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La vita nell’ufficio dove lavoro non è dura, il mio capo è una persona metodica, fuori siamo anche amici, giochiamo spesso a tennis insieme e a volte ci beviamo una birra al pub, ma in ufficio diventa un manager all’antica, un po’ duro a volte, ma non è difficile lavorare con lui, alla fine sa essere severo, ma giusto.
Nel periodo in cui accadde questa storia mia moglie aveva perso il lavoro da quasi un anno e faceva fatica a trovarne un altro, nonostante le sue referenze e le sue capacità, la crisi non aiutava nella ricerca.
Un giorno mi chiese se da me cercavano un’assistente amministrativa per un direttore, che era appunto il lavoro in cui lei era molto brava. Le dissi che non ne sapevo nulla, ma che avrei chiesto al mio capo se ci fosse una qualche posizione aperta in azienda. Non amavamo l’idea di lavorare a contatto, nella stessa azienda, ma magari un lavoro a tempo determinato l’avrebbe aiutata a scrollarsi di dosso la paura di rimanere inattiva per troppo tempo.
Il giorno dopo, durante una pausa caffè con il mio capo, stavamo parlando della partita di tennis giocata un paio di giorni prima, io allora ne approfittai e gli chiesi appunto se sapeva se ci fosse spazio per mia moglie in azienda. Gli elencai le esperienze che aveva avuto e che garantivo sul fatto che fosse una buona lavoratrice.
Lui mi ascolta e mi dice “Non penso che in nessuna divisione stiano assumendo in questo periodo” poi mi guarda e mi dice “Senti, non ti prometto nulla, ma un colloquio non glielo nego di certo, falla venire in ufficio e ci facciamo una chiacchierata informale. Se il colloquio va bene, quello che posso prometterti è che la prenderò seriamente in considerazione nel caso si apra una posizione per assistente amministrativa. Purtroppo questo è tutto quello che al momento posso prometterti”. Io pensai che fosse un buon inizio, se non ci fosse stata storia ero certo che mi avrebbe detto che non aveva alcun senso fare un colloquio, che non avrebbe fatto altro che alimentare false speranze per mia moglie, quindi la sua piccola apertura era per me un buon segno, diciamo una punta del piede a tenere una porta aperta.
Allora gli dissi, grazie, vedrai che non ti deluderà, Manuela è davvero in gamba”. Lui allora mi salutò per tonare nel suo ufficio.
Fissammo il colloquio la settimana successiva, molto tardi nel pomeriggio, erano quasi le 19. Purtroppo in quei giorni fervevano i preparativi per la fiera campionaria e tutti eravamo assorbiti dall’evento. Manuela arrivò in ufficio ed io la accolsi con un bacio. Eravamo solo noi due in tutta l’area e quasi sicuramente in tutto l’edificio. Le dissi “se poi lui se ne va ti prendo sulla mia scrivania” e lei rise dicendomi “scemo, smettila che sono nervosa” ed io “beh allora facciamolo adesso così distendi i nervi” e lei mi sorrise mentre io le palpavo il suo bellissimo culetto. Il mio capo ci aspettava nel suo ufficio a una trentina di metri dalla mia scrivania. Lei era davvero nervosa, le avevo raccontato spesso del mio capo e del fatto che fosse severo in ufficio, ma sapeva anche che non era affatto uno sciocco e questo la rincuorava un po’.
Bussai alla sua porta e lui disse “Avanti”, mia moglie mi guardò e rise nervosa, io le appoggiai una mano sulla schiena ed aprii la porta dell’ufficio del mio capo. Entrammo ed il mio capo stava riagganciando la cornetta del telefono. Mi vide e poi passò lo sguardo su mia moglie. Lo vidi strabuzzare gli occhi sorpreso e disse “Caspita, mi hai detto tante cose belle di lei, ma non che fosse così bella”. Lei arrossì violentemente e sorrise al complimento del mio capo, io replicai “Beh, io sono di parte, è la donna più bella del mondo, ma non so se gli altri la vedono come me”. Lui allora decise di non mettere mia moglie troppo in imbarazzo, si alzò e porse la sua mano vero mia moglie e le disse “Per favore sedetevi e lei mi perdoni la schiettezza, ma suo marito le avrà detto che tipo sono e spero di non averla offesa con le mie parole” lei fece cenno che non era il caso di preoccuparsi e gli strinse la mano rispondendogli “mi ha detto molte cose su di lei” lui allora si rivolse verso di me con sguardo incuriosito e divertito, ma fu lei a continuare “e i complimenti non mi dispiacciono, alla mia età si prendono tutti quelli che arrivano” e tutti e tre ridemmo della sua pronta battuta.
Dissi al mio capo “io allora vi lascio chiacchierare in pace” e lui mi disse “no no, rimani pure, è un colloquio informale, a me fa piacere se rimani, e magari fa piacere anche a tua moglie, o sbaglio signora Rossi”, lei scosse la testa e gli disse con voce calma “mi fa piacere e per favore mi chiami Manuela. Signora Rossi mi fa sentire così vecchia”. Io guardai mia moglie che mi prese la mano e la strinse forte. Era nervosa e la mia presenza la aiutava, quindi rimasi.
Il mio capo iniziò con un paio di domande, il colloquio era davvero informale e disinvolto. A un certo punto le chiese di raccontare un po’ le sue esperienze di lavoro e mia moglie iniziò a raccontarle. Guardavo il mio capo e conoscendolo bene avevo già capito che non ascoltava più mia moglie. Ero un po’ deluso da lui, distrarsi così, mentre mia moglie gli spiegava la sua vita per un posto di lavoro. Poi compresi ben altro. Vidi il suo sguardo da “Ti scoperei qui sul posto” mentre la guardava e annuiva. Rimasi sconcertato, ma non dissi niente. Lui di tanto in tanto mi guardava e incrociando il mio sguardo mi sorrideva un po’ colpevole, quasi sapesse che avessi capito a cosa stava pensando. Ero certo di aver colto i suoi pensieri.
