Buongiorno a tutti. Ho aperto questo thread perché vorrei raccontarvi una esperienza che mi è capitata alcuni anni fa.
A scanso di equivoci, quello che sto per scrivere è realmente accaduto, anche se, essendo passati un bel po' di anni, dovrò sopperire agli eventuali vuoti di memoria con descrizioni/situazioni verosimili, ma mi sforzerò di essere quanto più fedele alla realtà di ciò che è avvenuto.
Bene, direi di iniziare con la prima parte del racconto.
Siamo nell'autunno del 2017 e, in quel periodo, durante il pomeriggio, avevo preso l'abitudine di affacciarmi, ogni tanto, in una chat casuale.
Non lo facevo per scopi ben precisi (e che voi potreste immaginare
), in quanto, a parte che, ovviamente non mi mostravo in volto, mi presentavo in video anche vestito.
Era giusto una curiosità e, perché no, la voglia di beccare qualche ragazza e, dopo averci chiacchierato un po', provare a fare del sexting "particolare".
Infatti, da un po' di tempo mi ero avvicinato al BDSM soft, mi eccitava da morire la sottomissione, laddove il tutto si poteva trasformare in un sottile gioco di seduzione dove la "sottomessa" di turno dimostrava di provare piacere a ricevere ordini e ad eseguirli di fronte ad un estraneo del quale, però, aveva una minima garanzia di potersi fidare.
E, devo essere sincero, di ragazze “disponibili” a giocare ne trovavo, addirittura con una di esse ho stretto un vero e proprio rapporto non solo di amicizia ma anche di tutt’altro tenore
.
Però non voglio parlarvi di questa, ma di un’altra donna che mi è capitato di conoscere.
Un giorno mi metto davanti al pc, mi collego al sito ed inizio a scorrere velocemente da una schermata ad un’altra (molti di voi lo sapranno, ma per quei pochi che ancora non hanno avuto modo di sondare questo strano mondo, sappiate che il 99% di chi frequenta quei siti è un uomo che se lo sta menando senza ritegno).
Ad un certo punto, mi appare davanti una coppia in penombra che, chiaramente, non si è fatta vedere in volto.
Scambio un “ciao” e mi rispondono con un altro “ciao”.
A quel punto, siccome non hanno chiuso, provo ad avviare una chiacchierata.
Scrivo che sono sorpreso di vedere una coppia e chiedo come mai sono in quel sito.
Mi rispondono che sono sposati con prole e che si sono collegati per provare a fare qualcosa di diverso rispetto alla solita scopata di routine, giusto per ravvivare la monotonia coniugale.
A quel punto prendo la palla al balzo e gli dico che sono un master (mentendo clamorosamente perché, fino ad allora, non ho avuto nessuna reale esperienza di D/s) e che, se ne hanno voglia, posso provare ad impartirgli qualche ordine.
Acconsentono.
“Bene, allora fate tutto quello che vi ordino senza discutere” scrivo nel prompt.
Lei si piega verso il pc per rispondere e ho una visione più nitida del suo fisico.
E’ magra, indossa un reggiseno di pizzo bianco, con un seno non esagerato ma nemmeno piatto.
Successivamente scoprirò che si tratta di una terza misura abbondante … ma non andiamo troppo avanti altrimenti vi tolgo il divertimento di scoprire per gradi cosa accadrà in seguito
.
I capelli non sono troppo lunghi (piegandosi in avanti noto che sono biondi e che lambiscono appena le spalle).
Mi scrive “OK”
Vi riporto il dialogo che ne è seguito dove I (sono io) D (è lei) e U (è il marito).
I: “bene, rimani in piedi di fronte al video in modo tale che possa vedere completamente il tuo corpo dalle cosce al collo e il tuo uomo si avvicini da dietro”
L: “va bene”
Lei si sistema di fronte al pc, facendo attenzione a non mostrare il viso. Però ho la visione quasi completa del suo corpo e posso farmi un’idea più precisa di come è fatta.
Ad occhio e croce stimo che abbia un’età sicuramente sopra la trentina, ma voglio essere più sicuro e scrivo: “ditemi la vostra età”.
U: “io 56, lei 38"
Noto, quindi, che si tratta di una coppia che ha un bel po’ di differenza d’età…
Ma la cosa mi interessa poco o niente, per quanto, come avrò modo di scrivere più in la questo sarà un fattore determinante per ciò che succederà tra di noi.
