Esperienza reale Mia mamma mi ha beccato

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Alessio Lucci

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quindi ha continuato a segarti, ma ci sono stai altri episodi dove le sei venuto addosso?
Ha continuato a segarmi per il periodo del lockdown. No, non le sono più venuto addosso, al massimo si sporcava leggermente le mani
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Le hai almeno toccato il sedere o la phica?
Mentre mi segava le accarezzavo cosce, seno e sedere. La fica no.
 

Gorkypork

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Le seghe davanti a mamma erano ormai entrate a far parte della nostra quotidianità ma per me ogni volta era come se fosse la prima. Sentivo la stessa scarica di adrenalina e la stessa emozione ogni volta che incrociavo il suo sguardo e vedevo i suoi occhi posarsi sul mio cazzo duro.

Col tempo mamma scoprì anche i miei gusti in fatto di donne, in particolare riguardo alle vip che erano spesso le muse delle mie seghe. L'appuntamento pomeridiano davanti al programma condotto da Caterina Balivo ad esempio divenne fisso e ogni volta che lei indossava una mini mamma sapeva già come sarebbe finita.

"Oggi la tua preferita ti ha fatto un bel regalo", mi diceva scherzosa prima di accomodarci insieme sul divano e, mentre lei guardava la tv, io lo tiravo rapidamente fuori dedicando la mia sborrata giornaliera alla Balivo sotto i suoi occhi.

Mamma non si scandalizzò di certo quando trovò nascosti in camera mia i vari calendari: Canalis, Moric, Corna, De Grenet. Tutti spesso con le pagine visibilmente appiccicate dallo sperma che avevo versato copioso qualche ora prima. Mi eccitava che lei vedesse, che lei sentisse il mio odore. Ma adesso volevo altro.

Un pomeriggio, prima che mio padre tornasse da lavoro, mamma era sotto la doccia e decisi di provarci. L'idea mi balenava da tempo: volevo vederla nuda, quale migliore occasione di quella entrando in bagno con la scusa di una pipì urgente? Mamma per fortuna non chiudeva mai la porta a chiave e quando bussai, chiedendole di entrare perché mi scappava, mi diede subito il permesso.

Mamma era sotto la doccia, chiusa nel box, dietro il vetro e completamente nuda alla vista. Restai per qualche secondo immobile a fissarla, quasi imbambolato. Non si copriva in alcun modo quindi ammirai il suo seno, una terza perfetta, i suoi capezzoli larghi e soprattutto quella striscia di pelo tra le gambe.

Era la prima volta che la vedevo completamente nuda e la reazione fu immediata. Mamma ovviamente sapeva bene l'effetto che mi avrebbe fatto.

"Che c'è? Che fai lì sulla porta? Non dovevi fare la pipì?", mi chiese evidentemente ironica.

Mi avvicinai al wc che era di fronte al box doccia, mi abbassai pantaloni e boxer ma il cazzo era già in erezione. Mamma scoppiò a ridere.

"Mi sa che prima è meglio se fai altro...", disse voltandosi. Ora potevo vedere perfettamente il suo culo completamente nudo e ancora alto e abbastanza sodo.

"Quando hai finito esci e richiudi la porta, per piacere". Iniziai a masturbarmi senza mai staccare gli occhi da mia madre finché non schizzai tutto il mio sperma dentro al water, quindi tirai l'acqua e uscì velocemente dal bagno.

Mi ritrovai nel corridoio ancora tremante. L'emozione era stata troppo forte. Poco dopo mamma mi raggiunse in camera, indossava solo l'accappatoio. Aveva i capelli bagnati, completamente struccata. Era bellissima.

"Tesoro, tutto bene?" mi chiese accarezzandomi i capelli. "Sì, mamma, scusa..." provai a rispondere.

"Shhh non devi chiedermi scusa. Non è successo niente, non hai fatto nulla di male. Quando vuoi entrare in bagno mentre mi faccio la doccia, puoi farlo. Le regole le conosci".

