Inaspettatamente, improvvisamente è successo davvero!
Ho 50 anni sposato con prole.
Vivo nel nord del Piemonte, quasi al confine con la Svizzera.
Da sempre svolgo l’attività di rappresentante di commercio nel settore metalmeccanico.
L’Azienda per cui lavoro mi ha affidato una zona vastissima, Piemonte, Liguria e la Francia meridionale.
Per molte settimane all’anno resto fuori partendo la domenica sera per rientrare nel pomeriggio del venerdì.
Il lavoro mi piace, lo faccio con soddisfazione personale e gratificazione economica.
Nella vita sentimentale non ho mai cercato nulla al di fuori del matrimonio.
Nella tarda primavera di qualche anno fa, di venerdì, mentre rientravo dalla Liguria verso casa, decido di fermarmi ad una Area di servizio, ci ripenso, quasi quasi tiro dritto fino a casa e poi d’istinto, freccia a destra e parcheggio e vado ai servizi igienici.
Assorto nei miei pensieri mi dirigo alla cassa per pagare un caffè e una giovane squillante voce femminile fa giungere alle mie orecchie: - Ciao!
Istintivamente penso ad un errore di persona poi riconosco la figlia di una collega di mia moglie.
Di circa 30 anni alta, burrosa, capelli chiari labbra carnose due occhi scuri profondissimi, erano anni che non la incontravo.
Una bellissima ragazza!
Convenevoli di rito, prendiamo un caffè assieme e ci sediamo ad un tavolino appartato.
Conoscevo a grandi linee le vicende di questa ragazza.
Originaria del mio stesso paese, fidanzata fin dall’adolescenza con un ragazzo ligure, dopo l’università si era trasferita a Genova per convivere con il fidanzato.
Dopo qualche anno di convivenza si erano lasciati in malo modo.
Pongo qualche domanda generica per fare conversazione davanti alla tazzina: - Vivi sempre a Genova? Stai rientrando a casa?
-Si, ma ora vivo sola!
Parte un fiume in piena!
Calma, delusa, senza rancore.
-Quello mi ha mollata. E io che avrei voluto un bambino da lui!
-Avevamo il mutuo per il nostro monolocale, le rate per la macchina, ci credevo nel nostro futuro.
-Il mutuo me lo sono accollato io e la macchina siamo riusciti a venderla.
-Ad un certo punto non mi ha considerata più, non mi ha toccata più, i suoi interessi calcetto e play station.
-Dopo il calcetto arrivava a casa con gli amici e bevevano birre fino alla mattina giocando alla play ed io ero nella camera accanto ad aspettarlo.
-Le prime volte lo aspettavo in camera avevo acquistato dei completini per stuzzicarlo … non ci crederai ma lui quei completini non li ha mai visti, non li ha mai guardati, stesso effetto come se avessi avuto indosso il pigiamone e i calzini.
-Litigi continui fino a quando se ne è andato, ha mandato uno dei suoi amici della play a prendere le sue cose.
Qualche interminabile secondo di pausa, silenzio, mentre imbarazzato cercavo qualche parola e la mia mente si chiedeva: PERCHÉ?
Perché questa mi spiattella tutte le sue cose nei dettagli privati?
Perché questo imbecille non considerava quel ben di dio di ragazza?
In questo turbine di pensieri, mentre i miei occhi fissavano il seno generoso di fronte a me, sempre serafica, sconsolate a bruciapelo mi trafigge con una domanda:
-Ma sono così da buttare per meritarmi questo?
-NO, per bacco, NO! Anzi! Non ci pensare più se era un tipo costì, meglio se le vostre strade si sono divise.
-Sai quanti ne trova di uomini migliori una ragazza come te! A grappoli. Sono sicuro che avrai la fila di ragazzi che ti chiedono di uscire.
Si ma tutti vorrebbero essere scopamici, se decido di avere uno scopamico me lo scelgo io!
Ci alziamo e ci indirizziamo al parcheggio.
-Come vedi ho la macchina di mio nonno, come ti ho detto l’auto che avevamo comprato insieme io e il mio ex l’abbiamo venduta. Sto tornando a casa per restituirla al nonno. Rientrerò a Genova in treno.
-La settimana entrante sarò di nuovo in Liguria per lavoro, se credi ti darò un passaggio fino a Genova.
-Fantastico, scambiamoci i numeri di telefono.
