Esperienza reale Peccati di gioventù

TheAlchemist

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Ciao a tutti,
Ultimamente mi sono appassionato alla lettura di vari racconti qui sul forum e ho deciso di provare a raccontare la mia esperienza, anche se non sono assolutamente uno scrittore.
Premetto che i fatti raccontati coprono un arco di tempo di 4 anni circa, dalla seconda alla quinta superiore.
Come molti altri racconti procederò a puntate cercando di mantenere l’ordine cronologico ma sono passati molti anni quindi potrei anche sbagliarmi.

Partiamo dalla descrizione dei due protagonisti principali: Marta ed io.
Marta (ovviamente nome di fantasia) era una ragazza carina, non una bellezza da togliere il fiato ma comunque niente male. Alta circa 1.70m, carnagione molto chiara, bionda e con una buona 3 abbondante di seno.
Io invece ero un ragazzo molto timido e introverso, con l’unico pregio di avere un bel fisico grazie al molto sport praticato fin da bambino.

Ci conosciamo in prima superiore di un istituto tecnico, quindi su 30 alunni erano presenti solo 4 ragazze. Durante il primo anno non succede nulla anche perché io mi ero fidanzato con un’altra ragazza della classe con la quale provai le prime esperienze sessuali (magari dedicherò anche un capitolo a quello, vedremo) ma durante l’estate la lascio per un’altra, che durò molto poco.
Di fatto entro nel secondo anno libero e molto più consapevole dal punto di vista sessuale.
Io e Marta cominciamo a migliorare il nostro rapporto fin dall’inizio del secondo anno, ma inizialmente solo come amici. I primi approcci un po’ più intimi iniziarono di ritorno da una gita in treno.

Ci ritroviamo io e lei vicini di posto e di fronte avevamo la mia ex (con cui eravamo e siamo tuttora in buoni rapporti) e un altro amico. Faceva abbastanza freddo e Marta aveva usato la giacca come fosse una coperta. Non ricordo bene come è cominciato il tutto, come dicevo eravamo amici e anche molto in confidenza, mi ritrovai a farle i grattini alle gambe sotto la giacca e lei ricambiava mentre chiacchieravamo.
Piano piano sia io che lei cominciamo a risalire le gambe finche di fatto non ci stavamo “masturbando” sopra ai jeans, il tutto mentre si parlava del più e del meno anche con i due amici di fronte (mi è sempre rimasto il dubbio che stessero facendo la stessa cosa anche loro) facendo finta di niente perché le mani sono rimaste nascoste sotto alle giacche. Di fatto durante quel viaggio non è successo nulla di più, ricordo solo l’odore di umori sulle dita, nonostante fossero oltre ai jeans… dev’essere stata parecchio bagnata.

(continua se interessa)
 
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Dopo quell’episodio non abbiamo più parlato della questione ma ci siamo man mano avvicinati sempre di più nonostante io abbia iniziato a frequentarmi con un'altra ragazza che abitava a circa 100km da casa mia, conosciuta con lo sport. Ho solo alcuni flash di questo periodo e non ricordo di preciso come ci siamo arrivati ma praticamente spesso restavamo in classe dopo l’orario delle lezioni per strusciarci e toccarci quasi per gioco. In quel periodo non ci baciavamo neanche, la mente dei ragazzi è strana e per me quello che facevamo al tempo non era tradimento mentre un bacio lo sarebbe stato. Inoltre per lei queste erano le primissime esperienze con l’altro sesso, forse aveva dato qualche bacio ma nulla più.