Quindi mi stampò un bacio sulla fronte e si alzò: "Ora vado altrimenti stasera non si cena". Prima di uscire dalla mia stanza però si voltò un'ultima volta verso di me: "Comunque mi pare che ti sia piaciuto parecchio quello che hai visto...".
molto intrigante seguo volentieri
 

Franz210

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Ha continuato a segarmi per il periodo del lockdown. No, non le sono più venuto addosso, al massimo si sporcava leggermente le mani
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Mentre mi segava le accarezzavo cosce, seno e sedere. La fica no.
Ma da soprani vestiti lantoccavi o da sotto? mi eccita un sacco
 

Gorkypork

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Gli esami di maturità erano ormai vicinissimi e avrebbero segnato la fine di un capitolo della mia vita. Avevo deciso di continuare gli studi in un'altra città, quindi lontano da casa ma soprattutto da mamma.

Nei mesi precedenti ci ritagliammo sempre più frequenti momenti insieme. Praticamente ogni giorno, quando eravamo soli in casa, trovavamo il modo di regalarci reciproco piacere. Io tirando fuori il cazzo e masturbandomi, mamma ammirandomi finché non sborravo copiosamente sotto i suoi occhi.

Stare lontani sarebbe stato difficile per entrambi, lo sapevamo. La separazione era necessaria, inevitabile. Non c'era soluzione, purtroppo.

L'unica cosa che potevamo fare era goderci il più possibile l'ultimo periodo insieme. Ma non immaginavo certo il regalo che avrei ricevuto da mamma.

Un paio di sere dopo la maturità, poco prima di partire per un breve viaggio insieme ai miei amici, mamma mi chiese di accompagnarla alla casa in campagna: "Devo prendere alcune cose che abbiamo dimenticato con papà la scorsa settimana, lui non può accompagnarmi perché è impegnatissimo col lavoro".

Pensavo che sarebbe stata solo una rottura, non avevo molta voglia di farmi 50 km di auto a quell'ora ma non me la sentivo di dire no a mia madre.

Durante il viaggio tra noi c'era un clima strano. Mamma era sempre bellissima, già leggermente abbronzata, mini abito bianco aderente e scollato, sandali alla schiava ai piedi.

Lo sguardo ogni tanto mi cadeva inevitabilmente su tette e cosce, provocandomi la solita erezione sotto i pantaloni. Mamma notava le mie occhiate, spesso incrociava lo sguardo e sorrideva.

Una volta arrivati a destinazione, scendemmo dall'auto. Mamma andò subito in camera da letto mentre io mi accomodai nel salottino e accesi la tv. Quando mia madre mi raggiunse notai che si era messa comoda, ora indossava solo uno shorts molto corto e un top bianco che le lasciava la pancia scoperta e sotto il quale non portava il reggiseno.

"Ti va se stanotte restiamo qui?", mi chiese a bruciapelo mamma. Mio padre sarebbe rimasto fuori per questioni di lavoro, a casa quindi non ci aspettava nessuno. Ovviamente acconsentii.

Ordinammo una pizza e anche io mi cambiai, indossando solo un paio di pantaloncini. Durante la cena parlammo a lungo di ciò che mi attendeva dopo la maturità, quindi arrivò l'ora di andare a dormire. Avrei voluto tanto stare nel lettone con lei ma temevo un suo rifiuto, ecco perché quando entrai in camera per augurarle la buonanotte la sua proposta mi colse di sorpresa: "Mi fai compagnia?".

Mi infilai sotto il lenzuolo e notai che mamma indossava solo gli slip. Era a seno nudo a pochi centimetri da me e ovviamente ne approfittai. Mi dava le spalle, così mi attaccai dietro di lei strofinandomi leggermente sul suo lato b mentre con le mani la cingevo per i fianchi fino a salire lentamente e toccarle le tette. Mi lasciò fare per alcuni minuti, sentì crescere l'erezione ma appena provai a infilare una mano sotto il suo slip mi fermò: "C'è caldo...ora dormiamo". Era troppo, mi aveva provocato. Ora toccava a me. Prima di prendere sonno mi sparai una sega accanto a lei e stavolta sborrai liberamente imbrattando il letto che si riempì del mio odore.

Mamma cambiò le lenzuola solo l'indomani mattina, al nostro risveglio, mentre io mi trovavo sotto la doccia. E proprio in doccia mi raggiunse. Bastò vederla sulla soglia del bagno per farmelo tornare duro. Sorrise: "Abbiamo poco tempo...ti spiace se entro anche io?".

Si sfilò gli slip e mi raggiunse sotto la doccia. Eravamo completamente nudi, quasi attaccati. Il mio cazzo duro svettava a pochi centimetri dalla sua figa calda. Mamma mi guardò negli occhi, prese il bagnoschiuma, se ne versò un po' sulle mani e cominciò a insaponarmi. Era la prima volta che toccava il mio pene di sua volontà, senza che le chiedessi nulla.

