'Finalmente', pensa tra sé e sé. Sono le situazioni in assoluto più eccitanti, quelle come questa che sta vivendo, e come quel primo pomeriggio, anche se, data la spontaneità del momento, da un punto di vista mentale è inarrivabile. Cosa non darebbe per poter tornare indietro a quel giorno!
Piegata in avanti, con la schiena inarcata e orde di mani dappertutto, gode di ogni singolo stimolo che i sensi le stanno regalando. Quasi fatica a restare cosciente, tanto è il piacere.
Il cazzo in bocca è durissimo, spinge senza risparmiarsi, ma la sua esperienza le permette di prendere in fretta il controllo del pompino, afferrandolo con una mano e dettando lei il ritmo. Ma non serve a molto: gli schizzi partono copiosi dopo pochi minuti, facendole venire alla mente i primi pompini che faceva: era ancora inesperta, ma come lei lo erano anche i ragazzi a cui li faceva, e l'eccitazione di quelle prime esperienze aveva la meglio sulla durata. Sorride compiaciuta "Meno uno!" dichiara trionfante dopo averlo sfilato. Un'altra intuizione. "È sempre lusinghiero sapere di farvi questo effetto." Si sente spingere in avanti, il capezzolo destro è afferrato e risucchiato, la bocca che lo possiede ci gioca voracemente, così come voraci sono anche gli affondi che da sotto la spingono. Gode di quella scopata, semplicemente.
Le chiappe ondeggiano ad ogni affondo che le penetra il culo. Sta riprendendo l'abitudine al sesso anale, che adorava così tanto da giovane, ma ha ancora bisogno di un aiuto, e niente può essere d'aiuto come il lubrificante. Le torna in mente la festa di compleanno che aveva descritto poche ore prima: a quell'età era molto più allenata, e in quell'occasione non ne aveva certo avuto bisogno. Adora sentire il culo aprirsi al passaggio del cazzo, aumenta l'eccitazione della penetrazione. Ma non è l'unica ad adorare quel momento, a quanto pare: afferrata improvvisamente per i fianchi, il cazzo spinge in fondo, premendo, come se volesse farlo arrivare fino in gola. E in quel momento, uno schizzo caldo e generoso, seguito da un altro. "Resta dentro" chiede girando il viso.
Ora può concentrarsi sull'unico rimasto. Appoggia le mani sulle sue spalle, preme il bacino, spingendolo e strofinando il clitoride sul pube di lui, che per tutta risposta continua con gli affondi, passando con la bocca all'altro capezzolo e riservandogli lo stesso trattamento del suo gemello.
"Sìììì! Ahhhh!" geme, lanciando un urlo strozzato, bloccandosi nel momento in cui sente il fuoco dell'orgasmo partire dalla figa e diramarsi sul pube, sulla schiena, sulle tette, sulle gambe e su ogni singola cellula del corpo, tanto da lasciarla bloccata e come in trance per qualche secondo, prima di ridestarsi.
"Credo di aver bisogno di una doccia" dichiara infine, ancora frastornata. Il ragazzo dietro si ritira, mentre lei si copre con una mano. Quello sotto rallenta e si ferma, lei scende. Le mani che la palpavano ovunque adesso si stanno spostando, alcune si allontanano, altre scivolano e si spostano per aiutarla a scendere. Prima un piede, poi l'altro, adesso è sul pavimento, ma le gambe cedono: l'effetto dell'orgasmo è stato più dirompente di quanto pensasse. Fortuna che la stanno sorreggendo. "Tieni la benda fino a che non sei fuori dalla stanza" le dice una voce che riconosce essere quella di Fabrizio. E così succede: la accompagnano fuori, chiudono la porta dietro di lei e finalmente si libera della benda, rendendosi conto solo in quel momento di quanto le stesse dando un caldo opprimente. Appoggiando una mano al muro, si avvia verso il bagno.