La prima svolta arrivò un pomeriggio che passammo a casa sua per studiare insieme. Dopo lo studio ci siamo messi sul divano a guardare un film e continuavamo a coccolarci senza sapere bene cosa fare e ovviamente senza incrociare i nostri sguardi, ci sarebbe stato troppo imbarazzo.
Con l’avanzare del film le nostre mani si fanno man mano più curiose e finiscono entrambe dentro le mutande. Per la prima volta ci stavamo masturbando a vicenda e se non ricordo male per lei era la prima volta che veniva toccata. Continuammo così per diverso tempo finché purtroppo arrivò mia madre per riportarmi a casa. Non venni neanche perché non fu una vera sega, me lo stava poco più che toccando. Arrivato a casa avevo ovviamente le palle che esplodevano e dovetti farmi una colossale sega per svuotarmi.
Il giorno dopo a scuola tutto continuò come se non fosse successo nulla e continuavamo ad essere gli amici di sempre con l’unica differenza che le nostre soste dopo lezione aumentarono di frequenza e soprattutto di intensità. Le mani si facevano sempre più audaci e cominciammo a masturbarci veramente anche a scuola. Un giorno durante una chiacchierata tra amici a lezione venne fuori il discorso “sesso” e lei, mettendo mille mani avanti del tipo: “se avessi un ragazzo stabile, in una relazione, ecc ecc” disse che avrebbe voluto provare a fare un pompino e nel mentre mi guardò piuttosto insistentemente. Quello stesso pomeriggio dovevo proprio passarlo da lei per studiare assieme…
 
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Quel pomeriggio non ci siamo neanche sognati di studiare, ci buttammo direttamente sul divano e dopo neanche 10 min ci trovammo avvinghiati. Lei purtroppo aveva il ciclo per cui non potevo toccarla ma nonostante quello non risparmiò attenzioni nei miei confronti.
Ad un certo punto ero seduto sul divano con i pantaloni alle caviglie e lei era in ginocchio davanti a me con quelle favolose tette libere e ci stavamo baciando intensamente mentre mi masturbava, lei si stacca e mi guarda come per attendere il mio permesso per succhiarmelo. Io ovviamente non provo neanche per scherzo a bloccarla e quindi inizia il suo primo pompino.
Nonostante io ai tempi avessi già avuto alcune esperienze e fatto sesso non avevo mai ricevuto un pompino completo in quanto la ragazza con cui ero stato l’anno prima non voleva farli.
Dopo aver iniziato questo timido pompino si sposta stesa sul divano a fianco a me in modo che io potessi almeno toccarla sopra i pantaloni e anche se c’erano mille strati tra pantaloni, assorbente ecc lei comunque sentiva qualcosa e rispondeva molto bene.
Arrivato il momento in cui stavo per venire non sapevo come comportarmi, dovevo avvisarla? Dovevo venirle direttamente in bocca? Decisi di chiederle di fermarsi un attimo altrimenti le sarei venuto in bocca. Per tutta risposta mi disse che se non mi fermavo io con la mano lei non poteva certo fermarsi! In quello incrocia il mio sguardo con un’occhiata veramente da porca con il mio uccello ancora in bocca.
Allora iniziai ad aumentare il ritmo con la mano e lei di riflesso aumentò il suo finché non le venni direttamente in bocca. Nonostante fosse preparata rimase stupita perché non sapeva bene cosa aspettarsi ma non lasciò scappare nemmeno una goccia e ingoiò tutto.
Io ero al settimo cielo e questo fù il primo di una lunghissima serie di pompini da parte sua, le piaceva veramente tanto farli.

Nei mesi successivi le cose continuarono abbastanza stabilmente, mediamente una volta a settimana andavo a casa sua (sempre con la scusa dello studio) e non facevamo altro che limonare, masturbarci e fare sesso orale. Praticamente ogni pomeriggio passato da lei le venivo in bocca 1 o 2 volte e lei ogni volta ingoiava tutto.
In classe era un continuo ammiccamento e tentativi di fugaci contatti nascosti perché eravamo costantemente arrapatissimi e nessuno in classe doveva sapere nulla, un po’ perché io ufficialmente stavo già con un'altra ragazza ma soprattutto perché eravamo solo ragazzini parecchio stupidi.
Ci scrivevamo un sacco di porcate durante le lezioni (erano ancora i tempi dei 100SMS gratis al giorno) e un giorno mi scrisse che aveva un sacco voglia e di seguirla dopo lezione. Ovviamente accettai e mi portò in un sottoscala che finiva in una specie di corridoio completamente cieco, non so che utilità avesse ma sicuramente non eravamo i primi ad utilizzarlo per appartarci. C’era solo un banco appoggiato alla parete e un po’ di fazzoletti sparsi qua e là. Non so come ha scoperto questo corridoio, magari qualcun altro glielo fece conoscere o ci finì per caso girando per la scuola ma in ogni caso ringrazio dio o chi per lui per averglielo fatto conoscere perché di li in poi per i successivi 2 annetti vi ci imboscavamo ogni volta che avevamo l’occasione. Quel giorno precisamente non ricordo cosa successe, sicuramente mi fece una sega e/o un pompino e poi ci avviammo a prendere i mezzi per tornare nelle nostre rispettive case.
Nel frattempo il secondo anno stava finendo e quindi sarebbe calate anche le occasioni per appartarci, qualcosa riuscimmo comunque ad inventarci…
 

