Era da un sacco di tempo che un paio di amici rompevano per inscriversi a un corso di ballo con la speranza di acchiappare qualcuna: non mi piaceva ballare, più che altro il fatto di non saperlo fare, classico pezzo di legno. Ancora più detestavo tutti quei classici latino americano.
Alla fine ho ceduto.
Scelta la scuola in zona, che dava la possibilità anche a single di inscriversi 'assegnando ' la relativa cavaliere o dama, come nel nostro caso e ci segnammo : nonostante la mia titubanza iniziale, avviai in tranquillità questo nuovo percorso. Sono sempre propenso ad sperimentare nuove cose, serve anche per svagarsi...cose nuove fanno bene alla mente.
Ovvio che all'inizio è un continuo calpestare di piedi! Poche coppie durante le lezioni hanno facilitato l'entrare in sintonia e confidenza con la conseguenza che mi ambientai fin da subito nonostante il mio ripudio iniziale. Noi eravamo i più giovani della compagnia ma per niente ci si sentiva la differenza di età, anzi, facemmo presto amicizia.
Con me faceva coppia Miriam, ragazza tranquilla, non era alla prima esperienza di ballo come me, facemmo amicizia: a pelle andavamo d'accordo perciò fu più facile il percorso.
I maestri, dell' età nostra, più o meno, erano una coppia tranquilla e si alternavano a insegnarci le cose a seconda del ruolo da affrontare. Monica, la maestra, ragazza carina e solare, non aveva il classico corpo snello da ballerina: aveva messo qualche chiletto, inevitabile dopo il parto a volte, e stando sempre in tuta e body aderente, si metteva in risalto tutte le curve, in primis il seno grosso. Altre figure occupavano la palestra, dove in contemporanea della lezioni di ballo di coppia, si facevano altre attività, come zumba: lascio immaginare quand'è occhiate furtive cercavo di dare, quando era possibile, alle ragazze, belle chiappose in leggins, soprattutto l'istruttrice Giada, un culo pazzesco rizzacazzi.
Come dicevo, ci si prese una bella confidenza con tutti.
Adoro le milf e per questo che addocchiavo con interesse una certa Paola che faceva coppia con il marito: 55 anni, non alta ma fisico perfetto e abbastanza formosetta ma un viso che emanava una porcaggine! Si sentiva a senso, anche per come si atteggiava. Vestiva bene, con scarpe da ballo nonostante alla prima esperienza e gonna fluttante. Con il passare del tempo iniziò a assecondare i miei sguardi ma rimanevo con i piedi per terra: era sicuramente la classifica tipa che le piace essere osservata, si capiva.
Dopo qualche mese capitò che organizzarono una festa e tutti i frequentatori della palestra parteciparono: vedere in ghingheri tutta quella gnocca, specie la maestra Monica con quelle tettone e anche altre, faceva perdere la testa.
Noi essendo alle prime armi non è che si ballava più di tanto, mi metteva quasi in disagio in mezzo a certi mostri di bravura.
Per coinvolgere un po' tutti i maestri si offrivano ai dilettanti. Arrivò il mio turno e Monica mi trascino' in pista per quei quattro passi di salsa che avevo imparato: era la prima volta che lo ballavo con lei e lo feci a dovere con la meraviglia di lei e mi concede anche il ballo successivo. Partì una mazurka e c'era un po' più contatto tra i corpi. Lo affrontai egregiamente salvo per qualche complicazione: " Non guardare i piedi!"disse Monica.
Risposi "...è una parola...anche volendo non riuscirei a vedere niente!". L'enorme balconata di tette quasi a contatto al mio petto rendeva impossibile vedere dove mettessi i piedi. Le ci rise avendo capito subito la battuta e catturai un suo sguardo attento e malizioso, stringendo i un po' più a me: mi imbarazzai un po' alla cosa, non capivo se fosse un segno. Sentii una leggera scossa tra le mie parti basse.
Non era luogo e momento, assolutamente, non volevo combinare casini, esorcizzando la cosa come se non fosse successo niente.
La cosa non passò inosservato a Paola: una volta che tornai a tavolo, dove eravamo tutti del nostro corso, la signora colse l'occasione, senza che gli altri sentissero di provare a fare un ballo con lei. Io accettai.
