi mai immaginare, mi aveva un attimo destabilizzato. Non tanto perché sia strano, quanto perché lei era sempre così restia a lanciare certi segnali (e vista la reazione, mia madre sapeva bene cosa significasse quella cavigliera), anzi era sempre molto critica con le donne sessualmente "disinibite", forse perché mio padre l'ha tradita con una troia.
Sta di fatto che ancora con la testa che mi scoppiava, mentre eravamo nel parcheggio sento mia madre che saluta una persona distante qualche metro: era quell'operatore ecologico che non vedevo da quasi un anno. La cosa che non mi ha fatto più capire niente è che mia madre l'ha chiamato per nome, mentre lui le ha risposto con un educato "salve signora", con accento chiaramente non italiano. Mia madre le ha sfilato davanti, praticamente come se fosse su una passerella (ho notato che muoveva le anche in maniera più marcata), per poi arrivare alla macchina. Non ho avuto il coraggio di girarmi a guardare se l'uomo stesse guardando. Forse sbagliando, ma non ho approfondito la questione (non le ho chiesto come facesse a conoscere il suo nome): per tutta la sera avevo veramente la testa che mi scoppiava, tra questi pensieri e il ticchettio delle sue scarpe. La serata per il resto andò bene, rincasammo presto e dato che avevamo entrambi bevuto un po' decisi di fermarmi a dormire da lei.
Dopo tante insistenze da parte di mia madre per dormire assieme a lei nel letto, riuscì a convincerla che per me andava meglio dormire sul divano. Non so bene perché, ma mi sentivo a disagio a dormire assieme a lei. Per mezzanotte circa mi coricai, ma non riuscì a prendere sonno, avevo la testa piena di pensieri. Non so a che ora, ma nel cuore della notte mi alzai dal divano, per andare in bagno, ma sul tavolo della cucina trovo il cellulare di mia madre. Sono stato non so quanto a ponderare il da farsi, ho controllato almeno venti volte che stesse dormendo. Mi faccio coraggio, le prendo il cellulare e la prima cosa che faccio è controllare whatsapp. Con il cuore in gola scorro lungo le chat, diverse conversazioni di lavoro, la chat con il suo "compagno" (in cui non ho trovato quasi nulla di spinto, tranne qualche foto vecchia di loro al mare, e comunque sempre messaggi normali, solo "buongiorno" "buonasera" e "oggi ci vediamo?"), tanti marpioni che ci provano in maniera subdola con battutine e lusinghe, ma niente di strano, mia madre rispondeva garbatamente ma sempre con risposte "di cortesia". Ma cosa stavo cercando? Perché le avevo controllato le chat? Riposi il cellulare sul tavolo e cercai di rimettermi a dormire. Ma non riuscivo a prendere sonno: sapevo che ci doveva essere qualcosa di più. Quella cavigliera a destra era un segnale, ma forse era solo una coincidenza. Sta di fatto che mi alzo di nuovo, ormai stava per albeggiare e la notte era passata insonne, e riprendo il suo cellulare in mano. Decido di guardare i contatti della rubrica, prima di guardare su facebook. Scorrendo, trovo un nome che mi fa letteralmente scoppiare il cuore in gola: era salvato come S(il suo nome, e vicino il nome del servizio che offre la nettezza urbana nella città). Che era il nome con cui mia madre aveva salutato l'uomo incontrato poche ore prima. Mi fiondai a controllare su whatsapp ma niente, nessuna conversazione. La vera sopresa la trovai quando aprii la cronologia delle chiamate e degli sms: S. l'aveva chiamata cinque volte da inizio marzo, lei solo una, e tra gli sms scopro solo tre messaggi, del 15 aprile: S. le aveva scritto "ciao. bella signora" e poco dopo "bella", e mia madre le aveva risposto "ciao S.
🙂
". Nient'altro. Le chiamate peraltro erano tutte molto brevi (tutte sotto i due minuti mi sembra, tranne una un po' più lunga).
A quel punto non so bene cosa mi prese, ma ero in preda ad uno stato di eccitazione clamorosa. Non potevo credere anche solo al sospetto che mia madre, che era sempre stata così riservata e tenera, si facesse lusingare dalle attenzioni di un altro. Mi sparai una sega con l'eccitazione che mi faceva battere il cuore in gola, e mentre stavo per venire presi i tacchi indossati per tutta la sera, le annusai e ci sparai una colata di sborra mentre cercavo di coprire i miei mugugni. Una volta finito, l'agitazione prese il sopravvento: che cazzo mi stava succedendo. Cercai di pulire le scarpe alla meglio, e mi misi a dormire sul divano, eccitato, turbato, ma sfinito. Mi svegliai poche ore dopo (per le 9 circa) e con poche ore di sonno mi rimisi in macchina verso casa, salutando mia madre di sfuggita senza nemmeno avere il coraggio di guardarla in faccia.

LA STORIA/4 (MAGGIO-GIUGNO 2021) Per tutto il tragitto avevo la testa sottosopra. Arrivato a casa, decisi che a mente fredda mi sarei messo a riflettere su come comportarmi. Non potevo andare avanti così, stavo veramente sbarellando. Decisi di capire se il problema fosse un'eventuale attrazione per mia madre. Provai a pensare a mille cose, in mille modi, ma a parte i suoi tacchi e alcuni suoi indumenti, non mi provocava alcuna eccitazione. Ci pensai qualche giorno, e ora dopo ora prendeva sempre più piede nella mia testa l'idea che potessi essere curioso di scoprire la sua vita sessuale. Ero completamente schifato da me stesso, ma al contempo non potevo negare che rivedere mia madre così rifiorita mi aveva incuriosito. Soprattutto, volevo vedere fino a che punto si sarebbe (o si fosse già) spinta. Mi sembrava una cosa così incredibile che una donna sempre così critica delle donne "libertine" potesse diventare lei stessa una di loro.
Decisi allora di togliermi queste idee una volta per tutte dalla testa, cercando definitivamente le conferme o le smentite di questa relazione clandestina. Iniziai ad andare a trovare mia madre sempre più spesso, appena avevo un buco sul lavoro, senza preavviso. Mia mamma era sempre contenta di vedermi, di queste visite a sorpresa che le facevo. Tuttavia, di indizi sulla sua vita privata neanche uno. Nonostante fossi ormai ogni 3/4 giorni da mia madre, non avevo nemmeno più rivisto S.. Andandola a trovare di giorno, non avevo nemmeno il modo di controllarle il cellulare, dato che lo portava sempre appresso.
Tutto questo mi stava facendo desistere, fino a che una domenica sera (controllando era il 27 giugno) mia madre mi chiama e, dopo avermi chiesto come stessi, mi chiedeva se per cortesia le potessi dire se e quando la sarei andata a trovare quella settimana. Io sinceramente ero un po' incuriosito da questo suo comportamento, non perché non sia normale (anzi penso che tutte le mamme lo facciano), ma perché generalmente per lei non c'era nessun problema se mi presentavo senza preavviso, tanto conoscevo i suoi orari di lavoro e quando staccava dal salone. In due mesi (da fine aprile) non mi aveva mai chiesto di darle preavviso. In più era stata stranamente specifica, mi disse che il venerdì verso tardo pomeriggio sarebbe dovuta andare dalla sua collega M., che sarei potuta andarla a trovare anche venerdì ma che avrei dovuto avvisarla in caso. Le dissi che andava bene, e riattaccai. Nei giorni successivi avevo il cuore in gola. Forse questa era la possibilità giusta per avere le prove, o la smentita, di queste idee che mi stavano controllando il cervello. Probabilmente erano tutte pippe mentali mie, ma non potevo fare a meno di pensarci. Decisi allora di chiamarla il venerdì mattina stesso, e lei mi confermò che sarei potuto venire, anche se mi sembrava meno entusiasta del solito dal tono. Non incazzata, abbastanza gentile ma non come al solito.

