Sul sito Morenasex eravamo iscritti nella sezione “coppia per singoli” e lei sceglieva di volta in volta le proposte degli stalloni che poi avremmo incontrato in motel o in un posto idoneo alla monta.
Ci contattò un baldo anzianotto Svizzero che dichiarava 71 anni dicendo che desiderava una femmina giovane e bella come Lucie.
Chiaro che Lucie in un primo tempo non lo prese neanche in considerazione ma l’idea di lei alle prese con un vecchio mi si insinuò come un tarlo nel cervello.
Provammo a rispondergli che si sarebbe potuto provare ma ci saremmo aspettati della riconoscenza.
Accettò chiaramente e ci tenne ad informarci che non era in grado di raggiungere l’erezione.
Fu lei ad immaginare come sarebbe potuta andare e decise il copione e la scenografia.
Varcammo il confine di Chiasso con un borsone pieno di falli, frustini, palette, manette e lubrificanti.
Indossava un soprabito nero, un collarino con la scotta Bitch in strass a cui era agganciato un guinzaglio che le scendeva tra le scapole fino all’’incavo tra i glutei; nient’altro.
Ci accolse nella sua villa e subito notammo che i 71 anni erano più verosimilmente 81.
Sfilandole il soprabito con cortese eleganza resto’ basito nel constatare la sua totale nudità e ancora più sbalordito nel guardarla attraversare il salone ondulando il culo con voluta lentezza per poi appoggiarsi con le mani alla stessa vetrata, gambe divaricate e culo prominente.
Mi chiese il permesso per poterla toccare a cui risposi richiamando Lucie e consegnando il capo del guinzaglio direttamente nelle sue mani.
Gli chiesi cosa preferisse farle e lui espresse il desiderio di baciarla in bocca. Con mia sorpresa lei gli si accostò e prese ad infilare la lingua in quella bocca che a dire sgradevole è dire poco.
Le mani del vecchio frugavano nervose il corpo di lei e dovetti immedesimarmi ad arbitro per gestire la situazione
Gli chiesi se non volesse provare a leccarle la figa e lui ci si buttò con tutto il viso grugnendo come un maiale.
Lei mi fece capire che poteva bastare al che con gentilezza lo scostai dal suo inguine e lo invitai a scegliere qualche giocattolo dal borsone per usarlo su di lei.
Era indeciso e gli suggerii che avremmo potuto ammanettarla alla libreria e divertirci con gli oggetti che preferiva.
Con una paletta prese a percuoterla sul culo e lei rispose ai colpi mugolando di finto piacere e dimenando il culo come a volersi sotterrare alla violenza.
Violenza che iniziava a manifestarsi veramente al che suggerii un ulteriore cambio di gioco. La scelta cadde su un notevole fallo in pirex con cui prese a penetrarla sotto la mia guida, prima in fica e poi con l’aiuto di un lubrificante anche in culo e anche li dovetti intervenire per evitare che la sfondasse.
Ricordo che chiese se veramente la facevo scopare da tutti e al mio assenso constatavo che la sua espressione passava dallo stupito al ghignante con tanto di luccichio ritrovato nel suo spento sguardo.
La serata si concluse poi con una visita della villa, del laboratorio in cui la moglie, al momento assente per la partecipazione ad una mostra tematica, produceva bambole incredibilmente reali e visitammo pure il piccolo bunker antiatomico nello scantinato.
In tutto il giro non rinunciò mai al tenerla al guinzaglio guidandola come una cavalla nei vari ambienti.
Lo sentimmo telefonicamente nei mesi successivi e ci implorò di ripetere l’esperienza. In un’ultimo messaggio che ci mandò scrisse “tempus fugit”
A me l’esperienza vissuta mi confermò quello che già pensavo di Lucie, sarebbe diventata un puttana a tutti gli effetti.
Ci contattò un baldo anzianotto Svizzero che dichiarava 71 anni dicendo che desiderava una femmina giovane e bella come Lucie.
Chiaro che Lucie in un primo tempo non lo prese neanche in considerazione ma l’idea di lei alle prese con un vecchio mi si insinuò come un tarlo nel cervello.
Provammo a rispondergli che si sarebbe potuto provare ma ci saremmo aspettati della riconoscenza.
Accettò chiaramente e ci tenne ad informarci che non era in grado di raggiungere l’erezione.
Fu lei ad immaginare come sarebbe potuta andare e decise il copione e la scenografia.
Varcammo il confine di Chiasso con un borsone pieno di falli, frustini, palette, manette e lubrificanti.
Indossava un soprabito nero, un collarino con la scotta Bitch in strass a cui era agganciato un guinzaglio che le scendeva tra le scapole fino all’’incavo tra i glutei; nient’altro.
Ci accolse nella sua villa e subito notammo che i 71 anni erano più verosimilmente 81.
Sfilandole il soprabito con cortese eleganza resto’ basito nel constatare la sua totale nudità e ancora più sbalordito nel guardarla attraversare il salone ondulando il culo con voluta lentezza per poi appoggiarsi con le mani alla stessa vetrata, gambe divaricate e culo prominente.
Mi chiese il permesso per poterla toccare a cui risposi richiamando Lucie e consegnando il capo del guinzaglio direttamente nelle sue mani.
Gli chiesi cosa preferisse farle e lui espresse il desiderio di baciarla in bocca. Con mia sorpresa lei gli si accostò e prese ad infilare la lingua in quella bocca che a dire sgradevole è dire poco.
Le mani del vecchio frugavano nervose il corpo di lei e dovetti immedesimarmi ad arbitro per gestire la situazione
Gli chiesi se non volesse provare a leccarle la figa e lui ci si buttò con tutto il viso grugnendo come un maiale.
Lei mi fece capire che poteva bastare al che con gentilezza lo scostai dal suo inguine e lo invitai a scegliere qualche giocattolo dal borsone per usarlo su di lei.
Era indeciso e gli suggerii che avremmo potuto ammanettarla alla libreria e divertirci con gli oggetti che preferiva.
Con una paletta prese a percuoterla sul culo e lei rispose ai colpi mugolando di finto piacere e dimenando il culo come a volersi sotterrare alla violenza.
Violenza che iniziava a manifestarsi veramente al che suggerii un ulteriore cambio di gioco. La scelta cadde su un notevole fallo in pirex con cui prese a penetrarla sotto la mia guida, prima in fica e poi con l’aiuto di un lubrificante anche in culo e anche li dovetti intervenire per evitare che la sfondasse.
Ricordo che chiese se veramente la facevo scopare da tutti e al mio assenso constatavo che la sua espressione passava dallo stupito al ghignante con tanto di luccichio ritrovato nel suo spento sguardo.
La serata si concluse poi con una visita della villa, del laboratorio in cui la moglie, al momento assente per la partecipazione ad una mostra tematica, produceva bambole incredibilmente reali e visitammo pure il piccolo bunker antiatomico nello scantinato.
In tutto il giro non rinunciò mai al tenerla al guinzaglio guidandola come una cavalla nei vari ambienti.
Lo sentimmo telefonicamente nei mesi successivi e ci implorò di ripetere l’esperienza. In un’ultimo messaggio che ci mandò scrisse “tempus fugit”
A me l’esperienza vissuta mi confermò quello che già pensavo di Lucie, sarebbe diventata un puttana a tutti gli effetti.