Racconto di fantasia Shall we dance!

Ripper79

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Era da un sacco di tempo che un paio di amici rompevano per inscriversi a un corso di ballo con la speranza di acchiappare qualcuna: non mi piaceva ballare, più che altro il fatto di non saperlo fare, classico pezzo di legno. Ancora più detestavo tutti quei classici latino americano.
Alla fine ho ceduto.
Scelta la scuola in zona, che dava la possibilità anche a single di inscriversi 'assegnando ' la relativa cavaliere o dama, come nel nostro caso e ci segnammo : nonostante la mia titubanza iniziale, avviai in tranquillità questo nuovo percorso. Sono sempre propenso ad sperimentare nuove cose, serve anche per svagarsi...cose nuove fanno bene alla mente.
Ovvio che all'inizio è un continuo calpestare di piedi! Poche coppie durante le lezioni hanno facilitato l'entrare in sintonia e confidenza con la conseguenza che mi ambientai fin da subito nonostante il mio ripudio iniziale. Noi eravamo i più giovani della compagnia ma per niente ci si sentiva la differenza di età, anzi, facemmo presto amicizia.
Con me faceva coppia Miriam, ragazza tranquilla, non era alla prima esperienza di ballo come me, facemmo amicizia: a pelle andavamo d'accordo perciò fu più facile il percorso.
I maestri, dell' età nostra, più o meno, erano una coppia tranquilla e si alternavano a insegnarci le cose a seconda del ruolo da affrontare. Monica, la maestra, ragazza carina e solare, non aveva il classico corpo snello da ballerina: aveva messo qualche chiletto, inevitabile dopo il parto a volte, e stando sempre in tuta e body aderente, si metteva in risalto tutte le curve, in primis il seno grosso. Altre figure occupavano la palestra, dove in contemporanea della lezioni di ballo di coppia, si facevano altre attività, come zumba: lascio immaginare quand'è occhiate furtive cercavo di dare, quando era possibile, alle ragazze, belle chiappose in leggins, soprattutto l'istruttrice Giada, un culo pazzesco rizzacazzi.
Come dicevo, ci si prese una bella confidenza con tutti.
Adoro le milf e per questo che addocchiavo con interesse una certa Paola che faceva coppia con il marito: 55 anni, non alta ma fisico perfetto e abbastanza formosetta ma un viso che emanava una porcaggine! Si sentiva a senso, anche per come si atteggiava. Vestiva bene, con scarpe da ballo nonostante alla prima esperienza e gonna fluttante. Con il passare del tempo iniziò a assecondare i miei sguardi ma rimanevo con i piedi per terra: era sicuramente la classifica tipa che le piace essere osservata, si capiva.
Dopo qualche mese capitò che organizzarono una festa e tutti i frequentatori della palestra parteciparono: vedere in ghingheri tutta quella gnocca, specie la maestra Monica con quelle tettone e anche altre, faceva perdere la testa.
Noi essendo alle prime armi non è che si ballava più di tanto, mi metteva quasi in disagio in mezzo a certi mostri di bravura.
Per coinvolgere un po' tutti i maestri si offrivano ai dilettanti. Arrivò il mio turno e Monica mi trascino' in pista per quei quattro passi di salsa che avevo imparato: era la prima volta che lo ballavo con lei e lo feci a dovere con la meraviglia di lei e mi concede anche il ballo successivo. Partì una mazurka e c'era un po' più contatto tra i corpi. Lo affrontai egregiamente salvo per qualche complicazione: " Non guardare i piedi!"disse Monica.
Risposi "...è una parola...anche volendo non riuscirei a vedere niente!". L'enorme balconata di tette quasi a contatto al mio petto rendeva impossibile vedere dove mettessi i piedi. Le ci rise avendo capito subito la battuta e catturai un suo sguardo attento e malizioso, stringendo i un po' più a me: mi imbarazzai un po' alla cosa, non capivo se fosse un segno. Sentii una leggera scossa tra le mie parti basse.
Non era luogo e momento, assolutamente, non volevo combinare casini, esorcizzando la cosa come se non fosse successo niente.
La cosa non passò inosservato a Paola: una volta che tornai a tavolo, dove eravamo tutti del nostro corso, la signora colse l'occasione, senza che gli altri sentissero di provare a fare un ballo con lei. Io accettai.
Partì un merengue e anche là si girava su quei pochi passi a conoscenza. Finito il ballo Paola mi disse con aria furba:" ...e come vi stringevate tu e la maestra!"
"Macché...è il ballo...così..."
"Seee... ti stringeva le tette a te!"
"Ma dai..."
"Ho visto che le hai toccato il culo"
"Ma che dici...dai..." Non credo di averlo fatto o se è sicuramente involontariamente.
"La prossima volta mi ti stringo anche io a te!"
Mi bloccai a quelle parole mentre lei mi guardava con lussuria mordendosi un labbro: era fatta ma non era il momento.
Anche al tavolo si giocava tra me e Paola al lupo e l'agnello: all'inizio della serata eravamo distanti di due posti al tavolo circolare ma non so come e perché ci ritrovammo a fianco. Essendo la tovaglia lunga che toccava per terra, nessuno poteva notare che strisciata il suo piede lungo il mio stinco. La signora mi stava provocando, poteva essere solo una cosa passeggera, ma non si poteva perdere l'occasione. Lasciai lei decidere la prossima mossa.
Senza bruciare le tappe, mi tranquillizzai per il fatto che comunque avevamo i nostri rispettivi numeri telefonici, avendo creato con la compagnia di ballo un gruppo Whatsapp.
Nel frattempo non avevo nei paraggi Miriam, credendo che stesse facendo due chiacchiere con qualcuna da qualche parte. Curai poco questo, avevo altro nella mente.
Decisi di uscire fuori per una sigaretta. Avendole finite, arrivo alla mia macchina per un nuovo pacchetto. Per strada controllo il telefono se ci fosse qualche chiamata o messaggio e proprio in quel momento arrivò un messaggio proprio della signora Paola: "se stai cercando la tua Miriam, e con Alfredo e sicuramente stanno scopando". Rabbrividii, non risposi: non è che mi fregava più di tanto cosa stesse facendo Miriam, ma del fatto che parlava di Alfredo suo marito.
Trovai la macchina, presi le sigarette e mi precipitai nel locale tornando al mio posto. Paola mi osservava serena, ci capivo sempre meno ma per non destare sospetti cercai di evitarla. Mandò un altro messaggio: " perché non lo sapevi?"
"No"
"Storia vecchia "
"E a te sta bene così ?"
"Anche io mi scopo chi mi pare!". La risposta mi eccito' non poco: nel caso che mi fossi alzato, il pantalone leggero non poteva evitare di nascondere il pacco rigonfiato. Cercai distrazione.
Persi l'occasione del ritorno dei due amanti, per via di un altro ballo con la maestra.
Festa finita ce ne tornammo a casa: Miriam era venuta con me, e così la riaccompagnai a casa. Per strada parlammo della serata: non mi sarei mai permesso di dire quello che avevo scoperto, dopotutto non erano fatti miei
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La mattina dopo, domenica, mi svegliai tardi per via delle ore piccole della notte prima: inevitabile l'alzabandiera specie ripensando a tutto.
Durante la colazione pensai di mandare un messaggio alla signora Paola: presi coraggio dopo un bel po' e lo feci mandandole una di quelle classiche vignette girate di buongiorno. Rispose dopo una mezz' ora con un freddo "buongiorno!" e dopo un po' "mandami una foto ". Io, forse ancora rimbambito mi feci un selfie mentre stavo fumando una sigaretta sul balcone.
Rispose: " che cavolo di foto mi mandi!"
"L'hai detto tu...di volerne una..."
"Del cazzo voglio la foto...del tuo cazzo...preferibilmente in tiro "
Rimasi scioccato: altro che signora lussuriosa. Questa è troia forte!
Rientrato mi denudai completamente, mi eccitava la cosa e non ci volle molto all' erezione completa: mi feci la foto e gliela mandai. Non ebbi risposta, nonostante è stata visualizzata.
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Aspettai non poco prima di mandargli "non è di tuo gradimento?": anche questa senza risposta. Passò per la mente anche di chiamarla, ma poco convinto di questo lasciai perdere.
Solo nel pomeriggio Paola si degno' di ricomunicare: " anche tu sei uno di quelli che la domenica pomeriggio si incollano al divano per il calcio?" Risposi dicendo di odiarlo, nonostante ero comunque davanti la tv per la formula uno, ma non lo dissi.
Ancora silenzio: pensai di chiamarla ma lei anticipò. " vado al parco per una corsetta...mi trovi la". Il parco era da tutt' altra parte della città, ci avrei messo almeno una mezzoretta: glielo dissi accettando di incontrarla, mi diede qualche indicazione e ci salutammo.
Rapido come flash, ero già in tuta, presi la macchina per dirigermi al parco. Non era una giornata di sole, ma si escludeva che piovesse e comunque fuori si stava bene.
Di rado si incontrava qualcuno, chi per passeggio, chi di corsa o con il cane: di Paola neanche l'ombra. Aspettai comunque al posto da lei indicato, un vecchio capanno, credo di attrezzatura comunale o qualcos'altro. Mi telefonò: "accertati che non ti vede qualcuno e prendi la scalinata di fronte a te e vai fin su al promontorio ". Capii che mi stava osservando, mi girai intorno ma vedevo solo una coppia di ragazzini che stavano venendo verso di me. Questi passarono incuranti del sottoscritto, al momento che si allontanarono a distanza giusta, feci la lunga scalinata tra la vegetazione curata ma folta. Non sentivo nessun tipo di presenza, quasi da preoccuparsi per qualche ipotetico serial killer, classico film horror.
Un 'psss' catturo' la mia attenzione e mi girai verso la selva alla sinistra: "sono qua...qua dietro..." Paola era lì ma ancora la vedevo. Seguendo la sua voce la trovai dietro alti cespugli: a 360 gradi capii che nessuno si sarebbe accorto della nostra presenza, a meno che si parlasse o urlasse. Era comunque un posto frequentato da altre coppiette, terreno abbastanza battuto, qualche fazzoletto, cicche di sigarette.
"Ciao" le dissi. Era vestita con giacca sportiva, tuta e scarpe da ginnastica, classica tenuta da footing. Ci mantenevamo comunque a distanza, quasi aspettando la mossa dell' altro/a.
"Ciao... cosa facevi di bello?"
"Niente...spensierato in casa...solo"
"Ti sei divertito ieri sera?
"Abbastanza..."
"Abbastanza significa che poteva andare meglio o No?"
"C'è sempre qualcosa di meglio da fare..."
Mi interruppe "...come scopare!"
"Eh già...soprattutto "
"Te la scopi a quella lì?"
"A chi? Miriam? No...ci siamo conosciuti a scuola, diciamo che siamo amici...niente oltre il bello!".
"È una che ci sa fare..."
"...ma... con tuo marito..."
"Si... a voglia... a volte viene a casa da noi...lo facciamo a tre"
"Caspita...coppia aperta..."
"E non solo..." disse aprendosi il giacchino, mostrando un bel body bianco e leggero, quel tanto che si potevano le aureole essendo senza reggiseno. Le tette erano abbastanza scese e alla vista morbidose.
"Che fai rimani solo a guardare?" disse sussurrando.
Mi avvicinai poggiando le mani sui suoi fianchi con gli sguardi attratti, si attivo' anche lei accarezzandomi il petto e tirandomi per la giacca si attaccò a me con aria provocatrice.
Avevo già il cazzo durissimo e la tuta permetteva una libera erezione, che lei avvertiva strofinandosi col suo corpo.
"Cazzo come lo sento duro...esploderà così "
"Si infatti... lo liberiamo?"
Si voltò a 180 gradi dandomi la schiena. Rimasi incollato a lei palpandole le tette e strusciandomi ad altezza culo. Mi disse di baciarla sul collo e lo feci spostandogli i capelli su un lato: aveva un buon profumo. Sempre così appiccicati , infilò la mano tra i nostri corpi per palparmi il pacco. Non resistevo e cercai di abbassare i leggins e gli slip per piantare una mano tra le sue gambe massaggiando energicamente la fica calda e umida: un suo gemito di piacere fece intendere che le piacesse.
Frettolosamente mi abbassai i pantaloni liberando il cazzo e invitandola a chinarsi cercando di penetrarla: la differenza d'altezza considerevole rendeva la cosa un po' scomoda e non favorevole all' introduzione che comunque goffamente avvenne.
Dialoghi di tutti i tipi da parte della signora che si godeva il cazzo in fica, mi facevo valere come scopatore, sembrava che fosse accettata in pieno da lei.
Mi accorsi troppo tardi che una coppia di ragazzi piombo' all' improvviso nella location. Mi fermai ma se la svignarono subito.
"Dai...Non ti distrarre...Scopami porco...sfondami..." la maiala disse
"Abbiamo ricevuto visita..."
"Non me ne frega un cazzo... vai...spingi quel tuo cazzone in figa...".
Tornai in azione ma qualcosa mi faceva pensare che fossimo spiati: glielo dissi sussurandoglielo avvicinandomi alla sua testa.
"Uffa...che palle..." rispose sottovoce Paola "bambocci del cazzo...".
Effettivamente ci stavano spiando: Paola mi sussurro' all' orecchio di aver intravisto qualcuno "facciamo finta di niente..."disse " ...che si godessero lo spettacolo..." e si chino' per prendersi il cazzo in bocca.
Assecondai la cosa godendomi il pompino, ci sapeva fare. "La ragazzina se la sogna un cazzo così..." sembrava che cercasse di coinvolgerli, si dimostrava sempre più porca. Quanto altro avrei scoperto di lei.
"Ora gli farò vedere come si scopa veramente..." disse lasciandomi il cazzo e distendendo il giacchino per terra. " vai giù..." disse facendo segno. Mi tolsi anche il mio mettendolo unito al suo e mi ci adagiai su mentre lei si sfilò scarpe, leggins e slip. Si impalo' sul cazzo e vivacemente mi scopo'. Era una furia: forse il pensiero di essere osservata lo eccitava di più: sbrodolo' tanto di quei umori che sembrava avessi sborrato io. Cio' permise la mia duratura performance Era proprio malata di sesso, ma si stanco', rallentando il ritmo.
Si staccò e si sollevò: lo feci anche io facendole capire di riprenderselo in bocca e con abile maestria alternando sega e bocca schizzai violentemente tutto allagandola. La signora si stupì parecchio di tutto quel carico e non solo lei avendo sentito un gesto di stupore femminile da dietro la siepe, probabilmente anche la ragazzina si meraviglio'.
"Mai vista tanta sborra messa insieme...ma che hai un autobotte?". Ci ridemmo su. Ci vestimmo e abbandonammo il posto, non insieme andavo via prima lei e io dopo una sigaretta.
 