Nel frattempo, anche i ragazzi riprendono fiato. Giorgio va a prendere dell'acqua e bicchieri "Servitevi pure" dice per la gioia dei suoi assetati amici, che bevono e si riprendono.
Sonia torna dopo qualche minuto, con indosso un accappatoio di spugna rosa e un asciugamani coordinato, avvolto a mo' di turbante sui capelli. "Oh, che bello! Acqua!" dice fiondandosi a riempirsi un bicchiere e poi un altro, mentre con lo sguardo nota che i ragazzi sono rimasti tutti nudi, forse per renderle più difficile farle indovinare i responsabili diretti degli ultimi due orgasmi. Finisce di bere "Aaaaah! Ci voleva, avevo una sete incredibile!" per poi sedersi sulla poltrona, con le gambe accavallate e le braccia appoggiate sui braccioli, come su un trono.
"Certo che siete stati impegnativi, eh!" dice ridacchiando.
"Beh, noi abbiamo fatto il nostro. Ora tocca a te" le dice Fabrizio.
S "Sì, ora tocca a me." Scruta i ragazzi uno ad uno, mentre questi si sistemano: Giorgio sulla poltrona di fronte, Fabrizio in piedi appoggiato al muro, Emanuele, Marco e Paolo sul divano e infine Andrea appoggiato al bracciolo del divano, vicino a lei.
"Quanti ne devo indovinare per vincere? Tutti e tre, oppure basta anche la maggioranza?" chiede Sonia.
F "Mmmh... Due su tre vanno bene."
Sonia sorride "E sia, allora! Dunque... Il pompino l'ho fatto a... Emanuele!"
E "E come fai a dirlo?"
S "Beh, sei venuto praticamente subito, e dato che nessuno di voi è alle prime armi, non poteva essere dovuto che ad unico fatto: eri troppo eccitato per durare a lungo. E se ti sei eccitato, era per quello che ho raccontato sulla Ferrari che, se non ricordo male, hai definito 'il mio sogno erotico', giusto?"
A "No, quello veramente l'ho detto io per la Rossi".
S "Ops, vero! Ma visto quanto era interessato, credo che possiamo dirlo anche per la Ferrari, giusto Emanuele?"
E "Direi di sì."
F "Ok... Il secondo?"
S "Allora, il culo..." si guarda intorno "Il culo, il culo... Paolo."
P "Perché io?"
"Per esclusione. È un ragionamento un po' lungo, e io non ho voglia di farlo, né voi di sentirlo" risponde lei ridacchiando.
F "E l'ultimo?"
S "Sull'ultimo non ho il minimo dubbio!" si gira immediatamente e guarda Giorgio "Tu."
G "Io? Perché?"
S "Beh, i motivi sono essenzialmente due: il primo è il gemito che hai fatto quando mi sono abbassata, ho riconosciuto la voce."
F "È per questo che non si dovevano fare versi."
S "Ma è stato il secondo indizio ad essere quello decisivo. Quando ti ho chiesto di andare a prendere il lubrificante, non si è mosso nessuno. Significa che non potevi andare a penderlo, e c'era una sola persona che non poteva muoversi: quella su cui ero seduta. C'è da dire" guarda i ragazzi "che anche voi siete stati ingenui, perché bastava che andasse uno qualunque, quando ho chiesto a Giorgio."
Dopo qualche istante di silenzio, Fabrizio la guarda "Tre su tre, complimenti!"
"Sìììììììììììì!" esulta Sonia alzando le braccia con i pugni chiusi in segno di vittoria. Poi si gira verso il figlio "Freud avrebbe avuto molto da dire, su quanto è successo, alla faccia del complesso di Edipo!" Ridono tutti. "E certo è che se scopi così tutte le volte, va a finire che Lucrezia ti sposa! Ahahahah!" Ride, coprendosi la bocca col bordo della mano e facendo nuovamente ridere anche gli altri.
G "Beh, sono contento che ti sia piaciuto."
S "Piaciuto? Sarà stata la situazione in sé, non so, ma è stato uno degli orgasmi più forti degli ultimi tempi!"
