Stiamo diventando come i paesi dell'europa dell'est degli anni 90?

O

Old Fashioned

Guest
Quand'ero piccolo era tutto un gran parlare delle polacche e delle donne dell'est in generale che patendo la fame per il crollo dell'ex URSS la davano via come il pane in cambio di niente. Il maschio italiano che andava in tour in europa dell'est era uno stereotipo, al punto che anche Verdone ci scherzò su in un famoso film in cui uno dei suoi personaggi partiva con un carico di calze velate che avrebbero fatto la sua fortuna in fatto di conquiste.
Vedendo il fiorire di italiane sui siti di cam-girl, onlyfans, per non parlare delle mistress, quelle che vendono foto dei piedi su telegram, e il troiaio che viene fuori da tik-tok e instagram, il tutto connesso alla situazione economica e sociale che appare disastrosa, mi chiedo se non ci stiamo trasformando lentamente, senza accorgercene, in uno di quei paesi che una volta additavamo come poveri e che erano terra di conquista per i maschietti con un po' di disponibilità economica. Credo che la goccia che abbia fatto traboccare il vaso della mia riflessione sia stata una breve incursione su vinted, nel quale 8 donne su 10 hanno accettato di vendermi materiale intimo usato, anche quelle che non lo pubblicizzavano assolutamente fra gli annunci messi. Otto donne su dieci, davanti a una proposta economica, hanno acconsentito all'idea di poter vendere la loro biancheria intima intrisa di umori, in alcuni casi le calze, senza che io celassi in alcun modo l'uso che ne avrei fatto.
Non c'è nessun giudizio e nessuna retorica, mi chiedo solo se le cose stiano lentamente andando in quella direzione senza alcuna consapevolezza. Non leggo mai articoli al riguardo, né riflessioni televisive nei talk show, eppure è una cosa a cui penso dal periodo post-pandemia, nel quale questo genere di "guadagno facile" sembra essere stato sdoganato totalmente a fronte di politiche per il contrasto alla disoccupazione inesistenti. Grazie a chi vorrà proporre la sua opinione al riguardo.
 

Grandel

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Jerusalem’s Lot
Belka riflessione. Io provo a sintetizzare col rischio snche di sbaglisre: c'e' poca voglia di "lavorare" e allora prr fsr soldi ci si inventa imprenditrici di se dtesse. In realta' soldi che circolano ce ne sono, servono per pagsre i cosiddetti "contenuti" che si pubnlicizzsno. Le artiste e gli artisti sono altra cosa pero'
 

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nord
Boh ma io credo c'entri poco con la "ricchezza" o la crisi, c'è solo molte meno remore: Io non ero nato ancora nei '90, ma da come ho capito a quei tempi il sentimento era "vabbè non mi piace, non è bello, non è morale, ma mi servono e son costretta". Oggi e lo dico anche "a nome " di mie coetanee che sento e frequento, che mica stan sotto i ponti, il ragionamento è "mi paga? E perchè no?". Senza troppe seghe sociali o religiose ecc.
Punto...
 

KSbis

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Spunto molto interessante.
Come sostiene più di un economista, quella attuale è una crisi molto anomala a più livelli e su più fronti.
Se è vero che benessere e ricchezza vengono esibiti oltre ogni buon gusto, è altrettanto vero che le mense della Caritas lavorano a pieno regime.
Stando alle statistiche gli italiani vanno meno dal dentista rispetto al passato, idem nella grande distribuzione alimentare la spesa pro capite si è abbassata (il riferimento è al quantitativo di prodotti).
Potrei proseguire a lungo.
Conclusioni? Probabilmente è una crisi di sistema alla quale si affianca in modo allarmante il fatto che la gente ha perso la bussola.
Più prosaicamente, un amico sostiene da tempo che l' economia è tenuta a galla dagli imbecilli che acquistano compulsivamente cose delle quali non hanno bisogno con soldi che non hanno...
Al primo colpo di vento crolla tutto.
 

revolflim

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Boh ma io credo c'entri poco con la "ricchezza" o la crisi, c'è solo molte meno remore: Io non ero nato ancora nei '90, ma da come ho capito a quei tempi il sentimento era "vabbè non mi piace, non è bello, non è morale, ma mi servono e son costretta". Oggi e lo dico anche "a nome " di mie coetanee che sento e frequento, che mica stan sotto i ponti, il ragionamento è "mi paga? E perchè no?". Senza troppe seghe sociali o religiose ecc.
Punto...
È così, i soldi "facili" (uso le virgolette perchè poi mica tutte quelle che ci provano riescono a costruirsi un seguito di follower) attirano e non la vedo conseguente alla pur difficile situazione italiana, coinvolgendo anche "ragazze-bene" e in generale tutto il resto dell'Occidente. Quanto al confronto con gli anni '90, da persona che c'era, la prima differenza da sottolineare è molto semplice: non c'era Internet 🤷😁, men che meno i social e gli smartphone.
I primi ad avere la connessione in casa, verso fine anni '90, erano una minoranza ma la velocità era 56k, le tariffe erano per consumo/minuto (= se ci stavi anche solo un'ora al giorno arrivavano bollette del telefono che nemmeno quelle del gas in inverno), inoltre mentre stavi connesso (via cavo) il telefono di casa risultava occupato. Discorso simile i cellulari: solo verso fine anni '90 lo avevano tutti, ma le ricariche andavano per costo/minuto e bastava un'ora al telefono con la fidanzata per consumare 50.000 Lire, inoltre non si connettevano a Internet.
Solo dopo il 2000 Internet era nelle case di tutti, solo dopo il 2005 il wifi e le tariffe "flat" (cioè quelle attuali che sono fisse e puoi stare connesso h24) erano nelle case di tutti, solo verso il 2010 tutti avevano facebook, solo intorno al 2010 tutti avevano lo smartphone con fotocamera superiore a 1mpx e la tariffa fissa con minuti illimitati e tot Giga, solo dopo il 2010 sono arrivati via via tutti gli altri social. Prima di allora non è che non ci fosse nessuna che sarebbe stata disposta a guadagnare vendendo le mutande, era soltanto difficile sapere chi, dove, e come contattarle 😁
 

