Edonis
Utente Inattivo da oltre 365 giorni
- Messaggi
- 139
- Punteggio reazione
- 9
- Punti
- 19
Dopo una piccola pausa dovuta a numerosi impegni lavorativi, torno ad informarvi sui nuovi aggiornamenti riguardo la mia ossessione nei confronti di mia zia.
In queste settimane le ho lasciato del tempo libero, tempo libero che ho potuto e che ha potuto utilizzare per riflettere meglio e più approfonditamente riguardo la situazione che si è evoluta negli ultimi mesi.
Mia zia, fin da quando le ho confessato i sentimenti che provo per lei, mi ha subito messo a mio agio, senza provare imbarazzo, senza allontanarsi da me, anzi, mi ha sempre spronato nel parlarle liberamente.
Domenica sera, dopo alcune settimane di silenzio, ci siamo incontrati alla festa di compleanno di un mio cuginetto (non suo figlio), la festa si teneva a casa dei miei nonni, erano presenti diversi miei parenti, circa una ventina di persone, era l'occasione perfetta per approfittare della confusione.
Arrivammo a casa dei miei nonni verso le 21, c'era già una gran confusione, dopo i vari saluti, la cercai per le stanze, era in cucina intenta a parlare con alcuni miei parenti, salutai tutti ma non mi soffermai lì, ero deciso, volevo aspettare che lei facesse la prima mossa, mi avrebbe dato la certezza che le settimane di silenzio avevano fatto effetto.
Durante la serata le avevo lanciato qualche sguardo, sguardo che lei aveva ricambiato, ma non volevo andare oltre, volevo evitare anche il solo sguardo, ma fu più forte di me, non potevo non guardarla, bellissima come sempre, indossava una gonna che le arrivava poco sopra le ginocchia e una maglia con una scollatura a V, il tutto incorniciato da splendide scarpe con un fiocco alla punta che le custodivano quei piedi stupendi.
Dopo gli auguri di rito e il trambusto della torta e delle foto, tutti si sparpagliarono nelle numerose stanze, vari gruppetti si erano uniti e chiacchieravano, mentre i bambini scorrazzavano avanti e indietro per i corridoi.
Mi diressi verso uno dei balconi della casa con l'intenzione di rimanere da solo, scelsi quello vuoto e vi rimasi 10 minuti, mentre ero seduto sulla ringhiera del balcone, sentii qualcuno avvicinarsi al balcone, il rumore di tacchi mi fece capire subito.
La serranda del balcone era per metà abbassata e le tende erano chiuse, vidi una mano farsi strada tra le tende discostandole, dopodiché la vidi inarcarsi e sbucare fuori.
<Cosa ci fai qui fuori?> mi disse con aria stranita, le risposi <Zia, sai che non sopporto la puzza di sigarette, volevo prendere una boccata d'aria>, mentre le rispondevo, lei si era affacciata fissando la strada, dopodiché rispose <Lo so gioia mia, nemmeno io lo sopporto> con un sorriso che sapeva di comprensione.
Tra me e me balenavano diverse domande che volevo farle, ma non volevo cominciare io la discussione, volevo che fosse lei a esordire, facendomi capire che alla fine qualcosa le importava.
Dopo alcuni secondi di silenzio, si voltò verso di me e mi disse <Gioia, cos'è questo muso lungo, sei rimasto turbato da quello che è successo l'ultima volta che ci siamo visti?>, <Beh... si, sono rimasto spiazzato da quello che è successo, non mi aspettavo un bacio da parte tua, so che è stato un bacio affettuoso, ma la cosa provoca in me diverse sensazioni... alcune mi imbarazzano...> le risposi a capo chino, si guardò alle spalle, verso la serranda e poi disse <Non devi provare imbarazzo per le tue sensazioni o reazioni, è normale, non devi nemmeno provare imbarazzo per me, sono una persona adulta, non fai nulla che io non conosca già. Voglio che tu riesca a parlare con me liberamente, non imbarazzarti, se hai delle domande da farmi, se hai bisogno di parlare, di chiedere o sfogare riguardo le tua vita privata, sono qui per darti consigli.>, la guardai e le sorrisi, lei ricambiò.
La conversazione fu interrotta da qualche secondo di imbarazzo, poi le risposi <La mia vita privata va molto bene>, lei mi rispose nel modo più delicato possibile dicendomi <Sei un ragazzo intelligente, so che non hai bisogno di questi consigli, te lo dico comunque, usa sempre le giuste precauzioni e cerca di dare il giusto peso alle tue relazioni>. Stavo parlando con mia zia di situazioni e argomenti che fino a qualche mese prima non erano nemmeno lontanamente nei mie più rosei pensieri, avevamo toccato il tasto “vita privata”, la cosa mi creava e mi crea tutt'ora imbarazzo e eccitazione.
Dopo le premurose raccomandazioni, le dissi <Zia, mi fa piacere parlare con te di queste cose, ma come sempre non siamo abbastanza soli da poterne parlare abbastanza a lungo>, ero stizzito, quasi rassegnato all'idea che le nostre conversazioni dovessero durare solo un paio di frasi. Passarono pochi secondi, si guardò intorno e disse flebilmente <Gioia mia, visto che ogni volta siamo costretti a fare tutto di corsa e di nascosto, possiamo provare a parlare a casa, devo però essere certa che non ci sia lo zio, non ti prometto nulla, sai quanto sia difficile, ma se sarà possibile, lo faremo, cosi potremmo parlare tranquillamente> mi lanciò un gran sorriso, risposi al sorriso e annuì, dopodiché mi fece cenno all'orologio con aria divertita per poi voltarsi e rientrare in casa, aspettai qualche minuto e la seguii.