I: “bene, noto che tu sei abbastanza maturo, mentre lei è nell’età migliore per essere sottomessa. Ora lei sarà una schiava in balia delle mie voglie e tu sarai il mio servo che eseguirà i miei ordini su di lei. Servo, allunga le mani lungo le sue spalle e prendile i seni tra i palmi!”
Cinge la moglie con le braccia, le fa scivolare da dietro ed inizia a stringere le mani sui seni.
Lei ha un leggero sussulto, cosa che non sfugge ai miei occhi e che mi fa intuire che si sta eccitando.
I: “ora toglile il reggiseno ed inizia a stuzzicare con le dita i capezzoli”.
Le slaccia il reggiseno e mi appare in primo piano la vista dei seni.
Come immaginavo sono seni di una bella milf, ben fatti con due capezzoli evidenti e già turgidi.
Lui inizia a massaggiarli ma, per i miei gusti, lo sta facendo con troppa delicatezza.
I: “non va bene! tu ora sei la mia schiava e le mani che ti stanno toccando sono le mie! Sto dando ordini al tuo uomo ma, come ti ho già detto, è come se stessi io dietro di te”.
E aggiungo: “chiudi gli occhi, e tu, servo, inizia a stringere questi capezzoli tra le dita, voglio sentirla gemere”
Inizia a stringere con più decisione e lei dapprima ha un movimento brusco quasi a volersi divincolare perché, evidentemente, avverte dolore, ma poi noto che si rilassa e inizia a ondeggiare sui fianchi.
E’ evidente che il trattamento che sta subendo le piace e dedico di andare più a fondo.
I: “servo, ora fai scendere una mano giù e infilala nello slip”.
Esegue e la mano destra si insinua nello slip.
Lei si inarca leggermente in avanti e lascia intravedere il mento e la bocca.
Noto che l’ha leggermente aperta e ciò conferma la mia impressione che inizia a godere di ciò che sta subendo.
I: “accendete il microfono, perché voglio sentire come geme la mia troia!”
Lo attivano e lei dice: “sì, Padrone”
Sento per la prima volta la sua voce, dal tono caldo e abbastanza sensuale e mi pare di scorgere un accento del nord (io sono meridionale).
Quella parola “Padrone”, detta in quel modo mi da la certezza che il gioco ormai è sulla giusta strada.
Io non parlo ma continuo a scrivere: “bene, vedo che hai capito chi sono io, ora capirai cosa vuol dire essere sottomessa” e proseguo: “abbassa lo slip affinché lui possa frugarti per bene in phica e prepararla per quello che ti farò tra poco”
Si abbassa lo slip.
I: “ora il servo deve iniziare a masturbarti prima piano poi sempre più forte ma tu non devi assolutamente venire, altrimenti subirai una punizione”.
Inizia a toccarla sempre con maggior veemenza e lei ad ogni movimento della mano di lui ondeggia vistosamente.
Sento il suo fiato farsi più profondo e dalla sua bocca iniziano ad uscire flebili gemiti che diventano via via più forti.
E’ evidente che sta per venire e scrivo: “aumenta il ritmo!”
Lui esegue e io: “servo, ora infila due dita e spingi in dentro … come se la stessi uncinando”.
Lo fa e lei, non appena lui la forza con decisione, non si trattiene ed esplode in un orgasmo.
I: “vedo che non hai rispettato gli ordini e sei venuta. Ora subirai una punizione. Servo, girala di schiena allo schermo e dalle 5 schiaffi su ognuna delle due chiappe”.
Esegue, la gira di spalle e posso osservare il culo.
Non è molto piccolo, ma nemmeno un culone.
Si tratta di un culo discreto per una quasi quarantenne e, benché tramite schermo non è possibile avere una definizione perfetta, non mi sembra di scorgere cellulite o smagliature.
Inizia a schiaffeggiarlo, prima timidamente, ma poi su mio ordine aumenta la forza.
Lei alle prime manate non sembra accusare il colpo, ma poi, quando gli schiaffi si fanno più intensi inizia a lamentarsi, ma, stoicamente, li subisce tutti e dieci.
I: “servo, fammi vedere come è diventato rosso il culo della mia schiava”.