LA STORIA/5 (LUGLIO 2021) Verso le 15.30/15.45 decisi di uscire di casa. Non volevo arrivare troppo presto, di modo che non avrei destato troppi sospetti nel caso mi fossi fermato da lei per qualche ora, per tirarla avanti fino al tardo pomeriggio. Arrivo da lei per le 16.30. Alla porta, mi apre mia madre vestita da "casalinga", con vestiti larghi. Ci sediamo sul divano, chiacchieriamo un po' del più e del meno. Per le 17.45/18 mi fa "scusa Matti ma ora devo prepararmi che devo andare dalla M. che mi deve fare mani e piedi". Mi fa che se volevo potevo restare lì intanto che si preparava, ma che per le 18.30 lei doveva scappare. Decido di tirarla per le lunghe, ero troppo insospettito dal suo comportamento, che ripeto magari per altre persone sarebbe normale ma non era da lei comportarsi in quella maniera, ma soprattutto con quel tono sbrigativo. Nemmeno quando si arrabbia pesantemente mi tratta con quel tono, e non mi aveva mai chiesto di andarmene, al massimo mi lasciava lì a casa fino al suo ritorno o mi offriva di fare almeno il tragitto fino al parcheggio assieme.
Per le 18.30 circa la vidi uscire dalla camera vestita (si fa per dire) veramente da poco di buono. Aveva addosso un vestito di pelle marrone, la cui gonna (stile svasata) le arrivava di poco sotto il culo. I capelli li aveva raccolti in una treccia. Ai piedi, dei sandali dorati con tacco alto e laccio alla caviglia, dove c'era sempre quella cavigliera nera a destra. La cosa che mi aveva stranito è che le unghie delle mani e dei piedi sembravano come nuove, di sicuro non fatte da tempo (mia madre tende a rovinarsele spesso a lavoro, ecco perché ogni tre settimane circa se le va a rifare), lo smalto blu scuro di entrambe sembrava praticamente intonso. La gonna era talmente corta e "aperta" che da seduto potevo vederle l'interno coscia poco sotto l'inguine. Mi alzai per salutarla, lei mi ringraziò, mi salutò con un bacio sulla guancia e mi aprì la porta. Io uscì, lei fece per uscire e disse qualcosa come "oh la borsa... devo prendere", socchiuse la porta e tornò dentro. Io non sapevo bene cosa fare, ma non potevo di certo restare lì. Decisi dunque di scendere nel parcheggio ed aspettare in disparte, facendo finta di cazzeggiare in auto. Per puro culo (non l'avevo pianificato) avevo parcheggiato abbastanza in fondo al parcheggio, cosicché dal condominio non mi si poteva vedere. Aspettai qualche decina di minuti, ma non vidi passare nessuno di particolare. Allora mi feci coraggio.
Mancava poco alle 19 quando scesi dalla macchina, e mi incamminai di nuovo verso l'interno del condominio. Cercando di non farmi vedere, salgo la tromba delle scale (che collega due condomini adiacenti, e quindi non è murata su due lati - tra l'altro sotto l'appartamento c'è il garage e l'appartamento sopra credo sia sfitto), e arrivo al primo piano, dove c'è la porta d'ingresso dell'appartamento di mia madre. Ricordo ancora come il cuore mi stesse battendo all'impazzata, lo sentivo in gola. Con le gambe che mi tremavano, mi avvicino alla porta, che ora era chiusa. Sul lato della porta non ci sono finestre, che sono sugli altri tre lati (di cui uno dà sul giardino interno). Mi avvicino alla porta, e sento un po' di movimento. Mia madre per forza non doveva essere uscita. I movimenti erano veloci, quasi come scatti, è come se qualcuno stesse spostando dei mobili. Sento mia madre che dice chiaramente "aspetta mi metto di qua" (c'è nel video ma non condividerò la sua voce). Sono in salotto, forse sul divano, che dà sulla porta d'ingresso. Come d'istinto, tirai fuori il cellulare per fare un video, per catturare l'audio. Non so perché, ero in trance, ero eccitato. Poi sentii semplicemente dei mugolii abbastanza forti, intermittenti, da uomo. Non poteva essere mia madre. Urla di piacere trattenute a stento, poi come due scariche in rapida successione intervallate da un mugolio di piacere di mia madre. Dopo qualche secondo di silenzio, delle risate. Erano almeno in due, e una era mia madre, l'avevo riconosciuta dalla risata. L'altro non riuscì a riconoscerlo, aveva un tono di voce molto basso e "profondo", e non era di sicuro il suo compagno (ha un accento abbastanza marcato delle nostre zone e un tono molto più acuto). Corsi via più veloce che potessi, cercando di non fare rumore sulle scale. Cercai di pensare a qualcosa. Avevo la testa che mi scoppiava. Sarò restato davanti alla porta non più di cinque minuti, ma erano come un'eternità. Ero nel parcheggio, non sapevo che fare. Aspettai un po', ma vidi uscire dal condominio perlopiù mamme con bambini o famiglie che uscivano. Avevo la testa che mi scoppiava, non ce la facevo più, volevo vedere chi fosse in casa con mia madre. Come mi dirigo verso il portone del condominio, vedo uscire una figura: è S, senza pettorina. Stavo per svenire lì, ero accecato dalla rabbia. Mi ricordo solo che con le gambe che mi tremavano corsi su per le scale. Citofono, dopo circa due minuti apre mia madre. Mi invento una cazzata, le dico che mi sono dimenticato le chiavi. In casa non c'è nessuno, il divano è tutto sistemato. La testa mi scoppia, le chiedo come sia andata dalla sua amica ("fatto presto?"), lei con tono sicuro ma senza guardarmi risponde che alla fine le ha disdetto l'appuntamento all'ultimo. Le do un bacio sulla guancia, ma lei non ricambia, mi abbraccia e basta. Ha ancora il vestito addosso, i capelli ancora raccolti in una coda, i tacchi se li è tolti, li ha lasciati di fianco al divano. Ho la testa che mi scoppia, faccio finta di prendere le chiavi in salotto, la saluto e me ne vado. Non potevo resistere un minuto di più in quella casa.

Io non so con certezza chi si sia sbattuto mia madre, so solo che non so cosa pensare. So solo che tornato a casa, da quella sera c'è un misto di incazzatura ed eccitazione che non se ne va, e non riesco a liberarmi di sto pensiero. Spero che buttando giù queste righe, almeno un po' mi sia servito da sfogo.

L'audio del video che ho registrato si sente un po' basso, si sente bene con cuffie e volume al massimo. Il video originale durava poco più di due minuti, ma ho tagliato la parte in cui si sente mia madre parlare e quella finale dove ridono.
Intanto ho sentito solo l'audio che è spettacolare 👍, ora leggo il racconto
 

kurto991

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Cazzooo poverina... ho letto il racconto e poi sentito l'audio appena adesso. Quello se l'è violentata forte... Certo, eccetto il fatto che a lei a quanto pare piaceva, esser stata fatta così forte.

Comunque che dire, per le tue abilità di scrittura e narrazione ricche di dettagli, un bel +10.
Spero quantomeno che questo sia innanzitutto servito per calmarti un po'.
Perché è una cosa che indipendentemente da tutto andrà avanti, dipenderà solo da tua madre (ri)diventare una donna seria, se lo vorrà. Ovviamente fermo restando che ognuno ha il sacrosanto diritto di fare quel che vuole nella propria vita, però ovviamente capisco il tuo sconcerto in quanto figlio.

Ora la parte cinica: i tuoi compagni di scuola non sbagliavano, alle medie 😂
 

sormarco

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taranto
Vado a leggere il racconto, sentito già l'audio, per me sarebbe stato meglio ascoltare tutti e due i minuti, pensi sia possibile
ho letto che non pubblicherai la voce della mamma, ma riguardo al racconto penso che abbia fatto bene visto che il compagno non la scopa a dovere. io ad avere donne che non schifano il cazzo sarei denunciato, per quanto mi piace la fica il culo e tutto il resto, non ti nascondo che con mia moglie all'età di tua madre era un giorno si e uno no. adesso non più perchè dice che ha fastidi interni e quindi andiamo solo di orale
 

ghost80

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PREMESSA Questa vicenda va ormai avanti da un po' di tempo. Era la scorsa estate (quella del 2020) quando ho iniziato a prestare attenzione ai primi segnali, che poi sono sviluppati nella situazione attuale. Ho riflettuto a lungo se condividere questa storia, ma sinceramente sono arrivato a un punto dove sto scoppiando, non so bene cosa pensare di questa situazione. Sento il bisogno di sputarla fuori perché dentro di me sento come un peso, che nessun amico o conoscente può capire e ascoltare (non me la sento di parlarne con loro perché non voglio che la cosa venga per caso fuori). Quindi dopo tempo che tenevo d'occhio Phica ho deciso di iscrivermi e di buttare giù di getto questa storia che mi ha condizionato l'ultimo anno di vita. Sento come un misto tra profonda incazzatura, imbarazzo (molto), ma quello che mi preoccupa è che tutta questa storia mi ha iniziato ad accendere una punta di eccitazione, avvenimento dopo avvenimento, fino ad arrivare ad un punto in cui non so se sono più incazzato o eccitato per tutto quello che è successo. La storia è abbastanza lunga, ma non mi interessa dividerla in più spezzoni per creare "interesse". Ho solo bisogno di sputarla fuori con tutti i suoi dettagli, spero mi possa liberare di questo peso.