Ad un certo punto lui si alzò e si tolse la giacca, si sbottonò i polsini della camicia e li arrotolò intorno ai suoi avambracci muscolosi. L’atmosfera si stava tranquillizzando. Lui quindi si trasferì davanti alla scrivania, tra me e mia moglie. Appoggiato con il fondoschiena alla scrivania, le gambe divaricate e le braccia incrociate, pensai che forse si sentisse un po’ troppo disinvolto, stava addirittura mettendo in mostra il suo fisico allenato nella sua posizione da maschio alfa preferita.
Conoscevo bene il mio capo, ma non lo avevo mai visto così disinvolto in ufficio… la sera al pub era una vera calamita per le donne, ma in ufficio non lo avevo mai visto neanche fare un apprezzamento. Pensai che aveva davvero preso alla lettera la storia dell’informalità. Mi capitò di guardare tra le sue gambe divaricate e strabuzzai gli occhi, aveva un’erezione.
Manuela stava finendo di descrivere le sue esperienze e le sue capacità personali quando senza aspettare che finisse le disse “Manuela, non mi ero reso conto di quanto avessi bisogno di un’assistente prima che tu mi sciorinassi tutte le tue capacità organizzative” lei sorrise “io ho bisogno di una segretaria come te, una che non obbietti mai e che tenga a mente ogni mio ordine e che non abbia paura di farsi obbedire dai colleghi in ufficio". Manuela mi guardò e sorrise dicendo a lui “Non si preoccupi, so come fare per mettere le persone in riga” io annuii vistosamente e lui disse “Molto bene” poi lui guardò me e disse a lei “dovrai farti obbedire anche da tuo marito, non mi importa che siete sposati, la professionalità viene prima". Lei rispose sorridendo maliziosa "Non si preoccupi, lui farà tutto quello che dico io".
Lui allora le disse "ok, la metto subito alla prova" e lei rispose "OK, cosa devo fare?" e tu “Attenda” e rivolgendosi a me disse “Puoi per cortesia stampare tutto il materiale del catalogo che abbiamo preparato fino ad oggi?” Io gli dissi “Certo, ci vorrà un po’ è parecchia roba” pensando che volesse chiederle di riorganizzare il materiale e lui “tranquillo, ti aspettiamo qui”. Tornai alla scrivania e mi misi subito a lavoro. Erano quasi le 20 e finii di preparare tutto che erano le 20:10. Presi tutto dalla stampante e tornai nell’ufficio del mio capo. Quando entrai vidi ancora lui appoggiato alla scrivania, ma aveva una mano sulla testa di mia moglie la quale era intenta a fargli un pompino. Mi si gelò il sangue nelle vene, aprii la bocca per protestare, ma lei si stacco dal cazzo del mio capo e mi disse “Per favore appoggia il materiale sulla scrivania e mettiti a sedere lì, il signor Ferretti è impegnato adesso, ti chiamo io quando avrà finito” lui le accarezzò i capelli e le spinse di nuovo la testa in modo che lei ingoiasse di nuovo il suo uccello, lei aprì la bocca e ricominciò a succhiarglielo “Brava, ottima risposta”, poi chiuse gli occhi e gettò la testa indietro godendosi le labbra e la lingua di mia moglie sul suo cazzo.
Io non sapevo cosa mi stese succedendo, ma obbedii a quella donna che in quel momento non era mia moglie, ma la segretaria del mio direttore e mi misi a sedere. Stavo guardando quella scena e mi sembrava di vivere una situazione surreale. Mia moglie che succhiava con passione e maestria l’enorme cazzo del mio capo… ed io avevo un’erezione di marmo nei pantaloni.
Passarono 15 minuti mentre ascoltavo i gemiti di piacere del mio direttore e i rumori di risucchio che mia moglie produce quando fa un pompino. Probabilmente stufo del pompino il mio capo prese mia moglie di peso e la mise a sedere sulla scrivania, lei fece un “ooooh” di sorpresa e si mise a ridere. Lui la spogliò completamente, con delicatezza e gentilezza. Le baciava la pelle che liberava via via dai suoi indumenti. Le tolse infine il reggiseno e la mise in piedi per toglierle anche le mutandine in pizzo coordinato.
La fece girare e appoggiare le mani sulla scrivania. Mia moglie mi guardava e sorrideva, completamente nuda era appoggiata alla scrivania di lui con il culo esposto e lui era nudo dietro di lei. Lui si appoggiò a lei ed il suo lungo cazzo si adagiò sulle natiche calde di lei. Lei allora mi disse “Penso che il dottor Ferretti ne avrà ancora per molto, se vuoi puoi andare a casa” il mio capo scoppiò in una fragorosa risata, le prese il mento con una mano e la fece girare per baciarla con ancora il cazzo ben appoggiato sul culo di mia moglie. Lei dovette sforzarsi un po’ per torcere il busto e il collo per assecondare il suo bacio, quindi lui le infilò la lingua in bocca e lei iniziò a massaggiargliela con la sua. Sentivo mia moglie mugolare di piacere e respirare l’alito di lui mentre espirava affannosamente. Lui allora iniziò a giocare con le tette della sua segretaria con la mano libera e a lei piaceva. Poi anche l’altra mano iniziò a giocare con le tette di mia moglie. Le grandi mani di lui strizzavano, massaggiavano e giocavano con i capezzoli di mia moglie. Lei mugolava ancora più forte mentre aveva ancora in bocca la lingua del mio capo. Dopo pochi minuti con la mano destra lui abbandonò la tetta destra di mia moglie per avventurarsi più in basso, prima sulla pancia, poi a scendere fino a sfiorare la sua fica oltremodo bagnata e pronta. Lei gemette, stava ancora succhiando la sua lingua e lui iniziò a massaggiarle la fica vogliosa. Con una sola mano riusciva a procurarle piacere sia con il clitoride che nella vagina. Le gambe di mia moglie cedettero un po’ le per il piacere repentino e potente che le attenzioni del mio capo le stavano regalando. ma lui la sostenne senza farla cadere, questo aumentò il senso di sottomissione di lei che appoggiò le mani sulle mani di lui.