AmanteMI

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Ciao a tutti,
Ultimamente mi sono appassionato alla lettura di vari racconti qui sul forum e ho deciso di provare a raccontare la mia esperienza, anche se non sono assolutamente uno scrittore.
Premetto che i fatti raccontati coprono un arco di tempo di 4 anni circa, dalla seconda alla quinta superiore.
Come molti altri racconti procederò a puntate cercando di mantenere l’ordine cronologico ma sono passati molti anni quindi potrei anche sbagliarmi.

Partiamo dalla descrizione dei due protagonisti principali: Marta ed io.
Marta (ovviamente nome di fantasia) era una ragazza carina, non una bellezza da togliere il fiato ma comunque niente male. Alta circa 1.70m, carnagione molto chiara, bionda e con una buona 3 abbondante di seno.
Io invece ero un ragazzo molto timido e introverso, con l’unico pregio di avere un bel fisico grazie al molto sport praticato fin da bambino.

Ci conosciamo in prima superiore di un istituto tecnico, quindi su 30 alunni erano presenti solo 4 ragazze. Durante il primo anno non succede nulla anche perché io mi ero fidanzato con un’altra ragazza della classe con la quale provai le prime esperienze sessuali (magari dedicherò anche un capitolo a quello, vedremo) ma durante l’estate la lascio per un’altra, che durò molto poco.
Di fatto entro nel secondo anno libero e molto più consapevole dal punto di vista sessuale.
Io e Marta cominciamo a migliorare il nostro rapporto fin dall’inizio del secondo anno, ma inizialmente solo come amici. I primi approcci un po’ più intimi iniziarono di ritorno da una gita in treno.

Ci ritroviamo io e lei vicini di posto e di fronte avevamo la mia ex (con cui eravamo e siamo tuttora in buoni rapporti) e un altro amico. Faceva abbastanza freddo e Marta aveva usato la giacca come fosse una coperta. Non ricordo bene come è cominciato il tutto, come dicevo eravamo amici e anche molto in confidenza, mi ritrovai a farle i grattini alle gambe sotto la giacca e lei ricambiava mentre chiacchieravamo.
Piano piano sia io che lei cominciamo a risalire le gambe finche di fatto non ci stavamo “masturbando” sopra ai jeans, il tutto mentre si parlava del più e del meno anche con i due amici di fronte (mi è sempre rimasto il dubbio che stessero facendo la stessa cosa anche loro) facendo finta di niente perché le mani sono rimaste nascoste sotto alle giacche. Di fatto durante quel viaggio non è successo nulla di più, ricordo solo l’odore di umori sulle dita, nonostante fossero oltre ai jeans… dev’essere stata parecchio bagnata.

(continua se interessa)

Dopo quell’episodio non abbiamo più parlato della questione ma ci siamo man mano avvicinati sempre di più nonostante io abbia iniziato a frequentarmi con un'altra ragazza che abitava a circa 100km da casa mia, conosciuta con lo sport. Ho solo alcuni flash di questo periodo e non ricordo di preciso come ci siamo arrivati ma praticamente spesso restavamo in classe dopo l’orario delle lezioni per strusciarci e toccarci quasi per gioco. In quel periodo non ci baciavamo neanche, la mente dei ragazzi è strana e per me quello che facevamo al tempo non era tradimento mentre un bacio lo sarebbe stato. Inoltre per lei queste erano le primissime esperienze con l’altro sesso, forse aveva dato qualche bacio ma nulla più.