MIA MADRE Tutto questo sebbene io non sia mai stato attratto da mia madre, anzi mi sta anche un po' antipatica, per come si comporta. Mia madre è molto impulsiva e si fa comandare dalle emozioni, risponde spesso stizzita alle persone, a volte non sembra avere il controllo di sé. Tuttavia, non posso negare che sia molto bella. Ha un corpo tutto sommato slanciato per la sua età (57 anni da compiere), abbastanza alta (credo sui 175 cm circa), un po' di carne sui fianchi ma con un fisico per il resto sportivo e tonico. Classica biondona occhi verdi, gambe affusolate, è in fissa con l'estetica. Da quanto so ogni tre settimane (più o meno) va a farsi ceretta, mani e piedi dalla sua amica, che poi è quasi una collega (M., tornerà poi nella storia), dato che lavorano entrambe in saloni di bellezza (mia madre è proprietaria, questa sua amica è dipendente in un altro salone). Ha sempre avuto un occhio per vestirsi "bene" (non capi firmati ma comunque di moda), ma negli ultimi anni ha iniziato a scoprirsi sempre di più (tanto che mio nonno ovvero suo padre le "rimprovera" sempre quando la vede conciata in certi modi), indossa quasi sempre tacchi (l'unica cosa che veramente mi "attirava" di lei), per la gioia dei suoi clienti. Questa sua "evoluzione" è iniziata da quando si è separata da mio padre quasi otto anni fa, e da cinque si frequenta con un uomo più grande di lei di qualche anno, ma che a quanto so non vuole andare a convivere. Sinceramente sono sempre stato un po' infastidito dai commenti più o meno "spinti" dei miei amici (una volta, quando eravamo alle medie, un mio amico l'aveva chiamata "una troia" mentre parlava con dei suoi compagni di classe), ma la cosa che mi ha veramente fatto incazzare sono gli sguardi dei suoi clienti, che veramente se la mangiano con gli occhi, la seguono con lo sguardo mentre cammina in salone e anche fuori quando la incontrano per caso in bar. Io gliel'ho anche fatto notare più volte, ma lei ci ha sempre riso su e negato tutto, dicendo che mi sogno le cose.

LA STORIA/1 (ESTATE 2020) in particolare inizia più o meno a giugno dello scorso anno. Ero in macchina con mia madre, stavamo rientrando a casa sua, e mentre guidavo dal lato opposto sul marciapiede camminava un uomo di colore con la pettorina arancione fluorescente addosso. Io ero intento a guidare quindi non ci ho dato molto caso, ma la cosa che mi ha "disturbato" è che mia madre come lo vede commenta con un "che bel cioccolatino", e lo segue con lo sguardo anche quando ormai ci siamo superati. La cosa sul momento mi aveva fatto ridere, pensavo fosse un commento scemo (non era con tono discriminatorio, mi sembrava sinceramente colpita), anche se non l'avevo mai sentita fare commenti su altri uomini. Sinceramente questo uomo non l'avevo neanche visto bene in faccia, mi ricordavo solo più o meno la sagoma, non troppo alta (meno alto di me) ma abbastanza robusta. Rientrammo a casa e finì lì.
Per qualche settimana nulla di ché, fino a che una settimana di fine luglio, andando a trovare mia madre (lei vive da sola, non ha altri figli oltre a me, mentre da qualche anno io vivo da solo in un'altra città) dato che già la vedo poco normalmente in più c'era stato il lockdown primaverile, camminando nel parcheggio per andare a casa sua mi imbatto di nuovo in questa figura di colore con la pettorina arancione addosso, vicino alle campane ecologiche (quelle per riciclare vetro e altre cose) che trafficava con dei pezzi di cartone in mano. Considerato il fatto che il luogo in cui vive mia madre, pur essendo vicino alla città, è abbastanza isolato, direi che quasi sicuramente si trattava della stessa persona che mia madre aveva commentato qualche settimana prima. Perlomeno, la stazza era la stessa, la faccia non me la ricordavo comunque. Una volta salito in casa, iniziamo a parlare del più e del meno, e allora con molta indifferenza le chiedo se ci fosse qualcuno che si prendesse carico dei rifiuti depositati attorno alle campane nel parcheggio del condominio (dove vive mia madre), e lei mi rispose tipo "sì sì, spesso vengono alcuni operatori, tutti giovani sulla trentina". Al che io le risposi "ah perché forse ne ho visto uno ora, era un ragazzo di colore con la pettorina" e lei, senza particolare reazione, disse tipo "sì anche lui viene spesso qua a portare via i rifiuti". E poi ci mettemmo a parlare del mio lavoro credo e di altri argomenti. La cosa che mi aveva spinto a informarmi su questo uomo era che mia madre non era solita a fare commenti su altri uomini, anzi era sempre molto riservata sulla sfera affettiva (figurarsi quella sessuale), nonostante abbia la fila dietro (ogni tanto mi mostra i messaggi che riceve dai suoi clienti marpioni, ma generalmente sono tutti uomini di mezza età che cercano di fare i galanti chiedendole sempre come sta o mandandole il buongiorno). Inoltre, mia madre in quel periodo iniziava ad accennarmi come non fosse molto felice con il suo compagno, di come lui dopo tutto questo tempo non si fosse ancora deciso ad andare a convivere con lei. La vedevo veramente giù di morale e la cosa mi faceva stare male, anche se alle volte ci urliamo in faccia (e alle volte mi sta sul cazzo il suo modo di fare) resta sempre mia madre.

LA STORIA/2 (NATALE 2020) Dopo quell'episodio, per molti mesi non successe niente. Tra il lavoro e l'arrivo delle zone "colorate", le occasioni di andare a trovare mia madre erano sempre meno. Per Natale decisi allora di andare a pranzo e a cena da lei, assieme ai miei nonni, per trascorrere un po' di tempo assieme. Il suo compagno aveva deciso di passare il Natale con suo figlio (avuto da una relazione precedente), e mia madre sembrava abbastanza dispiaciuta dalla sua assenza. Arrivato alla porta, mi aprì mia madre conciata in calze a rete color carne, vestito rosso e tacchi rossi (10 cm circa penso) col plateau, che più di qualche volta avevo "puntato" (ci ero venuto dentro qualche volta da giovane, pensando a una ragazza che mi piaceva che alle feste indossava tacchi simili). Quella fu una giornata divertente, anche perché passammo il pomeriggio tutti assieme a bere qualche liquore e a parlare di cavolate. La sera, mentre i nonni erano sul divano, iniziammo a parlare un po' della vita privata. Forse per l'alcol, non so bene, mia madre mi disse che da qualche settimana un suo cliente (della mia età circa), aveva iniziato a scriverle spesso e a metterle mi piace a tutte le foto su facebook. Io, per scherzare, le dissi che se per lei era un bel ragazzo (ed evidentemente lo era visto come me ne stava parlando) poteva pure rispondere alle lusinghe, ma lei si mise a ridere e rispose tipo "ma dai, non scherziamo, potrebbe essere mio figlio, non se ne parla". Di lì a poco, uno dei suoi clienti "marpioni", quelli di mezza età", le mandò un video: mia madre lo guarda, si mette a ridere come una cretina e poi lo mostra a mia nonna. Era un video di una serie di babbi natale cubani, nudi con solo berrettino e scarponi, che ballavano col pene di fuori. Si mise a guardarlo per una decina di volte, ogni volta ridendo e facendo apprezzamenti più o meno "velati" sul loro fisico.