Dopo un po’ sento la tua voce profonda sussurrarle all’orecchio “Manuela"... lei godeva e sembrava non aver sentito, quindi ci provò di nuovo "Manuela" lei sembrò risvegliarsi a fatica dal torpore che le sue dita le stavano regalando e a stento riuscì a sussurrare "sì, mi dica" e lui "In questo ufficio tu non sei la moglie di nessuno, qui tu sei la mia mia troia"... lei non rispose, aveva gli occhi chiusi e si godeva il ditalino che lui le faceva con le sue grosse mani. Lui però insistette "Manuela hai capito?" e lei annuì "sì, sono la sua troia".
Lui insistette ancora per tastare il livello di sottomissione “Sarai la mia troia anche quando avrò bisogno di te nei festivi e week-end?” e lei rispose "sì", poi lei allungò la mano dietro la schiena e gli afferrò il grosso pene e gli disse "farò quello che mi chiede, ma adesso mi dia questo".
Lui rise e mi guardò con aria “Adesso è mia”, poi si staccò da lei e si chinò per sputarle sull’ano, quindi si rialzò per penetrarla. Lei strabuzzò gli occhi e disse "Ma lì non ci entrerà mai, è troppo grosso" e lui "zitta troia, adesso ti faccio godere con il culo" e lei "ma io non godo nel culo" e lui “adesso sì”, ma era già troppo tardi per i ripensamenti, in quel momento il suo ano accolse il cazzo di lui e lei urlò di dolore. Lui allora rallentò leggermente la corsa nel suo sfintere, ma non si fermò, entrò piano piano fino a quando con le palle non sentì il calore umido della sua fica bagnata.
Lei a qual punto smise di soffrire e si rilassò inarcando la schiena per offrirgli una penetrazione che a lei non avrebbe causato dolore. Io ero in preda a mille emozioni diverse, ero incazzato, ma anche eccitato, volevo spaccare tutto, ma anche rimanere a guardare. La mia indole mi impose di stare seduto a guardare. Lui le disse “ti fa ancora male?” lei scosse la testa e disse "non l'ho mai sentito così in profondità" e lui "Per forza, gioco a tennis con tuo marito e lo vedo sotto la doccia, non lo definirei superdotato” lei non disse nulla, probabilmente per non umiliarmi. Lui però continuò "Lavorando qui però non dovrai più preoccuparti di questo Manuela", ma lei stava già pensando ad altro e i suoi "oooooh oooooh" mi fecero capire che stava iniziando a godere della penetrazione anale. Lui le strinse una mano sulla gola e le disse "Visto troia? Che ti piace il mio bel cazzone nel culo?" E lei annuì mentre con una mano si sorreggeva sulla scrivania e con l’altra giocava con il suo clitoride. La sentivo ed era chiaro che stava montando il suo primo orgasmo anale. Il mio capo allora le disse "Manuela, ecco il tuo primo incarico, manda quel signore a prendere dello Scottex in bagno”. Lei però rimase in silenzio e non agì "Manuela, c'è qualche problema?" e lei borbottò qualcosa come "si arrabbierà" e lui "allora non ci siamo capiti, questa cazzo di baracca la dirigo io e se vuoi il lavoro, ma soprattutto se vuoi il mio cazzo devi ordinare a tuo marito di andare a prendere dello Scottex in bagno. SUBITO!". Lei titubò ancora un po', allora lui si fermò e tirò fuori il cazzo dal suo culo e disse "Beh, Manuela, il colloquio non sta andando come pensavo" e lei lo fermò immediatamente e disse “No, lo rimetta subito dentro, stavo per venire” poi si rivolse a me e disse “Per favore, il dottor Ferretti ha bisogno dello Scottex, puoi andare in bagno a prenderlo? Veloce, grazie.”. Io mi alzai e andai in bagno mentre lui le infilava di nuovo il cazzone nel culo già dilatato e le diceva “sentirai Manuela come ti piacerà”.
Quando tornai sentivo le urla di lei che stava chiaramente avendo il suo primo orgasmo nel culo, sotto i colpi di cazzo di lui. Io non ci ero mai riuscito. Rientro in ufficio mentre lui sta sfilando il suo cazzo ancora duro dallo sfintere di mia moglie. Lei è visibilmente esausta e si è appoggiata al piano della scrivania. Vedo le sue tette schiacciate sotto il peso del suo stesso corpo che quasi strabordano fuori dalla sua figura.
Lui mi guarda e mi dice “Le ho regalato il suo primo orgasmo anale, adesso le regalerò un sontuoso orgasmo vaginale”, poi continuò “Ho deciso di assumere Manuela come mia assistente personale a una sola condizione. Qui dentro Manuela non è tua moglie, ma la mia troia". Io lo guardai attonito pensando che fosse impazzito, poi guardai mia moglie e lei mi guardava sorridendo con i suoi bellissimi occhi nocciola e mi disse “Amore, a me piace questo lavoro” e lui la incalzò dicendo “…eeeeeee” e lei completò la frase dicendo “e qui dentro sarò la sua troia”.