Melancholia

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Porti Grigi
Forse è semplicemente il senso del pudore ad essere cambiato. No, non quello inteso in senso “sociale”, “morale”…ma quello personale, individuale. Forse chi vende le mutandine usate considera la transazione alla pari di qualunque altro commercio, non si sente una “furbacchiona” che turlupina un “coglioncione”.
Men che mai una prostituta o una che “non vuole lavorare”. Il punto è che ancora oggi tutte le attività professionali correlate al sesso sono stigmatizzate come riprovevoli, indecorose e quasi mai come “lavori veri”. Certo è che la crisi economica che sta cancellando il terziario off line favorisce il “mercato nero” e i redditi alternativi ma se si eliminasse la variabile “pruderie” dalla funzione, quel che rimarrebbe altro non sarebbe che la normalissima legge della domanda e dell’offerta…la stessa che porterebbe anche i maschi - italiani, polacchi o marziani - a vendere con entusiasmo boxer e slip impollinati… se solo qualcuno glielo proponesse. Le ragazze dell’est l’han sempre “data via per niente” perché la figa - come del resto il cazzo - serve a scopare. Verdone si porta le calze in Polonia non perché le donne dell’est costano poco ma perchè il suo personaggio è uno sfigato…e senza regali rimaneva vergine tutta la vita. Internet certo rende parossistici alcuni rapporti ma il percorso non è “mi fan pagare quel che prima era gratis” ma l’esatto contrario. Del resto voi stessi prima della rete le vostre pippe dovevate pagarvele. Videocassette e giornaletti non erano proprio economici…e che dire delle hot line che vi mettevano in contato con sessantenni che stavano stirando ma si spacciavano per lolite sgrillettanti? Chi non aveva budget doveva “dar mano” all’immaginazione o cercare il postal market di mammá.
 
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cobretti

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Anal Only Lifestyle
Boh ma io credo c'entri poco con la "ricchezza" o la crisi, c'è solo molte meno remore: Io non ero nato ancora nei '90, ma da come ho capito a quei tempi il sentimento era "vabbè non mi piace, non è bello, non è morale, ma mi servono e son costretta". Oggi e lo dico anche "a nome " di mie coetanee che sento e frequento, che mica stan sotto i ponti, il ragionamento è "mi paga? E perchè no?". Senza troppe seghe sociali o religiose ecc.
Punto...
La tua riflessione è condivisibile e secondo me veritiera visto che la fai da coetaneo delle ragazze che oggi guadagnano in modi che quando io avevo 20 anni sarebbero stati inaccettabili.
30 anni fa appunto (sono quasi a 50) una ragazza bella , magari bellissima , nel 99.9 % dei casi riservava tale bellezza all'aspetto sentimentale della sua vita , la parte economica non era assolutamente correlata a tale argomento. Se chiedessi a mia moglie mi risponderebbe di sicuro "che c'entra ?".

Non me ne vogliano lel donne / ragazze , ma mi sa che in fatto di emancipazione e parità stanno facendo passi indietro. E mi dipsace molto questo.
Il fatto di dire sono una figa e faccio con il mio corpo come voglio ..... mi sa tanto di "volpe e l'uva".
 

KSbis

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La tua riflessione è condivisibile e secondo me veritiera visto che la fai da coetaneo delle ragazze che oggi guadagnano in modi che quando io avevo 20 anni sarebbero stati inaccettabili.
30 anni fa appunto (sono quasi a 50) una ragazza bella , magari bellissima , nel 99.9 % dei casi riservava tale bellezza all'aspetto sentimentale della sua vita , la parte economica non era assolutamente correlata a tale argomento. Se chiedessi a mia moglie mi risponderebbe di sicuro "che c'entra ?".

Non me ne vogliano lel donne / ragazze , ma mi sa che in fatto di emancipazione e parità stanno facendo passi indietro. E mi dipsace molto questo.
Il fatto di dire sono una figa e faccio con il mio corpo come voglio ..... mi sa tanto di "volpe e l'uva".

Ma direi anche di più.
Molte donne/ragazze stanno facendo, oltre a dei bei passi indietro sulle cose serie, dei gravissimi passi indietro sulle cose ludiche.
Ho la sensazione che dietro outfit e trucco impeccabili, ci sia ben poco. Non vorrei che alla fine questi fenomeni scopassero molto meno delle loro madri, zie e non escluderei neanche le nonne.
Indicativo il successo clamoroso delle quarantenni che asfaltano sistematicamente quelle più giovani.
 

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