LA STORIA/3 (APRILE 2021) Da lì passa qualche mese, le restrizioni mi tengono lontano dalla città di mia madre. Arriviamo dunque a fine aprile. Visto il tempo favorevole e una pausa dal lavoro, mi organizzo e decido di andare a trovare mia madre, con l'accordo che saremmo usciti assieme la sera a fare un giro. Mi apre la porta di casa, e mi fa accomodare mentre si sistema per uscire. Dopo circa mezz'ora, sento provenire dal parquet della camera il ticchettio di scarpe: mia madre indossava un vestitino rosa pallido che le arrivava poco sopra le ginocchia, con una giacchetta di pelle sulle spalle e dei tacchi molto alti (12 cm direi) color argento con laccio alla caviglia. Quello che mi richiamò l'attenzione era che poco sopra al laccio della scarpa, sulla caviglia destra, c'era una cavigliera nera. Non so cosa mi prese, non mi era mai successo di essere turbato dalla presenza di mia madre, tanto che lei se ne accorse e mi chiese se ci fosse qualcosa che non andasse. Io non sapevo bene cosa dire, mi stava scoppiando la testa, e come stavamo andando alla porta non so bene come ma dalla mia bocca mi uscì una frase come se fossi in trance: "ma questa cavigliera a destra? Guarda che lo so cosa vuol dire eh!", seguito da una risatina. Mia madre, per niente stupita devo dire, mi guarda, mi passa una mano sui pettorali (come a fare un po' il solletico) e si dirige fuori verso le scale. Io ero sinceramente turbato, più che altro perché avevo mille idee che mi passavano in testa. Ripeto, non che avessi fantasie su di lei: ci ho pensato sinceramente, ma non mi attrae. Più che altro, il pensiero che mia madre effettivamente avesse una vita più "libertina" di quanto potessi mai immaginare, mi aveva un attimo destabilizzato. Non tanto perché sia strano, quanto perché lei era sempre così restia a lanciare certi segnali (e vista la reazione, mia madre sapeva bene cosa significasse quella cavigliera), anzi era sempre molto critica con le donne sessualmente "disinibite", forse perché mio padre l'ha tradita con una troia.
Sta di fatto che ancora con la testa che mi scoppiava, mentre eravamo nel parcheggio sento mia madre che saluta una persona distante qualche metro: era quell'operatore ecologico che non vedevo da quasi un anno. La cosa che non mi ha fatto più capire niente è che mia madre l'ha chiamato per nome, mentre lui le ha risposto con un educato "salve signora", con accento chiaramente non italiano. Mia madre le ha sfilato davanti, praticamente come se fosse su una passerella (ho notato che muoveva le anche in maniera più marcata), per poi arrivare alla macchina. Non ho avuto il coraggio di girarmi a guardare se l'uomo stesse guardando. Forse sbagliando, ma non ho approfondito la questione (non le ho chiesto come facesse a conoscere il suo nome): per tutta la sera avevo veramente la testa che mi scoppiava, tra questi pensieri e il ticchettio delle sue scarpe. La serata per il resto andò bene, rincasammo presto e dato che avevamo entrambi bevuto un po' decisi di fermarmi a dormire da lei.
Dopo tante insistenze da parte di mia madre per dormire assieme a lei nel letto, riuscì a convincerla che per me andava meglio dormire sul divano. Non so bene perché, ma mi sentivo a disagio a dormire assieme a lei. Per mezzanotte circa mi coricai, ma non riuscì a prendere sonno, avevo la testa piena di pensieri. Non so a che ora, ma nel cuore della notte mi alzai dal divano, per andare in bagno, ma sul tavolo della cucina trovo il cellulare di mia madre. Sono stato non so quanto a ponderare il da farsi, ho controllato almeno venti volte che stesse dormendo. Mi faccio coraggio, le prendo il cellulare e la prima cosa che faccio è controllare whatsapp. Con il cuore in gola scorro lungo le chat, diverse conversazioni di lavoro, la chat con il suo "compagno" (in cui non ho trovato quasi nulla di spinto, tranne qualche foto vecchia di loro al mare, e comunque sempre messaggi normali, solo "buongiorno" "buonasera" e "oggi ci vediamo?"), tanti marpioni che ci provano in maniera subdola con battutine e lusinghe, ma niente di strano, mia madre rispondeva garbatamente ma sempre con risposte "di cortesia". Ma cosa stavo cercando? Perché le avevo controllato le chat? Riposi il cellulare sul tavolo e cercai di rimettermi a dormire. Ma non riuscivo a prendere sonno: sapevo che ci doveva essere qualcosa di più. Quella cavigliera a destra era un segnale, ma forse era solo una coincidenza. Sta di fatto che mi alzo di nuovo, ormai stava per albeggiare e la notte era passata insonne, e riprendo il suo cellulare in mano. Decido di guardare i contatti della rubrica, prima di guardare su facebook. Scorrendo, trovo un nome che mi fa letteralmente scoppiare il cuore in gola: era salvato come S(il suo nome, e vicino il nome del servizio che offre la nettezza urbana nella città). Che era il nome con cui mia madre aveva salutato l'uomo incontrato poche ore prima. Mi fiondai a controllare su whatsapp ma niente, nessuna conversazione. La vera sopresa la trovai quando aprii la cronologia delle chiamate e degli sms: S. l'aveva chiamata cinque volte da inizio marzo, lei solo una, e tra gli sms scopro solo tre messaggi, del 15 aprile: S. le aveva scritto "ciao. bella signora" e poco dopo "bella", e mia madre le aveva risposto "ciao S.
🙂
". Nient'altro. Le chiamate peraltro erano tutte molto brevi (tutte sotto i due minuti mi sembra, tranne una un po' più lunga).
A quel punto non so bene cosa mi prese, ma ero in preda ad uno stato di eccitazione clamorosa. Non potevo credere anche solo al sospetto che mia madre, che era sempre stata così riservata e tenera, si facesse lusingare dalle attenzioni di un altro. Mi sparai una sega con l'eccitazione che mi faceva battere il cuore in gola, e mentre stavo per venire presi i tacchi indossati per tutta la sera, le annusai e ci sparai una colata di sborra mentre cercavo di coprire i miei mugugni. Una volta finito, l'agitazione prese il sopravvento: che cazzo mi stava succedendo. Cercai di pulire le scarpe alla meglio, e mi misi a dormire sul divano, eccitato, turbato, ma sfinito. Mi svegliai poche ore dopo (per le 9 circa) e con poche ore di sonno mi rimisi in macchina verso casa, salutando mia madre di sfuggita senza nemmeno avere il coraggio di guardarla in faccia.

LA STORIA/4 (MAGGIO-GIUGNO 2021) Per tutto il tragitto avevo la testa sottosopra. Arrivato a casa, decisi che a mente fredda mi sarei messo a riflettere su come comportarmi. Non potevo andare avanti così, stavo veramente sbarellando. Decisi di capire se il problema fosse un'eventuale attrazione per mia madre. Provai a pensare a mille cose, in mille modi, ma a parte i suoi tacchi e alcuni suoi indumenti, non mi provocava alcuna eccitazione. Ci pensai qualche giorno, e ora dopo ora prendeva sempre più piede nella mia testa l'idea che potessi essere curioso di scoprire la sua vita sessuale. Ero completamente schifato da me stesso, ma al contempo non potevo negare che rivedere mia madre così rifiorita mi aveva incuriosito. Soprattutto, volevo vedere fino a che punto si sarebbe (o si fosse già) spinta. Mi sembrava una cosa così incredibile che una donna sempre così critica delle donne "libertine" potesse diventare lei stessa una di loro.
Decisi allora di togliermi queste idee una volta per tutte dalla testa, cercando definitivamente le conferme o le smentite di questa relazione clandestina. Iniziai ad andare a trovare mia madre sempre più spesso, appena avevo un buco sul lavoro, senza preavviso. Mia mamma era sempre contenta di vedermi, di queste visite a sorpresa che le facevo. Tuttavia, di indizi sulla sua vita privata neanche uno. Nonostante fossi ormai ogni 3/4 giorni da mia madre, non avevo nemmeno più rivisto S.. Andandola a trovare di giorno, non avevo nemmeno il modo di controllarle il cellulare, dato che lo portava sempre appresso.
Tutto questo mi stava facendo desistere, fino a che una domenica sera (controllando era il 27 giugno) mia madre mi chiama e, dopo avermi chiesto come stessi, mi chiedeva se per cortesia le potessi dire se e quando la sarei andata a trovare quella settimana. Io sinceramente ero un po' incuriosito da questo suo comportamento, non perché non sia normale (anzi penso che tutte le mamme lo facciano), ma perché generalmente per lei non c'era nessun problema se mi presentavo senza preavviso, tanto conoscevo i suoi orari di lavoro e quando staccava dal salone. In due mesi (da fine aprile) non mi aveva mai chiesto di darle preavviso. In più era stata stranamente specifica, mi disse che il venerdì verso tardo pomeriggio sarebbe dovuta andare dalla sua collega M., che sarei potuta andarla a trovare anche venerdì ma che avrei dovuto avvisarla in caso. Le dissi che andava bene, e riattaccai. Nei giorni successivi avevo il cuore in gola. Forse questa era la possibilità giusta per avere le prove, o la smentita, di queste idee che mi stavano controllando il cervello. Probabilmente erano tutte pippe mentali mie, ma non potevo fare a meno di pensarci. Decisi allora di chiamarla il venerdì mattina stesso, e lei mi confermò che sarei potuto venire, anche se mi sembrava meno entusiasta del solito dal tono. Non incazzata, abbastanza gentile ma non come al solito.