Il lavaggio diventò presto una simil sega e dopo pochi minuti mamma capì che dovevo venire. Fu allora che mi sorprese di nuovo. Invece di allontanarsi o uscire dal box doccia, si inginocchiò davanti a me: "E' la tua ultima occasione, fallo".

Non potevo crederci, mamma mi stava invitando a sborrarle addosso. Dopo un attimo di smarrimento presi in mano il cazzo, lo indirizzai verso il suo viso e con due colpi la schizzai: occhi, naso, labbra...lo sperma le colò fino al seno. Sporca del mio seme era ancora più bella. La guardai, ci guardammo...quindi mi sciacquai e uscì velocemente dal box mentre mamma rimase sotto la doccia a togliersi le tracce del mio piacere.

Durante il viaggio di ritorno non scambiammo una parola e lo stesso successe per la settimana successiva finché una mattina non trovai sul mio letto una lettera. Era di mamma.

"Ciao tesoro, accompagnarti nella tua crescita di giovane maschio in questi anni è stato a volte imbarazzante, altre piacevole e addirittura appagante. Sappi che qualsiasi cosa sia successa tra noi l'ho voluta anche io. Allo stesso modo sappi che quanto è accaduto l'altro giorno, una cosa che non avevo mai concesso a nessun uomo, neppure a tuo padre, è stato il mio regalo di addio. E' tempo che tu prenda definitivamente la tua strada e io torni sulla mia.

Ti amo, come una madre ama un figlio.

Tua mamma".
sarei impazzito pure io ... incredibile storia...
 

thunder1980

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Un altro episodio fu quando avevo all'incirca 17 anni, ero da solo a casa, ormai i pensieri su mia madre erano quasi un chiodo fisso. Così andai nella sua biancheria intima, presi un tanga e mi ci segai sopra.
Ci sborrai proprio nella parte dove poggia la fica.
Tra le altre cose quel tanga, era aperto in mezzo.
Fatto apposta per scopare.
Infatti la prima cosa che pensai fu "che zoccolona".
Credo che il tanga lo trovò, anzi ne sono stra sicuro, però non mi ha mai detto nulla.

P.s. : una volt mi segai anche sui suoi sandali con l zeppa. Ho sempre avuto una fissa per i suoi piedi
mi piacerebbe conoscere le tue esperienze
 
OP
Alessio Lucci

Alessio Lucci

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raccontaci altri episodi nel periodo lockdown
Guarda, considerato che ovviamente anche mio padre era sempre in casa, non ci sono stati episodi straordinari. Solitamente mi 'aiutava' dopo cena sul divano quando lui era già andato a dormire. Le prendevo la mano e lei capiva. Più raramente la mattina se lei si svegliava prima e veniva a darmi il buongiorno in camera o il pomeriggio dopo pranzo quando lui andava a farsi la pennichella
 

dc68

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Guarda, considerato che ovviamente anche mio padre era sempre in casa, non ci sono stati episodi straordinari. Solitamente mi 'aiutava' dopo cena sul divano quando lui era già andato a dormire. Le prendevo la mano e lei capiva. Più raramente la mattina se lei si svegliava prima e veniva a darmi il buongiorno in camera o il pomeriggio dopo pranzo quando lui andava a farsi la pennichella
le hai mai chiesto un footjob?
 

bricks

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Gli esami di maturità erano ormai vicinissimi e avrebbero segnato la fine di un capitolo della mia vita. Avevo deciso di continuare gli studi in un'altra città, quindi lontano da casa ma soprattutto da mamma.

Nei mesi precedenti ci ritagliammo sempre più frequenti momenti insieme. Praticamente ogni giorno, quando eravamo soli in casa, trovavamo il modo di regalarci reciproco piacere. Io tirando fuori il cazzo e masturbandomi, mamma ammirandomi finché non sborravo copiosamente sotto i suoi occhi.

Stare lontani sarebbe stato difficile per entrambi, lo sapevamo. La separazione era necessaria, inevitabile. Non c'era soluzione, purtroppo.

L'unica cosa che potevamo fare era goderci il più possibile l'ultimo periodo insieme. Ma non immaginavo certo il regalo che avrei ricevuto da mamma.