Ultima modifica:
Gli incontri a scuola di ballo ebbero un ottica diversa: avevo come dama un finta santerellina, pensavo anche di approfittarci magari; una 55enne porca che scopava come una forsennata e una maestra che sembrava più 'disponibile'. Comunque mi concentravo sulla scopata certa, sulla signora Paola: dopo quell' incontro al parco ci si scambiava qualche messaggio, niente di che, e al mio desiderio di reincontrarla usciva fuori sempre qualche suo imprevisto, che col tempo capii che poteva essere l'unica occasione. Infatti Paola me lo confermò dicendomi che aveva altro per la testa: e certo...una come lei a tanti cazzi da governare e me ne feci una ragione. Pazientai.
Comunque, tempo dopo, mi diede un altra occasione: sarebbe tornata disponibile a me se gli avessi fatto un favore. " a giorni sarà il compleanno di mio marito e voglio fargli un bel regalo"
"Sentiamo...come posso aiutarti?risposi
"Lui adora tanto scopare le tettone di colore...più grosse sono le tette più gli piacciono "
"E io che c'entro!"
"Mi aiuti a cercarla..."
"Io non conosco nessuna, tantomeno con quelle caratteristiche ".
"Può andar bene anche una escort...contatta qualcuna, alle spese penso io"
"Vedo che posso fare..."
"Fallo per me...ti prego"
Glielo confermai e dopo un po' mi arrivò una sua foto, come anticipo, a gambe spalancate intenta a un ditalino.
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E dove la trovavo una così! Non avevo la più pallida idea: pensai al classico giro sul web, incontri quantomeno in zona. Facendo una sorta di selezione, nera e tettona, ne contattai qualcuna disponibile: la prima era brasiliana e batteva in una città vicina. Per evitare di fare un viaggio a vuoto glielo dissi telefonicamente se era disponibile fuori di casa sua e rifiutò. Toccò a un'altra latina che accettò di incontrarmici. Fissato l'appuntamento, trovai facilmente la sua location: appena vista, nonostante simpatica e carina non si mostrava così popputa come in foto, al massimo raggiungeva la sesta, benché considerevole avevo paura che non fosse come mi veniva chiesto. Per non essere scortese gli dissi cosa cercavo e il perché e comunque gli diedi 20 euro per il disturbo. Accettò la paghetta ma sembrò dispiaciuta per il mio rifiuto. Non mi andava di escorteggiamenti e me ne andai.
Ero in alto mare. Si trova l'esatto contrario di quello che si cerca, ma venne il colpo di fortuna: trovai una che solo dalle caratteristiche scritte sull'annucio poteva fare al mio caso, addirittura una decima di seno. Mi eccitai alla cosa ma dubitavo che fosse una foto reale ma comunque la contattai: si dimostrò disponibile e pianificammo l'incontro.
Presentatomi dalla bagascia il primo impatto fu micidiale: una bomba, con i tacchi era alta quanto me, ma soprattutto una balconata di tettone enorme che io non ho visto mai. Ci stavo facendo un pensierino ma tornai alla missione e le dissi di cosa avessi bisogno. Accettò l'incarico senza pensarci pattuendo il prezzo e le condizioni.
Soddisfatto dell' affannosa ricerca presi 20 euro per il disturbo datole: mi guardò severa " non vuoi stare un po' con me?" impostando di più il petto. Era un gran bell' invito: tutta quella merce, escort e no, fa parecchia gola. Non resistendo diedi un bel assaggio : 50 euro spesi benissimo, su quelle tettone grosse come palle di calcio. Voleva un extra per il culo ma a me non interessava. Fu una bella scopata, rilassante e super eccitante: era bravissima. Promisi a me e a lei stessa di tornaci sicuramente.
Scarico di ormoni e soddisfatto della ricerca aggiornai la vacca di Paola e si complimento' dicendomi che a breve mi avrebbe dato indicazioni sull' incontro per il regalo di compleanno del marito.
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Come pianificato, sarei dovuto passare io a prendere la dominicana Nora e portarla a casa di Paola e Alfredo e cosi fu.
Per strada ci scambiammo qualche battuta e quasi mi saliva la voglia di assaporare quelle splendide tettone, ma predominano in me il senso di serietà e umanità: sarà pure una escort ma non per me almeno per quella serata. Lei, tra l'altro, si volle sincerare che non avrebbe fatto nient'altro che accontentare il festeggiato "niente ammucchiate o altre schifezze varie" disse. Nel dubbio chiamai Paola sincerandomi che non ci fossero sorprese di quel tipo e mi confermò che non ci fosse nessuno se non il marito.
Arrivati sotto casa, villetta indipendente di periferia, lontano da sguardi indiscreti: accompagnai Nora fin alla porta del cancelletto, citofonai e rispose la signora aprendo l'ingresso e dissi che sarei passato a riprendere la ragazza quando tutto fosse finito.
"Perché...Non entri pure tu?" rispose Paola
Rimasi un po' di stucco, io cosa c'entravo. Comunque entrai:attraversammo il vialetto fino alla porta d'ingresso che si aprì e Paola ci fece entrare.
Appena dentro, presentai la ragazza alla signora che abbastanza euforica ci fece accomodare. Nora ancora nutriva qualche dubbio e volle di nuovo sincerarsi di non volere assolutamente far parte a nessun tipo di giochetto .
"Non ti preoccupare, cara " disse Paola cercando di confortarla " è una cosa tranquilla. Bisogna pazientare un po'...tornerà tra una mezz'ora. Accomodati e rilassati.
Raggiungemmo il salotto dove al tavolino dinanzi al divano erano posizionati dei palloncini colorati di auguri
"Chiedo solo una cosa..." aggiunse Paola riferendosi alla ragazza " di indossare questo , almeno al momento del suo ingresso" e le diede uno di quei classici cappellini colorati di carta da festa. "Se hai bisogno della toilette e al piano di sopra" continuò la signora cercando di mettere conforto e agio alla dominicana.
 