La prima svolta arrivò un pomeriggio che passammo a casa sua per studiare insieme. Dopo lo studio ci siamo messi sul divano a guardare un film e continuavamo a coccolarci senza sapere bene cosa fare e ovviamente senza incrociare i nostri sguardi, ci sarebbe stato troppo imbarazzo.
Con l’avanzare del film le nostre mani si fanno man mano più curiose e finiscono entrambe dentro le mutande. Per la prima volta ci stavamo masturbando a vicenda e se non ricordo male per lei era la prima volta che veniva toccata. Continuammo così per diverso tempo finché purtroppo arrivò mia madre per riportarmi a casa. Non venni neanche perché non fu una vera sega, me lo stava poco più che toccando. Arrivato a casa avevo ovviamente le palle che esplodevano e dovetti farmi una colossale sega per svuotarmi.
Il giorno dopo a scuola tutto continuò come se non fosse successo nulla e continuavamo ad essere gli amici di sempre con l’unica differenza che le nostre soste dopo lezione aumentarono di frequenza e soprattutto di intensità. Le mani si facevano sempre più audaci e cominciammo a masturbarci veramente anche a scuola. Un giorno durante una chiacchierata tra amici a lezione venne fuori il discorso “sesso” e lei, mettendo mille mani avanti del tipo: “se avessi un ragazzo stabile, in una relazione, ecc ecc” disse che avrebbe voluto provare a fare un pompino e nel mentre mi guardò piuttosto insistentemente. Quello stesso pomeriggio dovevo proprio passarlo da lei per studiare assieme…

intrigante, grazie della condivisione!!

seguo con interesse, per caso hai modo di postar qualche foto del periodo (sena viso ovviamente) ?
 
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intrigante, grazie della condivisione!!

seguo con interesse, per caso hai modo di postar qualche foto del periodo (sena viso ovviamente) ?
Preferirei non postare alcuna foto, però come genere può assomigliare a Gabbie Carter, ovviamente con molto meno seno ma la faccia un po' svampita, il fisico morbido e la forma delle tette sono quelli. allego una foto per completezza:
 

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Per me la nostra storia era basata solo sul piacere fisico, non ne ero innamorato e non volevo stare con lei “ufficialmente” e pensavo che anche per lei fosse la stessa cosa, però c’era una grandissima chimica tra noi e stavamo veramente benissimo assieme. Nel frattempo io avevo anche lasciato l’altra ragazza che abitava lontano per legarmi però ad un'altra ragazza ancora, sempre conosciuta nel giro dello sport, anch’essa molto distante da casa mia. Di fatto la storia con Marta continuava ad essere clandestina e ne era consapevole anche lei. Personalmente non avevo grandi sensi di colpa per questa “doppia vita” perché era iniziata quasi per gioco e ormai era diventata una routine: da una parte la ragazza “ufficiale” che però potevo vedere solamente alle gare e ogni tanto la domenica quando uno dei due riusciva a prendere il treno per andare nella città dell’altro e dall’altra parte Marta, la compagna di classe con cui divertirci durante tutta la settimana.
Un pomeriggio d’estate mi invitò da lei perché aveva casa libera e io presi il motorino e mi ci fiondai. Appena entrato in casa avevo già la sua lingua in bocca e le sue mani ovunque. Ci spostammo nella sua camera dove ci lanciammo a letto e ci spogliammo completamente. Entrambi capimmo che stavamo per fare sesso e per lei sarebbe stata la prima volta, con il senno di poi probabilmente avrei dovuto capire che per lei i sentimenti erano più importanti di quanto dimostrava visto che mi stava “concedendo” la sua prima volta ma che ci volete fare… a quell’età si ragiona poco con la testa e molto con gli ormoni.
Non ricordo molti particolari sulla scopata ma sicuramente non parliamo di prestazioni eccezionali o mirabolanti. Una volta finito restammo un po’ a letto ma calò uno strano silenzio, qualcosa si era decisamente rotto tra noi due. Io per la prima volta cominciai a sentirmi in colpa per aver fatto sesso con un'altra e probabilmente lei si rese conto che comunque non volevo legarmi sentimentalmente a lei. Una volta tornato a casa cercai di schiarirmi le idee come solo gli uomini sanno fare: non ci pensai più e mi buttai su mille altre attività per tenere la mente impegnata (spoiler: non funziona mai). Qualche giorno dopo mi mandò un messaggio pieno di insulti per non averla più cercata, mi accusava di volerla solo scopare e le solite cose. Mi sentii una merda e attuai un’altra tecnica prettamente maschile (e spesso fallimentare): non le risposi.
Intanto l’estate passò senza particolari eventi e noi due non ci vedemmo né sentimmo più. La mia relazione “ufficiale” continuò normalmente e senza altri tradimenti da parte mia, lei era una ragazza particolarmente indietro dal punto di vista sessuale e con lei non ci feci nulla (neanche una palpatina, per capirci) e ci mollammo in autunno.
Sul finire dell’estate sorse un nuovo problema, la scuola stava per ricominciare e io dovevo per forza trovarmi faccia a faccia con Marta e quindi, probabilmente, affrontarla.
 

