Esperienza reale Non c'è cosa più divina...

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Premessa: racconto assolutamente reale, in più capitoli che comprende un arco di tempo di più di 20 anni.
Gli episodi non saranno in ordine di tempo, ma sparsi per creare una sorta di racconto a flashback.

Primo episodio:
Il riavvicinamento inaspettato

Ero a lavoro, una giornata di marzo di un paio di anni fa.
Io, all'epoca poco meno di quarant'anni, sposato e padre.

Era un periodo un po' così, un po' strano psicologicamente visto che, seppur mai avevo tradito mia moglie prima, mi ero ritrovato ad avere delle avance da una mia ex, che mi avevano creato confusione visto ciò che era stata per me.
Ma non è della ex e del suo ritorno dopo ben 12 anni di buio totale che sto scrivendo.

Dicevamo,
ero a lavoro, guardo whatsapp, leggo qualche messaggio e infine mi metto a spulciare gli stati.

Mi colpisce uno stato in particolare, per due motivi:
Il primo motivo è che lo stato era pubblicato da mia cugina, e lei praticamente non pubblica stati.
Il secondo motivo era l'argomento: la trasformazione dei locali di una vecchia discoteca in supermercato.
Una discoteca di quelle non per tutti. Una discoteca di quelle dove ci si sballava con l'aiuto della chimica.
Passione della chimica che avevo da ragazzo e che sapevo aveva anche lei.

Allora le rispondo scrivendo: "certo che comunque in quel posto ci sarà ancora modo di comprare delle caramelle!!!"

Risponde di rimando: "quante ne abbiamo mangiate!!!"

E da li classici messaggi di circostanza su come sta chi, come va la vita eccetera, visto che, cugini si, ma non che ci vedessimo o sentissimo, se non a qualche evento di famiglia.
Nonostante in passato invece avevamo condiviso molto, siamo stati molti anni in standby, sapendo che al bisogno ci saremmo stati.

Il numero di messaggi che ci scambiamo va oltre la normale circostanza.
Indaghiamo un po' l'uno dell'altro.
Perché le nostre esperienze passate fanno si che tra noi due, oltre a non esserci segreti, non c'è minimamente giudizio delle azioni dell'altro. Siamo così, possiamo dire tutto, qualsiasi cosa, che tanto non ci stupirà.

Quindi le racconto del ritorno della mia ex, le ho ricordato chi era, cosa avevo passato e come mi aveva fatto sentire il fatto che si fosse rifatta avanti.

Alla fine quello stato su whatsapp da parte di mia cugina mi ha permesso di contattarla per poter parlare dei miei problemi con lei, lei che ascolterà asettica, non giudicherà ma mi farà sfogare.

Poi, sapendo che convive da molti anni con lo stesso ragazzo, ma sapendo anche che tra noi non ci sono questi problemi, mi faccio avanti.
Mi faccio avanti, e non so perché, forse proprio perché era un periodo così.
E le scrivo: "certo che non mi dispiacerebbe tornare a farmi una bella scopata con te come ai vecchi tempi".

E lei: "la tua ex ti ha sbloccato la monogamia?" e manda emoticon sorridenti.

Le rispondo: "Può darsi"

Mi risponde: "sei sicuro di quello che scrivi?"

E io: "perché no?

Da li succede quello che deve succedere.

Viene fuori che io ho i miei problemi. Lei ha i suoi.
Entrambi abbiamo bisogno di parlare e stare con quella persona speciale che va oltre ogni cosa.

E iniziamo a scriverci, tonnellate di messaggi aiutandoci l'un con l'altra aspettando di poterci vedere quando le restrizioni tra comuni per la pandemia lo avessero permesso.

Passano le settimane ed il legame tra noi si rafforza. Possiamo parlare di tutto.
Dal lavoro, ai problemi con i rispettivi partner, per arrivare a cosa ci saremmo fatti una volta insieme.
E non mancavano le porcate dicendo che a laoro si bagnava pensandomi, o che io lo avessi duro pensandola.
Qualche foto di riscaldamento e poi finalmente possiamo vederci.
Incastriamo un appuntamento compatibile con i nostri lavori, una scusa credibile per i rispettivi compagni e finalmente ci vediamo.

continua...
 
