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<blockquote data-quote="TheAlchemist" data-source="post: 18751836" data-attributes="member: 308858"><p>Durante il terzo anno andammo in gita a Londra ospitati dalle famiglie locali. Purtroppo la suddivisione nelle varie famiglie era rigorosamente maschi con maschi e femmine con femmine ed essendo sparpagliati in paesini diversi c’erano poche possibilità di sgarrare. Durante la giornata seguivamo le visite guidate alle varie attrazioni della città e non c’era modo di appartarci. Per questi motivi eravamo carichi a molla ed ogni minimo spiraglio veniva colto al volo. Ricordo almeno un paio di occasioni in cui mi infilai nelle sue mutande in luoghi non propriamente consoni: Una volta eravamo su una specie di trenino (non saprei dire dove ci stava portando) e scegliemmo appositamente i 2 posti più avanti per essere lontani da occhi indiscreti. Lei portava dei leggings molto sottili ed elastici per cui fu facile masturbarla tranquillamente per tutta la durata del viaggio mentre ci godevamo il tour della città . Quei leggings oltretutto mi facevano impazzire perché toccarla anche sopra ai pantaloni era come toccarla senza da quanto erano sottili. Ogni volta che ci trovavamo in mezzo alla calca non perdevo occasione per palparle il culo o appoggiarle il pacco che era quasi in costante erezione. Ogni sera tornato a casa dovevo segarmi per sfogare la continua tensione che avevo in quei giorni.</p><p>Una sera fortunatamente riuscì a passare a trovarmi e salimmo in camera, solo che in camera con me era presente un nostro compagno di classe e noi cercavamo di mantenere la nostra storia segreta (anche se non si direbbe visto quello che facevamo in giro). Ci mettemmo sul mio letto a chiacchierare mentre il nostro amico era al telefono con la fidanzata. Iniziammo a scherzare per cercare di distrarlo e rompergli i coglioni e finimmo per simulare un rapporto sessuale da vestiti solo per cercare di farlo ridere. So che può sembrare strano ma agli occhi di tutti il nostro rapporto di amicizia era molto intimo, per cui non era così inusuale vederci in finte effusioni fatte per ridere. </p><p>Il problema è che questi scherzi cominciarono a scaldarci parecchio e non avevamo idea di come poter concludere qualcosa: infatti eravamo in casa di sconosciuti in un paese che non conoscevamo, appartarci in bagno o in qualche parchetto con il rischio di essere sgamati era fuori discussione. Alla fine non facemmo altro che salutare il nostro amico dicendo che saremmo usciti a fare due passi e ci fermammo direttamente sul pianerottolo fuori dalla porta della camera, che era l’unica stanza situata in una mansarda. Da li riuscivamo ad avere un po’ di controllo su eventuali arrivi perché da sotto avrebbero dovuto salire le scale mentre dalla camera avremmo sentito i rumori e comunque doveva aprirsi una porta. Inoltre potevamo sentire il nostro amico parlare al telefono per cui eravamo relativamente tranquilli.</p><p>Cominciammo a limonare vorticosamente e masturbarci a vicenda ma non ci fidavamo per niente a metterci a fare sesso, ci sarebbe voluto troppo tempo per sistemarci. Decisi quindi di metterla in ginocchio e farmi fare un bel pompino per scaricare l’eccitazione degli ultimi giorni, visto che le seghe non erano state sufficienti.</p><p>Cominciò quindi a pompare con decisione aiutandosi con la mano e ogni tanto risaliva per baciarmi, senza però staccare la mano dal cazzo. Proprio durante uno di questi intermezzi, mentre le stavo baciando il collo e sgrillettando la figa (una combo che la faceva impazzire), ebbe un intenso orgasmo che le fece tremare e cedere le gambe. Io ero al limite e la presi per la testa e le rimisi il cazzo in bocca, appena 2 pompate e le venni in bocca. Uscimmo a fare 4 passi per ricomporci un po’ e la riaccompagnai a prendere l’autobus per tornare a casa.