Si scosta e mostra lo spettacolo: il culo ha accusato i colpi perché è bello rosso e, a tratti, si intravedono anche alcune ditate stampate su di esso.
I: “ti è piaciuta la punizione, schiava?”
L: “sì Padrone, ammetto che dopo i primi momenti di dolore, poi ho avuto come una piacevole sensazione di calore”
I: “servo, visto che la schiava è stata brava e non si è opposta alla punizione deve essere premiata. Ora la metti a pecora, di lato in modo che io possa osservare la scena e la scopi in phica”.
Si girano, lei si mette a 90 a favore di camera, stando attenta a non mostrare il volto e lui si sfila lo slip (era già a torso nudo).
Constato che è visibilmente eccitato e quindi in tiro, ma noto anche che non è particolarmente dotato (avrà avuto un cazzo lungo non più di 12-14 cm)
Si avvicina da dietro e attende un mio cenno.
I: “impalala con un colpo solo”
Punta il cazzo sulla phica della moglie e lo affonda dentro.
Lei barcolla e ha un contraccolpo in avanti tanto da rischiare di cadere e ciò non si verifica solo perché ha la prontezza di appoggiarsi con la mano sinistra sulla scrivania facendo leva.
I: “scopala più forte che puoi e tu, schiava, immagina che sia io a farlo, sebbene, ti avviso, che il mio cazzo è più lungo di quello che hai dentro e quindi lo sentiresti molto di più”.
Inizia a martellarla con foga e dopo nemmeno 2-3 minuti le sborra dentro.
Si sfila, si avvicina alla tastiera del pc e mi liquida con un semplice: “grazie” e chiude la chat.
La cosa, se da un lato mi lascia dell’amaro in bocca (so benissimo che non avrò più modo di rivedere quella coppia e, per giunta, in tutto il tempo che abbiamo chattato, io non mi sono nemmeno toccato ma, sinceramente, non so se l’avrei fatto, per quanto, lo confesso, fossi molto eccitato) dall’altro me l’aspetto visto il contesto in cui il tutto è avvenuto.
Chiudo anch’io il sito e mi dedico ad altre attività lavorative pensando, ai tanto in tanto a quanto avvenuto poco prima e soprattutto a come quella situazione mi abbia eccitato in un modo diverso e nuovo.
continua …
A scanso di equivoci, quello che sto per scrivere è realmente accaduto, anche se, essendo passati un bel po' di anni, dovrò sopperire agli eventuali vuoti di memoria con descrizioni/situazioni verosimili, ma mi sforzerò di essere quanto più fedele alla realtà di ciò che è avvenuto.
Bene, direi di iniziare con la prima parte del racconto.
Siamo nell'autunno del 2017 e, in quel periodo, durante il pomeriggio, avevo preso l'abitudine di affacciarmi, ogni tanto, in una chat casuale.
Non lo facevo per scopi ben precisi (e che voi potreste immaginare

Era giusto una curiosità e, perché no, la voglia di beccare qualche ragazza e, dopo averci chiacchierato un po', provare a fare del sexting "particolare".
Infatti, da un po' di tempo mi ero avvicinato al BDSM soft, mi eccitava da morire la sottomissione, laddove il tutto si poteva trasformare in un sottile gioco di seduzione dove la "sottomessa" di turno dimostrava di provare piacere a ricevere ordini e ad eseguirli di fronte ad un estraneo del quale, però, aveva una minima garanzia di potersi fidare.
E, devo essere sincero, di ragazze “disponibili” a giocare ne trovavo, addirittura con una di esse ho stretto un vero e proprio rapporto non solo di amicizia ma anche di tutt’altro tenore

Però non voglio parlarvi di questa, ma di un’altra donna che mi è capitato di conoscere.
Un giorno mi metto davanti al pc, mi collego al sito ed inizio a scorrere velocemente da una schermata ad un’altra (molti di voi lo sapranno, ma per quei pochi che ancora non hanno avuto modo di sondare questo strano mondo, sappiate che il 99% di chi frequenta quei siti è un uomo che se lo sta menando senza ritegno).
Ad un certo punto, mi appare davanti una coppia in penombra che, chiaramente, non si è fatta vedere in volto.
Scambio un “ciao” e mi rispondono con un altro “ciao”.
A quel punto, siccome non hanno chiuso, provo ad avviare una chiacchierata.