Partì un merengue e anche là si girava su quei pochi passi a conoscenza. Finito il ballo Paola mi disse con aria furba:" ...e come vi stringevate tu e la maestra!"
"Macché...è il ballo...così..."
"Seee... ti stringeva le tette a te!"
"Ma dai..."
"Ho visto che le hai toccato il culo"
"Ma che dici...dai..." Non credo di averlo fatto o se è sicuramente involontariamente.
"La prossima volta mi ti stringo anche io a te!"
Mi bloccai a quelle parole mentre lei mi guardava con lussuria mordendosi un labbro: era fatta ma non era il momento.
Anche al tavolo si giocava tra me e Paola al lupo e l'agnello: all'inizio della serata eravamo distanti di due posti al tavolo circolare ma non so come e perché ci ritrovammo a fianco. Essendo la tovaglia lunga che toccava per terra, nessuno poteva notare che strisciata il suo piede lungo il mio stinco. La signora mi stava provocando, poteva essere solo una cosa passeggera, ma non si poteva perdere l'occasione. Lasciai lei decidere la prossima mossa.
Senza bruciare le tappe, mi tranquillizzai per il fatto che comunque avevamo i nostri rispettivi numeri telefonici, avendo creato con la compagnia di ballo un gruppo Whatsapp.
Nel frattempo non avevo nei paraggi Miriam, credendo che stesse facendo due chiacchiere con qualcuna da qualche parte. Curai poco questo, avevo altro nella mente.
Decisi di uscire fuori per una sigaretta. Avendole finite, arrivo alla mia macchina per un nuovo pacchetto. Per strada controllo il telefono se ci fosse qualche chiamata o messaggio e proprio in quel momento arrivò un messaggio proprio della signora Paola: "se stai cercando la tua Miriam, e con Alfredo e sicuramente stanno scopando". Rabbrividii, non risposi: non è che mi fregava più di tanto cosa stesse facendo Miriam, ma del fatto che parlava di Alfredo suo marito.
Trovai la macchina, presi le sigarette e mi precipitai nel locale tornando al mio posto. Paola mi osservava serena, ci capivo sempre meno ma per non destare sospetti cercai di evitarla. Mandò un altro messaggio: " perché non lo sapevi?"
"No"
"Storia vecchia "
"E a te sta bene così ?"
"Anche io mi scopo chi mi pare!". La risposta mi eccito' non poco: nel caso che mi fossi alzato, il pantalone leggero non poteva evitare di nascondere il pacco rigonfiato. Cercai distrazione.
Persi l'occasione del ritorno dei due amanti, per via di un altro ballo con la maestra.
Festa finita ce ne tornammo a casa: Miriam era venuta con me, e così la riaccompagnai a casa. Per strada parlammo della serata: non mi sarei mai permesso di dire quello che avevo scoperto, dopotutto non erano fatti miei
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La mattina dopo, domenica, mi svegliai tardi per via delle ore piccole della notte prima: inevitabile l'alzabandiera specie ripensando a tutto.
Durante la colazione pensai di mandare un messaggio alla signora Paola: presi coraggio dopo un bel po' e lo feci mandandole una di quelle classiche vignette girate di buongiorno. Rispose dopo una mezz' ora con un freddo "buongiorno!" e dopo un po' "mandami una foto ". Io, forse ancora rimbambito mi feci un selfie mentre stavo fumando una sigaretta sul balcone.
Rispose: " che cavolo di foto mi mandi!"
"L'hai detto tu...di volerne una..."
"Del cazzo voglio la foto...del tuo cazzo...preferibilmente in tiro "
Rimasi scioccato: altro che signora lussuriosa. Questa è troia forte!
Rientrato mi denudai completamente, mi eccitava la cosa e non ci volle molto all' erezione completa: mi feci la foto e gliela mandai. Non ebbi risposta, nonostante è stata visualizzata.
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Aspettai non poco prima di mandargli "non è di tuo gradimento?": anche questa senza risposta. Passò per la mente anche di chiamarla, ma poco convinto di questo lasciai perdere.
Solo nel pomeriggio Paola si degno' di ricomunicare: " anche tu sei uno di quelli che la domenica pomeriggio si incollano al divano per il calcio?" Risposi dicendo di odiarlo, nonostante ero comunque davanti la tv per la formula uno, ma non lo dissi.