cp72

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Carissimo intanto complimenti per averci reso partecipi della tua storia. Non giudico il tuo comportamento , dato che è appunto da imputare ad errori di gioventù che tutti noi abbiamo commesso. Ah se potessimo ragionare a 20 anni con la mente di uno di 40..Anche a me è successa una cosa simile ed anche io ho commesso il tuo stesso errore. Per esperienza diretta ti dico che trovare una complicità così bella ed intima non è facile e quando la si trova è meglio non farsela scappare , ma se ci sono di mezzo i sentimenti tutto cambia ...Un abbraccio amico mio
 
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Carissimo intanto complimenti per averci reso partecipi della tua storia. Non giudico il tuo comportamento , dato che è appunto da imputare ad errori di gioventù che tutti noi abbiamo commesso. Ah se potessimo ragionare a 20 anni con la mente di uno di 40..Anche a me è successa una cosa simile ed anche io ho commesso il tuo stesso errore. Per esperienza diretta ti dico che trovare una complicità così bella ed intima non è facile e quando la si trova è meglio non farsela scappare , ma se ci sono di mezzo i sentimenti tutto cambia ...Un abbraccio amico mio
Purtroppo si parla di un sacco di anni fa e ormai questa ragazza la sento si e no per gli auguri al compleanno, abbiamo cambiato entrambi vita. Sicuramente un po' rimpiango di non averle dato una possibilità ma sono anche abbastanza certo che non saremmo andati troppo d'accordo come fidanzati. ottimi amici, ottimi amanti ma su certe cose avevamo visioni veramente opposte della vista
 