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Nora non era comunque 'in tenuta da lavoro' , stando vestita molto sobria e disse che aveva l'occorrente per cambiarsi: Paola la guidò al piano di sopra dio alla toilette.
Nel frattempo che la ragazza si gambiasse, Paola tornò da me in soggiorno.
" Allora... che faccio io?"le chiesi
" Ehm...mi farai compagnia, se vuoi. Appena Alfredo torna ce la svignamo al piano superiore... adora farlo qui in salotto". Infatti il divano, grosso a L era molto comodo.
La dominicana ci raggiunge dopo poco: vestito color magenta super scollato, quasi le zizzone uscivano fuori per come ballavano eper quanto poco tessuto ci fosse, e tacchi a spillo. Vederla mi vibrava l'uccello tra le gambe.
Anche Paola si meraviglio' di quanta roba ci fosse:" caspita... gli piacerà al cento per cento...".
Nora si sentì un po' in disagio e cercai di tranquillizzarla evitando di mangiarla con gli occhi, facendo qualche discorso stupido in attesa del rientro del padrone di casa.
Alle 21.00, puntuale come un orologio sentimmo rumori di auto in prossimità dell' abitazione: senza dire niente, io e Paola ci spostammo sul piano di sopra, lasciando Nora , che si era appena infilato il cappellino festaiolo, seduta sul divano in attesa dell' ingresso del festeggiato. Rimanemmo comunque su per le scale al buio per vedere la reazione del tipo.
Appena entrata Alfredo fece il nome della moglie dicendo di essere rientrato. Non ebbe risposta.
"...tu...Lei chi è? ...Paola dov' è!" fu la reazione di Alfredo, che entrando in sala vide la giunonica Nora seduta sul divano tra palloncini con scritte di auguri.
"Ciao tesoro...siamo solo io e te...Buon compleanno.
Anche nascosto, lo vedevo chiaramente in volto: mostrava meraviglia, non credo per la persona estranea, ma della merce che disponeva. Comunque rimase immobile e muto
"Sono il tuo regalo di compleanno, caro"
" wow...che bel regalo...". Non perse ad avvicinarsi a lei che alzandosi per abbracciarlo, lui subito allungò le mani afferrandogli le tettone iniziando ad amoreggiamenti vari.
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Velocemente si attivarono alle porcaggini: Alfredo si liberò in un batter d'occhio dei vestiti, tornando sempre ad incollarsi alle tettone di Nora palpandole e ciucciandole. Noi invece sempre di nascosto da su' le scale: Paola era molto felice ed entusiasta dello spettacolo, non distoglieva lo sguardo dalle porcate che combinavano i due. Anche io abbastanza eccitato, ma interessato a palpare il culo della signora che con indifferenza se lo faceva fare.
"Quando cazzo di tempo ci mette farselo duro...rimbambito!" sussurro' Paola osservando che, nonostante l'impegno focoso di Nora a sbocchinare il padrone di casa, non ne voleva sapere di irrigidirsi. Ma la ragazza ci sapeva comunque fare, e anche dopo tempo riuscì a dargli una soddisfacente consistenza al misero uccello dell' apparente arrapato Alfredo.
"Guarda il mio piuttosto..." le dissi, liberandomi fuori il mio arnese duro come il marmo. Lo guardò, mi sorrise e se lo prese masturbandomi mentre la coppia di sotto scopavano a smorzacandela con Alfredo soffocato dal davanzale della dominicana: Paola non si distraeva ad osservarli se non per segarmi.
Io, per me, speravo di più: non è che mi accontentava di fare lo spione e tantomeno la sega. Cercai di infilare una mano tra le cosce di Paola alzandole la gonna e accarezzandole la fica bagnatissima: stava godendo di brutto pure lei e arrivata al punto di non resistere, soprattutto evitare di farci scoprire, fece un cenno di seguirla. Entrammo in una delle camere e uscendo dal balcone si accedeva al giardino superiore, e percorrendo un vialetto perimetrale fino a una scalinata esterna che riportava al piano inferiore. Aprì una porta, si entrò in una tavernetta.
 
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Il locale era indipendente dal resto della casa, perciò il marito e la giunone potevano continuare le loro cose indisturbati.
Appena dentro ci dedicammo tempestivamente a una lunga limonata. Entrambi eccitati non ci preoccupammo di toglierci i vestiti: la afferai di peso per poggiata sul tavolo sgombro e alzandole la gonna, tirarmi fuori l'uccello duro, scostarle le mutandine e penetrarla fu un lampo.
Era bagnatissima e gemeva divinamente sotto i miei colpi abbastanza energici. Mi sentivo il cazzo infuocato, era una figa eccessivamente calorosa e sbrodolante. Resistetti abbastanza e senza sosta per poi alla fine scaricare tutto il contenuto di sperma dentro di essa:"Siii....cazzo...riempimi tutta..." urlò la signora sollevandosi leggermente per osservare il cazzo fuoriuscire dalla sua fica colante di calda sborra che filava dalle labbra e comprendo anche parte del suo pelo
"...mmm...quant'è buona la tua sborra!"disse dopo che ne raccolse una parte con un dito e assaporarla.
Mi sentivo le palle scariche ma avevo voglia di continuare ma ella non perse tempo a risistemarsi dopo essersi pulita:"torno dentro da loro...te conviene che rimani qua!". Acconsentii e la baciai di nuovo. Poi se ne andò.
Approfittai di una sigaretta e notando su una dispenza una bottiglia di grappa mi feci anche un doppio cicchetto.
Erano già passate le dieci: Nora sarebbe rimasta fino a quando avesse soddisfatto il festeggiato, ma non oltre la mezzanotte. Rimasi solo e tranquillo sperando in un ipotetico secondo round con la Paola.
Quando arrivò che mancava quasi un quarto d'ora alla mezza tornò Paola in compagnia della ragazza: " ok "disse la padrona " la festa è finita...possiamo ritirarci". Rimasi un po' deluso ma comunque è stata una serata gloriosa e eccitante: Alfredo era ignaro della mia presenza, come felini io e Nora attraversammo lo spazio antistante per uscire fuori, prendere la macchina e andare via.
Per strada la ragazza raccontò in grosse linee com' era andata, dicendo che a un certo punto la signora scese e si mise di lato a osservare loro che scopavano. Non le dissi niente del fatto che una parte del tempo ci fossi anche io a fare lo spione.
"Uccello moscio..."ridacchiando la dominicana si beffeggiava di Alfredo "per farlo sborrare mi si è indolenzita la mano!". Ci risi anche io.
"Tu invece... vai a letto con la signora?"
"Ci siamo visti una sola volta...questa sera è la seconda"
"Strana coppia "aggiunse Nora "ma sono molto affiatati...è bello cosi"
"Non saprei..."risposi.
"Non sei troppo giovane per andare con le vecchie?"
"55 anni...mica è vecchia"
"Per te sicuramente si "
"Boh"
"Odio accontentare i vecchi...purtroppo devo"
"Ti capisco...quanti anni hai?"
" quanti me ne dai?"
"Una trentina...esagero?"
"Abbastanza esagerato...25"
"Caspita...siamo coetanei"
"Wow bello" esclamò.
 
vedo che è abbastanza lungo quindi mi prendo il tempo per leggerlo con calma appena posso...

comunque sono contento che qualcuno scriva "un racconto di fantasia" e non lo dichiari "esperienza reale"!!!

per questo già apprezzo il tuo racconto!!!!
grazie!!!!
 