Ancora silenzio: pensai di chiamarla ma lei anticipò. " vado al parco per una corsetta...mi trovi la". Il parco era da tutt' altra parte della città, ci avrei messo almeno una mezzoretta: glielo dissi accettando di incontrarla, mi diede qualche indicazione e ci salutammo.
Rapido come flash, ero già in tuta, presi la macchina per dirigermi al parco. Non era una giornata di sole, ma si escludeva che piovesse e comunque fuori si stava bene.
Di rado si incontrava qualcuno, chi per passeggio, chi di corsa o con il cane: di Paola neanche l'ombra. Aspettai comunque al posto da lei indicato, un vecchio capanno, credo di attrezzatura comunale o qualcos'altro. Mi telefonò: "accertati che non ti vede qualcuno e prendi la scalinata di fronte a te e vai fin su al promontorio ". Capii che mi stava osservando, mi girai intorno ma vedevo solo una coppia di ragazzini che stavano venendo verso di me. Questi passarono incuranti del sottoscritto, al momento che si allontanarono a distanza giusta, feci la lunga scalinata tra la vegetazione curata ma folta. Non sentivo nessun tipo di presenza, quasi da preoccuparsi per qualche ipotetico serial killer, classico film horror.
Un 'psss' catturo' la mia attenzione e mi girai verso la selva alla sinistra: "sono qua...qua dietro..." Paola era lì ma ancora la vedevo. Seguendo la sua voce la trovai dietro alti cespugli: a 360 gradi capii che nessuno si sarebbe accorto della nostra presenza, a meno che si parlasse o urlasse. Era comunque un posto frequentato da altre coppiette, terreno abbastanza battuto, qualche fazzoletto, cicche di sigarette.
"Ciao" le dissi. Era vestita con giacca sportiva, tuta e scarpe da ginnastica, classica tenuta da footing. Ci mantenevamo comunque a distanza, quasi aspettando la mossa dell' altro/a.
"Ciao... cosa facevi di bello?"
"Niente...spensierato in casa...solo"
"Ti sei divertito ieri sera?
"Abbastanza..."
"Abbastanza significa che poteva andare meglio o No?"
"C'è sempre qualcosa di meglio da fare..."
Mi interruppe "...come scopare!"
"Eh già...soprattutto "
"Te la scopi a quella lì?"
"A chi? Miriam? No...ci siamo conosciuti a scuola, diciamo che siamo amici...niente oltre il bello!".
"È una che ci sa fare..."
"...ma... con tuo marito..."
"Si... a voglia... a volte viene a casa da noi...lo facciamo a tre"
"Caspita...coppia aperta..."
"E non solo..." disse aprendosi il giacchino, mostrando un bel body bianco e leggero, quel tanto che si potevano le aureole essendo senza reggiseno. Le tette erano abbastanza scese e alla vista morbidose.
"Che fai rimani solo a guardare?" disse sussurrando.
Mi avvicinai poggiando le mani sui suoi fianchi con gli sguardi attratti, si attivo' anche lei accarezzandomi il petto e tirandomi per la giacca si attaccò a me con aria provocatrice.
Avevo già il cazzo durissimo e la tuta permetteva una libera erezione, che lei avvertiva strofinandosi col suo corpo.
"Cazzo come lo sento duro...esploderà così "
"Si infatti... lo liberiamo?"
Si voltò a 180 gradi dandomi la schiena. Rimasi incollato a lei palpandole le tette e strusciandomi ad altezza culo. Mi disse di baciarla sul collo e lo feci spostandogli i capelli su un lato: aveva un buon profumo. Sempre così appiccicati , infilò la mano tra i nostri corpi per palparmi il pacco. Non resistevo e cercai di abbassare i leggins e gli slip per piantare una mano tra le sue gambe massaggiando energicamente la fica calda e umida: un suo gemito di piacere fece intendere che le piacesse.
Frettolosamente mi abbassai i pantaloni liberando il cazzo e invitandola a chinarsi cercando di penetrarla: la differenza d'altezza considerevole rendeva la cosa un po' scomoda e non favorevole all' introduzione che comunque goffamente avvenne.
Dialoghi di tutti i tipi da parte della signora che si godeva il cazzo in fica, mi facevo valere come scopatore, sembrava che fosse accettata in pieno da lei.