Ci vediamo si, ma non appartati.

Perché alla fine, nonostante la parentela, era da un po' che non ci vedevamo, sicuramente qualche anno di troppo tra l'altro.

Quindi decidiamo di vederci in un parco, per vedere se eravamo sempre noi, se c'era sempre quel rapporto che andava avanti, seppur con delle pause, da quando eravamo ancora ragazzini.

Un innocente saluto con bacini sulla guancia come da prassi, guadagniamo una panchina e cominciamo a parlare di noi.

Quasi una sorta di primo appuntamento, anche se le circostanze erano altre.

Anche se sapevamo, come già era accaduto in passato, che c'era del fuoco tra noi. Che bastava poco per incendiare la situazione.

Ed infatti, se per una buona parte del tempo tutto era nella normalità, accade che seduti accanto comincia il contatto.

Prima le braccia che si sfiorano, poi ci accarezziamo le mani, e piano piano ci troviamo a sfiorarci viso contro viso, ad abbracciarsi, a sentire qualcosa che cresce.

Ci baciamo, appassionatamente, senza andare oltre a quello che può succedere in un fine pomeriggio di maggio su una panchina di un parco, abbastanza affollato da madri con figli e compagnie di ragazzetti.

Ma il bacio è profondo, voglioso, uno scambio di lingue che cresce, che accentua il desiderio. Cominciamo a sospirare, ad accarezzarci, ma sempre senza andare oltre quel che si può in pubblico.

Anche perché quando comincio ad accarezzarle i piccoli seni mi riporta alla pubblica realtà.

Però entrambi ci siamo accesi. Però entro una decina di minuti ci dovremo salutare per tornare dai nostri rispettivi partners.

Ci alziamo, ci accontentiamo del riparo che può darci un pino nel parco, appoggio la sua schiena contro l'albero e mi appoggio a lei.

Le nostre bocche si incontrano ancora, le sue braccia al mio collo, le mie mani che vanno a sondare un corpo che non tocco da troppo tempo.
La sorpresa di sentire un corpo che mi riporta alla gioventù, abituato come sono al corpo di mia moglie, un po' in carne, seppur piacevole e soddisfacente da toccare.

Con lei invece torno alle piccole forme, un corpo esile, un sedere sodo e piccolo, dei seni che stanno in una mano ma molto duri al tatto.
Glielo dico, mi sembra che per lei il tempo si sia fermato alla gioventù ed i suoi trentasei anni siano in realtà venti di meno, come all'epoca dei nostri primi incontri.

Le prendo i glutei con entrambe le mani e la attiro a me, ho bisogno del contatto tra la mia parte bassa che oramai si bagna in punta e la sua, che tra i miei pantaloncini, ed i suoi pantaloni leggeri di una tuta, poco nascondono il tatto e permettono un contatto sensibile.

Come sempre il suo respiro da eccitazione, molto marcato, mi manda in estasi, e anche questo è un ricordo che riaffiora, una cosa che non è cambiata.
Oso, perché so che con lei è tutto permesso, ed infilo una mano nei pantaloni, le accarezzo i glutei e poi vado nel solco alla ricerca del buco proibito del desiderio.
Con lei so che si può, conoscendola so che il suo frutto anteriore sarà un fiume in piena, so che è molto eccitata, e quindi senza passare dal via, le infilo un dito dietro.
Va in estasi, e io con lei. Rischiamo di perdere il controllo. Ma non possiamo.
Ci stacchiamo. Riprendiamo. Ci diciamo che dobbiamo salutarci per questa volta.
Con estrema tristezza ci convinciamo.
Qualche altro bacio, qualche altra carezza, e chiudiamo questa tortura.

Per questa volta è andata così, ma non è stata inutile.
Perché abbiamo constatato che noi siamo ancora noi.
E che presto torneremo a fonderci insieme nella passione che da molti anni è presente tra noi.
 
Scusate l'assenza e non starò a spiegare il perchè.

L'incontro ci ha fatto bene. Sappiamo che siamo sempre noi, sempre quelli di qualche tempo prima.

Ci rivediamo in tranquillità perchè ci piace anche raccontarci di noi, solo che ora la prassi è baciarsi, all'arrivo, durante l'incontro e ai saluti.