Un paio di sere dopo la maturità, poco prima di partire per un breve viaggio insieme ai miei amici, mamma mi chiese di accompagnarla alla casa in campagna: "Devo prendere alcune cose che abbiamo dimenticato con papà la scorsa settimana, lui non può accompagnarmi perché è impegnatissimo col lavoro".

Pensavo che sarebbe stata solo una rottura, non avevo molta voglia di farmi 50 km di auto a quell'ora ma non me la sentivo di dire no a mia madre.

Durante il viaggio tra noi c'era un clima strano. Mamma era sempre bellissima, già leggermente abbronzata, mini abito bianco aderente e scollato, sandali alla schiava ai piedi.

Lo sguardo ogni tanto mi cadeva inevitabilmente su tette e cosce, provocandomi la solita erezione sotto i pantaloni. Mamma notava le mie occhiate, spesso incrociava lo sguardo e sorrideva.

Una volta arrivati a destinazione, scendemmo dall'auto. Mamma andò subito in camera da letto mentre io mi accomodai nel salottino e accesi la tv. Quando mia madre mi raggiunse notai che si era messa comoda, ora indossava solo uno shorts molto corto e un top bianco che le lasciava la pancia scoperta e sotto il quale non portava il reggiseno.

"Ti va se stanotte restiamo qui?", mi chiese a bruciapelo mamma. Mio padre sarebbe rimasto fuori per questioni di lavoro, a casa quindi non ci aspettava nessuno. Ovviamente acconsentii.

Ordinammo una pizza e anche io mi cambiai, indossando solo un paio di pantaloncini. Durante la cena parlammo a lungo di ciò che mi attendeva dopo la maturità, quindi arrivò l'ora di andare a dormire. Avrei voluto tanto stare nel lettone con lei ma temevo un suo rifiuto, ecco perché quando entrai in camera per augurarle la buonanotte la sua proposta mi colse di sorpresa: "Mi fai compagnia?".

Mi infilai sotto il lenzuolo e notai che mamma indossava solo gli slip. Era a seno nudo a pochi centimetri da me e ovviamente ne approfittai. Mi dava le spalle, così mi attaccai dietro di lei strofinandomi leggermente sul suo lato b mentre con le mani la cingevo per i fianchi fino a salire lentamente e toccarle le tette. Mi lasciò fare per alcuni minuti, sentì crescere l'erezione ma appena provai a infilare una mano sotto il suo slip mi fermò: "C'è caldo...ora dormiamo". Era troppo, mi aveva provocato. Ora toccava a me. Prima di prendere sonno mi sparai una sega accanto a lei e stavolta sborrai liberamente imbrattando il letto che si riempì del mio odore.

Mamma cambiò le lenzuola solo l'indomani mattina, al nostro risveglio, mentre io mi trovavo sotto la doccia. E proprio in doccia mi raggiunse. Bastò vederla sulla soglia del bagno per farmelo tornare duro. Sorrise: "Abbiamo poco tempo...ti spiace se entro anche io?".

Si sfilò gli slip e mi raggiunse sotto la doccia. Eravamo completamente nudi, quasi attaccati. Il mio cazzo duro svettava a pochi centimetri dalla sua figa calda. Mamma mi guardò negli occhi, prese il bagnoschiuma, se ne versò un po' sulle mani e cominciò a insaponarmi. Era la prima volta che toccava il mio pene di sua volontà, senza che le chiedessi nulla.

Il lavaggio diventò presto una simil sega e dopo pochi minuti mamma capì che dovevo venire. Fu allora che mi sorprese di nuovo. Invece di allontanarsi o uscire dal box doccia, si inginocchiò davanti a me: "E' la tua ultima occasione, fallo".

Non potevo crederci, mamma mi stava invitando a sborrarle addosso. Dopo un attimo di smarrimento presi in mano il cazzo, lo indirizzai verso il suo viso e con due colpi la schizzai: occhi, naso, labbra...lo sperma le colò fino al seno. Sporca del mio seme era ancora più bella. La guardai, ci guardammo...quindi mi sciacquai e uscì velocemente dal box mentre mamma rimase sotto la doccia a togliersi le tracce del mio piacere.

Durante il viaggio di ritorno non scambiammo una parola e lo stesso successe per la settimana successiva finché una mattina non trovai sul mio letto una lettera. Era di mamma.