Scrivo che sono sorpreso di vedere una coppia e chiedo come mai sono in quel sito.
Mi rispondono che sono sposati con prole e che si sono collegati per provare a fare qualcosa di diverso rispetto alla solita scopata di routine, giusto per ravvivare la monotonia coniugale.
A quel punto prendo la palla al balzo e gli dico che sono un master (mentendo clamorosamente perché, fino ad allora, non ho avuto nessuna reale esperienza di D/s) e che, se ne hanno voglia, posso provare ad impartirgli qualche ordine.
Acconsentono.
“Bene, allora fate tutto quello che vi ordino senza discutere” scrivo nel prompt.
Lei si piega verso il pc per rispondere e ho una visione più nitida del suo fisico.
E’ magra, indossa un reggiseno di pizzo bianco, con un seno non esagerato ma nemmeno piatto.
Successivamente scoprirò che si tratta di una terza misura abbondante … ma non andiamo troppo avanti altrimenti vi tolgo il divertimento di scoprire per gradi cosa accadrà in seguito

I capelli non sono troppo lunghi (piegandosi in avanti noto che sono biondi e che lambiscono appena le spalle).
Mi scrive “OK”
Vi riporto il dialogo che ne è seguito dove I (sono io) D (è lei) e U (è il marito).
I: “bene, rimani in piedi di fronte al video in modo tale che possa vedere completamente il tuo corpo dalle cosce al collo e il tuo uomo si avvicini da dietro”
L: “va bene”
Lei si sistema di fronte al pc, facendo attenzione a non mostrare il viso. Però ho la visione quasi completa del suo corpo e posso farmi un’idea più precisa di come è fatta.
Ad occhio e croce stimo che abbia un’età sicuramente sopra la trentina, ma voglio essere più sicuro e scrivo: “ditemi la vostra età”.
U: “io 56, lei 38"
Noto, quindi, che si tratta di una coppia che ha un bel po’ di differenza d’età…
Ma la cosa mi interessa poco o niente, per quanto, come avrò modo di scrivere più in la questo sarà un fattore determinante per ciò che succederà tra di noi.
I: “bene, noto che tu sei abbastanza maturo, mentre lei è nell’età migliore per essere sottomessa. Ora lei sarà una schiava in balia delle mie voglie e tu sarai il mio servo che eseguirà i miei ordini su di lei. Servo, allunga le mani lungo le sue spalle e prendile i seni tra i palmi!”
Cinge la moglie con le braccia, le fa scivolare da dietro ed inizia a stringere le mani sui seni.
Lei ha un leggero sussulto, cosa che non sfugge ai miei occhi e che mi fa intuire che si sta eccitando.
I: “ora toglile il reggiseno ed inizia a stuzzicare con le dita i capezzoli”.
Le slaccia il reggiseno e mi appare in primo piano la vista dei seni.
Come immaginavo sono seni di una bella milf, ben fatti con due capezzoli evidenti e già turgidi.
Lui inizia a massaggiarli ma, per i miei gusti, lo sta facendo con troppa delicatezza.
I: “non va bene! tu ora sei la mia schiava e le mani che ti stanno toccando sono le mie! Sto dando ordini al tuo uomo ma, come ti ho già detto, è come se stessi io dietro di te”.
E aggiungo: “chiudi gli occhi, e tu, servo, inizia a stringere questi capezzoli tra le dita, voglio sentirla gemere”
Inizia a stringere con più decisione e lei dapprima ha un movimento brusco quasi a volersi divincolare perché, evidentemente, avverte dolore, ma poi noto che si rilassa e inizia a ondeggiare sui fianchi.
E’ evidente che il trattamento che sta subendo le piace e dedico di andare più a fondo.
I: “servo, ora fai scendere una mano giù e infilala nello slip”.
Esegue e la mano destra si insinua nello slip.
Lei si inarca leggermente in avanti e lascia intravedere il mento e la bocca.
Noto che l’ha leggermente aperta e ciò conferma la mia impressione che inizia a godere di ciò che sta subendo.
I: “accendete il microfono, perché voglio sentire come geme la mia troia!”
Lo attivano e lei dice: “sì, Padrone”
Sento per la prima volta la sua voce, dal tono caldo e abbastanza sensuale e mi pare di scorgere un accento del nord (io sono meridionale).
