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Ciao a tutti gli amanti dei racconti erotici, era da un po di tempo che non scrivevo qualcosina di fantasioso su questo forum e, preso dalla gran voglia soprattutto di leggere i pareri degli altri utenti al riguardo, rimetto mano a scrivere un breve racconto erotico suddiviso in due parti.
[PARTE 1]
Ho finalmente lasciato la mia piccola città di provincia del Sud Italia per fare il grande salto al Nord e seguire i miei sogni. Ufficialmente sono a Milano per svolgere il compito di ragioniere all'interno di una azienda di medio livello che si occupa di chimica; certo, non impazzisco per ciò che faccio, però lo stipendio non è male e da qualche parte dovevo pur cominciare a lavorare visto che la vita del cazzone senza né arte e ne parte mi aveva stancato. Così dopo una serie di colloqui riesco ad essere assunto in questa azienda.
Milano l'ho sempre vista con gli occhi del ragazzotto di Provincia, e l'ho sempre immaginata come sì la città delle opportunità lavorative, ma anche come la patria italiana del divertimento e soprattutto della gnocca.
Inizialmente credevo di soffrire per la lontananza da casa, ed ero sicuro che i primi mesi lombardi sarebbero stati duri, ma anche grazie a Mirko, il primo collega di lavoro con cui ho stretto amicizia, sono entrato in un bel giro di divertimento che mi hanno fatto subito amare questa città.
Ho sempre avuto la passione per la fotografia ma non ho mai potuto coltivare questo hobby fino in fondo e, raccontando questa mia passione a Mirko, lui è riuscito a farmi conoscere dei ragazzi che mi hanno introdotto a piccoli passi all'interno del mondo fotografico. Con il loro studio ho completato anche dei piccoli lavoretti, shooting fotografici in cui i protagonisti erano ragazze e ragazzi a cui servivano dei piccoli book da proporre ad agenzie cercando così di essere introdotti nel mondo dello spettacolo.
Nulla di che insomma, ma la cosa mi teneva occupato e mi dava possibilità di conoscere gente che, chissà, magari potevano portarmi ad avere esperienze fotografiche sempre maggiori. Ed infatti durante uno degli shooting conosco Fabio uno dei dirigenti di un'agenzia che si occupava di scritturare signore dai 40 anni in su per dei cataloghi di moda riservati a donne di questa fascia di età. Lui mi propone di entrare nell loro "scuderia" come fotografo, a patto però che riesca io a trovare delle modelle da portare in agenzia guadagnando così la percentuale sul servizio.
L'aspetto economico onestamente era l'ultima cosa che guardavo, a me interessava più che altro fotografare per una passione mia personale, e quindi accetto la sua proposta più che altro per avere sempre una porta aperta per il futuro, non si sa mai.
Una volta mese riuscivo a scendere per mediamente una settimana a casa. Milano mi piaceva, stavo iniziando a crearmi il mio mondo e le mie amicizie, ma il Sud mi mancava e quindi era fissa la tappa mensile a casa. Mi aspettava la mia famiglia, le mie amicizie storiche, tornare giù era un modo per staccare da tutto e rigenerarsi.
Durante una cena in famiglia in cui si festeggiava il compleanno di mio cugino più piccolo, noto con piacere anche la presenza di una mia cara zia, la mia preferita.
Con lei da piccolo sono praticamente cresciuto, e più passavano gli anni, e più ho smesso di guardarla con gli occhi del nipote affettuoso, per iniziare a guardarla con gli occhi del ragazzo affascinato dalla sua bellezza.
Lei 50 anni (20 più di me), alta 1.60 circa, capelli neri lisci e lunghi fino a metà schiena, labbra carnose messe sempre in risalto dal rossetto color rosso, una terza piena di seno, tutte le curve al punto giusto... e poi il suo punto forte, cio che mi fa impazzire da quando ero un adolscente: un sedere pieno che ho sempre desiderato prendere a morsi e farlo mio. Lei è consapevole di essere una splendida donna, e non fa nulla per nascondere ciò, anche se all'apparenza può sembrare timida, infatti non c'è una volta in cui io ricordi di averla vista senza tacchi vertiginosi e senza una gonna o dei pantaloni stretti da mettere in risalto il suo bel cubetto pieno.
Prima dell'esperienza milanese ero un ragazzo anche abbastanza timido, cresciuto in un muro di sicurezza messo in piedi dai miei genitori, ma ora che vivevo lontano dalla protezione familiare, da solo, avevo sviluppato il mio carattere in maniera diversa. Ero diventato più sfacciato (forse anche troppo) e ciò mi aveva aiutato anche conle donne, facendomi fare esperienze (anche con donne mature) che mai avrei sognato di fare.
Anche quella sera la zia non passava inosservata: indossava una maglia nera con una scollatura che lasciava intravedere la sua terza di seno, una gonna a tubino sempre color nero strettissima, classici tacchi alti e le sue bellissime gambe carnose erano protette da calze nere che mi piaceva immaginare fossero autoreggenti.