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Le lezioni iniziarono e la situazione si rivelò più facile del previsto, lei non voleva neanche incrociare il mio sguardo e praticamente mi aveva cancellato dalla sua vita. Marta nel frattempo iniziò una relazione con un altro ragazzo che però finì qualche paio di mesi dopo l’inizio delle lezioni, questo probabilmente l'aiutò a mantenere le distanze e io sinceramente non ne ero molto geloso.
Ovviamente ci rimasi male ma capii che probabilmente era meglio così e non cercai di forzare la cosa. Piano piano con il passare delle settimane il nostro rapporto di amicizia sembrava riprendere forza e ricominciammo se non altro a parlarci in classe ma se al di fuori della scuola continuavamo ad ignorarci. Le nostre soste post lezione nel sottoscala erano ormai solo un miraggio.
Nel frattempo io venni lasciato dalla mia ragazza e tornai con la precedente, quella che abitava a 100km di distanza, convinto di poter avere finalmente con lei una relazione normale e sincera. La normalità non durò molto.
Un pomeriggio (prima che la sua relazione con l’altro ragazzo finisse, mi pare) andai a casa sua insieme ad altre persone per seguire un progetto di gruppo in cui partecipavamo entrambi e, nel bel mezzo del lavoto, mi arrivò un messaggio abbastanza inequivocabile: era lei ed aveva voglia di succhiarmelo. Alzai lo sguardo verso Marta e la vidi china sui fogli mentre dissimulava indifferenza. Credo di essere sbiancato e dovevo assolutamente inventarmi una scusa plausibile per appartarmi per un ragionevole tempo con lei, non potevo lasciarmi scappare quest’occasione. Ricordo bene di averle chiesto se aveva qualcosa di particolare da bere (non so se una cola, una sprite o cos’altro, mi serviva qualcosa che sicuramente non aveva già pronto in cucina) e lei mi rispose che c’era, ma era in cantina. Mi accompagnò nel seminterrato e non appena chiuse la porta alle nostre spalle letteralmente mi saltò addosso, ritornò tutto esattamente come prima in un attimo e ci lasciammo indietro qualsiasi motivo di rancore. Non parlavamo mai dei nostri problemi, li risolvevamo così.
Avevamo poco tempo e lei evidentemente voleva avere la mia sborra quindi si lancio sul mio cazzo e in pochi minuti le venni copiosamente in bocca. Cercammo di risistemarci alla meglio per tornare dai nostri amici (spero almeno con la bottiglia in mano ma non ne sono sicuro) che sicuramente sospettarono qualcosa e fecero qualche battutina sul tempo impiegato per cercare una bottiglia in cantina. Da quel giorno la nostra routine prese nuovamente il via e questa volta, almeno un po’ di tempo, è stata clandestina per entrambi. Visto che ormai la fatidica prima volta c’era già stata Marta era molto più propensa a fare sesso per cui spesso nel famoso sottoscala ci ritrovavamo anche a scopare. Non potevamo restare molto tempo in quanto tra la fine delle lezioni e la partenza dei mezzi per tornare a casa c’erano circa 30 min per cui erano più che altro delle sveltine, il sesso vero e proprio lo lasciavamo per i pomeriggi a casa sua. Ormai ero nuovamente abituato a questa doppia vita e ancora una volta non provavo sensi di colpa per quello che stavo facendo. Per fortuna almeno Marta era molto più consapevole e aveva un carattere molto più forte dell’anno precedente per cui si godeva le scopate senza cercare una relazione, quindi il problema morale era “solo” nei confronti dell’altra ragazza. Un sabato sono arrivato al punto di scopare con Marta dopo lezione, prendere direttamente un treno ed andare dalla mia fidanzata per passare il pomeriggio con lei (per fortuna non faceva i pompini, mi avrebbe sgamato subito visto che avevo ancora il cazzo che sapeva di figa).
C’era però un problema: lei non poteva prendere la pillola e non sempre avevamo preservativi con noi. Inoltre il salto della quaglia ci fece venire diversi infarti visto che lei aveva un ciclo completamente sballato e ogni ritardo era il panico. Dovevamo quindi trovare una soluzione per poter scopare comunque e ovviamente la soluzione la trovammo nell'anale.
 
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La prima volta che ci provammo eravamo a scuola e nessuno dei due sapeva bene come fare per cui le chiesi di succhiare bene il cazzo e lasciare più saliva possibile, quindi portai un po’ dei suoi umori (era veramente fradicia) sul buco del culo e cercai di penetrarla. Le fece un male tremendo (nonostante io non abbia una grandissima fava) e non volle andare oltre. Dopo alcuni giorni ci riprovammo con molta più saliva provando prima con le dita e, dopo un primo momento di dolore, cominciò finalmente a piacerle. Dopo le prime 2 o 3 volte, in cui facevamo un po’ fatica nell’inserimento iniziale, il suo culo divenne praticamente una seconda figa, bastava usare un mix di saliva e umori e scopavamo alla meraviglia! La nostra nuova routine divenne questa: Se ci incontravamo a scuola normalmente facevamo anale e le venivo in bocca o in un fazzoletto (a seconda dei tiramenti del momento), mentre quando andavo a casa sua il più delle volte scopavamo normalmente. Gli incontri a scuola avvenivano mediamente 2 o 3 volte a settimana mentre a casa sua circa una volta a settimana, devo dire che è stato proprio un bel periodo! Dal punto di vista sessuale lei era veramente favolosa, porca al punto giusto e curiosissima, voleva provare qualunque cosa, non si tirava mai indietro e aveva veramente sempre voglia. Bastava farle un paio di grattini alla schiena e mi guardava tutta rossa in viso dicendomi: “sono un lago”. Il bello era che non si tratteneva neanche in pubblico, molte volte l’ho masturbata al parco, in classe o ovunque capitasse perché aveva voglia e non riusciva a trattenersi. Una di queste volte è capitato in teatro: eravamo andati a vedere un pallosissimo spettacolo e ovviamente io e lei ci mettiamo vicini e ci copriamo con la giacca (eravamo molto freddolosi ahah). Nonappena vengono spente le luci le nostre mani erano già nelle mutande dell’altro. Cominciai a masturbarla con calma perché non potevamo fare tanto rumore e lei era già un lago, non aspettava altro. Ad un certo punto nella scomodità di quella posizione mi trovai con un dito puntato sul buco del culo e ebbi la grandissima idea di metterle un dito anche in culo. Ebbe un sussulto e si portò una mano alla bocca per zittirsi e poi si rilassò subito. Andai avanti a masturbarla con un dito in culo e uno in figa per buona parte dello spettacolo finché non venne direttamente sulla mia mano, stringendomi la mano con le gambe che iniziarono a tremare. Fui costretto a fermare anche la sua mano altrimenti sarei venuto sulla giacca, ma le dissi sottovoce che l’aspettavo al rientro a scuola per finire il lavoro.
Andammo nel nostro nascondiglio e la lanciai a 90° sul banchetto che sembrava essere lasciato li appositamente per noi. Una volta calati pantaloni e mutande la inculai senza tante premesse, ero veramente eccitato a mille dalla situazione di prima per cui durai pochissimo, la rigirai mettendola in ginocchio e le venni direttamente in bocca.
 