LA STORIA/5 (LUGLIO 2021) Verso le 15.30/15.45 decisi di uscire di casa. Non volevo arrivare troppo presto, di modo che non avrei destato troppi sospetti nel caso mi fossi fermato da lei per qualche ora, per tirarla avanti fino al tardo pomeriggio. Arrivo da lei per le 16.30. Alla porta, mi apre mia madre vestita da "casalinga", con vestiti larghi. Ci sediamo sul divano, chiacchieriamo un po' del più e del meno. Per le 17.45/18 mi fa "scusa Matti ma ora devo prepararmi che devo andare dalla M. che mi deve fare mani e piedi". Mi fa che se volevo potevo restare lì intanto che si preparava, ma che per le 18.30 lei doveva scappare. Decido di tirarla per le lunghe, ero troppo insospettito dal suo comportamento, che ripeto magari per altre persone sarebbe normale ma non era da lei comportarsi in quella maniera, ma soprattutto con quel tono sbrigativo. Nemmeno quando si arrabbia pesantemente mi tratta con quel tono, e non mi aveva mai chiesto di andarmene, al massimo mi lasciava lì a casa fino al suo ritorno o mi offriva di fare almeno il tragitto fino al parcheggio assieme.
Per le 18.30 circa la vidi uscire dalla camera vestita (si fa per dire) veramente da poco di buono. Aveva addosso un vestito di pelle marrone, la cui gonna (stile svasata) le arrivava di poco sotto il culo. I capelli li aveva raccolti in una treccia. Ai piedi, dei sandali dorati con tacco alto e laccio alla caviglia, dove c'era sempre quella cavigliera nera a destra. La cosa che mi aveva stranito è che le unghie delle mani e dei piedi sembravano come nuove, di sicuro non fatte da tempo (mia madre tende a rovinarsele spesso a lavoro, ecco perché ogni tre settimane circa se le va a rifare), lo smalto blu scuro di entrambe sembrava praticamente intonso. La gonna era talmente corta e "aperta" che da seduto potevo vederle l'interno coscia poco sotto l'inguine. Mi alzai per salutarla, lei mi ringraziò, mi salutò con un bacio sulla guancia e mi aprì la porta. Io uscì, lei fece per uscire e disse qualcosa come "oh la borsa... devo prendere", socchiuse la porta e tornò dentro. Io non sapevo bene cosa fare, ma non potevo di certo restare lì. Decisi dunque di scendere nel parcheggio ed aspettare in disparte, facendo finta di cazzeggiare in auto. Per puro culo (non l'avevo pianificato) avevo parcheggiato abbastanza in fondo al parcheggio, cosicché dal condominio non mi si poteva vedere. Aspettai qualche decina di minuti, ma non vidi passare nessuno di particolare. Allora mi feci coraggio.
Mancava poco alle 19 quando scesi dalla macchina, e mi incamminai di nuovo verso l'interno del condominio. Cercando di non farmi vedere, salgo la tromba delle scale (che collega due condomini adiacenti, e quindi non è murata su due lati - tra l'altro sotto l'appartamento c'è il garage e l'appartamento sopra credo sia sfitto), e arrivo al primo piano, dove c'è la porta d'ingresso dell'appartamento di mia madre. Ricordo ancora come il cuore mi stesse battendo all'impazzata, lo sentivo in gola. Con le gambe che mi tremavano, mi avvicino alla porta, che ora era chiusa. Sul lato della porta non ci sono finestre, che sono sugli altri tre lati (di cui uno dà sul giardino interno). Mi avvicino alla porta, e sento un po' di movimento. Mia madre per forza non doveva essere uscita. I movimenti erano veloci, quasi come scatti, è come se qualcuno stesse spostando dei mobili. Sento mia madre che dice chiaramente "aspetta mi metto di qua" (c'è nel video ma non condividerò la sua voce). Sono in salotto, forse sul divano, che dà sulla porta d'ingresso. Come d'istinto, tirai fuori il cellulare per fare un video, per catturare l'audio. Non so perché, ero in trance, ero eccitato. Poi sentii semplicemente dei mugolii abbastanza forti, intermittenti, da uomo. Non poteva essere mia madre. Urla di piacere trattenute a stento, poi come due scariche in rapida successione intervallate da un mugolio di piacere di mia madre. Dopo qualche secondo di silenzio, delle risate. Erano almeno in due, e una era mia madre, l'avevo riconosciuta dalla risata. L'altro non riuscì a riconoscerlo, aveva un tono di voce molto basso e "profondo", e non era di sicuro il suo compagno (ha un accento abbastanza marcato delle nostre zone e un tono molto più acuto). Corsi via più veloce che potessi, cercando di non fare rumore sulle scale. Cercai di pensare a qualcosa. Avevo la testa che mi scoppiava. Sarò restato davanti alla porta non più di cinque minuti, ma erano come un'eternità. Ero nel parcheggio, non sapevo che fare. Aspettai un po', ma vidi uscire dal condominio perlopiù mamme con bambini o famiglie che uscivano. Avevo la testa che mi scoppiava, non ce la facevo più, volevo vedere chi fosse in casa con mia madre. Come mi dirigo verso il portone del condominio, vedo uscire una figura: è S, senza pettorina. Stavo per svenire lì, ero accecato dalla rabbia. Mi ricordo solo che con le gambe che mi tremavano corsi su per le scale. Citofono, dopo circa due minuti apre mia madre. Mi invento una cazzata, le dico che mi sono dimenticato le chiavi. In casa non c'è nessuno, il divano è tutto sistemato. La testa mi scoppia, le chiedo come sia andata dalla sua amica ("fatto presto?"), lei con tono sicuro ma senza guardarmi risponde che alla fine le ha disdetto l'appuntamento all'ultimo. Le do un bacio sulla guancia, ma lei non ricambia, mi abbraccia e basta. Ha ancora il vestito addosso, i capelli ancora raccolti in una coda, i tacchi se li è tolti, li ha lasciati di fianco al divano. Ho la testa che mi scoppia, faccio finta di prendere le chiavi in salotto, la saluto e me ne vado. Non potevo resistere un minuto di più in quella casa.

Io non so con certezza chi si sia sbattuto mia madre, so solo che non so cosa pensare. So solo che tornato a casa, da quella sera c'è un misto di incazzatura ed eccitazione che non se ne va, e non riesco a liberarmi di sto pensiero. Spero che buttando giù queste righe, almeno un po' mi sia servito da sfogo.

L'audio del video che ho registrato si sente un po' basso, si sente bene con cuffie e volume al massimo. Il video originale durava poco più di due minuti, ma ho tagliato la parte in cui si sente mia madre parlare e quella finale dove ridono.
che scopata che se fatta tua madre. voto 10
 

Stewie899

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Ma perché a te dà fastidio che tua madre scopi con qualcuno? È perché scopa con qualcun altro tradendo il compagno dopo che è stata lei stessa tradita da tuo padre?
Per quel che riguarda l'ipotesi che tu sia attratto sessualmente da tua madre, a me sembra che più che altro sia possessività
 
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Pig91

Guest
Ho letto ora il racconto (intanto complimenti per come lo hai scritto) l'audio ancora non l'ho sentito ma lo sentirò a breve e non vedo l'ora!!! Che dire amico.. Tua madre è "cambiara" è stata tradita da tuo padre, ha trovato un nuovo compagno dove non sa nemmeno lui cosa fare e lei cosa dovrebbe fare? Io fossi in te starei più tranquillo... Al massimo goditi tutte queste cose con più serenità e più eccitazione!
 

cartone

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Una soluzione è stare tranquilli e accettare che, a prescindere , i genitori sono uomini e donne a cui piace scopare.
Racconto interessante a d'ogni modo, seguo per aggiornamenti
 

pablow

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Letto tutto. L’audio ora non riesco a godermelo ma sarà la ciliegina sulla torta. Scrivi bene 👍 non mi preoccuperei è di carne anche lei.
 

Rman90

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Io esattamente un anno fa ho trovato nel cellulare di mia mamma su una cartella tutte le foto che ha inviato da quando ha WhatsApp ad oggi, c'erano foto che inviava a chissà chi e screenshot in cui cercava threesome su Google..
Gliene parlai e mi disse che inviasse tutto ad un ragazzo conosciuto al mare sulla 30ina (lei è giovane, 39 anni).