Mi accorsi troppo tardi che una coppia di ragazzi piombo' all' improvviso nella location. Mi fermai ma se la svignarono subito.
"Dai...Non ti distrarre...Scopami porco...sfondami..." la maiala disse
"Abbiamo ricevuto visita..."
"Non me ne frega un cazzo... vai...spingi quel tuo cazzone in figa...".
Tornai in azione ma qualcosa mi faceva pensare che fossimo spiati: glielo dissi sussurandoglielo avvicinandomi alla sua testa.
"Uffa...che palle..." rispose sottovoce Paola "bambocci del cazzo...".
Effettivamente ci stavano spiando: Paola mi sussurro' all' orecchio di aver intravisto qualcuno "facciamo finta di niente..."disse " ...che si godessero lo spettacolo..." e si chino' per prendersi il cazzo in bocca.
Assecondai la cosa godendomi il pompino, ci sapeva fare. "La ragazzina se la sogna un cazzo così..." sembrava che cercasse di coinvolgerli, si dimostrava sempre più porca. Quanto altro avrei scoperto di lei.
"Ora gli farò vedere come si scopa veramente..." disse lasciandomi il cazzo e distendendo il giacchino per terra. " vai giù..." disse facendo segno. Mi tolsi anche il mio mettendolo unito al suo e mi ci adagiai su mentre lei si sfilò scarpe, leggins e slip. Si impalo' sul cazzo e vivacemente mi scopo'. Era una furia: forse il pensiero di essere osservata lo eccitava di più: sbrodolo' tanto di quei umori che sembrava avessi sborrato io. Cio' permise la mia duratura performance Era proprio malata di sesso, ma si stanco', rallentando il ritmo.
Si staccò e si sollevò: lo feci anche io facendole capire di riprenderselo in bocca e con abile maestria alternando sega e bocca schizzai violentemente tutto allagandola. La signora si stupì parecchio di tutto quel carico e non solo lei avendo sentito un gesto di stupore femminile da dietro la siepe, probabilmente anche la ragazzina si meraviglio'.
"Mai vista tanta sborra messa insieme...ma che hai un autobotte?". Ci ridemmo su. Ci vestimmo e abbandonammo il posto, non insieme andavo via prima lei e io dopo una sigaretta.
Alla fine ho ceduto.
Scelta la scuola in zona, che dava la possibilità anche a single di inscriversi 'assegnando ' la relativa cavaliere o dama, come nel nostro caso e ci segnammo : nonostante la mia titubanza iniziale, avviai in tranquillità questo nuovo percorso. Sono sempre propenso ad sperimentare nuove cose, serve anche per svagarsi...cose nuove fanno bene alla mente.
Ovvio che all'inizio è un continuo calpestare di piedi! Poche coppie durante le lezioni hanno facilitato l'entrare in sintonia e confidenza con la conseguenza che mi ambientai fin da subito nonostante il mio ripudio iniziale. Noi eravamo i più giovani della compagnia ma per niente ci si sentiva la differenza di età, anzi, facemmo presto amicizia.
Con me faceva coppia Miriam, ragazza tranquilla, non era alla prima esperienza di ballo come me, facemmo amicizia: a pelle andavamo d'accordo perciò fu più facile il percorso.
I maestri, dell' età nostra, più o meno, erano una coppia tranquilla e si alternavano a insegnarci le cose a seconda del ruolo da affrontare. Monica, la maestra, ragazza carina e solare, non aveva il classico corpo snello da ballerina: aveva messo qualche chiletto, inevitabile dopo il parto a volte, e stando sempre in tuta e body aderente, si metteva in risalto tutte le curve, in primis il seno grosso. Altre figure occupavano la palestra, dove in contemporanea della lezioni di ballo di coppia, si facevano altre attività, come zumba: lascio immaginare quand'è occhiate furtive cercavo di dare, quando era possibile, alle ragazze, belle chiappose in leggins, soprattutto l'istruttrice Giada, un culo pazzesco rizzacazzi.
Come dicevo, ci si prese una bella confidenza con tutti.