Il mio cervello era in tilt, non sapevo cosa dire o fare, quando lui disse a mia moglie, anzi no, alla sua troia “Chiedi al signore se vuole darmi una mano a penetrarti?” lei si voltò verso di lui, ma non capiva, ma non fece domande, si voltò verso di me e mi disse “il dottor Ferretti ha bisogno di una mano, puoi aiutarlo per favore?” io mi alzai e mi avvicinai al mio capo. Vedevo l'ano di mia moglie ancora dilatato e vedevo il cazzo di lui torreggiare a una trentina di centimetri dal culo di mia moglie.
Mi avvicinai e mi disse "Vediamo se il lavoro è chiaro per tutti. Per favore, infila il mio cazzo nella fica della mia troia". Io esitai un attimo e Manuela mi disse "Per favore, ti è stato chiesto di fare una semplice cosa, puoi procedere?". Il mio capo annuii compiaciuto. Io allora gli presi il cazzo con due dita per indirizzarlo verso il fondoschiena di mia moglie che era rimasta lì, in attesa, supina per tutto il tempo, era bellissima, completamente nuda e appoggiata sul piano della scrivania.
Provai ad accompagnare il suo cazzo verso mia moglie, ma lui rimase fermo e mi disse "Pensi che due dita ti bastino per tirarmi verso la mia assistente personale?" Io allora gli afferrai il cazzo e tirai, senza esagerare, lui allora cedette a si mosse nella direzione in cui lo stavo tirando. Quindi mi disse "voglio entrare nella sua fica adesso". Sentii lei sospirare, sembrava lo attendesse con trepidanza e tirò un po’ in su il busto e tornò ad appoggiarsi sul piano della scrivania con le sole mani. Lei allora inarcò la schiena in modo che la sua fica gonfia fosse ben accessibile. Io non dovetti far altro che appoggiare la punta del cazzo del mio capo all'ingresso della vagina di mia moglie. In quel momento lasciai la presa e lui diede una leggera spinta con i fianchi. La fica di mia moglie era talmente umida che la penetrò fino in fondo alla prima spinta. Lei gradì moltissimo e non fece nessuno sforzo per nasconderlo e disse "Che meraviglia" e lui sorridendo le chiese "Ti mancava così in profondità vero?" e lei "Sì, tanto" e tu "beh, adesso lo avrai tutte le volte che voglio" e lei annuì sorridendo. Lui allora mi guardò e disse "Vai a sedere caro, dopo dovrai pulire, ne produco tanta".
Io tornai a sedere e osservavo la scena. Il mio capo che stava scopando mia moglie, che in quel momento non era mia moglie, ma la sua segretaria, o meglio, la sua troia. La mia bellissima moglie che urlava e godeva del cazzo di un altro. La donna che amavo alla follia che lo stava prendendo da un uomo molto più dotato di me e godeva come una vacca in calore. Lui le prese i capelli e glieli tirò in modo che lei piegasse la testa all'indietro. Vidi la sua faccia contratta in una smorfia di profondo piacere, gli occhi rigirati all'indietro. “Non è mia moglie” pensai “in questo momento non sto vedendo mia moglie, sto vedendo una troia che si sta completamente offrendo a un altro uomo. Vedo una donna che vuole essere scopata da un vero uomo, vedo una donna che è completamente sua”.
Lei venne più volte, una serie di orgasmi possenti e liberatori, si appoggiò di nuovo con il corpo sulla scrivania mentre lui continuava ad usare a abusare del suo corpo. Venne ancora dopo un paio di minuti. Era sfinita, ma non mollava, conoscevo bene mia moglie, lei non molla fino a che lui non si sarà svuotato. Lo vedevo perché adesso godeva con meno impeto, quando faceva così era perché iniziava a diventare un po' insensibile, ma ancora le piaceva.
A un certo punto lei gli disse "Lo sento, è ancora più grosso adesso, sta per venire, lo sento". Lui grugnì qualcosa di incomprensibile mentre la teneva ancora salda tra le sue mani e aumentava il ritmo dei tuoi colpi di bacino. Lei allora inarcò di nuovo la schiena per farlo godere di più e disse "Venga dentro, ho bisogno di sentirla mentre si svuota dentro di me".
Io strabuzzai gli occhi incredulo e pensai "è un incubo". Lui allora emise un urlo forte e mentre serrava forte i fianchi della sua segretaria con le mani, spingeva con il bacino più forte verso di lei con l'intento di entrare il più possibile in profondità.
Lei godeva ancora con la forza rinnovata dall’impeto del maschio che era dentro di lei in quel momento e che la stava possedendo. Due colpi e lui si fermò, ancora dentro di lei, ben piantato. I suoi fianchi si muovevano ancora verso di lei come a voler affondare ancora di più, ma ciò era impossibile, sembrava che avesse l'intento di svuotare il suo sperma direttamente nell'utero di mia moglie. Lei gemette di piacere e disse "Oddio sìììì" e lui completò così il suo orgasmo riempiendola di sperma.
Guardavo i due, sfiniti e con il fiatone. Lui allora iniziò ad uscire da mia moglie e mi disse “puoi venire qui e dare una pulita per favore?" io mi alzai, afferrai lo Scottex che avevo preso prima e mi posizionai dietro mia moglie che non era ancora mossa. Le chiesi “Stai bene amore?” e lei “oooooohhh sì che sto bene”, era ancora appoggiata sulla scrivania del mio capo, sfinita, ma sorridente. Vidi che dalla fica di mia moglie grondavano copiose gocce allungate di sperma che avevano già prodotto una piccola pozza sul pavimento. Pulii prima lei, poi il pavimento. Lei si alzò e si girò verso di me e disse "Grazie", poi mi prese il viso tra le mani e mi disse "Adesso siamo a lavoro e non si può, ma stasera a casa faccio divertire anche te". Lui ci guardò e disse "Credo che questa collaborazione produrrà fantastici benefici per tutti". Manuela annuì e disse "per me di sicuro" e risero entrambi.