G "Almeno tu l'hai avuto" le risponde sorridendo.
"Oh, scusa! A questo possiamo rimediare subito" conclude Sonia alzandosi. Si incammina verso di lui, e nel farlo apre l'accappatoio e lo lascia cadere. Si inginocchia davanti a lui, che scivola in avanti aprendo le gambe, il cazzo è ancora in tiro. Lei appoggia le tette sull'inguine e gliele avvolge sul cazzo, iniziando a massaggiarlo, su e giù "Avresti mai pensato che potesse accadere?" gli chiede.
"Oggi va così!" risponde lui ripetendo il tono con cui glielo aveva detto lei l'altra volta.
Sonia scoppia in una fragorosa risata "Beh, allora, visto che oggi va così..." Si china con il viso e gli succhia la punta, senza smettere di segarlo con le tette. Va su e giù con la testa, il movimento ripetuto scioglie l'asciugamani, che cade a terra e libera i capelli ancora umidi.
G "Mmmmmmh! Vuoi farmi venire con un altro pompino?"
Sonia alza lo sguardo, stacca la bocca, ma senza interrompere la sega "Dici che diventa ripetitivo?"
"No no, era per dire..." ribatte lui.
"Hai ragione... Messaggio ricevuto" risponde lei alzandosi. Si gira e si piega in avanti, mettendo in mostra il culo e le labbra, e nel frattempo prende il lubrificante. Si gira di nuovo, gliene versa in quantità sul cazzo, glielo spalma. Senza dire niente, si alza nuovamente, si gira e si piega verso di lui. Gira il viso, allunga una mano sul cazzo e glielo tiene sollevato, poi lo punta sull'ano, si appoggia e indietreggia. Complice la presenza del gel, complice la scopata già avuta, stavolta scivola dentro senza attriti "È così che dovrebbe sempre essere! Senza sforzi." se lo lascia infilare fino alle palle "Aaaaah!" gridano entrambi, mentre Giorgio porta le mani sulle chiappe e le allarga, per aiutare la penetrazione.
Sonia muove il bacino avanti e indietro, appoggia le mani sul bordo dei braccioli, con le braccia tese, per non perdere l'equilibrio. Guarda davanti a sé Andrea, che si sta segando davanti a quella scena (come tutti gli altri, del reso), gli sorride e gli strizza l'occhio ammiccante. Lui si avvicina, lei indietreggia con la schiena appoggiando le spalle al petto di Giorgio, spalanca le gambe. Le tette dondolano al ritmo della scopata. Senza dire nulla, Andrea punta il cazzo in avanti e glielo spinge in figa, lei chiude le gambe intorno ai fianchi di lui, che si piega in avanti e la bacia.
Limonano oscenamente, da sotto Giorgio le afferra le tette e gliele palpa, stringendole con foga. I due cazzi intanto spingono dentro, lei se li gode entrambi. Quello che doveva essere un favore a Giorgio si è appena rivelato una nuova, splendida doppietta, anche se sa bene che buona parte è dovuta alla situazione proprio con lui: non avrebbe mai pensato che si sarebbero spinti così oltre, ma d'altronde 'Oggi va così'.
Gli altri ragazzi si avvicinano, Marco e Paolo con il cazzo in mano intenti in una furiosa sega. Sonia gira il viso verso Emanuele, a fianco a lei, allunga una mano verso di lui e inizia a masturbarlo "Sono in una posizione troppo scomoda per succhiartelo, adesso" quasi giustificandosi.
"Non importa" la rassicura lui. Lei gli sorride, lui si avvicina e la bacia, anche lui limonandola pesantemente.