Continua…
Ho 50 anni sposato con prole.
Vivo nel nord del Piemonte, quasi al confine con la Svizzera.
Da sempre svolgo l’attività di rappresentante di commercio nel settore metalmeccanico.
L’Azienda per cui lavoro mi ha affidato una zona vastissima, Piemonte, Liguria e la Francia meridionale.
Per molte settimane all’anno resto fuori partendo la domenica sera per rientrare nel pomeriggio del venerdì.
Il lavoro mi piace, lo faccio con soddisfazione personale e gratificazione economica.
Nella vita sentimentale non ho mai cercato nulla al di fuori del matrimonio.
Nella tarda primavera di qualche anno fa, di venerdì, mentre rientravo dalla Liguria verso casa, decido di fermarmi ad una Area di servizio, ci ripenso, quasi quasi tiro dritto fino a casa e poi d’istinto, freccia a destra e parcheggio e vado ai servizi igienici.
Assorto nei miei pensieri mi dirigo alla cassa per pagare un caffè e una giovane squillante voce femminile fa giungere alle mie orecchie: - Ciao!
Istintivamente penso ad un errore di persona poi riconosco la figlia di una collega di mia moglie.
Di circa 30 anni alta, burrosa, capelli chiari labbra carnose due occhi scuri profondissimi, erano anni che non la incontravo.
Una bellissima ragazza!
Convenevoli di rito, prendiamo un caffè assieme e ci sediamo ad un tavolino appartato.
Conoscevo a grandi linee le vicende di questa ragazza.
Originaria del mio stesso paese, fidanzata fin dall’adolescenza con un ragazzo ligure, dopo l’università si era trasferita a Genova per convivere con il fidanzato.
Dopo qualche anno di convivenza si erano lasciati in malo modo.
Pongo qualche domanda generica per fare conversazione davanti alla tazzina: - Vivi sempre a Genova? Stai rientrando a casa?
-Si, ma ora vivo sola!
Parte un fiume in piena!
Calma, delusa, senza rancore.
-Quello mi ha mollata. E io che avrei voluto un bambino da lui!
-Avevamo il mutuo per il nostro monolocale, le rate per la macchina, ci credevo nel nostro futuro.
-Il mutuo me lo sono accollato io e la macchina siamo riusciti a venderla.
-Ad un certo punto non mi ha considerata più, non mi ha toccata più, i suoi interessi calcetto e play station.
-Dopo il calcetto arrivava a casa con gli amici e bevevano birre fino alla mattina giocando alla play ed io ero nella camera accanto ad aspettarlo.
-Le prime volte lo aspettavo in camera avevo acquistato dei completini per stuzzicarlo … non ci crederai ma lui quei completini non li ha mai visti, non li ha mai guardati, stesso effetto come se avessi avuto indosso il pigiamone e i calzini.
-Litigi continui fino a quando se ne è andato, ha mandato uno dei suoi amici della play a prendere le sue cose.
Qualche interminabile secondo di pausa, silenzio, mentre imbarazzato cercavo qualche parola e la mia mente si chiedeva: PERCHÉ?
Perché questa mi spiattella tutte le sue cose nei dettagli privati?
Perché questo imbecille non considerava quel ben di dio di ragazza?
In questo turbine di pensieri, mentre i miei occhi fissavano il seno generoso di fronte a me, sempre serafica, sconsolate a bruciapelo mi trafigge con una domanda:
-Ma sono così da buttare per meritarmi questo?
-NO, per bacco, NO! Anzi! Non ci pensare più se era un tipo costì, meglio se le vostre strade si sono divise.
-Sai quanti ne trova di uomini migliori una ragazza come te! A grappoli. Sono sicuro che avrai la fila di ragazzi che ti chiedono di uscire.
Si ma tutti vorrebbero essere scopamici, se decido di avere uno scopamico me lo scelgo io!
Ci alziamo e ci indirizziamo al parcheggio.
-Come vedi ho la macchina di mio nonno, come ti ho detto l’auto che avevamo comprato insieme io e il mio ex l’abbiamo venduta. Sto tornando a casa per restituirla al nonno. Rientrerò a Genova in treno.
-La settimana entrante sarò di nuovo in Liguria per lavoro, se credi ti darò un passaggio fino a Genova.
-Fantastico, scambiamoci i numeri di telefono.
Continua…