Si parlò di altro, compreso che la signora fu più generosa al compenso stipulato: ero contento per lei.
Arrivati sotto il palazzo dove viveva/lavorava, mi chiese: " ricordi la promessa che mi hai fatto?"
"Certo che si... presto ti verròa trovare"
"Perché no ora?"
Non risposi, mi presi tempo per pensare, neanche tanto per le 50 euro, non mi sentivo di approfittare.
"Forse è un po' tardi..."
"Per un bravo ragazzo come te...mi farebbe molto piacere...parliamo ancora un po' "
Anche a me piaceva: vabe' fisicamente da urlo, secondo i miei gusti, ma si dimostrava intelligente e simpatica, di compagnia. Accettai e parcheggiato il veicolo mi disse di attendere qualche minuto prima di salire e scese.
Il tempo di una sigaretta e salii fino al suo appartamento.
Mi fece accomodare: viveva comunque con altre ragazze, in silenzio mi guidò fino in cucina, chiudendo la porta e ci sedemmo intorno al tavolo.
"Abbiamo un patto, che non lavoriamo oltre la mezzanotte "
"Non vorrei disturbare..."
"Figurati, ma parliamo a bassa voce...facciamo un drink?"
"Accetto volentieri "
Tiro' fuori dal frigo un plico di succo d'arancia e una cola, mentre prese nel mobile due bicchieri e una bottiglia di gyn. Mi chiese cosa preferivo e risponderle che era uguale. Misuro' due gyn cola nei bicchieri. Facemmo un brindisi e chiacchierammo, un po' più lei raccontandomi la sua storia.
Si presentò una delle altre ragazze, anch'essa di colore, forse sentendo le nostre voci, si presentò a me un po' titubande essendo in pigiama , scambio' qualche battuta in spagnolo con la collega, prese una bottiglietta d'acqua e se ne andò.
" si vuole sincerare che sei un tipo apposto, non facciamo così con i clienti, mai". Mi chiedevo perché lo stesse facendo a me.
" devi sapere che è una cosa più unica che rara" mi disse
" uno come te..."
Un punto interrogativo spunto' sulla mia testa.
" Non mi tratti come una puttana"
"...ne conosco tante di puttane...nessuna fa la escort!".
A Nora piacque quella risposta e mi sorrise.
Tempo dopo decisi di andare via: lei quasi dispiaciuta mi assecondo' alla mia mossa di alzarmi dalla sedia e rimanemmo a guardarci in silenzio. Mi avvicinai per baciarla su una guancia: lei non aspettava altro per abbracciarmi forte, sentendomi l'enorme suo seno schiacciarsi al petto mio.
"Ho una voglia di te..."sussurro' e ci mettemmo a pomiciare.
Proseguì nella sua camera: era molto passionale e coinvolgente, una perfetta macchina del sesso. Non desideravo altro che farmi avvolgere il cazzo tra le sue mastodontiche tette. Facemmo di tutto e di piu, concedendomi anche il culo, senza che glielo avessi chiesto. Non volle essere pagata ma insistetti a darglieli.
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vedo che è abbastanza lungo quindi mi prendo il tempo per leggerlo con calma appena posso...

comunque sono contento che qualcuno scriva "un racconto di fantasia" e non lo dichiari "esperienza reale"!!!

per questo già apprezzo il tuo racconto!!!!
grazie!!!!
Grazie!
Preciso a dire che non sono uno scrittore, ma mi piace scrivere qualcosina, cosi, tanto per, magari mischiando ai desideri erotici qualche fatto personale. Nulla di che.
Purtroppo quello che dici è vero. Tempo fa scrissi qualcosa, evidenziandolo come esperienza reale non dandogli peso essendo il primo, è giustamente me ne dissero di tutti i colori: là purtroppo l'errore era il mio (ammetto che cercai di far credere che fosse reale, anche se non ero convinto io stesso, figurati altri).
Una cosa è certa, che se si scrive "racconto di fantasia" sono in pochi ad interessarsi, pochi ma buoni.
Credo che l'opzione fantasia/reale bisognerebbe toglierla: sta al narratore ad essere convincente e a chi legge capire che è una balla, tanto non ci vuole tanto a capirlo.
Comunque di nuovo grazie per l'attenzione
 