In queste settimane le ho lasciato del tempo libero, tempo libero che ho potuto e che ha potuto utilizzare per riflettere meglio e più approfonditamente riguardo la situazione che si è evoluta negli ultimi mesi.
Mia zia, fin da quando le ho confessato i sentimenti che provo per lei, mi ha subito messo a mio agio, senza provare imbarazzo, senza allontanarsi da me, anzi, mi ha sempre spronato nel parlarle liberamente.
Domenica sera, dopo alcune settimane di silenzio, ci siamo incontrati alla festa di compleanno di un mio cuginetto (non suo figlio), la festa si teneva a casa dei miei nonni, erano presenti diversi miei parenti, circa una ventina di persone, era l'occasione perfetta per approfittare della confusione.
Arrivammo a casa dei miei nonni verso le 21, c'era già una gran confusione, dopo i vari saluti, la cercai per le stanze, era in cucina intenta a parlare con alcuni miei parenti, salutai tutti ma non mi soffermai lì, ero deciso, volevo aspettare che lei facesse la prima mossa, mi avrebbe dato la certezza che le settimane di silenzio avevano fatto effetto.
Durante la serata le avevo lanciato qualche sguardo, sguardo che lei aveva ricambiato, ma non volevo andare oltre, volevo evitare anche il solo sguardo, ma fu più forte di me, non potevo non guardarla, bellissima come sempre, indossava una gonna che le arrivava poco sopra le ginocchia e una maglia con una scollatura a V, il tutto incorniciato da splendide scarpe con un fiocco alla punta che le custodivano quei piedi stupendi.
Dopo gli auguri di rito e il trambusto della torta e delle foto, tutti si sparpagliarono nelle numerose stanze, vari gruppetti si erano uniti e chiacchieravano, mentre i bambini scorrazzavano avanti e indietro per i corridoi.
Mi diressi verso uno dei balconi della casa con l'intenzione di rimanere da solo, scelsi quello vuoto e vi rimasi 10 minuti, mentre ero seduto sulla ringhiera del balcone, sentii qualcuno avvicinarsi al balcone, il rumore di tacchi mi fece capire subito.
La serranda del balcone era per metà abbassata e le tende erano chiuse, vidi una mano farsi strada tra le tende discostandole, dopodiché la vidi inarcarsi e sbucare fuori.
<Cosa ci fai qui fuori?> mi disse con aria stranita, le risposi <Zia, sai che non sopporto la puzza di sigarette, volevo prendere una boccata d'aria>, mentre le rispondevo, lei si era affacciata fissando la strada, dopodiché rispose <Lo so gioia mia, nemmeno io lo sopporto> con un sorriso che sapeva di comprensione.
Tra me e me balenavano diverse domande che volevo farle, ma non volevo cominciare io la discussione, volevo che fosse lei a esordire, facendomi capire che alla fine qualcosa le importava.
Dopo alcuni secondi di silenzio, si voltò verso di me e mi disse <Gioia, cos'è questo muso lungo, sei rimasto turbato da quello che è successo l'ultima volta che ci siamo visti?>, <Beh... si, sono rimasto spiazzato da quello che è successo, non mi aspettavo un bacio da parte tua, so che è stato un bacio affettuoso, ma la cosa provoca in me diverse sensazioni... alcune mi imbarazzano...> le risposi a capo chino, si guardò alle spalle, verso la serranda e poi disse <Non devi provare imbarazzo per le tue sensazioni o reazioni, è normale, non devi nemmeno provare imbarazzo per me, sono una persona adulta, non fai nulla che io non conosca già. Voglio che tu riesca a parlare con me liberamente, non imbarazzarti, se hai delle domande da farmi, se hai bisogno di parlare, di chiedere o sfogare riguardo le tua vita privata, sono qui per darti consigli.>, la guardai e le sorrisi, lei ricambiò.
La conversazione fu interrotta da qualche secondo di imbarazzo, poi le risposi <La mia vita privata va molto bene>, lei mi rispose nel modo più delicato possibile dicendomi <Sei un ragazzo intelligente, so che non hai bisogno di questi consigli, te lo dico comunque, usa sempre le giuste precauzioni e cerca di dare il giusto peso alle tue relazioni>. Stavo parlando con mia zia di situazioni e argomenti che fino a qualche mese prima non erano nemmeno lontanamente nei mie più rosei pensieri, avevamo toccato il tasto “vita privata”, la cosa mi creava e mi crea tutt'ora imbarazzo e eccitazione.
Dopo le premurose raccomandazioni, le dissi <Zia, mi fa piacere parlare con te di queste cose, ma come sempre non siamo abbastanza soli da poterne parlare abbastanza a lungo>, ero stizzito, quasi rassegnato all'idea che le nostre conversazioni dovessero durare solo un paio di frasi. Passarono pochi secondi, si guardò intorno e disse flebilmente <Gioia mia, visto che ogni volta siamo costretti a fare tutto di corsa e di nascosto, possiamo provare a parlare a casa, devo però essere certa che non ci sia lo zio, non ti prometto nulla, sai quanto sia difficile, ma se sarà possibile, lo faremo, cosi potremmo parlare tranquillamente> mi lanciò un gran sorriso, risposi al sorriso e annuì, dopodiché mi fece cenno all'orologio con aria divertita per poi voltarsi e rientrare in casa, aspettai qualche minuto e la seguii.