Il mio capo finì di rivestirsi e disse a mia moglie "Manuela, domani alle 8:00 puntuale in ufficio, io arrivo alle 8:05 e mi piace iniziare presto con un bel caffè caldo ed un pompino". Lei rispose "sì capo" e ci preparammo per tornare a casa.
Nel periodo in cui accadde questa storia mia moglie aveva perso il lavoro da quasi un anno e faceva fatica a trovarne un altro, nonostante le sue referenze e le sue capacità, la crisi non aiutava nella ricerca.
Un giorno mi chiese se da me cercavano un’assistente amministrativa per un direttore, che era appunto il lavoro in cui lei era molto brava. Le dissi che non ne sapevo nulla, ma che avrei chiesto al mio capo se ci fosse una qualche posizione aperta in azienda. Non amavamo l’idea di lavorare a contatto, nella stessa azienda, ma magari un lavoro a tempo determinato l’avrebbe aiutata a scrollarsi di dosso la paura di rimanere inattiva per troppo tempo.
Il giorno dopo, durante una pausa caffè con il mio capo, stavamo parlando della partita di tennis giocata un paio di giorni prima, io allora ne approfittai e gli chiesi appunto se sapeva se ci fosse spazio per mia moglie in azienda. Gli elencai le esperienze che aveva avuto e che garantivo sul fatto che fosse una buona lavoratrice.
Lui mi ascolta e mi dice “Non penso che in nessuna divisione stiano assumendo in questo periodo” poi mi guarda e mi dice “Senti, non ti prometto nulla, ma un colloquio non glielo nego di certo, falla venire in ufficio e ci facciamo una chiacchierata informale. Se il colloquio va bene, quello che posso prometterti è che la prenderò seriamente in considerazione nel caso si apra una posizione per assistente amministrativa. Purtroppo questo è tutto quello che al momento posso prometterti”. Io pensai che fosse un buon inizio, se non ci fosse stata storia ero certo che mi avrebbe detto che non aveva alcun senso fare un colloquio, che non avrebbe fatto altro che alimentare false speranze per mia moglie, quindi la sua piccola apertura era per me un buon segno, diciamo una punta del piede a tenere una porta aperta.
Allora gli dissi, grazie, vedrai che non ti deluderà, Manuela è davvero in gamba”. Lui allora mi salutò per tonare nel suo ufficio.
Fissammo il colloquio la settimana successiva, molto tardi nel pomeriggio, erano quasi le 19. Purtroppo in quei giorni fervevano i preparativi per la fiera campionaria e tutti eravamo assorbiti dall’evento. Manuela arrivò in ufficio ed io la accolsi con un bacio. Eravamo solo noi due in tutta l’area e quasi sicuramente in tutto l’edificio. Le dissi “se poi lui se ne va ti prendo sulla mia scrivania” e lei rise dicendomi “scemo, smettila che sono nervosa” ed io “beh allora facciamolo adesso così distendi i nervi” e lei mi sorrise mentre io le palpavo il suo bellissimo culetto. Il mio capo ci aspettava nel suo ufficio a una trentina di metri dalla mia scrivania. Lei era davvero nervosa, le avevo raccontato spesso del mio capo e del fatto che fosse severo in ufficio, ma sapeva anche che non era affatto uno sciocco e questo la rincuorava un po’.
Bussai alla sua porta e lui disse “Avanti”, mia moglie mi guardò e rise nervosa, io le appoggiai una mano sulla schiena ed aprii la porta dell’ufficio del mio capo. Entrammo ed il mio capo stava riagganciando la cornetta del telefono. Mi vide e poi passò lo sguardo su mia moglie. Lo vidi strabuzzare gli occhi sorpreso e disse “Caspita, mi hai detto tante cose belle di lei, ma non che fosse così bella”. Lei arrossì violentemente e sorrise al complimento del mio capo, io replicai “Beh, io sono di parte, è la donna più bella del mondo, ma non so se gli altri la vedono come me”. Lui allora decise di non mettere mia moglie troppo in imbarazzo, si alzò e porse la sua mano vero mia moglie e le disse “Per favore sedetevi e lei mi perdoni la schiettezza, ma suo marito le avrà detto che tipo sono e spero di non averla offesa con le mie parole” lei fece cenno che non era il caso di preoccuparsi e gli strinse la mano rispondendogli “mi ha detto molte cose su di lei” lui allora si rivolse verso di me con sguardo incuriosito e divertito, ma fu lei a continuare “e i complimenti non mi dispiacciono, alla mia età si prendono tutti quelli che arrivano” e tutti e tre ridemmo della sua pronta battuta.
Dissi al mio capo “io allora vi lascio chiacchierare in pace” e lui mi disse “no no, rimani pure, è un colloquio informale, a me fa piacere se rimani, e magari fa piacere anche a tua moglie, o sbaglio signora Rossi”, lei scosse la testa e gli disse con voce calma “mi fa piacere e per favore mi chiami Manuela. Signora Rossi mi fa sentire così vecchia”. Io guardai mia moglie che mi prese la mano e la strinse forte. Era nervosa e la mia presenza la aiutava, quindi rimasi.
Il mio capo iniziò con un paio di domande, il colloquio era davvero informale e disinvolto. A un certo punto le chiese di raccontare un po’ le sue esperienze di lavoro e mia moglie iniziò a raccontarle. Guardavo il mio capo e conoscendolo bene avevo già capito che non ascoltava più mia moglie. Ero un po’ deluso da lui, distrarsi così, mentre mia moglie gli spiegava la sua vita per un posto di lavoro. Poi compresi ben altro. Vidi il suo sguardo da “Ti scoperei qui sul posto” mentre la guardava e annuiva. Rimasi sconcertato, ma non dissi niente. Lui di tanto in tanto mi guardava e incrociando il mio sguardo mi sorrideva un po’ colpevole, quasi sapesse che avessi capito a cosa stava pensando. Ero certo di aver colto i suoi pensieri.