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Iniziai a frequentare, quando si aveva voglia, la signora Paola, facendo rimanere i nostri incontri sempre molto riservati: nonostante fossero una coppia aperta e disinibita, tutto doveva rimanere nascosto e clandestino. Mai in casa loro: la signora era sempre desiderosa di situazioni nuove e mai scontate, solo un paio di volte a casa mia e il resto dove la fantasia spingeva la sua mente perversa, posti inusuali e preferibilmente dove ci fossero guardoni, parking car, o club privee, il solito parco e quant'altro.
Parallelamente si continuava a frequentare la scuola di ballo, io sempre accompagnato da Miriam che non sembrava interessata più di tanto a me se non per lezioni di ballo o quantomeno lo teneva nascosto: a me poco importava. In un episodio, durante una lezione, io impegnato a seguire un determinato passo con la maestra, e al momento di riprendere con la mia dama ciò che mi venne appena insegnato lei mi disse: " hai toccato il seno a Monica prima..."
Effettivamente la mano mi è strisciata involontariamente sul davanzale "Non lo fatto mica apposta!"
"Con quelle tettone è inevitabile il contatto " aggiunse.
Mi sembrò quasi provocatrice più che un richiamo. " sarai mica invidiosa delle sue forme?" presi la palla in balzo aspettando la sua reazione. Miriam non era affatto generosa di seno in proporzione al suo corpo mentre di chiappe esagerava un po' per ipotetica cellulite, ma per nulla dissonante, almeno a vederla vestita, fino ad ora.
"Ognuno ha le sue qualità " reagì Miriam
Approfittai a proseguire il discorso con un 'cioè'. Non rispose preferendo proseguire la lezione.
Non riprendemmo il discorso, neanche dopo che rimanemmo a parlare a lezione finita.
Solo dopo, tornato a casa, dopo un oretta, controllando le varie cose sullo smartphone, arrivò un messaggio in chat di Miriam allegandoci una foto del suo lato b: un perizoma che a malapena circondava delle chiappone graziose e grosse, molto interessanti soprattutto per la qualità della foto. Mi sembrava quasi che non fosse il suo.
Non seppi cosa rispondere, volendo evitare di farmi prendere per un morto di figa: mai si era spinta oltre, assolutamente.
Al ritardo della mia risposta inevitabilmente ci fu un'altro suo messaggio: " Non è di tuo gradimento?".
Prontamente risposi che era fantastico, ma non esagerato con altro, ritengo troppo infantile questo tipo di comunicazione, preferendo parlare a quattrocchi per qualsiasi cosa: " appena ci rivediamo ti dirò una cosa..." fu la mia risposta.
" perché non ora..."
"Ok... dove ti trovo" risposi convinto della scopata certa.
" se si può da te...". Miriam viveva con i genitori, lo sapevo e le dissi di si indicandole dove vivevo.
Al tempo dovuto me la ritrovai sul pianerottolo dinanzi al mio appartamento: e la feci entrare: a pelle sentivo, guardandoci, che voleva fare sesso e appena chiusa la porta non si perse tempo in chiacchere. Poche parole e tanti fatti, amoreggiando accanitamente lungo il disimpegno sino in camera, spogliandoci e facemmo sesso come accaniti amanti.
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Come accenno' Paola all' epoca, Miriam non si dimostrò affatto male a letto: un po' titubante a prendere in bocca il cazzo per via delle dimensioni, labbra strette e poco carnose. Anche il suo sesso: apparentemente delicato e curato di poco pelo, magro e stretto ma estremamente piacevole alla penetrazione, ma soprattutto per le chiappe voluminose che avvolgendole alla ceppa e strufinando o mo' di spagnola le innondai la schiena di sperma catturando la sua sorpresa per la quantità, che addirittura la raggiunsero in cima ai capelli: spettacolare anche dal mio punto di vista.
Ovvio che dopo quell' incontro le cose cambiarono tra di noi: e la cosa non passò inosservata agli occhi di quella maiala di Paola quando ci si incontrava a lezione. Dubitando di noi, in chat, tempo dopo, volle saperlo chiedendomi se ci fosse qualcosa tra me e Miriam. Non volli mentirla e glielo affermai.
Non so perché ma non fu entusiasta della cosa, lo disse apertamente
" se la scopa tuo marito...perché io non dovrei!" le dissi
" un cazzo del genere è solo per me... e soprattutto non ti basta solo la mia passera?"
Cercai di confortarla dicendo che non era niente di serio.
"Cosa hai trovato in lei che non hai trovato in me!"
"Il culo" dissi quasi scocciato da quell' insolente capriccio.
" Ok...se è così...ti darò il mio"
Capii per un attimo di essere stato frainteso: per culo intendevo le chiappone burrose che si ritrovava Miriam. Ovvio che Paola capì altro ma non dissi niente.
Un sabato mattina, cercando di rimanere più tempo possibile a letto dato che non ero di turno a lavoro, fui costretto ad alzarmi per via del telefono che squillava con insistenza: era Paola. La richiamai. "Ma sei in casa?"
"Ero ancora a letto...scusa"
"Spero solo..."
"E certo"
"Posso salire? Sono nei paraggi"
Le dissi di si e in meno di cinque minuti inruppe in casa mia.
" dormi sempre così tardi?"
"...sono appena le nove...oggi non si lavora...obbligo un po' di riposo"
" E certo...scusa" disse abbassando il tono di padronanza. Era vestita di un bel completino nero e tacchi alti, quasi da donna di ufficio o di potere, tutto rigorosamente scuro.
"Scusa... ma mi ci vorrebbe una buona dose di caffeina per me" le dissi e lei mi rispose di gradirne anche lei. Si parlò di qualcosa, eccetto del motivo della sua visita, a parte che era scontato, comunque mi prendevo tempo.
Preso il caffè in sua compagnia, Paola passò in azione: " sono venuta a darti ciò che to manca di me!". Me l'aspettavo, ma non con quella determinazione. Mi avvicinai a lei dicendole mentre la accarezzai di voler fare una doccia prima. Sembrava un po' nervosetta ma ci feci poco caso. Mi disse che avrebbe aspettato nel frattempo mi fossi lavato.
Uscìi dalla doccia con solo l'accappatoio, raggiungendola in salotto dove lei era seduta sul divano intenta a leggere una rivista. Mi sedetti al suo fianco e approfittando della sua schiena ritta le massaggiai le spalle e reagì grandendo il tocco.
Non ci mise tempo ad impossessarsi del cazzo cercandolo in facilità sotto il telo, masturbando e per poi chinarsi a prenderlo in bocca: non c'è cosa più bella di un bel pompino dopo svegli da poco, soprattutto perché lo fece con molta calma e sensualità. Mi feci spompinare per un bel po' per poi ricambiare il favore accomodandola e alzandole la gonna per sfilarlgli l'intimo. Piombai di facvia tra le sue gambe coperte di sole autoreggenti leccandola con delizia la fica: la troia gemeva tenendomi stretta tra le coscie con le mani che quasi graffiavano la mia cute.
Quando mi decisi di passare ad altro, con la mossa prevedibile di penetrarla mi bloccò: " aspetta... mi vorrei mettere un po' più comoda". Si alzò per spogliarsi di tutto e glielo feci fare osservandola solo nel suo strip. Rimase solo in autoreggenti: per l'età che aveva aveva un fisico invidiabile. Decise di salirmi in groppa e non esitò ad infilarsi sul cazzo con un leggero accompagno di mano: scopata ma divina.
Sentii chiaramente quando venne, sbrodolante di umori che vidi avvolgermi la ceppa che spariva e ricompariva in esplorazione della sua cavità. Interruppe dopo poco, sdraiandosi al mio fianco e accarezzandomi: era più dolce e affettuosa, non rispecchiava il suo carattere, quasi sembrava un altra persona. " ...e ora del tuo regalino..." sussurro'.
"Dove lo trovo?" risposi facendo il vago. Si girò mostrandomi le spalle e pian piano podizionandosi in modalità canina con il sedere proiettato a me. Non esitai a buttarmici di faccia per una rapida leccata alla passera e per poi posizionarmi per penetrarla. Pensai al regalo ma comunque la penetrai in fica e lei se lo fece fare ma non resistette e cercando di voltarsi mi disse: " dovresti provare l'altro ingresso!". Capii cosa voleva e lo tirai fuori ma al momento di cercare l'accesso all' ano mi bloccò come col riprendere coscienza: " ascolta... è la prima volta...".
Mi bloccai: " mi stai dicendo di sverginarti...il culo?". Mi guardò in modo di affermazione.
"Sei sicura?...ci vorrebbe una sorta di preparazione "
" Non so..." rispose titubante
" Non vorrei fare casini...Non ne ho mai sverginato uno...ho paura di farti male"
"...Ma io vorrei...accontentarti..."
"Secondo me ci vuole più calma... la fretta fa fare un mucchio cazzate" le dissi accarezzandola: aveva proprio l'aria di essere spaesata e debole.
 
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Cercai di confortarla e tranquillizzarla: non sembrava affatto convinta e determinata, come era di solito. Pensai di farle vedere qualche video o magari trovare dei tutorial su sesso anale: io personalmente non me la sentivo di essere io stesso ad inizializzare il suo culo.
Presi il mio smartphone adagiandomi sul divano con lei al mio fianco che delicatamente mi massaggiava i testicoli e per poi , sempre con delicatezza e maestria a masturbarmi: inizialmente il cazzo aveva perso un po' di vigore ma con la sua operazione tornò con la durezza ottimale. La invitai a prenderselo in bocca e lasciai perdere la porno ricerca sul web godendomi il pompino: bocca calda con una lingua carnosa e chiaramente allenata ad avvolgere e leccare l'asta. Gli schizzai tutto in bocca: buona parte del mio sperma colava fuoriuscendo dalla sua bocca. Mi ripuli' per benino, fino all' ultima goccia.
Tornando alla ricerca, vedemmo insieme qualche video o si lesse qualche forum.
"Ci vorrebbe del lubrificante o qualche oggetto " gli dissi
" ho un fallo a casa... me è grande tanto quanto il tuo cazzo "
" troveremo qualcosa più adatta o magari con le dita, ma manca il lubrificante, credo che di trovi facilmente al supermercato o in farmacia"
"Giusto! Corro a prenderlo " esclamò attivandodi a rivestirsi: la farmacia era poco lontana dalla mia abitazione, fece tutto lei. Andò via e attesi il suo ritorno.
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Paola tornò con una classica bustina da farmacia. La posò sul tavolo e si spoglio' di nuovo frettolosamente: io la osservai a fare questo sempre seduto e muto
" la ragazza in farmacia mi guardò incuriosita e alla fine mi chiese a cosa mi sarebbe servito...la puttanella!". Risi sentendo questo.
Nel frattempo, in sua assenza, ho cercato di documentarmi sempre più, sempre con la speranza di fare meno casini possibile e le dissi: " vai in bagno e lavati con acqua calda, massaggiandoti il muscolo magari con le dita, rilassati...". Lo fece con frenesia e quando tornò da me senza esitare si posiziono' a pecora sul divano: " dai...facciamo qualcosa...". Io intento a leggere le indicazioni della confezione di gel, presi il tubetto per versarvi una parte tra le sue chiappe e parte su due dita della mia mano e massaggiarla intorno al buco. " rilassati...sii serena" dissi osservando la reazione dell'ano che a vista si dilatava ma a malapena poteva essere penetrata da un mio mignolo. Continuai con delicatezza il massaggio.
Il passo successivo cercai di introdurci l'indice dopo aver di nuovo lubrificato e con meraviglia sembrò che fosse risucchiato dentro: Paola gemette e sempre con lentezza avviai l'esplorazione. Nonostante poca resistenza continuai un bel po' prima di aggiungere un altro dito e quando lo feci la signora quasi sobbalzo' con un 'ahhiiaaa'.
"Fa male...mi fermo" dissi
"No...no...continua..." rispose ansimando sempre più forte. Si capiva che provava dolore ma comunque insistette di continuare. Cominciò a provare piacere, sincerarsi dal fatto che dalla sua fica uscì qualche goccia di umori, impegnandomi con l'altra mano a penetrarla in fica. Godeva tanto e aumentai il ritmo di entrambi la penetrazioni.
"Credo che per oggi basti... dobbiamo fare con calma". Accettò il mio consiglio aggiungendo che ci avrebbe provato da sola ad allenarsi: " Non vedo l'ora di farmi sfondare dal tuo cazzone!" disse osservandolo ancora prepotentemente duro e venoso " è un peccato lasciarlo così..."aggiunse per prenderselo di nuovo in bocca.
La Scopai attivamente come meglio potessi fare, in due riprese.
Sfinita dall' intensa mattinata lasciò la mia casa: " domani ci riproviamo?" mi disse e glielo confermai.
 