"Ciao tesoro, accompagnarti nella tua crescita di giovane maschio in questi anni è stato a volte imbarazzante, altre piacevole e addirittura appagante. Sappi che qualsiasi cosa sia successa tra noi l'ho voluta anche io. Allo stesso modo sappi che quanto è accaduto l'altro giorno, una cosa che non avevo mai concesso a nessun uomo, neppure a tuo padre, è stato il mio regalo di addio. E' tempo che tu prenda definitivamente la tua strada e io torni sulla mia.

Ti amo, come una madre ama un figlio.

Tua mamma".
Ellamaddonna!!! Tua madre per caso si chiama Maria Montessori???
 

nuovoutenteserio

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Il racconto che segue risale a parecchi anni fa

Frequentavo le medie e avevo scoperto da poco il magico mondo delle seghe. Un pomeriggio, pensando di essere solo a casa, ho preso il calendario di Alessia Marcuzzi che tenevo ben nascosto in camera, me lo sono tirato fuori e ho cominciato a masturbarmi ma proprio nel momento in cui stavo per venire sento aprire improvvisamente la porta e mi trovo davanti mia madre.

Ho provato a ricompormi ma era troppo tardi e venni praticamente di fronte a lei. Mamma rimase qualche secondo sull'uscio, poi mi chiese scusa imbarazzata e richiuse velocemente la porta.

Non ebbi il coraggio di uscire dalla mia stanza per un paio di ore, finché non fu lei a bussare e chiedermi di parlare.

Non era incazzata come pensavo, io ero sdraiato sul letto, mamma si sedette accanto a me e mi accarezzò i capelli dolcemente.

"Tesoro, non devi vergognarti, non è successo niente...Sei diventato un ometto e hai bisogno di fare certe cose. Anzi devi farle, altrimenti rischi di stare male. Ti chiedo solamente di chiudere bene la porta quando lo fai e possibilmente di farlo in bagno così non sporchi troppo in giro".

"Mi dispiace, mamma..."

"Non devi dispiacerti...non sono arrabbiata con te, stai tranquillo. Ora però vai di là così sistemo un po' la stanza e apriamo la finestra che c'è un odorino...", mi disse sorridente facendomi l'occhiolino.

Non so perché ma le parole di mamma ebbero su di me uno strano effetto. Sentì salire nuovamente l'eccitazione, mi chiusi in bagno e mi tirai un'altra sega ma stavolta non pensavo alla Marcuzzi...
Hai fatto bene per alessia marcuzzi
 

nuovoutenteserio

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Gli esami di maturità erano ormai vicinissimi e avrebbero segnato la fine di un capitolo della mia vita. Avevo deciso di continuare gli studi in un'altra città, quindi lontano da casa ma soprattutto da mamma.

Nei mesi precedenti ci ritagliammo sempre più frequenti momenti insieme. Praticamente ogni giorno, quando eravamo soli in casa, trovavamo il modo di regalarci reciproco piacere. Io tirando fuori il cazzo e masturbandomi, mamma ammirandomi finché non sborravo copiosamente sotto i suoi occhi.

Stare lontani sarebbe stato difficile per entrambi, lo sapevamo. La separazione era necessaria, inevitabile. Non c'era soluzione, purtroppo.

L'unica cosa che potevamo fare era goderci il più possibile l'ultimo periodo insieme. Ma non immaginavo certo il regalo che avrei ricevuto da mamma.

Un paio di sere dopo la maturità, poco prima di partire per un breve viaggio insieme ai miei amici, mamma mi chiese di accompagnarla alla casa in campagna: "Devo prendere alcune cose che abbiamo dimenticato con papà la scorsa settimana, lui non può accompagnarmi perché è impegnatissimo col lavoro".

Pensavo che sarebbe stata solo una rottura, non avevo molta voglia di farmi 50 km di auto a quell'ora ma non me la sentivo di dire no a mia madre.

Durante il viaggio tra noi c'era un clima strano. Mamma era sempre bellissima, già leggermente abbronzata, mini abito bianco aderente e scollato, sandali alla schiava ai piedi.

Lo sguardo ogni tanto mi cadeva inevitabilmente su tette e cosce, provocandomi la solita erezione sotto i pantaloni. Mamma notava le mie occhiate, spesso incrociava lo sguardo e sorrideva.

Una volta arrivati a destinazione, scendemmo dall'auto. Mamma andò subito in camera da letto mentre io mi accomodai nel salottino e accesi la tv. Quando mia madre mi raggiunse notai che si era messa comoda, ora indossava solo uno shorts molto corto e un top bianco che le lasciava la pancia scoperta e sotto il quale non portava il reggiseno.

