E
Edonis
Guest
Prima di continuare il racconto, voglio innanzitutto ringraziare tutti coloro che mi hanno consigliato e che hanno cercato di comprendere il mio stato d'animo riguardo la situazione che sto vivendo, voglio anche ringraziare coloro che, anche non credendo alla veridicità del racconto, hanno espresso il loro parere in maniera educata, mantenendo il massimo rispetto nei miei confronti.
Ps: Mi scuso per la lunghezza esagerata, ma dovevo specificare alcuni punti.
Dopo l'ultimo discorso avuto con lei nella mia stanzetta e la mia inevitabile erezione che ha suscitato in lei forte imbarazzo -tanto da far chiudere il discorso e farci ritornare nel salone-, non sapevo se il legame tra di noi fosse cambiato, se la vista della mia erezione le aveva fatto decidere che forse era meglio mantenere una certa distanza. Lunedì però ho avuto modo di comprendere meglio ciò che la mia erezione aveva scatenato.
Mia madre, anche se non avvezza al mondo di internet, mesi fa, volle che le creassi un profilo su skype, per poter parlare con i propri parenti. Lunedì mattina, mentre guardavo la tv, è entrata nella mia stanzetta chiedendomi se le potevo accendere il pc per poter controllare se mia zia fosse collegata su skype, ovviamente non me lo sono fatto chiedere due volte, spensi la tv e accesi il pc.
Dopo qualche minuto effettuai l'accesso e vidi che mia zia era collegata, chiamai mia madre e la informai, cambiai stanza poco dopo, lasciandole scrivere tranquillamente. Approfittai della situazione per andare a fare una doccia e tornai in stanza dopo circa 30 minuti, credendo che stessero soltanto chattando, entrai in mutande, non immaginando che la webcam fosse accesa.
Il pc era rivolto verso la porta, quindi quando entrai, mi ritrovai immortalato dal video della cam, il primo istinto stava per essere quello di uscire dalla stanza o coprirmi, invece feci finta di nulla, la salutai e poi mi vestii.
Mentre mi vestivo, squillò il cellulare di mia madre, che cambiò stanza e andò a rispondere, io ne approfittai e mi avvicinai al pc, mia zia era ancora lì, decisi di scriverle e non parlarle tramite microfono per evitare di essere sentito da mia madre oppure da mio zio, che poteva essere in casa.
Dopo le classiche domande di rito (come state, tutto bene ecc...), cercai di andare dritto al succo della questione, non avevo molto tempo, le chiesi se la mia erezione le aveva dato fastidio, se la sua decisione di cambiar stanza fosse stata causata dal fatto di vedermi eccitato. Prima di rispondermi, si guardò intorno, quel gesto mi confermò che mio zio era in casa. Dopo qualche attimo di attesa, scrisse: “Gioia, non posso risponderti, tuo zio gira per casa.. facciamo così, appena torna la mamma, gli chiedo se possiamo farvi visita, così vediamo di parlare un po”.
Cancellai la cronologia dei messaggi poco prima che mia madre tornasse e ritornai a far finta di nulla.
Passò l'intera mattinata, senza però veder arrivare nessuno, iniziai a pensare che probabilmente non sarebbero venuti, poi però, verso le 17, suonò il citofono.
Quando mia madre andò ad aprire la porta, mi accorsi che mia zio non c'era, mia zia era insieme a mia cugina. Mio zio era a lavoro e di conseguenza lei dovette farsi dare un passaggio da sua sorella.
Durante tutta la visita aspettavo il momento giusto per poterle parlare, la guardavo mentre parlava con mia madre, lei ogni tanto si voltava verso di me, io aspettavo il momento in cui mia madre si sarebbe allontanata per preparare il caffè o per qualunque altra cosa, il mio desiderio si esaudì dopo pochi minuti.
Mia madre si allontanò per preparare il caffè portandosi dietro mia cugina, in quel momento mia zia esclamò <Maria, vado in bagno e torno, ci pensi tu alla bimba?>, mia madre le rispose di si e lei si avviò verso il bagno, deviando però verso la mia stanzetta, che si trova nello stesso corridoio che porta in bagno, la seguii poco dopo, con l'aiuto della mia cuginetta che distraeva mia madre facendo avanti e indietro in cucina.