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L'iniziazione anale proseguì anche i giorni a seguire, sempre a casa mia, tra una scopata e un altra.
"Possibile che una come me si deve far fregare da quella troietta?". Paola si riferiva a Miriam, convinta che me la inculassi: io furbamente non glielo smentivo, rendendo la cosa sempre più intrigante. Tempo ce ne volle, purtroppo, non si riusciva ad andare oltre le due dita in culo, provava piacere, ma sempre troppo dolore.
Parallelamente continuavo la relazione con Miriam, non oltre la trombamicizia: ci andava bene così, oltre al ballo ovvio.
Proprio una sera a lezione di ballo Miriam mi disse di avere il presentimento che la signora Paola ce l'avesse con lei.
"Sa di noi due..." le risposi " sembra invidiosa"
"Ci vai a letto? " mi chiese e glielo confermai
"E allora...cos'altro vuole!"
"Non so...prova a chiederlo" gli dissi scherzosamente
" lo sai che gli piacciono anche le donne "
Mi meravigliai sentendole dire questo: puttanone si ma bisex mi mancava. Ricordai che Miriam fece parte a qualche giochino con la coppia e trassi le conclusioni. Speravo che me lo dicesse lei ma non lo fece.

Per un sabato sera si organizzò con la compagnia di andare a un locale per ballare: cena più serata danzante e si unirono anche i maestri e altre coppie e persone che facevano parte del nostro corso. Poteva essere una serata tranquilla se non fosse per il fatto di stare in vicinanza delle due che attualmente ci scopavo. Paola prese una vera e propria fissa rivaleggiando con Miriam, mi sentivo quasi in colpa, avrei potuto evitare questo ma forse era troppo tardi.
Ma quella sera fui distratto da altro: Giada, l'istruttrice di zumba nonché nipote di Paola e Alfredo accettò il mio invito per una salsa. Bella benino e lei mi assecondo' con bravura: bella fighetta con un vestitino corto e ondeggiante come una classica ballerina cubana. Finito il ballo non perse tempo a spiantellarmi un dritto da investigatrice: "come te la spassi con la zia...eh?"
Feci finta di non aver capito ma lei insistette
Mi difesi dicendo che non so di cosa parlasse
"So tutto di voi... ho le mie fonti "
"Chiacchiere..."
"No no... è una certezza..." prese il telefonino e mi fece vedere una foto che riprendeva me e la Paola intendi a consumare nel famoso parco.
" vi ho seguiti una volta...ecco la prova"
" penso che non siano fatti tuoi!" mi difesi cercando una via d'uscita a quel discorso.
"Forse è come dici tu...forse"
"Dove vorresti arrivare, non essere insolente...glielo dirò a Paola "
"Sa già tutto..." disse spaesandomi completamente reagendo dicendole di uscire per fumarmi una sigaretta. Mi catapultai fuori dal locale: non volevo combinare casini e ci ero immerso fino al collo. Mandai un messaggio a Paola dicendole che la nipote sapeva di noi ma non ebbi risposta: moglie e marito si cornificavano a vicenda questo si, ma se si fosse sentito in giro non sarebbe stata cosa buona, si sa.
Rientrato andai in bagno e nell' anticamera dei servizi mi ritrovai di nuovo Giada che con aria furtiva: " hai comunque un bell' arnese...". Eravamo soli e sorrisi a quello che ha appena detto
" ne vuoi un po'?"
"Magari..."
"Sai dov' è ".
Ci chiudemmo nel gabinetto: appena lo vide si meraviglio' per le dimensioni. Non perse tempo per liberarsi delle mutandine e appoggiandosi al muro la sollevai per le gambe e tenendosi abbracciata a me la penetrai: aveva una fica larga e carnosa e la Scopai divinamente. Ero senza preservativo e non conclusi in quel modo interrompendo la chiavata, facendomi aiutare da lei a scaricare masturbandomi.
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Purtroppo quando uscimmo dal gabinetto venimmo scoperti da Monica che quasi vergognandosi al posto nostro, capì cosa avessimo appena fatto, senza dubbi.
Tornati in sala ognuno per i fatti propri, cercai di capire se Paola avesse letto il mio messaggio: a me sembrava di no, non avendo comunque ricevuto risposta.
La serata danzante continuò fino ad una certa e per me e Miriam proseguì anche dopo, a casa mia con una bella scorpacciata di sesso, essendo rimasta a dormire da me.
Pensai a quello che era successo in quel bagno con Giada: era comunque una gran bella fighetta, occasione che per fortuna non sprecai, nonostante la frettolosa sveltina, molto eccitante.
"Ci credo che quel puttanone di Paola ha perso la testa per te" disse Miriam tra una ripresa, massaggiandomi l'uccello sgonfio ma grosso e carnoso " un cazzo de genere fa gola a tante"
" Ci sarebbe altro..." le dissi
"Cioè "
"Crede che con te faccio sesso anale"
"Ma è pazza...perché pensa a questo!"
" ...e che ne so... vuole farsi rompere il culo da me "
"Quella è tutta scema... ma lo hai già fatto? Che schifo..."
"No...è vergine"
"E lo farai?"
"Non so...sembra convinta..."
"E a te piacerebbe?"
Mentii dicendo di non averlo mai fatto "spero che cambi idea" aggiunsi.
"E una schifezza...che gusto c'è..."
" Non so... "dissi palpandole una chiappa "il tuo culo è bello cosi com'è ".
La mattina mi svegliai al trillo del telefono: lasciai Miriam che dormiva per rispondere andando in soggiorno.
Era Paola:" cosa ti ha detto Giada?"
"Che sa di noi due...E che tu sei al corrente che ci ha scoperti. Ha una nostra foto...al parco"
"Puttanella...adesso mi sente! A me non ha fatto mai parola di tutto questo. Ti ha mentito". Capii che la ragazza si stava prendendo gioco di me, se il suo obbiettivo era quello di assaggiarmi, spero che si sia soddisfatta. Non dissi niente a Paola di essermela comunque scopata alla nipote " Non so...parlaci...vedi cosa vuole..." le dissi mentre mi raggiunse Miriam con aria assonnata e non ci mise tanto a capire con chi stavo telecomunicando, facendo un segno come per dire 'cazzo vuole questa'.
"Possibile vederci...oggi" proseguì la signora
"Non so... sarei un po' impegnato..."
"Con quella lì?" la domanda venne capita anche da Miriam che non si scompone minimamente e si abbassò alle mie parti basse per concedermi un pompino
"No...per altre cose... Non saprei..." cercavo di rispondere qualcosa a Paola, distratto dal bocchino
"...è lì con te...immagino"
Miriam ciucciava com più energia del solito e faticavo a tenere all' oscuro che stessi godendomi il pompino
"Si capisce che state a letto..." continuò la Paola. Risposi di no ma con poca convinzione. Ripresi controllo accettando di incontrarla. A quella risposta Paola riaggancio'.
"Sei proprio uno stronzo " disse Miriam sempre concentrata al pompino " io andrò via e ti vedrai con la vecchia"
Non rispondendo limitai i danni, proseguendo a scoparla.
Uscimmo per pranzare in un locale vicino e poi nel pomeriggio ognuno a casa sua.
Arrivato sotto casa, Paola era in macchina e scese appena mi vide al portone. Ci salutammo solo e senza parlare la feci entrare e salimmo su da me: " da quando che sei qui"dissi
" da non tanto..."rispose era in tenuta atletica, l'alibi perfetto della passeggiata sportiva domenicale.
" Allora...come si fa con tua nipote?"
" Ci parlerò...spero tanto che il motivo di tutto questo casino non è per questo..."disse palpandomi il pacco. Non sapevo cosa fare, se dirle che già lo ha ottenuto: mi avrebbe mandato a fare in culo sicuramente. Scelsi di non dirglielo ma immagginai che in quel modo peggiorano le cose.
"Dobbiamo toglierci questo sassolino dalla scarpa..." dissi "chiamala ora...vedi che dice"
Ci mise un po' ma lo fece.
Mettendo in vivavoce chiamò la nipote
"Heyla zietta"
"Ciao cara...che fai?"
"Niente mi alleno un po' "
"Senti un po' " disse con serenità " ma ci sarebbe qualcosa che dovresti dirmi?"
"Ehm...ora a telefono...quando ci rivediamo è meglio"
"Perché no a telefono?"
"È una cosa un po' delicata..."
"Puoi dirmelo lo stesso"
" ehm vabe'... riguarda te... ti ho vista con un tipo al parco...tempo fa...con uno che frequenta la palestra, neanche so come si chiama..."
"Intendi Marco?"
"Non so...se si chiama così... che cavolo combini?"
" Niente cara...sai com'è...è giovane...lo zio non mi da tante attenzioni... Non so spiegarti...capisci?"
"E se lo venissero a sapere?"
"Ma dai...Non lo vedo più da tanto..."
"Bugiarda... Non sei a casa e ti ho seguita...sei a casa sua". Rimanemmo impietriti alle parole di quella arpia.
"Ma che cavolo dici..."cercò di difendersi Paola
" ho visto tutto...sono proprio qua sotto!". Cercai di guardare velocemente giù per la strada ma non vidi nessuno.
"Si può sapere cosa vuoi da me..."
"Ne parliamo a voce...di persona..." punzecchio' la puttanella.
Non sapendo cosa dire Paola disse che sarebbe scesa: " no...salgo io!"prepotentemente rispose Giada. Non potendo fare a meno Paola gli diede indicazioni.
Tempo qualche minuto, Giada irruppe in casa mia, anch' essa in tenuta gimnica.
"Come sapevi che ti avessi chiamata?" la zia su rivolse alla nipote, con molta calma. "Mi hai anticipato...l'avrei fatto io"
"Okay...cosa vuoi "
"Non dovreste scopare?" disse in segno di sfida. Rimanemmo in silenzio e di nuovo la ragazza punzecchia " fate... vi vergognate di me? Sempre meglio del parco dove chiunque può vedervi "
"In tua presenza...scordatelo!" Paola rispose con un tono severo
"Invece si..." convinta ribadi' Giada accomodandosi sul divano.
Pensai di lasciare un po' sole le due andando fuori sul balcone a fumare e così feci.
Mi presi più tempo possibile prima di rientrare, anche dopo aver finito la sigaretta, ma comunque dovevo: dopotutto era casa mia.
Mi feci coraggio e rientrai rimanendo imbambolato a ciò che trovai: le due stavano amoreggiando sul mio divano. Non dissi niente e loro continuavano come se nulla fosse: mi poggiai al tavolo osservando quello spettacolo lesbo. Era chiaro l'obbiettivo della ragazza: provava interesse per la zia e approfittò di questo per ricattarla e ottenere ciò che voleva.
Non mi intromisi e lasciai loro a quello, facendo da spettatore, abbastanza eccitato, specie dopo che si spogliarono.
 