"Ti va se stanotte restiamo qui?", mi chiese a bruciapelo mamma. Mio padre sarebbe rimasto fuori per questioni di lavoro, a casa quindi non ci aspettava nessuno. Ovviamente acconsentii.

Ordinammo una pizza e anche io mi cambiai, indossando solo un paio di pantaloncini. Durante la cena parlammo a lungo di ciò che mi attendeva dopo la maturità, quindi arrivò l'ora di andare a dormire. Avrei voluto tanto stare nel lettone con lei ma temevo un suo rifiuto, ecco perché quando entrai in camera per augurarle la buonanotte la sua proposta mi colse di sorpresa: "Mi fai compagnia?".

Mi infilai sotto il lenzuolo e notai che mamma indossava solo gli slip. Era a seno nudo a pochi centimetri da me e ovviamente ne approfittai. Mi dava le spalle, così mi attaccai dietro di lei strofinandomi leggermente sul suo lato b mentre con le mani la cingevo per i fianchi fino a salire lentamente e toccarle le tette. Mi lasciò fare per alcuni minuti, sentì crescere l'erezione ma appena provai a infilare una mano sotto il suo slip mi fermò: "C'è caldo...ora dormiamo". Era troppo, mi aveva provocato. Ora toccava a me. Prima di prendere sonno mi sparai una sega accanto a lei e stavolta sborrai liberamente imbrattando il letto che si riempì del mio odore.

Mamma cambiò le lenzuola solo l'indomani mattina, al nostro risveglio, mentre io mi trovavo sotto la doccia. E proprio in doccia mi raggiunse. Bastò vederla sulla soglia del bagno per farmelo tornare duro. Sorrise: "Abbiamo poco tempo...ti spiace se entro anche io?".

Si sfilò gli slip e mi raggiunse sotto la doccia. Eravamo completamente nudi, quasi attaccati. Il mio cazzo duro svettava a pochi centimetri dalla sua figa calda. Mamma mi guardò negli occhi, prese il bagnoschiuma, se ne versò un po' sulle mani e cominciò a insaponarmi. Era la prima volta che toccava il mio pene di sua volontà, senza che le chiedessi nulla.

Il lavaggio diventò presto una simil sega e dopo pochi minuti mamma capì che dovevo venire. Fu allora che mi sorprese di nuovo. Invece di allontanarsi o uscire dal box doccia, si inginocchiò davanti a me: "E' la tua ultima occasione, fallo".

Non potevo crederci, mamma mi stava invitando a sborrarle addosso. Dopo un attimo di smarrimento presi in mano il cazzo, lo indirizzai verso il suo viso e con due colpi la schizzai: occhi, naso, labbra...lo sperma le colò fino al seno. Sporca del mio seme era ancora più bella. La guardai, ci guardammo...quindi mi sciacquai e uscì velocemente dal box mentre mamma rimase sotto la doccia a togliersi le tracce del mio piacere.

Durante il viaggio di ritorno non scambiammo una parola e lo stesso successe per la settimana successiva finché una mattina non trovai sul mio letto una lettera. Era di mamma.

"Ciao tesoro, accompagnarti nella tua crescita di giovane maschio in questi anni è stato a volte imbarazzante, altre piacevole e addirittura appagante. Sappi che qualsiasi cosa sia successa tra noi l'ho voluta anche io. Allo stesso modo sappi che quanto è accaduto l'altro giorno, una cosa che non avevo mai concesso a nessun uomo, neppure a tuo padre, è stato il mio regalo di addio. E' tempo che tu prenda definitivamente la tua strada e io torni sulla mia.

Ti amo, come una madre ama un figlio.

Tua mamma".
Il racconto mi è piaciuto, dimenticando che fosse tua madre di sangue. Io non mi immaginerei la propria madre, ma magari la matrigna sì. Mi ha tenuto incollato tutto il tempo
 
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Il racconto mi è piaciuto, dimenticando che fosse tua madre di sangue. Io non mi immaginerei la propria madre, ma magari la matrigna sì. Mi ha tenuto incollato tutto il tempo
L'importante è che abbia ottenuto l'obiettivo di interessarti/eccitarti. Poi ognuno può vederci chi vuole: la matrigna, la zia, la vicina di casa.
 

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