Giorgio continua a spingere, da sotto. Ormai tutte le riserve sono sciolte, ogni tabu è infranto. Dopo quell'ormai leggendario primo pomeriggio, aveva iniziato a guardarla con occhi diversi, e anche se era sempre stato abituato a vederla nuda, quella situazione aveva cambiato tutto, tanto che più di una volta ci si era fatto una sega ripensandoci. Chissà se anche per lei è così... E se le chiede di rifarlo anche da soli? E se invece, quando sono da soli si trasforma e diventa pudica? Lo avrebbe scoperto solo col tempo. Quello che vuole adesso è il suo meritato orgasmo, che sente sempre più vicino. Porta le mani sul culo di lei, lo stringe continuando a spingere, sempre più forte e sempre più a fondo "Aaaaaaahhhhh! Sto venendo!" Resta fermo, col cazzo infilato fino in fondo, lasciando che il suo orgasmo si faccia strada dentro di lei.
Sfinito, nel tentativo di prendere fiato, quasi non riesce a parlare "Cazzo" riesce a malapena a sibilare.
Andrea e Sonia si abbracciano, lui la solleva, e senza uscire, con lei aggrappata, si spostano sul divano. La mette seduta, riprende a scoparla, con più foga.
"Wow! Che intrepido!" esclama lei, sorpresa da questa mossa. Poi guarda Emanuele "Ora posso succhiartelo, se vuoi."
Lui si avvicina, sale in ginocchio sul divano "Non me lo faccio ripetere" e glielo offre. Lei lo prende immediatamente e lo succhia avidamente tenendolo con una mano.
Marco si mette nella stessa posizione sull'altro lato, le prende la mano e se la porta sul cazzo, lei lo sega. Poi gira il viso e lo succhia anche a lui, guardandolo da sotto e sorridendogli con gli occhi, alternando il pompino all'uno e all'altro.
Mentre lo succhia a Marco, Emanuele, guidato dalla mano di Sonia, le viene addosso, sporcandole i capelli. Lei scoppia a ridere, gira il viso e lo guarda "Penso che avrò bisogno di un'altra doccia, dopo..."
"Lo penso anch'io" le risponde sorridendo di rimando lui.
Andrea vede la scena, ed esclama divertito "Beh, se tanto mi dà tanto..." sfila il cazzo e si masturba velocemente, lanciando abbondanti schizzi sul ventre e sul seno.
"Avete deciso di farcirmi? Guardate che non sono mica una torta! Ahahahahah!"
"Una torta no, ma una
troia sì!" esclama Marco che le toglie la mano dal cazzo e glielo punta addosso, finendo sulle cosce e sul ventre.
Sonia lo guarda "Quello sì che lo sono, senza dubbio!" gli dice ridacchiando mentre lui guadagna la poltrona per stendersi a peso morto. "E voi?" chiede infine guardando uno ad uno Giorgio, Paolo e Fabrizio, che si avvicina.
"Io sono esausto, non credo di farcela" risponde Giorgio.
Fabrizio invece le si piazza davanti col cazzo duro e glielo porge "È tutto tuo, ma voglio che decida tu dove farti venire." Lei lo afferra e lo sega velocemente. Guarda Paolo, gli sorride "Amore, tu non vieni?"
"Sono già venuto, mi pare" risponde sarcasticamente lui.
S "Ahahahah! Scemo, su di me!"
P "Se mi prometti di partecipare ad una scopata con me e Greta, te lo dò subito!"
S "Posso prometterti di essere disponibile, ma che la cosa avvenga o meno dipende da Greta, non da me."
P "Le puoi parlare?"
S "Posso provarci, ma ovviamente non ti garantisco nulla."
"Beh, per me va bene" conclude lui avvicinandosi. Lei si mette seduta e li sega entrambi.
Vengono dopo pochi colpi, quasi all'unisono, schizzando sul viso, sul collo e sul petto. Sonia libera la presa e i due si accasciano sul divano accanto a lei, ciascuno sul proprio lato.
"Beh, che dire? La giornata di oggi è stata la conferma di quell'altra" sentenzia Sonia dopo aver ripreso fiato. "Ora però ho assoluto bisogno di un'altra doccia, guardate come mi avete conciata" dice mentre si alza. "Se avete bisogno di una rinfrescata, sapete il bagno dov'è" conclude infine mentre si avvicina alla porta dopo aver ripreso accappatoio e asciugamani, per poi uscire dalla stanza.