Per la prossima volta se hai il cellulare tra le mani vai sul gestore file, memoria cellulare: whatsapp/whatsapp images/sents e troverai tutto
 

Grandel

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PREMESSA Questa vicenda va ormai avanti da un po' di tempo. Era la scorsa estate (quella del 2020) quando ho iniziato a prestare attenzione ai primi segnali, che poi sono sviluppati nella situazione attuale. Ho riflettuto a lungo se condividere questa storia, ma sinceramente sono arrivato a un punto dove sto scoppiando, non so bene cosa pensare di questa situazione. Sento il bisogno di sputarla fuori perché dentro di me sento come un peso, che nessun amico o conoscente può capire e ascoltare (non me la sento di parlarne con loro perché non voglio che la cosa venga per caso fuori). Quindi dopo tempo che tenevo d'occhio Phica ho deciso di iscrivermi e di buttare giù di getto questa storia che mi ha condizionato l'ultimo anno di vita. Sento come un misto tra profonda incazzatura, imbarazzo (molto), ma quello che mi preoccupa è che tutta questa storia mi ha iniziato ad accendere una punta di eccitazione, avvenimento dopo avvenimento, fino ad arrivare ad un punto in cui non so se sono più incazzato o eccitato per tutto quello che è successo. La storia è abbastanza lunga, ma non mi interessa dividerla in più spezzoni per creare "interesse". Ho solo bisogno di sputarla fuori con tutti i suoi dettagli, spero mi possa liberare di questo peso.

MIA MADRE Tutto questo sebbene io non sia mai stato attratto da mia madre, anzi mi sta anche un po' antipatica, per come si comporta. Mia madre è molto impulsiva e si fa comandare dalle emozioni, risponde spesso stizzita alle persone, a volte non sembra avere il controllo di sé. Tuttavia, non posso negare che sia molto bella. Ha un corpo tutto sommato slanciato per la sua età (57 anni da compiere), abbastanza alta (credo sui 175 cm circa), un po' di carne sui fianchi ma con un fisico per il resto sportivo e tonico. Classica biondona occhi verdi, gambe affusolate, è in fissa con l'estetica. Da quanto so ogni tre settimane (più o meno) va a farsi ceretta, mani e piedi dalla sua amica, che poi è quasi una collega (M., tornerà poi nella storia), dato che lavorano entrambe in saloni di bellezza (mia madre è proprietaria, questa sua amica è dipendente in un altro salone). Ha sempre avuto un occhio per vestirsi "bene" (non capi firmati ma comunque di moda), ma negli ultimi anni ha iniziato a scoprirsi sempre di più (tanto che mio nonno ovvero suo padre le "rimprovera" sempre quando la vede conciata in certi modi), indossa quasi sempre tacchi (l'unica cosa che veramente mi "attirava" di lei), per la gioia dei suoi clienti. Questa sua "evoluzione" è iniziata da quando si è separata da mio padre quasi otto anni fa, e da cinque si frequenta con un uomo più grande di lei di qualche anno, ma che a quanto so non vuole andare a convivere. Sinceramente sono sempre stato un po' infastidito dai commenti più o meno "spinti" dei miei amici (una volta, quando eravamo alle medie, un mio amico l'aveva chiamata "una troia" mentre parlava con dei suoi compagni di classe), ma la cosa che mi ha veramente fatto incazzare sono gli sguardi dei suoi clienti, che veramente se la mangiano con gli occhi, la seguono con lo sguardo mentre cammina in salone e anche fuori quando la incontrano per caso in bar. Io gliel'ho anche fatto notare più volte, ma lei ci ha sempre riso su e negato tutto, dicendo che mi sogno le cose.

LA STORIA/1 (ESTATE 2020) in particolare inizia più o meno a giugno dello scorso anno. Ero in macchina con mia madre, stavamo rientrando a casa sua, e mentre guidavo dal lato opposto sul marciapiede camminava un uomo di colore con la pettorina arancione fluorescente addosso. Io ero intento a guidare quindi non ci ho dato molto caso, ma la cosa che mi ha "disturbato" è che mia madre come lo vede commenta con un "che bel cioccolatino", e lo segue con lo sguardo anche quando ormai ci siamo superati. La cosa sul momento mi aveva fatto ridere, pensavo fosse un commento scemo (non era con tono discriminatorio, mi sembrava sinceramente colpita), anche se non l'avevo mai sentita fare commenti su altri uomini. Sinceramente questo uomo non l'avevo neanche visto bene in faccia, mi ricordavo solo più o meno la sagoma, non troppo alta (meno alto di me) ma abbastanza robusta. Rientrammo a casa e finì lì.
Per qualche settimana nulla di ché, fino a che una settimana di fine luglio, andando a trovare mia madre (lei vive da sola, non ha altri figli oltre a me, mentre da qualche anno io vivo da solo in un'altra città) dato che già la vedo poco normalmente in più c'era stato il lockdown primaverile, camminando nel parcheggio per andare a casa sua mi imbatto di nuovo in questa figura di colore con la pettorina arancione addosso, vicino alle campane ecologiche (quelle per riciclare vetro e altre cose) che trafficava con dei pezzi di cartone in mano. Considerato il fatto che il luogo in cui vive mia madre, pur essendo vicino alla città, è abbastanza isolato, direi che quasi sicuramente si trattava della stessa persona che mia madre aveva commentato qualche settimana prima. Perlomeno, la stazza era la stessa, la faccia non me la ricordavo comunque. Una volta salito in casa, iniziamo a parlare del più e del meno, e allora con molta indifferenza le chiedo se ci fosse qualcuno che si prendesse carico dei rifiuti depositati attorno alle campane nel parcheggio del condominio (dove vive mia madre), e lei mi rispose tipo "sì sì, spesso vengono alcuni operatori, tutti giovani sulla trentina". Al che io le risposi "ah perché forse ne ho visto uno ora, era un ragazzo di colore con la pettorina" e lei, senza particolare reazione, disse tipo "sì anche lui viene spesso qua a portare via i rifiuti". E poi ci mettemmo a parlare del mio lavoro credo e di altri argomenti. La cosa che mi aveva spinto a informarmi su questo uomo era che mia madre non era solita a fare commenti su altri uomini, anzi era sempre molto riservata sulla sfera affettiva (figurarsi quella sessuale), nonostante abbia la fila dietro (ogni tanto mi mostra i messaggi che riceve dai suoi clienti marpioni, ma generalmente sono tutti uomini di mezza età che cercano di fare i galanti chiedendole sempre come sta o mandandole il buongiorno). Inoltre, mia madre in quel periodo iniziava ad accennarmi come non fosse molto felice con il suo compagno, di come lui dopo tutto questo tempo non si fosse ancora deciso ad andare a convivere con lei. La vedevo veramente giù di morale e la cosa mi faceva stare male, anche se alle volte ci urliamo in faccia (e alle volte mi sta sul cazzo il suo modo di fare) resta sempre mia madre.

LA STORIA/2 (NATALE 2020) Dopo quell'episodio, per molti mesi non successe niente. Tra il lavoro e l'arrivo delle zone "colorate", le occasioni di andare a trovare mia madre erano sempre meno. Per Natale decisi allora di andare a pranzo e a cena da lei, assieme ai miei nonni, per trascorrere un po' di tempo assieme. Il suo compagno aveva deciso di passare il Natale con suo figlio (avuto da una relazione precedente), e mia madre sembrava abbastanza dispiaciuta dalla sua assenza. Arrivato alla porta, mi aprì mia madre conciata in calze a rete color carne, vestito rosso e tacchi rossi (10 cm circa penso) col plateau, che più di qualche volta avevo "puntato" (ci ero venuto dentro qualche volta da giovane, pensando a una ragazza che mi piaceva che alle feste indossava tacchi simili). Quella fu una giornata divertente, anche perché passammo il pomeriggio tutti assieme a bere qualche liquore e a parlare di cavolate. La sera, mentre i nonni erano sul divano, iniziammo a parlare un po' della vita privata. Forse per l'alcol, non so bene, mia madre mi disse che da qualche settimana un suo cliente (della mia età circa), aveva iniziato a scriverle spesso e a metterle mi piace a tutte le foto su facebook. Io, per scherzare, le dissi che se per lei era un bel ragazzo (ed evidentemente lo era visto come me ne stava parlando) poteva pure rispondere alle lusinghe, ma lei si mise a ridere e rispose tipo "ma dai, non scherziamo, potrebbe essere mio figlio, non se ne parla". Di lì a poco, uno dei suoi clienti "marpioni", quelli di mezza età", le mandò un video: mia madre lo guarda, si mette a ridere come una cretina e poi lo mostra a mia nonna. Era un video di una serie di babbi natale cubani, nudi con solo berrettino e scarponi, che ballavano col pene di fuori. Si mise a guardarlo per una decina di volte, ogni volta ridendo e facendo apprezzamenti più o meno "velati" sul loro fisico.