Adoro le milf e per questo che addocchiavo con interesse una certa Paola che faceva coppia con il marito: 55 anni, non alta ma fisico perfetto e abbastanza formosetta ma un viso che emanava una porcaggine! Si sentiva a senso, anche per come si atteggiava. Vestiva bene, con scarpe da ballo nonostante alla prima esperienza e gonna fluttante. Con il passare del tempo iniziò a assecondare i miei sguardi ma rimanevo con i piedi per terra: era sicuramente la classifica tipa che le piace essere osservata, si capiva.
Dopo qualche mese capitò che organizzarono una festa e tutti i frequentatori della palestra parteciparono: vedere in ghingheri tutta quella gnocca, specie la maestra Monica con quelle tettone e anche altre, faceva perdere la testa.
Noi essendo alle prime armi non è che si ballava più di tanto, mi metteva quasi in disagio in mezzo a certi mostri di bravura.
Per coinvolgere un po' tutti i maestri si offrivano ai dilettanti. Arrivò il mio turno e Monica mi trascino' in pista per quei quattro passi di salsa che avevo imparato: era la prima volta che lo ballavo con lei e lo feci a dovere con la meraviglia di lei e mi concede anche il ballo successivo. Partì una mazurka e c'era un po' più contatto tra i corpi. Lo affrontai egregiamente salvo per qualche complicazione: " Non guardare i piedi!"disse Monica.
Risposi "...è una parola...anche volendo non riuscirei a vedere niente!". L'enorme balconata di tette quasi a contatto al mio petto rendeva impossibile vedere dove mettessi i piedi. Le ci rise avendo capito subito la battuta e catturai un suo sguardo attento e malizioso, stringendo i un po' più a me: mi imbarazzai un po' alla cosa, non capivo se fosse un segno. Sentii una leggera scossa tra le mie parti basse.
Non era luogo e momento, assolutamente, non volevo combinare casini, esorcizzando la cosa come se non fosse successo niente.
La cosa non passò inosservato a Paola: una volta che tornai a tavolo, dove eravamo tutti del nostro corso, la signora colse l'occasione, senza che gli altri sentissero di provare a fare un ballo con lei. Io accettai.
Partì un merengue e anche là si girava su quei pochi passi a conoscenza. Finito il ballo Paola mi disse con aria furba:" ...e come vi stringevate tu e la maestra!"
"Macché...è il ballo...così..."
"Seee... ti stringeva le tette a te!"
"Ma dai..."
"Ho visto che le hai toccato il culo"
"Ma che dici...dai..." Non credo di averlo fatto o se è sicuramente involontariamente.
"La prossima volta mi ti stringo anche io a te!"
Mi bloccai a quelle parole mentre lei mi guardava con lussuria mordendosi un labbro: era fatta ma non era il momento.
Anche al tavolo si giocava tra me e Paola al lupo e l'agnello: all'inizio della serata eravamo distanti di due posti al tavolo circolare ma non so come e perché ci ritrovammo a fianco. Essendo la tovaglia lunga che toccava per terra, nessuno poteva notare che strisciata il suo piede lungo il mio stinco. La signora mi stava provocando, poteva essere solo una cosa passeggera, ma non si poteva perdere l'occasione. Lasciai lei decidere la prossima mossa.
Senza bruciare le tappe, mi tranquillizzai per il fatto che comunque avevamo i nostri rispettivi numeri telefonici, avendo creato con la compagnia di ballo un gruppo Whatsapp.
Nel frattempo non avevo nei paraggi Miriam, credendo che stesse facendo due chiacchiere con qualcuna da qualche parte. Curai poco questo, avevo altro nella mente.
Decisi di uscire fuori per una sigaretta. Avendole finite, arrivo alla mia macchina per un nuovo pacchetto. Per strada controllo il telefono se ci fosse qualche chiamata o messaggio e proprio in quel momento arrivò un messaggio proprio della signora Paola: "se stai cercando la tua Miriam, e con Alfredo e sicuramente stanno scopando". Rabbrividii, non risposi: non è che mi fregava più di tanto cosa stesse facendo Miriam, ma del fatto che parlava di Alfredo suo marito.
Trovai la macchina, presi le sigarette e mi precipitai nel locale tornando al mio posto. Paola mi osservava serena, ci capivo sempre meno ma per non destare sospetti cercai di evitarla. Mandò un altro messaggio: " perché non lo sapevi?"
"No"
"Storia vecchia "
"E a te sta bene così ?"