Parliamo del più e del meno, mi racconta del suo lavoro come responsabile ad un call center, di come mio cugino sia all'università all'estero, della vita frenetica, insomma le solite cose che si raccontano due parenti quando non si vedono da un po... mi spiega che il marito è attualmente impegnato anche lui al Nord e quindi per non restare sola a casa passa gran parte della propria giornata proprio al lavoro.
- Te invece, a Milano come procede ?
Mi chiede lei più per cortesia che per vero interesse secondo me... comunque per tenere viva la conversazione attacco una pippa infinita, in gran parte puttanate, su cosa faccio al lavoro, sulla mole di responsabilità che gravano su di me e di come nel poco tempo libero sia impegnato con la fotografia.
- Ah, quindi riesci anche lí nonostante tutto a coltivare il tuo hobby... ricordo infatti di questa cosa e dei bellissimi paesaggi che fotografati.
Si, mi piaceva fotografare paesaggi e tramonti che spesso mi aiutavano a passare come il romantico della situazione per rimorchiare le ragazze timide della provincia...
- Hai fatto dei servizi interessanti a Milano ?
E lì spiego sommariamente cosa ho fatto e mi parte l'illuminazione...
-...e quindi Fabio mi ha proposto questo progetto. Mi sembra interessante. Tu ad esempio zia saresti perfetta.
- Io... no dai che dici...
- Ma si dai, lo sai anche tu benissimo che sei una gran bella donna e ripeto che saresti perfetta. È anche un modo per arrotondare qualcosina in più... alla fine non fa mai male arrivare a fine mese con dei soldi in più rispetto al proprio stipendio.
- Su questo hai ragione
Bingo... ho trovato il punto debole..
- Allora zia - gliela butto a mo' di battuta - vorresti essere la mia prima modella personale ahahah
- Ma come faccio, dovrei venire in studio a Milano...
- No ma quale Milano, facciamo qui... Non serve nulla di particolare, i pochi attrezzi utili per montare il set già li ho... è anche divertente. Poi c'è sempre quella questione economica da non sottovalutare.
- Ma quando frutterebbe questo shooting ?
- Sono 1.500 per un totale di 6 foto con 3 abiti diversi. 3mila per lo sstesso set di foto però in intimo.
- No intimo no... dai va bene quello da mille e cinque... oh, però il tutto deve essere compatibile con i miei orari lavorativi, quindi di sera per forza
- Non c'è problema. Avverto subito Fabio.
E così avverto Fabio che avevo trovato una modella per il servizio e lui mi disse che mi avrebbe mandato gli abiti
[CONTINUA...]
[PARTE 1]
Ho finalmente lasciato la mia piccola città di provincia del Sud Italia per fare il grande salto al Nord e seguire i miei sogni. Ufficialmente sono a Milano per svolgere il compito di ragioniere all'interno di una azienda di medio livello che si occupa di chimica; certo, non impazzisco per ciò che faccio, però lo stipendio non è male e da qualche parte dovevo pur cominciare a lavorare visto che la vita del cazzone senza né arte e ne parte mi aveva stancato. Così dopo una serie di colloqui riesco ad essere assunto in questa azienda.
Milano l'ho sempre vista con gli occhi del ragazzotto di Provincia, e l'ho sempre immaginata come sì la città delle opportunità lavorative, ma anche come la patria italiana del divertimento e soprattutto della gnocca.
Inizialmente credevo di soffrire per la lontananza da casa, ed ero sicuro che i primi mesi lombardi sarebbero stati duri, ma anche grazie a Mirko, il primo collega di lavoro con cui ho stretto amicizia, sono entrato in un bel giro di divertimento che mi hanno fatto subito amare questa città.
Ho sempre avuto la passione per la fotografia ma non ho mai potuto coltivare questo hobby fino in fondo e, raccontando questa mia passione a Mirko, lui è riuscito a farmi conoscere dei ragazzi che mi hanno introdotto a piccoli passi all'interno del mondo fotografico. Con il loro studio ho completato anche dei piccoli lavoretti, shooting fotografici in cui i protagonisti erano ragazze e ragazzi a cui servivano dei piccoli book da proporre ad agenzie cercando così di essere introdotti nel mondo dello spettacolo.
Nulla di che insomma, ma la cosa mi teneva occupato e mi dava possibilità di conoscere gente che, chissà, magari potevano portarmi ad avere esperienze fotografiche sempre maggiori. Ed infatti durante uno degli shooting conosco Fabio uno dei dirigenti di un'agenzia che si occupava di scritturare signore dai 40 anni in su per dei cataloghi di moda riservati a donne di questa fascia di età. Lui mi propone di entrare nell loro "scuderia" come fotografo, a patto però che riesca io a trovare delle modelle da portare in agenzia guadagnando così la percentuale sul servizio.