LA STORIA/3 (APRILE 2021) Da lì passa qualche mese, le restrizioni mi tengono lontano dalla città di mia madre. Arriviamo dunque a fine aprile. Visto il tempo favorevole e una pausa dal lavoro, mi organizzo e decido di andare a trovare mia madre, con l'accordo che saremmo usciti assieme la sera a fare un giro. Mi apre la porta di casa, e mi fa accomodare mentre si sistema per uscire. Dopo circa mezz'ora, sento provenire dal parquet della camera il ticchettio di scarpe: mia madre indossava un vestitino rosa pallido che le arrivava poco sopra le ginocchia, con una giacchetta di pelle sulle spalle e dei tacchi molto alti (12 cm direi) color argento con laccio alla caviglia. Quello che mi richiamò l'attenzione era che poco sopra al laccio della scarpa, sulla caviglia destra, c'era una cavigliera nera. Non so cosa mi prese, non mi era mai successo di essere turbato dalla presenza di mia madre, tanto che lei se ne accorse e mi chiese se ci fosse qualcosa che non andasse. Io non sapevo bene cosa dire, mi stava scoppiando la testa, e come stavamo andando alla porta non so bene come ma dalla mia bocca mi uscì una frase come se fossi in trance: "ma questa cavigliera a destra? Guarda che lo so cosa vuol dire eh!", seguito da una risatina. Mia madre, per niente stupita devo dire, mi guarda, mi passa una mano sui pettorali (come a fare un po' il solletico) e si dirige fuori verso le scale. Io ero sinceramente turbato, più che altro perché avevo mille idee che mi passavano in testa. Ripeto, non che avessi fantasie su di lei: ci ho pensato sinceramente, ma non mi attrae. Più che altro, il pensiero che mia madre effettivamente avesse una vita più "libertina" di quanto potessi mai immaginare, mi aveva un attimo destabilizzato. Non tanto perché sia strano, quanto perché lei era sempre così restia a lanciare certi segnali (e vista la reazione, mia madre sapeva bene cosa significasse quella cavigliera), anzi era sempre molto critica con le donne sessualmente "disinibite", forse perché mio padre l'ha tradita con una troia.
Sta di fatto che ancora con la testa che mi scoppiava, mentre eravamo nel parcheggio sento mia madre che saluta una persona distante qualche metro: era quell'operatore ecologico che non vedevo da quasi un anno. La cosa che non mi ha fatto più capire niente è che mia madre l'ha chiamato per nome, mentre lui le ha risposto con un educato "salve signora", con accento chiaramente non italiano. Mia madre le ha sfilato davanti, praticamente come se fosse su una passerella (ho notato che muoveva le anche in maniera più marcata), per poi arrivare alla macchina. Non ho avuto il coraggio di girarmi a guardare se l'uomo stesse guardando. Forse sbagliando, ma non ho approfondito la questione (non le ho chiesto come facesse a conoscere il suo nome): per tutta la sera avevo veramente la testa che mi scoppiava, tra questi pensieri e il ticchettio delle sue scarpe. La serata per il resto andò bene, rincasammo presto e dato che avevamo entrambi bevuto un po' decisi di fermarmi a dormire da lei.
Dopo tante insistenze da parte di mia madre per dormire assieme a lei nel letto, riuscì a convincerla che per me andava meglio dormire sul divano. Non so bene perché, ma mi sentivo a disagio a dormire assieme a lei. Per mezzanotte circa mi coricai, ma non riuscì a prendere sonno, avevo la testa piena di pensieri. Non so a che ora, ma nel cuore della notte mi alzai dal divano, per andare in bagno, ma sul tavolo della cucina trovo il cellulare di mia madre. Sono stato non so quanto a ponderare il da farsi, ho controllato almeno venti volte che stesse dormendo. Mi faccio coraggio, le prendo il cellulare e la prima cosa che faccio è controllare whatsapp. Con il cuore in gola scorro lungo le chat, diverse conversazioni di lavoro, la chat con il suo "compagno" (in cui non ho trovato quasi nulla di spinto, tranne qualche foto vecchia di loro al mare, e comunque sempre messaggi normali, solo "buongiorno" "buonasera" e "oggi ci vediamo?"), tanti marpioni che ci provano in maniera subdola con battutine e lusinghe, ma niente di strano, mia madre rispondeva garbatamente ma sempre con risposte "di cortesia". Ma cosa stavo cercando? Perché le avevo controllato le chat? Riposi il cellulare sul tavolo e cercai di rimettermi a dormire. Ma non riuscivo a prendere sonno: sapevo che ci doveva essere qualcosa di più. Quella cavigliera a destra era un segnale, ma forse era solo una coincidenza. Sta di fatto che mi alzo di nuovo, ormai stava per albeggiare e la notte era passata insonne, e riprendo il suo cellulare in mano. Decido di guardare i contatti della rubrica, prima di guardare su facebook. Scorrendo, trovo un nome che mi fa letteralmente scoppiare il cuore in gola: era salvato come S(il suo nome, e vicino il nome del servizio che offre la nettezza urbana nella città). Che era il nome con cui mia madre aveva salutato l'uomo incontrato poche ore prima. Mi fiondai a controllare su whatsapp ma niente, nessuna conversazione. La vera sopresa la trovai quando aprii la cronologia delle chiamate e degli sms: S. l'aveva chiamata cinque volte da inizio marzo, lei solo una, e tra gli sms scopro solo tre messaggi, del 15 aprile: S. le aveva scritto "ciao. bella signora" e poco dopo "bella", e mia madre le aveva risposto "ciao S.
🙂
". Nient'altro. Le chiamate peraltro erano tutte molto brevi (tutte sotto i due minuti mi sembra, tranne una un po' più lunga).
A quel punto non so bene cosa mi prese, ma ero in preda ad uno stato di eccitazione clamorosa. Non potevo credere anche solo al sospetto che mia madre, che era sempre stata così riservata e tenera, si facesse lusingare dalle attenzioni di un altro. Mi sparai una sega con l'eccitazione che mi faceva battere il cuore in gola, e mentre stavo per venire presi i tacchi indossati per tutta la sera, le annusai e ci sparai una colata di sborra mentre cercavo di coprire i miei mugugni. Una volta finito, l'agitazione prese il sopravvento: che cazzo mi stava succedendo. Cercai di pulire le scarpe alla meglio, e mi misi a dormire sul divano, eccitato, turbato, ma sfinito. Mi svegliai poche ore dopo (per le 9 circa) e con poche ore di sonno mi rimisi in macchina verso casa, salutando mia madre di sfuggita senza nemmeno avere il coraggio di guardarla in faccia.