leofuoco

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La prima volta che ci provammo eravamo a scuola e nessuno dei due sapeva bene come fare per cui le chiesi di succhiare bene il cazzo e lasciare più saliva possibile, quindi portai un po’ dei suoi umori (era veramente fradicia) sul buco del culo e cercai di penetrarla. Le fece un male tremendo (nonostante io non abbia una grandissima fava) e non volle andare oltre. Dopo alcuni giorni ci riprovammo con molta più saliva provando prima con le dita e, dopo un primo momento di dolore, cominciò finalmente a piacerle. Dopo le prime 2 o 3 volte, in cui facevamo un po’ fatica nell’inserimento iniziale, il suo culo divenne praticamente una seconda figa, bastava usare un mix di saliva e umori e scopavamo alla meraviglia! La nostra nuova routine divenne questa: Se ci incontravamo a scuola normalmente facevamo anale e le venivo in bocca o in un fazzoletto (a seconda dei tiramenti del momento), mentre quando andavo a casa sua il più delle volte scopavamo normalmente. Gli incontri a scuola avvenivano mediamente 2 o 3 volte a settimana mentre a casa sua circa una volta a settimana, devo dire che è stato proprio un bel periodo! Dal punto di vista sessuale lei era veramente favolosa, porca al punto giusto e curiosissima, voleva provare qualunque cosa, non si tirava mai indietro e aveva veramente sempre voglia. Bastava farle un paio di grattini alla schiena e mi guardava tutta rossa in viso dicendomi: “sono un lago”. Il bello era che non si tratteneva neanche in pubblico, molte volte l’ho masturbata al parco, in classe o ovunque capitasse perché aveva voglia e non riusciva a trattenersi. Una di queste volte è capitato in teatro: eravamo andati a vedere un pallosissimo spettacolo e ovviamente io e lei ci mettiamo vicini e ci copriamo con la giacca (eravamo molto freddolosi ahah). Nonappena vengono spente le luci le nostre mani erano già nelle mutande dell’altro. Cominciai a masturbarla con calma perché non potevamo fare tanto rumore e lei era già un lago, non aspettava altro. Ad un certo punto nella scomodità di quella posizione mi trovai con un dito puntato sul buco del culo e ebbi la grandissima idea di metterle un dito anche in culo. Ebbe un sussulto e si portò una mano alla bocca per zittirsi e poi si rilassò subito. Andai avanti a masturbarla con un dito in culo e uno in figa per buona parte dello spettacolo finché non venne direttamente sulla mia mano, stringendomi la mano con le gambe che iniziarono a tremare. Fui costretto a fermare anche la sua mano altrimenti sarei venuto sulla giacca, ma le dissi sottovoce che l’aspettavo al rientro a scuola per finire il lavoro.
Andammo nel nostro nascondiglio e la lanciai a 90° sul banchetto che sembrava essere lasciato li appositamente per noi. Una volta calati pantaloni e mutande la inculai senza tante premesse, ero veramente eccitato a mille dalla situazione di prima per cui durai pochissimo, la rigirai mettendola in ginocchio e le venni direttamente in bocca.
Mi ricorda tanto le mie prime volte!
 