I ragazzi intanto sono ancora frastornati "Ho il cazzo in fiamme! Penso che per un paio di giorni non potrò nemmeno guardarmelo senza che mi bruci!" dice Andrea rompendo il silenzio.
"Anch'io" aggiunge Fabrizio "Ma direi che ne è valsa la pena."
P "Decisamente. Che gran peccato che per anni abbia smesso e abbia ripreso solo ora!"
E "L'importante è che abbia ripreso, no? E che noi possiamo goderne."
"Sì, giusto!" conferma Paolo.
"Sì ma... Occhio! Nessuno deve sapere niente! Se raccontate o lasciate anche solo intendere la minima cosa, vi ammazzo!" ammonisce Giorgio "Senza contare che, ovviamente - rimarca la parola - tutto quanto finisce all'istante!"
"Non una parola con nessuno, stai tranquillo" lo rassicura Fabrizio.
Sonia rientra, indossando nuovamente l'accappatoio e l'asciugamani, esattamente come prima "Ragazzi, che vi posso dire? Mi ci voleva proprio! Anche se adesso ho qualche doloretto" dice portando la mano a coprire l'ano, quasi come per massaggiarlo.
"Non sei la sola!" le risponde Andrea "Stavo giusto dicendo che ho il cazzo in fiamme! Ahahah!"
"Magari la prossima volta facciamo qualcosa di più rilassato, che ne dite?"
"Che intendi con 'rilassato'?" chiede Paolo.
S "Beh, non so... Qualcosa di meno... vorace, ok?"
G "Non dicevi tu che le cose spontanee sono le migliori? Se già adesso chiedi qualcosa di meno vorace, stai già facendo programmi."
"Mmmmh, hai ragione!" risponde lei girandosi verso di lui "Beh, allora vedremo la prossima volta."
"Grazie a tutti per il pomeriggio, comunque, è stato fantastico!" dice poi girandosi verso gli altri con un sorriso soddisfatto.
M "Hai fatto bene a riprendere le scopate degli anni passati."
S "Sì, mi mancavano davvero tanto! Sono contenta di aver trovato qualcuno con cui rifarlo."
"Beh, quando vuoi" dice Paolo in tono di offerta mentre inizia a rivestirsi.
"Molto presto", gli assicura lei mentre anche gli altri, a parte Giorgio che non muove un muscolo, si sistemano.
Uno ad uno, i ragazzi guadagnano la porta, con Sonia che li saluta mentre escono.
"Allora ti faccio sapere per Greta, ok?" dice Paolo, ultimo rimasto.
"Certo, mandami pure un messaggio, così poi ci mettiamo d'accordo, anche solo per una chiacchierata..." cofnerma lei mentre lo saluta.
"E adesso?" le chiede Giorgio non appena lei chiude la porta.
S "Adesso cosa?"
G "Beh... Adesso che abbiamo passato un certo limite... Che succede?"
S "Non sei stato tu a dirmi 'Oggi va così'? Pensavo che oggi fosse da considerare a parte... Cioè, il rapporto è sempre lo stesso, credo... Che bisogno c'è di cambiarlo?"
G "Sicura?"
S "Senti, se la cosa ti crea così tanto disagio, non partecipare più. Io non ho certo intenzione di smettere, mi trovo bene e mi diverto. Se ti diverti anche tu, problema risolto, altrimenti interrompi, e ancora una volta, problema risolto" sentenzia lei in maniera serena ma ferma.
G "Decido di volta in volta, ok?"
S "Per me va bene. Su, ora sistema qui e vai a fare la doccia, che io devo stendere la lavatrice e preparare la cena."
---------------
Spero che leggere questo racconto vi abbia divertito quanto ha divertito me scriverlo, anche se ha preso molto più tempo del previsto.