"Anche io mi scopo chi mi pare!". La risposta mi eccito' non poco: nel caso che mi fossi alzato, il pantalone leggero non poteva evitare di nascondere il pacco rigonfiato. Cercai distrazione.
Persi l'occasione del ritorno dei due amanti, per via di un altro ballo con la maestra.
Festa finita ce ne tornammo a casa: Miriam era venuta con me, e così la riaccompagnai a casa. Per strada parlammo della serata: non mi sarei mai permesso di dire quello che avevo scoperto, dopotutto non erano fatti miei
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La mattina dopo, domenica, mi svegliai tardi per via delle ore piccole della notte prima: inevitabile l'alzabandiera specie ripensando a tutto.
Durante la colazione pensai di mandare un messaggio alla signora Paola: presi coraggio dopo un bel po' e lo feci mandandole una di quelle classiche vignette girate di buongiorno. Rispose dopo una mezz' ora con un freddo "buongiorno!" e dopo un po' "mandami una foto ". Io, forse ancora rimbambito mi feci un selfie mentre stavo fumando una sigaretta sul balcone.
Rispose: " che cavolo di foto mi mandi!"
"L'hai detto tu...di volerne una..."
"Del cazzo voglio la foto...del tuo cazzo...preferibilmente in tiro "
Rimasi scioccato: altro che signora lussuriosa. Questa è troia forte!
Rientrato mi denudai completamente, mi eccitava la cosa e non ci volle molto all' erezione completa: mi feci la foto e gliela mandai. Non ebbi risposta, nonostante è stata visualizzata.
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Aspettai non poco prima di mandargli "non è di tuo gradimento?": anche questa senza risposta. Passò per la mente anche di chiamarla, ma poco convinto di questo lasciai perdere.
Solo nel pomeriggio Paola si degno' di ricomunicare: " anche tu sei uno di quelli che la domenica pomeriggio si incollano al divano per il calcio?" Risposi dicendo di odiarlo, nonostante ero comunque davanti la tv per la formula uno, ma non lo dissi.
Ancora silenzio: pensai di chiamarla ma lei anticipò. " vado al parco per una corsetta...mi trovi la". Il parco era da tutt' altra parte della città, ci avrei messo almeno una mezzoretta: glielo dissi accettando di incontrarla, mi diede qualche indicazione e ci salutammo.
Rapido come flash, ero già in tuta, presi la macchina per dirigermi al parco. Non era una giornata di sole, ma si escludeva che piovesse e comunque fuori si stava bene.
Di rado si incontrava qualcuno, chi per passeggio, chi di corsa o con il cane: di Paola neanche l'ombra. Aspettai comunque al posto da lei indicato, un vecchio capanno, credo di attrezzatura comunale o qualcos'altro. Mi telefonò: "accertati che non ti vede qualcuno e prendi la scalinata di fronte a te e vai fin su al promontorio ". Capii che mi stava osservando, mi girai intorno ma vedevo solo una coppia di ragazzini che stavano venendo verso di me. Questi passarono incuranti del sottoscritto, al momento che si allontanarono a distanza giusta, feci la lunga scalinata tra la vegetazione curata ma folta. Non sentivo nessun tipo di presenza, quasi da preoccuparsi per qualche ipotetico serial killer, classico film horror.
Un 'psss' catturo' la mia attenzione e mi girai verso la selva alla sinistra: "sono qua...qua dietro..." Paola era lì ma ancora la vedevo. Seguendo la sua voce la trovai dietro alti cespugli: a 360 gradi capii che nessuno si sarebbe accorto della nostra presenza, a meno che si parlasse o urlasse. Era comunque un posto frequentato da altre coppiette, terreno abbastanza battuto, qualche fazzoletto, cicche di sigarette.
"Ciao" le dissi. Era vestita con giacca sportiva, tuta e scarpe da ginnastica, classica tenuta da footing. Ci mantenevamo comunque a distanza, quasi aspettando la mossa dell' altro/a.
"Ciao... cosa facevi di bello?"
"Niente...spensierato in casa...solo"
"Ti sei divertito ieri sera?
"Abbastanza..."
"Abbastanza significa che poteva andare meglio o No?"
"C'è sempre qualcosa di meglio da fare..."
Mi interruppe "...come scopare!"