Entrai nella stanzetta ed esclamai <Ogni volta è uno strazio, riusciamo a scambiarci solo pochissime frasi quelle poche volte che ci vediamo>, lei mi rispose <Lo so gioia, purtroppo è quasi impossibile stare da soli e parlare in modo tranquillo... adesso non ci pensare>. Senza perder altro tempo, le rifeci la domanda già fatta qualche ora prima su skype, <Zia, per caso ti ho imbarazzata l'ultima volta, quando ebbi l'erezione? Hai preferito cambiare stanza, non voglio che il nostro legame si rovini per colpa mia.>, lei mi rispose con un sorriso dicendo <Ma no, che dici! Sei il mio nipote, ti ho detto che tra di noi non devono esserci tabù, non posso mica provare imbarazzo con te>, io le domandai frettolosamente <Se non provavi imbarazzo, perché allora hai deciso di cambiare stanza?>, mentre pronunciavo quelle parole, in me crescevano nuovi dubbi, lei non rispose subito, come l'ultima volta che le avevo parlato, mi sembrava imbarazzata, oppure frenata, come se volesse dirmi qualcosa, ma non poteva. Dopo qualche attimo di silenzio si avvicinò a me alzandosi sulle punte delle scarpe, dandomi un bacio a stampo sulle labbra, io rimasi spiazzato, il cuore mi stava uscendo dal petto, era stato un bacio a stampo breve e normalissimo, uno di quei baci affettuosi, in me però scatenò forti emozioni, non mi aspettavo una reazione del genere da parte sua. Subito dopo si allontanò di qualche passo e mi disse <Lo sai che amo tuo zio e che abbiamo una bimba, una famiglia..> la interruppi e dissi <Lo so zia, ti capisco...non devi darmi spiegazioni>.
In quel momento ero combattuto tra l'eccitazione del bacio e la parziale delusione di quella conferma, che comunque mi aspettavo. Il bacio aveva scatenato in me il solito gonfiore che i pantaloncini non riuscivano a camuffare, tra il misto di eccitazione e stupore le dissi <Perché questo bacio...?>, lei rispose con gran naturalezza dicendomi <Perché ti voglio bene, lo sai che ti voglio un gran bene>, dopodiché si avvicinò e mi abbracciò, come era già successo diverse settimane prima, mi sono ritrovato nella stessa situazione in cui mia zia mi abbracciava mentre io avevo una erezione. Quando si distaccò, forse leggendo nei miei occhi la situazione di quell'abbraccio, mi disse “Non ti vergognare, non fai nulla di male”.
Dopo avermi detto quelle parole, uscì dalla stanza e poco dopo la seguii nel salone.
Ps: Mi scuso per la lunghezza esagerata, ma dovevo specificare alcuni punti.
Dopo l'ultimo discorso avuto con lei nella mia stanzetta e la mia inevitabile erezione che ha suscitato in lei forte imbarazzo -tanto da far chiudere il discorso e farci ritornare nel salone-, non sapevo se il legame tra di noi fosse cambiato, se la vista della mia erezione le aveva fatto decidere che forse era meglio mantenere una certa distanza. Lunedì però ho avuto modo di comprendere meglio ciò che la mia erezione aveva scatenato.
Mia madre, anche se non avvezza al mondo di internet, mesi fa, volle che le creassi un profilo su skype, per poter parlare con i propri parenti. Lunedì mattina, mentre guardavo la tv, è entrata nella mia stanzetta chiedendomi se le potevo accendere il pc per poter controllare se mia zia fosse collegata su skype, ovviamente non me lo sono fatto chiedere due volte, spensi la tv e accesi il pc.
Dopo qualche minuto effettuai l'accesso e vidi che mia zia era collegata, chiamai mia madre e la informai, cambiai stanza poco dopo, lasciandole scrivere tranquillamente. Approfittai della situazione per andare a fare una doccia e tornai in stanza dopo circa 30 minuti, credendo che stessero soltanto chattando, entrai in mutande, non immaginando che la webcam fosse accesa.
Il pc era rivolto verso la porta, quindi quando entrai, mi ritrovai immortalato dal video della cam, il primo istinto stava per essere quello di uscire dalla stanza o coprirmi, invece feci finta di nulla, la salutai e poi mi vestii.
Mentre mi vestivo, squillò il cellulare di mia madre, che cambiò stanza e andò a rispondere, io ne approfittai e mi avvicinai al pc, mia zia era ancora lì, decisi di scriverle e non parlarle tramite microfono per evitare di essere sentito da mia madre oppure da mio zio, che poteva essere in casa.