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Zia e nipote si intrecciarono il più non posso tra slinguate e palpate, con energica foga la ragazza fece da parte attiva nei confronti di Paola che si faceva impossessare quasi senza scampo.
Le lasciai comunque fare, anche se terribilmente arrapato non pensai minimamente di interrompere o interagire, almeno per un po', fino al momento che entrai in azione: intenta ad assaporare la fica della nipote inginocchiata tra le sue gambe, Paola, a culo in bella vista, venne penetrata da me, senza impedimenti. Un treesome magnifico e spietato . Per renderlo più duraturo, non esagerai, concedendomi saltuarie pause.
Paola mi invitò a scopare la ragazza: " amore di zia...prova questo bel cazzone...è bellissimo. Giada a gambe spalancate acconsentì: "E proprio una bella ceppa grossa...": partecipai attivamente a trapanare quella fica carnosa della zumbeira.
Si dividerono come meglio potessero fare il mio cazzo, dando il meglio specie alternandosi a smorzacandela: nonostante la differenza di età loro, entrambe erano allo stesso livello di porcaggine, specie quando sborrai, cercando di distribuire i vari schizzi di seme sulle loro facce.
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Anche dopo la mia venuta, le due continuarono con le loro cose, senza pudore: io mi misi da parte e per poi rivestirmi, uscendo per un altra sigaretta.
Loro continuavano indisturbate, anche dopo il mie ritorno ancora per un po', e calmati i bollenti spiriti si calmarono.
Poco dopo Giada si rivesti' e scambiando qualche parola si congedo' e andò via.
"Chi se lo sarebbe aspettato " disse con serenità Paola " una bella ragazza come lei... lesbica "
"Eh già...infatti! Ma anche tu non disprezzi mica stare con un altra donna"
" si...infatti ma mi piace il cazzo!"
"Anche a lei" risposi pensando soprattutto alla scopata nel cesso della sera prima.
"E fa bene...così si fa!"
"Contente voi... e pure lui" aggiunsi strofinandomi tra le gambe.
"Sarò costretta a concedermi più spesso alla nipotina" disse facendosi quasi le arie, da malata di sesso che era.
Rimaneva sempre nuda, come senza forze, gettata sul divano: erano comunque passate le 5 e sarebbe dovuta tornare anche lei a casa. " mi sa che ci tocca sfruttare casa tua per i nostri incontri...intendo con Giada, se succederà. A me non dispiaceva affatto: con due donne non capita tutti i giorni, non potevo essere più che contento.
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Paola e la nipote tornarono da me il fine settimana successivo, di domenica pomeriggio: era in luogo tranquillo e sicuro da sorprese per loro. Per l'occasione di ospitare le due, feci trovare dei pasticcini , prese in pasticceria la mattina: per drinkare ero comunque abbastanza fornito.
Ma altro che dolciumi: la loro performance era più agguerrita che mai. La ragazza sembrava un demone bei confronti della signora Zia, succube della carica ormonale della giovane, specie quando la penetrava con la mano in fica, un vero combattimento. Esplicitamente mi chiesero di non partecipare, nonostante mi fossi denudato anche io mostrando la forza e durezza del mio membro. Acconsentii e tornai fare lo spettatore.
Quando furono scariche, non si soffermarono più di tanto e decisero di andare via, quasi non curandosi di un cazzo totalmente disponibile a loro. Mi dispiacque, ero carico, pregai Paola che rimanesse ma dovette andare anche lei.
Ero troppo eccitato per tenermi il carico: chiamai Miriam ma era di turno a lavoro, non sarebbe stata disponibile. Pensai a Nora la escort: una buona idea assaporare due belle tettone grosse. La chiamai e fissato l'appuntamento mi precipitai per liberarmi le palle dal carico di sperma.
La dominicana fu molto disponibile a soddisfare le mie esigenze: uscivo pazzo per le sue tettone e la sua carica erotica latina faceva il resto.
Soddisfatto in pieno mi ritirai
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Nella settimana ci fu il solito incontro a scuola di ballo. Era inevitabile che Monica, la maestra, mi vedesse con occhi diversi e sospetti, avendomi scoperto con le mani nel sacco, per via della sveltina con Giada. Pensai anche di provarci, ma la rispettavo, già ne avevo di casini, figurati di rovinare una famiglia. Comunque fu proprio lei a gettare la prima pietra: in un occasione mi sussurro': "ma non avevate altro posto per spassarvela, se non nel bagno ?"
" quando ci vuole... si pensa solo a quello..." risposi con malizia
"Non passerà tempo e andrai a letto con tutte qua'... ma che fai il gigolò di professione?"
Rimasi in silenzio un po' prima di rispondere: è vero che mi ha beccato con Giada, poteva immaginare qualcosa che ci fosse tra me e Miriam, nonostante non l'avessimo mai ufficializzato. Pensai se sapesse qualcosa di Paola: il dubbio mi rimase.
Risposi semplicemente di essere libero, di fare ciò mi piaceva.
"Basta che non ci provi con me..." frecciatina da parte della maestra.
"Sei una bella ragazza, ma ti rispetto!"
"Anche io ho le mie esigenze..."
Aggrottai le ciglia cercando di capire cosa volesse dire: "...qua le ragazze dicono che sei un superdotato!"
"Scemenze..." risposi
"Si...proprio una grossa scemenza...veramente grossa!" facendo un rapido segno con le mani, senza essere vista da nessuno se non da me, come per dimensionare qualcosa di immaginario tra i palmi delle mani.
Rimasi in silenzio e lascai perdere. Pensai che Giada avesse girato la foto di me e Paola a qualcun'altra.
Ne parlai con Paola: " che io sappia no, è impossibile, me lo ha giurato, addirittura che l'avesse cancellata ma glielo chiederò. Anzi...magari a casa tua così chiariremo questa cosa ". Accettai la cosa: programmammo i l'incontro per la domenica successiva, come al solito.

La domenica pomeriggio Giada fu la prima a raggiungere casa mia: Paola fece un po' ritardo. Parlammo un po', di qualcosa, senza accennargli niente della foto. Apparentemente era calma e rilassata, non come nelle occasioni in cui mi ci sono imbattuta, sembrava quasi una ragazza casa e chiesa, l'abito non fa il monaco.
Forse per noia o per rompere il ghiaccio la ragazza estrasse dalla sua borsa un oggetto luccicante come un piccolo razzo di una ventina di centimetri e un vibratore: " che dici, piacerà alla zietta?"
" penso che sia meglio uno vero!"
"E si...ma in mancanza di altro..."
"...Non In questo caso..."
" Eh già... ma il tuo è un po' troppo... mi hai infuocato la patata l'altra volta...e anche in quel bagno!"
"Sembrava che gradissi in pieno!"
"E si... ma dopo...altro che ballo!"
"Esagerata..." rispose e si continuò ancora scherzandoci su.
"Sai che tua zia vorrebbe farsi sverginare il culo da me ?"
"Caspita... Non ci avrei scommesso che non lo abbia mai provato "
" infatti...è così...mai provato "
"Il tuo è troppo grosso per sverginare..."
"Lo ha scelto...prima o poi..."
"Farà un po' male..."
"E tu che ne Sai!"
Ci rise a quello che dissi. "Ne ho provati eccome io" rispose vantandosi. Mi si irriggidi' all' istante. Cercavo un appiglio o una sua mossa di desiderio ma saggiamente mi sbollentai: " prova a chiamare tua zia...perché ritarda!". Non esitò a farlo, ma Paola rifiutò la chiamata: era alla porta.
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Accomodati tutti sul divano si parlò in generale per un po'. Mi impegnai a preparare del caffè, aspettavo loro per farmi compagnia.
" cara Giada " esordì Paola "... ma mi avevi promesso che avresti fatto sparire quella foto..."
"Certo che l'ho fatto Zia!"
"Ma non è che qualcun'altro ce l'abbia?"
"No assolutamente...perché dovrei...quello che volevo l'ho ottenuto " rispose la ragazza poggiando una mano sulla coscia della signora.
"Monica..." mi aggiunsi al dibattito " sa di quella foto..."
"Impossibile "
"Me lo ha confermato...e forse più di una sa di quella foto"
"Giuro che non so niente...giuro". Era credibile, almeno per me
" mi informerò comunque...ve lo prometto" concluse abbastanza mortificata osservando quasi impaurita la zia al suo fianco.
 