Ad un certo punto lui si alzò e si tolse la giacca, si sbottonò i polsini della camicia e li arrotolò intorno ai suoi avambracci muscolosi. L’atmosfera si stava tranquillizzando. Lui quindi si trasferì davanti alla scrivania, tra me e mia moglie. Appoggiato con il fondoschiena alla scrivania, le gambe divaricate e le braccia incrociate, pensai che forse si sentisse un po’ troppo disinvolto, stava addirittura mettendo in mostra il suo fisico allenato nella sua posizione da maschio alfa preferita.
Conoscevo bene il mio capo, ma non lo avevo mai visto così disinvolto in ufficio… la sera al pub era una vera calamita per le donne, ma in ufficio non lo avevo mai visto neanche fare un apprezzamento. Pensai che aveva davvero preso alla lettera la storia dell’informalità. Mi capitò di guardare tra le sue gambe divaricate e strabuzzai gli occhi, aveva un’erezione.
Manuela stava finendo di descrivere le sue esperienze e le sue capacità personali quando senza aspettare che finisse le disse “Manuela, non mi ero reso conto di quanto avessi bisogno di un’assistente prima che tu mi sciorinassi tutte le tue capacità organizzative” lei sorrise “io ho bisogno di una segretaria come te, una che non obbietti mai e che tenga a mente ogni mio ordine e che non abbia paura di farsi obbedire dai colleghi in ufficio". Manuela mi guardò e sorrise dicendo a lui “Non si preoccupi, so come fare per mettere le persone in riga” io annuii vistosamente e lui disse “Molto bene” poi lui guardò me e disse a lei “dovrai farti obbedire anche da tuo marito, non mi importa che siete sposati, la professionalità viene prima". Lei rispose sorridendo maliziosa "Non si preoccupi, lui farà tutto quello che dico io".
Lui allora le disse "ok, la metto subito alla prova" e lei rispose "OK, cosa devo fare?" e tu “Attenda” e rivolgendosi a me disse “Puoi per cortesia stampare tutto il materiale del catalogo che abbiamo preparato fino ad oggi?” Io gli dissi “Certo, ci vorrà un po’ è parecchia roba” pensando che volesse chiederle di riorganizzare il materiale e lui “tranquillo, ti aspettiamo qui”. Tornai alla scrivania e mi misi subito a lavoro. Erano quasi le 20 e finii di preparare tutto che erano le 20:10. Presi tutto dalla stampante e tornai nell’ufficio del mio capo. Quando entrai vidi ancora lui appoggiato alla scrivania, ma aveva una mano sulla testa di mia moglie la quale era intenta a fargli un pompino. Mi si gelò il sangue nelle vene, aprii la bocca per protestare, ma lei si stacco dal cazzo del mio capo e mi disse “Per favore appoggia il materiale sulla scrivania e mettiti a sedere lì, il signor Ferretti è impegnato adesso, ti chiamo io quando avrà finito” lui le accarezzò i capelli e le spinse di nuovo la testa in modo che lei ingoiasse di nuovo il suo uccello, lei aprì la bocca e ricominciò a succhiarglielo “Brava, ottima risposta”, poi chiuse gli occhi e gettò la testa indietro godendosi le labbra e la lingua di mia moglie sul suo cazzo.
Io non sapevo cosa mi stese succedendo, ma obbedii a quella donna che in quel momento non era mia moglie, ma la segretaria del mio direttore e mi misi a sedere. Stavo guardando quella scena e mi sembrava di vivere una situazione surreale. Mia moglie che succhiava con passione e maestria l’enorme cazzo del mio capo… ed io avevo un’erezione di marmo nei pantaloni.
Passarono 15 minuti mentre ascoltavo i gemiti di piacere del mio direttore e i rumori di risucchio che mia moglie produce quando fa un pompino. Probabilmente stufo del pompino il mio capo prese mia moglie di peso e la mise a sedere sulla scrivania, lei fece un “ooooh” di sorpresa e si mise a ridere. Lui la spogliò completamente, con delicatezza e gentilezza. Le baciava la pelle che liberava via via dai suoi indumenti. Le tolse infine il reggiseno e la mise in piedi per toglierle anche le mutandine in pizzo coordinato.
La fece girare e appoggiare le mani sulla scrivania. Mia moglie mi guardava e sorrideva, completamente nuda era appoggiata alla scrivania di lui con il culo esposto e lui era nudo dietro di lei. Lui si appoggiò a lei ed il suo lungo cazzo si adagiò sulle natiche calde di lei. Lei allora mi disse “Penso che il dottor Ferretti ne avrà ancora per molto, se vuoi puoi andare a casa” il mio capo scoppiò in una fragorosa risata, le prese il mento con una mano e la fece girare per baciarla con ancora il cazzo ben appoggiato sul culo di mia moglie. Lei dovette sforzarsi un po’ per torcere il busto e il collo per assecondare il suo bacio, quindi lui le infilò la lingua in bocca e lei iniziò a massaggiargliela con la sua. Sentivo mia moglie mugolare di piacere e respirare l’alito di lui mentre espirava affannosamente. Lui allora iniziò a giocare con le tette della sua segretaria con la mano libera e a lei piaceva. Poi anche l’altra mano iniziò a giocare con le tette di mia moglie. Le grandi mani di lui strizzavano, massaggiavano e giocavano con i capezzoli di mia moglie. Lei mugolava ancora più forte mentre aveva ancora in bocca la lingua del mio capo. Dopo pochi minuti con la mano destra lui abbandonò la tetta destra di mia moglie per avventurarsi più in basso, prima sulla pancia, poi a scendere fino a sfiorare la sua fica oltremodo bagnata e pronta. Lei gemette, stava ancora succhiando la sua lingua e lui iniziò a massaggiarle la fica vogliosa. Con una sola mano riusciva a procurarle piacere sia con il clitoride che nella vagina. Le gambe di mia moglie cedettero un po’ le per il piacere repentino e potente che le attenzioni del mio capo le stavano regalando. ma lui la sostenne senza farla cadere, questo aumentò il senso di sottomissione di lei che appoggiò le mani sulle mani di lui.