LA STORIA/4 (MAGGIO-GIUGNO 2021) Per tutto il tragitto avevo la testa sottosopra. Arrivato a casa, decisi che a mente fredda mi sarei messo a riflettere su come comportarmi. Non potevo andare avanti così, stavo veramente sbarellando. Decisi di capire se il problema fosse un'eventuale attrazione per mia madre. Provai a pensare a mille cose, in mille modi, ma a parte i suoi tacchi e alcuni suoi indumenti, non mi provocava alcuna eccitazione. Ci pensai qualche giorno, e ora dopo ora prendeva sempre più piede nella mia testa l'idea che potessi essere curioso di scoprire la sua vita sessuale. Ero completamente schifato da me stesso, ma al contempo non potevo negare che rivedere mia madre così rifiorita mi aveva incuriosito. Soprattutto, volevo vedere fino a che punto si sarebbe (o si fosse già) spinta. Mi sembrava una cosa così incredibile che una donna sempre così critica delle donne "libertine" potesse diventare lei stessa una di loro.
Decisi allora di togliermi queste idee una volta per tutte dalla testa, cercando definitivamente le conferme o le smentite di questa relazione clandestina. Iniziai ad andare a trovare mia madre sempre più spesso, appena avevo un buco sul lavoro, senza preavviso. Mia mamma era sempre contenta di vedermi, di queste visite a sorpresa che le facevo. Tuttavia, di indizi sulla sua vita privata neanche uno. Nonostante fossi ormai ogni 3/4 giorni da mia madre, non avevo nemmeno più rivisto S.. Andandola a trovare di giorno, non avevo nemmeno il modo di controllarle il cellulare, dato che lo portava sempre appresso.
Tutto questo mi stava facendo desistere, fino a che una domenica sera (controllando era il 27 giugno) mia madre mi chiama e, dopo avermi chiesto come stessi, mi chiedeva se per cortesia le potessi dire se e quando la sarei andata a trovare quella settimana. Io sinceramente ero un po' incuriosito da questo suo comportamento, non perché non sia normale (anzi penso che tutte le mamme lo facciano), ma perché generalmente per lei non c'era nessun problema se mi presentavo senza preavviso, tanto conoscevo i suoi orari di lavoro e quando staccava dal salone. In due mesi (da fine aprile) non mi aveva mai chiesto di darle preavviso. In più era stata stranamente specifica, mi disse che il venerdì verso tardo pomeriggio sarebbe dovuta andare dalla sua collega M., che sarei potuta andarla a trovare anche venerdì ma che avrei dovuto avvisarla in caso. Le dissi che andava bene, e riattaccai. Nei giorni successivi avevo il cuore in gola. Forse questa era la possibilità giusta per avere le prove, o la smentita, di queste idee che mi stavano controllando il cervello. Probabilmente erano tutte pippe mentali mie, ma non potevo fare a meno di pensarci. Decisi allora di chiamarla il venerdì mattina stesso, e lei mi confermò che sarei potuto venire, anche se mi sembrava meno entusiasta del solito dal tono. Non incazzata, abbastanza gentile ma non come al solito.

LA STORIA/5 (LUGLIO 2021) Verso le 15.30/15.45 decisi di uscire di casa. Non volevo arrivare troppo presto, di modo che non avrei destato troppi sospetti nel caso mi fossi fermato da lei per qualche ora, per tirarla avanti fino al tardo pomeriggio. Arrivo da lei per le 16.30. Alla porta, mi apre mia madre vestita da "casalinga", con vestiti larghi. Ci sediamo sul divano, chiacchieriamo un po' del più e del meno. Per le 17.45/18 mi fa "scusa Matti ma ora devo prepararmi che devo andare dalla M. che mi deve fare mani e piedi". Mi fa che se volevo potevo restare lì intanto che si preparava, ma che per le 18.30 lei doveva scappare. Decido di tirarla per le lunghe, ero troppo insospettito dal suo comportamento, che ripeto magari per altre persone sarebbe normale ma non era da lei comportarsi in quella maniera, ma soprattutto con quel tono sbrigativo. Nemmeno quando si arrabbia pesantemente mi tratta con quel tono, e non mi aveva mai chiesto di andarmene, al massimo mi lasciava lì a casa fino al suo ritorno o mi offriva di fare almeno il tragitto fino al parcheggio assieme.
Per le 18.30 circa la vidi uscire dalla camera vestita (si fa per dire) veramente da poco di buono. Aveva addosso un vestito di pelle marrone, la cui gonna (stile svasata) le arrivava di poco sotto il culo. I capelli li aveva raccolti in una treccia. Ai piedi, dei sandali dorati con tacco alto e laccio alla caviglia, dove c'era sempre quella cavigliera nera a destra. La cosa che mi aveva stranito è che le unghie delle mani e dei piedi sembravano come nuove, di sicuro non fatte da tempo (mia madre tende a rovinarsele spesso a lavoro, ecco perché ogni tre settimane circa se le va a rifare), lo smalto blu scuro di entrambe sembrava praticamente intonso. La gonna era talmente corta e "aperta" che da seduto potevo vederle l'interno coscia poco sotto l'inguine. Mi alzai per salutarla, lei mi ringraziò, mi salutò con un bacio sulla guancia e mi aprì la porta. Io uscì, lei fece per uscire e disse qualcosa come "oh la borsa... devo prendere", socchiuse la porta e tornò dentro. Io non sapevo bene cosa fare, ma non potevo di certo restare lì. Decisi dunque di scendere nel parcheggio ed aspettare in disparte, facendo finta di cazzeggiare in auto. Per puro culo (non l'avevo pianificato) avevo parcheggiato abbastanza in fondo al parcheggio, cosicché dal condominio non mi si poteva vedere. Aspettai qualche decina di minuti, ma non vidi passare nessuno di particolare. Allora mi feci coraggio.
Mancava poco alle 19 quando scesi dalla macchina, e mi incamminai di nuovo verso l'interno del condominio. Cercando di non farmi vedere, salgo la tromba delle scale (che collega due condomini adiacenti, e quindi non è murata su due lati - tra l'altro sotto l'appartamento c'è il garage e l'appartamento sopra credo sia sfitto), e arrivo al primo piano, dove c'è la porta d'ingresso dell'appartamento di mia madre. Ricordo ancora come il cuore mi stesse battendo all'impazzata, lo sentivo in gola. Con le gambe che mi tremavano, mi avvicino alla porta, che ora era chiusa. Sul lato della porta non ci sono finestre, che sono sugli altri tre lati (di cui uno dà sul giardino interno). Mi avvicino alla porta, e sento un po' di movimento. Mia madre per forza non doveva essere uscita. I movimenti erano veloci, quasi come scatti, è come se qualcuno stesse spostando dei mobili. Sento mia madre che dice chiaramente "aspetta mi metto di qua" (c'è nel video ma non condividerò la sua voce). Sono in salotto, forse sul divano, che dà sulla porta d'ingresso. Come d'istinto, tirai fuori il cellulare per fare un video, per catturare l'audio. Non so perché, ero in trance, ero eccitato. Poi sentii semplicemente dei mugolii abbastanza forti, intermittenti, da uomo. Non poteva essere mia madre. Urla di piacere trattenute a stento, poi come due scariche in rapida successione intervallate da un mugolio di piacere di mia madre. Dopo qualche secondo di silenzio, delle risate. Erano almeno in due, e una era mia madre, l'avevo riconosciuta dalla risata. L'altro non riuscì a riconoscerlo, aveva un tono di voce molto basso e "profondo", e non era di sicuro il suo compagno (ha un accento abbastanza marcato delle nostre zone e un tono molto più acuto). Corsi via più veloce che potessi, cercando di non fare rumore sulle scale. Cercai di pensare a qualcosa. Avevo la testa che mi scoppiava. Sarò restato davanti alla porta non più di cinque minuti, ma erano come un'eternità. Ero nel parcheggio, non sapevo che fare. Aspettai un po', ma vidi uscire dal condominio perlopiù mamme con bambini o famiglie che uscivano. Avevo la testa che mi scoppiava, non ce la facevo più, volevo vedere chi fosse in casa con mia madre. Come mi dirigo verso il portone del condominio, vedo uscire una figura: è S, senza pettorina. Stavo per svenire lì, ero accecato dalla rabbia. Mi ricordo solo che con le gambe che mi tremavano corsi su per le scale. Citofono, dopo circa due minuti apre mia madre. Mi invento una cazzata, le dico che mi sono dimenticato le chiavi. In casa non c'è nessuno, il divano è tutto sistemato. La testa mi scoppia, le chiedo come sia andata dalla sua amica ("fatto presto?"), lei con tono sicuro ma senza guardarmi risponde che alla fine le ha disdetto l'appuntamento all'ultimo. Le do un bacio sulla guancia, ma lei non ricambia, mi abbraccia e basta. Ha ancora il vestito addosso, i capelli ancora raccolti in una coda, i tacchi se li è tolti, li ha lasciati di fianco al divano. Ho la testa che mi scoppia, faccio finta di prendere le chiavi in salotto, la saluto e me ne vado. Non potevo resistere un minuto di più in quella casa.

Io non so con certezza chi si sia sbattuto mia madre, so solo che non so cosa pensare. So solo che tornato a casa, da quella sera c'è un misto di incazzatura ed eccitazione che non se ne va, e non riesco a liberarmi di sto pensiero. Spero che buttando giù queste righe, almeno un po' mi sia servito da sfogo.

L'audio del video che ho registrato si sente un po' basso, si sente bene con cuffie e volume al massimo. Il video originale durava poco più di due minuti, ma ho tagliato la parte in cui si sente mia madre parlare e quella finale dove ridono.
Bello il racconto e bello il contributo audio. Si sente che si sono divertiti, bene. Non c'è cosa più bella quando le persone si divertono. Grazie
 

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