L'aspetto economico onestamente era l'ultima cosa che guardavo, a me interessava più che altro fotografare per una passione mia personale, e quindi accetto la sua proposta più che altro per avere sempre una porta aperta per il futuro, non si sa mai.
Una volta mese riuscivo a scendere per mediamente una settimana a casa. Milano mi piaceva, stavo iniziando a crearmi il mio mondo e le mie amicizie, ma il Sud mi mancava e quindi era fissa la tappa mensile a casa. Mi aspettava la mia famiglia, le mie amicizie storiche, tornare giù era un modo per staccare da tutto e rigenerarsi.
Durante una cena in famiglia in cui si festeggiava il compleanno di mio cugino più piccolo, noto con piacere anche la presenza di una mia cara zia, la mia preferita.
Con lei da piccolo sono praticamente cresciuto, e più passavano gli anni, e più ho smesso di guardarla con gli occhi del nipote affettuoso, per iniziare a guardarla con gli occhi del ragazzo affascinato dalla sua bellezza.
Lei 50 anni (20 più di me), alta 1.60 circa, capelli neri lisci e lunghi fino a metà schiena, labbra carnose messe sempre in risalto dal rossetto color rosso, una terza piena di seno, tutte le curve al punto giusto... e poi il suo punto forte, cio che mi fa impazzire da quando ero un adolscente: un sedere pieno che ho sempre desiderato prendere a morsi e farlo mio. Lei è consapevole di essere una splendida donna, e non fa nulla per nascondere ciò, anche se all'apparenza può sembrare timida, infatti non c'è una volta in cui io ricordi di averla vista senza tacchi vertiginosi e senza una gonna o dei pantaloni stretti da mettere in risalto il suo bel cubetto pieno.
Prima dell'esperienza milanese ero un ragazzo anche abbastanza timido, cresciuto in un muro di sicurezza messo in piedi dai miei genitori, ma ora che vivevo lontano dalla protezione familiare, da solo, avevo sviluppato il mio carattere in maniera diversa. Ero diventato più sfacciato (forse anche troppo) e ciò mi aveva aiutato anche conle donne, facendomi fare esperienze (anche con donne mature) che mai avrei sognato di fare.
Anche quella sera la zia non passava inosservata: indossava una maglia nera con una scollatura che lasciava intravedere la sua terza di seno, una gonna a tubino sempre color nero strettissima, classici tacchi alti e le sue bellissime gambe carnose erano protette da calze nere che mi piaceva immaginare fossero autoreggenti.
Parliamo del più e del meno, mi racconta del suo lavoro come responsabile ad un call center, di come mio cugino sia all'università all'estero, della vita frenetica, insomma le solite cose che si raccontano due parenti quando non si vedono da un po... mi spiega che il marito è attualmente impegnato anche lui al Nord e quindi per non restare sola a casa passa gran parte della propria giornata proprio al lavoro.
- Te invece, a Milano come procede ?
Mi chiede lei più per cortesia che per vero interesse secondo me... comunque per tenere viva la conversazione attacco una pippa infinita, in gran parte puttanate, su cosa faccio al lavoro, sulla mole di responsabilità che gravano su di me e di come nel poco tempo libero sia impegnato con la fotografia.
- Ah, quindi riesci anche lí nonostante tutto a coltivare il tuo hobby... ricordo infatti di questa cosa e dei bellissimi paesaggi che fotografati.
Si, mi piaceva fotografare paesaggi e tramonti che spesso mi aiutavano a passare come il romantico della situazione per rimorchiare le ragazze timide della provincia...
- Hai fatto dei servizi interessanti a Milano ?
E lì spiego sommariamente cosa ho fatto e mi parte l'illuminazione...
-...e quindi Fabio mi ha proposto questo progetto. Mi sembra interessante. Tu ad esempio zia saresti perfetta.
- Io... no dai che dici...
- Ma si dai, lo sai anche tu benissimo che sei una gran bella donna e ripeto che saresti perfetta. È anche un modo per arrotondare qualcosina in più... alla fine non fa mai male arrivare a fine mese con dei soldi in più rispetto al proprio stipendio.
- Su questo hai ragione
Bingo... ho trovato il punto debole..
- Allora zia - gliela butto a mo' di battuta - vorresti essere la mia prima modella personale ahahah
- Ma come faccio, dovrei venire in studio a Milano...
- No ma quale Milano, facciamo qui... Non serve nulla di particolare, i pochi attrezzi utili per montare il set già li ho... è anche divertente. Poi c'è sempre quella questione economica da non sottovalutare.
- Ma quando frutterebbe questo shooting ?
- Sono 1.500 per un totale di 6 foto con 3 abiti diversi. 3mila per lo sstesso set di foto però in intimo.
- No intimo no... dai va bene quello da mille e cinque... oh, però il tutto deve essere compatibile con i miei orari lavorativi, quindi di sera per forza
- Non c'è problema. Avverto subito Fabio.
E così avverto Fabio che avevo trovato una modella per il servizio e lui mi disse che mi avrebbe mandato gli abiti
[CONTINUA...]