Dopo un po’ sento la tua voce profonda sussurrarle all’orecchio “Manuela"... lei godeva e sembrava non aver sentito, quindi ci provò di nuovo "Manuela" lei sembrò risvegliarsi a fatica dal torpore che le sue dita le stavano regalando e a stento riuscì a sussurrare "sì, mi dica" e lui "In questo ufficio tu non sei la moglie di nessuno, qui tu sei la mia mia troia"... lei non rispose, aveva gli occhi chiusi e si godeva il ditalino che lui le faceva con le sue grosse mani. Lui però insistette "Manuela hai capito?" e lei annuì "sì, sono la sua troia".
Lui insistette ancora per tastare il livello di sottomissione “Sarai la mia troia anche quando avrò bisogno di te nei festivi e week-end?” e lei rispose "sì", poi lei allungò la mano dietro la schiena e gli afferrò il grosso pene e gli disse "farò quello che mi chiede, ma adesso mi dia questo".
Lui rise e mi guardò con aria “Adesso è mia”, poi si staccò da lei e si chinò per sputarle sull’ano, quindi si rialzò per penetrarla. Lei strabuzzò gli occhi e disse "Ma lì non ci entrerà mai, è troppo grosso" e lui "zitta troia, adesso ti faccio godere con il culo" e lei "ma io non godo nel culo" e lui “adesso sì”, ma era già troppo tardi per i ripensamenti, in quel momento il suo ano accolse il cazzo di lui e lei urlò di dolore. Lui allora rallentò leggermente la corsa nel suo sfintere, ma non si fermò, entrò piano piano fino a quando con le palle non sentì il calore umido della sua fica bagnata.
Lei a qual punto smise di soffrire e si rilassò inarcando la schiena per offrirgli una penetrazione che a lei non avrebbe causato dolore. Io ero in preda a mille emozioni diverse, ero incazzato, ma anche eccitato, volevo spaccare tutto, ma anche rimanere a guardare. La mia indole mi impose di stare seduto a guardare. Lui le disse “ti fa ancora male?” lei scosse la testa e disse "non l'ho mai sentito così in profondità" e lui "Per forza, gioco a tennis con tuo marito e lo vedo sotto la doccia, non lo definirei superdotato” lei non disse nulla, probabilmente per non umiliarmi. Lui però continuò "Lavorando qui però non dovrai più preoccuparti di questo Manuela", ma lei stava già pensando ad altro e i suoi "oooooh oooooh" mi fecero capire che stava iniziando a godere della penetrazione anale. Lui le strinse una mano sulla gola e le disse "Visto troia? Che ti piace il mio bel cazzone nel culo?" E lei annuì mentre con una mano si sorreggeva sulla scrivania e con l’altra giocava con il suo clitoride. La sentivo ed era chiaro che stava montando il suo primo orgasmo anale. Il mio capo allora le disse "Manuela, ecco il tuo primo incarico, manda quel signore a prendere dello Scottex in bagno”. Lei però rimase in silenzio e non agì "Manuela, c'è qualche problema?" e lei borbottò qualcosa come "si arrabbierà" e lui "allora non ci siamo capiti, questa cazzo di baracca la dirigo io e se vuoi il lavoro, ma soprattutto se vuoi il mio cazzo devi ordinare a tuo marito di andare a prendere dello Scottex in bagno. SUBITO!". Lei titubò ancora un po', allora lui si fermò e tirò fuori il cazzo dal suo culo e disse "Beh, Manuela, il colloquio non sta andando come pensavo" e lei lo fermò immediatamente e disse “No, lo rimetta subito dentro, stavo per venire” poi si rivolse a me e disse “Per favore, il dottor Ferretti ha bisogno dello Scottex, puoi andare in bagno a prenderlo? Veloce, grazie.”. Io mi alzai e andai in bagno mentre lui le infilava di nuovo il cazzone nel culo già dilatato e le diceva “sentirai Manuela come ti piacerà”.
Quando tornai sentivo le urla di lei che stava chiaramente avendo il suo primo orgasmo nel culo, sotto i colpi di cazzo di lui. Io non ci ero mai riuscito. Rientro in ufficio mentre lui sta sfilando il suo cazzo ancora duro dallo sfintere di mia moglie. Lei è visibilmente esausta e si è appoggiata al piano della scrivania. Vedo le sue tette schiacciate sotto il peso del suo stesso corpo che quasi strabordano fuori dalla sua figura.
Lui mi guarda e mi dice “Le ho regalato il suo primo orgasmo anale, adesso le regalerò un sontuoso orgasmo vaginale”, poi continuò “Ho deciso di assumere Manuela come mia assistente personale a una sola condizione. Qui dentro Manuela non è tua moglie, ma la mia troia". Io lo guardai attonito pensando che fosse impazzito, poi guardai mia moglie e lei mi guardava sorridendo con i suoi bellissimi occhi nocciola e mi disse “Amore, a me piace questo lavoro” e lui la incalzò dicendo “…eeeeeee” e lei completò la frase dicendo “e qui dentro sarò la sua troia”.
Il mio cervello era in tilt, non sapevo cosa dire o fare, quando lui disse a mia moglie, anzi no, alla sua troia “Chiedi al signore se vuole darmi una mano a penetrarti?” lei si voltò verso di lui, ma non capiva, ma non fece domande, si voltò verso di me e mi disse “il dottor Ferretti ha bisogno di una mano, puoi aiutarlo per favore?” io mi alzai e mi avvicinai al mio capo. Vedevo l'ano di mia moglie ancora dilatato e vedevo il cazzo di lui torreggiare a una trentina di centimetri dal culo di mia moglie.