Dopo le classiche domande di rito (come state, tutto bene ecc...), cercai di andare dritto al succo della questione, non avevo molto tempo, le chiesi se la mia erezione le aveva dato fastidio, se la sua decisione di cambiar stanza fosse stata causata dal fatto di vedermi eccitato. Prima di rispondermi, si guardò intorno, quel gesto mi confermò che mio zio era in casa. Dopo qualche attimo di attesa, scrisse: “Gioia, non posso risponderti, tuo zio gira per casa.. facciamo così, appena torna la mamma, gli chiedo se possiamo farvi visita, così vediamo di parlare un po”.
Cancellai la cronologia dei messaggi poco prima che mia madre tornasse e ritornai a far finta di nulla.
Passò l'intera mattinata, senza però veder arrivare nessuno, iniziai a pensare che probabilmente non sarebbero venuti, poi però, verso le 17, suonò il citofono.
Quando mia madre andò ad aprire la porta, mi accorsi che mia zio non c'era, mia zia era insieme a mia cugina. Mio zio era a lavoro e di conseguenza lei dovette farsi dare un passaggio da sua sorella.
Durante tutta la visita aspettavo il momento giusto per poterle parlare, la guardavo mentre parlava con mia madre, lei ogni tanto si voltava verso di me, io aspettavo il momento in cui mia madre si sarebbe allontanata per preparare il caffè o per qualunque altra cosa, il mio desiderio si esaudì dopo pochi minuti.
Mia madre si allontanò per preparare il caffè portandosi dietro mia cugina, in quel momento mia zia esclamò <Maria, vado in bagno e torno, ci pensi tu alla bimba?>, mia madre le rispose di si e lei si avviò verso il bagno, deviando però verso la mia stanzetta, che si trova nello stesso corridoio che porta in bagno, la seguii poco dopo, con l'aiuto della mia cuginetta che distraeva mia madre facendo avanti e indietro in cucina.
Entrai nella stanzetta ed esclamai <Ogni volta è uno strazio, riusciamo a scambiarci solo pochissime frasi quelle poche volte che ci vediamo>, lei mi rispose <Lo so gioia, purtroppo è quasi impossibile stare da soli e parlare in modo tranquillo... adesso non ci pensare>. Senza perder altro tempo, le rifeci la domanda già fatta qualche ora prima su skype, <Zia, per caso ti ho imbarazzata l'ultima volta, quando ebbi l'erezione? Hai preferito cambiare stanza, non voglio che il nostro legame si rovini per colpa mia.>, lei mi rispose con un sorriso dicendo <Ma no, che dici! Sei il mio nipote, ti ho detto che tra di noi non devono esserci tabù, non posso mica provare imbarazzo con te>, io le domandai frettolosamente <Se non provavi imbarazzo, perché allora hai deciso di cambiare stanza?>, mentre pronunciavo quelle parole, in me crescevano nuovi dubbi, lei non rispose subito, come l'ultima volta che le avevo parlato, mi sembrava imbarazzata, oppure frenata, come se volesse dirmi qualcosa, ma non poteva. Dopo qualche attimo di silenzio si avvicinò a me alzandosi sulle punte delle scarpe, dandomi un bacio a stampo sulle labbra, io rimasi spiazzato, il cuore mi stava uscendo dal petto, era stato un bacio a stampo breve e normalissimo, uno di quei baci affettuosi, in me però scatenò forti emozioni, non mi aspettavo una reazione del genere da parte sua. Subito dopo si allontanò di qualche passo e mi disse <Lo sai che amo tuo zio e che abbiamo una bimba, una famiglia..> la interruppi e dissi <Lo so zia, ti capisco...non devi darmi spiegazioni>.
In quel momento ero combattuto tra l'eccitazione del bacio e la parziale delusione di quella conferma, che comunque mi aspettavo. Il bacio aveva scatenato in me il solito gonfiore che i pantaloncini non riuscivano a camuffare, tra il misto di eccitazione e stupore le dissi <Perché questo bacio...?>, lei rispose con gran naturalezza dicendomi <Perché ti voglio bene, lo sai che ti voglio un gran bene>, dopodiché si avvicinò e mi abbracciò, come era già successo diverse settimane prima, mi sono ritrovato nella stessa situazione in cui mia zia mi abbracciava mentre io avevo una erezione. Quando si distaccò, forse leggendo nei miei occhi la situazione di quell'abbraccio, mi disse “Non ti vergognare, non fai nulla di male”.
Dopo avermi detto quelle parole, uscì dalla stanza e poco dopo la seguii nel salone.