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Durante il terzo anno andammo in gita a Londra ospitati dalle famiglie locali. Purtroppo la suddivisione nelle varie famiglie era rigorosamente maschi con maschi e femmine con femmine ed essendo sparpagliati in paesini diversi c’erano poche possibilità di sgarrare. Durante la giornata seguivamo le visite guidate alle varie attrazioni della città e non c’era modo di appartarci. Per questi motivi eravamo carichi a molla ed ogni minimo spiraglio veniva colto al volo. Ricordo almeno un paio di occasioni in cui mi infilai nelle sue mutande in luoghi non propriamente consoni: Una volta eravamo su una specie di trenino (non saprei dire dove ci stava portando) e scegliemmo appositamente i 2 posti più avanti per essere lontani da occhi indiscreti. Lei portava dei leggings molto sottili ed elastici per cui fu facile masturbarla tranquillamente per tutta la durata del viaggio mentre ci godevamo il tour della città. Quei leggings oltretutto mi facevano impazzire perché toccarla anche sopra ai pantaloni era come toccarla senza da quanto erano sottili. Ogni volta che ci trovavamo in mezzo alla calca non perdevo occasione per palparle il culo o appoggiarle il pacco che era quasi in costante erezione. Ogni sera tornato a casa dovevo segarmi per sfogare la continua tensione che avevo in quei giorni.
Una sera fortunatamente riuscì a passare a trovarmi e salimmo in camera, solo che in camera con me era presente un nostro compagno di classe e noi cercavamo di mantenere la nostra storia segreta (anche se non si direbbe visto quello che facevamo in giro). Ci mettemmo sul mio letto a chiacchierare mentre il nostro amico era al telefono con la fidanzata. Iniziammo a scherzare per cercare di distrarlo e rompergli i coglioni e finimmo per simulare un rapporto sessuale da vestiti solo per cercare di farlo ridere. So che può sembrare strano ma agli occhi di tutti il nostro rapporto di amicizia era molto intimo, per cui non era così inusuale vederci in finte effusioni fatte per ridere.
Il problema è che questi scherzi cominciarono a scaldarci parecchio e non avevamo idea di come poter concludere qualcosa: infatti eravamo in casa di sconosciuti in un paese che non conoscevamo, appartarci in bagno o in qualche parchetto con il rischio di essere sgamati era fuori discussione. Alla fine non facemmo altro che salutare il nostro amico dicendo che saremmo usciti a fare due passi e ci fermammo direttamente sul pianerottolo fuori dalla porta della camera, che era l’unica stanza situata in una mansarda. Da li riuscivamo ad avere un po’ di controllo su eventuali arrivi perché da sotto avrebbero dovuto salire le scale mentre dalla camera avremmo sentito i rumori e comunque doveva aprirsi una porta. Inoltre potevamo sentire il nostro amico parlare al telefono per cui eravamo relativamente tranquilli.
Cominciammo a limonare vorticosamente e masturbarci a vicenda ma non ci fidavamo per niente a metterci a fare sesso, ci sarebbe voluto troppo tempo per sistemarci. Decisi quindi di metterla in ginocchio e farmi fare un bel pompino per scaricare l’eccitazione degli ultimi giorni, visto che le seghe non erano state sufficienti.
Cominciò quindi a pompare con decisione aiutandosi con la mano e ogni tanto risaliva per baciarmi, senza però staccare la mano dal cazzo. Proprio durante uno di questi intermezzi, mentre le stavo baciando il collo e sgrillettando la figa (una combo che la faceva impazzire), ebbe un intenso orgasmo che le fece tremare e cedere le gambe. Io ero al limite e la presi per la testa e le rimisi il cazzo in bocca, appena 2 pompate e le venni in bocca. Uscimmo a fare 4 passi per ricomporci un po’ e la riaccompagnai a prendere l’autobus per tornare a casa.
 

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