Bei baci.

Poi arriva l'occasione buona. Del tempo per vederci indisturbati dopo lavoro.

Con la sua auto andiamo in un posto della zona appartato. Ci mettiamo un po' e quindi la parte chiacchiere la sbrighiamo nel tragitto.

Ci fermiamo e guadagnamo i sedili posteriori della sua auto.

Parte subito il nostro momento, dopo tanti anni.

Siamo in estate, lei ha dei pantaloni leggeri e una canottiera, e baciandoci posso subito toccare tutto il suo corpo.

Posso sentire tutto il suo corpo al tatto. Una meraviglia.

Ci baciamo e le nostre mani esplorano.

Le tocco i piccoli seni sodi, con dei capezzolini perfetti e duri. Le accarezzo i glutei.

La sua figa è un lago, infilo un dito e lei è già in estasi. Per farla godere non bisogna essere dei maghi. Le piace di suo godere.

Le abbasso pantaloni e mutandine, le infilo il dito di una mano nella passera e bagnato di secrezioni lo tolgo e lo metto nel buchino del culo.

Un dito dell'altra mano nella passera. Gode come una matta e lo fa sentire. Io sento le due dita nei due buchi che quasi si sfiorano dentro di lei.

Viene, viene copiosamente e rumorosamente e ci fermiamo.

Si rimette a sedere sul sedile, con pantaloni e mutandine abbassate, mezze tettine di fuori. Un piacere per la vista. Non ho scritto una cosa: Totalmente depilata.

Mi tira fuori il cazzo duro dai pantaloni e comincia a farmi un bel pompino. Un piacere sentire di nuovo quella bocca.

Si dedica al lavoro con passione, la passione che ha sempre avuto nel sesso, nel sesso goduto per piacere con tutta se stessa.

Sono eccitato al massimo ma voglio godermi quella bocca, quella lingua. Allargo le gambe e le porto una mano a toccarmi tra le gambe.

Esita e allora le spingo la mano tra i miei glutei. Capisce: comincia a stuzzicarmi l'ano col dito. Senza penetrazione, solo massaggio.

Lo adoro, e ai tempi delle nostre scopate non era una cosa che facevo fare.

Ora però basta. Dobbiamo scopare. Appoggia la schiena al sedile, mi avvicino non per penetrarla ma per baciarla, anche perché non era la posizione adatta in auto.

E avevo ancora il preservativo in tasca. Baciandola però cerco contatto col corpo e le vado sopra. Cerco il contatto tra il mio cazzo e la sua figa...

Bellissimo sentirla

Ma alla fine, in modo naturale il cazzo si fa strada ed entra dentro di lei. Mi guarda come a dire: ma il preservativo?

Ma oramai ero dentro e nessuno dei due si voleva fermare. Lei viene per la seconda volta.

No, non perchè io sono uno stallone, è lei che sa godersela.

Approfittiamo del suo orgasmo per sistemarci meglio.

Io a sedere e le si mette sopra di me. Ormai completamente nuda. Seppure di giorno e in macchina.

Comincia la cavalcata. Le mangio i seni, li mordo, la bacio con la lingua. Cerco il suo ano con le dita e le infilo un dito dietro.

Lei gode e ansima, è un piacere per la vista e per tutti i sensi. Viene per la terza volta, mi stringe a se mentre gode come una cagna e si fa sentire.

Continua a cavalcarmi ancora un po' ricordandomi che non posso venirle dentro. Io comincio ad essere al limite e glielo dico.

Scende e mi comincia a pompare con la bocca. Lo prende tutto, fino in fondo. Vuole farmi godere per bene e ci riesce.

Mentre mi pompa comincia ad insinuare il dito verso il mio ano... Non resisterò al lungo.

Sento che sto per venire e glielo dico.

Lei continua, con una passione da elogio.

Sento arrivare l'orgasmo e mentre vengo, intensamente, mi cominciano a tremare le gambe, un tremore incontrollabile!

Lei ingoia tutto e lascia un pisello pulitissimo. Come ai vecchi tempi.

Io sono distrutto, ma anche lei non è da meno.