"Eh già...soprattutto "
"Te la scopi a quella lì?"
"A chi? Miriam? No...ci siamo conosciuti a scuola, diciamo che siamo amici...niente oltre il bello!".
"È una che ci sa fare..."
"...ma... con tuo marito..."
"Si... a voglia... a volte viene a casa da noi...lo facciamo a tre"
"Caspita...coppia aperta..."
"E non solo..." disse aprendosi il giacchino, mostrando un bel body bianco e leggero, quel tanto che si potevano le aureole essendo senza reggiseno. Le tette erano abbastanza scese e alla vista morbidose.
"Che fai rimani solo a guardare?" disse sussurrando.
Mi avvicinai poggiando le mani sui suoi fianchi con gli sguardi attratti, si attivo' anche lei accarezzandomi il petto e tirandomi per la giacca si attaccò a me con aria provocatrice.
Avevo già il cazzo durissimo e la tuta permetteva una libera erezione, che lei avvertiva strofinandosi col suo corpo.
"Cazzo come lo sento duro...esploderà così "
"Si infatti... lo liberiamo?"
Si voltò a 180 gradi dandomi la schiena. Rimasi incollato a lei palpandole le tette e strusciandomi ad altezza culo. Mi disse di baciarla sul collo e lo feci spostandogli i capelli su un lato: aveva un buon profumo. Sempre così appiccicati , infilò la mano tra i nostri corpi per palparmi il pacco. Non resistevo e cercai di abbassare i leggins e gli slip per piantare una mano tra le sue gambe massaggiando energicamente la fica calda e umida: un suo gemito di piacere fece intendere che le piacesse.
Frettolosamente mi abbassai i pantaloni liberando il cazzo e invitandola a chinarsi cercando di penetrarla: la differenza d'altezza considerevole rendeva la cosa un po' scomoda e non favorevole all' introduzione che comunque goffamente avvenne.
Dialoghi di tutti i tipi da parte della signora che si godeva il cazzo in fica, mi facevo valere come scopatore, sembrava che fosse accettata in pieno da lei.
Mi accorsi troppo tardi che una coppia di ragazzi piombo' all' improvviso nella location. Mi fermai ma se la svignarono subito.
"Dai...Non ti distrarre...Scopami porco...sfondami..." la maiala disse
"Abbiamo ricevuto visita..."
"Non me ne frega un cazzo... vai...spingi quel tuo cazzone in figa...".
Tornai in azione ma qualcosa mi faceva pensare che fossimo spiati: glielo dissi sussurandoglielo avvicinandomi alla sua testa.
"Uffa...che palle..." rispose sottovoce Paola "bambocci del cazzo...".
Effettivamente ci stavano spiando: Paola mi sussurro' all' orecchio di aver intravisto qualcuno "facciamo finta di niente..."disse " ...che si godessero lo spettacolo..." e si chino' per prendersi il cazzo in bocca.
Assecondai la cosa godendomi il pompino, ci sapeva fare. "La ragazzina se la sogna un cazzo così..." sembrava che cercasse di coinvolgerli, si dimostrava sempre più porca. Quanto altro avrei scoperto di lei.
"Ora gli farò vedere come si scopa veramente..." disse lasciandomi il cazzo e distendendo il giacchino per terra. " vai giù..." disse facendo segno. Mi tolsi anche il mio mettendolo unito al suo e mi ci adagiai su mentre lei si sfilò scarpe, leggins e slip. Si impalo' sul cazzo e vivacemente mi scopo'. Era una furia: forse il pensiero di essere osservata lo eccitava di più: sbrodolo' tanto di quei umori che sembrava avessi sborrato io. Cio' permise la mia duratura performance Era proprio malata di sesso, ma si stanco', rallentando il ritmo.
Si staccò e si sollevò: lo feci anche io facendole capire di riprenderselo in bocca e con abile maestria alternando sega e bocca schizzai violentemente tutto allagandola. La signora si stupì parecchio di tutto quel carico e non solo lei avendo sentito un gesto di stupore femminile da dietro la siepe, probabilmente anche la ragazzina si meraviglio'.
"Mai vista tanta sborra messa insieme...ma che hai un autobotte?". Ci ridemmo su. Ci vestimmo e abbandonammo il posto, non insieme andavo via prima lei e io dopo una sigaretta.
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