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Appena terminato quel discorso non persi tempo ad avvivinarmi alle due porche sedute una di fianco l'altra per liberarmi l'uccello teso pulsante sotto i loro sguardi: si scambiarono qualche occhiata sorridendo come per dirsi "chi comincia?".
Paola lo afferrò saldamente e invitò la nipote a ingoiarlo e lo fece divinamente per poi scambiarselo a vicenda, da bocca a bocca. Sublime il doppio pompino con annesso massaggio di palle. Saltuariamente si concedevano qualche bacio tra loro per poi, una volta allontanatomi da loro, intensificarono una magistrale pomiciata, intrecciandosi le lingue o esplorandosi le bocche a vicenda: mi accontentai a leccare la fica a Paola e impegnavo la mano a ditalizzare Giada: triangolo perfetto.
Le scopai in fica a turno e loro parallelamente limonavano, con alternanza di posizioni che forse neanche citate bel kamasutra, manco l'avessi letto.
L'atto che stavo penetrando la signora a pecora, Giada disse: " su...esplora il culo della zia...è così bello e invitante.
"Ma...io...no dai..." ansimo' Paola
"Perché no zia...è bellissimo lì!"
" ho paura cara..."
"Ti aiuto io" disse Giada facendomi spostare per appiccicarci la faccia e leccargli l'ano. Capìi cosa volesse fare e mi allontanai per andare in bagno a prendere il lubrificante. Tornato con il prodotto, la ragazza che vide ciò che avevo preso senza dire niente lubrifico' lo spacco delle chiappe di Paola con determinazione e la penetro' con due dita con energia: la signora godeva vivacemente
"Visto che ti piace in culo, zia ?"
"Siii....è bellissimo..."
"Lo vuoi il cazzo ora?"
"Siii... che bello...lo voglio Siii...".
Paola aveva perso il controllo, al contrario di Giada che aveva una determinazione da medico chirurgo, non interrompendo neanche per un secondo il trivellare l'ano della ipnotizzata zia. Lo fece solo per prendere il lucido dildo che aveva in borsa sostituendolo alle dita ad analizzare il culo.
"...adesso è pronto... coraggio zia... sentirai il cazzone ora..."
"Siii...lo voglio..." disse quasi disperata Paola.
Non mi scomporsi più di tanto a prendere posto: Giada faceva da guida insalivandomi prima il cazzo per bene, e tenendolo sempre in pugno lo indirizzo' al buco visivamente più largo e roseo.
Il glande entrò quasi con facilità ma Paola sentii che provava dolore: era terribilmente stretto. Passò per la mente di fare danni ma Giada convinta più di me e massaggiando tutta la superficie interessata alla perforazione rese la cosa alquanto semplice e singolare. Fui comunque molto cauto a sprofondare, molto delicato. Paola si teneva una mano in bocca , probabilmente sentiva male. Ma al suo " ahhh Siii che bello...uuuuu" si capì che cominciava a trovare piacere. La sentivo sempre molto stretta, ma estremamente piacevole anche per me.
 
Sverginato il culo della signora Paola dava quasi il senso di un ardua impresa: diventò sempre più disinibita e volgare. Ogni nostro incontro si concludeva sempre con l'anale, sembrava quasi che lo preferisse al classico. A volte si escludevano i preliminari per sua volontà: bastava incularla. Io sinceramente desideravo il completo, comunque cercai sempre di accontentarla.
Giada si sentì messa da parte: la zia aveva riscoperto il piacere del cazzo, non gli interessava più di tanto una donna, nonché nipote: "mi fossi fatta i cazzi miei" disse una volta la ragazza che mi venne a trovare un sabato pomeriggio a casa.
"Forse non era proprio così convinta...dopotutto è tua zia. Ti sei invaghita di lei ma non credo che potesse durare a lungo. Sei bella e giovane...troverai sicuramente un'altra" cercai di confortarla. Una fighetta del genere non desiderosa di cazzo: quasi non l'accettavo ma lo rispetto.
"I ragazzi invece? Sei veramente convinta della tua omosessualità?"
" frequentando la zia... si...sono convinta...Non più con un maschio"
"Che spreco" pensai
"Rispetto le tue scelte..."
"L'ultimo sei stato tu a possedermi..."
"Veramente hai fatto sempre la parte attiva..." dissi e ridemmo entrambi alla cosa: pensando a come mi cavalcava selvaggiamente mi stava eccitando. Involontariamente mi spostai l'uccello che si stava ingrossando, nascosto nei pantaloni. Lei lo notò: " ti stai eccitando...ma io non voglio fare sesso"
"Lo so...pazienza..."
"Sei bravo e rispettoso... dentro e fuori il letto...semplicemente perfetto"
Era in gran bel complimento e la ringraziai
"Ti farò contento un ultima volta..."
" Non ti preoccupare di me..."
"Lo voglio... ora!".Si alzò per salirmi in groppa toccandomi i capelli e muovendosi sensualmente su di me.
Ci spogliammo mentre ci dirigemmo in camera da letto. Sesso fatto alla grande: era fenomenale e piena di forze ed ormoni con un fisico asciutto e atletico e la mente porca...cosa chiederebbe di più un uomo.
"Ora vedrai come si incula una donna " disse mentre mi stava su a smorzacandela. Si sfilò dal cazzo e rapidamente lo guidò nel suo ano senza resistenza attivando la cavalcata. Non mi diede tregua: avrei voluto sborrare scoperto, ma impossibilitato di muovermi con lei sopra, venni nel preservativo.
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Nel frattempo che si rivestisse, chiesi a Giada se avesse scoperto qualcosa su come Monica fosse in possesso della foto piccante di me e sua zia.
"No...me lo ha negato...ma immagino che menta"
"Come si potrebbe fare per capirlo"
"Non ho idea...cercherò di fare il possibile!".
Passò qualche settimana e l'investigazione da parte di Giada andò a buon termine: approfittò di trovare momentaneamente incustodito lo smartphone di Monica e trovò la foto: "probabilmente ha fatto la stessa cosa all' epoca, di sbirciare sul mio...sai com' è in palestra!". Ci poteva stare, ma bisognava trovare un modo che non fosse resa pubblica.
Mi feci avanti, e alla prima occasione di tornare in palestra, presi in disparte Monica: " ma...cosa ci vorresti fare con quella foto?"
"Nulla...la tengo come ricordo "
"Ricordo di cosa, scusa" sembrava che si stesse prendersi gioco di me
"Mi dispiace che ci sei capitato tu... ma quella là e una rovina famiglie! Ci ha provato anche con mio marito. Ce l'ho con lei, tu non c'entri niente!"
"E cosa hai in mente di fare?"
"Ricattarla..."
"Guarda che se pensi che suo marito si sorprenda della cosa, ti sbagli di brutto! È consapevole di avere una moglie troia".
"Non ci credo...lo fai per deviarmi"
"Fidati...è così! Se vuoi ti do le prove..."
"Ok... Come?"
"Quando potrai trovare la condizione ti porto in un posto e capirai che non ti sto mentendo"
"Sarà difficile...ma troverò il modo"
Era difficile anche per me trovare il modo di fare assistere Monica a quei classici incontri cuck old che a volte facevano Paola e Alfredo: io mi sono sempre rifiutato di partecipare. Scopare mentre un vecchio pervertito ti si masturba nei paraggi non è da me. Ero comunque contento della cosa, potenzialmente ci sarebbe stata la possibilità di scoparmi anche la maestra.
Forse perché passò un po troppo tempo e Monica fece di testa sua: non so' in che circostanze fece vedere la foto ad Alfredo che la denunciò per diffamazione e la coppia non partecipò più alle lezioni. Se la prese anche con me nonostante io non avessi nessuna colpa. Anche Giada interruppe i rapporti con i colleghi, trasferendosi a un altra palestra. Sentendomi come un estraneo per via di questi attriti preferiianche io abbandonare.
 
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