Ci baciamo, come tanti anni fa. Lei è stata la prima che mi ha fatto un pompino con igoio quando eravamo ragazzini, e all'epoca, dopo essere venuto mi ha baciato.

Nessun sapore strano. Ma bellissimo. Un bellissimo bacio.

Ci rilassiamo. Restiamo così, lei nuda e io quasi. Abbracciati. Ci coccoliamo un po', chiacchieriamo un po'.

Sarei anche ripartito per una seconda. Ma dovevamo tornare alle rispettive famiglie.

Mi riporta al punto di incontro e ci salutiamo. Non volevo finirla li, ma certe cose fanno fatte per bene, e per non rischiare, il nostro tempo per quel giorno era finito.
 
Con questo racconto andiamo un po' indietro nel tempo.

diciamo indietro di 18 anni circa.

Eravamo in estate, non ricordo precisamente il mese. Faccio una passeggiata col cane per le strade della nostra campagna.

Certo campagna, e per un bel raggio di chilometri ci conosciamo tutti, spesso se passa una macchina è qualcuno che conosci e saluti, ma capita anche che passino degli sconosciuti.

Evidentemente mentre passeggio passa una macchina alla quale però non faccio caso. Evidentemente, non essendo un'auto a me familiare, non ci ho fatto caso e non mi sono interessato di chi ci fosse al suo interno.

Ma poco dopo mi arriva un messaggio da mia cugina, che era fidanzata e per quel motivo con me non aveva avuto più rapporti.

Leggo il messaggio: "Mi raccomando a me non mi hai vista in quella macchina"

Rispondo: "In che senso? Quale macchina?"

Lei: "Ah non mi avevi visto? Ti spiego Più tardi."

Vabbè, non sto molto a pensare e continuo la passeggiata col cane.

Dopo qualche ora mi scrive e mi spiega.

Praticamente si era trovato un ragazzo con cui scopava oltre al suo ragazzo, e pensando che l'avessi vista passare con lui, mi aveva chiesto di non dire niente.

Io naturalmente, per la nostra complicità passata ed attuale le dico di stare tranquilla, e che io mi sarei fatto i fatti miei.

Però una cosa mi gira per la testa: se fino ad allora noi non ci eravamo più visti perché aveva un ragazzo, magari ora non sarebbe stato un problema farsi qualche scopata anche con me.

Quindi le scrivo: "Ma vuoi una mano?"

Lei: "A fare cosa?"

Io: "A tradire il tuo ragazzo!"

Lei: "Come?"

Io: "Se vuoi, anche io sono disposto ad aiutarti a tradirlo scopando con te."

Lei: "Più tardi trovo una scusa per parlarti."

Qualche ora dopo mi chiede se sono solo e viene da me. E mi spiega che si vede con questo ragazzo nuovo, ma che non vuole lasciare il suo ragazzo. E mi fa capire che c'è posto anche per me.

Quindi ci accordiamo in questo modo: Lei, non avendo ancora la patente si fa accompagnare da suo padre dal suo ragazzo. Poi verso mezzanotte, io da cugino e non destando sospetti la vado a riprendere e poi troviamo un bel posticino appartato per scopare.

Piano perfetto direi. Prima di lasciarla andare la tiro a me e le do un bel bacio con la lingua... e approfitto per toccarle quel culo da favola che ha.

Se ne va ed io o già il cazzo di marmo!!!

Io ceno e poi vado al bar dagli amici, mentre aspetto il suo messaggio per andare a prenderla dal suo ragazzo.

Finalmente mi scrive e vado. Quando sono sotto casa sua le scrivo. Scendono tutti e due lui mi saluta e saluta lei. Lei monta in auto e andiamo via.

Un po', vista la situazione mi scappa da ridere, ma questo è.

Ci troviamo il posto appartato e ci mettiamo dietro. Dopo poco le squilla il telefono (fortunatamente eravamo ben lontani dagli smartphone) e lei gli dice di essere già a letto, di essere stanca e che si sarebbero visti l'indomani.

Bene. Ora sta a noi, ora abbiamo il tempo per noi e nessuno ci disturberà.

Cominciamo a baciarci e pian piano a toccarci ovunque...

Continua.
 
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