Quella parola “Padrone”, detta in quel modo mi da la certezza che il gioco ormai è sulla giusta strada.
Io non parlo ma continuo a scrivere: “bene, vedo che hai capito chi sono io, ora capirai cosa vuol dire essere sottomessa” e proseguo: “abbassa lo slip affinché lui possa frugarti per bene in phica e prepararla per quello che ti farò tra poco”
Si abbassa lo slip.
I: “ora il servo deve iniziare a masturbarti prima piano poi sempre più forte ma tu non devi assolutamente venire, altrimenti subirai una punizione”.
Inizia a toccarla sempre con maggior veemenza e lei ad ogni movimento della mano di lui ondeggia vistosamente.
Sento il suo fiato farsi più profondo e dalla sua bocca iniziano ad uscire flebili gemiti che diventano via via più forti.
E’ evidente che sta per venire e scrivo: “aumenta il ritmo!”
Lui esegue e io: “servo, ora infila due dita e spingi in dentro … come se la stessi uncinando”.
Lo fa e lei, non appena lui la forza con decisione, non si trattiene ed esplode in un orgasmo.
I: “vedo che non hai rispettato gli ordini e sei venuta. Ora subirai una punizione. Servo, girala di schiena allo schermo e dalle 5 schiaffi su ognuna delle due chiappe”.
Esegue, la gira di spalle e posso osservare il culo.
Non è molto piccolo, ma nemmeno un culone.
Si tratta di un culo discreto per una quasi quarantenne e, benché tramite schermo non è possibile avere una definizione perfetta, non mi sembra di scorgere cellulite o smagliature.
Inizia a schiaffeggiarlo, prima timidamente, ma poi su mio ordine aumenta la forza.
Lei alle prime manate non sembra accusare il colpo, ma poi, quando gli schiaffi si fanno più intensi inizia a lamentarsi, ma, stoicamente, li subisce tutti e dieci.
I: “servo, fammi vedere come è diventato rosso il culo della mia schiava”.
Si scosta e mostra lo spettacolo: il culo ha accusato i colpi perché è bello rosso e, a tratti, si intravedono anche alcune ditate stampate su di esso.
I: “ti è piaciuta la punizione, schiava?”
L: “sì Padrone, ammetto che dopo i primi momenti di dolore, poi ho avuto come una piacevole sensazione di calore”
I: “servo, visto che la schiava è stata brava e non si è opposta alla punizione deve essere premiata. Ora la metti a pecora, di lato in modo che io possa osservare la scena e la scopi in phica”.
Si girano, lei si mette a 90 a favore di camera, stando attenta a non mostrare il volto e lui si sfila lo slip (era già a torso nudo).
Constato che è visibilmente eccitato e quindi in tiro, ma noto anche che non è particolarmente dotato (avrà avuto un cazzo lungo non più di 12-14 cm)
Si avvicina da dietro e attende un mio cenno.
I: “impalala con un colpo solo”
Punta il cazzo sulla phica della moglie e lo affonda dentro.
Lei barcolla e ha un contraccolpo in avanti tanto da rischiare di cadere e ciò non si verifica solo perché ha la prontezza di appoggiarsi con la mano sinistra sulla scrivania facendo leva.
I: “scopala più forte che puoi e tu, schiava, immagina che sia io a farlo, sebbene, ti avviso, che il mio cazzo è più lungo di quello che hai dentro e quindi lo sentiresti molto di più”.
Inizia a martellarla con foga e dopo nemmeno 2-3 minuti le sborra dentro.
Si sfila, si avvicina alla tastiera del pc e mi liquida con un semplice: “grazie” e chiude la chat.
La cosa, se da un lato mi lascia dell’amaro in bocca (so benissimo che non avrò più modo di rivedere quella coppia e, per giunta, in tutto il tempo che abbiamo chattato, io non mi sono nemmeno toccato ma, sinceramente, non so se l’avrei fatto, per quanto, lo confesso, fossi molto eccitato) dall’altro me l’aspetto visto il contesto in cui il tutto è avvenuto.
Chiudo anch’io il sito e mi dedico ad altre attività lavorative pensando, ai tanto in tanto a quanto avvenuto poco prima e soprattutto a come quella situazione mi abbia eccitato in un modo diverso e nuovo.
continua …