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="TheAlchemist, post: 18751836, member: 308858"] Durante il terzo anno andammo in gita a Londra ospitati dalle famiglie locali. Purtroppo la suddivisione nelle varie famiglie era rigorosamente maschi con maschi e femmine con femmine ed essendo sparpagliati in paesini diversi c’erano poche possibilità di sgarrare. Durante la giornata seguivamo le visite guidate alle varie attrazioni della città e non c’era modo di appartarci. Per questi motivi eravamo carichi a molla ed ogni minimo spiraglio veniva colto al volo. Ricordo almeno un paio di occasioni in cui mi infilai nelle sue mutande in luoghi non propriamente consoni: Una volta eravamo su una specie di trenino (non saprei dire dove ci stava portando) e scegliemmo appositamente i 2 posti più avanti per essere lontani da occhi indiscreti. Lei portava dei leggings molto sottili ed elastici per cui fu facile masturbarla tranquillamente per tutta la durata del viaggio mentre ci godevamo il tour della città . Quei leggings oltretutto mi facevano impazzire perché toccarla anche sopra ai pantaloni era come toccarla senza da quanto erano sottili. Ogni volta che ci trovavamo in mezzo alla calca non perdevo occasione per palparle il culo o appoggiarle il pacco che era quasi in costante erezione. Ogni sera tornato a casa dovevo segarmi per sfogare la continua tensione che avevo in quei giorni. Una sera fortunatamente riuscì a passare a trovarmi e salimmo in camera, solo che in camera con me era presente un nostro compagno di classe e noi cercavamo di mantenere la nostra storia segreta (anche se non si direbbe visto quello che facevamo in giro). Ci mettemmo sul mio letto a chiacchierare mentre il nostro amico era al telefono con la fidanzata. Iniziammo a scherzare per cercare di distrarlo e rompergli i coglioni e finimmo per simulare un rapporto sessuale da vestiti solo per cercare di farlo ridere. So che può sembrare strano ma agli occhi di tutti il nostro rapporto di amicizia era molto intimo, per cui non era così inusuale vederci in finte effusioni fatte per ridere. Il problema è che questi scherzi cominciarono a scaldarci parecchio e non avevamo idea di come poter concludere qualcosa: infatti eravamo in casa di sconosciuti in un paese che non conoscevamo, appartarci in bagno o in qualche parchetto con il rischio di essere sgamati era fuori discussione. Alla fine non facemmo altro che salutare il nostro amico dicendo che saremmo usciti a fare due passi e ci fermammo direttamente sul pianerottolo fuori dalla porta della camera, che era l’unica stanza situata in una mansarda. Da li riuscivamo ad avere un po’ di controllo su eventuali arrivi perché da sotto avrebbero dovuto salire le scale mentre dalla camera avremmo sentito i rumori e comunque doveva aprirsi una porta. Inoltre potevamo sentire il nostro amico parlare al telefono per cui eravamo relativamente tranquilli. Cominciammo a limonare vorticosamente e masturbarci a vicenda ma non ci fidavamo per niente a metterci a fare sesso, ci sarebbe voluto troppo tempo per sistemarci. Decisi quindi di metterla in ginocchio e farmi fare un bel pompino per scaricare l’eccitazione degli ultimi giorni, visto che le seghe non erano state sufficienti. Cominciò quindi a pompare con decisione aiutandosi con la mano e ogni tanto risaliva per baciarmi, senza però staccare la mano dal cazzo. Proprio durante uno di questi intermezzi, mentre le stavo baciando il collo e sgrillettando la figa (una combo che la faceva impazzire), ebbe un intenso orgasmo che le fece tremare e cedere le gambe. Io ero al limite e la presi per la testa e le rimisi il cazzo in bocca, appena 2 pompate e le venni in bocca. Uscimmo a fare 4 passi per ricomporci un po’ e la riaccompagnai a prendere l’autobus per tornare a casa. [/QUOTE]
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