Mi avvicinai e mi disse "Vediamo se il lavoro è chiaro per tutti. Per favore, infila il mio cazzo nella fica della mia troia". Io esitai un attimo e Manuela mi disse "Per favore, ti è stato chiesto di fare una semplice cosa, puoi procedere?". Il mio capo annuii compiaciuto. Io allora gli presi il cazzo con due dita per indirizzarlo verso il fondoschiena di mia moglie che era rimasta lì, in attesa, supina per tutto il tempo, era bellissima, completamente nuda e appoggiata sul piano della scrivania.
Provai ad accompagnare il suo cazzo verso mia moglie, ma lui rimase fermo e mi disse "Pensi che due dita ti bastino per tirarmi verso la mia assistente personale?" Io allora gli afferrai il cazzo e tirai, senza esagerare, lui allora cedette a si mosse nella direzione in cui lo stavo tirando. Quindi mi disse "voglio entrare nella sua fica adesso". Sentii lei sospirare, sembrava lo attendesse con trepidanza e tirò un po’ in su il busto e tornò ad appoggiarsi sul piano della scrivania con le sole mani. Lei allora inarcò la schiena in modo che la sua fica gonfia fosse ben accessibile. Io non dovetti far altro che appoggiare la punta del cazzo del mio capo all'ingresso della vagina di mia moglie. In quel momento lasciai la presa e lui diede una leggera spinta con i fianchi. La fica di mia moglie era talmente umida che la penetrò fino in fondo alla prima spinta. Lei gradì moltissimo e non fece nessuno sforzo per nasconderlo e disse "Che meraviglia" e lui sorridendo le chiese "Ti mancava così in profondità vero?" e lei "Sì, tanto" e tu "beh, adesso lo avrai tutte le volte che voglio" e lei annuì sorridendo. Lui allora mi guardò e disse "Vai a sedere caro, dopo dovrai pulire, ne produco tanta".
Io tornai a sedere e osservavo la scena. Il mio capo che stava scopando mia moglie, che in quel momento non era mia moglie, ma la sua segretaria, o meglio, la sua troia. La mia bellissima moglie che urlava e godeva del cazzo di un altro. La donna che amavo alla follia che lo stava prendendo da un uomo molto più dotato di me e godeva come una vacca in calore. Lui le prese i capelli e glieli tirò in modo che lei piegasse la testa all'indietro. Vidi la sua faccia contratta in una smorfia di profondo piacere, gli occhi rigirati all'indietro. “Non è mia moglie” pensai “in questo momento non sto vedendo mia moglie, sto vedendo una troia che si sta completamente offrendo a un altro uomo. Vedo una donna che vuole essere scopata da un vero uomo, vedo una donna che è completamente sua”.
Lei venne più volte, una serie di orgasmi possenti e liberatori, si appoggiò di nuovo con il corpo sulla scrivania mentre lui continuava ad usare a abusare del suo corpo. Venne ancora dopo un paio di minuti. Era sfinita, ma non mollava, conoscevo bene mia moglie, lei non molla fino a che lui non si sarà svuotato. Lo vedevo perché adesso godeva con meno impeto, quando faceva così era perché iniziava a diventare un po' insensibile, ma ancora le piaceva.
A un certo punto lei gli disse "Lo sento, è ancora più grosso adesso, sta per venire, lo sento". Lui grugnì qualcosa di incomprensibile mentre la teneva ancora salda tra le sue mani e aumentava il ritmo dei tuoi colpi di bacino. Lei allora inarcò di nuovo la schiena per farlo godere di più e disse "Venga dentro, ho bisogno di sentirla mentre si svuota dentro di me".
Io strabuzzai gli occhi incredulo e pensai "è un incubo". Lui allora emise un urlo forte e mentre serrava forte i fianchi della sua segretaria con le mani, spingeva con il bacino più forte verso di lei con l'intento di entrare il più possibile in profondità.
Lei godeva ancora con la forza rinnovata dall’impeto del maschio che era dentro di lei in quel momento e che la stava possedendo. Due colpi e lui si fermò, ancora dentro di lei, ben piantato. I suoi fianchi si muovevano ancora verso di lei come a voler affondare ancora di più, ma ciò era impossibile, sembrava che avesse l'intento di svuotare il suo sperma direttamente nell'utero di mia moglie. Lei gemette di piacere e disse "Oddio sìììì" e lui completò così il suo orgasmo riempiendola di sperma.
Guardavo i due, sfiniti e con il fiatone. Lui allora iniziò ad uscire da mia moglie e mi disse “puoi venire qui e dare una pulita per favore?" io mi alzai, afferrai lo Scottex che avevo preso prima e mi posizionai dietro mia moglie che non era ancora mossa. Le chiesi “Stai bene amore?” e lei “oooooohhh sì che sto bene”, era ancora appoggiata sulla scrivania del mio capo, sfinita, ma sorridente. Vidi che dalla fica di mia moglie grondavano copiose gocce allungate di sperma che avevano già prodotto una piccola pozza sul pavimento. Pulii prima lei, poi il pavimento. Lei si alzò e si girò verso di me e disse "Grazie", poi mi prese il viso tra le mani e mi disse "Adesso siamo a lavoro e non si può, ma stasera a casa faccio divertire anche te". Lui ci guardò e disse "Credo che questa collaborazione produrrà fantastici benefici per tutti". Manuela annuì e disse "per me di sicuro" e risero entrambi.
Il mio capo finì di rivestirsi e disse a mia moglie "Manuela, domani alle 8:00 puntuale in ufficio, io arrivo alle 8:05 e mi piace iniziare presto con un bel caffè caldo ed un pompino". Lei rispose "sì capo" e ci preparammo per tornare a casa.